Come e dove investire

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1 Africa Come e dove investire Per ognuno dei 15 paesi descritti nelle pagine seguenti, MF International ha condotto un indagine per capire quali sono le reali prospettive di sviluppo in termini macro, gli affari, gli appalti che verranno decisi nel prossimi due, tre anni e quanto conta la presenza degli italiani CONTESTO POLITICO Nel box si fa riferimento alla situazione aggiornata al momento di andare in stampa, quindi al 22 novembre scorso, sulla base di notizie di agenzia e di aggiornamenti diretti, attraverso fonti locali GLI INDICATORI ECONOMICI I dati, in particolare quelli della crescita reale del Pil, sono di diverse fonti, per lo più Fondo Monetario Internazionale e Intelligence Unit di The Economist, nel format proposto da Sace sulla mappa del Country Risk. Il livello dei cambi si riferisce a un dato medio. MF International ringrazia l Ufficio studi di Sace per il contributo e le avvertenze nella scelta di questi dati. LA GEOGRAFIA Nella mappa sono evidenziata le città principali oltre alla capitale e le grandi vie di comunicazione. I dati sulla popolazione delle capitali sono quelli riferiti da Wikipedia, mentre i cambi delle monete sono calcolati al 22 novembre scorso. I simboli nelle tabelle a fianco si riferiscono a quattro range: Pil nominale in miliardi di dollari: da 050 ($), ($$), ($$$) e oltre 200 ($$$$) Pil pro capite, in dollari: ($), ($$), ($$$), oltre ($$$$) La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle speci di fauna e flora minacciate di estinzione (Cites) è stata adottata nel 1963 e vi aderiscono 179 paesi. Il suo scopo è garantire che il commercio internazionale di esemplari di animali e piante selvatiche non minacci la loro sopravvivenza. La Convenzione di New York è un trattato internazionale multilaterale in funzione dal 1959 per favorire il riconoscimento delle sentenze arbitrali pronunciate nell ambito degli Stati firmatari, attualmente 149. La procedura rende più facile e veloce l esecuzione dei lodi arbitrali tra Paesi diversi, riducendo in questo modo il rischio di rigetto dell istanza di esecuzione del lodo stesso. I MACRODATI Nel grafico è evidenziata la quota sulla popolazione totale dell Africa, che secondo i dati della World Bank era di 1.084, 3 milioni alla fine del Il Pil nominale in dollari stimato dal FMI per il 2013 in Nord Africa è di 502 miliardi di dollari, per l Africa subsahariana è miliardi. Il grafico a torta evidenzia la quota di ciascun paese rispetto al totale della propria area GLI INDICATORI DI RISCHIO L Ocse registra il grado di rischiosità su una scala da 0 a 7, ove 0 rappresenta il rischio minore e 7 il rischio massimo. A ciascuna categoria, ad eccezione della categoria 0, corrisponde un premio minimo a copertura del rischio sovrano a medio e lungo termine. Per le altre istituzioni la scala è quella internazionale del rischio sovrano Per informazioni dettagliate sul framework legale e di consulenza nei paesi considerati si può contattare DLA Piper Milano Tel Il responsabile del desk Africa è Federico Sutti 55

2 Algeria Dicembre 2013 Forti incentivi per investire Un governo abbastanza stabile e ricco di riserve valutarie ha varato un colossale piano di investimenti pubblici, nel sociale e nelle infrastrutture. L Italia guadagna quote di mercato CONTESTO POLITICO ALGERI POPOLAZIONE (2011) Il presidente Bouteflika (foto) continua a esercitare un sostanziale controllo sul paese. Nonostante le caute aperture politiche ed economiche, permangono le tensioni interne legate alla richiesta di riforme da parte della popolazione. Le elezioni parlamentari del 2012, non hanno modificato gli equilibri politici. Cresce la rilevanza del tema della successione a Bouteflika, 76 anni e malato secondo voci correnti, al suo terzo mandato, eletto la prima volta nel Il candidato più probabile alla successione, se ci sarà, è l attuale primo ministro, Abdelmalek Selal. Le elezioni sono previste nel L Algeria ha una superficie di 2,3 milioni di chilometri quadrati. La capitale è Algeri, una città con 4,4 milioni di abitanti (nel 2008). La moneta è il dinaro algerino: 1 euro vale circa 110 dinari (ottobre 2013) Orano Constantina 36,3 milioni PIL NOMINALE (2013*) 215,7 $ mdi PIL PRO CAPITE (2013*) $ *stime del FMI, ottobre 2013 Il quadro macroeconomico è caratterizzato da indicatori positivi, soprattutto in termini finanziari. Il Pil è stato nel 2012 di 209 miliardi di euro, con un tasso di crescita reale del 3,2%, gli osservatori internazionali prevedono che il tasso di crescita del reddito nel 2013 sarà del 3% e che si manterrà nella stessa percentuale almeno fino al Il Pil procapite è cresciuto a dollari nel 2013, uno dei più elevati in Africa. Il 2012 si è caratterizzato per un tasso di inflazione elevato, l indice dei prezzi al consumo si è attestato al +8,8%, quasi il doppio di quello registrato nel L aumento è stato trainato dalla crescita del 21,4% del prezzo dei prodotti agricoli freschi, che hanno un peso piuttosto elevato nel paniere della spesa media. I prezzi dei prodotti manifatturieri sono aumentati del 6,6% nel 2012 e quelli dei servizi del 5%.Il debito pubblico interno alla fine del 2012 è stimato dal Fondo monetario al 8,2% del Pil. In leggera diminuzione il debito estero, attestatosi alla fine del 2012 a 4,3 miliardi di dollari, mentre nel 2011 ammontava a 4,6 miliardi di dollari. La crescita è stata alimentata in gran parte dalla spesa pubblica, molta della quale è orientata alla realizzazione ed ammodernamento delle infrastrutture di base. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel 2012 il 10,2% ma dovrebbe discendere al 9,8% nel 2013, livello che pone l Algeria in linea con i dati dei paesi europei. Gli indicatori economici s2012 p p Pil (variazione % reale) 3,4 2,4 3,2 3,0 3,7 Inflazione media annua (%) 3,9 4,5 8,8 3,8 3,9 Saldo Bilancio pubblico/pil (%) 0,6 0,2 2 2,3 1,3 RATING E BUSINESS CLIMATE INDICATORI DI RISCHIO OCSE S&P s Moody s 3 Fitch Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) 57,1 72,9 77,2 78,9 83,9 Importazioni ($ mld) 38,9 44, ,9 55,6 Saldo bilancia commerciale ($ md) 18,2 27,9 30, ,3 Saldo transazioni correnti ($ md) 12,1 19,7 16,6 14,4 14,9 Saldo transazioni correnti/pil (%) 7,5 9,9 7,8 5,9 5,5 Debito estero totale ($ md) 5,3 4,6 4,3 4 3,8 Riserve valutarie lorde ($ md) 162,9 183,1 189,3 190,1 210 Cambio medio dzd/$ 74, ,5 73,1 72,3 Fonte: Sace e FMI, ottobre 2013 INDICATORI DI BUSINESS CLIMATE attuale precedente Doing Business su su 183 Index of Economic Freedom su su 184 Corruption Perceptions Index su su 183 Convenzione di Washington: Convenzione di New York: in vigore in vigore 56

3 Algeria OUTLOOK Un piano da 290 miliardi La crescita nei prossimi anni si manterrà su livelli positivi ma inferiori rispetto alla media dei paesi del Nord Africa e sarà influenzata soprattutto dalla performance del comparto degli idrocarburi. E sarà una crescita stabile perché sostenuta da abbondanti riserve valutarie e dal Programma di Investimenti Pubblici, focalizzato sulla diversificazione dall oil&gas, con investimenti previsti per 290 miliardi di dollari. Gli investimenti pubblici si concentreranno su sei linee strategiche: costruzione di abitazioni, scuole, istituti, ospedali, impianti di depurazione, e servizi sociali, miglioramento dei tribunali, realizzazione e rifacimento di strade, creazione di nuove linee ferroviarie, estensione della metropolitana di Algeri, infrastrutture ambientali, lotta alla disoccupazione con creazione di BUSINESS Il boom viene dall estero Gli affari più recenti riguardano: l acquisizione del complesso industriale di produzione di turbine a gas da parte di General Electric (GE), la ristrutturazione della società Arcelor Mittal con un piano di investimento a lungo termine, l acquisizione da parte di Cevital, il più importante gruppo industriale del Paese, di Michelin. La legislazione algerina limita gli investimenti stranieri che possono essere realizzati soltanto nell ambito di una collaborazione in cui il partner algerino rappresenti il 51%. Però i progetti di investimento beneficiano di notevoli esenzioni e riduzioni fiscali in base al loro impatto sullo sviluppo economico e sociale. Nel periodo di realizzazione del progetto (13 anni) è prevista l esenzione dai dazi doganali sulle apparecchiature importate direttamente coinvolte nella realizzazione degli investimenti e l esenzione Iva su beni e servizi importati o acquistati localmente, direttamente coinvolti nella realizzazione degli investimenti. Durante l implementazione, i progetti godono dell esenzione di imposta sugli utili delle società (IBS), LA DINAMICA DEL PIL 2012 Nord Africa Algeria Fonte: stime FMI, ottobre posti di lavoro nel sociale, sostegno alle piccole e medie imprese con la promozione di zone industriali, garanzia e cessione di crediti bancari, ricerca scientifica e nuove tecnologie di comunicazione, in particolare egovernance, costruzione di nuove centrali elettriche da fonti rinnovabili, sviluppo di nuovi giacimenti petroliferi, realizzazione e riabilitazione delle raffinerie. CHE COSA IMPORTA (2012) 4,2% 5,1% l esenzione di imposta sul fatturato (TAP), esenzione che sale a cinque anni se la manodopera impegnata supera le 100 unità. Secondo l Agenzia nazionale per lo sviluppo degli investimenti (Ansi), nel primo semestre 2013 gli investimenti sono più che raddoppiati, toccando un tetto di 11,2 miliardi di dollari, grazie soprattutto agli incentivi decisi dal governo. In numero, progetti, l aumento è stato più contenuto, +14%. Gli investimenti locali rappresentano il 90% dell investimento globale. Gli investimenti esteri in partenariato sono quintuplicati a 3 miliardi di dollari, divisi in 31 progetti. Contatti: DLA Piper Mohamed Lanouar (m.lanouar@yahoo.fr) e Fatima Zohra Bouchemla (fzbouchemla@algierslawfirm.com) Algiers Law Firm Lot. Ricour Omar Villa N 5 Ben Aknoun Alger 8,1% 22% 12,2% Metalli Combustibili Meccanica App. elettrici Pr. chimici Veicoli 26% 22,5% Altro L export cresce del 13% Italia è il terzo paese fornitore, L dopo Francia, che negli ultimi anni ha perso quote, e Cina, in rapida crescita, e il secondo paese in termini di importazioni. L interscambio complessivo nel 2012 è stato di oltre 13,5 miliardi di euro, sbilanciato dalle forti importazioni di idrocarburi che hanno pesato per quasi 9 miliardi contro 3,7 miliardi di esportazioni in aumento del 25% rispetto all anno precedente. L export italiano interessa principalmente prodotti della metallurgia, meccanica strumentale e dei prodotti energetici. Nei primi sette mesi di quest anno le esportazioni italiane continuano a registrare risultati positivi (+13,7% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente), mentre le importazioni segnalano un forte rallentamento (33%), contribuendo a migliorare la bilancia commerciale, il cui saldo negativo si è dimezzato, rispetto al Anche per quanto riguarda gli investimenti diretti l Italia è tra i paesi più importanti, grazie soprattutto alla presenza di Eni, ma anche dei maggiori general contractor, CHI ESPORTA DI PIÙ (%) 22,5 20,4 Fonte: ICE 15,1 9,5 8,8 9,9 2,8 9,9 8 Affari & contratti MADE IN ITALY ,7 7,1 7,1 6,9 6,6 5,2 4,8 5,4 4,6 Francia Italia Cina Spagna Germania Stati Uniti Mario Giacomelli, ambasciatore italiano ad Algeri Astaldi, Rizzani De Eccher, Condotte. La meccanica strumentale, l industria agroalimentare, i materiali da costruzione sono i settori che presentano le migliori opportunità anche per le imprese di piccola e media dimensione, non solo sul piano strettamente commerciale, ma anche per iniziative di cooperazione industriale. GAS E AUTOSTRADE PER DE ECCHER ED ENEL Il contratto più importante nel campo delle costruzioni è stato vinto questa estate dal gruppo Rizzani De Eccher, guidato dai fratelli Marco e Claudio, che si è aggiudicato l appalto da 1,65 miliardi di euro per la costruzione di un autostrada a 3 corsie di 110 chilometri che dovrà collegare la costa mediterranea all interno. Il gruppo friulano che in Algeria opera sotto la direzione di Ugo Cozzani sta anche lavorando in Claudio De Eccher jv con Condotte, per la realizzazione del primo tronco ferroviario della linea Oued TlelatTlemcen, un contratto del valore di 1,5 miliardi di euro. In campo energetico, oltre alla consolidata presenza di Eni, stanno crescendo anche le attività di Enel sia nei settori tradizionali dell oil&gas, sia nelle fonti energetiche rinnovabili. Per volumi di gas, Enel è il secondo importatore di gas algerino in Italia. Inoltre con Sonatrach (41,6%), Edison (20,8%), Sfirs (regione Sardegna, 11,6%), Hera (10,4%), partecipa alla costruzione di un secondo gasdotto che porterà il gas algerino in Italia con una capacità di 8 miliardi di metri cubi /anno. Ambasciata d Italia Ambasciatore: Michele Giacomelli Tel (0) / ambasciata.algeri@esteri.it 57

4 Angola Dicembre 2013 Grandi progetti, paga il governo Gli introiti di gas e petrolio e le forti riserve dovrebbero finanziare uno dei piani di investimenti più ambiziosi dell Africa. E gli incentivi per chi investe sono notevoli CONTESTO POLITICO POPOLAZIONE (2012) Il presidente Josè Eduardo dos Santos (foto), in carica da 33 anni, e il suo partito Movimento Popular de Libertação de Angola (MPLA) hanno rafforzato la loro posizione alle elezioni legislative di agosto 2012, acquisendo la maggioranza assoluta in parlamento. Gli obiettivi del governo sono l attuazione del programma di riduzione della povertà e l ammodernamento del sistema infrastrutturale. L agenda di politica estera punta al consolidamento delle relazioni con i partner strategici, Cina, Brasile e Portogallo. Un importante momento di verifica saranno le elezioni amministrative del L Angola ha una superficie di 1,2 milioni di chilometri quadrati. La capitale è Luanda (oltre 5 milioni di abitanti). La moneta, kwanza angolana, si scambia a 7,6 euro (per kwanza) LUANDA Malanje Huambo Menongue 20,12 milioni PIL NOMINALE (2013*) 123,9 $ mdi PIL PRO CAPITE (2013*) $ *stime del FMI, ottobre 2013 Le esportazioni di petrolio, la cui produzione dovrebbe salire a 2,1 milioni di barili nel 2016 dagli attuali 1,8, continuano a costituire la base strutturale dell economia. Il reddito angolano resta quindi fortemente dipendente dalla domanda mondiale di petrolio e dai relativi prezzi internazionali e, di conseguenza, ne subisce l impatto in termini di volatilità. Persistono fortissime differenze tra zone urbane e zone rurali del Paese. Anche le attività economiche sono fortemente concentrate nelle città, in particolare a Luanda. In tema di libertà economica e funzionalità del sistema giuridico e normativo, il Paese si colloca nelle posizioni arretrate dei ranking internazionali. La crescita molto sostenuta del Pil in questi ultimi anni non ha avuto un commisurato impatto sullo sviluppo delle categorie più critiche della popolazione. L indice di sviluppo umano ha posto l Angola, nel 2011, al 148 posto su 169 paesi censiti. Continua la tendenza alla stagnazione/diminuzione del potere di acquisto dei salari, a causa soprattutto del processo inflattivo. Vive al di sotto del livello di povertà secondo dati del 2011 il 53,5% della popolazione (a fronte di un dato governativo del 37%) contro un 68% nel Il settore delle infrastrutture, particolarmente importante per lo sviluppo del Paese e area strategica per gli investimenti esteri, è in netta ripresa dal 2011 ed è tra quelli che hanno fatto registrare il maggior balzo in avanti, anche per ragioni di propaganda politica. Gli indicatori economici (s) 2014p Pil (variazione % reale) 3,4 3,9 5,2 5,6 6,3 Inflazione media annua (%) 14,3 13,5 10,3 9 8,5 Saldo Bilancio pubblico/pil (%) 5,5 10,2 5,7 1,4 0,5 RATING E BUSINESS CLIMATE INDICATORI DI RISCHIO OCSE S&P s Moody s 5 BB Ba3 Fitch BB Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) 50,6 65,8 69,8 72,3 76 Importazioni ($ mld) 16,7 19,8 22,3 25,1 27 Saldo transazioni correnti/pil (%) 9 15,3 11,1 6,2 4,3 Debito estero totale ($ mld) 19 21,1 22,3 22,2 22,1 Debito estero totale/pil (%) 23 20,3 18,2 15,2 13,1 Riserve valutarie lorde ($ mld) 19,8 26,5 33,4 43,5 48 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 6,7 7,7 8,7 8,2 8,4 Fonte: EIU e FMI, ottobre 2013 s: stime; p: previsioni INDICATORI DI BUSINESS CLIMATE attuale precedente Doing Business su su 183 Index of Economic Freedom su su 184 Corruption Perceptions Index su su 183 Convenzione di Washington: Convenzione di New York: in vigore 58

5 Angola OUTLOOK Incentivi agli investimenti Grazie alle entrate derivanti dal greggio (70% delle entrate previste quest anno), i conti pubblici e con l estero sono in attivo. La posizione delle riserve valutarie è solida (equivalente a circa otto mesi di spesa per import) e permette alla Banca Centrale un buon margine di manovra a difesa del kwanza, previsto stabile nei confronti del dollaro. In marzo, il parlamento ha approvato il budget per il 2013, stabilito a 69 miliardi di collari, di cui 19 miliardi derivanti da prestiti e aiuti internazionali. Il bilancio si basa su previsioni di crescita del Pil del 7,1% e di un tasso di inflazione al 9%, oltre a un prezzo medio per il barile di petrolio pari a 96 dollari. L entrata in vigore, nel 2011, della nuova legge sul Partenariato tra pubblico e privato che stabilisce un nuovo regime legale a supporto di un certo numero di settori necessari a consentire la crescita economica, ha già prodotto dei risultati. Il settore privato è stato chiamato, sempre di più, a prendere parte ai PPP, in relazione agli investimenti nel settore energetico in particolar modo nel settore delle energie rinnovabili. Tuttavia lo BUSINESS 120 miliardi ai trasporti principali investimenti pubblici I annunciati per i prossimi 2/3 anni, divisi per settore, sono i seguenti: Trasporti: costruzione di 16 aeroporti (comprese le città di Luanda e Catumbela) e rifacimento di 14 aeroporti, per un investimento complessivo stimato in 2 miliardi di dollari; costruzione di ferrovie (Benguela, Huíla, Kuando, Kubango e Namibia) per un investimento stimato in 3,3 miliardi di dollari; porti (Soyo, Cabinda e Lobito) per un investimento complessivo stimato in 120 miliardi di dollari. Energia: costruzione di nuove dighe (Laúca, Cunene and Capanda), ampliamento della portata delle dighe esistenti (Cambambe) e costruzione nella città di Soyo di una centrale elettrica a ciclo combinato (CCC) alimentata a gas naturale. Investimento previsto 23,6 milioni di dollari fino al Acqua: ricostruzione, espansione e costruzione di reti di approvvigionamento idrico in aree sia urbane che rurali e impianti di raccol Stato angolano resta l unico finanziatore della gran parte delle operazioni poiché i finanziamenti internazionali e le Agenzie di credito all esportazione dei paesi esteri non sono solitamente coinvolti in tali operazioni. La legge sugli investimenti privati stabilisce un ampia gamma di requisiti per gli investimenti esteri nel paese, stabiliti dall Agenzia Nazionale per gli Investimenti Privati, che incentiva molto gli investimenti da parte delle aziende straniere in aree meno sviluppate del paese, che presentano abbondanti risorse naturali, ma che sono prive di risorse umane per il loro sviluppo. ta delle acque presso i fiumi Cuanza, Bita e Kilonga Grande. Investimento: 50 milioni di dollari. Miniere: indagine geologica e mineraria a livello nazionale, con un investimento di 350 milioni di dollari. Infrastrutture: costruzione di ponti sopra i fiumi Kwanza e Longa; riqualificazione di Cazenga e Sambizanga; costruzione dell autostrada Luanda Soyo. Vi sarà un investimento annuo di 93 miliardi di dollari a partire dal 2010 fino al Ciascun investimento è gestito dal Ministro competente del settore di riferimento. Il governo intende rilanciare energicamente anche l agricoltura e il turismo che rappresenta appena lo 0,7% del Pil, per circa 550 milioni di dollari. Sulla base dei progetti esistenti, che prevedono tra l altro la costruzione di ulteriori 200 nuovi hotel, il Governo stima che, tra il 2011 e 2015, gli arrivi potranno aggirarsi intorno ai 2,5 milioni di turisti, per poi raggiungere i 4,5 milioni nel 2020, con un contributo al Pil del 4% almeno. Contatti: DLA Piper Azevedo Neves, Nuno (n.neves@abbc.pt) ABBC & Associados Sociedade de Advogados RL Tel Largo S. Carlos, Nº Lisboa Portugal IL TREND DI CRESCITA Africa Sub Sahariana Angola Fonte: stime FMI, ottobre MADE IN ITALY Export in forte crescita Angola è il terzo partner commerciale subsahariano dell Italia, dopo L Sud Africa e Nigeria. Secondo i dati Eurostat, l Italia, storicamente attestato intorno al settimo posto in ambito Ue per interscambio complessivo, con volumi medi intorno ai 500 milioni di euro e con una bilancia di segno altalenante, nel 2011 è salito repentinamente al terzo posto (con un interscambio complessivo di milioni, +252% rispetto al 2010), dopo Portogallo e Francia, e al primo per le importazioni (1.486 milioni, +465% rispetto al 2010), accumulando nell anno un deficit di milioni di euro. Il drastico mutamento è stato causato dall improvvisa impennata delle importazioni italiane di greggio, intervenuta a seguito delle crisi libica ed iraniana. Nel 2012, ripristinatasi una situazione di quasi normalità, l interscambio è caduto a 965 milioni di euro (44%). Rispetto all anno record 2011, vi è stato un netto calo delle nostre importazioni, scese a 682 milioni euro (54,1%), tendenza che si è accentuata nei primi sette medi di quest anno (69%) e che ha portato in attivo la bilancia commerciale. Nel 2012, le esportazioni italiane sono salite a 282 milioni euro (+18% sul 2011) e anche quest anno c è stato un ulteriore incremento a doppia cifra (+17%). In realtà, il Made in Italy venduto in Angola è molto più rilevante di quanto dicono CHE COSA IMPORTA Altro 8% Meccanica Gomma, plastica 4% strumentale App elettrici 5% 38% Metalli 7% 10% Prodotti energetici raff Fonte: Sace 11% Autoveicoli Food 16% i livelli dell export. Portogallo, Brasile e Sud Africa utilizzano infatti ampiamente e con profitto lo strumento della triangolazione commerciale, acquistando in Italia e vendendo in Angola a prezzo maggiorato i prodotti italiani, senza alcuna lavorazione aggiuntiva, grazie all affermato avviamento dei marchi tricolore. I principali interessi economici dell Italia in Angola sono legati all esplorazione e allo sfruttamento di petrolio e GNL (ENI e Saipem). Sul fronte alimentare in costante aumento sono le importazioni di pasta secca, ma i marchi più noti e presenti Barilla, Buitoni, Voiello, De Cecco, sono oggetto di una spietata e non regolare concorrenza al ribasso di prodotti turchi e portoghesi. Affari & contratti NELL OFFSHORE DOMINA ENI La Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna (CMC) e la Trevi nel settore grandi costruzioni, Grimaldi, Pellegrini (catering), Intertransport nel settore dei trasporti e della logistica e nell alimentare Cremonini/Interinala operano stabilmente, ma le due principali aziende italiane attive sono Saipem ad ENI, ora non più solo partner di rilievo dell angolana Sonangol nel settore del petrolio, ma anche per i programmi ambiziosi relativi al gas liquido. Eni, infatti, partecipa con la quota del 13,6% nel consorzio Angola LNG Limited (ALNG) per la realizzazione di un impianto di liquefazione del gas in grado di processare 28,3 milioni di metri cubi/giorno. L inizio delle esportazioni è previsto entro l anno. Inoltre, in marzo scorso, Eni ha effettuato la nona scoperta petrolifera nel blocco 15/06, nelle acque profonde dell offshore angolano, incrementando il potenziale di risorse che saranno sviluppate dall Hub di produzione denominato West. La scoperta è stata effettuata attraverso un pozzo situato a circa 150 chilometri dalla costa, perforato in una profondità d acqua di 976 metri. Ambasciata d Italia Ambasciatore: Giuseppe Mistretta Tel ambasciata.luanda@esteri.it 59

6 Dicembre 2013 Repubblica Democratica del Congo Il cuore ricco dell Africa Ma anche il più povero, nonostante una crescita record che dovrebbe durare, anche grazie alle ultime scoperte di petrolio. I rischi di guerra e instabilità politica sono ancora alti POPOLAZIONE (2012) CONTESTO POLITICO Le elezioni del 2011, che hanno dato la vittoria (con molte contestazioni) al presidente uscente Joseph Kabila (foto) non hanno portato ad una risoluzione definitiva delle criticità che hanno causato la guerra civile fino al I temi etnici relativi al controllo sul territorio nelle aree orientali in mano ai ribelli del movimento M23, con cui sono però in corso trattative di pace, e la riforma dell esercito devono ancora essere affrontati dal governo. Sul fronte internazionale permangono tensioni con l Angola, soprattutto a causa di una disputa relativa alle frontie marittime e ai giacimenti petroliferi offshore. 74,7 milioni KINSHASA La Rd del Congo ha una superficie di 2,3 milioni di chilometri quadrati. La capitale, Kinshasa, conta oltre 10 milioni di abitanti. La moneta è il franco che si cambia cambia con 0,7 euro (per franchi) Lubumbashi delle istituzioni finanziarie internazionali. Negli ultimi due anni la situazione macroeconomica ha registrato apprezzabili miglioramenti. La crescita del Pil è stata nel 2012 del 7,2% (6,9, nel 2011), con un inflazione al 3% (15,4% nel 2011) in un economia dollarizzata al 95%. Le riserve monetarie stanno aumentando e garantiscono, attualmente, più di due mesi di importazione, mentre la Banca Centrale Congolese ha disposto, a fine dicembre 2012, la diminuzione del tasso ufficiale di sconto al 4%. A fronte di questi sviluppi positivi, c è stata l interruzione, probabilmente momentanea, dell accordo con il FMI relativo al piano di finanziamenti, a causa della mancata pubblicazione dei termini relativi a un contratto minerario. RATING E BUSINESS CLIMATE ,1 6,9 7,2 7,4 6,7 23,5 15,5 9,5 7,1 6,5 4,9 1,8 2,4(s) 3,2 3, (p) Esportazioni ($ mld) 8,5 9,5 8,9(s) 9,9 11,6 Importazioni ($ mld) 8 8,9 8,2(s) 8,9 10,1 10,6 12,6(s) 12,3 11,6 INDICATORI DI RISCHIO 2014(p) OCSE 7 Bilancia dei pagamenti Saldo transazioni correnti/pil (%) 241 $ * stime FMI, ottobre 2013 Gli indicatori economici Saldo Bilancio pubblico/pil (%) $ mdi PIL PRO CAPITE (2013*) I Inflazione media annua (%) 18,5 MubujiMayi l Congo è uno dei paesi più problematici dell Africa, ma al tempo stesso con immense opportunità che discendono dalle riserve minerarie, tra cui le terre rare che entrano nella produzione dei telefoni cellulari e dei computer, dal secondo bacino idrografico al mondo, dopo quello del Rio delle Amazzoni e la seconda foresta tropicale, dopo quella brasiliana. Al tempo stesso il reddito pro capite è tra i più bassi al modo anche se la crescita economica sembra aver raggiunto un trend che si avvicina al 10%. Lo sviluppo attuale, tuttavia, dipende in larga misura dagli aiuti internazionali. Con un Pil di circa 18 miliardi di dollari, il bilancio statale è di poco più di 8 miliardi di dollari, di cui oltre il 30% proveniente da finanziamenti esteri dei paesi donatori e PIL (variazione % reale) PIL NOMINALE (2013*) Bukavu 11,6 Debito estero totale ($ mld) 6,2 5,4 6,1(s) 6,9 7,7 Debito estero totale/pil (%) 47,4 34,7 34,1(s) 33,4 32,2 Riserve valutarie lorde ($ mld) 1,3 1,3 1,6 1,6 1,9 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 1,5 1,3 1,7(s) 1,5 1,6 S&P s B+ Moody s BB Fitch B+ INDICATORI DI BUSINESS CLIMATE attuale precedente Doing Business su su 183 Index of Economic Freedom su su 183 Corruption Perceptions Index su su 182 Convenzione di Washington: Convenzione di New York: Fonte: EIU, ottobre 2013 s: stime; p: previsioni 60 in vigore

7 Repubblica Democratica del Congo OUTLOOK Cina e Fmi in prima linea Il primo ministro Augustin Matata Ponyo, un economista già ministro delle finanze, con una lunga carriera nella banca centrale, al potere da maggio 2012, ha delineato il suo programma economico per il che ha l obiettivo di raggiungere una crescita del Pil del 15% entro il Tra i provvedimenti in agenda la riduzione delle imposte sugli scambi per favorire il miglioramento del clima imprenditoriale del paese, la riduzione della povertà attraverso investimenti in fornitura di acqua e di energia elettrica, riforme dell istruzione, della sanità, e miglioramento delle infrastrutture. Sebbene il calo delle quotazioni delle commodities incida sui bilanci dello stato, l afflusso di investimenti esteri, soprattutto cinesi, dovrebbe sostenere la performance economica del paese. Il legame tra RDC e Cina continua ad intensificarsi sul piano militare e commerciale: attualmente quasi la metà delle esportazioni del paese sono dirette al mercato cinese e l 80% degli impianti di lavorazione dei minerali in Katanga sono di proprietà di aziende cinesi. A fronte dei successi dell amministrazione sul fronte della crescita e dell inflazione, precipitata BUSINESS Il core resta in miniera Anche se il settore minerario resta una delle attrattive maggiori, come dimostra l acquisizione di miniere nella provincia di Katanga da parte del gruppo kazaco (ma quotato a Londra) Ernc per 1,25 miliardi di dollari, è il petrolio che potrebbe rivelarsi il prossimo grande business. In settembre Giovanni Pedaci, direttore generale della Oil Rd Congo, di proprietà del finanziere israeliano Dan Gertler, ha rivelato che le prospezioni COMPOSIZIONE DEL PIL Servizi 35,7% Manifattura 3,6% Fonte: Sace Agricoltura 34,6% Industria non manifatturiera 26,1% LA DINAMICA DEL PIL 2011 RD Congo Africa SubSahariana Fonte: stime FMI, ottobre al 3% del 2012 dal 15,4% del 2011, un elemento di ulteriore difficoltà potrebbe derivare dall interruzione, peraltro da ritenersi momentanea, dell accordo con il FMI relativo al piano di finanziamenti, a causa della mancata pubblicazione dei termini relativi a un contratto minerario. I progetti di investimenti non mancano: dopo decenni di incuria, tutte le infrastrutture ereditate dai belgi debbono essere ricostruite, la rete stradale, quella fluviale, porti, aeroporti, ponti, ospedali, scuole, caserme, centrali elettriche. I finanziatori sono e saranno Banca Mondiale, Banca Africana di Sviluppo, FMI, Cina (materie prime in cambio di costruzione di infrastrutture) e l Unione Europea. nei pressi del lago Alberta, in territorio congolese, hanno mostrato una struttura geologica che potrebbe contenere almeno 2 miliardi di barili di petrolio. Gertner sta cercando partner per lo sfruttamento di questo giacimento che si presenta molto capital intensive. materia prime a parte, gli ultimi due anni sono sorti a Kinshasa e a Lubumbashi, la seconda città, numerosi supermercati che offrono una vasta gamma di prodotti esteri. Lo spazio di mercato per prodotti italiani quali olio, formaggi, insaccati, pasta, prodotti da forno, vino, salse è rilevante anche perché i prezzi sono elevati, essendo prodotti indirizzati ad un ceto emergente, crescente in numero, con rilevanti disponibilità economiche. Soprattutto a Kinshasa ed a Lubumbashi, è in corso una grande attività di costruzione di abitazioni civili. Dall aprile scorso, il governo ha istituito uno servizio di sportello unico per gli operatori che intendono svolgere attività nel Paese. MADE IN ITALY Qui l edilizia è tricolore La difficile situazione economica dell Italia sta spingendo diverse aziende a interessarsi di nuovo a questo mercato dove fino ai primi anni 90, la presenza italiana era considerevole, con migliaia di imprenditori, grandi e piccoli. Quasi tutti se ne sono andati, assieme agli altri europei, a seguito dei conflitti e dei ripetuti saccheggi. Gli imprenditori italiani rimasti a Kinshasa e Lubumbashi sono attualmente attivi nei settori del legname, delle costruzioni, del commercio e dei servizi. Nel settore costruzione operano Safricas controllata dalla famiglia Blattner che ne condivide la gestione insieme a Vincenzo Ricci. I Blattner ne hanno acquisito il controllo dal gruppo francese Vinci nel 2000, facendone la prima impresa di costruzioni in Congo. Un altra società italiana ben posizionata nel mercato delle costruzioni, sia civili che industriali, è la Sesco della famiglia Ciaparrone, che sta anche diversificando nel settore turistico e finanziario. Anche Inalca, del gruppo Cremonini, ha aperto una piattaforma distributiva nel paese. I settori che potrebbero interessare agli Pio Mariani è ambasciatore a Kinshasa dal 2010 imprenditori italiani sono quello dell esportazione di alimentari e dell industria alimentare, dell arredamento, del legname, della costruzione di mini centrali elettriche, della moda e dell edilizia. Tuttavia l Accordo per la protezione e la promozione degli investimenti tra l Italia e la RDC, firmato nel 2006, non è ancora stato ratificato da parte congolese. Da un punto di vista commerciale, la RDC sta diventando un paese sempre più importante per l Italia, che nei prime sette mesi di quest anno ha importato metalli e idrocarburi per oltre 310 milioni, tre volte tanto il dato nello stesso periodo 2012, mentre le esportazioni sono stabili e molto ridotte. Di conseguenza la bilancia commerciale è strutturalmente deficitaria, 274 milioni di euro solo quest anno. Le potenzialità del mercato sono date dalla necessità di ricostruzione e dalla ricchezza di minerali, idrocarburi, risorse idriche e forestali. Affari & contratti MA ENI PUNTA AL DI LÀ DELLA FRONTIERA Eni e la compagnia congolese Société Nationale des Pétroles du Congo (SNPC), che fa capo al Congo Brazaville, lo stato confinante a nord, hanno annunciato, in settembre, che esploreranno congiuntamente il potenziale di idrocarburi del blocco Ngolo, che fa parte del bacino geologico della Cuvette ed è situato circa 350 chilometri a nord est dalla capitale Brazaville. Le attività esplorative si svolgeranno lungo un periodo di 10 anni e avranno come obiettivo sequenze geologiche sedimentarie mesozoiche e paleozoiche. Eni e SNPC metteranno in comune l ampia esperienza operativa sviluppata con successo sia nell onshore che nell offshore congolesi. L attività esplorativa su Ngolo, che inizierà nei prossimi mesi, verrà svolta utilizzando le più sofisticate tecniche di prospezione, di telerilevamento e geofisiche. Il bacino della Cuvette, finora poco esplorato, rappresenta uno dei nuovi temi di frontiera dell esplorazione in Africa. Con questa iniziativa, Eni e SNPC rafforzano ulteriormente la loro partnership e si confermano come attori principali nella ricerca e valutazione del nuovo potenziale di idrocarburi della regione. Ad agosto 2013 Eni ha effettuato un importante scoperta di olio e gas nell offshore del Congo, nel prospetto esplorativo Nene Marine, situato nel Blocco Marine XII a circa 17 chilometri dalla costa. La società stima i volumi della scoperta, provati con i due pozzi sinora perforati, in circa 600 milioni di barili di olio e 20 miliardi di metri cubi di gas. Contatti: DLA Piper Partner Federico Sutti (federico.sutti@dlapiper.com) Via Gabrio Casati 1 (Piazza Cordusio) Milan Italy T: F: federico.sutti@dlapiper.com Ambasciata d Italia Ambasciatore: Pio Mariani Tel.: ambkins.mail@esteri.it 61

8 Egitto Dicembre 2013 In ripresa con i dollari sauditi Le riserve valutarie hanno ripreso a salire e così i programmi di investimento del governo. Quest anno le imprese italiane, Eni, Danieli, Ansaldo hanno già vinto grossi contratti CONTESTO POLITICO POPOLAZIONE (2012) In attesa delle prossime elezioni per il parlamento e la presidenza della repubblica, programmate per il 2014, si va rafforzando la posizione dell attuale governo presieduto dall economista di orientamento liberale, Hazem elbeblawi (foto), nominato in luglio dal presidente provvisorio Adly Mansour. Mansour con l appoggio dell esercito guidato dal generale Abdel Fattah Sisi, ha preso il potere dopo che le forze armate, garanti dell attuale situazione politica, avevano deposto Morsi. Dell esecutivo in carica fanno parte, Muhammad El Baradei, affari internazionali, e Sisi, ministro della difesa. L Egitto ha una superficie di 1 milione di chilometri quadrati. La capitale è Il Cairo, con oltre 9 milioni di abitanti (stime 2011). La sterlina egiziana vale circa 0,10 euro Alessandria Port Said Shubra elkheima ElGiza IL CAIRO Suez 82 milioni PIL NOMINALE (2013*) 262 $ mdi PIL PRO CAPITE (2013*) $ *stime del FMI, ottobre 2013 Dopo essere scese a 13 miliardi di dollari in febbraio, un livello che garantiva solo 2 mesi di importazioni, le riserve valutarie sono risalite in ottobre a 17 miliardi, grazie all iniezione di dollari sauditi, ma sono ancora ben lontane da 30 miliardi della fase premorsi. Il Governo provvisorio deve trovare un difficile compromesso tra scelte che implicano dei tradeoff: misure volte al contenimento del deficit sarebbero necessarie per riportare le finanze pubbliche su un sentiero più sostenibile e per cercare di ridurre il tasso d inflazione ma questa linea di politica economica mal si concilierebbe con la necessità di riassorbire la disoccupazione, di aumentare gli investimenti pubblici e, in ultima analisi, di far crescere l economia a un ritmo superiore all attuale 2 per cento. Resta pesante la situazione dei conti pubblici. Il deficit pubblico del 2013/2014 dovrebbe, secondo le stime governative, attestarsi al 10 % del Pil, un obiettivo ritenuto dagli analisti estremamente ambizioso. L espansione del disavanzo ha provocato un ulteriore incremento dell incidenza del debito pubblico sul Pil, su livelli leggermente superiori all 85%. Un capitolo importante nel ristabilimento di un adeguato business climate, previsto nella strategia di politica economica del governo, consiste nell affrontare il problema dei pagamenti arretrati alle compagnie dell oil & gas: l ammontare dei debiti (scaduti) della Egyptian General Petroleum Company (Egpc) è di 6 miliardi di dollari, di cui 1,5 miliardi dovrebbero essere liquidati entro l anno. Gli indicatori economici s 2013p 2014p PIL (variazione % reale) 5,1 1,8 2,8 4,0 4,2 Inflazione media annua (%) 11,1 10,1 7,1 9 9,9 Saldo Bilancio pubblico/pil (%) 8, , ,2 RATING E BUSINESS CLIMATE INDICATORI DI RISCHIO OCSE S&P s Moody s 6 B CCC1 Fitch B Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mdi) 25 27,9 25,9 25,8 27,2 Importazioni ($ mdi) 52,7 56,1 59,7 58,9 60,7 Saldo transazioni correnti/pil (%) 2,5 3,1 3,1 1,9 1,7 Debito estero totale ($ mdi) 36, ,1 48,2 52,3 Debito estero totale/pil (%) 16,4 14,4 15,5 18,3 17,8 Riserve valutarie lorde ($ mdi) 35,8 17,7 14,9 18,8 17,2 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 7 3,3 2,6 3,3 2,9 Cambio medio dzd/$ 74, ,5 73,1 72,3 Fonte: EIU e FMI ottobre 2013 s: stime; p: previsioni INDICATORI DI BUSINESS CLIMATE attuale precedente Doing Business su su 183 Index of Economic Freedom su su 184 Corruption Perceptions Index su su 183 Convenzione di Washington: Convenzione di New York: 62

9 Egitto OUTLOOK È crescita, ma dal 2014 Nel piano fiscale del governo per il , sono stati stanziati circa 17 miliardi di dollari per investimenti pubblici e nel mese di ottobre 2013 si è aggiunto un ulteriore pacchetto di stimoli per 4,29 miliardi. Questi fondi sono destinato a investimenti in progetti a largo impiego di manodopera, come la costruzione di ferrovie, strade, ponti e impianti per il trattamento dell acqua e delle acque reflue, e al miglioramento delle reti di trasporto urbane. Il governo ha anche annunciato l adozione di alcuni piani per potenziare l edilizia residenziale pubblica, estendere i servizi di pubblica utilità a 36 aree industriali e la fornitura di gas naturale a 80mila nuove abitazioni. Gli investimenti pubblici sono gestiti dai rispettivi ministeri. Il ministero degli Investimenti istituto nel luglio del 2004 definisce la politica di investimento generale e coordina i diversi ministeri nelle rispettive aree di responsabilità. Per questo motivo le stime più recenti del Fondo Monetario indicano una ripresa sostenuta della crescita BUSINESS Le banche agli sceicchi 3,5% 3,4% 5,2% 8% CHE COSA IMPORTA 10,1% 13% Prodotti energetici raff Meccanica strumentale Prodotti chimici Metalli 29,9% 27% App. elettrici Moda Gomma, plastica Altro Un segnale importante della ripresa che sta prendendo corpo è arrivato dalla conclusione di due acquisizioni nel settore bancario. Con l assistenza del team legale di Matouk Bassiouny, la Emirates National Bank of Dubai, prima banca dell emirato per assets, ha acquisito l intero capitale della controllata egiziana di BNP Paribas per 500 milioni di dollari. Il secondo accordo riguarda l acquisizione da 1,97 miliardi di dollari di una partecipazione a partire dal 2014, che dovrebbe poi stabilizzarsi intorno al 4% negli anni successivi almeno fino al 2018, politica permettendo. Alla luce degli ultimi avvenimenti queste previsioni sembrano più realistiche di quanto non apparissero prima dell estate. Resta il fatto che l espansione del Pil è rimasta sostanzialmente bloccata, in termini reali, dal Sul versante della bilancia dei pagamenti si è registrato nel 2012 un ampliamento del disavanzo a 11,3 miliardi di dollari, rispetto agli otto miliardi del 2010/11. di maggioranza in National Société Générale Bank (del gruppo SocGen) portata a termine da Qatar National Bank. Ma negli ultimi due anni, la maggior parte dei progetti di partenariato tra imprese e amministrazione pubblica ha subito una battuta d arresto, ma recentemente il ministro degli Esteri, Nabil Fahmy ha chiesto agli ambasciatori egiziani di incoraggiare gli investimenti e invitare gli investitori a cogliere le opportunità esistenti, garantite dai trattati internazionali e accordi commerciali sottoscritti e approvati prima della rivoluzione. Nella maggior parte dei settori non esiste una distinzione giuridica tra investitori stranieri e investitori nazionali. L Autorità Generale per gli Investimenti (Gafi), l ente preposto agli investimenti esteri, agevola le iniziative imprenditoriali. Il Gafi è anche impegnato nel mettere a punto i regolamenti per le aree di investimento e zone economiche speciali e l istituzione di un Fondo e un Centro Imprenditoriale per le piccole e medie imprese. Contatti: DLA Piper F. John Matouk tel /8179 ext john.matouk@matoukbassiouny.com 12 Mohamed Ali Genah Garden City, Cairo Egitto IL TREND DEL PIL Nord Africa Egitto Fonte: FMI, stime ad ottobre Si rafforzano Eni e Italgen Nei primi 7 mesi di quest anno il crollo delle importazioni dall Egitto (21%) a circa 1,1 miliardi di euro e la sostanziale tenuta delle esportazioni (+4,9%) hanno raddoppiato il saldo della bilancia commerciale a favore dell Italia, tra i primi paesi in Europa per livello di interscambio, oltre 4,5 miliardi nel Particolare dinamismo è stato registrato per le esportazioni italiane di meccanica strumentale, che si mantiene, con il 30% del totale, la principale voce dell export. La presenza delle principali aziende italiane continua ad essere rilevante. Eni, in Egitto dagli anni 50, si è aggiudicata quest anno due asset strategici: in aprile il 100% di un blocco esplorativo nelle acque profonde egiziane del mediterraneo orientale, mentre in febbraio ha effettuato una nuova scoperta di petrolio nella concessione di Meleiha nel deserto occidentale. Edison ha in corso attività di sfruttamento di giacimenti di gas e petrolio sulla costa mediterranea attraverso una jointventure da 3 miliardi di dollari con l Egyptian Petroleum Company, Pirelli ha una posizione significativa nella produzione di pneumatici per autocarri. Italcementi, leader nella produzione di cemento insieme alla Cementir, gruppo Caltagirone, è fortemente impegnata anche, attravesro la controllata Italgen, nella realizzazione di un parco eolico sulle coste del mar Rossso da 120 MW, con opzione fino a 400 MW, per un investimento di 130 milioni di euro. Affari & contratti MADE IN ITALY FS IN POLE PER IL TRENO VELOCE Carlo Pesenti, ceo di Italcementi, la prima azienda estera in Egitto, impegnata anche nel settore eolico LA BILANCIA COMMERCIALE Principali fornitori Principali destinatari $ ml Usa Italia Cina India Germania Arabia Saudita Italia Fonte: Infomercatiesteri 2011 Il team internazionale di Ferrovie Italiane guidato da Giovanni Rocca sta lavorando intensamente per aggiudicarsi quella che sarà uno dei più importanti appalti degli ultimi anni, la costruzione della linea ad alta velocità tra Il Cairo e Alessandria, circa 200 chilometri, e che in un secondo tempo dovrebbe essere prolungata Mauro Moretti fino ad Assuan. Italfer, la società di progettazione del gruppo ha già prodotto uno studio di fattibilità ben accolto dal governo. Le Ferrovie italiane, guidate da Mauro Moretti che è presidente del Business Council ItaliaEgitto, dal 2009 sono consulenti delle ferrovie egiziane per il rinnovamento e soprattutto la messa in sicurezza della rete di circa chilometri e che rappresenta un arteria vitale per il sistema economico. Del consorzio italiano fa parte anche Ansaldo per la parte segnalazione. Intanto Ansaldo Energia, gruppo Finmeccanica, ha vinto in giugno un contratto da 240 milioni di euro. La Cairo Electricity Production, che fa capo all Egyptian Electricity, le ha affidato con un contratto EPC la realizzazione di una centrale elettrica a ciclo aperto chiavi in mano da 600 Mw alla periferia del Cairo. L impianto sarà collocato accanto a quello esistente completato da Ansaldo nel Ambasciata d Italia Ambasciatore: Maurizio Massari Tel.: / ambasciata.cairo@esteri.it 63

10 Etiopia Dicembre 2013 Un decennio di crescita boom Nei prossimi anni rallenterà, mantenendosi comunque sopra il 7%. Intanto il governo investe pesantemente nell industria e nel sociale, con l Italia in pole position su vari fronti CONTESTO POLITICO Dopo la morte in agosto 2012 di Meles Zenawi, il partito dominante, EPRDF, ha garantito un graduale processo di successione con la nomina dell exvice primo ministro Hailemariam Desalegn (foto) alla guida del paese. Desalegn è da gennaio scorso anche presidente dell Unione Africana. Potenziali fonti di shock sono la complessa situazione economica interna e le tensioni con Eritrea e Somalia. Anche le relazioni con l Egitto possono risentire degli attriti sull utilizzo delle acque del Nilo. Le prossime elezioni sono previste nel ADDIS ABEBA Awasa Mekele Dire Dawa L Etiopia occupa una superficie pari a 1,1 milione di chilometri quadrati. La capitale è Addis Abeba che conta oltre 3,3 milioni di abitanti. La moneta è il birr, che si scambia a 3,88 euro (per 100 birr) POPOLAZIONE (2012) 86,8 milioni PIL NOMINALE (2013*) 47,3 $ mdi PIL PRO CAPITE (2013*) 532 $ *stime del FMI, ottobre 2013 Dal 2004 al 2011 la crescita del Pil è stata in media del 10,5%, molto superiore alla media africana, il debito pubblico è al 34% del Pil e costantemente in calo, come conseguenza della crescita del Pil, l incremento del Pil procapite è stato dell 8,6% e l inflazione è calata dal 33% al 15,8% mentre le esportazioni si sono impennate (+33,5% dal 2011). Sono questi i dati salienti del piccolo miracolo etiope, che ha avuto anche degli incontrovertibili risvolti sociali, con l abbattimento del 10% della popolazione che vive sotto la soglie della povertà, ancora, comunque al 29%, in un quadro di forte crescita demografica, e il miglioramento degli indicatori della mortalità infantile e all aspettativa di vita, cresciuta sensibilmente in poco tempo. La sensibile riduzione dell inflazione negli ultimi due anni, grazie alla politica monetaria restrittiva adottata dal Governo, è uno dei dati più significativi della performance macroeconomica del Paese. La pressione fiscale è in aumento, anche per la necessità di reperire le risorse necessarie a mantenere l ambizioso piano di investimenti pubblici intrapreso dal Governo con il Growth and Tranformation Plan, il documento programmatico che indica le linee di sviluppo del Paese per il quinquennio Tuttavia, il livello impositivo resta complessivamente inferiore alla media africana. Dal punto di vista finanziario il livello delle riserve valutarie resta molto basso e segna ancora la forte dipendenza dell economia dall estero. Gli indicatori economici (s) 2013(p) 2014p PIL (variazione % reale) 9,9 7,3 8 7,1 6,7 Inflazione media annua (%) 8,1 33,2 23,4 11,2 10,8 Saldo Bilancio pubblico/pil (%) 1,6 2,1 3,1 3,4 2,9 RATING E BUSINESS CLIMATE INDICATORI DI RISCHIO OCSE S&P s Moody s 7 Fitch Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) 2, ,2 3,7 Importazioni ($ mld) 7,4 8,3 9,4 9,9 11 Saldo transazioni correnti/pil (%) 1,6 2,6 4,3 5,6 6,5 Debito estero totale ($ mld) 7,3 8,6 10,6 12,7 14,4 Debito estero totale/pil (%) 27,6 28,4 28,2 32,7 33,3 Riserve valutarie lorde ($ mld) 2,8 3,1 3 3,2 3,5 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,4 3,2 2,8 2,8 2,8 Fonte: EIU, settembre 2013 (s): stime; (p): previsioni INDICATORI DI BUSINESS CLIMATE attuale precedente Doing Business su su 183 Index of Economic Freedom su su 183 Corruption Perceptions Index su su 182 Convenzione di Washington: Convenzione di New York: in vigore 64

11 Etiopia OUTLOOK Con l aiuto dei cinesi Il Growth and Transformation Plan (GTP), che indica le linee di sviluppo per il quinquennio è funzionale alla trasformazione in Paese a reddito medio entro il Il piano individua sette strategie prioritarie, la prima delle quali è di assicurare un tasso di crescita tra l 11% ed il 14,9% per tutto il periodo di riferimento, obiettivo che non sarà raggiunto. La crescita dovrebbe essere sostenuta soprattutto dalla produzione agricola che rappresenta circa il 50% del Pil, seguita dall allevamento, dagli investimenti nelle infrastrutture e nei sistemi di irrigazione, nelle reti di diffusione dell acqua potabile e nella sanità. Si prevede inoltre una crescita del comparto industriale che entro il prossimo quinquennio dovrebbe raggiungere la quota media del 15,6% del Pil. Obiettivi ambiziosi sono stati stabiliti in materia di trasporti imperniati sullo sviluppo di una rete ferroviaria nazionale di 2mila chilometri e di una metropolitana leggera ad Addis Abeba (34 km). Delle varie tratte, solo due sono già in costruzione: la BUSINESS Porte aperte ai capitali Negli ultimi 12 mesi ben 800 progetti di investimento esteri e i primi cinque con impieghi di capitale in un range da 150 a 600 milioni di dollari. I settori maggiormente interessati sono stati quello minerario, l allevamento, la lavorazione delle carni, il tessile e abbigliamento, il cementiero e la produzione di birra. Questa esplosione di progetti CHE COSA IMPORTA (2012%) 7,6% 8,3% 22% Fonte: Sace 9,7% Meccanica Veicoli Metalli 13,5% App. elettrici Mobili Altro 39% IL TREND DI CRESCITA Etiopia Africa Sub Sahariana Fonte: stime FMI, ottobre 2013 Addis AbebaGibuti, per cui è stato ultimato il 16% dei lavori. Exim Cina ha finanziato 2,3 miliardi di dollari che coprono il 70% dei costi dei 756 km. Di questi, 317 verranno costruiti dalla China Railway Corp. e 339 da China Civil Construction. Per la prima fase della metropolitana leggera di Addis Abeba è stato ultimato il 26% dei lavori. Altri obiettivi del piano sono gli aiuti all industria energetica con investimenti soprattutto nelle fonti rinnovabili per quadruplicare la potenza da 2mila a 8mila MW, incrementando anche la rete di distribuzione, e la costruzione di strade per almeno 16mila chilometri. è dovuta anche al Forum consultivo pubblicoprivati istituito nel 2010 insieme al piano di sviluppo, per migliorare i rapporti tra governo e il settore privato dell economia, agendo sui regolamenti e le disposizioni. Le istituzioni finanziarie internazionali, in particolare Ifis e DFIs (donor funds) hanno incominciato a finanziare progetti a lungo termine, insieme alla Banca centrale, particolarmente focalizzata sui prestiti al settore agricolo e manifatturiero. Per sollecitare l interesse degli investitori internazionali il governo ha approvato l anno scorso nuove leggi che proteggono gli investimenti esteri, garantendo dal rischio di esproprio, favorendo il rimpatrio dei profitti, autorizzando l utilizzo di valuta internazionale e la riduzione di diritti doganali e dalle tasse sul reddito per chi lancia nuove iniziative o subisce delle perdite o raggiunge livelli di esportazione dei prodotti superiori al 60%. Contatti: DLA Piper Leul Kokeb, Mehrteab, ethiopianlawyer@gmail.com Mehrteab Leul & Associates Addis Ababa, Ph.: African Avenue Street, Aberus Complex Building, 7th floor, Room Consumi in crescita Nel 2011 l Italia è stato il primo fornitore europeo dell Etiopia (il settimo a livello mondiale) ed il secondo cliente dopo la Germania (l ottavo a livello mondiale); nel 2012 le importazioni italiane sono cresciute di circa il 30% mentre le esportazioni sono calate in modo significativo. Il trend è continuato nei primi sette mesi di quest anno anche se a passo ridotto: l export è aumentato del 5% e le importazioni del 12%, ma il saldo della bilancia resta fortemente positivo e in miglioramento. Se la crescita del Pil dovesse mantenersi sui livelli attuali, si assisterebbe ad una rapida evoluzione della dinamica dei consumi, anche per il possibile rientro di parte della diaspora etiopica, in particolare di quella residente in USA, UK, nord Europa e dei relativi capitali. Già oggi, Addis Abeba costituisce una parziale eccezione: anche grazie alla presenza di una nutrita comunità di espatriati legata al ruolo di capitale continentale che Addis Abeba cerca di darsi in quanto sede dell Unione Africana, si stanno progressivamente affermando standard di consumo più elevati e, in prospettiva, possono sorgere opportunità per le nostre esportazioni di prodotti di nicchia. La concorrenza con le aziende cinesi, indiane, turche, che continuano a entrare nel mercato locale con prezzi competitivi, costituisce per le imprese italiane una rilevante barriera all ingresso. FINANZIAMENTI SU PROGETTI 1200 «Che tuttavia potrebbe essere $ ml notevolmente ridotte se si studiassero pacchetti finanziari innovativi che uniscano risorse pubbliche nazionali con capitali privati e fondi di sviluppo 400 dell Unione Europea nel 200 cosiddetto blending», ha fatto 0 rilevare Renzo Mario Rosso, l ambasciatore italiano. Fonte: Sace Affari & contratti MADE IN ITALY ACCIAIO E DIGHE: ITALIANI IN PRIMA LINEA Un segnale importante sul fronte dell apertura alla collaborazione con l industria privata arriva dall entrata in funzione, ai primi di novembre, della più grande centrale ad energia eolica del continente, situata ad Ashegoda, nella regione di Tigray. Costata 290 milioni di dollari, di cui il governo etiope ha coperto solo il 9%, la centrale è stata realizzata dai francesi della Vergnet con un prestito di un istituto di credito francese e dell Agenzia allo sviluppo di Francia. Grazie alle sue 84 torri a pale ha una capacità di 120MW e produrrà circa 400 milioni di KWh l anno. Recentemente è stato firmato anche Francesco De Martino, responsabile dell Etiopia per la Danieli un accordo per l utilizzo del geotermico come fonte alternativa, ma l obiettivo di quadruplicare la produzione energetica entro il 2015 passa soprattutto dall entrata in funzione della grande centrale idroelettrica Grand Renaissance Dam, in costruzione sul Nilo, dove SaliniImpregilo è impegnata da tre anni. Secondo gli esperti, l Etiopia ha un potenziale idroelettrico di circa 45mila MW, geotermico di 5mila MW e il terzo potenziale di energia eolica dopo quello di Egitto e Marocco. Oltre a SaliniImpregilo che sta costruendo un altra diga importante (Gibe III) è recentemente entrata nel mercato dell acciaio anche la Danieli (articolo a pagina 32) per costruire la più grande acciaieria dell Africa orientale. Ambasciata d Italia Ambasciatore: Renzo Mario Rosso Tel.: ambasciata.addisabeba@esteri.it 65

12 Ghana Dicembre 2013 Due pilastri, petrolio e cacao Grazie a una crescita che dura da vent anni è considerata una delle economie più virtuose del continente. E da quando Eni sta estraendo petrolio, le prospettive migliorano ancora CONTESTO POLITICO POPOLAZIONE (2011) Le elezioni del dicembre 2012 hanno confermato alla guida del Paese il presidente John Dramani Mahama (foto), esponente del Partito socialdemocratico National Democratic Congress. Il New Patriotic Party, formazione d opposizione di area liberaldemocratica conservatrice, ha però contestato il risultato del voto e, nonostante parte degli osservatori internazionali abbia espresso un giudizio positivo sullo svolgimento, ha presentato ricorso alla Corte Suprema. Nonostante l incertezza politica, il Ghana mantiene buone relazioni con i donor, Stati Uniti e Gran Bretagna in special modo. La superficie del Ghana è di 238 mila chilometri quadrati. La capitale, Accra, è una città di oltre 1,6 milioni di abitanti. Il cedi ghanese si cambia a 0,3 euro (per 10 mila cedi) Kumasi Tamale ACCRA 24,3 milioni PIL NOMINALE (2013*) 45,5 miliardi PIL PRO CAPITE (2013*) $ *stime FMI, ottobre 2013 Dal 1992 il Ghana sta vivendo un promettente sviluppo sotto il profilo economico, con una crescita costante che negli ultimi dieci anni è stata attorno all 8% annuo, grazie alle riforme strutturali, concordate con il Fmi, ed economiche del governo, che puntano alla riduzione del debito e al rigore di bilancio. Il Ghana, che si conferma uno dei Paesi a più rapida crescita a livello mondiale (e il migliore nel contesto dell Africa subsahariana, secondo la Banca Mondiale), viene ora considerato dagli osservatori internazionali un paese virtuoso e si stima che entro il 2015 il paese possa raggiungere lo status di paese a medio reddito. Con l accordo finale di cancellazione del debito, firmato nel giugno 2005, l Italia ha annullato i propri crediti verso il Ghana per 34,12 milioni di euro. A migliorare la situazione economica ha contribuito l avvio, alla fine del 2010, della produzione petrolifera che, sommata alla crescita del prezzo dell oro e del cacao, ha fatto registrare, nel 2011, un tasso di crescita del 14,4%. La fornitura di fondi da parte di Ifi e Dfi (Istituzioni finanziarie internazionali e di sviluppo finanziario) è vitale per la realizzazione dei progetti di investimento pubblico. Nel 2013, il finanziamento estero del bilancio del Ghana è pari a circa il 45% del totale. Il sistema bancario si compone di 26 istituti commerciali. Lo stato ghanese ha interessi in 5 banche, attraverso partecipazioni dirette o indirette del governo, della Banca Centrale o del fondo pensione Ssnit. Gli indicatori economici s 2013p 2014p Pil (variazione % reale) 8,0 14,4 7,1 7,5 7,4 Inflazione media annua (%) 10,7 8,7 9,1 8,2 7,8 Saldo Bilancio pubblico/pil (%) 6,5 4,0 7,0 6,2 5,1 Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) 8,0 12,8 13,7 15,2 16,3 Importazioni ($ mld) 10,9 16,0 17,9 19,3 20,7 Saldo bilancia commerciale ($ mld) 2,9 3,2 4,2 4,1 4,4 Saldo transazioni correnti ($ mld) 2,7 3,7 4,9 4,7 4,8 Saldo transazioni correnti/pil (%) 8,4 9,4 13,2 12,0 11,2 Debito estero totale ($ mld) 9,3 11,3 13,2 15,3 17,1 Debito estero totale/pil (%) 28,8 28,8 35,5 39,1 39,4 Riserve valutarie lorde ($ mld) 5,1 5,8 5,8 6,6 7,2 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,4 3,5 3,3 3,4 3,5 Cambio medio GHC/USD 1,4 1,5 1,8 2,0 2,1 Fonte: EIU Bureau van Dijk, febbraio 2013 s: stime; p: previsioni RATING E BUSINESS CLIMATE INDICATORI DI RISCHIO OCSE S&P s Moody s Fitch 5 B B1 B+ INDICATORI DI BUSINESS CLIMATE attuale precedente Doing Business su su 183 Index of Economic Freedom su su 184 Corruption Perceptions Index su su 183 Convenzione di Washington: in vigore Convenzione di New York: in vigore 66

13 Ghana Obiettivo middle income Il Ghana è uno dei paesi più promettenti dell Africa occidentale grazie alla produzione petrolifera (110 mila barili di greggio al giorno) e a quella del cacao (secondo produttore a livello mondiale), anche se nel 2012 la crescita è stata rallentata dall indebolimento della valuta locale nei confronti del dollaro. Secondo il ministero delle Finanze e della pianificazione (Mofep), l investimento nelle infrastrutture pubbliche per i prossimi tre anni necessita di circa 13,8 miliardi di dollari. I principali progetti finanziati riguardano i settori di energia, trasporti, acqua e sanifi OUTLOOK 2011 IL BOOM DEL 2011 Ghana Africa Sub Sahariana 2012 BUSINESS 2013 Fonte: stime FMI, ottobre Welcome agli investitori principali accordi conclusi nel I paese negli ultimi 12 mesi includono il progetto a ciclo combinato Tico da 330 MW, un contratto da 330 milioni di dollari, l impianto di desalinizzazione di Teshie (125 milioni di dollari); mentre il Governo brasiliano ha finanziato con 74 milioni di euro l Intersezione a tre livelli sfalsati nella zona Kwame Nkrumah, Accra. Un fatto significativo è stata l emissione di 1 miliardo di dollari di Eurobond con una cedola al 7,8%. Mofep, la Banca del Ghana e il Dipartimento del Procuratore generale sono solitamente i consulenti finanziari e legali del governo in queste transazioni. Tuttavia, per alcuni contratti, il governo richiede i servizi di consulenti privati. Il settore privato mantiene i propri consulenti finanziari e legali. I principali meccanismi volti a incoraggiare gli investimenti esteri sono stati la liberalizzazione dei regimi di valuta estera per consentire il rimpatrio degli utili e un più facile accesso ai fondi, le garanzie contro gli espropri, i meccanismi cazione. Nel settore energetico, due progetti intendono aggiungere MW di potenza a un costo previsto di 2,15 miliardi di dollari. Per un progetto volto allo sviluppo di infrastrutture a gas si prevede un costo di 1,2 miliardi di dollari. Nei trasporti è prevista la riabilitazione degli elementi della rete ferroviaria (1,2 miliardi di dollari), il rinnovo e l espansione di porti marittimi (1,2 miliardi); il rinnovo e l espansione degli aeroporti (611 milioni) e la riabilitazione o l espansione delle autostrade (1,25 miliardi). Nel settore idrico sono previsti tre progetti che includono un impianto di desalinizzazione (1 miliardo). Per le autorità locali è una priorità l apertura agli investimenti esteri, che devono soddisfare i requisiti di capitale minimo e impiego di personale locale, mentre la normativa relativa prevede garanzie contro l esproprio e la nazionalizzazione. L aliquota d imposta è, dal 2000, al 12,5%, ma nel 2007 è partito anche un sistema di percentuale forfettaria fissa al 3% di Iva nella distribuzione al dettaglio DA DOVE IMPORTA , , ,4 225 Regno Unito Cina USA Italia (posizione 13) di risoluzione delle controversie, gli accordi di doppia imposizione e gli incentivi fiscali di portata generale o specifici del settore. Buone opportunità di affari sono offerte dal settore costruzioni, in fase di espansione: secondo uno studio redatto nel 2012 dalla Banca del Ghana, il paese necessita di circa 1,5 milioni di unità abitative in edilizia economica. È poi in corso un grande progetto di sviluppo per l area circostante l aeroporto internazionale di Accra, dove, oltre ad abitazioni di pregio, sono in corso di realizzazione hotel, centri commerciali ed edifici da adibire ad uffici. Contatti: DLA Piper Tsikata, Fui Reindorf Chambers Tel Jones Nelson Road, Adabraka, Accra Bilancia in deficit Le relazioni bilaterali si basano su un intensa collaborazione sia in campo imprenditoriale grazie una dinamica comunità di imprenditori italiani attivi nell edilizia, nella produzione di cacao e nell esportazione di legname, sia in quello della cooperazione allo sviluppo, ulteriormente intensificata con il programma a sostegno delle piccole e medie imprese locali, il Ghana Private Sector Development Facility. Tuttavia la bilancia commerciale è fortemente passiva, 253 milioni nei primi sette mesi di quest anno, anche se in miglioramento deciso rispetto allo stesso periodo del Le importazioni italiane dal Ghana, trainate dai prodotti petroliferi, dal legname e dal cacao, hanno raggiunto 536,6 milioni di euro nel 2012 e 384 milioni nei primi sette mesi di quest anno. Per quanto riguarda gli investimenti tricolori in Ghana, l imprenditoria italiana è rappresentata, oltre che da grandi imprese di trasporto aereo e marittimo, da aziende locali di medie e piccole dimensioni a capitale italiano e misto, attive principalmente nei settori delle costruzioni, della lavorazione del legname, dei servizi (trasporti e importexport) e dell agroprocessing (pomodoro e cacao). Un settore di opportunità per l Italia è rappresentato dal progetto del governo di estendere le politiche di incentivo adottate nella produzione di cacao al settore agricolo nel suo complesso, soprattutto nei comparti della silvicoltura e della pesca. L espansione delle miniere d oro e il consolidamento della produzione di petrolio e gas porterà poi a una forte e persistente crescita nel settore industriale. Parallelamente si prevede anche una crescita sostenuta del settore dei servizi, in particolare nelle telecomunicazioni e nelle costruzioni. Lo sviluppo delle infrastrutture e del settore edile offrono ovviamente buone possibilità anche per l esportazione di mezzi pesanti, ma è in crescita anche il segmento auto. Affari & contratti MADE IN ITALY BUONE NOTIZIE DALL OFFSHORE Laura Carpini, 47 anni, l ambasciatore italiano ad Accra da settembre 2012, è accreditato anche in Togo Il gruppo di costruzioni De Simone presente in Ghana da oltre 40 anni ha diversificato la propria attività in altri settori. Presente con filiali anche nei paesi limitrofi, sta attualmente completando la realizzazione del centro finanziario di Accra (foto). Eni, presente dal 2009, sta estraendo petrolio dalle acque profonde di Cape Three Points (Eni 47,2%) e svolge un intensa attività esplorativa che ha avuto esito positivo nel pozzo Sankofa East1X, che ha prodotto circa 5 mila barili/giorno di buona qualità in fase di test. A oggi sono stati perforati ulteriori otto pozzi con esiti minerari di interesse sia per l olio che per il gas. Altro settore di interesse per le imprese italiane è quello delle apparecchiature elettriche: la continua interruzione nella fornitura di energia elettrica richiede l importazione di generatori, trasformatori e stabilizzatori di corrente. Buone le opportunità anche per la vendita dei prodotti alimentari made in Italy. Ambasciata d Italia Ambasciatore: Laura Carpini Tel /2 ambasciata.accra@esteri.it 67

14 Libia Dicembre 2013 Ripresa lenta, salgono i servizi La produzione di petrolio, principale asset del paese, non è in linea con le attese causa causa scioperi e disordini. Nell incertezza arriva, tuttavia, qualche grande appalto CONTESTO POLITICO POPOLAZIONE (2012) La normalizzazione del quadro politico, dopo la guerra civile che ha portato nel 2011 alla caduta di Gheddafi, procede con difficoltà. Il governo presieduto da Ali Zeidan (foto) che si è insediato nell ottobre 2012 non ha il controllo su parti del territorio. Le spinte autonomistiche delle varie regioni che compongono il Paese e la presenza di numerose milizie che avevano combattuto il regime precedente, ma che non hanno ancora deposto le armi, complicano la definizione di un nuovo assetto costituzionale e gli sforzi per ristabilire condizioni di sicurezza e il ruolo della legge. La superficie della Libia è di 1,7 milioni di chilometri quadrati. La capitale è Tripoli, con circa 1 milione di abitanti. La moneta è il dinaro, al cambio 0,5 euro (per 1 dinaro) TRIPOLI Misurata Bengasi 6,6 milioni PIL NOMINALE (2013*) 70,9 $ mdi PIL PRO CAPITE (2013*) $ *stime del FMI, ottobre 2013 Dopo il crollo dell attività economica nel 2011(62% del Pil) a seguito della guerra civile, l economia ha avuto un forte rimbalzo nel 2012 (+92,1%) ma la crescita resta strettamente legata alle potenzialità del settore dell oil&gas. Le prospettive di medio periodo dipendono dal successo del processo di stabilizzazione politica, mentre nel lungo termine resta necessario diversificare l economia e ridurre la dipendenza dal settore oil, che ad oggi conta per il 50% del Pil reale e per l 88% delle entrate statali. Nella prima metà del 2013 il trend positivo è continuato con una crescita dell estrazione di petrolio (+6,2%), ma nei mesi successivi scioperi e rinnovati problemi di sicurezza hanno determinato numerose interruzioni nell attività. La debolezza dell amministrazione centrale sta inoltre causando notevoli ritardi nella realizzazione delle opere di ricostruzione e dei piani di investimento. Il bilancio dello Stato per l anno 2013, nella parte relativa al finanziamento dei progetti di sviluppo, la cui allocazione complessiva è pari a circa 11,5 miliardi di euro, ossia il 28% del bilancio complessivo (circa 39,3 miliardi di euro), evidenzia significative potenzialità di spesa, che risulterebbero ulteriormente incrementate ove, come sembra, venisse confermata la possibilità per l amministrazione pubblica di riacquisire la disponibilità (totale o parziale) dell avanzo di bilancio 2012 (circa 14 miliardi di euro). La maggior parte delle risorse è stata destinata a progetti legati allo sviluppo urbanistico e all edilizia abitativa. Gli indicatori economici (p) 2013(p) Pil (variazione % reale) 4,3 61,4 92,1 11,3 Inflazione media annua (%) 2,5 15,9 6,7 7,1 Saldo Bilancio pubblico/pil (%) 6,8 15,7 22,1 7,5 RATING E BUSINESS CLIMATE INDICATORI DI RISCHIO OCSE S&P s Moody s 7 Fitch Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) 48, ,2 56,9 Importazioni ($ mld) 25,6 11,2 18,1 24,4 Saldo transazioni correnti/pil (%) 16,8 0,8 29,3 25,7 Debito estero totale ($ mld) 6,4 4,9 5,3 6 Debito estero totale/pil (%) 7,9 14,3 6,4 6,5 Riserve valutarie lorde ($ mld) 99, ,2 130,1 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 39 84,8 61,5 51,7 Fonte: EIU, febbraio 2013 s: stime; p: previsioni INDICATORI DI BUSINESS CLIMATE attuale precedente Doing Business su 183 Index of Economic Freedom su 184 Corruption Perceptions Index su su 176 Convenzione di Washington: Convenzione di New York: in vigore 68

15 Libia OUTLOOK Trend a rischio petrolio Il Fondo monetario nel suo ultimo outlook (ottobre) ha rivisto sensibilmente al ribasso le stime sull andamento dell economia nel 2013, con un Pil in diminuzione del 5,1% in termini reali e le notizie dei primi di novembre sembrano confermare i timori. Nel 2014, il Fmi prevede tuttavia un recupero, segnato da una crescita del 25,5% del Pil, grazie ad una espansione a due cifre sia del settore idrocarburi che non idrocarburi. Questo scenario implica che, dal lato idrocarburi, l estrazione di petrolio e gas si porti entro fine 2013 ai livelli di prima del conflitto, rispettivamente a ridosso di 1,6 milioni di barili al giorno per il petrolio e a 17 miliardi di metri cubi all anno per il gas (contro 12 miliardi livello massimo toccato quest anno). Queste previsioni per l attività di estrazione non appaiono di facile realizzazione, considerando le condizioni di sicurezza ancora precarie e i ripetuti scioperi. Per quando riguarda la parte non idrocarburi, la spinta verrà principalmente dai settori maggiormente coinvolti nello sforzo di ricostruzione. D altra parte, per motivi di sicurezza, molti investitori hanno BUSINESS Telefoni, si punta al 4G CRESCITA A RIMBALZI Fonte: stime FMI, ottobre % a/a 2016 servizi legati alle tlc e all informatica presentano prospettive di I crescita sostanziale nel breve termine. Il Governo libico ha annunciato il 25 luglio scorso l apertura del mercato di fornitura di servizi internet, prima soggetto a monopolio governativo. Lo sviluppo dei servizi di telefonia mobile dovrebbe condurre, entro il 2015, all estensione e al potenziamento della rete attuale con interventi infrastrutturali, e all introduzione della tecnologia di quarta generazione (4G). Secondo l Ente governativo libico per la gestione della produzione e distribuzione dell energia elettrica, nel prossimo triennio il 15% dell energia destinata al consumo domestico dovrebbe essere prodotta da fonti rinnovabili (eolico e solare). Al momento la produzione di energia verde è nulla. Oltre alla creazione di parchi eolici e solari dovrebbero decollare soluzioni di artemporaneamente frenato l apertura di nuove aziende nella speranza che la situazione migliori. Il governo libico si sta muovendo concentrandosi principalmente sulla risoluzione dei problemi di sicurezza per garantire agli investitori un ambiente nel quale vivere e operare. La Libia ha decisamente bisogno della partecipazione e del coinvolgimento estero al fine di ricostruire e sviluppare il paese, tuttavia il governo non ha ancora effettuato alcun cambiamento rilevante in merito a leggi o incentivi non ancora realizzati dal momento in cui è esplosa la rivoluzione. Le maggiori opportunità sono in settori settori in cui sono richieste esperienze e conoscenze che le società estere possono fornire al paese. PIL: SOPRATTUTTO SERVIZI Industria non manifatturiera 29,9% Agricoltura 5% Fonte: EIU * (2012, stima) Manifattura 2,1% Servizi 62,8% chitettura energetica integrata per il consumo domestico (solare termico). Nel mercato dei prodotti di consumo, è prevista una buona domanda di mobili e oggetti d arredamento sostenuta dall emergente imprenditoria locale, con buone capacità di spesa. Anche nel settore agroalimentare ci sono buone prospettive di crescita grazie allo sfruttamento della fascia costiera per la costituzione di filiere produttive votate all esportazione. Contatti: DLA Piper Fairuz Smew, mail: fairuz.smew@tumilawfirm.com; Tumi Law Firm Phone: / 9024 / Khaled Bin El Walid Street, Dahra, Tripoli, Libya Export sale a doppia cifra Anche dopo la rivoluzione del 2011, l Italia si è confermata il principale partner economico della Libia, in virtù, soprattutto, dell esportazione di prodotti petroliferi, che dopo il crollo del 2011 sono tornati sui livelli prerivoluzione (12,8 miliardi di euro a fine 2012). Anche l export verso la Libia è quadruplicato nel 2012 a 2,4 miliardi. Nei primi sette mesi di quest anno tuttavia il flusso delle importazioni è diminuito di un 10% sull anno precedente, mentre le esportazioni sono cresciute di quasi il 26%. Complessivamente l interscambio è stato leggermente inferiore, e ne ha beneficiato il saldo della bilancia commerciale (18% a/a) che resta comunque negativo. Prima della rivoluzione del 2011 operavano in Libia oltre 100 aziende italiane, principalmente impegnate nei settori delle costruzioni, ingegneristica, impiantistica industriale e servizi collegati al settore petrolifero, e si calcola che ne siano rientrate in Libia almeno il 70%. Tra le principali aziende italiane si distinguono ENI (joint Giuseppe Buccino Grimaldi, ambasciatore italiano a Tripoli Affari & contratti MADE IN ITALY venture con la National Oil Corporation), Iveco, che opera in joint venture con il Ministero dell Industria Libico per la produzione di autocarri e autobus, Agusta WestlandFinmeccanica, che detiene il 50% del capitale della Liatec, azienda che assembla elicotteri, Saipem, Salini, Impregilo, Con.I.Cos, Bonatti, Italcementi, Dietsmann, Ferretti International, Danieli, Sirti. L industria manifatturiera locale è molto debole con l eccezione della LiscoLibyan Iron and Steel Company, a Misurata, che produce semilavorati di acciaio e materiali ferrosi, che ha in programma di raddoppiare la produzione nei prossimi anni. Il sistema bancario, in prima battuta, ha beneficiato della politica di stabilizzazione seguita dalla Banca Centrale libica, che ha progressivamente reimmesso liquidità nel circuito bancario attraverso il trasferimento agli istituti di parte delle ampie riserve in valuta estere alimentate dalle esportazioni di prodotti petroliferi. Non ci sono banche italiane in Libia e la rappresentanza di Unicredit a Tripoli è attualmente non attiva. PARTE CON SALINI L AUTOSTRADA DEL MARE Entro la fine dell anno il gruppo SaliniImpregilo dovrebbe iniziare i lavori sul primo tratto dell autostrada costiera che per chilometri attraverserà il deserto dal confine occidentale con la Tunisia all Egitto. Si tratta di un appalto da 945 milioni di euro, per lavori che dureranno 4 anni. Il contratto rientra nel trattato di amicizia stipulato da Gheddafi con il governo Berlusconi. Il lotto assegnato all Italia si sviluppa lungo 400 chilometri, dalla città di Al Marj ad Emsaad al confine egiziano e prevede la costruzione di un autostrada a due corsie per senso di marcia della larghezza di 3,75 metri ciascuna, 12 ponti lunghi in totale 2,2 Km, 8 aree di servizio, e 6 aree di parcheggio. Anche Saipem ha recentemente finalizzato il contratto per la produzione di gas nella Libia occidentale, con impianti a mare sulla piattaforma Sabratha, che detiene il record mondiale di sollevamento offshore di tonnellate e a terra nel complesso di Mellitah, collegati con l Italia dalla condotta sottomarina Greenstream. Quest anno Eni, che in Libia è uno dei principali produttori di petrolio offshore e nel deserto, ha avviato nuove importanti attività esplorative onshore attraverso la perforazione di un primo pozzo che ha raggiunto una profondità totale di circa metri, a cui è seguito un secondo 4420 metri. Ambasciata d Italia Ambasciatore: Giuseppe Buccino Grimaldi Tel.: / ambasciata.tripoli@esteri.it 69

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