Capitolo 8. Il monopolio e la concorrenza imperfetta
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- Fabio Simonetti
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1 Capitolo 8 Il monopolio e la concorrenza imperfetta
2 In alcuni casi, è ragionevole pensare che le imprese possano influenzare il prezzo Oppure, in alcuni casi è ragionevole aspettarsi che le imprese prendano in considerazione le reazioni di altre imprese alle loro decisioni. Quando questi aspetti sono importanti, allora il modello della concorrenza perfetta non è appropriato
3 Il monopolio Si ha un monopolio quando esiste un solo venditore di una merce o un servizio, senza validi sostituti. Un mercato in cui opera un venditore del genere si definisce mercato monopolistico E' importante il concetto di sostituibilità: una impresa è monopolista quando non esistono sostituti validi del suo bene o servizio Es. dentista in un piccolo paese di montagna
4 I motivi di esistenza dei monopoli Si hanno monopoli quando esistono barriere all'entrata Le economie di scala Se si hanno economie di scala quando una sola impresa opera nel mercato, si ha un monopolio naturale E' naturale perchè una sola impresa può sopravvivere in quel mercato In particolare, in un monopolio naturale, una singola impresa può produrre ad un costo unitario inferiore a quanto non possano due o più imprese
5 Spiegazione.. Figura 1 Curva LRATC inclinata verso il basso (es. caso di una attività con rilevante uso di input disponibili in blocco ) La domanda di mercato, interseca la curva LRATC. Il punto di intersezione determina la dimensione massima di quel mercato (300 unità) Se si volesse produrre più di 300 unità, ad es. 350, l'unica impresa presente nel mercato avrebbe un costo unitario pari a 12, ma potrebbe praticare un prezzo pari a 5, quindi non lo farebbe.
6 Se due imprese volessero dividersi il mercato (producendo ad es. 175 unità ciascuno), avrebbero un costo unitario perfino maggiore di 12, quindi non lo farebbero. In un mercato con queste caratteristiche, c'è spazio per una sola impresa. Ad un'altra impresa potenziale, converrebbe entrare? No. Perchè (se l'impresa Incumbent produce nel punto A): 1) potrebbe entrare cercando di attirare una parte dei 300 clienti: se lo facesse dovrebbe produrre ad un LRATC > 15, e praticare un prezzo maggiore di 15. Quindi non attirerebbe clienti. 2) potrebbe entrare cercando di servire più di 300 clienti, ma in questo caso avrebbe una perdita.
7 No. Perchè (se l'impresa Incumbent produce una quantità inferiore a 300, supponiamo 250, e quindi consegue un profitto): 1) potrebbe entrare cercando di attirare una parte dei 250 clienti: in questo caso, è tipicamente difficile per la potenziale nuova impresa servire una quantità elevata di compratori, quindi probabilmente i suoi costi di produzione saranno elevati e le sarà difficile praticare un prezzo basso. Inoltre, la Incumbent potrebbe sempre ridurre il suo prezzo rendendolo poco più alto del costo medio, il che renderebbe ulteriormente difficile per la potenziale impresa prendersi parte del mercato.
8 Le barriere legali Protezione della proprietà intellettuale: brevetti, diritti d'autore, ecc. Sono tipicamente limitati nel tempo, servono a incentivare la produzione scientifica, letteraria, artistica, ecc. Le licenze: diritti concessi dallo stato di essere l'unico venditore. Vengono concesse licenze quando si hanno produzioni che, per la loro natura, sono monopoli naturali (es. poste) Questo perchè, così facendo, lo Stato assicura che quella merce sia venduta al prezzo più basso possibile (due imprese produrrebbero a costi più elevati)
9 Le esternalità di rete Si ha una esternalità di rete quando il numero di appartenenenti alla rete aumenta il valore dell'appartenenza alla rete stessa. Es. mercato dei sistemi operativi. Maggiore è il numero di utilizzatori di Windows (appartenenti alla rete), maggiore è il beneficio che ogni singolo utente deriva dal possedere Windows. Perché? Maggiore è il numero di utenti con cui posso scambiare files, maggiore è il numero di software che troverò disponibili, ecc. Conseguenze economiche: se una impresa vuole diffondere un prodotto concorrente di Windows (anche oggettivamente migliore), difficilmente riuscirà ad entrare nel mercato
10 Gli obiettivi e i vincoli di un monopolista L'obiettivo è la massimizzazione del profitto I vincoli sono rappresentati dai costi e dalla domanda La decisione di prezzo o della quantità Il monopolista decide il prezzo o la quantità che gli permettono di massimizzare il profitto Figura 2: curva di domanda e ricavo marginale (MR) Prima osservazione: un monopolista produrra una quantità dove MR è positivo Oltre quella quantità: RT diminuiscono e TC aumentano, quindi i profitti diminuiscono
11 Il livello di produzione che massimizza il profitto La regola è che il profitto è massimizzato quando MR = MC Figura 3 Figura 4 (a/b): profitto positivo e perdita Nel BP vale la regola di cessazione dell'attività, a meno che il monopolio non dipenda da una licenza. In questo caso lo stato potrebbe sovvenzionare l'impresa Nel LP, in presenza di profitti positivi, non si ha ingresso di nuove imprese
12 Un confronto tra monopolio e concorrenza perfetta Rispetto alla concorrenza, in monopolio: Il produttore ha un profitto positivo; I consumatori pagano un prezzo più elevato e consumano una quantità minore (Figura 5) Questo vale se, nell'ipotesi che un mercato concorrenziale diventi un monopolio, la tecnologia non cambia. Se con la monopolizzazione si potessero ottenere diminuzioni di costi, allora potrebbe accadere che i consumatori si trovino maggiori quantità della merce a prezzi minori.
13 La concorrenza monopolistica E' un tipo di concorrenza imperfetta Ha queste caratteristiche: Numerosi acquirenti e venditori Prodotto differenziato Assenza di barriere all'entrata e all'uscita Ogni impresa è soggetta ad una curva di domanda decrescente Questo dipende dal fatto che il prodotto è differenziato (se alzo il prezzo perdo alcuni clienti, ma non tutti)
14 Tipi di differenziazione: La qualità L'ubicazione L'opinione dei consumatori Una impresa in questo mercato ha potere di fissazione del prezzo (è price setter) La concorrenza monopolistica nel BP Non ci sono grosse differenze rispetto al monopolio, la curva di domanda è più piatta Figura 6
15 La concorrenza monopolistica nel LP Non vi sono barriere all'entrata.. Se vi sono profitti positivi, altre imprese entreranno e toglieranno quote di mercato alle imprese presenti. Per ciascuna impresa, la curva di domanda si sposterà a sinistra Figura 7 L'unico equilibrio di LP è quello in cui ciascuna impresa realizza un profitto nullo (come in concorrenza perfetta).
16 Concorrenza non di prezzo Una impresa in concorrenza monopolistica può vendere di più se abbassa il prezzo (concorrenza di prezzo) Ma può vendere di più se attira più consumatori, ad es. con la pubblicità. Questa si definisce concorrenza non di prezzo e ha come effetto uno spostamento a destra della curva di domanda. Questo può portare a profitti positivi nel BP, ma non modifica i risultati di LP
17 L'oligopolio Nella concorrenza monopolistica, una singola impresa non si deve preoccupare di eventuali reazioni di imprese concorrenti rispetto alle sue decisioni (ad es. di abbassare i prezzi), dato che esistono numerose altre imprese In alcuni mercati però le imprese sono talmente poche, che le decisioni di ciascuna possono avere effetti rilevanti sulle altre, e quindi provocare reazioni. In questi casi si ha interdipendenza strategica tra le imprese. Es. se A abbassa il prezzo toglie molti clienti a B, che quindi potrebbe a sua volta abbassare il prezzo.
18 Cioè ogni singola impresa, nel momento in cui prende una decisione deve tenere conto del fatto che questa provocherà una reazione da parte di altre imprese, che a sua volta potrà provocare una reazione da parte sua, ecc. Si ha un oligopolio quando nel mercato esiste un numero ristretto di imprese strategicamente interdipendenti Esempi di oligopoli: Calzature sportive (Nike, Reebok, Adidas..) Aerei (Boeing, Airbus) Automobili (GM, Ford, Chrysler in USA..)
19 Nell'oligopolio esistono poche imprese a causa di barriere all'entrata Economie di scala: in maniera simile al monopolio naturale, le economie di scala possono generare situazioni in cui poche grandi imprese possono restare sul mercato. (vedi Fig. 8, p. 190, lettura facoltativa). Si ha in questi casi oligopolio naturale. Barriere di reputazione. Per nuove imprese può essere difficile entrare in un mercato per il semplice fatto di essere nuove. Le imprese già operanti possono possedere reputazione, cioè avere compratori fedeli
20 Barriere strategiche: possono essere create dalle imprese già operanti dal mercato per scoraggiare l'entrata di altre imprese. Es.: tenere capacità produttiva inutilizzata può rappresentare una minaccia ; stabilire rapporti con i distributori per assicurarsi posti migliori sugli scaffali; fare campagne pubblicitarie per rendere difficile la differenziazione del prodotto a potenziali nuove imprese, ecc. Barriere legali. I brevetti, i diritti d'autore o norme che limitano la concorrenza internazionale possono creare mercati con poche imprese.
21 Il comportamento degli oligopoli Questo è il comportamento più difficile da modellare, rispetto ai casi che abbiamo visto finora, dove non c'era interdipendenza strategica Il fatto che una impresa si aspetti delle reazioni da parte di altre imprese, implica che essa deve potere prevedere queste reazioni quando prende decisioni, e incorporare queste previsioni nelle sue decisioni Cerchiamo di capire perchè, ad esempio, il modello della concorrenza monopolistica non può essere utilizzato
22 Figura 6. In questo caso la singola impresa (Setti) può decidere di aumentare o diminuire il prezzo, spostandosi cioè sulla sua curva di domanda, senza preoccuparsi delle conseguenze. Infatti, eventuali spostamenti lungo la curva di domanda, non avrebbero conseguenze per i prezzi dei beni sostituti, cioè quelli venduti dalle altre imprese presenti nel mercato. Consideriamo però, ad esempio, il caso in cui la nostra impresa ha solo una concorrente, esistono cioè due sole imprese nel mercato
23 Se la nostra impresa riduce il prezzo, probabilmente attirerà una parte consistente dei compratori della sua concorrente. Quest'ultima può fare almeno due cose: Non fare nulla (improbabile): in questo caso la curva di domanda della Setti non si sposterebbe, e non ci sarebbero differenze rispetto alla concorrenza monopolistica. Abbassare il prezzo a sua volta (probabile): allora in questo caso la curva di domanda della Setti si sposterebbe a sinistra, essendo diminuito il prezzo di un bene sostituto
24 La conseguenza è che, se la Setti considera la possibilità di abbassare il prezzo, per conoscerne le conseguenze deve sapere quale sarà la reazione della sua concorrente. In altre parole, la Setti non può considerare la propria curva di domanda stabile in seguito alle sue decisioni di variare il prezzo. Quindi, per massimizzare il profitto, non può applicare la regola MC=MR, perché la posizione della curva MR dipende dalle decisioni della sua rivale.
25 Lo strumento utilizzato nella teoria economica per studiare le situazione di interazione strategica tra agenti (come le imprese) si chiama teoria dei giochi Il personaggio interpretato da Russell Crowe nel film A Beautiful Mind è John Nash, uno dei principali studiosi che hanno contribuito allo sviluppo della teoria dei giochi
26 Giochi di oligopolio Consideriamo due imprese (stazioni di servizio): Gianni e Filippo Questa situazione si definisce duopolio Il problema per ciascuno è decidere tra due possibili azioni: fissare un prezzo basso fissare un prezzo alto Figura 8: matrice dei pay-off: indica le quattro possibili combinazioni delle azioni delle imprese, indica i profitti per ciascun giocatore nelle quattro ipotesi
27 Altre ipotesi: Ciascun giocatore deve scegliere la propria azione senza sapere quale azione verrà scelta dall'altro Una volta presa una decisione, questa non potrà essere modificata per un certo periodo di tempo Dal punto di vista di Gianni: è sempre preferibile scegliere un prezzo basso. Scegliere un prezzo basso è la strategia dominante di Gianni Lo stesso vale per Filippo Una strategia dominante per un giocatore è la migliore a prescindere da quella adottata dagli altri
28 In questo gioco entrambi sceglieranno il prezzo basso Il prezzo di equilibrio in questo mercato sarà il prezzo basso. Se entrambi hanno una strategia dominante, è facile individuare l'esito del gioco. Nella realtà le cose sono molto più complesse: Le strategie possono essere numerose I giocatori possono essere numerosi Possono non esistere strategie dominanti I giochi possono essere ripetuti nel tempo
29 Quando i giochi sono ripetuti, possono emergere risultati come il comportamento cooperativo. Il comportamento cooperativo nell'oligopolio Nella Figura 8 si nota che esiste una combinazione di strategie che genera maggiori profitti per entrambi (alto-alto) Se le imprese giocano più volte, allora potrebbero avere il tempo di scoprire che conviene loro collaborare e fissare entrambi un prezzo alto.
30 La collusione esplicita Le parti si incontrano e stringono un accordo. La forma più esplicita è il cartello In questo caso le diverse imprese si comportano come un monopolista, fissando prezzo e quantità che massimizzano il profitto totale La quantità totale da produrre è ripartita tra gli aderenti al cartello. Se una delle imprese aderenti al cartello aumentasse la propria quota di produzione, farebbe abbassare il prezzo concordato Cartello più famoso: OPEC (paesi produttori di petrolio)
31 Se il cartello sembra il modo più semplice per gli oligopolisti di ottenere profitti più elevati, perchè non si organizzano tutti in questo modo? Perchè in molti paesi, i cartelli sono illegali La collusione tacita Se la collusione esplicita è spesso vietata, gli oligopolisti possono ricorrere alla collusione tacita Per ottenerla possono ad esempio adottare una strategia come: Di norma fisserò un prezzo alto, se il mio concorrente lo fissa alto, continuerò a farlo. Se lo fissa basso, lo abbasserò anch'io
32 Questo tipo di strategia si indica come tit-fortat ( occhio per occhio ) Nel caso delle stazioni di servizio, è possibile che il gioco evolva verso la situazione in cui entrambi fissano un prezzo alto In questo caso il gioco avrà un esito cooperativo, e le imprese otterranno il profitto più alto Anche la collusione tacita ha dei problemi: Può essere anch'essa considerata illegale Esistono spesso incentivi per le imprese a non rispettarla
33 Il futuro dell'oligopolio Esistono forze nei sistemi economici che possono favorire o contrastare la formazione di oligopoli Le leggi anti-trust Gli interventi sono essenzialmente di tre tipi: Impedire accordi collusivi Limitare le attività delle grandi imprese Impedire fusioni che portino ad eccessivo potere di mercato
34 La globalizzazione dei mercati Da un lato l'estensione dei mercati implica l'ingresso di altre imprese, il che può ridurre il potere oligopolistico Dall'altro può favorire l'aumento delle dimensioni delle imprese già esistenti, e quindi aumentarne il potere oligopolistico Le innovazioni tecnologiche Il progresso tecnologico può favorire, ad es, la nascita di nuovi prodotti e dare la possibilità anche a piccole imprese di servire mercati lontani (ad es tramite internet) Il progresso tecnologico può però favorire alcune imprese in particolare (ad es se esso può essere introdotto e sfruttato da poche imprese)
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