Educazione, un investimento per il futuro
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- Alfonso Monti
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1 Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati No. 42 Educazione, un investimento per il futuro Al servizio della vita e delle comunità In questo numero: Sudan, Ciad, Angola, Venezuela, Thailandia e Colombia Dicembre 2007
2 Messaggio del direttore internazionale L'educazione al servizio della dignità umana e dei valori spirituali La visione di Pedro Arrupe Peter Balleis SJ, Direttore Internazionale del JRS L ex Dir. Internazionale, Lluís Magriñà SJ, Il nuovo Dir. Internazionale, Peter Balleis SJ Il 14 novembre 1980 Pedro Arrupe, ispiratore e fondatore del JRS, lanciava un appello ai gesuiti di tutto il mondo affinché si mettessero al servizio dei rifugiati, dando loro un aiuto umano, pedagogico e spirituale. La prima che il conflitto sia terminato, cercando di dare un parvenza di normalità alle vite dei più giovani. Speriamo che in questo modo i ciadiani possano evitare alcune delle difficoltà sperimentate in Angola dove, come ci Istruzione - concentrando la mente, Sudan (Don Doll SJ/JRS) sua visione ispiratrice e la sua compassione per i rifugiati rimangono tutt'oggi al centro dell'identità della nostra organizzazione. Sono infatti più di i bambini profughi che ricevono un'istruzione nelle scuole primarie e secondarie gestite dal JRS, che si è consolidato nel tempo come un'organizzazione umanitaria che attribuisce un ruolo molto importante all'educazione, nel senso più ampio del termine, per i rifugiati e i migranti forzati. Questo numero di Servir è dedicato all'istruzione, come valido sostegno alla dignità e ai valori spirituali dei migranti forzati. Per chi ha visto crollare i propri progetti di vita, l'educazione può essere un importante aiuto per ricostruire la propria esistenza e identità. Dopo essere stati costretti ad abbandonare le proprie occupazioni e la propria istruzione, il più delle volte hanno anche perso le proprie reti sociali di sostegno. Come ci spiega Isaac Ijjo, le necessità dei rifugiati non cessano con il loro rientro nei paesi d'origine. La guerra in Sudan ha creato un clima di reciproca sfiducia tra le diverse famiglie e comunità poiché le persone si sono abituate a risolvere le dispute con la violenza. Il JRS riconosce l'importanza di dotare le comunità, soprattutto le donne, degli strumenti di risoluzione dei conflitti e di rafforzare gli istituti di giustizia tradizionali come i tribunali di villaggio. Molti rifugiati e sfollati interni continuano a fare ritorno alle loro comunità, devastate dai conflitti. Per questo motivo in Ciad, come ci spiega Ferran Puig, il JRS ha cominciato a ricostruire il sistema educativo ancora racconta Alberto Manyuchi, è molto difficile reclutare insegnanti, soprattutto nelle zone rurali. Tuttavia anche ciò non è ancora sufficiente. Le condizioni dell'esilio restringono la capacità dei rifugiati a ricostruirsi una vita; ma con un po' di formazione, soldi e supervisione essi possono essere aiutati a rimpossessarsi dei propri destini e contribuire alle nuove comunità di appartenenza, come ci dimostrano Rivers e Acuña. Bisogna evitare che i rifugiati e i locali si trovino in condizione di competere per le stesse scarse risorse, ma cercare piuttosto di farli collaborare e di rafforzare il senso di solidarietà nelle comunità. Questo è un fattore molto importante. Nel suo articolo P. Cruz SJ spiega che incoraggiare gli studenti del JRS a diventare volontari possa servire due diversi scopi: più di 500 studenti vengono sensibilizzati sulle problematiche della guerra in Colombia da parte del JRS, e un numero più ristretto viene formato per diventare volontario, imparando così più nel dettaglio le problematiche riguardanti gli sfollati. E' questa visione dell'educazione che ha sostenuto la rapida espansione dei nostri servizi sotto la guida illuminata del mio predecessore, Lluís Magriñà SJ. E proprio in occasione del centesimo anniversario della nascita di Padre Arrupe desidero ringraziarlo sentitamente per i suoi sette anni di servizio al JRS. In qualità di direttore entrante vorrei rassicurare i nostri amici e sostenitori che farò del mio meglio per seguire le orme del nostro fondatore, nella miglior tradizione dei miei predecessori e della visione di Padre Arrupe. 2
3 Ricostruire la pace dopo il conflitto Abbattere le barriere Isaac Ijjo, Coordinatore dei Programmi di Educazione alla Pace, JRS Uganda/Sudan Sudan L'accordo di pace del 2005 ha segnato la fine di un conflitto protrattosi per 21 anni tra l'esercito di Liberazione del popolo Sudanese e il governo del Sudan. Gli anni della guerra sono stati segnati da esodi di massa, uccisioni, distruzione delle principali infrastrutture, stagnazione economica e disgregazione sociale. Milioni di civili sono stati costretti allo sfollamento in tutto il paese e centinaia di migliaia hanno cercato rifugio nei paesi vicini. Moltissimi sfollati stanno ora facendo ritorno alle loro case ed in molti faticano per reintegrarsi nelle comunità indigene e in quelle degli sfollati. Il conflitto ha segnato profondamente la percezione degli appartenenti alle diverse comunità. Il sospetto reciproco regna sovrano. Molti locali hanno reagito negativamente a questi ritorni di massa. Spesso si sentono affermazioni del tipo "dove eravate mentre liberavamo questa terra con il nostro sangue? Ci avete abbandonati durante la lotta e adesso ritornate per godere dei frutti del nostro sudore". équipe che si occupano di inserire l'educazione alla pace nei programmi scolastici, grazie ad insegnanti appositamente formati dal JRS, per poter osservare il comportamento dei bambini. L'accesso e la piena partecipazione delle donne nei meccanismi decisionali e di potere, così come il loro coinvolgimento nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti, sono elementi essenziali per il mantenimento e la promozione della pace e della sicurezza. Le donne hanno una conoscenza diretta degli effetti distruttivi della guerra e sono particolarmente adatte ad identificare delle strategie efficaci e concrete per il raggiungimento di una pace duratura. Le organizzazioni che promuovono la pace sono un valido mezzo per aiutare le comunità a risolvere i propri problemi interni e a promuovere il dialogo. Mentre la maggioranza delle organizzazioni umanitarie si concentra sull'aiuto di emergenza, a volte inducendo un certa dipendenza tra le popolazioni locali, il JRS cerca di seguire un approccio basato sui diritti, attribuendo la responsabilità dei progetti di istruzione alle istituzioni e ai singoli individui. Vi è poi la necessità di maggiore informazione sul problema della violenza domestica, dei diritti di proprietà, di cittadinanza e sui meccanismi di risoluzione dei confitti. La metodologia di peace building (costruzione della pace) adottata dal JRS aiuta le comunità e i loro rappresentanti a identificare le cause alla base del conflitto, a ristabilire giustizia ed equità, a promuovere la riconciliazione, il perdono ed infine la demilitarizzazione della società. Il programma di educazione alla pace fa leva sull'attività delle organizzazioni di base per diffondere pratiche di peace building all'interno della comunità. Si organizzano ad esempio degli incontri in cui si insegnano tecniche e atteggiamenti per mitigare i conflitti, per prevenirli e risolverli. Queste organizzazioni di promozione della pace, come i tribunali di villaggio, sono un valido mezzo per aiutare le comunità a risolvere i propri problemi interni e a promuovere il dialogo. Lavorano principalmente con i più deboli e vulnerabili, come le donne e i bambini che costituiscono l'80 per cento dei rifugiati e degli sfollati. Vi sono anche delle Imparando a vivere in pace, Sudan (Don Doll SJ/JRS) Riuscire ad ottenere la pace e la stabilità rappresentano una delle maggiori sfide del sud Sudan. Le donne hanno da sempre giocato un ruolo fondamentale nei movimenti a favore della pace, ma una pace duratura si potrà ottenere solo con la collaborazione di ogni cittadino sudanese. Il loro ruolo è cruciale per ottenere una pace duratura. E' dunque ancora più necessario aiutare le persone a risolvere i propri conflitti: senza pace, non vi può essere vero sviluppo. 3
4 Ciad La creazione di un sistema scolastico durante il conflitto La sostenibilità dipende dal sostegno delle autorità Ferran Puig, Direttore nazionale, JRS Ciad Pur in circostanze poco favorevoli, il JRS Ciad ha deciso di sviluppare dei progetti educativi a lungo termine - l'organizzazione di una rete di servizi scolastici nel Ciad orientale. Per essere efficaci e durevoli, tali progetti devono essere appoggiati dalle autorità ciadiane. La guerra del Darfur si è estesa oltre confine in Ciad, riaccendendo preesistenti conflitti a livello locale, politico ed etnico. A partire dall'aprile 2006, e in particolare tra il novembre 2006 e l'aprile 2007, diversi attacchi perpetrati da gruppi ribelli antigovernativi e sostenuti dalle milizie sudanesi, conosciute come Janjaweed, hanno devastato il Ciad orientale e hanno costretto persone ad abbandonare le proprie case e a rifugiarsi in zone più sicure vicino ai centri urbani e ai campi per i rifugiati sudanesi delle Nazioni Unite. Circa persone si sono accampate nei pressi delle città di Goz Beida e Koukou-Angarana nella regione sudorientale di Sila, che è stata anche la più colpita dagli attacchi - una regione che già ospita i rifugiati sudanesi. Lo scorso febbraio, in collaborazione con le autorità scolastiche locali e l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF), il JRS ha dato vita ad un progetto di istruzione elementare sia per gli abitanti che per gli sfollati di questa regione. Nel giro di pochi mesi, tra aprile ed ottobre, i servizi scolastici si sono ingranditi enormemente, passando da un servizio quasi inesistente, che impiegava sette insegnanti e con una partecipazione di alunni minimale, ad un sistema di 11 scuole a pieno regime frequentate da bambini ugualmente ripartiti tra maschi e femmine. Anche se l'obiettivo di portare i bambini a scuola è stato raggiunto, quello di dar loro un'istruzione rimane ancora tutto da affrontare. Il Ciad, dove più di un quarto della popolazione è analfabeta, è al terzo posto nella lista dei paesi con il più alto tasso di analfabetismo, secondo i dati dello Human Development Report del Inoltre il tasso di alfabetizzazione in alcune regioni più isolate come quella di Sila è ancora minore. In questa zona i maestri, perlopiù senza una specifica formazione, sono in molti casi quasi analfabeti loro stessi. Gli insegnanti più qualificati lavorano con altre mansioni nelle ONG che operano Superando ostacoli per poter fornire servizi educativi di qualità (Ken Gavin SJ/JRS) nella regione, anche come addetti alla sicurezza, per cui vengono pagate anche quattro volte di più degli insegnanti di villaggio. La qualità dell'istruzione è scoraggiante. In un tale contesto il JRS sta sviluppando un approccio di villaggio nelle scuole, frequentate sia dai locali che dagli sfollati. Si tratta di una soluzione a lungo termine che promuove il ritorno volontario della popo- 4
5 Ciad lazione sfollata nei luoghi d'origine, ove le circostanze lo permettono. Il JRS si incarica di individuare una persona capace per ogni villaggio o gruppo di villaggi che poi formerà come insegnante. A queste persone viene chiesto un impegno nei confronti delle proprie comunità e di lavorare a stretto contatto con i gruppi dei genitori. In questo modo il JRS prevede che questo sistema possa essere replicato nelle zone di origine degli sfollati, una volta che vi avranno fatto ritorno. Per prima cosa gli insegnanti vengono iscritti ad un programma di formazione continua che permette loro di approfondire e migliorare i propri metodi educativi così come le materie di competenza. Pur cominciando da un livello piuttosto basilare una volta finito il programma gli insegnanti hanno acquisito un livello di competenza comparabile a quello degli insegnanti abilitati dal governo. Il JRS si auspica che la qualifica ottenuta dagli insegnanti di villaggio verrà un giorno riconosciuta anche dallo stato ed essi potranno essere integrati all'interno del sistema nazionale di istruzione. Il JRS si auspica che la qualifica ottenuta dagli insegnanti di villaggio verrà un giorno riconosciuta anche dallo stato La seconda area di intervento sarà poi la formazione fornita ai gruppi dei genitori per aiutarli ad assumere Offrendo istruzione in condizioni difficili in Ciad (Ken Gavin SJ/JRS) la responsabilità della gestione delle scuole e consolidare il rapporto con i future maestri di queste scuole. La formazione fornita ai gruppi dei genitori ha l'obiettivo di aiutarli ad assumere la responsabilità della gestione delle scuole Quando il conflitto sarà terminato e la sicurezza sarà ristabilita nel Ciad orientale il JRS si dovrà occupare di accompagnare gli sfollati verso casa, costruire scuole e aiutarli a organizzare un sistema educativo, con l'aiuto degli insegnanti e dei genitori. Tutti questi sforzi saranno vani se le autorità ciadiane non appoggeranno questo processo. Dovranno assumere immediatamente dei nuovi insegnanti, per assicurare un livello minimo di istruzione nelle scuole già esistenti. Dovranno anche corrispondere gli stipendi agli insegnanti di comunità formati dal JRS e dalle altre ONG prima o dopo il rientro a casa. Scuola provvisoria costruita dal JRS in Ciad (Ken Gavin SJ/JRS) E' questa una questione molto importante sulla quale lo stato del Ciad deve assumersi le proprie responsabilità nei confronti dei cittadini, garantendo il loro inalienabile diritto ad un'istruzione, che è la chiave per assicurare altri diritti, come la libertà di espressione, di associazione, di voto libero e di accesso alle informazioni necessarie per trovare un lavoro dignitoso. Dobbiamo chiederci se ciò sia un'utopia o se può invece diventare realtà. 5
6 Angola La formazione degli insegnanti in un società uscita dal conflitto L'importanza delle donne come supervisori Albert Manyuchi, Responsabile dei Programmi, JRS Angola Cinque anni fa, dopo un conflitto durato trent'anni, la pace è finalmente tornata in Angola. La guerra ha colpito duramente il settore scolastico: non solo per la distruzione delle infrastrutture, ma anche per la scarsa formazione degli insegnanti che ha comportato. Ciò implica che oggi, a fronte di una domanda sempre crescente di servizi scolastici, vi è una mancanza di insegnanti e certamente il ritorno in patria di più di un milione di giovani in età scolastica non aiuta la situazione. Molti studenti rimangono esclusi dal sistema scolastico e chi ne fa parte frequenta classi sovraffollate a causa della scarsità di insegnanti, forse anche per via dei miseri salari concessi. Gli insegnanti formati rendono le comunitá piú forti, Angola (JRS Angola) Catoma è un insegnante che lavora in circostanze disagiate, nella città di Lumbala N'Guimbu, in una zona rurale nell'est del paese. Si sveglia alle 5 del mattino per sistemare le faccende domestiche, come molte altre donne in Angola, dopodiché percorre in bicicletta due chilometri per recarsi alla sua scuola dove insegna a due classi frequentate da 110 studenti, tra cui anche ex rifugiati ormai rientrati ai luoghi d'origine, tra i sette e i 14 anni. Molti dei suoi studenti, rifugiatisi in Zambia durante la guerra, hanno ricevuto un'istruzione in inglese e non parlano bene il portoghese, la lingua ufficiale dell'angola, aumentando notevolmente le difficoltà di insegnamento. La guerra ha anche diminuito la partecipazione delle donne al sistema scolastico Per Catoma l'importante è che gli studenti partecipino attivamente alle lezioni, indipendentemente dalle differenze di età e di conoscenza del portoghese. La partecipazione assidua a seminari di formazione per insegnanti, dove impara metodi di insegnamento che l'aiutano a fronteggiare un così diverso gruppo di studenti, la favorisce molto nel suo compito. Oltre a ricevere una formazione specifica sulla metodologia Don Bosco per apprendimento delle lingue, gli 6
7 Angola Una scuola distrutta durante la guerra in Angola (JRS Angola) insegnanti imparano a confrontarsi con i bisogni speciali degli ex profughi. L'idea è quella di fare in modo che gli altri bambini non li stigmatizzino e di creare un'atmosfera in cui tutti i ragazzi possano sentirsi parte dello stesso gruppo. Il JRS sostiene il lavoro di Catoma dandole un riscontro sulla sua capacità professionale La guerra ha anche diminuito la partecipazione delle donne al sistema scolastico che, impossibilitate a ottenere le necessarie qualifiche professionali, non possono insegnare. Le zone rurali dell'angola sono quelle dove è più difficile trovare insegnanti disposti a lavorarvi, a causa delle difficoltà di trovare alloggi adeguati, della mancanza di incentivi al trasferimento e delle difficili condizioni di lavoro - ulteriormente complicate dall'arrivo dei profughi e dei rifugiati. Purtroppo il governo non appoggia a sufficienza gli insegnanti delle zone rurali. La formazione per fronteggiare classi composte da ex rifugiati non è ancora diffusa, poiché tale problematica non rientra nelle difficoltà abitualmente riscontrate dagli insegnanti. Per migliorare le sue capacità di insegnante, Catoma frequenta alcuni seminari organizzati dal JRS. Questi seminari sono accompagnati da sessioni di supervisione in cui Catoma è valutata in base alla sua capacità professionale. Dovendo preparare le sue lezioni con largo anticipo, Catoma trae grande beneficio e stimolo da queste supervisioni. Quello che le piace di più è che la supervisione sia fatta da un'altra donna, che analizza il suo rendimento e le indica le aree di miglioramento e le rende più facile condividere le sue idee, paure e ansie riguardo al suo lavoro. Catoma è molto fortunata ad avere una donna come supervisore poiché non vi sono molte donne in questo ruolo, soprattutto in aree remote come quella di Lumbala N'Guimbu. I seminari di formazione e le sessioni di supervisione hanno aiutato molto Catoma nel suo lavoro in questa fase di ricostruzione dopo la guerra in Angola. Catoma sa bene che il tenore di vita di molte famiglie di ex profughi a Lumbala N'Guimbu è ancora piuttosto precario. Molte famiglie stentano ancora a procurarsi il cibo, per cui la frequenza scolastica dei loro figli finisce necessariamente per passare in second'ordine. Vi è dunque un bisogno ancora maggiore di creare un clima che incoraggi all'apprendimento per motivare questi bambini ad andare a scuola il più possibile. Catoma cerca di ovviare a questo problema frapponendo delle attività ricreative alle lezioni. Inoltre, benché il suo inglese non sia particolarmente buono, non avendo mai vissuto in un paese anglofono, riesce a comunicare con tutti i bambini e a comprenderli. Alcune ONG, tra cui il JRS, svolgono un lavoro complementare a quello dei governi nella formazione e supervisione degli insegnanti nelle zone rurali organizzando seminari di formazione per insegnanti, direttori e altro personale scolastico. Durante questi incontri che durano normalmente tre giorni, gli insegnanti si scambiano molte informazioni sul loro lavoro acquistando così nuove metodologie di insegnamento. Questi incontri hanno contribuito a migliorare in maniera sostanziale la qualità dell'istruzione offerta agli studenti. Purtroppo la supervisione degli insegnanti è ancora carente soprattutto nelle zone remote e inaccessibili del paese, ma i seminari di formazione riescono a motivare gli insegnanti a fare bene il proprio lavoro anche senza supervisione. Per Catoma, così come per molti altri suoi colleghi, il carico di lavoro diminuirà nel futuro con l'inserimento di nuovi insegnanti, ma per il momento deve ancora farsi carico quotidianamente delle sue due grandi classi con pazienza e speranza. 7
8 Venezuela Formazione imprenditoriale e microcredito Come un programma di piccoli finanziamenti può aiutare lo sviluppo Carolina Acuña, Responsabile della Comunicazione, JRS Venezuela Fare due passi nel quartiere di La Cañada a Guasdalito, una città nel sud del Venezuela, e prendere una fetta di torta al negozietto di Rosa Peña è una vera festa, dato che in questo poco spazio si vendono pasticcini, dolciumi e bibite fresche. Tuttavia la storia di Rosa (non il suo vero nome), che è riuscita ad avviare questo piccolo commercio e a mantenere la sua famiglia, non è solo quella di un richiedente asilo che riceve un aiuto economico. I rifugiati formati dal JRS possono avviare le proprie attivitá, Guasdualito, Venezuela (Sara Pettinella/JRS) Il programma Alfcom (Sostegno al lavoro delle famiglie e delle comunità) finanziato dall'agenzia delle NU per i Rifugiati (UNCHR), dal Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP) e da Technology Generation (Gente), si prefigge diversi obiettivi. Si tratta di un programma di microcredito sostenuto dal JRS che offre piccoli prestiti ai richiedenti asilo colombiani e ai venezuelani per aiutarli ad avviare delle piccole attività e migliorare così il proprio tenore di vita. Ha l'obiettivo inoltre di aiutare i destinatari dei prestiti ad acquisire le capacità necessarie a gestire i nuovi commerci e aiuta i richiedenti asilo ad integrarsi nelle comunità locali fornendo loro gli strumenti necessari. E' molto importante che sia i richiedenti asilo che i venezuelani siano inclusi nel progetto. In questa zona di confine le risorse scarseggiano anche tra i venezuelani, molti dei quali sono poveri e vulnerabili. Il JRS vuole che le popolazioni locali vedano i loro vicini rifugiati come un beneficio per le loro comunità e non come delle persone che ricevono un trattamento preferenziale. Prima di partecipare ad Alfcom Rosa ha dovuto redigere una proposta scritta del suo progetto, ed è qui che il JRS le è venuta incontro. Il team del JRS le ha illustrato i diversi passi per avviare un'attività commerciale e le ha spiegato che avrebbe dovuto programmarli con cura prima di poter presentare la sua domanda. In seguito, come altri richiedenti asilo e cittadini locali, ha potuto beneficiare di un aiuto economico e di un pacchetto di formazione e assistenza. In cambio, era tenuta a prendere parte a dei seminari sull'integrazione e sul lavoro di squadra e di comunità. Questo tipo di approccio dà ai beneficiari della sovvenzione la possibilità di prendere coscienza dei propri diritti e doveri nei confronti della comunità di appartenenza. Per ovviare ai problemi di dialogo tra le diverse culture colombiana e venezuelana, il JRS offre a tutti i partecipanti corsi di sensibilizzazione sull'intercultura come un modo per conoscersi meglio e imparare ad apprezzare le diverse prospettive culturali. Rosa riceve ancora regolarmente delle visite da parte del personale del JRS che supervisionano l'attività e le danno assistenza in caso di necessità. L'esperienza di Rosa, come quella di molti altri, è stata un successo: il prestito di bolivar (230 dollari americani) le ha dato la possibilità di avviare un'attività in proprio. "Grazie a questi soldi ho potuto far fronte a tutte le spese di cui necessitava la mia mia famiglia e sentirmi una donna attiva, nonostante il mio status, poiché per i richiedenti asilo non esiste la possibilità di ottenere un impiego formale. E' un modo per permettermi una vita dignitosa", ha spiegato Rosa. I soldi che man mano Rosa restituisce vanno ad altri richiedenti asilo o venezuelani, rendendo così il progetto sostenibile. Merlys Mosquera, direttore del JRS Venezuela, ci ha spiegato che a partire dal 2006, persone hanno partecipato al programma, avviando progetti agricoli, di produzione e vendita di alimenti, di artigianato e allevamento e di altro genere. 8
9 Formazione professionale, attività generatrice di reddito Uno strumento per lo sviluppo personale e professionale Kelle Rivers, Coordinatore del Programma di Istruzione di Mae Hong Son, JRS Thailandia Thailandia La permanenza prolungata nei campi e le relative restrizioni hanno privato molti rifugiati al confine tra Birmania e Thailandia dei tradizionali mezzi di sussistenza. Non potendo più coltivare, riso o altri cereali, in molti sono stati privati della possibilità di provvedere alle proprie famiglie. Anche se nei campi si distribuisce cibo, bambù per costruire, istruzione e servizi sanitari, la maggior parte dei rifugiati non puó procurarsi altro al di fuori di questi beni di prima necessità. Piccolo laboratorio per fabbri realizzato con l aiuto del JRS, Mae Hong Son, Thailandia (Sara Pettinella/JRS) Il JRS ha capito che è necessario fornire una formazione professionale ai rifugiati che vivono nei campi. Dopo aver ricevuto il necessario nulla osta dal governo thailandese, il JRS ha così avviato il primo programma di addestramento professionale non scolastico in due campi dove vivono dal 2006 i rifugiati birmani di origine Karenni. Il programma prevede un percorso di formazione su attività ben specifiche che possono essere facilmente avviate all'interno dei campi. Dopo una fase di insegnamento teorico, i partecipanti al programma prendono parte a dei laboratori dove hanno la possibilità di mettere in pratica le tecniche acquisite. Il programma di formazione professionale, portato avanti in collaborazione con l'international Rescue Committee (IRC), si prefigge anche di dare ai partecipanti l'opportunità di iniziare una piccola attività produttiva grazie alla formazione ricevuta. Da quando il programma ha iniziato ad operare, sono stati formati più di rifugiati, molti dei quali hanno sfruttato le nuove capacità acquisite per arrotondare il proprio reddito. Charity è una donna di 40 anni con sei figli che ha partecipato al programma sin dall'inizio. Ha cominciato frequentando dei corsi di agricoltura, alimentazione e nutrizione per poi diventare istruttore in questo campo. Attualmente sta lavorando ad una attività commerciale promossa dell'irc. Il progetto Moe Ma Kha è un ristorante all'interno del campo, gestito interamente dai partecipanti ai corsi di alimentazione e nutrizione. Il ristorante offre anche la possibilità ai formandi di trovare un impiego alla fine dei corsi. Prima di arrivare al campo nel gennaio del 1998, Charity viveva vendendo in città gli ortaggi che comprava dai piccoli contadini e usava il denaro per sostenere la sua famiglia, soprattutto per l'istruzione dei suoi figli. Inizialmente, Charity frequentava i corsi offerti dal programma per imparare a cucinare per la famiglia e i conoscenti. Oggi, dopo due anni di addestramento, è in grado di guadagnare dei soldi per la sua famiglia e di insegnare a cucinare agli altri residenti del campo. Se un giorno riuscisse a ritornare in Birmania il suo desiderio sarebbe quello di aprire un piccolo ristorante. Nel frattempo, dice lei, questo lavoro le dà la possibilità sia di insegnare che di preparare dei buoni piatti, arrotondando le razioni alimentari distribuite dalle organizzazioni umanitarie. Anche se il cibo che prepara forse non piace a tutti, Charity spiega ai clienti che i suoi piatti non devono solo essere buoni nel gusto ma anche buoni per la loro salute. Non è facile accontentare tutti, aggiunge. Il gruppo che sta attualmente frequentando il corso di formazione finirà a breve il tirocinio, della durata di tre mesi, presso il ristorante Moe Ma Kha. Charity spera che i partecipanti, facendo uso delle nuove competenze acquisite, riusciranno ad avviare delle attività in proprio che li aiuteranno a sostenere le proprie famiglie con una fonte di reddito duratura, sia già qui in Thailandia che forse un giorno in Birmania. 9
10 Colombia Gli studenti universitari, una risorsa cruciale per il JRS Il JRS investe sui volontari Juan Daniel Cruz SJ, Coordinatore delle attività di formazione dei volontari Ogni anno più di 150 giovani provenienti dalle diverse università pubbliche del paese chiedono di lavorare come volontari nel JRS Colombia. E' il loro modo, forse, di rispondere all'ondata di violenza che sta scuotendo il paese: i giovani studenti sentono parlare in continuazione delle gravi violazioni dei diritti umani e degli effetti devastanti del conflitto interno armato (sfollamenti, rapimenti, sparizioni, minacce di morte e assassini di molti cittadini innocenti). Decidono allora di stare al fianco dei loro fratelli e sorelle, vittime di una drammatica situazione. In Colombia il numero di sfollati interni ha ormai superato i tre milioni. Distretto di Soacha, comunitá della classe lavoratrice, popolata da molti sfollatti, Bogotá, Colombia (Sara Pettinella/JRS) Il Programma del JRS VOLPU (Ponte dei Volontari) dà la possibilità agli studenti dell'ultimo anno di università di fare un'esperienza di lavoro al servizio delle persone più deboli. Come indica il nome del progetto, il volontario agisce come una sorta di ponte, di unione tra le esigenze degli sfollati e l'aiuto umanitario fornito dallo stato, che non sempre conosce bene la loro situazione. Allo stesso tempo il programma svolge un'opera di 10 sensibilizzazione su questi giovani riguardo ai problemi degli sfollati. Il JRS prepara i volontari per un anno prima di inviarli sui progetti L'équipe che si occupa della gestione dei volontari pubblicizza il programma attraverso i media. Più di 500 studenti hanno già chiesto informazioni sul pro-
11 Colombia gramma del 2006/2007. A coloro che fanno domanda è richiesto di frequentare sei incontri incentrati sulla crisi colombiana e il lavoro del JRS. Questa prima fase sarà seguita da un seminario residenziale di tre giorni durante il quale gli studenti potranno incontrarsi e interagire, dopodiché ne verranno selezionati circa 60. I candidati così selezionati sono poi divisi in due gruppi e accompagnati in un'esperienza pratica sul campo della durata di tre giorni. Nel frattempo sono anche valutati in base alla loro maturità psicologica. Dopodiché per ognuno dei candidati verrà redatta una scheda informativa che sarà inviata al direttore nazionale del JRS per selezionarne una ventina. I selezionati riceveranno poi un ulteriore addestramento e formazione su come prestare il loro aiuto agli sfollati durante l'esperienza sul campo. L'intero processo dura dai sei agli otto mesi. Poniamo molta attenzione al concetto dell'accompagnamento, sia per i nostri volontari che per i beneficiari del servizio. Accompagnare vuole dire stare con le persone sfollate, fornendo loro gli strumenti per superare da soli la precarietà e la drammaticità della situazione in cui si sono venuti a trovare. A partire dal 1997 il JRS si è impegnato a migliorare costantemente la qualità del programma, in particolare per quanto riguarda l'aspetto dell'accompagnamento. L'impegno richiesto dalle attività di formazione dei volontari è sempre crescente e richiede un miglioramento continuo della pianificazione delle attività da parte del personale del JRS: inizialmente i volontari venivano formati senza avere un'idea chiara di quale potesse essere il loro ruolo, o quantomeno di quali potessero essere le esigenze del personale sul campo. Ultimamente invece si è cominciato a pianificare meglio le attività e a identificare con precisione il tipo di lavoro sul campo e le capacità richieste ai volontari per accompagnare gli sfollati. Il personale e i volontari del JRS hanno assistito più di sfollati nel 2006 Si è così proceduto a raccogliere resoconti ed esperienze degli anni passati per capire meglio quali siano le esigenze dei volontari. E' stato redatto un manuale che descrive le esigenze materiali, psicologiche, socio-culturali e spirituali delle persone sfollate, così come il loro bisogno di ricevere informazioni sui diritti che il governo dovrebbe garantire loro. Questo nuovo programma di formazione parte dalla premessa che un volontario che comincia a lavorare per il JRS Colombia ha solo un'idea superficiale di queste problematiche. Il personale è stato invitato a riflettere su ciò e a trovare dei modi adeguati per aiutare i nuovi volontari sin dall'inizio. Il manuale fissa dunque un processo orientato a soddisfare sia le esigenze dei volontari 11 Gli sfollati hanno creato una una cooperativa a San Pablo, Colombia (Sara Pettinella/JRS) che quelli delle persone sfollate, nel quadro di un programma che viene rinnovato di anno in anno per lo più da nuovo personale. Una volta assegnati al loro progetto i volontari, assieme al resto del personale, vengono coinvolti in attività di assistenza psicologica, spirituale ed educativa, ma anche di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle problematiche connesse allo sfollamento. Nel 2006 quasi la metà del personale del JRS Colombia era costituito da volontari, attivi in quattro regioni del paese, al servizio di quasi sfollati interni. L'assistenza psicologica offerta alle persone sfollate consiste anche nell'organizzazione di seminari su come affrontare situazioni di stress, un argomento molto rilevante poiché gli sfollati hanno spesso dovuto affrontare situazioni traumatiche. Durante questi seminari essi hanno l'opportunità di valutare i loro valori e il loro comportamento in maniera strutturata, aiutandoli a ricostruirsi una vita. Il servizio di formazione itinerante del JRS organizza corsi di formazione di ragioneria base e di gestione di progetti per le ONG locali che si occupano di diritti umani. Inoltre si cerca di dare agli sfollati tutta l'informazione e il sostegno possibili sui loro diritti e su come le leggi e le procedure statali possano aiutarli a difendere i loro diritti. Tutto ciò non sarebbe possibile senza l'impegno dei volontari che dà al JRS la possibilità di compiere un'opera di sensibilizzazione sulle cause dello sfollamento tra gli studenti, le loro famiglie e amici in un modo che ha un impatto diretto sulle loro vite e su quelle degli sfollati, cosa di cui vi è estremo bisogno in questo paese così bello e sofferente.
12 Dicembre 2007 J R S Servir No. 42 Educazione, un investimento per il futuro Al servizio della vita e delle comunità In questo numero: Sudan, Ciad, Angola, Venezuela, Thailandia e Colombia Come aiutare una persona La missione del JRS è quella di accompagnare, servire e difendere i diritti dei rifugiati e degli sfollati, specialmente coloro che sono dimenticati e la cui situazione non attira l attenzione internazionale. Lo facciamo attraverso i nostri progetti in più di 50 paesi in tutto il mondo, dando assistenza tramite istruzione, assistenza medica, lavoro pastorale, formazione professionale, attività generatrici di reddito e molte altre attività e servizi ai rifugiati. Il JRS può contare soprattutto su donazioni da parte di privati, di agenzie di sviluppo e organizzazioni ecclesiali. Alcuni esempi di come vengono utilizzati i fondi del JRS: per formare un capovillaggio sull'educazione alla pace per un anno a Kajo Keji, sud Sudan - $20 USA - per fornire formazione professionale a un rifugiato per un anno a Mae Hong Son, Thailandia del nord - $30 USA - per mandare a scuola un bambino sfollato per un anno a Goz Beida, Ciad orientale - $40 USA - per organizzare seminari sui diritti umani alle persone sfollate a Magdalena Medio, Colombia centrale - $60 USA - per formare e dare supervisione a un insegnante a Lumbala N'Guimbu per un anno, Angola orientale - $200 USA - per offrire una formazione professionale di un anno a un ex rifugiato in Liberia - $300 USA - Sostieni il Nostro Lavoro con i Rifugiati Il vostro continuo sostegno rende possibile per noi l aiuto ai rifugiati e richiedenti asilo in più di 50 nazioni. Se desideri fare una donazione, compila per cortesia il tagliando e spediscilo all ufficio internazionale del JRS. Grazie per l aiuto. (Si prega di intestare gli assegni all ordine del Jesuit Refugee Service) Foto di copertina Dalla formazione al lavoro, Angola, Xavier Garcia i Marlí Direttore: Francesco De Luccia SJ Direttore Responsabile: Vittoria Prisciandaro Produzione: Sara Pettinella Servir è disponibile gratuitamente in italiano, inglese, spagnolo e francese. Servir è pubblicato in marzo, settembre e dicembre dal Jesuit Refugee Service, creato da P. Pedro Arrupe SJ nel JRS Il JRS, un organizzazione cattolica internazionale, accompagna, serve e difende la causa dei rifugiati e degli sfollati. servir@jrs.net Jesuit Refugee Service C.P Roma Prati ITALY tel: fax: Dispatches: Dispatches, un bollettino di notizie quindicinale dell Ufficio Internazionale del JRS che riporta notizie sui rifugiati e aggiornamenti sui progetti e le attività del JRS, è disponibile gratuitamente via in italiano, inglese, spagnolo o francese. Per abbonarsi a Dispatches: Desidero sostenere il lavoro del JRS Ammontare della donazione Allego un assegno Cognome: Indirizzo: Città: Nazione: Telefono: Nome: Codice postale: Fax: Per trasferimenti bancari al JRS Banca: Banca Popolare di Sondrio, Roma (Italia), Ag. 12 ABI: CAB: SWIFT: POSOIT22 Nome del conto: JRS Numeri del conto: per euro: 3410/05 IBAN: IT 86 Y X05 per dollari USA: VAR 3410/05 IBAN: IT 97 O VARUS
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