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1 FAQ sul MOG 1. Che cos è il D. Lgs. 231/2001? Il D. Lgs. 231/2001 entrato in vigore il 4 luglio 2001, individua le disposizioni normative concernenti la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. Tale decreto prevede una presunzione di corresponsabilità delle imprese nella commissione da parte di propri amministratori, dirigenti, dipendenti e/o collaboratori, di alcune tipologie di reato alle quali si applicano significative sanzioni amministrative e interdittive, a meno che le stesse imprese non abbiano adottato modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire la commissione dei reati previsti. 2. Quali sono i reati sanzionati dal D. Lgs. 231/2001? L elenco dei reati che possono originare la responsabilità delle aziende e degli enti in genere in forza del D. Lgs. 231/2001, è in continuo aggiornamento e ampliamento. Attualmente, oltre ai reati di natura colposa (omicidio e lesioni gravi o gravissime) connessi alla tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, la generalità dei reati è di tipo doloso e include tra gli altri: reati contro la Pubblica Amministrazione (ad esempio: partecipazione a truffe per il conseguimento di incentivi/finanziamenti pubblici, corruzione di pubblici funzionari per l ottenimento di una commessa, di concessioni/autorizzazioni, etc.); reati societari (a titolo esemplificativo e non esaustivo: false comunicazioni sociali, indebita restituzione dei conferimenti, corruzione tra privati); delitti e illeciti amministrativi di abuso di informazioni privilegiate, manipolazione del mercato e aggiotaggio (market abuse); reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (D. Lgs. 231/2007); delitti informatici (a titolo esemplificativo e non esaustivo: l accesso abusivo a sistemi informatici o telematici); delitti contro l industria e il commercio (ad esempio, turbata libertà dell'industria o del commercio, illecita concorrenza con minaccia o violenza, etc.); reati ambientali (D. Lgs. 121/2011). 3. Quali sono le sanzioni per la Società? Le sanzioni a cui l azienda o ente in genere potrebbe andare incontro sono particolarmente pesanti e applicabili anche in via cautelare. In particolare si evidenziano: sanzioni interdittive, quali l interdizione per un determinato periodo di tempo dall esercizio dell attività, il divieto di contrattare con la P.A. (salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio), la sospensione o la revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito, l esclusione da agevolazioni, finanziamenti,

2 contributi o sussidi nonché la revoca di quelli eventualmente già concessi, il divieto di pubblicizzare i propri beni o servizi; sanzioni pecuniarie, calcolate con il sistema delle quote. Per ciascun illecito, infatti, la legge determina un numero minimo e massimo di quote. Il Giudice, dopo aver determinato un valore minimo e massimo in relazione agli illeciti sanzionati, procede a stabilire il valore di ciascuna quota (da Euro 258,23 ad Euro 1.549,37, sulla base della gravità della responsabilità dell azienda). Inoltre, l art. 12 del D. Lgs. 231/2001 prevede una serie di casi in cui la sanzione pecuniaria viene ridotta, che sono schematicamente riassunti nella tabella sottostante, con indicazione della riduzione apportata e dei presupposti per l applicazione della riduzione stessa: 1/2 (e non può comunque essere superiore ad Euro ,38) L autore del reato ha commesso il fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e l Ente non ne ha ricavato un vantaggio o ne ha ricavato un vantaggio minimo; oppure Il danno patrimoniale cagionato è di particolare tenuità. da 1/3 a 1/2 [Prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado] L Ente ha risarcito integralmente il danno e ha eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero si è comunque efficacemente adoperato in tal senso; oppure È stato attuato e reso operativo un modello organizzativo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi. da 1/2 a 2/3 [Prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado] L Ente ha risarcito integralmente il danno e ha eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero si è comunque efficacemente adoperato in tal senso; e È stato attuato e reso operativo un modello organizzativo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi. 4. Che cos è il MOG? Il Modello di Organizzazione e Gestione (il Modello o il MOG ) è un documento previsto dal D. Lgs. 231/2001 nel quadro più ampio del tema della responsabilità di impresa. Scopo del MOG è prevedere un sistema strutturato e organico di prevenzione, finalizzato ad evitare il compimento dei reati specificatamente previsti dal D. Lgs. 231/2001, sviluppando nei soggetti che, direttamente o indirettamente, operano nell ambito delle attività sensibili, la consapevolezza di poter determinare, in caso di comportamenti illeciti, conseguenze sanzionatorie non solo per se stessi, ma anche per la Compagnia. Ciò premesso, l adozione e l efficace attuazione del Modello non solo consentono alla Compagnia di beneficiare dell esimente prevista dal D. Lgs. 231/2001, ma anche di migliorare, nei limiti previsti dallo stesso, la propria governance, limitando il rischio di commissione di reati. 5. Che cos è il sistema disciplinare e sanzionatorio? Ai sensi dell art. 6, comma 2, lettera e) e 7, comma 4, lettera b) del D. Lgs. 231/2001 è prevista la predisposizione di un adeguato sistema sanzionatorio in caso di violazione delle disposizioni del MOG. La mancata osservanza delle disposizioni contenute nel Modello e nel Codice Etico, ledendo il rapporto tra la Compagnia ed i portatori di interessi, comporta, infatti, quale conseguenza, l applicazione di sanzioni disciplinari a carico dei soggetti interessati, indipendentemente dall eventuale esercizio dell azione penale da parte dell Autorità giudiziaria.

3 La tipologia e l entità delle sanzioni da applicare in ciascun caso di violazione rilevato sono proporzionate alla gravità delle infrazioni e, comunque, definite in base ai seguenti criteri generali: valutazione soggettiva della condotta a seconda del dolo o della colpa; rilevanza degli obblighi violati; livello di responsabilità gerarchica e/o tecnica del soggetto coinvolto; eventuale condivisione della responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare il reato; presenza di circostanze aggravanti o attenuanti con particolare riguardo alla professionalità, alle precedenti prestazioni lavorative, ai precedenti disciplinari, alle circostanze in cui è stato commesso il fatto. L eventuale irrogazione della sanzione disciplinare, prescindendo dall instaurazione del procedimento e/o dall esito del giudizio penale, dovrà essere, per quanto possibile, ispirata ai principi di tempestività, immediatezza ed equità. 6. Che cos è l Organismo di Vigilanza? L art. 6 del D. Lgs. 231/2001 prevede l istituzione di un Organismo di Vigilanza, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, con il compito di vigilare: sull effettiva osservanza del Modello di Organizzazione e Gestione da parte dei destinatari: dipendenti, organi sociali e, nei limiti dal medesimo previsti, agenti, collaboratori e fornitori; sulla reale efficacia e adeguatezza del MOG in relazione alla struttura aziendale e alla effettiva capacità di prevenire la commissione di reati di cui al D. Lgs. 231/2001; sull opportunità di aggiornamento del Modello, laddove si riscontrino esigenze di adeguamento dello stesso in relazione a mutate condizioni aziendali e/o normative, sollecitando a tal fine gli organi competenti. 7. Quali sono i compiti dei destinatari del MOG? Tutti i destinatari del MOG, nello svolgimento delle proprie attività lavorative, devono astenersi dal porre in essere comportamenti che possono integrare una fattispecie di reato prevista dal D. Lgs. 231/2001. In generale gli organi aziendali di vertice promuovono la diffusione di una cultura dei controlli che renda, a tutti i livelli, il personale consapevole del proprio ruolo, anche con riferimento alle attività di controllo, e favorisca il coinvolgimento di tutte le strutture aziendali nel perseguimento degli obiettivi d impresa. Nella predisposizione del MOG si è tenuto conto delle procedure e dei sistemi di controllo esistenti e già operanti nella Compagnia, in quanto idonei a valere anche come misure di prevenzione dei reati. In particolare, quali specifici strumenti diretti a programmare la formazione e l attuazione delle decisioni della Compagnia anche in relazione ai reati da prevenire, UnipolSai ha tenuto conto e ha individuato: la normativa italiana e straniera, anche regolamentare, applicabile; i principi dello Statuto sociale;

4 il Codice Etico e la Carta dei Valori del Gruppo Unipol; i principi del Codice di Autodisciplina delle società quotate; la procedura per le comunicazioni delle operazioni aventi ad oggetto azioni emesse dalla Compagnia o altri strumenti finanziari ad esse collegati, istituita a norma dagli artt. 114, comma 7 del Testo Unico della Finanza e 152-sexies e successivi del Regolamento adottato da Consob con Delibera n del 14 maggio 1999 e successive modifiche; la procedura per la Gestione e la Comunicazione delle Informazioni Privilegiate; le Direttive in materia di Sistema dei Controlli Interni e di Gestione dei rischi; le Linee Guida per l indirizzo dell attività di investimento (Investment Policy); le Linee Guida per l indirizzo dell attività di assunzione del rischio di credito (Credit Policy); la Politica in materia di esternalizzazione; le Linee Guida in materia di Operazioni Infragruppo di cui al Regolamento ISVAP n. 25 del 27 maggio 2008 e la Guida Operativa per il monitoraggio delle operazioni infragruppo; le Procedure per l effettuazione di operazioni con parti correlate adottate rispettivamente dalla capogruppo Unipol Gruppo Finanziario e da UnipolSai ai sensi dell art. 4 della Delibera Consob n del 12 marzo 2010 e successive modifiche e la Guida Operativa per l applicazione delle stesse; la Politica in materia di Antiriciclaggio e Contrasto al Finanziamento del Terrorismo; le Linee Guida emanate ai sensi della Legge 262/2005; il sistema di autoregolamentazione della disciplina aziendale; le comunicazioni e circolari aziendali; il sistema delle deleghe e dei poteri in essere; il sistema disciplinare e sanzionatorio di cui al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ai Contratti Integrativi vigenti, ai Regolamenti Aziendali, allo Statuto dei Lavoratori e all Accordo Nazionale Agenti. Le regole, procedure e principi di cui agli strumenti sopra elencati, non vengono riportati dettagliatamente nel MOG, ma fanno parte del più ampio sistema di organizzazione e controllo che lo stesso intende integrare. 8. Quale procedura seguire per inviare eventuali segnalazioni all Organismo di Vigilanza? L Organismo di Vigilanza (l ODV ) deve essere informato, mediante apposite segnalazioni da parte dei dipendenti, degli organi sociali, dei collaboratori e degli agenti, in merito ad eventi che potrebbero ingenerare responsabilità a carico della Compagnia ai sensi del D. Lgs. 231/2001, tenuto conto delle seguenti prescrizioni di carattere generale: possono essere segnalate solo ipotesi di commissione o di sospetta commissione di reati o, comunque, di comportamenti non conformi alle regole dettate dal Modello; chi desidera segnalare una violazione (o presunta violazione) del MOG, deve contattare il suo diretto superiore;

5 qualora la segnalazione non dia esito, o il segnalante si senta a disagio nel rivolgersi al suo diretto superiore per la presentazione della segnalazione, ne riferisce direttamente all ODV, in forma scritta tramite l invio di lettera indirizzata all ODV presso la sede legale della Compagnia, oppure mediante indirizzata al seguente indirizzo: Organismodivigilanza@unipolsai.it l ODV è tenuto a garantire la riservatezza del segnalante; alla menzionata casella di posta elettronica hanno accesso esclusivamente i componenti dell ODV; dell avvenuta istituzione di tale casella di posta elettronica e del relativo indirizzo viene data informazione mediante apposita comunicazione all interno del contesto aziendale; l ODV valuta le segnalazioni ricevute e gli eventuali provvedimenti conseguenti sono applicati in conformità a quanto previsto dai Contratti Collettivi Nazionali e Integrativi di Lavoro, dal Regolamento Aziendale di Disciplina, dall Accordo Nazionale tra Agenti, nonché dalla Legge; la Compagnia si impegna a tutelare i segnalanti in buona fede contro qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione e in ogni caso assicurerà la riservatezza dell identità del segnalante, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti della Compagnia o delle persone accusate erroneamente e/o in mala fede.

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