MISURE TRIENNALI PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

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1 MISURE TRIENNALI PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Anni Approvato nella seduta del Consiglio Generale del 25/01/2016 1

2 2 TITOLO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI 1. Premessa La cd. Legge anticorruzione, n. 190/2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione, prevede una serie di misure finalizzate a contrastare il verificarsi di fenomeni corruttivi non solo nelle Amministrazioni Pubbliche, centrali e locali, ma anche negli enti pubblici e nei soggetti di diritto privato sottoposti, direttamente o indirettamente, al controllo delle stesse. I compiti di vigilanza e controllo a tal fine sono attribuiti all ANAC a seguito della legge n. 135/2013. Tenuto conto di quanto chiarito dall ANAC nella determinazione n. 8 del 2015, la Fondazione Telos, i cui componenti dell Organo di indirizzo politico amministrativo, coincidono con i componenti dell organo di indirizzo politico amministrativo dell Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, Ente pubblico non economico ai sensi del decreto legislativo n. 139 del 2005, è da considerarsi ente controllato da una pubblica amministrazione ai sensi dell articolo 1 del decreto legislativo n. 165 del Vista la ridotta dimensione, sia strutturale sia dimensionale, della Fondazione, il Consiglio Generale, organo di indirizzo politico amministrativo della Fondazione, ha ritenuto, in linea con quanto indicato dall ANAC nella determinazione n. 8 del 2015, di non adottare un piano triennale di prevenzione della corruzione, ma di adottare specifiche misure delle quali si dà conto nel presente documento che, pertanto, è redatto separatamente dal Programma triennale della trasparenza e l integrità ancorché collegati nelle finalità. 2. Contenuto e finalità del documento Il Consiglio Generale della Fondazione Telos, con delibera del 25/01/2016, ha individuato il Dott. Aldo Filippini, quale Responsabile della prevenzione della corruzione. Le misure indicate nel presente documento, consentono di radicare ancor più i principi di legalità, di correttezza comportamentale e di trasparenza nell'esercizio delle attività svolte, e sono adottate ai sensi della legge n. 190 del 2012 ed in conformità alle indicazioni contenute nel Piano nazionale anticorruzione (P.N.A.) approvato con Delibera dell ANAC n. 72 dell 11 settembre Il Documento con i relativi allegati (All. 1 Tabella di rischio e All. 2 Organigramma) costituiscono il documento programmatico della Fondazione Telos in materia di prevenzione della corruzione e in esso confluiscono le finalità, gli istituti e le linee di indirizzo condivise, nella fase dei lavori di predisposizione delle misure di prevenzione. Il Documento in oggetto, ed in particolar modo, l allegato 1 contengono una indicazione delle attività della Fondazione maggiormente esposte al rischio di corruzione e la previsione degli strumenti che l ente intende adottare per la gestione di tale rischio. Sono destinatari del presente documento il personale della Fondazione nonché tutti i collaboratori dell amministrazione, i titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità,

3 3 nonché i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi o che realizzano opere in favore della Fondazione. Il documento è inoltre consegnato ai dipendenti e ai collaboratori affinché ne prendano atto sottoscrivendolo, lo osservino e lo facciano rispettare. Il presente documento unitamente al codice di comportamento saranno altresì consegnati ai nuovi assunti ai fini della presa d atto e dell accettazione del relativo contenuto. 3. Attività ed organizzazione della Fondazione La Fondazione ha lo scopo di valorizzare la figura e l attività professionale degli iscritti nell Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili tenuto dall Ordine di Roma e, a tal fine, svolge le attività indicate nell articolo 4 dello Statuto pubblicato sul sito web della Fondazione. Al fine di perseguire efficacemente il proprio mandato istituzionale, la Fondazione opera attraverso una organizzazione composta da un Consiglio Generale, un Consiglio di Gestione, un Comitato dei Garanti, un Comitato Scientifico, un Collegio dei Revisori e da un Centro per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti. 4. Gestione del rischio Documento rilevante e determinante ai fini della gestione del rischio è l Allegato 1 al presente documento, con cui si è proceduto a individuare le aree maggiormente esposte al rischio di corruzione nonché alla ricognizione, per ciascuna area, dei processi più frequentemente soggetti al verificarsi del rischio corruttivo: le aree di rischio comprendono quelle individuate come aree sensibili dall art. 1, comma 16 della legge n. 190 del 2012 e riprodotte nell Allegato 2 al P.N.A. TITOLO II MISURE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 5. Soggetti preposti al controllo e alla prevenzione della corruzione Le funzioni di controllo e di prevenzione della corruzione all interno della Fondazione sono attribuite al Responsabile della prevenzione della corruzione, individuato con delibera del Consiglio Generale del 25/01/2016, il cui nominativo è pubblicato, con adeguata evidenza, sul sito istituzionale della Fondazione nella sezione Amministrazione trasparente. Lo svolgimento delle funzioni di Responsabile della prevenzione della corruzione non comporta il riconoscimento di emolumenti e, le stesse, non sono delegabili se non in caso di straordinarie e motivate necessità. Il Responsabile della prevenzione della corruzione, cui si applica il regime di responsabilità previsto dall art. 1, commi 12 e seguenti della legge n. 190 del 2012: a) propone al Consiglio Generale le misure per la prevenzione della corruzione e i relativi aggiornamenti; b) verifica l attuazione delle misure e la sua idoneità, anche con riferimento alle eventuali proposte formulate dai responsabili dirigenziali nei settori di rispettiva competenza;

4 4 c) propone modifiche delle misure di prevenzione anche in corso di vigenza delle stesse qualora siano accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano mutamenti nell organizzazione o nell attività della Fondazione; d) verifica il rispetto degli obblighi di informazione; e) verifica il rispetto delle disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi; f) cura la diffusione del Codice di autoregolamentazione all interno della Fondazione ed il monitoraggio sulla relativa attuazione; g) segnala all organo direttivo eventuali fatti riscontrati che possono presentare una rilevanza disciplinare; h) informa la Procura della Repubblica di eventuali fatti riscontrati nell esercizio del proprio mandato che possono costituire notizia di reato; i) presenta al Consiglio Generale la relazione annuale; j) riferisce al Consiglio Generale sull attività svolta ogni qualvolta venga richiesto. Per il corretto esercizio delle proprie funzioni il Responsabile della prevenzione della corruzione si relaziona con tutti responsabili dirigenziali delle aeree di rispettiva competenza. Tali soggetti e tutti i dipendenti partecipano al processo di gestione del rischio. La violazione, da parte dei dipendenti della Fondazione, delle misure di prevenzione previste dal presente documento costituisce illecito disciplinare. 6. Strumenti di controllo e prevenzione della corruzione Conformemente a quanto richiesto dalla legge n. 190 del 2012, la Fondazione adotta misure finalizzate alla prevenzione della corruzione con riferimento alle fasi sia di formazione sia di attuazione delle decisioni relative alle attività maggiormente esposte a rischio. Le singole misure di prevenzione dei rischi di corruzione nelle attività maggiormente esposte sono dettagliatamente elencate nella tabella di cui all allegato 1. La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta una misura molto rilevante fra gli strumenti di prevenzione dei fenomeni di tipo corruttivo. Tuttavia, nell'ambito di una realtà con le caratteristiche della Fondazione Telos (in termini strutturali e dimensionali) si tratta di uno strumento di non agevole attuazione. Pertanto, una misura positiva di carattere cautelare, immediatamente esecutiva, potrebbe ravvisarsi, in caso di coinvolgimento del dipendente o collaboratore in fatti di natura corruttiva, ferma restando la possibilità di adottare un provvedimento di sospensione del rapporto di lavoro o di collaborazione, nella revoca dell'incarico sulla specifica attività in corso e, laddove possibile, il contestuale passaggio ad altro incarico. Al fine di garantire, quindi, l uniforme applicazione delle Linee Guida dell ANAC di cui alla determinazione n. 8/2015, la Fondazione provvede a dotarsi di un Codice di comportamento e provvede a dare comunicazione dell emanazione del provvedimento mediante pubblicazione dello stesso sul sito web istituzionale e segnalazione con personale a ciascun dipendente.

5 5 TITOLO III DISPOSIZIONI FINALI 7. Report annuale e adeguamento delle misure di prevenzione Entro il 15 dicembre di ogni anno, il Responsabile della prevenzione della corruzione trasmette al Consiglio Generale della Fondazione una relazione sull attività svolta e i risultati conseguiti e ne cura la pubblicazione sul sito istituzionale della Fondazione. I contenuti del presente documento, quindi, potranno subire modifiche ed integrazioni con cadenza annuale ed ogni qual volta emergano rilevanti mutamenti della Fondazione, dandone adeguata evidenza mediante pubblicazione sul sito istituzionale nonché mediante segnalazione via personale a ciascun dipendente nonché a seguito delle eventuali indicazioni provenienti dagli organi nazionali competenti. Per tutto quanto non espressamente disciplinato nel presente documento si applicano le disposizioni vigenti in materia e, in particolare, la legge n. 190 del 2012.

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