La presa in carico del bambino con epilessia: centro specialistico- pediatra

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La presa in carico del bambino con epilessia: centro specialistico- pediatra"

Transcript

1 La presa in carico del bambino con epilessia: centro specialistico- pediatra Dr. Paolo Bonanni - Neuropsichiatra Infantile Responsabile UO Epilessia e Neurofisiologia Clinica Contatto: Inf. Franco Rosi , rosi.franco@cn.lnf.it

2 EPILESSIA DEFINIZIONE L E è un disturbo neurologico cronico caratterizzato dall occorrenza di crisi epilettiche, definite come manifestazioni cliniche parossistiche, di brevissima durata, a ricorrenza imprevedibile, caratterizzate da segni e/o sintomi dovuti a un attività neuronale anomala L E è definita dall occorrenza di due o più crisi epilettiche non provocate o sintomatiche remote, separate da un intervallo di tempo di almeno 24 ore

3 EPIDEMIOLOGIA L E è una delle malattie neurologiche più diffuse ed in Italia colpisce circa persone. Meglio parlare di EPILESSIE Riconosciuta malattia sociale dall OMS Prevalenza: 4-8/1000/ anno Incidenza: 24-53/ /anno L incidenza presenta due picchi nel primo anno di vita e nell età anziana

4 EZIOLOGIA L epilessia è un disturbo eterogeneo, le cui cause possono essere individuate fondamentalmente in: fattori genetici: caratterizzati da diverse modalità di trasmissione, localizzazione cromosomica e tipo di mutazione genetica implicata fattori acquisiti: sofferenza pre-peri-postnatale; anomalie dello sviluppo corticale; esiti di traumi cranici, stroke, infezioni cerebrali e interventi neurochirurgici; tumori cerebrali, etc

5

6

7

8

9

10

11 CLASSIFICAZIONE DELLE CRISI Crisi focali la scarica parossistica neuronale interessa inizialmente un settore limitato delle strutture corticali Crisi generalizzate coinvolgimento di entrambi gli emisferi cerebrali, crisi di assenza, tipica e atipica; crisi miocloniche, atoniche, toniche, cloniche e tonico-cloniche in genere accompagnate dalla totale perdita di coscienza. Crisi indeterminate, così definite per dati clinici insufficienti o per semeiologia fuorviante.

12 CLASSIFICAZIONE DELLE SINDROMI EPILETTICHE Sindromi epilettiche complesso di sintomi e/o segni associati entità unica e caratteristica In base al tipo di crisi: - Focali - Generalizzate - Indeterminate In base al tipo di eziologia: - Idiopatiche - Sintomatiche - Criptogeniche

13 CLASSIFICAZIONE IN RELAZIONE ALLA PROGNOSI Sindromi epilettiche a prognosi eccellente (20-30%): E. ad evoluzione benigna, con remissione spontanea età-correlata Sindromi epilettiche a prognosi buona (30-40%): E. farmacosensibili remissione delle crisi è permanente. La terapia può essere sospesa dopo un certo intervallo di tempo Sindromi epilettiche a prognosi incerta (10-20%): E. farmacodipendenti non guariscono spontaneamente, possibile il controllo delle crisi, che tuttavia tendono a ripresentarsi con la sospensione della terapia Sindromi epilettiche a prognosi infausta (<20%): E. farmacoresistenti. Appartengono a questo gruppo i pazienti maggiormente a rischio di Sudden Unespected Death in Epilepsy (SUDEP)

14 ENCEFALOPATIE EPILETTICHE Una condizione nella quale le anomalie epilettiformi stesse contribuiscono al deterioramento di funzioni cognitive (concetto nuovo) ILAE Classification Task Force

15 ENCEFALOPATIE EPILETTICHE DELL INFANZIA E DELLA FANCIULLEZZA Terapia medica Chirurgia Sindromi Eziologie specifiche Sindrome di West & Spasmi infantili Sindrome di Dravet Sindrome di Lennox-Gastaut Sindrome HHE Epilessia dell infanzia con crisi focali migranti Epilessie focali gravi ESES-CSWS e Sindrome di Landau-Kleffner Stato mioclonico nelle encefalopatie fisse Emimegaloencefalia Sclerosi Tuberosa Sindrome di Sturge-Weber Specifiche anomalie cromosomiche Piridossino dipendenza

16 DAVIDE, nato il 26/8/06 Nato a termine da gravidanza normodecorsa, perinatale negativo. Sviluppo motorio in epoca, linguaggio verbale a partire dai 2 aa EO neurologico negativo PRIMO EPISODIO CRITICO: 2aa e 6mm al risveglio, con spasmo tonico e caduta a terra apparentemente senza perdita del contatto durata dall esordio dell epilessia ritardo/regressione Terapia farmacologica: VPA e CLB RM normale

17 Crisi a frequenza plurisettimanale, solo al risveglio in grappoli di 5-6 spasmi Luglio 2009: aggiunto ESM Agosto 2009: sospeso CLB, introdotto RUF Settembre 2009: sospeso RUF e inizio terapia con Idrocortisone a cui segue unico periodo di benessere, senza crisi. Introdotto FBM per soli tre gg (sospeso per aggravamento del quadro cognitivo). Dicembre 2009: genitori decidono di sospendere terapia

18 Dopo 20 gg ricomparsa di SPASMI Frequenza pluriquotidiana: da 4-5 grappoli/die, attualmente 10-12/die Non più solo al risveglio ma anche in veglia. Valutazione di Luglio 2010 Comparsa di crisi tonico posturali seguite da serie di spasmi di durata di min Ritardo mentale moderato (QI 50). Il quadro cognitivo documenta deficit attentivo e componenti sociorelazionali specifiche (ridotto investimento nella relazione con i pari e con l ambiente)

19

20 Escluso dalla chirugia dell epilessia per anomalie EEG multifocali Provati vari farmaci da Luglio a Dicembre 2010 LTG (rush), GVG, NZP, LEV A Gennaio 2011 inserito TPM Netto miglioramento del linguaggio, QI verbale borderline, QI performance in ripresa, migliorate le capacità attentive

21 GIORGIA, nata il 22/07/2008 Nata a 38 s.g. da parto eutocico, non sofferenza perinatale Accrescimento staturo-ponderale regolare. Sviluppo psicomotorio: nella norma I elementare, profitto buono Tra Dicembre 14 e Febbraio 15, peggioramento del rendimento scolastico, associato a lentezza esecutiva, tendenza all addormentamento, pianto frequente talora associato alle difficoltà prestazionali e all isolamento Da Ottobre 14, episodi isolati di ammiccamento palpebrale prevalentemente mentre la bambina guarda il PC Da Novembre plurimi episodi caratterizzati da arresto, rottura del contatto ed ammiccamenti palpebrali, durata 10 ; tendenza a divenire di maggiore durata 2-3 ed associati ora a tachicardia, fissità dello sguardo, apnea, pallore al volto

22 EEG anomalie compatibili con assenze epilettiche. avviata terapia farmacologica con VPA iniziale miglioramento dopo 10 giorni ripresa degli episodi fino a 20-30/die associazione VPA + ESM riduzione episodi Febbraio 2015 in sonno, pianto, seguito da respiro rumoroso/conati di vomito, difficoltà al risveglio e successiva comparsa di apnea, fissità dello sguardo con OO sbarrati, pallore al volto, aumento della salivazione, deviazione del capo a destra ed ipertono della durata di circa FEBBRAIO

23 12/2 (dopo LEV e.v.1200 mg/die) 5/3 (LEV per os 800 mg/die) RM nella norma Valutazione neuropsicologica 11 Febbraio 6 Marzo WPPSI-III QIV 78 QIP 85 QVP 64 QIT febbraio ( ) Rispetto alla valutazione effettuata durante il ricovero di febbraio, il quadro cognitivo mette in evidenza guadagni nelle abilità attentive sia in senso selettivo che sostenuto; permangono tempi di reazione dilatati e lentezza esecutiva, comunque in via di miglioramento. Si osserva maggior precisione nel controllo del tratto grafico ma permane ancora qualche difficoltà di elaborazione analitica e percettiva di tipo visuospaziale con difficoltà di apprendimento strategico e recupero mnesico a lungo termine di materiale visuo-spaziale.

24 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO Anamnesi Obiettivo: ottenere il maggior numero di informazioni per definire il tipo di crisi individuare gli eventuali fattori eziologici e/o scatenanti definire il tipo di sindrome e la sua eziologia escludere eventi critici di natura non epilettica

25 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO ESAME OBIETTIVO

26 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO Indagini neurofisiologiche EEG è di grande utilità nella diagnosi differenziale tra crisi epilettiche e non contribuisce alla definizione del tipo di crisi e/o della sindrome epilettica è utile a scopo prognostico (ad esempio in corso di sospensione del trattamento) è utile per quantificare le crisi e le anomalie intercritiche è utile per identificare la zona epilettogena

27 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO Tipologie EEG EEG di routine (S/EEG) EEG Dinamico o EEG delle 24 ore (A/EEG, Ambulatory EEG) EEG con Videoregistrazione (Video-EEG) Monitoraggio Video-EEG a lungo termine (LTVEEG Monitoring)

28 e sc F 1 F 2 F 3 F 4 F 5 # $ % & * _ + 1 dele 2! ^ ( ) = te ` ta Q W E R T Y U O P { - } b I [ ] retu \ cap lock A S D F G H J K L : " rn s < ; >? Z X C V B N M s al,. / sal ¾ hi contro t opti ¾ ¾ hi t opti ft on on l F 6 F 7 F 8 F 9F 1 0 ft F 1 F 1 contro l print F 1 scro lo ll ck F 1 pau se F 1 3 in 4 hom 5 = h s e upag lo n clea / el d pe cku r p el x dowpag 7m 8 9 e n e n d * + ente r

29 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO Neuroimmagini La RM cerebrale costituisce l esame neuroradiologico gold standard per lo studio dei pazienti con epilessia La Tomografia computerizzata (TC) mantiene il valore di esame d elezione in acuto Tra le metodiche funzionali di neuroimmagini vanno ricordate SPECT e PET

30 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO Esami ematochimici utili all esordio per escludere squilibri elettrolitici, fattori endocrinodismetabolici, tossicità, etc utili subito dopo una crisi convulsiva dosaggi di creatininkinasi e di prolattina e la determinazione dell equilibrio acido-base. Rachicentesi sospetto di un processo infettivo meningo-encefalico Esami genetici

31 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO Valutazione neuropsicologica valutare il livello cognitivo in senso generale e le singole abilità in compiti specifici di particolare rilievo in età evolutiva e durante lo studio pre-chirurgico l assistenza psicologica è utile per ridurre l impatto psicologico che la diagnosi di E comporta

32 TERAPIA Interventi terapeutici sintomatici, mirati al controllo di una crisi acuta Terapia finalizzata a contrastare la ricorrenza delle crisi eliminandole o limitandone numero e gravità nel tempo In entrambi i casi occorre tenere in debita considerazione eventi avversi dei farmaci e interazioni farmacologiche

33 Terapia sintomatica della crisi epilettica Importante è verificare la durata e osservare la semeiologia Il trattamento sintomatico è indicato se le crisi (soprattutto generalizzate): - si ripetono a breve distanza di tempo - hanno una durata superiore ai 3-5 minuti I farmaci di prima scelta in questo caso sono rappresentati dalle BDZ DZP, midazolam o lorazepam In caso di crisi provocata è raccomandata la terapia eziologica della crisi

34 Terapia continuativa Riduce il rischio di ricorrenza, ma non ha dimostrato di interferire con l epilettogenesi o modificare la prognosi a lungo termine dell E. La decisione di iniziare un trattamento farmacologico continuativo deve tener conto sia dei possibili danni legati alla ricorrenza delle crisi, sia dei potenziali eventi avversi dei FAE Il trattamento continuativo e sistematico della prima crisi epilettica non provocata non è consigliato Non ci sono prove che posticipare il trattamento a una seconda crisi modifichi la prognosi

35 Terapia cronica dell Epilessia Circa il 50% dei pazienti ottiene il controllo delle crisi con il primo FAE. In caso di inefficacia terapeutica dopo una adeguata diagnosi e somministrazione appropriata di un primo FAE, non esistono sufficienti evidenze per preferire una terapia aggiuntiva a fronte di una monoterapia alternativa E raccomandabile la scelta di un secondo farmaco antiepilettico con un meccanismo d azione diverso rispetto al primo; qualora si dovesse scegliere una terapia aggiuntiva, si deve considerare che: esistono delle combinazioni preferenziali la combinazione farmaci con identico meccanismo d azione può portare a neurotossicità per potenziamento farmacodinamico Nel 30% dei casi non si ha comunque una risposta clinica completa

36 VECCHI FAE NUOVI FAE ALTRI Fenobarbital 1938 Fenitoina 1912 Primidone 1954 Etosuccimide 1960 Diazepam 1968 Carbamazepina 1974 Clonazepam 1975 Valproato 1978 Vigabatrin 1985 Gabapentin 1993 Felbamato 1993 Oxcarbazepina 2000 Lamotrigina 1994 Tiagabina 1997 Topiramato 1996 Levetiracetam 1999 Pregabalin 2005 Zonisamide 2006 Rufinamide 2011 Lacosamide 2011 Eslicarbazepina 2014 Perampanel 2015 Acth Idrocortisone Prednisolone Clobazam Nitrazepam Sultiame Acetazolamide

37 Terapia: meccanismi I meccanismi di azione dei FAE intervengono a vari livelli: modulazione di canali ionici voltaggio-dipendenti (Na, K, Ca) potenziamento dell inibizione sinaptica (GABA) inibizione della eccitazione sinaptica (Glutammato) In rapporto allo spettro di azione i FAE si possono distinguere in: FAE ad ampio spettro, efficaci sia nelle forme focali sia nelle generalizzate FAE a spettro stretto, efficaci solo nelle forme focali; alcuni di questi sono potenzialmente peggiorativi nelle generalizzate

38 SPETTRO AMPIO Crisi Focali e Generalizzate Lamotrigina Levetiracetam Rufinamide Topiramato Valproato Zonisamide SPETTRO STRETTO Crisi Focali, con o senza crisi secondariamente generalizzate Carbamazepina Fenitoina Fenobarbital Gabapentin Lacosamide Oxcarbazepina Pregabalin Primidone Tiagabina

39 Farmacoresistenza Per FR si intende il fallimento di almeno due FAE ben tollerati, appropriatamente scelti e titolati, nell ottenimento di un congruo periodo di libertà da crisi La FR va distinta dalla pseudo-farmacoresistenza : scarsa compliance del paziente, insufficiente dosaggio farmacologico, inappropriata scelta o combinazione di farmaci, interazioni farmacologiche, presenza di fattori precipitanti non considerati (ad esempio, stress, privazione di sonno, alcool), mancato riconoscimento di lesioni cerebrali progressive e misdiagnosi.

40 Edoardo, nato il 23/06/2003 Sviluppo neuro psico-motorio nella norma 7 aa episodi di brusco addormentamento per lo più di pomeriggio, al risveglio riferita lunga fase post-critica con scarsa coordinazione motoria, rallentamento; avvisa dicendo che si sente molle, si accascia a terra senza perdita di coscienza; in alcune occasioni gli episodi sono stati più intensi e aggravati da disfasia, in qualche caso riportata deviazione della rima orale a sx; frequenza di 1/sett; in queste occasioni Edoardo chiede ai genitori di essere toccato/scosso per riprendersi Episodi talvolta in relazione a situazioni emotive (riso, emozione improvvisa) I genitori riferiscono un sonno molto agitato, si muove molto. Fin da piccolo bruxismo in sonno. EEG onda lenta e PO al vertice con diffusione frontale e fronto-temporale sinistra in sonno. RM encefalo normale A due mesi dall esordio LEV LEV + VPA > sonnolenza. Tentativo anche con TPM

41 Polisonnogramma

42 Valutazione Neuropsicologica Buono il rendimento scolastico, riferita però grossa difficoltà nel mantenere la concentrazione, impiega inoltre più tempo per finire i compiti. Valutazione neuropsicologica: QI v =137, QI p =128, QI t =137 Multiple Sleep Latency Test

43 Narcolessia

44 Terapia chirurgica curativa o palliativa La terapia chirurgica dell E può essere presa in considerazione in pazienti con E Focale caratterizzata da una unica zona epilettogena che sia al di fuori da aree corticali importanti dal punto di vista funzionale In pazienti non candidabili alla terapia chirurgica tradizionale della E esistono approcci invasivi alternativi quale per esempio la Stimolazione del Nervo Vago.

45 Mariasole nata il Secondogenita; 21 settimana di gestazione riscontro di dimensioni ventricolari ai limiti superiori della norma (>dx) Nata a termine, parto eutocico (3230g). A 9-10; CC 50pc, non dismorfismi né discromie 5 mesi controllo capo-tronco, rotola, fissa e segue, ridotto utilizzo AS sn; buone competenze relazionali 6 mesi comparsa di cluster di spasmi in flessione ± deviazione occhi vs sinistra, pluriquotidiani Tentativi farmacologici GVG, ACTH, VPA; CBZ; NZP Regressione psicomotoria (8 mesi) con EEG attività parossistica subcontinua (PO, P rapida e attività delta-theta angolare) interessante l emisfero di dx (> temporale) con tendenza alla diffusione controlaterale

46 tentativi con LEV, TPM 13 mesi ciclo ACTH controllo degli spasmi con riduzione delle anomalie in sonno e veglia e focalizzazione delle anomalie sulla regione parieto-temporale dx Crisi focali a partenza parieto-occipitale e temporale posteriore di dx caratterizzati da arresto psicomotorio, automatismi oroalimentari,movimenti oculari (± vomito) CLB Episodi di sola apertura di oo con correlato EEG diffuso, ma meglio rappresentato sull emisfero di dx LTG (sospeso TPM e CBZ) 16 mesi ricomparsa di spasmi- sporadici o in brevi seriesollevamento spalle con movimenti complessi degli occhi EEG: incremento delle anomalie focali (parieto-occipito-temporale dx) con tendenza alla diffusione

47

48

49 Outcome rare crisi focali, in terapia con LTG, TPM, GVG; lieve emiparesi sinistra, buona comprensione del linguaggio, ritardo del linguaggio espressivo

50 Sospensione della terapia Può essere presa in considerazione una volta ottenuto il controllo completo delle crisi per almeno due anni Decisione da prendere in accordo con il paziente e/o i suoi familiari dopo una informazione esaustiva sui rischi e benefici di ciascuna opzione Fattori associati ad una più alta probabilità di ricaduta: età di esordio > 16 anni storia di crisi focali presenza di deficit neurologici anomalie EEG per i bambini La decisione dovrebbe anche prendere in considerazione fattori sociali (patente di guida e lavoro) nonché fattori emotivi e personali La sospensione della terapia deve essere gestita dallo specialista ed effettuata con gradualità eliminando circa un quarto della dose ogni 3-4 mesi

51 Profilo di tollerabilità dei FAE Tutti i FAE possono provocare effetti collaterali (EC) a carico del SNC o di altri organi e apparati Diario per annotare sia l occorrenza delle crisi sia di altre situazioni o disturbi per poi riportarli al medico che ne potrà valutare l eventuale rapporto causale con i FAE

52 Gli EC indotti dai FAE possono essere suddivisi in: EC dose-dipendenti: diretta espressione dell effetto farmacologico del farmaco, sono relativamente frequenti e prevedibili. Scompaiono dopo riduzione del dosaggio e raramente portano alla sospensione della terapia. La strategia operativa go low, start slow può limitarne la comparsa EC idiosincrasici: non sono prevedibili, dipendono da caratteristiche individuali del paziente indipendentemente dalla posologia del farmaco. Sono relativamente rari ma possono essere gravi e per la loro risoluzione è necessaria la sospensione della terapia. In genere insorgono entro giorni dall inizio del trattamento con quello specifico FAE

53 Reazioni idiosincrasiche più frequenti

54 FARMACI CONVULSIVANTI

55 Farmaci equivalenti Le evidenze scientifiche sulle prestazioni dei farmaci generici nella popolazione generale sono carenti e la bioequivalenza di questi prodotti potrebbe essere diversa dal prodotto originale La buona pratica clinica dovrebbe attenersi alle seguenti norme: i farmaci generici sono prescrivibili ai pazienti che iniziano il trattamento, evitare la sostituzione del farmaco brand con il generico (e viceversa) nei pazienti già in trattamento, in particolare in quelli in remissione clinica evitare la sostituzione dello stesso con un generico di un altro tipo. in tutti i casi di sostituzione, utile il controllo dei livelli plasmatici del farmaco prescritto evitare la sostituzione di FAE a rilascio modificato con formulazioni a rilascio immediato

56 Dosaggio plasmatico dei FAE Esami ematochimici La determinazione dei livelli plasmatici dei FAE è indicata in caso di: pazienti con difficoltoso controllo clinico delle crisi e/o in presenza di EC da FAE sostituzione di un farmaco di marca con un prodotto generico o viceversa presenza di patologie epatiche, renali, metaboliche pazienti in politerapia per altre patologie (potenziali interazioni farmacologiche) gravidanza e particolari stadi della crescita Non è indicato aumentare la posologia del farmaco nei pazienti in controllo clinico delle crisi che presentano concentrazioni plasmatiche del farmaco al di sotto del range terapeutico In caso di epilessia FR è indicato aumentare la dose del farmaco fino al controllo completo delle crisi senza considerare le concentrazioni plasmatiche ma soltanto la tollerabilità

57 Potenziale di interazione farmacocinetica dei FAE

58 Stato Epilettico Lo SE è un emergenza che va affrontata tempestivamente e adeguatamente per ridurre morbilità e mortalità E indicato iniziare il trattamento dello SE il più precocemente possibile, già nella fase di preospedalizzazione. Lorazepam, midazolam o diazepam per via endovenosa sono indicati per il trattamento dello SE iniziale

59 Convulsioni febbrili Convulsione febbrile semplice (CFS):crisi generalizzata di durata non superiore a 15 minuti e non ripetuta nelle 24 ore. Convulsione febbrile complessa (CFC): crisi lateralizzata, ovvero di durata superiore a 15 minuti o ripetuta entro le 24 ore e/o associata ad anomalie neurologiche postcritiche, fra le quali più frequentemente una paresi postcritica (paralisi di Todd). Il rischio generico di recidiva di CF è stimato intorno al 30-40%. Le CFS già diagnosticate in età > 18 mesi, non richiedono di norma alcun trattamento. In caso di CFS prolungata e/o che si ripete nelle 24 h, è indicato il trattamento farmacologico urgente In età < 18 mesi e/o in caso di CFS non diagnosticata, è indicato il ricovero in ospedale

60 Convulsioni febbrili Terapia di profilassi Per la profilassi delle recidive di CFS non è raccomandata alcuna terapia continuativa o intermittente se non in un ridotto numero di casi con crisi a elevata frequenza e/o durata. Il farmaco di scelta è il Valproato al dosaggio di mg/kg/die in 2-3 somministrazioni. Il Fenobarbital è efficace ma non è raccomandato per la possibilità di causare disturbi cognitivi, Carbamazepina e Fenitoina non sono efficaci Non ci sono evidenze che la somministrazione di farmaci antipiretici e/o l attuazione di altri interventi per abbassare la febbre siano in grado di ridurre la frequenza delle crisi. Nelle CFC il farmaco di elezione è il valproato. La decisione di trattare va lasciata allo specialista che deciderà caso per caso

61 Gestione del bambino con E. farmacoresistente Paziente con E. E. responsiva E. autolimitantesi Medico di famiglia Ambulatorio E. Terapia medica Centro E. III Liv Valut NPS VEEG/EMU RM Genetica Diagnosi sindromica Eziologia Diagnosi errata Appropriatezza terapia Iter prechirurgico E. resistente Presa in carico socio-relazionale Continuità assistenziale Chirurgia curativa ablazioni disconnessioni Impossibilità di definire una unica area epilettogena La AE comprende sedi di funzioni superiori (linguaggio, memoria, etc), Controindicazioni specifiche all intervento, Rifiuto dell intervento Terapie palliative VNS DBS callosotomia transezione subpiale multipla dieta chetogenica No E.

62 La presa in carico delle E, in particolare delle forme gravi, farmacoresistenti Equipe multidisciplinare epilettologo-neurofisiologo, pediatra, psichiatra, fisiatra, oculista, neuropsicologo, assistente sociale, logopedista, fisioterapista, neuropsicomotricista, terapista occupazionale, terapista per gli ausili informatici Tecnologie stanze per il monitoraggio VEEG prolungato sorvegliate da tecnici di NFP Continuità assistenziale continuità della presa in carico bambino-adulto In rete con il PLS, le UO territoriali di NPI e di riabilitazione

63 Unità di Epilessia e Neurofisiologia Clinica IRCCS E. MEDEA Centro LICE per l Epilessia e Centro di Riferimento Regionale per l Epilessia Medici NPI/Neurologi Bonanni Paolo Osanni Elisa Negrin Susanna Santagiuliana Anna Volzone Anna Privato Fiorenza Fisiatra Nogarol Anita Pediatra Ducolin Paolo Oculista Michieletto Paola Medici NPI in formazione Randazzo Giovanna Sarcona Valeria Neuropsicologi Da Rold Martina Lara De Martin Nappi Sara Tessarotto Federica Tecnici NFP Antoniazzi Lisa Casanova Vanessa Carandente Teresa Modeo Stefania Del Piero Ivana Martucci Lucia Assistente Sociale Chiusso Alessio Logopedista Moret Ornella Terapisti occupazionali Ciot Claudia Nadal martina Neuropsicomotricista Tavian Francesca Fisioterapiste Armellin Teresa Santin Michela Facchin Dina Tecnico Rosolen Jgor

TELE-NEUROPSICHIATRIA INFANTILE NELL AFRICA SUBSAHARIANA. Giuseppe Didato & Nardo Nardocci

TELE-NEUROPSICHIATRIA INFANTILE NELL AFRICA SUBSAHARIANA. Giuseppe Didato & Nardo Nardocci TELE-NEUROPSICHIATRIA INFANTILE NELL AFRICA SUBSAHARIANA Giuseppe Didato & Nardo Nardocci U.O. Epilettologia Clinica e Neurofisiologia Sperimentale U.O. Neuropsichiatria Infantile Fondazione I.R.C.C.S.

Dettagli

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.

Dettagli

Il bambino con epilessia a scuola: aspetti medici e farmacologici

Il bambino con epilessia a scuola: aspetti medici e farmacologici Il bambino con epilessia a scuola: aspetti medici e farmacologici Clementina Boniver Centro di Diagnosi e Cura dell Epilessia Infantile Clinica Pediatrica, Padova Progetto pilota Percorso Epilessia Padova,

Dettagli

Diagnosi e terapia delle convulsioni Coordinatore E. Veneselli Responsabile U.O. Neuropsichiatria Infantile. Le convulsioni nel bambino M.

Diagnosi e terapia delle convulsioni Coordinatore E. Veneselli Responsabile U.O. Neuropsichiatria Infantile. Le convulsioni nel bambino M. Diagnosi e terapia delle convulsioni Coordinatore E. Veneselli Responsabile U.O. Neuropsichiatria Infantile Le convulsioni nel bambino M. Mancardi 1 Dicembre 2009 Primo episodio di convulsioni Percorso

Dettagli

Presentazione progetti di ricerca Struttura Complessa Neuropsichiatria Infantile

Presentazione progetti di ricerca Struttura Complessa Neuropsichiatria Infantile Presentazione progetti di ricerca Struttura Complessa Neuropsichiatria Infantile Studio Epidemiologico su Mucopolisaccaridosi Ricerca Geni Coinvolti in alcune forme di paraplegia spastica ereditaria Screening

Dettagli

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Dettagli

NOI E L AUTISMO: La diagnosi clinica e funzionale

NOI E L AUTISMO: La diagnosi clinica e funzionale NOI E L AUTISMO: La diagnosi clinica e funzionale L autismo è una sindrome comportamentale, causata da un disordine dello sviluppo neurobiologico che colpisce la comunicazione e l interazione sociale,

Dettagli

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,

Dettagli

Approccio assistenziale integrato nell abilitazione/riabilitazione visiva nell ipovisione dell età evolutiva

Approccio assistenziale integrato nell abilitazione/riabilitazione visiva nell ipovisione dell età evolutiva Approccio assistenziale integrato nell abilitazione/riabilitazione visiva nell ipovisione dell età evolutiva L.PINELLO CENTRO REGIONALE SPECIALIZZATO PER L IPOVISIONE INFANTILE E DELL ETA EVOLUTIVA Dip.

Dettagli

Indennità per menomazione dell integrità a norma LAINF Tabella 19

Indennità per menomazione dell integrità a norma LAINF Tabella 19 Indennità per menomazione dell integrità a norma LAINF Tabella 19 Menomazione dell integrità da esiti psichici di lesioni cerebrali Pubblicata dai medici dell Istituto nazionale svizzero di assicurazione

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

Patologia dell'asse ipotalamoipofisi-igf-cartilagine. Luca Taf Azienda USL 8 Arezzo UO Pediatria

Patologia dell'asse ipotalamoipofisi-igf-cartilagine. Luca Taf Azienda USL 8 Arezzo UO Pediatria Patologia dell'asse ipotalamoipofisi-igf-cartilagine Luca Taf Azienda USL 8 Arezzo UO Pediatria Sistema complesso Azione del GH a livello cellulare Alcuni geni coinvolti nel processo di crescita GH-1 GHRH

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Conferenza di consenso Quale informazione per la donna in menopausa sulla terapia ormonale sostitutiva? Torino 17 maggio 2008

Conferenza di consenso Quale informazione per la donna in menopausa sulla terapia ormonale sostitutiva? Torino 17 maggio 2008 Conferenza di consenso Quale informazione per la donna in menopausa sulla terapia ormonale sostitutiva? Torino 17 maggio 2008 1 Quali aspetti della menopausa possono essere divulgati come problemi di salute?

Dettagli

Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata Bosisio Parini, 20 gennaio 2012

Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata Bosisio Parini, 20 gennaio 2012 Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata Bosisio Parini, 20 gennaio 2012 Il contributo diagnostico-riabilitativo nella presa in Dipartimento di carico Scienze Chirurgiche del

Dettagli

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Caterina D Ardia Neuropsichiatria Infantile Università Sapienza, Roma Disturbi dello Sviluppo Sono Disturbi che accompagnano la persona

Dettagli

Mortalità infantile I perché di uno studio

Mortalità infantile I perché di uno studio Mortalità infantile I perché di uno studio Nei regimi demografici ad alta mortalità, i morti nel primo anno di vita costituiscono 1/4-1/3 dei decessi complessivi Tra il primo ed il secondo anno di vita

Dettagli

Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS. Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati

Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS. Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati Sistemi Internazionali di classificazione dei disturbi mentali Il

Dettagli

Fondamenti metodologici della neuropsicologia. Il metodo neuropsicologico. Dai dati alla teoria. Il metodo della correlazione anatomo-clinica

Fondamenti metodologici della neuropsicologia. Il metodo neuropsicologico. Dai dati alla teoria. Il metodo della correlazione anatomo-clinica FUNZIONI ESECUTIVE E MISURE ELETTROFISIOLOGICHE PATRIZIA S. BISIACCHI DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA GENERALE PADOVA Fondamenti metodologici della neuropsicologia Studio delle basi neurali delle funzioni mentali

Dettagli

26.8.2009 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 223/31

26.8.2009 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 223/31 26.8.2009 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 223/31 DIRETTIVA 2009/113/CE DELLA COMMISSIONE del 25 agosto 2009 recante modifica della direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio

Dettagli

Fattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone. familiari. Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012)

Fattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone. familiari. Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012) Fattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone con autismo e dei loro familiari Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012) Dr. Marco Pontis, pedagogista, formatore

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti

Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo Antonella Marchetti QUANTI AUTISMI? n Un epidemiologia incerta: diagnosi-strumentivariabilità: 7-11 anni: 4.8 /1000 18-30 anni: 1.6/1000 Epidemia dove gli strumenti

Dettagli

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016 Psicopatologia dell anziano 02 marzo 2016 Invecchiamento e Psicopatogia Salute mentale dell anziano: nuovo campo della psicopatologia. Affinamento dei criteri di diagnosi, costruzione e validazione di

Dettagli

SOSORT INTERNATIONAL SOCIETY ON SCOLIOSIS ORTHOPAEDIC AND REHABILITATION TREATMENT

SOSORT INTERNATIONAL SOCIETY ON SCOLIOSIS ORTHOPAEDIC AND REHABILITATION TREATMENT Standard per la gestione terapeutica della scoliosi idiopatica mediante corsetti nella pratica clinica quotidiana e nella ricerca clinica I criteri SOSORT per il trattamento ortesico Esperienza e competenza

Dettagli

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5.

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. I disturbi pervasivi dello sviluppo si caratterizzano per la presenza di disabilità almeno

Dettagli

DDAI. DDAI:diagnosi differenziale e associata DDAI DDAI DDAI DDAI

DDAI. DDAI:diagnosi differenziale e associata DDAI DDAI DDAI DDAI :diagnosi differenziale e associata Renata Rizzo Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Pediatria, Università di Catania è una sindrome neurocomportamentale. I sintomi principali sono classificati

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO

Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO Gli eventi acuti che mettono in pericolo la vita del bambino sono molto

Dettagli

Terapia del dolore e cure palliative

Terapia del dolore e cure palliative Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.

Dettagli

Il dolore nel trattamento delle lesioni cutanee

Il dolore nel trattamento delle lesioni cutanee Il dolore nel trattamento delle lesioni cutanee Pavia 18 giugno 2008 Docente Dott. Dario Paladino inf. esperto in wound care Vice-Presidente AISLeC Che cosa è il dolore? 1 Dolore Il dolore è una sgradevole

Dettagli

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini I Disturbi Specifici di Apprendimento Dott.ssa Brembati Federica Dott.ssa Roberta Donini Il disturbo specifico di apprendimento L uso del termine disturbo specifico dell apprendimento si riferisce a difficoltà

Dettagli

Marisa Arpesella. Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia

Marisa Arpesella. Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia CORSO di IGIENE Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia MEDICINA PREVENTIVA Branca della Medicina che, mediante il potenziamento dei fattori

Dettagli

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti

Dettagli

La cura del dolore nell'anziano fragile: protocollo operativo multicentrico SIGOT di un programma di cure palliative integrato ospedaleterritorio

La cura del dolore nell'anziano fragile: protocollo operativo multicentrico SIGOT di un programma di cure palliative integrato ospedaleterritorio nell'anziano fragile: protocollo operativo multicentrico SIGOT di un programma di cure palliative integrato ospedaleterritorio Dott. Massimo Luzzani S.S.D. Cure palliative E.O. Ospedali Galliera Genova

Dettagli

La Terapia Farmacologica. giovedì 26 novembre 15

La Terapia Farmacologica. giovedì 26 novembre 15 La Terapia Farmacologica Introduzione - Non esistono farmaci specifici per la cura dell autismo: non esistono cioé farmaci attivi sul disturbo dello sviluppo in sé; - L approccio farmacologico ha valenza

Dettagli

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie Roma, 25 Novembre 2014 Tiziana Sabetta Nulla rende più fragile e vulnerabile una famiglia dell esordio di una malattia

Dettagli

DI COSA SI OCCUPA IL LOGOPEDISTA?

DI COSA SI OCCUPA IL LOGOPEDISTA? I DISTURBI DELL UDITO: IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA CHI E IL LOGOPEDISTA? Il Logopedista è il Professionista Sanitario che, a seguito di un percorso formativo universitario, acquisisce le competenze necessarie

Dettagli

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale

Dettagli

La terapia antiepilettica è esclusivamente sintomatica:

La terapia antiepilettica è esclusivamente sintomatica: ANTIEPILETTICI La terapia antiepilettica è esclusivamente sintomatica: i farmaci antiepilettici riducono la frequenza e la severità delle crisi convulsive in pazienti affetti da epilessia. DEFINIZIONI

Dettagli

Pocket guide. Linee guida. diagnosi e trattamento. delle epilessie

Pocket guide. Linee guida. diagnosi e trattamento. delle epilessie Pocket guide Linee guida diagnosi e trattamento delle epilessie Prima pubblicazione: 2015 1 Presentazione Da tempo i cosiddetti reminder sono uno strumento internazionalmente utilizzato dai clinici come

Dettagli

Corso di Formazione sui Disturbi dello Apprendimento

Corso di Formazione sui Disturbi dello Apprendimento Corso di Formazione sui Disturbi dello Apprendimento Rosa CASTIELLO - Salvatore A. IANNUZZI I disturbi dell apprendimento : inquadramento nosografico - CAPACCIO-01/06/ 2012 09/03/12 1 D.E.S.A DISLESSIA

Dettagli

POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia

POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia PAZIENTI ANZIANI Maggiori utilizzatori di farmaci per la presenza di polipatologie spesso croniche Ridotte funzionalità

Dettagli

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE Prof. Tarcisio Niglio Anno Accademico 2012-2013 Corso Triennale in Scienze Infermieristiche III anno 2 semestre CURE PALLIATIVE Troverete copia di queste diapositive nel sito internet: www.tarcisio.net

Dettagli

Corso Argo Secondo Livello. Coadiutore dell animale. ULSS 4 Alto Vicentino

Corso Argo Secondo Livello. Coadiutore dell animale. ULSS 4 Alto Vicentino R3/IT Te.D learning programme in Italian Corso Argo Secondo Livello Coadiutore dell animale ULSS 4 Alto Vicentino PREMESSE: Si definiscono Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) le prestazioni a valenza

Dettagli

MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)

MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) Presentazione Il Master offre la possibilità di acquisire conoscenze approfondite e competenze operative per lavorare con bambini e

Dettagli

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI

STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A DIALISI. Introduzione 2 Obiettivo dello studio 4 Materiali

Dettagli

Epilessia e donna: contraccezione. Federica Ranzato Centro Epilessie Vicenza 9 Giugno 2012

Epilessia e donna: contraccezione. Federica Ranzato Centro Epilessie Vicenza 9 Giugno 2012 Epilessia e donna: contraccezione Federica Ranzato Centro Epilessie Vicenza 9 Giugno 2012 Epilessia: classificazione Classificazione crisi epilettiche.pdf Non c è differenza di genere nell incidenza e

Dettagli

Febbre Ricorrente Associata a NLRP12

Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 www.printo.it/pediatric-rheumatology/it/intro Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 Versione 2016 1.CHE COS È LA FEBBRE RICORRENTE ASSOCIATA A NLRP12 1.1 Che cos è? La febbre ricorrente associata a NLRP12

Dettagli

Corea di Huntington ad esordio giovanile. Vittorio Sciruicchio Marina de Tommaso Ambulatorio per la Diagnosi e Cure delle Coree

Corea di Huntington ad esordio giovanile. Vittorio Sciruicchio Marina de Tommaso Ambulatorio per la Diagnosi e Cure delle Coree Corea di Huntington ad esordio giovanile STORIA DI A.L. Vittorio Sciruicchio Marina de Tommaso Ambulatorio per la Diagnosi e Cure delle Coree Anamnesi Ultimogenita di 12 germani Familiarità per Corea di

Dettagli

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Il modello descritto nell ICF riflette i cambiamenti di prospettiva

Dettagli

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA AZIENDA ULSS N. 8 OPERE PIE D ONIGO STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA attività innovativa (delibera del Direttore Generale dell Azienda ULSS n. 8 del 29 novembre 2007 n.

Dettagli

Data di pubblicazione. ottobre 2011. Data di aggiornamento. ottobre 2015

Data di pubblicazione. ottobre 2011. Data di aggiornamento. ottobre 2015 Data di pubblicazione ottobre 2011 Data di aggiornamento ottobre 2015 LINEA GUIDA Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti Critiche infondate Critiche pertinenti

Dettagli

Igiene nelle Scienze motorie

Igiene nelle Scienze motorie Igiene nelle Scienze motorie Epidemiologia generale Epidemiologia Da un punto di vista etimologico, epidemiologia è una parola di origine greca, che letteralmente significa «discorso riguardo alla popolazione»

Dettagli

ASPETTI RIABILITATIVI PICCOLI FORMA MILD

ASPETTI RIABILITATIVI PICCOLI FORMA MILD ASPETTI RIABILITATIVI PICCOLI FORMA MILD Paola Francesca Ajmone, Gaia Kullmann Gruppo di lavoro Malattie rare e Disabilità complessa UONPIA Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano

Dettagli

Le regole del SSR Lombardo

Le regole del SSR Lombardo Le regole del SSR Lombardo Massimo Molteni Il Sistema Socio-Sanitario Lombardo Assessorato alla Sanità Servizi Sanitari Territoriali Prevenzione, tutela sanitaria, sicurezza luoghi di lavoro e emergenze

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA

PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA tra la Regione Veneto e l Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto PER LE ATTIVITA DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA 4 settembre 2014 Alessandra Scabia Obiettivi

Dettagli

Che cosa è un Trauma Cranico.

Che cosa è un Trauma Cranico. Il Trauma Cranico Che cosa è un Trauma Cranico. Qualunque colpo alla testa potrebbe essere chiamato trauma cranico. Gli effetti variano. Alcuni traumi che potrebbero sembrare secondari o minori possono

Dettagli

Documento congiunto LICE - SIMG

Documento congiunto LICE - SIMG Documento congiunto LICE - SIMG Guida pratica per la gestione del paziente affetto da epilessia LICE: Roberto Michelucci, Angela La Neve, Oriano Mecarelli, Ettore Beghi SIMG: Claudio Cricelli, Francesco

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

vasodilatazione e/o bradicardia > riduzione della PA > ipoafflusso cerebrale - CARDIOINIBITORIE - VASODEPRESSIVE - MISTE

vasodilatazione e/o bradicardia > riduzione della PA > ipoafflusso cerebrale - CARDIOINIBITORIE - VASODEPRESSIVE - MISTE Gruppo eterogeneo di condizioni, nelle quali i riflessi cardiovascolari, utilizzati normalmente nel controllo della circolazione diventano momentaneamente inappropriati, in risposta ad una causa scatenante

Dettagli

Patologie più comunemente coinvolte nel mobbing.

Patologie più comunemente coinvolte nel mobbing. Patologie più comunemente coinvolte nel mobbing. Episodio Depressivo Maggiore. Cinque o più dei seguenti sintomi sono presenti da almeno due settimane comportando un cambiamento rispetto al precedente

Dettagli

Medicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata

Medicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Medicina sociale Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Concetto di salute Concetto di salute dell Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) uno stato di

Dettagli

Il nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive

Il nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Il nursing riabilitativo nell ictus Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Nursing Nel contesto delle cure atte al mantenimento della salute, il nursing ha lo scopo

Dettagli

SCLEROSI MULTIPLA: il volto quotidiano della malattia. Monza, 9 aprile 2014

SCLEROSI MULTIPLA: il volto quotidiano della malattia. Monza, 9 aprile 2014 SCLEROSI MULTIPLA: il volto quotidiano della malattia Monza, 9 aprile 2014 Diritti dei lavoratori affetti da SM Agevolazioni Legge. n. 104/92 [Permessi retribuiti, scelta, ove possibile, della sede di

Dettagli

DISTURBI DA DEFICIT ATTENZIONALI con o senza iperattività

DISTURBI DA DEFICIT ATTENZIONALI con o senza iperattività DISTURBI DA DEFICIT ATTENZIONALI con o senza iperattività DISTURBI DA DEFICIT ATTENZIONALI con o senza iperattività Regolazione deficitaria in tre aree Attenzione Inibizione della risposta Livello di attività

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

F 81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche

F 81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche GESUNDHEITSBEZIRK MERAN COMPRENSORIO SANITARIO DI MERANO Krankenhaus Meran Ospedale di Merano Fachambulanz für psychosoziale Gesundheit Ambulatorio Specialistico F 81 Disturbi evolutivi specifici delle

Dettagli

Quando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI

Quando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI Quando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI Le difficoltà emotivo-relazionali in ambito evolutivo Tutti quei segnali di disagio e di sofferenza, che coinvolgono la dimensione emotiva e

Dettagli

Laura Ghiro Elena Fipaldini Ospedale San Bortolo Vicenza

Laura Ghiro Elena Fipaldini Ospedale San Bortolo Vicenza CORPOrat(t)ivaMENTE. Confronti e prospettive sulle pratiche di lavoro integrato in età evolutiva IL CASO CLINICO CHE NON TI ASPETTI Laura Ghiro Elena Fipaldini Ospedale San Bortolo Vicenza A. è giunto

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Valutazione cognitiva a d i s t a n z a d e i b a m b i n i trattati per craniostenosi sagittale

Valutazione cognitiva a d i s t a n z a d e i b a m b i n i trattati per craniostenosi sagittale 2 Incontro del Coordinamento di Neuroscienze Pediatriche Roma, 19 marzo 2005 Valutazione cognitiva a d i s t a n z a d e i b a m b i n i trattati per craniostenosi sagittale Simona Di Giovanni, Daniela

Dettagli

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,

Dettagli

Aspetti psicologici della vulvodinia. Dott.ssa Chiara Micheletti Consulente per la psicoterapia H San Raffaele - Resnati Milano. obiettivi Quando deve intervenire lo psicoterapeuta. Cosa deve fare. Cosa

Dettagli

Il 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo.

Il 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo. Keeping Care Complete Psychiatrist Survey Focus sull Italia Background Obiettivo dell indagine Keeping Care Complete è comprendere - in relazione alle malattie mentali gravi - quale ruolo e quale influenza

Dettagli

CONGRESSO AIDAI MILANO 2005 RELAZIONE PROF. SANTO DI NUOVO Università di Catania

CONGRESSO AIDAI MILANO 2005 RELAZIONE PROF. SANTO DI NUOVO Università di Catania CONGRESSO AIDAI MILANO 2005 RELAZIONE PROF. SANTO DI NUOVO Università di Catania Nella diagnosi delle sindromi ADHD, seguendo i criteri previsti sia nel DSM- IV-R sia nell'icd-10 dell'oms, occorre non

Dettagli

IRCCS AOU San Martino IST Genova. Non più soli nel dolore Cure Palliative, un riparo sicuro di calore umano e scienza medica.

IRCCS AOU San Martino IST Genova. Non più soli nel dolore Cure Palliative, un riparo sicuro di calore umano e scienza medica. IRCCS AOU San Martino IST Genova Non più soli nel dolore Cure Palliative, un riparo sicuro di calore umano e scienza medica. Valtournenche, Aosta Il ricovero in hospice può essere permanente e si attua

Dettagli

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU Conoscere per Curare 1) Che cos è VHL? La sindrome di Von Hippel-Lindau è una rara malattia a carattere ereditario che determina una predisposizione allo sviluppo di neoplasie

Dettagli

Epilessia: aspetti prognostici e clinico-assistenziali nelle epilessie

Epilessia: aspetti prognostici e clinico-assistenziali nelle epilessie Epilessia: aspetti prognostici e clinico-assistenziali nelle epilessie 26 ottobre Vicenza Dr.ssa Federica Ranzato Centro per la diagnosi e cura delle epilessie U.O. Neurologia Qualità di vita ed epilessia

Dettagli

Disturbi Specifici dell Apprendimento

Disturbi Specifici dell Apprendimento Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE BRAMBILLA, CASTIELLO, SANTELLI. Norme sulla riabilitazione attraverso l utilizzo del cavallo (ippoterapia)

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE BRAMBILLA, CASTIELLO, SANTELLI. Norme sulla riabilitazione attraverso l utilizzo del cavallo (ippoterapia) Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 314 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI BRAMBILLA, CASTIELLO, SANTELLI Norme sulla riabilitazione attraverso l utilizzo del cavallo

Dettagli

Legge 8 ottobre 2010, n. 170

Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento

Dettagli

La comunicazione medico-paziente

La comunicazione medico-paziente La comunicazione medico-paziente Prof.ssa Maria Grazia Strepparava Psicologia della comunicazione in ambito sanitario - aa 2004-2005 Competenze che si richiedono al medico Saper capire e spiegare al paziente

Dettagli

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.

Dettagli

Procedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella

Procedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella Pagina di 1/5 ORIGINALE N CONSEGNATO A 1. Scopo...2 2. Campo di applicazione...2 3. Diagramma di flusso...2 4. Responsabilità...2 5. Descrizione delle attività...2 5.1. Definizione di Evento Sentinella...2

Dettagli

il DISTURBO COMUNICATIVO NEUROLOGICO ACQUISITO,

il DISTURBO COMUNICATIVO NEUROLOGICO ACQUISITO, 6 MARZO 2015: GIORNATA EUROPEA DELLA LOGOPEDIA Ogni anno nella giornata del 6 Marzo si celebra in tutta Europa la Giornata Europea della Logopedia, iniziativa nata nel 2004 da un idea del Comitè Permanent

Dettagli

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali - 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)

Dettagli

Criteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa

Criteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa Linee guida per curare con efficacia i disturbi dell alimentazione e del peso. Cause e conseguenze del disturbo, i soggetti a rischio, l informazione e le terapie più adeguate per la cura e la risoluzione

Dettagli

Seminario Un ponte tra Ospedale e territorio

Seminario Un ponte tra Ospedale e territorio Seminario Un ponte tra Ospedale e territorio Prof.ssa A. Peloso Tipologie e necessità degli adolescenti ultraquattordicenni in carico al Servizio di Degenza Ospedaliera Chi sono? Presentano sottodiverse

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL 31.10.2007

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL 31.10.2007 DELIBERAZIONE N. 44/ 12 Oggetto: Aumento del numero massimo di strisce per autocontrollo della glicemia concedibili gratuitamente ai pazienti diabetici in età pediatrica e adolescenziale. L Assessore dell

Dettagli

Sintomi e segni. Disturbo. Sindrome. Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

Sintomi e segni. Disturbo. Sindrome. Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico agli elementi

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Riflessioni etiche e professionali. Dr. L. Fabbro 1. Servizio di Anestesia e Rianimazione - Bolzano

Riflessioni etiche e professionali. Dr. L. Fabbro 1. Servizio di Anestesia e Rianimazione - Bolzano Riflessioni etiche e professionali Dr. L. Fabbro 1. Servizio di Anestesia e Rianimazione - Bolzano Progressi nella scienza e ricerca miglior cura delle malattie allungamento della vita miglioramento qualità

Dettagli

Scuola di Specializzazione in Psichiatria. Libretto Diario

Scuola di Specializzazione in Psichiatria. Libretto Diario Scuola di Specializzazione in Psichiatria Dott./Dott.ssa N Matr.. UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Facoltà di Medicina e Chirurgia Scuola di Specializzazione in Psichiatria Libretto Diario Dott./Dott.ssa

Dettagli