INTERCLUB di Isorella 7 marzo 2010

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1 INTERCLUB di Isorella 7 marzo 2010 "NOI STRUMENTI A.C.A.T. GOTTOLENGO LENO FONDAMENTALI PER IL CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA

2 UNA PROPOSTA PER LA COMUNITÀ CHE VUOLE ESSERE UNO STRUMENTO IN PIÙ PER LE AMMINISTRAZIONI CONTRO L ALCOLDIPENDENZA E I PROBLEMI ALCOLCORRELATI

3 LE FAMIGLIE DELL ACAT GOTTOLENGO-LENO SI APRONO IN QUESTO INTERCLUB E VOGLIONO FAR CONOSCERE IL LORO MODO DI ESSERE NEL CLUB COME STRUMENTO INDISPENSABILE PER IL CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA E DI COME, DA PROBLEMA POSSONO DIVENTARE RISORSA PER LA COMUNITÀ

4 IL C.A.T. CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO È UNA ASSOCIAZIONE PRIVATA CHE APPARTIENE ALLE FAMIGLIE CHE LO FREQUENTANO PER INIZIARE E POI CONSOLIDARE IL CAMBIAMENTO DEL PROPRIO STILE DI VITA E NATURALMENTE PER SMETTERE DI BERE.

5 OBIETTIVO DEL CLUB (APPLICAZIONE DEL METODO HUDOLIN ) PER: CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA ASTINENZA COME INIZIO DI UN PERCORSO E O SO METTERSI IN DISCUSSIONE CAMMINARE NELLA SOBRIETÀ LE MEDICINE MEDICINE DEL CLUB SONO: SONO SOLIDARIETÀ AMICIZIA AMORE CONDIVISIONE

6 IL CLUB È UNA PORTA APERTA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ È UN NODO IMPORTANTE NELLE RETI DI SOLIDARIETÀ DELLA COMUNITÀ

7 I PROBLEMI ALCOL CORRELATI NON SONO UN FATTO PRIVATO MA UN FATTO CHE RIGUARDA TUTTA LA COMUNITÀ

8 LE PERSONE NEL CLUB SI RACCONTANO E LE NOSTRE STORIE SONO LA NOSTRA CULTURA. DALLA CONDIVISIONE SI SPRIGIONA UNA FORZA CHE OGNUNO È IN GRADO DI RACCOGLIERE.

9 DICONO: SI BEVE PER DIMENTICARE, MA NON SI DIMENTICANO DI BERE.

10 Laura IL CLUB È UN FRAMMENTO IMPORTANTE DEL MIO VIVERE, DOVE IO POSSO DILUIRE LE MIE PAURE, E LE MIE INCERTEZZE NON SONO UN OSTACOLO AI MIEI PROGETTI; A VOLTE RIESCO PERSINO AD ASCOLTARE AR LA MIA ANIMA E TUTTO MI SEMBRA POSSIBILE, REALIZZABILE.

11 VORREI CHE LE PERSONE CHE SONO NEL DISAGIO A CAUSA DELL ALCOL PROVASSERO LA BELLEZZA DELLA SOBRIETÀ Enzo

12 NEL CLUB NON CI SONO MAESTRI. SIAMO TUTTI UGUALI Enzo

13 UNA PERSONA RICADE, MA AQUESTO NON È UN DRAMMA. A IL CLUB TI DÀ LA FORZA DI RICOMINCIARE Enzo

14 SE QUALCHE ANNO FA, QUALCUNO AVESSE CERCATO DI OFFRIRMI UNA VITA DIVERSA DA QUELLA CHE CONDUCEVO, IMMERSO NELL ALCOL COME ERO, SENZA INTERESSI, AMBIZIONI, DEBOLE AVREI RISPOSTO: SOLO UN MIRACOLO LO POTREBBE

15 MI SENTO UN ALTRA PERSONA SPERO DI ANDARE AVANTI COSÌ VALEVA LA PENA DI RIDURSI COSÌ MALE? ANCHE SE SONO IN UN PERIODO PARTICOLARE DI DEPRESSIONE, VOGLIO ANDARE AVANTI DA SOLO, CON IL SOSTEGNO DELLA MIA FAMIGLIA E COLLA SOLIDARIETÀ DEGLI AMICI DEL CLUB. Giuseppe

16 NON CAMMINARE DAVANTI A ME POTREI PERDERTI NON CAMMINARE DIETRO A ME POTREI NON GUIDARTI CAMMINA VICINO A ME E SII MIO AMICO.

17 Promuovere salute significa mettere in grado le persone di avere un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla. La nostra esperienza enza parte dall alcol alcol e dal riconoscimento dei danni che esso causa nelle nostre comunità, spesso ignare e passive. Attraverso la sensibilizzazione, la formazione e la solidarietà intendiamo proporre un cambiamento di stile di vita nelle comunità e creare le condizioni perché ciascuna persona possa decidere della propria salute.

18 A.C.A.T. GOTTOLENGO-LENO Associazione i dei iclub bdegli lialcolisti iin Trattamento c.f SPAZIO RISERVATO PER INSERIMENTO NOMINATIVO PERSONA INVITATA Progetto di Scuola Alcologica FAC-SIMILE DI BIGLIETTO INVITO ALLA SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE DI 3 MODULO REALIZZATA IN COLLABORAZIONE TRA AMMINISTRAZIONE ED ACAT DI ZONA Territoriale di 3 Modulo a...

19 COS È La Scuola Alcologica Territoriale (S.A.T.) di 3 Modulo è l iniziativa di sensibilizzazione ed educazione alla salute rivolta a tutta la comunità di. tramite l applicazione del Metodo Hudolin. (Approccio ecologico- sociale alla dipendenza alcolica ed ai problemi alcolcorrelati.)

20 Finalità Obiettivi Sensibilizzare la popolazione rispetto ai comportamenti a rischio per la salute con particolare riferimento ai problemi alcolcorrelati e complessi, secondo l approccio ecologico sociale nella logica dell autoprotezione della salute. Promuovere un cambiamento culturale in favore di una scelta informata rispetto al rapporto con l alcol. Rendere più visibile lo strumento dei Club degli Alcolisti in Trattamento (C.A.T.) e facilitare l accesso ad esso

21 Finalità Obiettivi Si distingue decisamente da altre iniziative di prevenzione, quali ad esempio le conferenze. Partendo dalla Esperienza e dal Sapere maturato nel percorso del club vengono proposte informazioni aggiornate che rappresentano stimolo di sensibilizzazione sulla posizione personale rispetto all uso delle bevande alcoliche. Quello delle SAT non deve essere inteso come un intervento occasionale fine a sé stesso; deve invece costituire parte di un programma più articolato e continuativo nel tempo, facendo proprie le linee dell O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) in tema di promozione della salute.

22 Metodologia La SAT di 3 Modulo è finalizzata al coinvolgimento e alla partecipazione diretta delle famiglie della comunità; viene favorita il più possibile l interazione tra i partecipanti e la costruzione comune delle conoscenze con lezioni interattive, lavoro in piccoli gruppi autogestiti e discussione plenaria con distribuzione finale degli attestati di frequenza. Sono previste due serate consecutive. Per la sua realizzazione è necessario: un locale (. ), una lavagna luminosa, video proiettore, alcuni lucidi e fogli in formato A4 e alcuni pennarelli a colori rosso-blu.

23 Chi le organizza COME PARTIRE Le Famiglie dei CAT (Club degli Alcolisti in Trattamento) di in collaborazione con il Comune, la Parrocchia e le Associazioni di ogni tipo. Proponiamo all Amministrazione Comunale (Sindaco Ass. Servizi Sociali) di invitare ufficialmente i referenti delle Associazioni presenti sul territorio ad un incontro preliminare. Rispetto alle normali conferenze, la SAT di 3 modulo non lascia i partecipanti in una posizione di ascolto passivo.

24 Si tratta di una metodologia collaudata da tempo, già presentata in altri comuni del territorio ri che, in termini economici, avrà dei costi pari a nulla, mentre per l Amministrazione rappresenta un esperienza di coinvolgimento dei cittadini nella protezione della propria salute secondo le linee guida dell O.M.S. PRIMA SERATA La promozione e protezione della salute; L alcol e i suoi effetti, luoghi comuni; I problemi alcolcorrelati e complessi (PAC); LAVORI DI GRUPPO

25 SECONDA SERATA DISCUSSIONE SUI LAVORI DI GRUPPO La posizione personale e la prevenzione; I sistemi di trattamento e la promozione della salute: i Club degli Alcolisti in Trattamento. CONSEGNA ATTESTATI DI PARTECIPAZIONE RINFRESCO ANALCOLICO

26 A.C.A.T. GOTTOLENGO GOTTOLENGO-LENO A / Ass./ne d deii Club Cl b degli d li Alcolisti Al li ti iin T Trattamento tt t c.f

27

28 info: ACAT Gottolengo-Leno BIASIA MATTIA via Cavour, Isorella (BS) BOLDORI p.za XX Settembre, GIUSEPPE Seniga (BS) ferramenta.boldori@giupe77.it it PINI LUCIANO vill. Don Primo Mazzolari, Gambara (BS) PIOVANI via Fiume, GIORGIO Pavone Mella (BS) sarapiovani@yahoo.it RESCONI SERGIO SCARPELLI MARISA via Alcide De Gasperi, Isorella (BS) mondialcar83@libero.it via Forni, Castelletto di Leno (BS) marisa.scarpelli@alice.it

29 La lezione della Farfalla UN GIORNO, APPARVE UN PICCOLO BUCO IN UN BOZZOLO; UN UOMO CHE PASSAVA PER CASO, SI MISE A GUARDARE LA FARFALLA CHE PER VARIE ORE, SI SFORZAVA PER USCIRE DA QUEL PICCOLO BUCO.

30 DOPO MOLTO TEMPO, SEMBRAVA CHE ESSA SI FOSSE ARRESA ED IL BUCO FOSSE SEMPRE DELLA STESSA DIMENSIONE. SEMBRAVA CHE LA FARFALLA ORMAI AVESSE FATTO TUTTO QUELLO CHE POTEVA, E CHE NON AVESSE E PIÙ LA POSSIBILITÀ DI FARE NIENTE ALTRO.

31 ALLORA L UOMO DECISE DI AIUTARE LA FARFALLA: PRESE UN TEMPERINO ED APRÌ IL BOZZOLO. LA FARFALLA USCÌ IMMEDIATAMENTE. PERÒ IL SUO CORPO ERA PICCOLO E RATTRAPPITO E LE SUE ALI ERANO POCO SVILUPPATE E SI MUOVEVANO A STENTO.

32 L UOMO CONTINUÒ AD OSSERVARE PERCHÉ SPERAVA CHE, DA UN MOMENTO ALL ALTRO, LE ALI DELLA FARFALLA SI APRISSERO E FOSSERO CAPACI DI SOSTENERE IL CORPO, E CHE ESSA COMINCIASSE A VOLARE.

33 NON SUCCESSE NULLA! IN QUANTO, LA FARFALLA PASSÒ IL RESTO DELLA SUA ESISTENZA TRASCINANDOSI PER TERRA CON UN CORPO RATTRAPPITO E CON LE ALI POCO SVILUPPATE. NON FU MAI CAPACE DI VOLARE.

34 CIÒ CHE QUELL UOMO, CON IL SUO GESTO DI GENTILEZZA E CON L INTENZIONE DI AIUTARE NON CAPIVA, ERA CHE PASSARE PER LO STRETTO BUCO DEL BOZZOLO ERA LO SFORZO NECESSARIO AFFINCHÈ LA FARFALLA POTESSE TRASMETTERE IL FLUIDO DEL SUO CORPO ALLE SUE ALI, COSÌ CHE ESSA POTESSE VOLARE. ERA LA FORMA CON CHE DIO LA FACEVA CRESCERE E SVILUPPARE.

35 CHIESI DI POTER VOLARE... E MI FURONO DATI OSTACOLI DA SUPERARE. CHIESI L AMORE... E CONOBBI PERSONE CON PROBLEMI DA POTER AIUTARE.

36 A VOLTE, LO SFORZO É ESATTAMENTE AMEN E CIÒ DI CUI ABBIAMO BISOGNO NELLA NOSTRA VITA. SE CI FOSSE PERMESSO DI VIVERE LA NOSTRA ESISTENZA SENZA INCONTRARE NESSUN OSTACOLO, SAREMMO LIMITATI. NON POTREMMO ESSERE COSÌ FORTI COME SIAMO. NON POTREMMO MAI VOLARE.

37 CHIESI LA FORZA... E HO AVUTO LE DIFFICOLTÀ PER FARMI FORTE. CHIESI LA SAPIENZA... E HO AVUTO PROBLEMI DA RISOLVERE. CHIESI LA PROSPERITÀ... E MI SONO STATI DATI CERVELLO E MUSCOLI PER LAVORARE.

38 CHIESI FAVORI... E HO AVUTO OPPORTUNITÀ. NON HO RICEVUTO NIENTE DI QUELLO CHE CHIESI... PERÒ HO RICEVUTO TUTTO QUELLO DI CUI AVEVO BISOGNO.

39 VIVI LA VITA SENZA PAURA, AFFRONTA TUTTI GLI OSTACOLI E DIMOSTRA CHE PUOI SUPERARLI.

40 GRAZIE PER L ATTENZIONE PRESTATACI

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