Bambini in viaggio per il mondo con la valigia della solidarietà di Brunella Severino
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- Alice Salerno
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1 Bambini in viaggio per il mondo con la valigia della solidarietà di Brunella Severino Resoconto finale di un viaggio dell intercultura con gli allievi delle classi IV e V elementare del VII Circolo Didattico di Benevento. Lo sguardo dei bambini è molto attento ed autentico nell osservare tutto quanto avviene intorno a loro, più di quanto noi adulti possiamo rendercene conto, e ciò avviene maggiormente quando i loro occhi esplorano altri bambini, le loro storie, i luoghi di vita, i loro giochi, quando ci sono dei giochi. Come giocano i bambini del mondo?e la prima curiosità che nasce varcando i confini della propria classe, casa, paese e tristemente si scopre, che molti bambini non solo non giocano, ma soffrono moltissimo, in molti luoghi, alcuni dei quali tanto lontani e sconosciuti. Eppure i bambini vogliono sapere,capire, e accettano con entusiasmo di partire per questo insolito viaggio,un avventura alla scoperta dei bambini del mondo, portando nella valigia tanta voglia di conoscere, confrontarsi, condividere, in nome di valori importanti come la pace,la libertà, la fratellanza, la solidarietà, per una crescita comune nel reciproco arricchimento attraverso il riconoscimento e l accoglienza della diversità. Un viaggio virtuale ma comunque intenso, che si è svolto attraverso le attività previste dal progetto intercultura concordato tra il Centro Servizi per il Volontariato di Benevento, e il VII Circolo Didattico di Benevento. La partenza è avvenuta con i primi incontri curati dalla referente del Cesvob Brunella Severino, presso le tre sedi dell istituto scolastico : S.Vito, Papa Orsini e Pacevecchia, dove un vivace ma attento auditorium di alunni delle classi IV e V elementare, ha partecipato con interesse e dibattito alle tematiche illustrate:la tutela dei diritti dei bambini, sanciti nella Convenzione di New York;le Organizzazioni Mondiali ed Italiane che tutelano i diritti dei bambini;le organizzazioni locali ed il Centro Servizi per il Volontariato, nell impegno per l infanzia e l intercultura; i fenomeni dell immigrazione e della mobilità dei popoli,le esigenze educative di integrazione ed intercultura. Nella trattazione dei diritti dei bambini, sono stati spiegati i principali atti e documenti internazionali, che anche dopo la promulgazione della Convenzione di New York, continuano a lanciare appelli e sancire norme,linee guida, indirizzi per i singoli Stati, affinché realizzino concretamente il benessere di tutti i bambini:come ad esempio, in Italia,la Carta dei valori della cittadinanza e dell integrazione,emanata dal Ministero dell Interno. Gli alunni con molta capacità critica, hanno riferito quanto, secondo loro, i diritti dei bambini vengono disattesi in tutto il mondo, anche nel nostro Paese, e hanno saputo spiegare le forme più gravi di discriminazioni, sfruttamenti, violenze, dalla fame alla guerra, dalle malattie al lavoro minorile, dalla tratta di donne e bambini al razzismo,dalla privazione di un identità alla negazione di qualunque diritto, come accade per i cosiddetti bambini invisibili: quelli mai registrati ad un anagrafe, inesistente in molte zone povere del mondo. Nulla è invisibile per i bambini che osservano, ascoltano, riflettono su quanto accade non solo nel proprio ambiente di vita, ma anche nel resto del pianeta, in luoghi poco noti, che la geografia, sentita prima un po noiosa, ha sbalzato in prima pagina, nelle loro emozioni, attraverso le atroci vicende di tanti popoli, ma soprattutto di bambini come loro, bambini che non giocano, ma la guerra la vivono davvero anche sparando con un fucile vero, bambini mai cresciuti o cresciuti troppo in fretta. Il primo incontro per ciascuna sede, è stato di presentazione e ricognizione degli argomenti del progetto, che poi sono stati sviluppati ed approfonditi, con la collaborazione di alcune associazioni coinvolte con la specificità della loro mission,e con attività di ricerca-azione curate dalle insegnanti, nel corso del progetto, attraverso la raccolta ed elaborazione di materiali,
2 testimonianze, immagini, di culture e ambienti diversi, in tutto il mondo, un lungo viaggio alla scoperta dei bambini di ogni razza, religione e appartenenza, senza le frontiere dei pregiudizi, delle discriminazioni, ma con la voglia di parlare il linguaggio universale della pace, della loro infanzia, per lanciare l appello affinché ci sia un infanzia per tutti. Il lavoro è stato tanto e di sincero impegno,nonostante altri impegni, perché i bambini egregiamente guidati dalle insegnanti Vincenzina Vernillo, Salvatore Porfido,Nunzia Zotti,Marisa Uberti,Giovanni, Palatelli,Annamaria Crisci,Giorgina Chiavelli,Silvana Del Prete,Paola Parrella,Giovanna Maffeo,Esterina Prota,Katia Panarese,Rita Silvestri,Valeria Saggese, Piera Miccolupi,Carmela Belletti,Carmen Sangiuolo,Maria Cece,Adelaide Ranauro hanno prodotto disegni, temi, raccolte di fiabe,poesie, ricette, leggende, canzoni,riti e tradizioni, per raccontare la vera ricchezza dei popoli, che nessun pregiudizio o falso ideale o causa può distruggere; ma soprattutto hanno voluto presentarci i bambini del mondo, per ricordarci che esistono, che quanto accade loro non è invisibile, e non possiamo ignorarlo. Per questo voglio raccontarlo cercando di riportare una parte del ricco diario di bordo,di un viaggio speciale, per proclamare l infanzia per tutti i bambini del mondo. I bambini hanno scelto questa immagine colorata,delle bandiere che sventolano la pace nel mondo, un mondo ancora troppo tinto dal dolore e dalla morte: Un desiderio di pace aleggia nel mondo intero..attraversa i deserti infuocati africani, aridi ormai anche di lacrime, mentre un vento di sabbia seppellisce piccoli corpi ogni giorno. Di sole e di fuoco.in lontananza altri fuochi esplodono di guerra, di miseri conflitti tra disperati, spaccando la rossa terra, innaffiata solo di sangue. Un altra sconfitta, non ci sono vincitori, ma solo vinti. se continuano a morire bambini se continuano a sparire villaggi, popoli che non sanno più dove fuggire e per questo annegano in mari sconosciuti, travolti dall onda mortale dell indifferenza civile. - B.Severino Ma qualcuno tende loro una mano..
3 ..qualcuno li raccoglie per le strade...e li porta sotto un tetto sicuro..qualcuno li sottrae alla fame e vagabondaggio..
4 ..e gli garantisce un pasto
5 ..qualcuno li sottrae allo sfruttamento lavorativo e agli espedienti....e gli costruisce una scuola qualcuno getta i loro fucili.. e gli insegna a stare insieme
6 ..qualcuno li raccoglie dal fango e le malattie....e li fa crescere asciutti
7 e si prende cura di loro..qualcuno li strappa a tratte e traffici illeciti
8 ..e gli restituisce l infanzia colorata. li strappa ad un destino stracciato...e li veste di dignità.. Sono tante le organizzazioni sia a carattere internazionale che locali presentate agli allievi, affrontando le varie tematiche, come la povertà e la fame nel mondo, la mancanza di istruzione e di assistenza sanitaria, le guerre, le violenze, e tutte le forme di sfruttamento cui sono sottoposti i bambini in ogni parte del mondo ; si è parlato delle lotte e delle campagne condotte sia dalle varie organizzazioni non governative,(fao,unicef )che da quelle istituzionali come Le Nazioni Unite(ONU) per non dimenticare ciò che avviene ai bambini, sotto una crescente passività dei governi, i quali da un lato firmano convenzioni, promulgano leggi, ma poi nella realtà non sono in grado di controllare fenomeni illeciti e traffici nei quali sono coinvolte le loro nazioni. Gli allievi hanno dimostrato di essere ben informati su queste tematiche, alcune molto delicate, come lo sfruttamento minorile, ma comunque conosciute nel loro significato e dolore. Durante la ricerca-azione curata dalle insegnanti nel corso dei mesi del progetto, gli allievi hanno elaborato attraverso temi e considerazioni, la presa di coscienza delle condizioni di vita di milioni di loro coetanei, il cui destino è spesso appeso all incontro fortunato con queste organizzazioni, ed hanno voluto raccontare alcune storie di speranza, per molti di loro,salvati da Orphaneid Africa, un organizzazione che si occupa di bambini orfani oppure consegnati dalle famiglie, che sperano così di salvarli da morte sicura per malattie e povertà. Hanno conosciuto da vicino, i bambini dell Etiopia, durante l incontro con l associazione Centro Aiuti per l Etiopia, curati dal Dott. Domenico Simeone, il quale con le sue proiezioni e i suoi racconti documentati, ha aperto una finestra diretta e sconvolgente, sulla realtà dei bambini orfani e abbandonati in quel paese, dove questa associazione ha costruito un grande orfanatrofio, delle scuole, e sta realizzando una strada di comunicazione in una vasta zona isolata, dove non possono giungere mezzi.osservando quelle immagini, i bambini sono rimasti attoniti, silenziosi, colpiti dalla triste e sconvolgente, verità, sotto i loro occhi, quasi a toccarla, non più parole di notizie ascoltate. Hanno raccontato anche storie di speranza qui in Italia, dove attraverso una ricerca-intervista, hanno conosciuto bambini figli di immigrati, incontrati a scuola, negli spazi di gioco, o presso case di amici e parenti, nelle quali lavorano i loro genitori. A tal proposito, durante gli incontri a cura del Cesvob, è stato somministrato un questionario, volto alla rilevazione delle interazioni e l integrazione con bambini provenienti da altri paesi. I risultati emersi, sono stati osservati non tanto come statistica numerica, quanto per le informazioni emerse, come ad esempio il fatto che tutti i bambini hanno avuto occasione di relazionarsi con bambini stranieri, anche al di fuori dell ambito scolastico, e con una totale apertura all accoglienza: nessun bambino ha espresso distanza o rifiuto. Nel descrivere il tipo di comportamento nell interagire con un compagno straniero, si è notata una differenza di genere, rispetto ai ruoli nei giochi di gruppo, dove i maschietti si sono rivelati più dominanti, rispetto alle femminucce. Nelle intenzioni rispetto alla trasmissione di contenuti educativi e culturali, è prevalsa l idea di insegnare i propri giochi, soprattutto quelli elettronici, il computer, di far conoscere la propria casa e la propria famiglia,gli amici,i compagni di scuola, insomma una condivisione della quotidianità, anche affettiva, che non lascia dubbio sull assenza di pregiudizi o peggio, di atteggiamenti razzisti, dai quali cui i bambini hanno dimostrato di essere liberi, anzi hanno espresso empatia e generosità, soprattutto per la condivisione dei giocattoli: molti bambini hanno dichiarato che vorrebbero regalare ad un amichetto straniero il proprio peluche, oltre a beni di necessità.
9 Nell indicare quale dono vorrebbero in cambio, da parte di un amico straniero, è prevalso l atteggiamento di premura e preoccupazione, per lo stato di difficoltà economica, se non addirittura povertà, per cui la scelta è caduta sulla condivisione di fiabe, giochi,racconti, rinunciando ad un regalo materiale, vissuto come una privazione per l altro. Il fenomeno dell immigrazione è stato illustrato anche da un punto storico, ricordando le partenze di migliaia di italiani, verso l America e altri paesi, in cerca di fortuna. Il dibattito sull integrazione e l intercultura si è svolto anche in senso inverso attraverso l incontro con l Associazione Nazionale Famiglie degli Emigranti, curato dal Prof. Osvaldo Di Pietro, che ha raccontato attraverso storie e filmati, il sentimento ancora oggi molto vivo, di tanti italiani che hanno trasferito la propria esistenza in altre parti del mondo, ma conservando un cuore italiano, e un legame con i propri cari, come i bambini hanno potuto sentire dalle interviste di alcuni emigranti, intervistati in occasione di un rientro per festeggiare la festa del proprio paese di origine. I bambini hanno raccontato le proprie storie di nonni o bisnonni emigranti, di parenti che oggi vivono all estero e che conoscono attraverso lettere, cartoline o i più fortunati con un viaggio. E con queste intense esperienze, si è svolto il viaggio dei bambini nel mondo, i bambini del VII Circolo Didattico, alla scoperta dell amicizia universale.
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