INCIDENZA 1. POLMONE (12,3%) 2. MAMMELLA (10,4%) 3. COLON-RETTO (9,4%) 4. STOMACO

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1 Oncologia Medica Disciplina che studia l'epidemiologia, i fattori di rischio, la patogenesi e la terapia dei tumori. L'oncologia medica è una delle specializzazioni più recenti, nata negli Stati Uniti a metà degli anni '70 e si è poi diffusa in tutto il mondo.

2 INCIDENZA 1. POLMONE circa casi/anno (12,3%) 2. MAMMELLA circa casi/anno (10,4%) 3. COLON-RETTO circa casi/anno (9,4%) 4. STOMACO circa casi/anno (8,7%) 5. FEGATO circa casi/anno (5,6%) 6. PROSTATA circa casi/anno (5,4%) 7. CERVICE UTERINA circa casi/anno (4,7%) 8. ESOFAGO circa casi/anno (4,1%) 9. VESCICA circa casi/anno (3,3%) 10.LINFOMI NH circa casi/anno (2,9%)

3 Cancro del polmone (incidenza/ abitanti)

4 Cancro della mammella (incidenza/ abitanti)

5 Cancro del colon (incidenza/ abitanti)

6 Cancro dello stomaco (incidenza/ abitanti)

7 Fattori di rischio 1. Fattori di rischio generali 2. Fattori di rischio specifici

8 Fattori di rischio Tra i fattori di rischio generali: 1. Età (il rischio aumenta con l età) 2. Razza 3. Sesso (ormoni) 4. Geografia 5. Dieta 6. Familiarità (genetici) 7. Ambiente

9 Età e cancro

10 Fattori di rischio specifici 1. Virus 2. Batteri 3. Radiazioni ionizzanti 4. Fumo (tabacco) 5. Alcol Si stima che il 70% dei tumori potrebbe essere evitato.

11 Tabagismo Il fumo è correlato epidemiologicamente ai seguenti tumori: 1. Polmone (>10 volte) 2. Cavità orale, laringe, faringe (>25 volte) 3. Esofago (>10 volte) 4. Pancreas 5. Vescica 6. Pelvi-uretere-reni 7. Mammella? 8. Stomaco 9. Utero 10. Ano-retto 11. Leucemia

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15 Diffusione dei tumori Vie di diffusione Linfonodi (via linfatica) Organi (vie ematogene) Insemenzamento intracavitario Per continuità e contiguità

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18 Il Sistema TNM

19 Il sistema TNM soddisfa questi requisiti e descrive l estensione della malattia attraverso la valutazione di tre parametri: tumore primitivo (T) lo stato di linfonodi regionali (N) la presenza o meno di metastasi a distanza (M)

20 Il TNM, diversamente dalle altre classificazioni che si basano soltanto su gruppi sintetici, è in grado di classificare separatamente i singoli elementi T, N, e M e poi di raggrupparli in stadi. Gli obiettivi del TNM sono: 1. aiutare il medico nella pianificazione del trattamento; 2. offrire alcune indicazioni sulla prognosi; 3.facilitare lo scambio di informazioni

21 Classificazione TNM T Tumore primitivo TX T0 Tis T1, T2, T3, T4 N Linfonodi regionali NX N0 N1, N2, N3 M Metastasi a distanza MX M0 M1 Il tumore non può essere definito Assenza di segni del tumore primitivo Carcinoma in situ Aumento delle dimensioni e/o dell estensione locale del tumore I linfonodi regionali non possono essere definiti Assenza di metastasi nei linfonodi regionali Aumento dell interessamento dei linfonodi regionali La presenza di metastasi a distanza non può essere accertata Assenza di metastasi a distanza Metastasi a distanza

22 ctnm e ptnm Il TNM è un sistema basato su due valutazioni, una pre-trattamento o clinica (ctnm or TNM) ed una post-trattamento (post-chirurgica, istopatologica) (ptnm). Entrambe le classificazioni sono mantenute nella cartella del paziente. La prima viene utilizzata per la scelta della terapia, la seconda è utilizzata per valutare la prognosi e la possibilità di una terapia adiuvante.

23 Si distinguono una stadiazione clinico-strumentale, chirurgica e anatomopatologica. La stadiazione clinico-strumentale si basa sull effettuazione dell esame clinico, di esami bioumorali (emocromo, esami ematochimici, marcatori tumorali), e strumentali (radiografie, ecografie, scintigrafie, TAC, RMN). La stadiazione chirurgica si basa sulla determinazione dell estensione della malattia attraverso l espolarazione chirurgica e/o il prelievo bioptico. La stadiazione anatomopatologica si riferisce ad un dettagliato esame istopatologico che consente di definire le reali dimensioni del tumore, la sua estensione locale, il grado di malignità e l eventuale interessamento linfonodale.

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26 I fattori prognostici sono caratteristiche legate alla neoplasia ed al paziente, in grado di condizionare l evoluzione di una malattia. Alcuni fattori si sono rivelati predittivi di risposta al trattamento, come il livello di espressione dei recettori ormonali e di erb-b2 nel cancro mammario

27 Fattori prognostici generali A.Legati alla malattia Istologia Sede Stadio clinico-patologico Grading Parametri biomolecolari (recettori ormonali/fattori di crescita, invasione vascolo-linfatica etc) B. Legati al paziente Età Sesso Condizioni generali (performance status)

28 La famiglia EGFR EGF TGFα Amphiregulin β-cellulin HB-EGF Epiregulin Heregulins NRG1 NRG2 NRG3 NRG4 Heregulins β-cellulin Cysteine-rich domains Tyrosine kinase domain C-terminus HER1 EGFR ErbB-1 HER2/neu ErbB-2 HER3 ErbB-3 HER4 ErbB-4

29 Espressione dell Epidermal Growth Factor Receptor (EGFR)in Neoplasie umane Overespressione associata con: Invasività Metastasi Malattia avanzata Prognosi sfavorevole Resistenza alla chemioterapia, ormonoterapia, radioterapia Tumori NSCLC Colorectal Gastric Pancreatic Ovarian Prostate Breast Head and Neck Kidney Espressione (%)

30 Meccanismo d azione degli anticorpi-monoclonali anti- EGFR Cetuximab TGFα Membrane Cancer Cell X Cell proliferation X Apoptosis Angiogenesi X X s Metastasis Nucleus

31 Mecccanismo d azione degli inibitori della funzione Tirosino Kinasica dell EGFR TGFα Membrane Cancer Cell Cell proliferation X Apoptosis Angiogenesi X X s Metastasis Nucleus X gefitinib Kinase erlotinib

32 Indice di Karnofsky K: 100%:paziente senza segni nè sintomi K: 90%:paziente con segni minori K: 80%:paziente svolge attività normale con fatica K: 70%:paziente incapace di lavorare,può badare a se stesso K: 60%:paziente incapace di lavorare,richiede assistenza occasionale K: 50%:paziente richiede frequenti cure mediche e spesso assistenza K: 40-30%:paziente inabile;richiede cure continue K: 20%:paziente sempre ricoverato;supporto K: 10%:paziente moribondo

33 ECOG/WHO 0: paziente attivo; non analgesici 1: paziente attivo ma limitato,terapia autologa 2: paziente a letto o seduto per meno del 50% del tempo di veglia 3: paziente a letto o seduto per più del 50% del tempo di veglia 4: paziente a letto per il 100% del tempo di veglia 5: paziente morto

34 Quale strategia? Dipende da: 1. Sede 2. Estensione 3. Condizioni cliniche del paziente (età, patologie ) 4. Caratteristiche biologiche del tumore 5. Fattori prognostici e predittivi

35 Paziente con diagnosi di neoplasia maligna Stadiazione Fattore prognostico più importante Caratteristiche del paziente Malattia metastatica Trattamento sistemico + palliativo oppure Trattamento palliativo e delle complicanze Malattia loco-regionale Trattamento locoregionale + Trattamento sistemico adiuvante Malattia localizzata Trattamento locoregionale+ Trattamento adiuvante per Eventuali micrometastasi

36 Modalità terapeutiche Locoregionali: Chirurgia Radioterapia

37 Modalità terapeutiche Chirurgia Terapeutica eradicante Terapeutica palliativa Terapeutica in combinazione Ricostruttiva Riduttiva

38 Modalità terapeutiche Radioterapia Curativa (con intento di ottenere la guarigione) Associata alla chirurgia (pre-operatoria,post-operatoria,intraoperatoria) Associata alla chemioterapia Radioterapia precauzionale o profilattica Sintomatica

39 Modalità terapeutiche Sistemiche: Chemioterapia (Monochemioterapia/ polichemioterapia) Endocrinoterapia Immunoterapia

40 Modalità terapeutiche Chemioterapia: Monochemioterapia o polichemioterapia Adiuvante Primaria o neoadiuvante In combinazione (Con Rt o biomodulatori) Palliativa

41 Modalità terapeutiche Endocrinoterapia Ablativa Additiva Inibente Competitiva Ovarectomia Surrenectomia Ipofisectomia Estrogeni Androgeni Progestinici Corticosteroidi Inibitori delle aromatasi Agonisti LH-Rh Antiestrogeni Antiandrogeni Progestinici ad alte dosi

42 Modalità terapeutiche Immunoterapia Attiva Passiva Stimolazione della risposta Immunitaria del paziente Mediatori della risposta immune Indiretta

43 Terapie di supporto Correzione delle complicanze metaboliche Correzione delle complicanze ematologiche Correzione delle complicanze trombo-emorragiche Correzione delle complicanze infettive Trattamento dei versamenti neoplastici Trattamento della nausea e del vomito Trattamento delle mucositi e degli stravasi da farmaci

44 Qualità della vita del Malato terminale Integrazione degli aspetti Psicologici e spirituali del malato Sollievo del dolore Terapia palliativa E multidisciplinare Supporto per la famiglia Assistenza domiciliare

45 La prevenzione dei tumori potrebbe salvare oltre vite ogni anno Nel 2000 in Italia si sono ammalate di tumore più di persone. Quasi sono morte Oltre (il 40% del totale) sono invece le vite che si sarebbero potute salvare se si fossero seguite le regole base della prevenzione sia primaria che secondaria

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47 RIDUZIONE DEL RISCHIO RELATIVO DI TUMORE POLMONARE NEGLI EX FUMATORI RISPETTO AI NON FUMATORI IN RELAZIONE AL NUMERO DI ANNI DALLA SOSPENSIONE 16 Rischio da 1 a 4 da 5 a 9 da 10 a 14 più di 15 non fumatori Anni dalla sospensione

48 Con il termine di prevenzione secondaria si intendono tutte quelle metodiche atte ad identificare la malattia in fase precoce, non ancora clinicamente manifesta, quando maggiori sono le possibilità di guarigione

49 Vi sono due possibili strategie di prevenzione secondaria: vigile attenzione sui sintomi iniziali della malattia (diagnosi precoce); scoperta della malattia in pazienti asintomatici (screening di massa)

50 La diagnosi precoce è rivolta al singolo paziente sintomatico o asintomatico che si rivolge spontaneamente al medico. Un programma di screening è un intervento di sanità pubblica offerto attivamente a una ben definita popolazione asintomatica che potenzialmente, per le sue caratteristiche di rischio, è in grado di beneficiarne

51 Affinchè la collettività possa beneficiare di un programma di screening per una determinata neoplasia, alcuni criteri devono essere soddisfatti: la neoplasia deve essere causa di morbilità e mortalità sufficienti sufficienti a giustificare i rischi e i costi delle procedure di screening; deve esistere un trattamento che, qualora applicato durante fase preclinica, sia più efficace di qualunque altro applicato durante la fase sintomatica; deve essere possibile identificare in maniera chiara la popolazione a rischio da sottoporre a screening.

52 Il beneficio più rilevante di un adeguato programma di screening èla riduzione di mortalità per la neoplasia in questione.

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