Trail Santa Croce Domenica 21 marzo 42,097 Km 2400 metri di dislivello. L aquila Mora Cecilia è nella start list.

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1 Trail Santa Croce Domenica 21 marzo 42,097 Km 2400 metri di dislivello. L aquila Mora Cecilia è nella start list. Luogo di partenza: Luogo di Partenza Bogliasco presso Scuole Medie in via Mazzini quota 18 Si prende Via Mazzini in pianura e poi in discesa sino a oltrepassare il Comune, da dove a sn per Via Colombo, con stupendi panorami sulla spiaggia ed il molo, si scende per creuza superando poi la schiena dell antico ponte arrivando davanti allo yacht club quota 1. Ora in salita per panoramica passeggiata (Via Ammiraglio Bettolo) sino alla piazza della chiesa Piazza XXVI Aprile (24 m.), da dove in discesa lungo via Mazzini per arrivare ad un incrocio dove si prende a sn. Si supera l Aurelia e si procede per strada pianeggiante arrivando oltre le piscine da dove si prende a sn. in salita Via Camillo Benso. Passato un tornante ci si immette sulla strada per Sessarego che seguiamo a dx. in lieve salita (Loc Buggi). Si procede sino a loc Puntìn da dove si prende a dx.la mattonata per Sessarego. Si sale con pendenza abbastanza decisa, sino a raggiungere una deviazione a dx. (sterrata che scende di campi sportivi, quota 63 m.) che trascuriamo proseguendo lungo la bella mattonata che attraversa varie fasce. Si oltrepassa il tornante della strada che porta a Sessarego (quota 158 m.). Si prosegue abbastanza duramente per creuza sino ad arrivare poi in loc. Da ou segnu da Cruxe da dove, sulla nostra dx. spicca evidente il monte di S. Croce con il suo santuario. In breve si arriva nel centro di Sessarego presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso (quota 250 m.), presso un caratteristico incrocio di vicoletti. Dalla Società il percorso continua a dx. in salita (loc. Uiette), lungo una scalinata estremamente panoramica, con splendida vista sulle varie fasce e oliveti; fiancheggiata da numerose piante grasse che ne fanno un caratteristico giardino botanico. Si arriva alla sommità della scalinata in loc. Boschetto (quota 295 m.), presso un caratteristico cisternone cilindrico da dove inizia il tratto di sentiero. R.A. Si tralascia la traccia che va a dx. in piano e si continua dritti lungo la traccia dell acquedotto, portandosi sul panoramicissimo crinale che raggiunge gli antichi insediamenti rurali e caratteristici terrazzamenti di Cian de Murta. Lungo la mulattiera passa anche un tubo dell acquedotto, individuabile poiché alcuni tratti della mulattiera sono parzialmente cementati. Si continua lungo il ripido crinale tra i caratteristici aromi del timo, superando zone prative per arrivare sotto il punto più ripido del crinale a quota 450, dove questo diventa 1 / 7

2 impercorribile. In questo punto il sentiero devia a sn. raggiungendo alcuni antichi insediamenti stagionali in pietra e passa sul lato sn. del crinale. Il punto offre un panorama eccezionale sulla zona di Bogliasco, come pure sul lungo crinale che da S. Croce sale oltre e che percorreremo nell ultimo tratto. La mulattiera prosegue poi più pianeggiante ma è abbastanza stretta. Giungiamo ad una sella quota 518, dove abbandoniamo il sentiero sulla sn. Si devia dalla mulattiera per prendere leggermente a dx. il crinale vero e proprio che alterna tratti molto ripidi, a tratti meno acclivi, tra radi pini neri. Si arrivare infine alla sommità del Bric Gianesi (quota 613 m.), presso un pilone dell alta tensione. E un tratto altamente spettacolare e suggestivo ma anche decisamente ripido con tratti tecnici. Stupendo è il panorama sul profondo vallone del Rio Poggio. Si risale ora lungo il crinale lungo la pineta del monte Cordona, (loc. Nasoni) purtroppo funestata da un recente incendio, con panorami sempre più ampi e suggestivi. A sn. abbiamo il massiccio del Fasce a dx. tutto il crinale che sale da S. Croce. Nelle giornate terse, la vista si allarga alla Palmaria, alle Apuane e addirittura all Imperiese. Si incrocia la mulattiera storica via Crosa a quota 671, incrocio riconoscibile in quanto troviamo le segnalazioni Fie due triangoli rossi pieni, il bollo azzurro del sentiero dell Alleanza e la bandierina rosso-bianca dell itinerario storico Colombiano. La Via Crosa è un percorso pedonale lastricato che permetteva il collegamento della Val Bisagno e della Fontanabuona con le aree costiere di Nervi, utilizzato per numerosi secoli da commercianti e pellegrini. Trascuriamo una pista forestale che va dritta e prendiamo a dx. la mulattiera segnalata che, in salita abbastanza dolce, percorre la pineta del Monte Cordona, qui impiantata negli anni trenta, e purtroppo soggetta ad attacchi di cocciniglia e ad un non meno grave incendio. In breve si giunge presso casa Cordona o Pre (734 m) dove incontriamo la strada provinciale. Proseguiamo lungo il crinale con alcuni saliscendi, toccando le quote massime del percorso, in ambiente montano e alpestre Si tratta, senza ombra di dubbio, della la zona più panoramica dell intero percorso, con panorami che coprono l Appennino quasi a 360 con scorci notevolisu Alpi Liguri, Alpi Apuane e Appennino Toscoemiliano; naturalmente non mancano piccoli gioielli come il promontorio di Portofino! Da casa Cordona percorriamo un primo tratto di crinale per incrociare poi le paline del metanodotto, seguendo le quali alla sommità del monte Riondo (791 m.) e da li una ripida discesa lungo i prati ci porta al parcheggio del Possuolo (738 m), valico storico che collegava la costa agli attuali antichi ruderi dell hospitalis di S. Giacomo di Pozzuolo, dove abbiamo un primo ampio rifornimento.(rifornimento solido e idrico). La zona immediatamente sotto il monte Possuolo è denominata l Alpe. Si tratta di antiche zone comuni di fienagione (le Comunaglie), aree prative un tempo destinate esclusivamente al pascolo e alla fienagione, su pendii ripidissimi e con numerosi piccoli manufatti. Si prosegue per crinale erboso superando il Monte dell Uccellato 828m. tetto massimo del percorso, ridiscendendo poi alle case Becco 728 m., caratteristico insediamento 2 / 7

3 pastorale ottocentesco, con bella vista sulla paleofrana sottostante di Levà. Da case Becco per strada asfaltata si perdono quasi 200 metri per giungere all osteria di Cornua (616 m). R.A. Si passa nei pressi della Cappelletta degli Alpini 620m. da dove andiamo ad imboccare in direzione est il crinale che porta sino all anticima (ovest) del Monte Cornua. 685 m. si prende ora in direzione sud una ripida traccia tra prati facendo molta attenzione nell ultimo tratto, poco sopra un dirupo, dove si gira bruscamente a sn. e poi si continua su traccia sino a raggiungere la comunale per Testana a quota 600 m. Si supera un crinale e si arriva poi in Cian de Teia a quota 575 m. dove si segue per breve tratto la vicinale S. Uberto, segnata con due linee rosse verticali in una splendida zona prativa. Alla prima elevazione si continua dritti per crinale, (trascurando il sentiero segnato che procede a dx..) con splendidi panorami sia sulla vallata di Testana sia sul Sorese, sino a giungere in loc. Mascagià presso la cima di quota 595 m. e ridiscendere poi in breve, fino a quota 560. Si risale, attraversando un tratto boscato, il crinale sino alla quota 612 di Rocca Cassinea, a fianco dell oasi protetta, per ridiscendere tra aree prativi e radi castagneti a quota a quota 570. Superiamo un altro breve crinale, incrociando poi al termine la vicinale per S. Uberto, in una splendida area pianeggiante, che si abbandona poco dopo per risalire il bel crinale del Monte Castelletto a quota 565 m. in splendida posizione panoramica. Si scende ora abbastanza rapidamente su traccia tecnica sino a giungere in vista della cappella di S. Uberto (quota 475) da dove in prossimità di un cartello si svolta a sn per la vicinale Sullagà-Monterotto segnata con uno sbiadito segnavia cerchio rosso pieno barrato. Passando tra prati si descrive un ampio semicerchio e in lieve discesa si arriva ad una selletta a quota 400 m. lungo il crinale che scende dal monte Castelletto. Si continua lungo il crinale per traccia evidente, superando numerose postazioni di caccia e aree prative, dominate da alti e suggestivi pini domestici. Si scende ora più ripidamente in tratti quasi a galleria tra fitta macchia alta dove si percepiscono intensi aromi, per arrivare a quota 285 m. dove si svolta decisamente a dx. per seguire una ampia mulattiera trascurando alcune deviazioni. Si oltrepassa un oliveto e si giunge nei pressi di Ageno dove su cementata a sn. raggiungendo la strada asfaltata. (254 m). Si risale su asfalto sino a prendere poi una evidente mulattiera che ci riporta attorno a quota 300. Questa passa con alcuni saliscendi in una splendida zona panoramica. Risale poi con un tornante per portarsi sotto al crinale sud di Poggio Montone, per ridiscendere poi rapidamente ad una cementata. Si arriva in loc. il Serraglio presso S. Apollinare, in un posto con amplissimi panorami, per arrivare sulla piazzetta stessa di S. Apollinare. (261 m) R.G. Arriviamo nei pressi della antica chiesetta medioevale posta sul crinale e con amplissimo panorama sulla costa. Si continua per evidente asfaltata con alcuni lievi saliscendi sino ad arrivare al bivio poco prima di S. Bartolomeo. Incrociamo la sterrata di Via Casello a quota 265 dove prendiamo a dx. (da qui si stacca il tracciato della non competitiva). Si segue dapprima una sterrata orizzontale e poi una caratteristica creuza cementata che attraversa le numerose costruzioni rurali ben restaurate di Rupanego tra fasce e 3 / 7

4 oliveti,. Bellissimo è lo scorcio iniziale, presso un secolare castagneto con seccatoio, su tutto il vallone di Sori e le sue frazione, Canepa, Sussisa, nonché sull intero crinale che da S. Croce sale al Possuolo con le sue caratteristiche bancate di roccia. Il tratto è senza particolari dislivelli per pochi chilometri e permette di rifiatare. Segue un breve tratto in discesa all inizio di Costa di Rupanego (quota 236 m.). R.A. Da qui si svolta a dx. per mulattiera in direzione Capreno (cartello in legno e segnavia x rossa). Si continua lungo una bella mulattiera, dapprima in bosco e superato un rivo entrando in un bell uliveto per giungere in breve a Capreno (240 m). Il tratto successivo è estremamente suggestivo attraversando il dedalo delle viuzze interne del borgo contadino. Si prosegue su cementata sino ad un voltino, che si imbocca a dx per giungere nei pressi della società di mutuo soccorso, da dove a sn per giungere presso il negozio di frutta e verdura. Quì a sn per via Banchi e poi sempre a sn in prossimità del civico 59. in breve si attraversa la provinciale e si imbocca la bellissima creuza mattionata che attraversando oliveti e con alcuni tornanti ci porta a Ponte di Capreno (quota 70). Si attraversa con attenzione la strada comunale Lago Canepa e si prende a dx una creuza che supera questo borgo costituito da vecchi mulini. Poco dopo si valica il torrente Sori su un ponte con effigie sacra per portarsi in sponda dx. Si continua in leggera discesa per comoda mulattiera selciata, ovvero l antica comunale Sori-Lago. Proseguiamo ora a sn in discesa in discesa superando quasi subito con una breve rampa alcuni caratteristici nuclei storici di Sori tra cui loc. case Bruciate. Arriviamo presso un ponte sul torrente Sori dove da dx. giunge il Rio Cortino (quota 30 m loc. La Rovere). Svoltiamo bruscamente a dx. passando sotto un voltino e prendiamo in salita la mulattiera comunale Sori-Teriasca, (cartello in legno). La mulattiera sale dapprima rapidamente con alcuni tornanti poi prosegue meno ripida su caratteristico selciato sino a quota 200 presso case Cortino dove sfiora il tornante della stradale che sale a Teriasca, passando prevalentemente in bosco. Poco dopo il tornante la pedonale diventa in fondo cementato. Si incrocia poi presso una cappelletta, la comunale Canepa Teriasca a quota 250 che noi trascuriamo, per procedere sempre nella medesima direzione di marcia. La pendenza si abbatte e anche la creuza offre scorci veramente suggestivi sul crinale del Monte Castelletti-Monte Possuolo. Poco oltre ad un bivio sempre a dx. in salita entrando nel caratteristico nucleo storico di Teriasca che raggiungiamo poi in discesa presso la Piazza della Chiesa di S. Lorenzo 290 m.) (rifornimento idrico e solido). Scendiamo dalla piazza, andando a dx. oltrepassiamo un rio e al bivio prendiamo il ramo di sn. lungo la comunale Pieve-Teriasca. La mulattiera è dapprima in lieve discesa su fondo cementato poi, attraversa su uno storico ponte in pietra il Rio Bussoleto (226 m.) per entrare nel comune di Pieve. Si procede dentro un fitto castagneto (loc Bousiou) per risalire al rudere della casa dei Campi (259 m.) dove entriamo in un bosco con alti pini domestici e macchia mediterranea. Il tratto è nel complesso corribile, in fitto bosco e permette sia di recuperare le forze o di incrementare la velocità. 4 / 7

5 Poco dopo casa dei Campi, presso un vasto pino con palchetto da caccia (quota 250) si va a sn. in discesa La traccia stretta e con alcune serpentine ci porta dapprima ad incrociare un sentiero orizzontale (strada comunale Chiossa, quota 185). La zona è denominata loc. Rue per la presenza di numerose ed alte Roverelle. Trascurando il sentiero evidente si continua a sn. in discesa su traccia poco accennata, tra fitte eriche arboree sino a giungere a quota 160 sulla strada vicinale del Mulo. Percorriamo questa bella creuza che passa tra fasce con scorci panoramici sul Golfo Paradiso, sino a giungere per caratteristica mattonata in largo Gerolamo Rollino dietro la Chiesa di Pieve. Si scende poi con un brevissimo tratto di strada asfaltata alla piazza di Pieve 165 m. R.G. Vale qui la pena di fermarsi un attimo anche perché da questo tratto al salita è veramente dura e la piazza di Pieve è l ultimo punto di uscita comoda. Stupendo è il panorama della piazza su tutto il golfo sottostante come pure su S. Croce, meta successiva del nostro percorso. All uscita dalla piazza si prende a sn. (sempre su asfalto) per via Alla Chiesa. Al termine della brevissima salita si giunge ad un bivio. Si prosegue a dx. in salita per via S. Bernardo, su stretta stradina in salita. Si oltrepassa l oratorio di S. Antonio Abate per proseguire in lieve salita. Dopo poco imbocchiamo a dx. la scalinata di Via Consiglietto a quota 196 m., quasi deviando di 180. In breve si va a prendere il primo bivio a sn (comunale della Contrada quota 215 m.), che su larga mulattiera supera una abitazione e procede poi in lieve salta sino a superare a quota 251 un bivio dove prendiamo il ramo di dx. in salita. (comunale del Pozzuolo). Questo tratto è uno dei tratti più belli dell intero percorso, con scenari mozzafiato sulla costa di Bogliasco, la zona del Giugo e la costa di Bogliasco, tra stupendi aromi di macchia e fasce abbandonate. Si prosegue per un breve tratto pressoché orizzontalmente sino a giungere ad un importante bivio sulla costa di Mion (quota 271). Abbandoniamo la comunale che procede a sn. e con una svolta secca a dx puntiamo a salire pressoché dritti lungo la linea di massima pendenza lungo un passetto che fiancheggia muri a secco seguendo il largo e panoramicissimo (nonché ripido!) crinale della costa di Mion. Con alcune serpentine ci ricolleghiamo con una mulattiera presso quota 360 m, poco dopo una abitazione (è la più alta abitazione di Pieve in splendida posizione panoramica). Il percorso diventa ora uno stretto e assai ripido sentierino, che prosegue costeggiando nella prima parte un muro a secco per poi proseguire risalendo tra gerbidi, ginestre, eriche arboree e rari tratti di macchia, puntando dritto sul crinale sud sino sommità del Monte di S. Croce 518 m., che raggiungiamo con una ultima ripida ma breve scalinata. Rifornimento solidi e liquidi. Pur non essendo la metà finale S. Croce costituisce il cuore di tutto il trail, attorno a cui gira tutto il nostro percorso, inoltre la bianca chiesetta è praticamente osservabile da quasi tutti i versanti. La sommità stessa è un punto panoramico eccezionale. 5 / 7

6 L essere posizionato lungo un crinale in posizione dominante le altre aree hanno fatto si che questo posto fosse molto importante per il transito di viandanti o pellegrini. Abbiamo infatti notizie che la prima costruzione della Chiesa di S. Croce (come hospitalis) risalga probabilmente tra il 1200 e il Il luogo merita davvero una sosta anche per dare una occhiata al temibile crinale che si sussegue verso nord, come pure per guardarsi attorno, con un panorama che va dal Monte di Portofino all area del Voltrese e a tutta la costa Ligure di Ponente. Si ridiscende lungo il versante ovest seguendo il crinale sino alla quota 495 da dove in discesa sino alla loc. Cramoiexi (baracchino in cemento)-quota 456 m. seguendo esattamente il filo del crinale. Da li lungo il crinale sino ad arrivare ad una vaga insellatura presso alcune lastronate inclinate (loc. Ciappediè 466 m). Si continua ora a dx. per evidente crinale, in salita decisa sino ad arrivare nei pressi di due piloni che servivano una teleferica (strafia) per il trasporto del fieno. Poco dopo si arriva nei pressi di un pilone dell alta tensione (quota 507), dove inizia il muro del Monte Castelletti. Si risale faticosamente il crinale con numerose svolte, superando poi un tratto più abbattuto ma roccioso, con numerose forme di erosione carsica, sino a giungere sulla sommità del Monte Castelletti (606 m) da dove ridiscendiamo rapidamente per ripida cresta erbosa sino all avvallamento della Pussa da Colla (563 m.). Si trascura la mulattiera a sn. e si procede dritti lungo il crinale. La salita procede ripidissima lungo il crinale con tratti rocciosi che si alternano a tratti di sentiero, tutti veramente ripidi, con scalini rocciosi e tratti estremamente pendenti che mettono a dura prova anche il trailer più esperto. Se vi rimane fiato guardatevi attorno, questa cresta sembra un angolo di Alpi trasportata sul mare! Per non sbagliare puntate all evidente stazione meteo quota 774 m. e mentre faticate duramente, pensate all altrettanta dura fatica che compivano i fienatori che su questi ripidi ed assolati pendii venivano qua a falciare! Dalla stazione meteo in breve in discesa a sn. al parcheggio del Possuolo 738 m. Rifornimento idrico e solido. Dal parcheggio si prende questa volta a sn, lato mare, presso il guard-rail imboccando la vicinale Monte Riondo, segnata anche due quadrati rossi, che dapprima orizzontalmente poi con un piccolo tratto esposto, ma non difficile, risale le bancate rocciose del Monte Riondo, a picco sul vallone del Rio Poggio, per riportarsi in cresta, dove col percorso dell andata torniamo a case Cordona o Pree 734 m. Imbocchiamo senza possibilità d errore la crosa con tratti lastricati che permettono una veloce corsa, sino ad arrivare a quota 578 m. presso la mulattiera che giunge da Sessarego in loc. Gaigianna. Il crinale si spiana e percorrendolo attraversiamo uno splendido tratto panoramico: a dx. abbiamo i folti castagneti di S. Maria Maddalena e gli imponenti pendii del monte Fasce mentre dal lato opposto le aree prative e gli ultimi campi chiusi da muri a secco poco sopra Sessarego, (Campi di Caenzi) e laggiù l azzurra distesa del Golfo paradiso con i suoi pittoreschi borghi. Oltrepassiamo i resti di alcune teleferiche attive sino al secondo dopoguerra per portarsi al passo della Crocetta 485 m. R.A. Al bivio prendiamo a sn. in discesa lungo una mulattiera su cui passa anche 6 / 7

7 l acquedotto costruito nel 1882 che dalla Fontanaccia porta a s. Ilario. Attraversiamo una zona prativa e poi radi boschetti tra roverelle, sino a quota 342, da dove la mulattiera lastricata diventa ripida e con tratti tecnici e sconnessi, per giungere poi con una ulteriore ripida scalinata sino alla Serra di Musanega (quota 271 m.). Prendiamo a sn con una secca svolta a 180 seguendo dapprima una creuza con fondo asfaltato che si trasforma in mulattiera più o meno pianeggiate, Oltrepassiamo alcune case rurali e continuiamo poi tra fasce sino a giungere ad un evidente impluvio a quota 237 m. dove risaliamo brevemente sino ad una altra casa. Si oltrepassa un tratto parzialmente disturbato dal rumore dell autostrada, per continuare lungo una bella creuza cementata che in breve, con lieve discesa, ci riporta a Sessarego (al bivio a dx in discesa sino a Piazza Canezza). R.A. Ritorniamo alla Società Operaia di Sessarego e scendiamo ora lungo la creuza mattonata che abbiamo percorso in mattinata sino a Via Sessarego. Continuiamo in discesa per l asfaltata sino a dove incrociamo Via Cavour, percorsa in mattina. Procediamo ancora per poco lungo via Sessarego e prendiamo a sn. una ripida scalinata che ci porta nei pressi dell Ekom. Continuiamo ora stando possibilmente a dx lungo il marciapiede per via Cavour sino ad un incrocio. Si continua lungo al strada stando sulla sn. per via dei Mille per una cinquantina di metri, per imboccare poco dopo a sn. il caratteristico vicolo Molino.con cui ci ricongiungiamo a via Colombo. Con brevissima discesa arriviamo sul bellissimo Ponte Romano presso lo yacht club. Arrivo e pasta party. 7 / 7