Un esperienza di valutazione rischio ROA in sanità
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- Beniamino Moroni
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1 Un esperienza di valutazione rischio ROA in sanità Marco Cirilli - RSPP ASL 12 di Viareggio - 1
2 Articolo Valutazione dei rischi 1... il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi. 2. La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato nell ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia. 3. La valutazione può includere una giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione dei rischi più dettagliata. 2
3 Articolo Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi 1. Tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivanti dall esposizione agli agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo.. 2. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione Articolo Definizioni e) valori limite di esposizione: limiti di esposizione alle radiazioni ottiche che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche siano protetti contro tutti gli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute conosciuti; (per le radiazioni incoerenti sono riportati nell ALL.to XXXVII, parte I, per le radiazioni laser nella parte II) 3
4 Articolo Identificazione dell esposizione e valut.ne dei rischi 1. il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori. La metodologia rispetta le norme della Commissione elettrotecnica internazionale (IEC), per le radiazioni laser, e le raccomandazioni della Commissione internazionale per l illuminazione (CIE) e del Comitato europeo di normazione (CEN) per le radiazioni incoerenti.. adotta le buone prassi individuate od emanate dalla Commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per l igiene del lavoro presta particolare attenzione ai seguenti elementi: a) il livello, la gamma di lunghezze d onda e la durata dell esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche; b) i valori limite di esposizione di cui all articolo 215; f) l esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali; i) sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali; l) una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente Norma IEC m) le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature 4
5 . Articolo Disposizioni per eliminare o ridurre i rischi 1. Se i valori limite d esposizione possono essere superati, il datore di lavoro definisce e attua un programma d azione che comprende misure tecniche e/o organizzative... b) della scelta di attrezzature che emettano meno radiazioni ottiche, tenuto conto del lavoro da svolgere; e) della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni f) della limitazione della durata e del livello dell esposizione; g) disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale; h) delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature. 2.., i luoghi di lavoro in cui i lavoratori potrebbero essere esposti a livelli di radiazioni ottiche che superino i valori limite di esposizione devono essere indicati con un apposita segnaletica. Dette aree sono inoltre identificate e l accesso alle stesse è limitato, laddove ciò sia tecnicamente possibile. 5
6 2. PRINCIPALI RISCHI PER LA SALUTE E SICUREZZA L esposizione alle radiazioni ottiche artificiali (ROA), o il loro impiego durante il lavoro, può presentare rischi soprattutto dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute. La tipologia di effetti dell esposizione dipende dalla lunghezza d onda della radiazione incidente, mentre dall intensità e dalla durata dipendono sia la possibilità che questi effetti si verifichino che la loro gravità. Sovraesposizione a luce visibile: disturbi temporanei visivi quali abbagliamento, accecamento temporaneo. Rischi di incendio e di esplosione innescati dalle sorgenti stesse e/o dal fascio di radiazione e ulteriori rischi associati alle apparecchiature che utilizzano ROA quali ad esempio stress termico, contatti con superfici calde, rischi di natura elettrica ecc. Nel caso poi di sorgenti laser, che possono generare radiazioni di elevatissima intensità, i danni conseguenti possono risultare estremamente gravi. Per alcuni tipi di sorgenti laser vanno presi in considerazione anche rischi di natura chimica e biologica (nei fumi o aerosol). 6
7 4.1 PARTE 1 - ROA NON COERENTI a) Per quello che riguarda le apparecchiature, le norme sono la Direttiva europea 2006/42/CE nuova direttiva macchine. Il costruttore deve riportare sul manuale le informazioni su ROA emesse che possano nuocere all operatore o alle persone esposte; potrà anche assegnare alla macchina una delle 3 categorie di emissione contemplate, Come già detto, nel citato Documento n Rev.02, DLgs 81/2008, Titolo VIII; Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro Indicazioni Operative sono giustificabili tutte le apparecchiature che emettono radiazione ottica non coerente classificate nella categoria 0 secondo lo standard UNI EN 12198:2009 b) Per quello che riguarda i dispositivi medici (ad esempio le apparecchiature per diagnosi e terapia) la norma di riferimento è la direttiva europea 93/42/CE, recepita con DLgs 46/97, e per i dispositivi medici diagnostici in vitro (ad es. apparecchiature di laboratorio, cappe di manipolazione) la direttiva 98/79/CE recepita con DLgs 332/00, nonchè la direttiva 2007/47/CE di prossimo recepimento. Il fabbricante è tenuto a dichiarare la conformità alle suddette norme e a quanto da esse prescritto in relazione a ROA potenzialmente pericolose, e soprattutto a fornire con la documentazione e la manualistica anche le avvertenze e/o precauzioni da prendere per l uso. 7
8 c) Per quello che riguarda infine le lampade ed i sistemi di lampade, anche a LED, sono classificati in 4 gruppi, - Gruppo Esente:Nessun rischio fotobiologico - Gruppo 1: Nessun rischio fotobiologico in normali condizioni di impiego - Gruppo 2 : Non presenta rischi in condizioni di riflesso naturale di avversione alla luce o effetti termici - Gruppo 3 : Pericoloso anche per esposizioni momentanee Sono giustificabili tutte le lampade e i sistemi di lampade, anche a LED, classificate nel gruppo Esente dalla norma CEI EN 62471:2009, e quindi non comportano nessun rischio fotobiologico Esempi di sorgenti di questo gruppo sono l illuminazione standard per uso domestico e di ufficio, i monitor dei computer, i display, le fotocopiatrici, le lampade e i cartelli di segnalazione luminosa; sorgenti analoghe, nelle corrette condizioni di impiego si possono giustificare 8
9 Sorgenti NON GIUSTIFICABILI A)Arco elettrico, per saldatura elettrica Possibilità di sovraesposizione Molto elevata Note (tab.8.1 Documento n.1/2009 Istruzioni operative- Coord.Tecnico Reg.) Le saldature ad arco elettrico possono superare i limiti per radiaz. UV per tempi di esposizione dell ordine di decine di secondi a 1 metro dall arco;i lavoratori, le persone presenti e di passaggio possono essere sovraesposti in assenza di adeguate prescrizioni tecnico-organizzative B) Lampade germicide per sterilizzazione e disinfezione(14) Elevata Gli UVC emessi dalle lampade sono utilizzati per sterilizzare aree di lavoro e locali in ospedali, laboratori 9
10 Sorgenti NON GIUSTIFICABILI C) Lampade per fotoindurimento di polimeri (per dentisti) (n.10) Possibilità di sovraesposizione Media Note (tab.8.1 Documento n.1/2009 Istruzioni operative- Coord.Tecnico Reg.) Le sorgenti UV sono usualmente all interno di apparecchiature, ma l eventuale radiazione che può fuoriuscire da aperture è in grado di superare i limiti in poche decine di secondi D) Lampade o sistemi LED per fototerapia (18) elevata La radiazione UV è utilizzata per terapie in dermatologia e la luce blu per es. in fototerapia dell ittero neonatale 10
11 Sorgenti NON GIUSTIFICABILI E) Lampade scialitiche da sala operatoria o ambulatorio (80) Possibilità di sovraesposizione Bassa (elevata se visione diretta) Note (tab.8.1 Documento n.1/2009 Istruzioni operative- Coord.Tecnico Reg.) Per talune lampade i valori limite di esposizione possono essere superati in 30 minuti di visione diretta della sorgente F) Apparecchiature con sorgenti IPL per uso medico o estetico Elevata- molto elevata Emissioni di ROA potenzialmente molto superiori ai valori limite anche per pochi secondi 11
12 6. VALUTAZIONE DEL RISCHIO La valutazione del rischio (Rischio = probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o esposizione, nonché dimensioni possibili del danno stesso ) R=PxM Scala delle probabilità P di accadimento P=4 P= dell evento: 4 Altamente probabile, 3 Probabile. 2 Poco probabile, 1 Improbabile P= Scala delle possibili magnitudo M del P= danno 4 Gravissimo, 3 Grave, 2 Medio, 1 Lieve M=1 M=2 M=3 M=4 12
13 La scala di priorità degli interventi per la specifica tipologia di rischio da esposizione ROA in ambiente sanitario, è la seguente (Ass.Italiana Fisica Medica, 2009): R>8 Rischio migliorabile, eventuali azioni migliorative devono essere programmate con urgenza 4 R 8 Rischio tollerabile, eventuali azioni migliorative possono essere programmate nel medio-breve termine R 3 Rischio accettabile, eventuali azioni migliorative possono essere programmate senza urgenza 13
14 Un esempio E) Lampade scialitiche da sala operatoria. Reparti interessati : Blocco Operatorio, Day Surgery, Blocco Parto, Pronto Soccorso, ambulatori chirurgici e similari, apparecchiature come da elenco Una delle ditte produttrici ha prodotto la certificazione che le sue lampade scialitiche rientrano nel gruppo esente secondo lo standard CEI EN 62471:2009, che corrisponde a NESSUN RISCHIO FOTOBIOLOGICO. In base all art.181, c3, il datore di lavoro può giustificare che non sia necessario un approfondimento della valutazione del rischio sia per questa marca di lampade che per le altre scialitiche (per analogia e similitudine tecnica). In ogni caso da un esame delle attività relative, secondo la tab. 8.1 citata la probabilità di sovraesposizione è Bassa e diverrebbe Elevata solo per visione diretta della sorgente oltre 30 minuti, però la posizione dell operatore è solitamente al di sotto oppure a fianco del corpo illuminante ed è quindi improbabile una visione diretta della sorgente, quindi la valutazione del rischio sarà con P=1 ed M=2, cioè R = P x M = 2 Rischio accettabile, eventuali misure migliorative senza urgenza Unica misura cautelativa: istruzione di evitare la visione diretta del corpo ill. 14
15 6.2 Valutazione rischio esposizione a radiazioni LASER La formula R=PxM, è stata utilizzata per lo specifico settore dei laser anche dal Report Associazione Italiana Fisica Medica n.5 /2009 Laser medicali: tipologie, analisi dei rischi,procedure di sicurezza, controlli alle pagg. 26 e segg., con lievissime differenze solamente terminologiche (per es. entità danno definita D anziché M e così via). 15
16 Tipo di laser Classe 1 Classe 1M Classe 2 Classe 2M Classe 3R Classe 3B Classe 4 Stima pericolo Nessuno Basso Basso Basso Medio Medio alto Principali caratteristiche di sicurezza CEI-EN fasc.9891 Laser sicuri nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili Come sopra, ma pericolosi con ottiche di osservazione Normalmente le difese naturali (riflesso palpebrale 0,25 sec) sufficienti; NON osservare direttamente, NON puntare Come sopra, ma pericolosi con ottiche di osservazione Visione diretta sconsigliata; Non dirigere il fascio verso le persone; uso solo per autorizzati e formati Pericolosa visione diretta e speculare. Riflessione diffusa sicura. Come sopra. Utilizzare solo zona confinata e sorvegliata e limitare esposizione e accesso. Come sopra. Pericolosa visione diretta e anche riflessione diffusa. USO RICHIEDE ESTREMA CAUTELA. Pericolo di lesioni alla pelle. Pericolo incendio. 16
17 Allora per quanto riguarda i laser presenti nell ASL 12: a) laser di classe 1 e di classe 2 : il pericolo viene stimato dalla tabella nessuno oppure basso, quindi possiamo rientrare nel concetto, previsto dall art.181 comma 3 del DLgs 81/08, e riportato nelle Indicazioni Operative sopra citate al punto 5.07 e seguenti., la valutazione può includere una giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione dei rischi più dettagliata, essendo esperienza condivisa che talune sorgenti di radiazioni ottiche, nelle corrette condizioni di impiego, non danno luogo ad esposizioni tali da presentare rischi per la salute e sicurezza. Corrette condizioni di impiego significa ad esempio di seguire le istruzioni e indicazioni d uso, apposte sulle targhette o scritte nei manuali, di non aprire mai le apparecchiature per accedere alle parti interne, eccetera.. Esempi di queste categorie sono le fotocopiatrici laser, stampanti laser, lettori CD/DVD ecc. 17
18 b) laser di classe 3B, 3R e 4 (n.15 sistemi) : M = Medio = 2 per gli apparecchi classi 3B e 3R M = Grave = 3 per gli apparecchi classe 4 Utilizzando la scala della probabilità P riportata in precedenza, presente anche nel documento dell Associazione Italiana Fisica Medica citato, non essendosi mai verificati nella nostra azienda infortuni per esposizione a ROA si rientrerebbe nel caso poco probabile, però in via cautelativa scegliamo un valore superiore, cioè P = Probabile = 3 per tutti gli apparecchi classi 3B, 3R, 4 e in tutti i loro locali di attività. Da cui discende la valutazione del rischio: R = 6 per gli apparecchi classi 3B e 3R (rischio tollerabile, azioni nel breve-medio termine) R = 9 per gli apparecchi classe 4 (rischio migliorabile, azioni con urgenza) Azioni (comunque già intraprese): formazione operatori, fornitura DPI, segnaletica sicurezza, limitazioni accesso, idoneità locali, sorveglianza sanitaria, ecc. 18
19 ...però sono meglio le Radiazioni Ottiche Naturali Grazie. 19
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