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1 Il laboratorio di chimica Nel laboratorio di chimica c è un bancone, dove possono lavorare quattro studenti su ogni lato più lungo. Gli studenti dovrebbero indossare i camici da laboratorio, che svolgono una funzione importante nel proteggere i vestiti dalle sostanze chimiche più pericolose, come l acido solforico. In laboratorio c è un lavandino con rubinetto dell acqua per il lavaggio della vetreria e, affianco ad esso, un serbatoio contenente acqua distillata per il risciacquo finale. I composti usati negli esperimenti sono presenti in soluzioni acquose contenute in particolari bottigliette chiamate Ranvier che possono essere di vario tipo: con o senza tappo contagocce. Per realizzare gli esperimenti di laboratorio è necessario disporre di apparecchiature specifiche, comprendente alcuni recipienti in vetro resistenti al calore (Pyrex), altri che possono essere utilizzati per le misurazioni o per le altre operazioni analitiche. La vetreria è il nome dato a tutti quegli strumenti, anticamente di vetro e oggi anche in plastica (polipropilene), che servono a contenere, misurare o travasare una sostanza. Ne esistono di vari tipi, quasi sempre hanno una taratura per il volume e ognuno può avere varie dimensioni e caratteristiche. La vetreria può essere di vetro comune, come il tipo PMP che resiste fino a temperature di 150 C, o vetro speciale, come il Duran o il Pyrex, che resistono fino a temperature di 500 C. I becher sono dei bicchieri con orlo svasato e forniti di un beccuccio che permette di versare liquidi più facilmente. Presentano tacche che indicano il volume di liquido a vari livelli di riempimento. Il volume riportato è sempre approssimativo. Vengono utilizzati per sciogliere o miscelare sostanze. La beuta è un recipiente troncoconico con collo stretto. Ne esistono vari tipi come quella classica, e quella a collo smerigliato. Le beute a collo smerigliato permettono l inserimento nel loro collo di altra vetreria, come il distillatore. Il volume riportato è sempre approssimativo; di utilizzo similare a quello dei becher, ma più propriamente adoperata nelle titolazioni. I palloni tarati o matracci sono recipienti a forma sferica, o con fondo appiattito, aventi collo sottile che riportano sul collo una tacca di taratura la quale indica fino a quanto il matraccio deve essere riempito per contenere il volume segnato all esterno dello stesso. E sempre dotato di un tappo smerigliato o in plastica. E utilizzato per preparare le soluzioni a titolo noto o per diluire ad un certo volume una quantità nota di soluzione. Il matraccio a fondo sferico è usato per contenere liquidi specialmente quando è necessario riscaldarli. Deve essere fissato ad un sostegno per mezzo di un morsetto. 1

2 La provetta è un piccolo cilindro di vetro chiuso ad un estremità. E usata per saggi reattivi su soluzioni liquide che non sviluppano grandi quantità di calore. Non va mai riempita oltre la metà; si può agitare scuotendola dolcemente con l ausilio di una pinza; non si capovolge mai tappandola con un dito. Il provettone è un cilindro di dimensioni superiori, adoperato esclusivamente in centrifuga per sedimentazioni di terreni o di liquidi di differente densità. Il porta provette, in plastica o in metallo, serve per posizionare le provette. Il cilindro graduato è un recipiente di diversa grandezza utilizzato per misurare volume approssimativi di liquidi. Lo zero della scala è situato in fondo al cilindro poiché esso è usato per misurare il volume che contiene. Permette di prelevare anche volumi intermedi di liquido in quanto possiede una scala graduata. Il cilindro tarato è un recipiente che differisce dal precedente in quanto riporta un unica tacca indicante il volume che deve essere misurato. Non permette prelievi intermedi. La buretta è un tubo di vetro graduato in ml e decimi di ml, dotato ad una estremità di un dispositivo che permette la fuoriuscita del liquido da utilizzare. Qualcuna è dotata di una striscia di smalto bianco portante una riga blu che permette una lettura più precisa delle soluzioni incolori. È usata nelle titolazioni, durante le quali è sostenuta da un apposito sostegno. 2

3 La pipetta è un lungo tubo di vetro, graduato che termina con una strozzatura oppure presenta una bolla centrale e due tacche, una al di sopra, l altra al di sotto di questa. Viene riempita per aspirazione, cioè applicando una leggera depressione all estremità superiore. Tale operazione si effettua con una aspirapipette, chiamata in gergo porcellino, che è una pompa di gomma, provvista di una imboccatura per la pipetta e di tre valvole a sfera per l immissione e l emissione di aria. La pipetta permette prelievi di volumi anche intermedi comunque compresi nella scala stessa. Quando le pipette vengono completamente svuotate una piccola porzione di liquido rimane aderente all interno della punta. Non è necessario farla fuoriuscire poiché la taratura delle pipette tiene già conto di questo piccolo errore. Nelle pipette e nelle burette lo zero della scala è situato in alto poiché queste misurano la quantità di liquido che defluisce. La pompa a tre vie o porcellino è uno strumento che si utilizza per aspirare i liquidi evitando di portare alla bocca la pipetta. È dotato di tre valvole (A, S, E). la valvola A serve per creare il vuoto nella parte sferica dello strumento; tramite la valvola S si può, di conseguenza aspirare il liquido. Per mezzo della valvola E si fa defluire il liquido prelevato. Il vetrino d orologio è un piattino di diverse misure solitamente in vetro. Si utilizza per le pesate dei reattivi solidi o per coprire altri recipienti come beute o becher. Il mortaio è una tazza in porcellana che vie e usata per frantumare sostanze o terreni da analizzare tramite un pestello anch esso in porcellana. 3

4 Il treppiede è un attrezzo metallico sul quale vengono appoggiati le retine rompifiamma. La reticella metallica è un oggetto che viene utilizzato per appoggiare solitamente becher o beute che contengono soluzioni o reattivi da scaldare. L imbuto in vetro o in plastica, di varie dimensioni, è utilizzato per riempire le burette o per trasferire i reattivi pesati sul vetrino d orologio. Se all interno viene posizionata la carta da filtro, consente la separazione dei solidi dai liquidi (filtrazione). La spruzzetta è un recipiente di plastica e serve per aggiungere quantità limitate di acqua distillata. I fornelli presenti in laboratorio sono di tipi: bruciatore Bunsen autonomo laborgaz, funziona con una cartuccia da 190 g di gas butano; bruciatore ad alcool 4

5 fornelletto autonomo a butano Nella versione classica il bunsen consiste in un tubo metallico verticale, recante alla base un foro di iniezione del gas e una valvola di aspirazione dell'aria, attraverso la quale è possibile regolare la temperatura della fiamma. Facendo ruotare un anello coassiale al tubo in modo da coprire le aperture, cessa l afflusso d aria e si ottiene una fiamma di color giallo ma non molto calda (fiamma riducente). Facendo coincidere i fori di cui l anello è munito con le aperture del tubo la miscela gas-aria brucia in eccesso di aria e quindi in eccesso di ossigeno; la fiamma che si ottiene è blu, caldissima (fiamma ossidante). La particolare caratteristica del bunsen è quella di non lasciare traccia di nerofumo sui corpi riscaldati. Oltre che come versatile fonte di calore, il becco Bunsen viene utilizzato in analisi chimica per effettuare i cosiddetti saggi alla fiamma, un esperimento che permette di riconoscere gli elementi chimici in base al colore emesso dai suoi sali quando vengono riscaldati. LE BILANCE In laboratorio si usano due tipi di bilance: a) bilancia tecnica; b) bilancia analitica. La prima consente di effettuare pesate con precisione a livello di centigrammo (due cifre dopo la virgola), la seconda, invece, viene utilizzata per pesate di maggior precisione e cioè fino al livello del decimo di milligrammo (quattro cifre dopo la virgola). La bilancia analitica ha rispetto a quella tecnica, una portata più ridotta; pertanto, prima, dell uso, l operatore deve sempre verificare la portata massima della bilancia che intende utilizzare. La sequenza delle operazioni per eseguire una pesata sono le seguenti: - verificare che la bilancia sia collegata alla rete elettrica; - verificare la taratura; - prima si ogni pesata effettuare l azzeramento tramite l apposito tasto; - porre sul piatto della bilancia l apposito contenitore (vetrino ad orologio, becher) ed azzerare nuovamente. Non porre mai le sostanze direttamente sul piatto della bilancia. Non porre mai oggetti caldi sul piatto della bilancia; - pesare i reattivi ponendoli nel contenitore posto precedentemente sul piatto della bilancia; - attendere che il peso si stabilizzi e prendere nota del peso stesso. 5

6 LA CAPPA ASPIRANTE È una struttura dotata di un aspiratore e di un anta scorrevole in senso verticale, posizionata su un normale bancone di lavoro. L aspiratore ha la funzione di convogliare all esterno vapori tossici che si possono formare in seguito a particolari reazioni chimiche o che provengono direttamente da alcuni reattivi che per loro natura liberano vapori dannosi per l uomo. L anta scorrevole può essere posizionata diversamente a seconda delle necessità dell operatore, proteggendolo così da eventuali incidenti. LE CLASSI DI RISCHIO I simboli di rischio chimico sono simboli che vengono stampati sulle etichette dei prodotti chimici e che servono ad informare immediatamente riguardo ai tipi di pericoli connessi all'uso, alla manipolazione, al trasporto ed alla conservazione degli stessi. CORROSIVO Classificazione: questi prodotti chimici causano la distruzione di tessuti viventi e/o materiali inerti. Precauzioni: non inalare ed evitare il contatto con la pelle, gli occhi e gli abiti. Esempi: Acido cloridrico, Acido fluoridrico ESPLOSIVO Classificazione: sostanze o preparazioni che possono esplodere a causa di una scintilla o che sono molto sensibili agli urti o allo sfregamento. Precauzioni: evitare colpi, scuotimenti, sfregamenti, fiamme o fonti di calore. Esempi: Tricloruro di azoto, Nitroglicerina COMBURENTE Classificazione: sostanze che si comportano da ossidanti rispetto alla maggior parte delle altre sostanze o che liberano facilmente ossigeno atomico o molecolare, e che quindi facilitano l'incendiarsi di sostanze combustibili. Precauzioni: evitare il contatto con materiali combustibili. Esempi: Ossigeno, Nitrato di potassio, Perossido di idrogeno 6

7 INFIAMMABILE Classificazione: sostanze o preparazioni: - che possono surriscaldarsi e successivamente infiammarsi al contatto con l'aria ad una temperatura normale senza impiego di energia - solidi che possono infiammarsi facilmente per una breve azione di una fonte di fiamma e che continuano ad ardere - liquidi che possiedono un punto di combustione compreso tra i 21 ºC ed i 55 ºC. - gas infiammabili al contatto con l'aria a pressione ambiente - gas che a contatto con l'acqua o l'aria umida creano gas facilmente infiammabili in quantità pericolosa. Precauzioni: evitare il contatto con materiali ignitivi (come aria ed acqua). Esempi: Benzene, Etanolo, Acetone ESTREMAMENTE INFIAMMABILE Classificazione: sostanze o preparazioni liquide il cui punto di combustione è inferiore ai 21 C. Precauzioni: evitare il contatto con materiali ignitivi (come aria ed acqua). Esempi: Idrogeno, Acetilene, Etere etilico TOSSICO Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o penetrazione nella pelle, possono implicare rischi gravi, acuti o cronici, e anche la morte. Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo. Esempi: Cloruro di bario, Monossido di carbonio, Metanolo ESTREMAMENTE TOSSICO Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento attraverso la pelle, provocano rischi estremamente gravi, acuti o cronici, e facilmente la morte. Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo, l'inalazione e l'ingestione, nonché un'esposizione continua o ripetitiva anche a basse concentrazioni della sostanza o preparato. Esempi: Cianuro, Nicotina 7

8 IRRITANTE Classificazione: sostanze o preparazioni non corrosive che, al contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose possono espletare un'azione irritante. Precauzioni: i vapori non devono essere inalati ed il contatto con la pelle deve essere evitato. Esempi: Cloruro di calcio, Carbonato di sodio NOCIVO Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi, per la salute, di gravità limitata, e raramente la morte. Precauzioni: i vapori non devono essere inalati ed il contatto con la pelle deve essere evitato. Esempi: Laudano, Diclorometano, Cisterna PERICOLOSO PER L'AMBIENTE Classificazione: il contatto dell'ambiente con queste sostanze o preparazioni può provocare danni all'ecosistema a corto o a lungo periodo. Precauzioni: le sostanze non devono essere disperse nell'ambiente. Esempi: Fosforo, Cianuro di potassio, Nicotina 8

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