Italia: mantenere il controllo
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- Tito Grassi
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1 Trimestriale n 14 Luglio 2012 Italia: mantenere il controllo Sottoposta alla pressione dei mercati, l economia italiana si aggrappa all andamento incerto della domanda mondiale per tentare di limitare i danni provocati alla domanda interna dalle severe misure di austerità, a cui si aggiungono le difficoltà del settore bancario. Il governo, rispettando in un modo o nell altro i suoi impegni in termini di bilancio, può sperare di influire sulle aspettative dei mercati e contenere quindi il premio di rischio. L Italia dovrebbe così riuscire a mantenere la qualità della sua firma sovrana, ma con la prospettiva di una lunga e gravosa fase di atonia. L economia italiana ha registrato dal 2008 un calo cumulato del 6% del proprio PIL. Si tratta della più violenta recessione vissuta dal paese nel dopoguerra. Il crollo del PIL durante la crisi del 1992 si era limitato allo 0,9%, grazie ad una svalutazione che aveva sostenuto le esportazioni, con un conseguente contributo fortemente positivo alla crescita, permesso dal netto calodelle importazioni. Il crollo di tutte le componenti della domanda interna, se si considerano le variazioni dalla crisi del 2008, è dello stesso ordine di quello conosciuto in occasione della crisi del 1992 (6%). La cura di austerità che l Italia si è imposta è paragonabile a quella conosciuta nel 1992 (2,2 punti del PIL). Ma se nel il crollo della domanda interna (-4,4%) aveva potuto essere in parte contenuto dal ricorso alla cassa integrazione guadagni e da aiuti al settore bancario e automobilistico, tali elementi non agiscono sulla fase più recente della crisi. I margini di bilancio sono stati infatti ampiamente esauriti, mentre il carattere strutturale della crisi e l ampiezza degli squilibri sono stato presi in conto dai vari agenti economici, lasciando prospettive di crescita fortemente limitate dai necessari aggiustamenti. E dopo il mancato recupero nel biennio 2010/2011 della perdita di produzione cumulata nel , in un contesto caratterizzato dalla violenta frenata degli scambi commerciali su scala mondiale, oggi la flessione riguarda la domanda interna Italia: confronto fra la crisi del 1992 e crisi attuale indice, ultimo trimestre di crescita positiva = 100 Le difficoltà incontrate dal settore bancario agiscono, tramite la restrizione del credito, come catalizzatrici delle complicazioni a cui sono confrontate sia le famiglie, colpite dall incremento della disoccupazione, che le imprese, indebolitedall incertezza che pesa sulla domanda. Le inevitabili cessazionidi attività, insieme al lento e lungo processo di aggiustamento del mercato immobiliare, manterranno sotto pressione la domanda interna italiana, che si prevede in flessione per i prossimi due anni. Tuttavia, nello scenario da noi elaborato, caratterizzato dalla progressiva risoluzione della crisi dei debiti sovrani mediante una maggiore integrazione dell UEM, l impatto sulle altre zone dovrebbe restare limitato e la crescita dovrebbe continuare ad essere più sostenuta nei continenti americano e asiatico. L Italia potrebbe allora contare su una domanda estera relativamente dinamica che, abbinata al ripiego delle importazioni, potrebbe in parte compensare il crollo della domanda interna. Questo non basterà ad evitare una recessione nel 2012, ma potrebbe permettere una stabilizzazione dell attività nel corso del prossimo anno. La perdita di produzione a fine 2012 raggiungerebbe il 6,8% rispetto al picco pre-crisi, con una perdita equivalente in termini di prodotto pro capite(ossia euro). Questo calo del livello di vita sarà difficilmente recuperabile nel decennio in corso, che continuerà ad essere caratterizzato dall austerità di bilancio e da un regime di crescita fiacca su scala europea. Sommario Italia: mantenere il controllo... 1 L immobiliare non residenziale in Italia T0 T1 T2 T3 T4 T5 T6 T7 T8 T9 T10 T11 T12 T13 T14 T15 T16 PIL crisi 1992 Domanda interna crisi 1992 PIL crisi Domanda interna crisi Fonti: Istat, Crédit Agricole S.A.
2 Focus macroeconomico Paola MONPERRUS-VERONI Scenario a W La nuova flessione del PIL registrata nel primo trimestre (-0,8% t/t, dopo -0,7% nel T4 2011), è coerente con gli effetti recessivi associati ad un rigido piano di rigore, al quale vengono ad aggiungersi le difficoltà del settore bancario. Tutte le componenti della domanda interna sono in ripiego, ad eccezione dei consumi pubblici. Il calo concomitante delle importazioni ha permesso di relativizzare la diminuzione delle esportazioni e di assicurare il solo contributo positivo alla crescita. Il protrarsi dell ondata recessiva nel T segnalato dal nostro indicatore avanzato (-0,7%) sembra plausibile e confermato da vari indicatori. Gli ordinativi del primo trimestre sono ulteriormente diminuiti (-5,1% t/t dopo -4,5%), in particolare per quanto riguarda la domanda domestica (-6,1%). La produzione industriale in aprile appare di nuovo in calo (-1,9%) e lo studio di Confindustria segnala un nuovo ripiego (-0,6% m/m) in maggio. Il sondaggio condotto dall ISTAT presso le imprese è, in maggio, al livello più basso dalla fine del Solo l indice PMI è ripartito al rialzo in maggio, ma continua a gravitare in zona di contrazione dell attività. La contrazione nel settore dei servizi, dove l indice ha raggiunto il suo minimo storico, èimportante. Imprese: l aggiustamento inizia davvero L elevato numero di cessazioni di attività registrate nel primo trimestre 2012, in particolare fra le PMI, costituisce il dato peggiore dell ultimo decennio, con eccezione del 2009, e sottolinea la fragilità del tessuto industriale, nonché il lungo processo di ristrutturazione ancora in corso. Come è noto, ripetute scosse telluriche hanno colpito l Emilia, area a forte concentrazione di attività manifatturiera, con importanti distretti industriali specializzati nell agroalimentare, nel biomedicale, nella meccanica e nel tessile/abbigliamento. L interruzione prolungata dell attività peserà sulle cifre delle produzione industriale al di là del secondo trimestre. Italia: Tasso di redditività economica % del capitale investito 20 quanto l aumento degli stipendi resta limitato da negoziati poco dinamici e dal gelo delle retribuzioni nella pubblica amministrazione. Il tasso di redditività del capitale investito continua a peggiorare. Nel 2011 il tasso di investimento ha stagnato e non è tornato ai livelli precedenti la crisi. Questo dato, che potrebbe andare nel senso di una ripresa degli investimenti, non è in effetti che un segnale di distruzione della capacità di produzione, se si combina questa constatazione con la flessione del tasso di utilizzazione delle capacità Italia: Tasso d investimento % del valore aggiunto Fonti: Insee, Destatis, Crédit Agricole SA Il tasso di autofinanziamento è rimasto stabile dal 2009, ad un livello piuttosto elevato per gli standard italiani, ma la spesa per interessi èaumentata, a causa delle condizioni più restrittive del credito contrariamente a quanto è avvenuto nei due grandi partner europei. % Italia: Tasso di autofinanziamento Fonti: Insee, Destatis, Crédit Agricole SA 5 0 Fonti: Insee, Destatis, Crédit Agricole SA Il tasso di margine delle imprese italiane continua a deteriorarsi ad un ritmo più veloce rispetto ai principali concorrenti. Ciò che fa risalire i costi salariali unitari è soprattutto l indebolimento del ciclo di produttività, in Famiglie: tempi duri Il calo del reddito disponibile reale delle famiglie, per il quinto anno consecutivo, non potrà essere evitato. Il debolissimo contributo positivo degli stipendi e delle prestazionisociali sarà più che neutralizzato dal contributo negativo del reddito dei lavoratori indipendenti e della proprietà e da quello molto negativo dei prelievi obbligatori. L impatto dell introduzione dell IMU e dell aumento delle tariffe (elettricità, gas, acqua) pesera per un 20% in media sulla spesa per la casa delle famiglie italiane. n 14 - Luglio
3 Focus macroeconomico Paola MONPERRUS-VERONI Le famiglie italiane dispongono ancora di una notevole riserva di ricchezze finanziarie ma, nonostante un calo degli investimenti immobiliari, il tasso di risparmio finanziario sarà troppo trascurabile per consentire il protrarsi dell accumulazione finanziaria. Esecuzione del bilancio: un rischio sotto controllo Il differenziale di evoluzione del reddito delle famiglie italiane, rispetto alle famiglie francesi o tedesche, è attribuibile soprattutto al debole incremento della massa salariale, oltre che ad una Borsa particolarmente depressa. % Contributo alla crescita del RDL (media ) 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0 France Allemagne Italie Redditi dei lavoratori indipendenti e della proprietà Trasferimenti Prelievi obbligatori Stipendi Prestazioni sociali RDL reale Fonti: Istat, Insee, Destatis, Crédit Agricole S.A. Le difficoltà del finanziamento bancario e l espansione del risparmio precauzionale impediranno ai tassi di risparmio (12% a fine 2011), ai livelli più bassi dal 1995, di continuare a rivestire un ruolo di ammortizzatore dei consumi. Il netto calo dell indice di fiducia della famiglie riscontrato in maggio è il risultato di un peggioramento di tutte le componenti dell inchiestae conferma la debolezza del morale dei consumatori Italia: Tasso di risparmio finanziario % del reddito disponibile lordo Fonti: Istat, Insee, Destatis, Crédit Agricole S.A. Il rischio legato all esecuzione del bilancio resta sotto controllo. Gli ulteriori tagli di spesa previsti dalla Spending review in corso di approvazione al Parlamento e le entrate provenienti dalla lotta all evasione fiscale non contabilizzate nella Legge finanziaria lasciano al Governo qualche piccolo margine di manovra. Abbastanza per compensare almeno parzialmente il peggioramento congiunturale del saldo pubblico, evitando quindi altre richieste di misure di austerità da parte dell UE, in un contesto che giustificherebbe l applicazione di circostanze eccezionali. Il governo Monti ha riportato una nuova vittoria, riuscendo a far votare dal Parlamento la controversa riforma del lavoro, che offre ai mercati garanzie di flessibilità pur assicurando un quadro normativo meno incerto ai molti lavoratori precari. Ma anche se la recente sconfitta elettorale subita dei partiti della coalizione che sostiene Monti ha allontanato il rischio di elezioni anticipate, il sostegno popolare al governo tecnico si attenua e il clima sociale diventa più teso. Il principale rischio associatoalla nostra previsione di crescita (-1,9% nel 2012 e +0,1% nel 2013) è al ribasso e sarebbe legato ad una cattiva gestione della crisi dei debitipubblici, tale da provocare una nuova e più importante ondata di panico e dicontagio con imercati, incapaci di discriminare e di riconoscere gli sforzi effettuati dall Italia. 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0 - % a/a Italia: contributi alla crescita Domanda interna,scorte escl. Commercio estero Fonti: Istat, Crédit Agricole S.A. Variazione delle scorte PIL previsione Italia T1 T2 T3 T4 Pil 0,5-1,9 0,1-0,8-0,7-0,1 0,0 Consumi nazionali 0,2-2,4-0,3-1,0-0,7-0,2-0,2 Investimenti -1,2-7,0-0,7-3,6-1,5-0,6-0,2 Investimenti in macchinari 0,0-5,6 2,0-1,1-1,0-0,1 0,4 Investimenti in costruzioni -2,3-1,8-1,9-0,5-0,7-0,5-0,5 Variazione delle scorte (a) -0,7-1,3 0,0-0,5-0,2-0,1 0,1 Esportazioni nette (a) 1,5 2,5 0,7 0,9 0,2 0,3 0,1 Tasso di disoccupazione 8,4 10,3 10,4 9,8 10,0 10,5 11,0 Inflazione (a/a %) 2,9 3,3 2,0 3,6 3,6 3,2 2,8 Disavanzo pubblico (% PIL) -3,9-2,6-1, (a) contributo alla crescita del PIL (in %) n 14 - Luglio
4 Focus settoriale Quang Khoi NGUYEN quangkhoi. L immobiliare non residenziale in Italia L immobiliare non residenziale può essere suddiviso in tre grandi categorie: gli uffici, i negozi e i depositi. Ognuno di questi segmenti costituisce un mercato a sé stante, in ognuna delle città italiane, in quanto conserva caratteristiche specificamente locali. L analisi presentata in queste pagine è circoscritta al mercato di Milano, le cui prospettive non sono favorevoli, come indica il colore rosso delle frecce della tabella di sintesi riportata di seguito. Immobiliare non residenziale in Italia Tasso di vacancy Affitti Rendita locativa % tendenza valore tendenza % tendenza Uffici 10,7 520 /m²/an 5,50 Negozi 760 /m²/an 6,50 Depositi 55 /m²/an 8,25 Gli uffici a Milano Considerata la debolezza della domanda, alcune nuove costruzioni sono state rinviate dal 2011 al 2012 e le messe in cantiere rallentano, a causa dell assenza di finanziamenti e delle incertezze sul piano urbanistico. Le consegne dovrebbero comunque essere triplicate, da m² nel 2011 a m² nel 2012, a meno che determinati progetti non siano nuovamente ritardati in assenza di adeguata domanda. Il tasso di vacancy continua ad aumentare e l assorbimento netto resta negativo: le imprese traslocano infatti solo per razionalizzare e ridurre le superfici utilizzate. Tuttavia, ciò non impedisce per ora agli affitti prime di restare stabili ad un livello relativamente elevato, grazie ad un offerta limitata di prodotti di qualità nel centro cittadino. Il calo dei tassi di capitalizzazione si è interrotto e si registra perfino un leggero aumento anche per le proprietà prime. Con 123 M investiti nel T , gli investimenti restano stabili, ad un livello relativamente basso. Tuttavia, i progetti di nuove costruzioni restano importanti /m²/an Centri commerciali prime a Milano T Affitti Rendimenti Fonti: CBRE, Crédit Agricole S.A. % 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 /m²/an Uffici a Milano % La logistica a Milano ,0 11,0 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 Le nuove costruzioni restano concentrate nei programmi riservati agli utilizzatori. La domanda riguarda operazioni di ampliamento o di trasferimento in locali di migliore qualità. Il mercato della logistica beneficia attualmente dello sviluppo dell e-commerce in Italia. Il tasso di vacancy e gli affitti per il mercato prime restano per ora stabili. Invece, i prodotti di cattiva qualità sono messi da parte e cominciano ad accumularsi. I tassi di capitalizzazione aumentano anche per i depositi prime. Affitti Tasso di vacancy Rendimenti Fonti: CBRE, Crédit Agricole S.A. I centri commerciali a Milano Il netto rallentamento dell economia ha un incidenza negativa sui consumi. Il tasso di vacancy delle proprietà prime resta per ora debole, grazie all influsso positivo sulla piazza del mercato del lusso. Gli affitti restano stabili a livelli elevati, ma i tassi di capitalizzazione iniziano a risalire. Nel primo trimestre del 2012, nessun nuovo centro commerciale è stato aperto a Milano. /m²/an Depositi prime a Milano Affitti Rendimenti Fonti: CBRE, Crédit Agricole S.A. % 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 n 14 - Luglio
5 Focus settoriale Il ciclo immobiliare Quang Khoi NGUYEN quangkhoi. Le prospettive I mercati immobiliari presentano un carattere ciclico. Il loro ciclo può essere schematizzato da un sinusoide e dall orologio immobiliare corrispondente, come sui grafici presentati di seguito. Gli affitti dell immobiliare non residenziale a Milano sono riusciti a resistere al deterioramento dell economia italiana, restando finora stabili. Tuttavia, tale congiuntura sfavorevole finirà per interessare il mercato milanese, pesando sulla domanda. Le prospettive restano quindi sfavorevoli, con affitti che dovrebbero cominciare a diminuire. L orologio immobiliare riportato di seguito sintetizza tale situazione, situando i tre segmenti dell immobiliare non residenziale (gli uffici, i negozi e i depositi), in alto del ciclo e quindi alla vigilia di una flessione. n 14 - Luglio
6 Redazione terminata il 27 Giugno 2012 Tradotto dal francese Etudes Economiques Groupe - Crédit Agricole S.A Paris cedex 15 - Fax : +33 (0) Direttore responsabile: Jean-Paul Betbèze Segretariato di redazione: Véronique Champion-Faure Contatto : publication.eco@credit-agricole-sa.fr Internet : - Etudes Economiques Abbonatevi gratuitamente alle nostre pubblicazioni elettroniche La presente pubblicazione riflette le opinioni di Crédit Agricole S.A. alla data della sua diffusione, salvo menzione contraria (collaboratori esterni). Tali opinioni possono subire modifiche in qualsiasi momento, senza alcun preavviso, e sono espresse a titolo puramente informativo. Le informazioni contenute nella pubblicazione e le analisi in essa sviluppate non costituiscono in nessun caso un offerta di vendita o una sollecitazione commerciale e non impegnano in alcun modo la responsabilità di Crédit Agricole S.A., di una delle sue filiali o di una Caisse Régionale. Crédit Agricole S.A. non garantisce l esattezza e l esaustività delle opinioni contenute nella pubblicazione, né le fonti a partire dalle quali sono state ottenute le sue informazioni, sebbene tali fonti d informazioni siano considerate affidabili. Né Crédit Agricole S.A., né una delle sua filiali o una Caisse Régionale, non possono pertanto essere considerate responsabili per la divulgazione o l utilizzo delle informazioni contenute in questa pubblicazione. n 14 - Luglio
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