GIUNTA PROVINCIALE DI TORINO

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1 GIUNTA PROVINCIALE DI TORINO Verbale n. 6 Adunanza 12 febbraio 2013 OGGETTO: ADOZIONE DI POLITICHE DI BILANCI PUBBLICI GENDER ORIENTED: IL BILANCIO DI GENERE DELLA PROVINCIA DI TORINO. APPROVA- ZIONE. Protocollo: /2013 Sotto la presidenza del dott. ANTONIO SAITTA si è riunita la Giunta Provinciale, regolarmente convocata, nella omonima Sala, con l'intervento degli Assessori: GIANFRANCO PORQUEDDU, ALBERTO AVETTA, PIERGIORGIO BERTONE, UGO PERONE, MARIAGIUSEPPINA PUGLISI, IDA VANA, ANTONIO MARCO D ACRI e con la partecipazione del Segretario Generale BENEDETTO BUSCAINO. Sono assenti gli Assessori UMBERTO D OTTAVIO, CARLO CHIAMA, MARCO BALAGNA e ROBERTO RONCO. Il Presidente, riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta. A relazione degli Assessori Puglisi e D Acri. Premesso che: nella Quarta Conferenza delle Donne (Pechino 1995), nella Beijing Platform for Action si afferma il principio che il bilancio di genere rappresenta un azione utile per la promozione ed attuazione del principio del gender mainstreaming; l Unione Europea ha recepito le indicazioni e la prospettiva della Conferenza di Pechino ed in particolare dal 2001 ha iniziato ad impegnarsi nella diffusione e promozione del bilancio di genere; in Italia le prime sperimentazioni in bilancio di genere sono partite dagli enti locali, soprattutto dalle Province e dai Comuni, come conseguenza in parte dell impianto legislativo italiano; nel 2002 le Province di Modena, Siena e Genova si sono impegnate in maniera più sistematica nella redazione del bilancio di genere e hanno siglato un protocollo d intesa con l obiettivo di promuovere e sviluppare il gender budgeting in Italia e di costruire una rete per lo scambio di buone prassi in materia;

2 nel corso degli anni altre amministrazioni hanno aderito al protocollo di intesa e la Provincia di Torino ha aderito con deliberazione della Giunta n del 07/04/2004; nel 2006 la Provincia ha adottato il primo Bilancio Sociale integrato con il bilancio ambientale e di genere per il periodo 2004/5; il programma di mandato 2008/2013 individua le pari opportunità quale valore significativo per la Provincia di Torino, al quale si riferiscono numerose iniziative di governo atte a contribuire alla rimozione degli ostacoli per la sostanziale realizzazione della parità tra donne e uomini ; nel 2008 la Provincia ha adottato, dandogli autonoma rilevanza, il bilancio di genere 2006/2007; nel 2010 la Provincia di Torino, per ovviare alla complessità delle metodologie sperimentate per la stesura del Bilasncio di Genere che richiedono interventi esterni e determinano un sovraccarico informativo all interno della struttura, ha attuato la sperimentazione di una metodologia di rilevazione ed analisi su base quasi esclusivamente documentale, che ha condotto alla realizzazione ed adozione del il bilancio di genere 2009; Considerato che: il metodo individuato prende spunto dai propositi di Pechino 1995 che costituiscono le linee guida delle Politiche di genere e, attraverso una tabella di corrispondenza fra le aree tematiche utilizzate nel Bilancio Sociale 2004 ed i programmi correnti, consente di riportare al Genere le risultanze del rendiconto della gestione per l'attuale esercizio; in fase di redazione, sono stati affinati alcuni elementi del modello di analisi 2010 cercando di dar conto del passaggio dalla fase di gender auditing che ha caratterizzato il passato al momento presente di reale gender budgeting attraverso l integrazione fra: la programmazione pluriennale delle politiche di genere (piano territoriale pari opportunità Ugualmente) costruita sul mainstreaming e l integrazione interassessorile la programmazione annuale che riprende e attualizza il piano pluriennale (RPP e PEG) il documento consuntivo annuale sulle politiche di parità e di conciliazione dei tempi, che costituisce la fase di verifica e la base per la riprogettazione; Tenuto conto che questa Provincia, non esente dalle forti criticità prodotte da una congiuntura che sempre più spesso sembra assumere aspetti strutturali, ha voluto rispondere attraverso un applicazione realmente pervasiva del principio del mainstreaming, declinato attraverso la gestione, la pianificazione, il coordinamento e la condivisione attiva della direzione politica e della struttura, degli Enti Locali e delle realtà territoriali, affrontando le priorità che in materia di parità si sono palesate di giorno in giorno nell operato amministrativo con l assunzione di politiche di integrazione fra Enti, strutture e bisogni del territorio, il sostegno e l implementazione degli organi di parità, l assunzione puntuale dell orientamento ad azioni di fundraising: il Consuntivo di Genere si rivela, in questo senso, il più prezioso fra gli strumenti di monitoraggio e orientamento, divenendo una costante fra i mezzi per l orientamento delle decisioni delle politiche; Preso atto che il documento intitolato per sottolinearne l origine ed i fondamenti CONSUNTIVO DI GENERE 2011, allegato sotto la lettera A al presente atto per farne parte integrante e sostanziale, è prodotto di dichiarazioni "certe"e può essere portato alla condivisione dei Servizi della Provincia di Torino senza particolare aggravio del carico di

3 lavoro; Acquisiti i pareri favorevoli in ordine alla regolarità tecnica dei Responsabili dei Servizi interessati, ai sensi dell art. 49, comma 1, del Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli Enti Locali, approvato con Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267; Visto l'art. 134, comma 4, del citato Testo Unico e ritenuta l'urgenza; con voti unanimi, espressi in forma palese, la Giunta Provinciale DELIBERA 1. di approvare ed adottare, per le finalità in premessa illustrate, il CONSUNTIVO DI GENERE 2011 della Provincia di Torino, allegato sotto la lettera A al presente atto per farne parte integrante e sostanziale; 2. di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile con successiva votazione separata, espressa e favorevole di tutti gli intervenuti. Letto, confermato e sottoscritto. In originale firmato. Il Segretario Generale f.to B. Buscaino Il Presidente della Provincia f.to A. Saitta

4 CONSUNTIVO DI GENERE 2011 ALLEGATO A

5 INDICE IL GENDER BUDGETING 4 Perchè fare un bilancio di genere? 5 Su quali basi impostare il bilancio di genere? 5 Strumenti per l'attuazione di un bilancio di genere 6 IL DOCUMENTO CONSUNTIVO ANNUALE SULLE POLITICHE DI PARITA E DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DELLA PROVINCIA DI TORINO 8 IL CONSUNTIVO DI GENERE 9 La metodologia adottata 10 La riclassificazione programmi CONSUNTIVO DI GENERE 2011: AREE DI SPESA DESTINATE IN MODO ESPLICITO ALLE DIFFERENZE DI GENERE E ALLE PARI OPPORTUNITA 15 AMBIENTE, PERSONA E FAMIGLIA: SERVIZI EROGATI AL CITTADINO CHE, SE GESTITI CON CRITERI DI PARITA, HANNO UN IMPATTO SIGNIFICATIVO RISPETTO ALLE DISPARITA TRA DONNE E UOMINI 44 AREE CHE REGOLANO L ATTIVITÀ DELL ENTE, CONSIDERATE NEUTRE IN RELAZIONE ALL IMPATTO CHE QUESTE HANNO NEI CONFRONTI DEL CITTADINO, MA CHE POSSONO AVERE UN CONNOTATO DI GENERE SE RIFERITE AI SOGGETTI CHE OPERANO INTERNAMENTE ALL ISTITUZIONE 90 ALCUNI DATI UTILI A INQUADRARE IL CONTESTO DI GENERE DELLA PROVINCIA DI TORINO 2010/11 93 BIBLIOGRAFIA RELATIVA A TEORIE, ELABORAZIONI,ESPERIENZE NEL MONDO 100 SITOGRAFIA RELATIVA A TEORIE, ELABORAZIONI, ESPERIENZE NEL MONDO 104 NUOVA BIBLIOGRAFIA RELATIVA A TEORIE, ELABORAZIONI, ESPERIENZE NEL MONDO 108 2

6 PRESENTAZIONE In tutto il mondo le donne sono in gran parte responsabili della gestione dei bilanci familiari, controllando, pare, fino al 65 per cento della spesa globale. Tuttavia, i bisogni delle donne sono spesso ignorati quando si tratta di scelte di finanza pubblica, come se potessero essere considerate indifferenti decisioni di bilancio in grado di determinare se una donna deve trascorrere ore di attesa o consumare carburante ogni giorno per conciliare vita e lavoro, se i suoi figli possono frequentare un libero doposcuola, se si deve pagare per l'assistenza sanitaria privata o se la fermata dell'autobus è abbastanza ben illuminata sentirsi al sicuro. L analisi di genere di un ente pubblico, di un impresa, di un associazione consiste, come è noto, nel riclassificare le voci di un bilancio per aree sensibili al concetto di genere, ossia analizza entrate e uscite con riferimento ai diversi effetti che possono avere per la vita di uomini e donne. Nel corso degli ultimi 15 anni, c'è stato un crescente movimento per il monitoraggio dei bilanci nazionali, regionali e locali in funzione delle variazioni della domanda e delle priorità da valutare in relazione alla piena attuazione del principio di parità; più di 100 paesi, dall Australia alla Tanzania si sono impegnati a redigere bilanci di genere finalizzati a incidere sulle future destinazioni di spesa. Tuttavia, oggi, ci troviamo ad affrontare nuove sfide a causa della crisi economica globale. Le decisioni comunemente assunte nelle cosiddette ricette anticrisi sembrano comunque destinate, anche quando conseguono effettivi risultati di contenimento del debito pubblico, a produrre distorsioni negative sul reddito o sull agire quotidiano di donne e uomini così come aggiustamenti di bilancio di un azienda, manovre finanziarie di uno stato o incentivi al personale di un ente locale possono aumentare, diminuire o lasciare intatte differenze di genere a livello occupazionale, sociale e famigliare. Se crescono ad esempio gli investimenti di un Comune per i servizi alla persona (agli anziani, all infanzia, alle attività educative), chi ne beneficerà maggiormente saranno le donne, più tradizionalmente impegnate nel lavoro di cura (retribuito e non) e ne deriverà presumibilmente un vantaggio in termini di maggiore occupabilità femminile, in funzione del tempo liberato grazie ad un servizio pubblico che sostituisce o integra una prestazione privata. Diane Elson, sociologa, esperta in Genere e Sviluppo all Università di Essex e presidente del Gruppo Bilancio UK Women, ha sostenuto nel corso del congresso dell IPS, Associazione per i diritti delle donne nello sviluppo, che l analisi dei Bilanci pubblici è collegata in modo molto diretto con la vita quotidiana delle donne - le imposte che pagano, i servizi che fanno o non ricevono e le conseguenze delle scelte. La lezione che questi anni sembrano volerci impartire è che quando i Paesi tagliano le spese, di solito è un male per le donne Cosa viene tagliato solitamente? Continuando nella citazione della Elson, posti di lavoro pubblici dove le donne spesso sono maggioranza, i servizi a cui si affidano per la cura dei bambini e degli anziani, persino le forniture ospedaliere di biancheria e pannolini che le donne dovranno poi procurarsi per i familiari." La Provincia di Torino, certo non esente dalle forti criticità prodotte da una congiuntura che sempre più spesso sembra assumere aspetti strutturali, ha voluto rispondere attraverso un applicazione realmente pervasiva del principio del mainstreaming declinato attraverso la gestione, la pianificazione, il coordinamento e la condivisione attiva della direzione politica e della struttura, degli Enti Locali e delle realtà territoriali. Affrontare le priorità che in materia di parità si palesano di giorno in giorno nell operato amministrativo comporta l assunzione di politiche di integrazione fra Enti, strutture e bisogni del territorio, il sostegno e l implementazione degli organi di parità, l assunzione puntuale dell orientamento ad azioni di fundraising. Il Consuntivo di Genere si è rivelato, in questo senso, il più prezioso fra gli strumenti di monitoraggio e orientamento, divenendo una costante fra i mezzi per l orientamento delle decisioni delle politiche. L Assessore al Bilancio, Personale, Relazioni Internazionali (Marco D Acri) L Assessore alle Politiche Attive di Cittadinanza, Diritti sociali e Parità (Mariagiuseppina Puglisi) 3

7 IL GENDER BUDGETING Che cosa è un bilancio di genere? I bilanci sono uno degli strumenti di controllo delle effettive scelte politiche più diretti ed efficaci perché non è neutro né il modo di acquisire risorse né quello di impiegarle. Il bilancio di genere è un tentativo di valutare le priorità delle politiche pubbliche attraverso il bilancio ed esaminare il modo in cui impattano su donne e uomini e/o su specifici gruppi di donne e uomini. Il bilancio di genere non è perciò un bilancio separato per le donne, dove registrare la corrispondenza fra il dato demografico e la ripartizione della spesa pubblica ma piuttosto la valutazione della qualità dell 'impatto della spesa su uomini e donne Attraverso la destinazione di spesa è possibile tanto promuovere la parità delle donne che esacerbarne la disuguaglianza,così come ridurre o aumentare i divari di reddito e di altre forme di disuguaglianza. PRESUPPOSTI A livello internazionale il primo paese a sperimentare il gender budgeting è stato l Australia nel Successivamente altri paesi hanno promosso ed utilizzato tale strumento,tra i più attivi si possono citare: il Sudafrica, il Canada, la Gran Bretagna, la Francia, Israele, la Svizzera, la Norvegia, la Svezia e la Danimarca. L importanza e l efficacia di tale strumento sono state riconosciute dalla comunità internazionale nella Quarta Conferenza delle Donne (Pechino 1995), nella Beijing Platform for Action infatti si afferma che il bilancio di genere rappresenta un azione utile per la promozione ed attuazione del principio del gender mainstreaming. L Unione Europea ha recepito le indicazioni e la prospettiva della Conferenza di Pechino ed in particolare dal 2001 ha iniziato ad impegnarsi nella diffusione e promozione del bilancio di genere, inserendo tale strumento in un più ampio quadro di iniziative per le pari opportunità. Nel 2003 è stata presentata al Parlamento Europeo, dalla Commissione per i diritti della donna e le pari opportunità, una relazione e una proposta di risoluzione in tema di bilancio di genere ( Gender Budgeting - la costruzione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere ). In Italia, a differenza degli altri paesi dove le iniziative di gender budgeting sono state realizzate a livello nazionale, le prime sperimentazioni in bilancio di genere sono partite dagli enti locali, soprattutto dalle Province e dai Comuni, come conseguenza in parte dell impianto legislativo italiano. In ordine cronologico i primi progetti in tema di bilancio di genere risalgono al 2001 e sono stati realizzati in Emilia Romagna, a livello regionale e nella Provincia di Modena. Nel 2002 le Province di Modena, Siena e Genova si sono impegnate in maniera più sistematica nella redazione del bilancio di genere e hanno siglato un protocollo d intesa con l obiettivo di promuovere e sviluppare il gender budgeting in Italia e di costruire una rete per lo scambio di buone prassi in materia. Nel corso degli anni l interesse per il bilancio di genere è cresciuto: altri enti lo hanno realizzato e/o progettato Tra le prime: le Province di Ancona, Alessandria, Ferrara, Firenze, Milano, Parma, Pesaro- Urbino, La Spezia, Torino, Roma ed i Comuni di Genova, Aosta, Cuneo, Firenze, Pesaro. Rimini, Sestri Levante, Siena, Torino, Collegno, Bari,Pinerolo e le Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Marche. A livello nazionale nel corso degli anni sono state realizzate numerose iniziative pubbliche, come convegni, conferenze, presentazioni ecc. Manca ancora il riconoscimento a livello nazionale, anche se in realtà alcuni primi passi sono stati fatti: nella direttiva sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle Pubbliche Amministrazioni, presentata nel maggio 2007 dai Ministri Nicolais e Pollastrini all articolo sei si esprime la necessità di redigere i bilanci di genere e si auspica che diventino pratica consolidata nelle attività di rendicontazione sociale delle amministrazioni. Nell aprile 2006 è stato inoltre presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge Norme per l istituzione del bilancio di genere per la Pubblica amministrazione. 4

8 Perchè fare un bilancio di genere? Per migliorare la parità economica delle donne. Per migliorare l'efficacia, l'efficienza, la responsabilità e la trasparenza dei bilanci pubblici. Per rivelare discrepanze tra ciò che un governo dice che sta facendo e l'impatto delle politiche di governo. Per esplicitare le priorità di bilancio. Per evidenziare se il focus delle politiche è centrato sulla compressione/espansione della spesa in relazione a specifiche aree di bisogni Per fornire uno strumento di analisi all'impegno dei cittadini nel processo decisionale pubblico. per verificare il grado di adempimento agli obblighi previsti da accordi internazionali in materia di diritti umani, come la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) e la piattaforma d'azione di Pechino (PFA), che impone "l'integrazione, di una prospettiva di genere nelle decisioni di bilancio sulle politiche ei programmi Per verificare l adeguatezza dei finanziamenti ai programmi specifici per assicurare la parità tra donne e uomini. "(PFA 345) Su quali basi impostare il bilancio di genere? L attenzione alle differenze tra donne e uomini è fattore costitutivo del Bilancio di Genere, che, infatti, è strettamente correlato al concetto di gender mainstreaming. La definizione adottata dalla Commissione Europea e da diverse organizzazioni internazionali per il Bilancio di Genere lo configura come applicazione del gender mainstreaming nella procedura di bilancio. Questo consiste nell adottare una valutazione d impatto di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio, ristrutturando le entrate e le uscite al fine di promuovere l uguaglianza tra uomini e donne. Il premio Nobel per l economia Amartya Sen è la fonte teorica dell approccio definito come sviluppo umano trasposto nella redazione dei bilanci di genere di ultima generazione che è alla base del modello di analisi adottato dalla Provincia L approccio di Sen consente di tenere metodologicamente conto della multidimensionalità del Benessere, delle differenze tra individui dovute a caratteristiche personali e del contesto, materiale e morale, in cui vivono, contesto segnato da condizioni concrete ed oggettive e da regole di comportamento condivise e sedimentate nel tempo Ma cosa significa approccio di sviluppo umano? A titolo di esempio: - Se l istruzione è una dimensione essenziale per il benessere di ogni persona, compito dell Ente pubblico sarà garantire tutte quelle opportunità di accesso alla scuola per mettere in grado la persona di sviluppare e vivere quella precisa dimensione di benessere. - se il vivere una vita sana e sicura rappresenta una capacità, ossia un essere in grado di vivere una vita sana e sicura, ciascun Ente, per quanto nella sua mission, dovrà impegnarsi nel garantire che ciascun individuo sia messo in grado di vivere una vita sana e sicura 5

9 Tale visione consente di porre l ulteriore questione Quale benessere? come questione diversa e prioritaria rispetto alla allocazione dei mezzi, come questione politica e morale nel senso classico del termine. Le modalità di attuazione possono essere diversificate, ma di solito si parte dall analisi delle disuguaglianze di genere anche in senso statistico e demografico presenti nella realtà che si intende porre sotto osservazione. Si arriva poi ad una lettura degli interventi amministrativi, intesi come insieme delle risposte pubbliche che hanno attenzione e ricaduta specifica per la condizione delle donne. Strumenti per l'attuazione di un bilancio di genere Benché il bilancio di genere non possa essere più considerato un processo nuovo, gli strumenti per la sua attuazione sono ancora in fase di sviluppo. Non esiste un singolo modello e i percorsi concettuali e organizzativi variano anche all interno di territori apparentemente quasi omogenei. Le modalità sono spesso definite più dalle risorse umane e finanziarie mobilitabili sul bilancio di genere che da precise scelte teoriche Ciò premesso, nella quasi generalità delle applicazioni si procede alla rilettura dei bilanci in chiave di genere indagando: le spese riconducibili a scelte specificamente di genere; le spese che nell incidere sulle condizioni generali di vita e benessere promuovono/ostacolano anche la parità di genere; le spese generali o tradizionali di funzionamento istituzionale la cui riconducibilità alla dimensione di genere risulta attività impervia e sostanzialmente poco utile. Le domande che aiutano ad analizzare le spese in ottica di genere sono delineate nella pubblicazione Guardando l'economia attraverso gli occhi della donna edita dal Banulacht, organizzazione delle donne irlandesi. Queste domande sono basate su strumenti sviluppati dall economista britannica e componente del gruppo Bilancio delle donne del Regno Unito, Diane Elson: Possono le politiche del governo di ridurre, mantenere o aumentare le disuguaglianze di genere? (valutazione politica consapevole) A quale tipo di spesa le donne dovrebbero dare priorità nel bilancio? (valutazione disaggregata per genere del beneficiario/a) Delle politiche pubbliche di spesa beneficiano donne e uomini allo stesso modo? (analisi dell'incidenza delle spese pubbliche disaggregate per genere) Qual è l'impatto dei bilanci sul tempo delle donne? (analisi dell'impatto del bilancio sull'impiego del tempo disaggregata per genere) Come le politiche fiscali impattano su donne e uomini? (analisi dell'incidenza fiscale disaggregata per genere) Come possono le donne influenzare la pianificazione di bilancio? (quadro di medio termine delle politiche di genere consapevoli) 6

10 Come possono le donne garantire la responsabilità del governo per la parità di genere? (scheda finanziaria sensibile al genere) UNPAC (UN Platform for Action Committee ManitobA) ha sviluppato una serie di domande per aiutare a scoprire i pregiudizi di genere celati nel bilancio. Queste domande sono un buon modo per iniziare l'analisi di genere riferita a entità territoriali precisamente individuate: Quali sono le esigenze, le preoccupazioni, e le realtà delle donne in una specifica zona? Quali sono i diversi ruoli delle donne e degli uomini nella comunità? Chi fa il lavoro retribuito e non retribuito di cura e di comunità? Quale tipo di spesa diversificano le donne e le ragazze rispetto agli uomini e ragazzi? Quali sono le necessità particolari delle donne e degli uomini in termini di programmi, benefici e servizi? Le donne e gli uomini hanno pari accesso ai programmi, i benefici e servizi? Chi trae vantaggio da più programmi, benefici e servizi? Nel tempo sono aumentati o diminuiti i carichi di lavoro delle donne e degli uomini (lavoro retribuito e non retribuito)? Come è variato nel tempo il reddito delle donne e degli uomini e la sua composizione? L'accesso alle risorse registra maggiori difficoltà per donne o uomini? Le scelte di spesa pubblica in area specifiche hanno migliorato la parità economica delle donne o aggravato le disuguaglianze esistenti? Quali sono le prevalenze di genere negli specifici gruppi capaci di attivare efficaci azioni di lobbing? Chi ha il controllo su decisioni di spesa nei settori che agiscono sulla realtà di ragazze madri, donne anziane, donne con disabilità, le donne senza titolo di studio o con titolo debole, donne immigrate, giovani donne, e donne rurali.? Quanto i canali di ascolto dei decisori privilegiano donne o uomini nello sviluppo e attuazione della politica e dei programmi? Quali sono i costi e le conseguenze derivanti dal ridotto uso dei risultati dell analisi di genere nel predisporre i programmi di medio e lungo periodo? Come le fonti di entrata di bilancio e la fiscalità incide sull impianto della programmazione per migliorare la condizione economica delle donne, piuttosto che esacerbare le disuguaglianze tra uomini e donne? Il sistema fiscale contribuisce a migliorare la parità economica delle donne o accentua le condizioni di discriminazione? 7

11 IL DOCUMENTO CONSUNTIVO ANNUALE SULLE POLITICHE DI PARITÀ E DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DELLA PROVINCIA DI TORINO 8

12 IL CONSUNTIVO DI GENERE Per ovviare alla complessità delle metodologie sperimentate che richiedono interventi esterni e determinano un sovraccarico informativo all interno della struttura, la rilevazione dell annualità 2009 è stata realizzata attraverso la sperimentazione di una metodologia di rilevazione ed analisi su base quasi esclusivamente documentale. La raccolta dei dati è, nell iter di redazione di un Bilancio di Genere, il momento centrale, sia da un punto di vista tecnico e formale, sia da un punto di vista contenutistico e sostanziale. Coinvolgendo l Ente e sensibilizzando i/le dirigenti e i/le direttori/rici delle Aree e Servizi attraverso la somministrazione di schede di rilevazione ed interviste con una metodologia non direttiva ma fondata sul dialogo, si procede poi ad una mera amalgama dei risultati ottenuti. In pratica, però, il procedimento descritto prevede un periodo di inattività del Servizio responsabile della redazione del Bilancio di Genere, in attesa di riscontro e di compilazione delle citate schede di rilevazione A questo si deve inoltre aggiungere il carico di lavoro che va a incidere sul quadro delle attività di ogni singolo servizio a cui viene richiesta l analisi in chiave di genere del proprio operato. Il perdurare di una contingenza economica (esterna ed interna alla Provincia di Torino) ricca di criticità e la conseguente necessità di impiegare risorse umane e finanziarie nelle normali attività amministrative, non distogliendo così l attenzione dei Servizi dalle finalità operative e politiche fissate dal bilancio previsionale pluriennale, ha reso indispensabile la ricerca di una nuova metodologia di semplificazione e razionalizzazione del percorso di progettazione e costruzione del presente Consuntivo di Genere. Si è così giunti all applicazione di un metodo sperimentale, che può essere definito come interno in quanto la realizzazione è avvenuta interamente in seno al Servizio Pari Opportunità, indiretto in quanto il controllo dei contenuti estrapolati dal Rendiconto di Gestione del 2009 della Provincia di Torino è avvenuto solo in un secondo momento (ex post) da parte dei settori competenti e interessati. In pratica, le attività dell Ente relative al 2009, sono state riclassificate secondo il genere, mantenendo una differenziazione tra aree dirette, indirette e neutre, senza interpellare i Servizi eroganti, ma qualificando le stesse dalle caratteristiche espresse e palesate nel Rendiconto di Gestione. Come è facile intuire, tale analisi è indubbiamente più snella e leggera, ma è, per converso, meno specifica e dettagliata; si pensi, per esempio, ad un attività indicata in Rendiconto di Gestione, da cui non traspare una diretta rilevanza di genere, ma pensata e voluta con tali finalità. Questa viene considerata nel presente bilancio come voce neutra e non come voce diretta. Tale divergenza, relativa peraltro ad una percentuale minima di interventi dell Ente, non può comunque oscurare gli indubbi punti di forza del nuovo metodo descritto. Rimangono immutate tutte le finalità per cui viene redatto un bilancio di genere, e viene amplificata ulteriormente la più significativa: il miglioramento dell efficacia, dell efficienza e della dinamicità dell Ente, ottimizzando le voci di spesa. Esso conserva le sue credenziali di strumento di auto -valutazione interna e di valutazione esterna, e grazie ad esso si raggiunge una conoscenza dettagliata del territorio e della popolazione di riferimento, delle sue caratteristiche e delle sue esigenze. Su queste basi si può individuare la concreta capacità dell Ente di risposta ai bisogni della popolazione, non solo in ottica quantitativa, ma anche, e soprattutto, in ottica qualitativa. Il documento consuntivo annuale sulle politiche di parità 2010 ha affinato alcuni elementi dell analisi cercando di dar conto e supportare il passaggio dalla fase di gender auditing al momento di reale gender budgeting. 9

13 Tale risultato è stato ottenuto affermando il forte legame logico-organizzativo fra: - la programmazione pluriennale e annuale dell ente - le politiche di genere sintetizzate e condivise nel piano territoriale pari opportunità Ugualmente - il mainstreaming e l integrazione interassessorile, La metodologia adottata Il metodo muove dai propositi di Pechino 1995 che costituiscono le linee guida delle Politiche di genere e, attraverso la tabella di corrispondenza fra le aree tematiche utilizzate nel Bilancio Sociale 2004 ed i programmi 2009 di seguito inserita, consente di riportare al Genere le risultanze del rendiconto della gestione per l esercizio 2009 In pratica, le attività dell Ente relative al 2009 sono state riclassificate secondo il genere, mantenendo una differenziazione tra aree dirette, indirette e neutre, senza interpellare i Servizi eroganti, ma qualificando le stesse dalle caratteristiche espresse e palesate nel Rendiconto di Gestione La riclassificazione programmi 2011 Dichiarazione di Pechino Garantire il pieno esercizio da parte delle donne e delle bambine di tutti i diritti umani e libertà fondamentali, e adottare misure efficaci contro le violazioni di questi diritti e libertà Riclassificazione per la Provincia - promuovere e realizzare la qualità dell'ambiente - la Provincia per il lavoro, l'educazione e la formazione - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - la Provincia per la sicurezza sociale - razionalizzazione delle risorse umane e strumentali Dichiarazione di Pechino Adottare tutte le misure necessarie per eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne e le bambine e rimuovere tutti gli ostacoli alla parità tra i sessi, al progresso delle donne e al rafforzamento del loro potere d azione Riclassificazione per la Provincia - mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale - la Provincia per il lavoro, l'educazione e la formazione - ridurre il "digital divide" per i cittadini e per le imprese - la Provincia per le imprese del territorio - la Provincia per l'alleanza fra turismo e cultura - la Provincia per l'agricoltura, montagna, parchi flora e fauna - razionalizzazione delle risorse umane e strumentali - sistema coordinato di pianificazione strategica e territoriale - attuazione condivisa corridoio ferroviario europeo Lisbona-Kiev - innovazione e lo sviluppo del sistema energetico - il ciclo integrato dei rifiuti - promuovere e realizzare la qualità ambientale - la Provincia per l'agricoltura, montagna, parchi flora e fauna 10

14 Dichiarazione di Pechino Incoraggiare gli uomini a partecipare pienamente alle iniziative per la parità Riclassificazione per la Provincia - ridurre il "digital divide" per i cittadini e per le imprese - la Provincia per il lavoro, l'educazione e la formazione - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - la Provincia per l'alleanza fra turismo e cultura - dimensione europea ed internazionale della Provincia - riordino del sistema delle partecipazioni - la Provincia per lo sport e il post-olimpico Dichiarazione di Pechino Promuovere l indipendenza economica delle donne, in particolare per mezzo della occupazione, ed eliminare il perdurante e crescente peso della povertà sulle donne, affrontando le cause strutturali della povertà per mezzo di cambiamenti nelle strutture economiche che assicurino a tutte le donne, in particolare a quelle che vivono in aree rurali, pari accesso, in quanto protagoniste essenziali dello sviluppo, alle risorse produttive, alle opportunità e ai pubblici servizi Riclassificazione per la Provincia - ridurre il "digital divide" per i cittadini e per le imprese - la Provincia per il lavoro, l'educazione e la formazione - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale - sistema coordinato di pianificazione strategica e territoriale - la Provincia per le imprese del territorio - la Provincia per l'agricoltura, montagna, parchi flora e fauna - valorizzazione della sede di corso Inghilterra (nido aziendale) Dichiarazione di Pechino Promuovere uno sviluppo durevole al servizio degli individui, in particolare una crescita economica sostenuta, sviluppando l istruzione di base, l educazione permanente, l alfabetizzazione e formazione, nonché l assistenza sanitaria di base per donne e bambine Riclassificazione per la Provincia - ridurre il "digital divide" per i cittadini e per le imprese - la Provincia per il lavoro, l'educazione e la formazione - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale - la Provincia per la sicurezza dell'edilizia scolastica e logistica - la Provincia per la sicurezza delle infrastrutture Dichiarazione di Pechino Prendere iniziative concrete a favore della pace per il progresso delle donne e, riconoscendo il ruolo fondamentale svolto dalle donne nei movimenti per la pace, lavorare attivamente per un disarmo generale e completo, sotto lo stretto ed efficace controllo internazionale, e sostenere i negoziati per 11

15 la conclusione, senza ulteriori rinvii, di un trattato universale, multilaterale ed effettivamente verificabile per la proibizione degli esperimenti nucleari, che possa contribuire al disarmo nucleare e alla prevenzione della proliferazione delle armi nucleari in tutti i suoi aspetti Riclassificazione per la Provincia - dimensione europea ed internazionale della Provincia - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità Dichiarazione di Pechino Prevenire ed eliminare tutte le forme di violenza contro le donne e le bambine Riclassificazione per la Provincia - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità Dichiarazione di Pechino Assicurare pari accesso e uguale trattamento a donne e uomini nell istruzione e nell assistenza sanitaria, e migliorare la salute sessuale e riproduttiva delle donne così come la loro istruzione- Riclassificazione per la Provincia - la Provincia per il lavoro, l'educazione e la formazione - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - la Provincia per la sicurezza sociale Dichiarazione di Pechino Promuovere e proteggere tutti i diritti fondamentali delle donne e delle bambine Riclassificazione per la Provincia - la Provincia per il lavoro, l'educazione e la formazione - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - la Provincia per la sicurezza sociale - razionalizzazione delle risorse umane e strumentali Dichiarazione di Pechino Assicurare l uguale e pieno esercizio di tutti i diritti umani e libertà fondamentali per tutte le donne e le bambine che affrontano difficoltà molteplici, per ciò che concerne la loro acquisizione di poteri e il loro progresso, a causa di fattori quali la loro razza, età, lingua, etnia, cultura, religione, handicap, o perché sono donne indigene Riclassificazione per la Provincia - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità Dichiarazione di Pechino Assicurare il rispetto del diritto internazionale, in particolare il diritto umanitario, allo scopo di proteggere le donne e le bambine in particolare 12

16 Riclassificazione per la Provincia - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - dimensione europea ed internazionale della Provincia Dichiarazione di Pechino Creare le condizioni per realizzare al massimo il potenziale delle bambine e delle donne di tutte le età, assicurare la loro piena e uguale partecipazione alla costruzione di un mondo migliore per tutti e rafforzare il loro ruolo nel processo di sviluppo Riclassificazione per la Provincia - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - dimensione europea ed internazionale della Provincia Dichiarazione di Pechino Assicurare l accesso delle donne, in condizioni di parità, alle risorse economiche, in particolare alla terra, al credito, alla scienza e alla tecnologia, alla formazione professionale, all informazione, alla comunicazione e ai mercati, come strumenti per far progredire le donne e le bambine e attribuire loro poteri, anche attraverso lo sviluppo delle loro capacità, per godere dei benefici che derivano dal pari accesso a queste risorse, tra l altro, per mezzo della cooperazione internazionale Riclassificazione per la Provincia - ridurre il "digital divide" per i cittadini e per le imprese - la Provincia per una società giusta, aperta a obiettivi di uguaglianza e opportunità - dimensione europea ed internazionale della Provincia Restano al di fuori del perimetro definito dalla ricognizione dei programmi, per i quali è possibile ipotizzare una diretta connessione con l applicazione concreta dei principi di Pechino, le politiche che non impattano direttamente sulle singole persone, ma che contribuiscono a definire le condizioni ambientali nelle quali vive la comunità, in particolare i programmi che regolano, dirigono e monitorano contesti organizzativi e di funzionamento dell ente: - efficienza e rigore nell'amministrazione finanziaria. e smaltimento residui passivi - spese per rimborso di prestiti al netto anticipazioni di cassa - azioni ordinarie e di supporto per la realizzazione dei programmi 13

17 IL DOCUMENTO CONSUNTIVO ANNUALE SULLE POLITICHE DI PARITÀ E DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI 2011 Sono stati rivisitati alcuni elementi dell analisi cercando di dar conto del sempre più forte legame logico-organizzativo fra la programmazione pluriennale delle politiche di genere (piano territoriale pluriennale pari opportunità - Ugualmente) costruita sul mainstreaming e l integrazione interassessorile, della programmazione annuale che riprende e attualizza il piano pluriennale (RPP e PEG). Nel documento consuntivo annuale sulle politiche di parità e di conciliazione dei tempi, che costituisce la fase di verifica e la base per la riprogettazione delle azioni, nella descrizione delle attività svolte, nella redazione riferita al 2011 si è dato conto: delle sole spese direttamente riferibili alle aree di spesa destinate in modo esplicito alle differenze di genere e alle Pari Opportunità delle azioni effettivamente svolte documentate a consuntivo per quanto attiene i servizi erogati al cittadino che, se gestiti con criteri di parità, hanno un impatto significativo rispetto alle disparità tra donne e uomini. delle politiche e dei contesti organizzativi per i settori di intervento che non impattano direttamente sulle singole persone, ma che contribuiscono a definire le condizioni ambientali nelle quali vive la comunità. AZIONI DIRETTE Le attività, i progetti e gli eventi che nascono da politiche di azioni positive specificatamente votate al superamento delle differenze ed alla garanzia della piena parità di opportunità sono qui individuate intrecciando la struttura portante della programmazione dell Ente con il modello di lettura per organizzazione affermato dal PTPO Ugualmente : IL PIANO TERRITORIALE PARI OPPORTUNITÀ UGUALMENTE 2010/13 è il prodotto di una metodologia di analisi e programmazione innovativa, mutuata da sperimentazioni internazionali e applicata, forse, per la prima volta nel nostro Paese. Tale metodologia realizza un vero e proprio dialogo tra gender budgeting, programmazione pluriennale ed ambiti organizzativi della vita dell Ente vincolando la progettazione delle azioni future a un quadro di realtà fondato sulle sinergie e trasversalità in ottica di ottimizzazione delle risorse. Per la realizzazione e l efficacia del presente piano è quindi indispensabile un applicazione realmente pervasiva del principio del mainstreaming declinato attraverso la gestione, la pianificazione, il coordinamento e la condivisione attiva della direzione politica e della struttura, degli Enti Locali e delle Realtà territoriali. Affrontare le priorità che in materia di parità si palesano di giorno in giorno nell operato amministrati comporta il sostegno e l implementazione delle strutture e degli organi di parità per una risposta sempre più efficace ai bisogni ed alle necessità incontrati in itinere. L attuazione del Piano rafforzerà perciò il processo di sensibilizzazione / formazione dei vari servizi, e il percorso di acquisizione, da parte delle realtà politiche e operative, delle buone prassi sperimentate ovvero delle innovazioni che hanno dimostrato la loro efficacia, in ottica di mainstreaming di genere. In tale contesto la IX Commissione ed il CPO (ora sostituito dal CUG) assumono un ruolo chiave tanto nello sviluppo di misure specifiche di P.O. quanto nell orientamento della strategia di mainstreaming e di integrazione, obiettivi e misure specificati anche nel presente Piano. LINEE DI INTERVENTO Il piano 2010/13 si articola in 6 linee di intervento : sistema di raccolta dettagliata delle informazioni con dati disgregati per genere; consapevolezza delle differenze di genere delle politiche (che in tal senso non risultano essere mai neutrali); 14

18 formazione specifica sulla prospettiva di genere; conoscenza in ottica di genere del differente impatto delle azioni intraprese dai vari servizi; analisi del contesto in ottica di genere; modalità di comunicazione/organizzazione, definizione dinamiche dell ente in ottica non sessista utilizzo linguaggio di genere. Il Piano è strutturato in cinque settori di lavoro, 22 obiettivi e 78 misure di intervento ordinati sulla base delle relazioni di interdipendenza fra le realtà politiche e le strutture organizzative. SETTORI 1. Politico / decisorio Finalita: Realizzazione delle P.O. e dell uguaglianza di trattamento tra uomini e donne nella Provincia di Torino 2. Tecnostruttura Finalità: Incorporare la prospettiva di genere in tutte le politiche di area e dei servizi 3. Organismi di Pari Opportunità Finalità: Promuovere la parità di genere in seno al Consiglio Provinciale, alla Provincia di Torino e nel territorio 4. Territorio Finalità: Diffondere, supportare e monitorare la cultura di genere anche attraverso la lettura attiva delle politiche locali e della loro significatività per genere 5. Welfare e diritti della cittadinanza Finalità: Proporre, supportare,implementare le azioni concrete per la realizzazione dell effettiva parità ed il contrasto ad ogni discriminazione Come è facile intuire, tale analisi è indubbiamente più snella e leggera, ma è, per converso, meno specifica e dettagliata; si pensi, per esempio, ad un attività indicata in Rendiconto di Gestione, da cui non traspare una diretta rilevanza di genere, ma pensata e voluta con tali finalità. Questa viene considerata nel presente bilancio come voce neutra e non come voce diretta. Tale divergenza, relativa peraltro ad una percentuale minima di interventi dell Ente, non può comunque oscurare gli indubbi punti di forza del nuovo metodo descritto. Rimangono immutate tutte le finalità per cui viene redatto un bilancio di genere, e viene amplificata ulteriormente la più significativa: il miglioramento dell efficacia, dell efficienza e della dinamicità dell Ente, ottimizzando le voci di spesa. Esso conserva le sue credenziali di strumento di auto -valutazione interna e di valutazione esterna, e grazie ad esso si raggiunge una conoscenza dettagliata del territorio e della popolazione di riferimento, delle sue caratteristiche e delle sue esigenze. Su queste basi si può individuare la concreta capacità dell Ente di risposta ai bisogni della popolazione, non solo in ottica quantitativa, ma anche, e soprattutto, in ottica qualitativa. Il documento consuntivo annuale sulle politiche di parità e di conciliazione dei tempi 2010, in fase di redazione ha affinato alcuni elementi dell analisi promuovendo il passaggio dalla fase di gender auditing che ha caratterizzato il passato a forme di reale gender budgeting. Tale risultato è stato perseguito affermando il forte legame logico-organizzativo fra: la programmazione pluriennale delle politiche di genere (Piano Territoriale Pari Opportunità Ugualmente) costruita sul mainstreaming e l integrazione interassessorile 15

19 CONSUNTIVO DI GENERE 2011 AREE DI SPESA DESTINATE IN MODO ESPLICITO ALLE DIFFERENZE DI GENERE E ALLE PARI OPPORTUNITÀ 16

20 SETTORE POLITICO / DECISORIO Finalità: Affermare e sostenere i progressi compiuti nella realizzazione delle P.O. e nell uguaglianza di trattamento tra uomini e donne nella Provincia di Torino. Programma 85 IX COMMISSIONE La Commissione Consiliare di Pari Opportunità si riunisce settimanalmente e ha compiti di indirizzo, promozione e partecipazione alla vita politica sul territorio provinciale; formula proposte agli assessori competenti, per favorire la valorizzazione delle donne ed attivare forme di incentivazione nel lavoro, nella solidarietà sociale, nelle attività produttive, culturali ecc. INTERVENTI PER LA PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITÀ. BILANCIO DI GENERE Il Bilancio di Genere è lo strumento che più di ogni altro aiuta a comprendere nella loro pienezza le differenze profonde che caratterizzano i ruoli, le responsabilità, gli stili di vita e le scelte di donne e uomini, rendendo gli Amministratori e le Amministratrici consapevoli delle reali ricadute delle politiche, dirette e indirette sui propri cittadini e sulle proprie cittadine. Il nuovo metodo utilizzato per la redazione del Bilancio di Genere 2009 e ripreso e migliorato nelle analisi successive ha consentito di mantenere l ormai consolidata buona prassi dell analisi di genere delle politiche dell Ente riportando al genere le risultanze del rendiconto della gestione L attuazione del Piano dovrà, perciò, rafforzare il processo di sensibilizzazione e di formazione dei vari servizi, il percorso di acquisizione, da parte delle realtà politiche e operative delle buone prassi sperimentate con le relative innovazioni che hanno dimostrato la loro efficacia e il sostegno delle strutture e degli organi di parità come condizione per determinare e affrontare le priorità che si palesano di giorno in giorno nell operato amministrativo. LA CONSULTA DELLE ELETTE La "Consulta delle elette della Provincia di Torino" è stata istituita nel dicembre 2003 al fine di offrire a tutte le elette del territorio Provinciale un luogo di confronto, scambio di esperienze, e soprattutto una sede di decisione, tale da consentire di adottare iniziative per la valorizzazione dell'impegno di ogni eletta all'interno della propria assemblea elettiva e dare maggiore visibilità alla presenza femminile nei luoghi di decisione. Dal 2004 c è stata un alternanza di risultati elettorali che ha visto prima la crescita e poi la contrazione della presenza femminile nelle istituzioni pur registrando quasi a titolo di felice presagio, anche nelle recenti Provinciali e comunali la presenza femminile attestata su un dato di poco inferiore al 30 % fra gli eletti con meno di 40 anni. L'obiettivo principale della Consulta delle Elette della Provincia di Torino è : - valorizzare le elette; - dare loro un ruolo e una sede di comunicazione; - ampliare la rete per creare un bacino da cui attingere per la futura classe amministrativa; - fare lobby per dare potere reale alle donne della rete. In questa logica, la Consulta ha condotto un indagine sull inserimento di elementi di parità di genere negli statuti comunali. 17

21 È stato promosso l incontro e lo scambio di esperienze fra le Elette del territorio Provinciale e le realtà socioeconomiche di genere del territorio attraverso: - la promozione/sostegno dello sviluppo delle attività della Consulta Provinciale - delle Elette; - la collaborazione con la Rete di Parità nello sviluppo locale. Sono stati inoltre realizzati: - Organizzazione di un assemblea plenaria congiuntamente alla Consulta delle Elette il giorno 28 gennaio 2011 di cui si è detto sopra; - Realizzazione di un workshop di approfondimento dal titolo il Federalismo municipale sul cambiamento avvenuto negli enti locali a seguito della legge - Trasmissione telelematica della news letter Consultando. - la diffusione di strumenti per la condivisione del metodo e la diffusione del Bilancio di Genere presso gli Enti del territorio; SETTORE TECNOSTRUTTURA Finalità: Incorporare la prospettiva di genere in tutte le politiche di area e dei servizi Personale suddiviso per genere Personale per tipo di contratto (situazione al ) Donne Uomini Totale Valori Assoluti % Valori Assoluti % Valori Assoluti % - Personale a tempo indeterminato Personale a tempo pieno ,27% ,73% ,00% Personale con part-time inferiore al 50 % 15 46,88% 17 53,13% ,00% Personale con part-time superiore al 50 % ,88% 17 10,12% ,00% Personale con contratto di telelavoro 13 86,67% 2 13,33% ,00% Totale Personale ,36% ,64% ,00% % sul personale complessivo 89,73% 78,42% 84,07% - Personale a tempo determinato e utilizzato con altre forme di lavoro flessibile Personale a tempo determinato 30 60,00% 20 40,00% ,00% Personale con part-time inferiore al 50 % 1 50,00% 1 50,00% 2 100,00% Personale con part-time superiore al 50 %

22 Personale con contratto di telelavoro Personale utilizzato con contratto in somministrazione Personale con contratto co.co.co 3 50,00% 3 50,00% 6 100,00% Personale con contratti di consulenza occasionale 55 23,01% ,99% ,00% Personale con altre tipologie di contratto (specificare) 20 48,78% 21 51,22% ,00% Personale in contratto di formazione lavoro Totale Personale ,25% ,75% ,00% % sul personale complessivo 10,27% 21,58% 15,93% TOTALE PERSONALE COMPLESSIVO ,00% ,00% 2122 Personale per qualifica, posizione ed età (situazione al ) Donne Uomini Totale 100,00 % Valori Assoluti % Valori Assoluti % Valori Assoluti % Dirigenti di prima fascia Meno di 30 anni ,00% 2 100,00% 2 100,00% ,43% Oltre 50 anni 3 12,50% ,57% ,00% 87,50% ,00% Totale Personale 18 38,30% 29 61,70% ,00% % sul personale complessivo 1,83% 3,40% 2,56% Posizioni organizzative (P.O.) Meno di 30 anni ,17% ,57% ,83% ,00% 43,43% ,00% Oltre 50 anni 54 51,92% 50 48,08% ,00% 19

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