LE AZIENDE FANNO SCUOLA Guida agli stage e ai tirocini formativi per le imprese

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1 LE AZIENDE FANNO SCUOLA Guida agli stage e ai tirocini formativi per le imprese

2 Vuoi approfondire gli argomenti di questa guida? Visita il portale per l orientamento al lavoro, l alternanza e il raccordo tra imprese e sistemi formativi 2006 by Edizioni Sonda srl. Casale Monferrato (AL) Prima edizione: febbraio 2006 Tutti i diritti riservati Ideazione e coordinamento Antonio Monaco Progetto grafico Andrea Costanzo Redazione Ilenia Valvo Questa guida si inserisce nella collana editoriale del Portale Polaris: Direzione e coordinamento operativo Stefano Casagrande casagrande@polaris.unioncamere.it Redazione Bruno Scarcella scarcella@polaris.unioncamere.it Luisa Romano romano@polaris.unioncamere.it Andrea Costanzo costanzo@polaris.unioncamere.it Ilenia Valvo valvo@polaris.unioncamere.it È vietata la riproduzione anche parziale o ad uso interno o didattico e con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, non autorizzata. EDIZIONI SONDA corso Indipendenza Casale Monferrato (AL) tel fax sonda@sonda.it sito Web:

3 LE AZIENDE FANNO SCUOLA Guida agli stage e ai tirocini formativi per le imprese

4 INDICE 1. Per le aziende: i vantaggi, gli interlocutori e gli enti promotori Quali vantaggi per le imprese 1.2. Prima di cominciare: la scelta degli interlocutori 1.3. L approccio alla realtà formativa 1.4. Orientamento al lavoro e raccordo formazione-imprese: il progetto Polaris 2. Attivare lo stage: il tutor aziendale, le regole e le procedure Ruolo e compiti del tutor aziendale 2.2. La selezione dello stagista 2.3. Numero massimo di tirocinanti e durata dello stage 2.4. Gli adempimenti burocratici 3. In azienda: l accoglienza, il coordinamento e la gestione dello stage L accoglienza 3.2. Il rapporto con il tirocinante 3.3. Il rapporto con il tutor formativo 3.4. E se qualcosa non va? 4. La valutazione dello stage: soggetti, strumenti e output Gli strumenti di valutazione: la scheda di valutazione dell azienda e la relazione finale 4.2. L utilizzo dei risultati 4

5 1. Per le aziende: i vantaggi, gli interlocutori e gli enti promotori 1.1. Quali vantaggi per le imprese Il tirocinio o stage (vocabolo francese), letteralmente pratica, allenamento, costituisce un periodo di formazione on the job finalizzato a favorire l ingresso nel mondo del lavoro. Regolamentato dalla nostra legislazione (art. 18 della legge n. 196 del 24 giugno 1997, nota come Pacchetto Treu, e decreto ministeriale n. 142 del 25 marzo 1998), permette di alternare periodi di studio e lavoro, favorendo l ingresso in impresa per verificare le competenze specialistiche acquisite nel percorso scolastico o lavorativo pregresso e misurare le proprie capacità, nonché la propria flessibilità, creatività e disponibilità ai cambiamenti. Il tirocinio facilita significativamente la scelta professionale, grazie alla conoscenza diretta del mondo del lavoro, e permette di realizzare un importante esperienza pratico-professionale che va ad arricchire il curriculum personale. La rilevanza dei tirocini e la funzione formativa svolta è stata riconfermata dalla recente normativa del sistema scolastico e dell istruzione. La Riforma Moratti (legge n. 53 del 28 marzo 2003) infatti, al fine di avvicinare il mondo della scuola e quello del lavoro, riconosce e promuove l estensione generalizzata dei tirocini formativi a tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori, comprendendo non solo il canale dell istruzione professionale ma anche quello dei licei (umanistici, scientifici, tecnologici, economici ed artistici). Si tratta dell alternanza scuola-lavoro, un innovativa metodologia didattico-formativa che a lezioni frontali in aula affianca attività pratiche ed esperienze aziendali coerenti al corso di studio seguito, progettandole e integrandole nel curriculum dello studente attraverso il riconoscimento di crediti utili ai fini del conseguimento di titoli e qualifiche. Le imprese, nella ridefinizione dei progetti formativi prevista dalla Riforma, sono quindi chiamate in prima persona a collaborare e a partecipare attivamente, accogliendo nelle proprie strutture studenti in stage e facendosi carico, in raccordo con la scuola, della progettazione e della effettiva realizzazione dell esperienza formativa. Per le aziende, lo stage perchè 1. Costituisce una vantaggiosa opportunità di scambio con giovani portatori di conoscenze scientifiche aggiornate. 2. Costituisce un opportunità di formare giovani talenti da inserire eventualmente in forma stabile nel proprio organico. 3. Non costituisce rapporto di lavoro e non obbliga all assunzione. 4. Non comporta alcun costo; lo stage non prevede forme di retribuzione. 5. La copertura assicurativa per gli infortuni per responsabilità civile è a carico dell ente promotore. 6. Consente di detassare gli investimenti direttamente sostenuti per l attivazione di uno stage. Ma per quale motivo le aziende, pressate dal loro onere e ritmo produttivo, dovrebbero gravarsi di un ulteriore impegno? Quali vantaggi potrebbero ricavare? Il rapporto costi-benefici propende senza dubbio a favore dei secondi sia da un punto di vista generale che da quello pratico-operativo. Innanzitutto, attraverso l ospitalità ai tirocinanti, l azienda fornisce un contributo rilevante allo sviluppo del sistema formativo del proprio territorio. Si tratta, in questo caso, di una finalità collettiva che ha però ricadute positive per l impresa stessa: arricchire il percorso formativo dei singoli studenti significa contribuire a preparare una classe professionale competente per il futuro, un capitale 5

6 umano a cui la stessa azienda potrebbe dover attingere nel suo futuro; l organizzazione e gestione congiunta con scuole, Camere di commercio o altri enti promotori, promuove e sviluppa sinergie e collaborazioni rilevanti a livello territoriale; infine, il contatto diretto con gli studenti permette di conoscere a cosa effettivamente la scuola prepara, quali competenze e abilità sviluppa e, individuate criticità e lacune, contribuire a eventuali riprogettazioni dei programmi formativi. A livello operativo invece l azienda può raccogliere stimoli nuovi elaborati da giovani ancora inseriti nel percorso formativo, trovare il tempo e le risorse per svolgere attività che nelle normali situazioni di lavoro vengono rimandate (realizzare progetti di ricerca o di marketing, ordinare o creare un archivio, sistematizzare una banca dati, ecc.), disporre di una modalità di preselezione delle risorse umane, creandosi un archivio di possibili candidati: attraverso lo stage, infatti, l azienda ha la possibilità di conoscere direttamente giovani risorse di cui può essere valutato non solo il bagaglio di conoscenze e abilità ma anche il carattere, le modalità di relazione e l autonomia nel lavoro. L esperienza di tirocinio non costituisce e non si configura come un rapporto di lavoro (art. 1 del DM 142/98). Infine, e non da ultimo, occorre segnalare l attuale normativa fiscale a sostegno delle imprese che attivano tirocini e in particolare la prevista detassazione degli investimenti in stage aziendali per studenti. A tale proposito ecco in sintesi cosa dice l art. 1 del DL n. 269 del 30 settembre 2003 e la successiva circolare del 10 maggio 2005 n. 20/E dell Agenzia delle Entrate. La detassazione degli investimenti in stage aziendali: un quadro di sintesi La normativa fiscale di riferimento - Art. 1 del DL n. 269 del 30 settembre 2003, in tema di detassazione degli investimenti in stage aziendali per studenti. - Circolare del 10 maggio 2005 n. 20/E dell Agenzia delle Entrate interpretativa dell articolo 1 del DL n. 269 del 30 settembre 2003, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n Descrizione della misura Per favorire l apprendimento e l inserimento lavorativo dei giovani, è prevista una detassazione pari al 100 per cento delle spese sostenute per stage aziendali. In particolare in aggiunta alla ordinaria deduzione è escluso dall imposizione sul reddito d impresa l ammontare delle spese sostenute per stage aziendali destinati a studenti di corsi d istruzione secondaria o universitaria, ovvero a diplomati o laureati per i quali non sia trascorso più di un anno dal termine del relativo corso di studi. Status del tirocinante per l applicabilità del beneficio Il tirocinante deve essere uno studente di corsi d istruzione secondaria o universitaria, ovvero diplomati o laureati per i quali non sia trascorso più di un anno dal termine del relativo corso di studi. Soggetti beneficiari delle agevolazioni fiscali L agevolazione è concessa a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, natura giuridica e regime contabile adottato. Possono, comunque, fruire della detassazione tutti i soggetti titolari di un reddito d impresa. Teoricamente, quindi, potrebbero beneficiare dell agevolazione anche gli enti pubblici (es. le Camere di commercio) e privati diversi dalle imprese e non aventi per oggetto esclusivo o principale l esercizio di un attività commerciale, limitatamente, però, al reddito derivante da attività commerciale esercitate e dichiarato come reddito d impresa, e purché sia dimostrabile che il tirocinante è stato impegnato in tali attività e non in altre. Ambito temporale L agevolazione è fruibile solo per i periodi d imposta che hanno inizio a decorrere dal 3 ottobre Adempimenti per documentare l effettività della spesa in stage aziendali L agevolazione è subordinata, in pratica, ad una atte- 6

7 stazione di effettività delle spese sostenute. Tale attestazione deve risultare dalle convenzioni stipulate (comprensive del progetto formativo per ciascun allievo in stage) con gli istituti di istruzione di appartenenza degli studenti, da attestazioni concernenti l effettiva partecipazione degli stessi o da idonea documentazione. Tipologia delle spese oggetto del regime di favore Rientrano nelle spese detassabili le seguenti voci: - i costi relativi al personale docente - le spese correnti quali cancelleria ed abbigliamento di lavoro ecc. - i costi dei servizi di consulenza sull iniziativa di formazione - i costi relativi ai beni strumentali impiegati nell attività formativa, con esclusione delle spese generali e degli oneri finanziari - la quota parte dei costi dei beni impiegati nell attività produttiva e utilizzati negli stage - i costi del personale interno sottratto al lavoro ed impiegato nell attività di formazione in qualità di docente formatore, ossia di tutor aziendale. In questo caso, dovrà tenersi conto del costo giornaliero del dipendente - determinato suddividendo la somma degli emolumenti lordi annui fissi corrisposti al dipendente in base alla sua posizione organica al momento dello svolgimento del corso, dei contributi previdenziali annuali a carico del datore di lavoro e della quota di indennità di fine rapporto maturata per il numero dei giorni lavorativi previsti dal contratto - moltiplicato per il numero dei giorni in cui il dipendente stesso è stato utilizzato nelle attività di formazione, maggiorato delle specifiche (ulteriori) indennità giornaliere spettanti - diarie, trasferte, ecc. -. Le spese per il personale al quale viene affiancato lo stagista al fine di apprendere i processi lavorativi in corso di svolgimento, non rientrano, invece, nella base agevolabile Prima di cominciare: la scelta degli interlocutori L impresa che decide di accogliere studenti in stage dovrebbe innanzitutto conoscere la nor- mativa nazionale che regolamenta i percorsi di formazione in alternanza scuola-lavoro e le opportunità offerte da regolamenti e dispositivi regionali e provinciali allo scopo di avere un quadro esaustivo dei diritti e doveri di ciascun soggetto che partecipa alla realizzazione dello stage. È poi fondamentale prendere contatto con le realtà con le quali si ritiene di poter collaborare per l organizzazione di esperienze di stage (le associazioni imprenditoriali e di categoria, gli uffici stage delle università, i centri e gli sportelli di servizio, le Camere di commercio, ecc.). Dal punto di vista organizzativo è utile individuare un unico referente aziendale, incaricato di conoscere ed organizzare le opportunità presenti nel proprio territorio, assolvere le procedure amministrative previste, accogliere e seguire lo studente durante lo svolgimento dello stage. Nel caso di imprese medie e medio-piccole tale funzione potrà essere svolta dallo stesso imprenditore; le imprese più grandi potranno invece impegnare un funzionario già destinato alla formazione e selezione del personale o alle relazioni esterne. Il referente aziendale, non necessariamente coincidente con il tutor aziendale, dovrà quindi: conoscere gli aspetti normativi avviare e tenere i contatti con le scuole, gli uffici stage delle università e gli enti promotori assolvere le procedure amministrative previste partecipare insieme ai docenti alla stesura del progetto formativo predisporre tutti gli aspetti organizzativi e di comunicazione (interna ed esterna) coordinare il tutor aziendale durante lo svolgimento dell esperienza effettuare insieme a tutor aziendale, docente e studente la valutazione finale 7

8 partecipare alle iniziative promosse, a livello territoriale o nazionale, per diffondere la cultura dello stage e dell alternanza. L assolvimento di queste funzioni presuppone l individuazione dei giusti interlocutori, con particolare riferimento al proprio territorio e alla realtà locale. Si tratta di organismi che, occupandosi di formazione, orientamento e collocamento nel mondo del lavoro, possono offrire alle imprese servizi di: consulenza sugli aspetti normativi e sull iter burocratico orientamento nella scelta dell università e/o del corso di studi con cui organizzare lo stage affinché vengano individuati e selezionati i percorsi formativi più coerenti con l attività dell impresa informazione su sedi e uffici di università e istituti scolastici consultazione e condivisione di progetti di alternanza già realizzati, per seguire buone pratiche ed esperienze analoghe supporto alla stesura del progetto formativo, il documento previsto dalla normativa che individua obiettivi e doveri dei soggetti coinvolti formazione, in alcuni casi, dei tutor aziendali L approccio alla realtà formativa Per realizzare l esperienza di stage sono coinvolti tre soggetti: l ente promotore, l azienda e lo studente. Le imprese interessate ad accogliere nelle proprie strutture giovani tirocinanti si relazioneranno soprattutto con l ente promotore, il soggetto la cui mission è quella di promuovere tirocini formativi e di orientamento. L art. 1 del DM 142/1998 definisce le specifiche tipologie degli enti che possono agire da promotori: Camere di commercio Agenzie regionali per l impiego (o strutture dotate di analoghi compiti e funzioni dalle leggi regionali) centri per l impiego Università e istituti di istruzione universitaria, statali e non statali, abilitati al rilascio di titoli accademici centri servizi amministrativi (ex provveditorati agli studi) istituzioni scolastiche statali e non statali che rilascino titoli di studio con valore legale, anche nell ambito dei piani di studio previsti dal vigente ordinamento centri pubblici o a partecipazione pubblica di formazione professionale e/o orientamento, nonché centri operanti in regime di convenzione con la Regione o la Provincia competente comunità terapeutiche, enti ausiliari e cooperative sociali, purché iscritti negli specifici albi regionali, ove esistenti servizi di inserimento lavorativo per disabili gestiti da enti pubblici delegati dalla Regione istituzioni formative private, non aventi scopo di lucro, con specifica autorizzazione, fatta salva la possibilità di revoca, della Regione. La legge riserva, inoltre, agli enti bilaterali ed alle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro un ruolo propositivo, di pro- 8

9 mozione ed incentivazione, dei tirocini formativi e di orientamento. Il contatto con l ente formativo può avvenire in due diversi modi. Nel caso sia l impresa a prendere l iniziativa, è opportuno individuare l ente più idoneo ai propri progetti, in base all indirizzo e ai corsi di studio; viceversa, se è la scuola o l ente a contattare l impresa, direttamente o attraverso le associazioni imprenditoriali o gli Enti pubblici, è consigliabile avviare degli incontri con i proponenti per approfondire le ragioni della loro richiesta, gli obiettivi prefissati e le eventuali opportunità di collaborazione. Presso alcune università e istituti scolastici è richiesto l accreditamento dell impresa, vale a dire la presentazione della sua struttura e attività. Si tratta di una procedura prevista per garantire che le aziende e gli enti ospitanti soddisfino i requisiti necessari per la qualità del processo formativo. L accreditamento dell azienda viene fatto un unica volta e mantiene la sua validità fintantoché non mutano le caratteristiche essenziali dell azienda. Esso non comporta alcun vincolo in ordine all accoglienza degli studenti e una volta ottenuto l azienda viene inserita nella banca dati e può immediatamente comunicare la disponibilità ad avviare tirocini. Che sia l azienda o l ente formativo a prendere l iniziativa per attivare lo stage, è necessario fissare finalità e impegni reciproci in modo chiaro. Meglio non fissare obiettivi troppo ambiziosi, ma garantire ciò che si è sicuri di mantenere: una progettazione rigorosa e precisa è un presupposto importante per la riuscita dell attività di stage e un investimento di tempo e risorse che assicura buoni risultati. I principali compiti che impresa e istituzione scolastica dovranno svolgere in collaborazione sono: formulare il progetto formativo nel rispetto delle reciproche esigenze stipulare la convenzione selezionare gli studenti seguire i tirocinanti nell arco dell esperienza per risolvere problemi organizzativi e talvolta personali garantire il rispetto delle finalità di tutti i soggetti coinvolti durante lo svolgimento dello stage. Lo stage deve rappresentare per lo studente un occasione di crescita formativa, nella quale mettere in pratica le conoscenze teoriche apprese in aula, senza trasformarsi in semplice esecuzione di compiti e mansioni. Affinché questo avvenga, è necessario un confronto costante fra docenti responsabili e tutor aziendale fin dalla fase iniziale della progettazione e organizzazione dello stage. Le Camere di commercio e i servizi per il raccordo fra sistema delle imprese e scuola/università Come detto, nel panorama dei soggetti promotori di tirocini in azienda rientrano anche le Camere di commercio. Il sistema delle Camere di commercio, infatti, con l obiettivo, attribuito con la legge 580/93, di assolvere funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese curandone lo sviluppo nell ambito delle economie locali, come accade anche in altri importanti Paesi europei (esemplari tra tutti sono i casi di Spagna, Germania e Francia), è da lungo tempo impegnato (direttamente o in partnership con altri soggetti) sui temi del mercato del lavoro, dell orientamento e del raccordo tra imprese e scuole/università. In generale, negli ultimi anni, il sistema camerale ha concentrato la propria attenzione su una serie di servizi quali: - rilevare ogni anno, presso un campione di 100 mila aziende, attraverso il Sistema Informativo per l occupazione e la formazione Excelsior (realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro), i fabbisogni di professionalità delle aziende di tutti i settori economici, di tutte le dimensioni e di ciascuna provincia - svolgere attività di orientamento (avvalendosi, tra l altro, del portale camerale per l orientamento JobTel) - organizzare il raccordo tra gli ultimi anni di scuola secondaria di secondo grado e 9

10 mondo del lavoro e i percorsi di alternanza scuola-lavoro ai sensi dell art. 4 della Legge di Riforma della Scuola 53/03 (anche tramite l apposito protocollo d intesa stipulato nel 2003 con il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca) - supportare il collegamento tra IFTS (post scuola secondaria superiore di secondo grado) ed esigenze delle imprese e dei differenti territori - sostenere i diplomi universitari (ora corsi di laurea triennali, anche in attuazione di un apposito Accordo di Programma del 1998 tra Crui ed Unioncamere), la formazione tecnica e professionale ed i processi di accompagnamento all inserimento lavorativo con l organizzazione di tirocini formativi presso le aziende e con lezioni sulla cultura d impresa, per favorire un raccordo flessibile tra universitàscuola-formazione e domanda di professionalità - facilitare l incontro tra domanda e offerta di tirocini formativi ed altri tipi di esperienze formative in ambito aziendale, con il supporto del portale e della banca dati Polaris - favorire i processi di aggiornamento e formazione continua e permanente di imprenditori, manager, quadri e tecnici, con particolare riguardo per gli addetti delle piccole e medie imprese, nonché del personale del sistema camerale e di altri settori della pubblica amministrazione. Questo patrimonio di esperienze ha avuto recentemente due importanti conferma a livello normativo. La prima nell ambito della Riforma della scuola (articolo 4 della legge n. 53 del 28 marzo 2003), che riconosce alle Camere un ruolo istituzionale nella progettazione, attuazione e valutazione dei percorsi formativi in alternanza scuola-lavoro da cui è scaturito nel 2003 il Protocollo d Intesa tra Unioncamere e Ministero dell Istruzione per l attivazione di percorsi di alternanza su quasi tutto il territorio nazionale, organizzati dalle Camere di commercio in collaborazione con le scuole e con gli Uffici Scolastici Regionali con risultati positivi, come si evince dai numeri del progetto per l annualità : percorsi di alternanza realizzati in 84 provincie scuole coinvolte tra licei, istituti tecnici, professionali e istituti d arte studenti coinvolti in progetti di alternanza imprese che hanno ospitato in tirocinio e visite aziendali studenti di scuole superiori. La seconda, nella legge 30/03 di Riforma del Mercato del Lavoro e nel relativo decreto attuativo 276/03 (art. 6), dove viene riconosciuto alle Camere di commercio la possibilità, in regime particolare di autorizzazione, di svolgere, in presenza di una normativa di accreditamento regionale, l attività di collocamento e di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, ponendosi in una logica di continuità proprio rispetto all esperienza già maturata sia a livello informativo che nell ambito dell alternanza scuola-lavoro. Il sistema camerale, quindi, è chiamato a svolgere un importante ruolo di congiunzione tra sistemi formativi e mondo del lavoro, nonché di facilitatore per quanto riguarda il necessario raccordo con la domanda di lavoro espressa dalle imprese tramite iniziative incentrate su stage e tirocini formativi e di orientamento. In questo quadro generale si colloca il progetto Polaris (Progetto per l orientamento al lavoro, l alternanza ed il raccordo tra imprese e sistemi formativi), che, da più di due anni, attraverso la creazione di una rete di sportelli in 93 provincie offre servizi per l orientamento, i tirocini formativi, la promozione dell alternanza tra scuola e lavoro Orientamento al lavoro e raccordo formazione-imprese: il progetto Polaris Polaris, il progetto delle Camere di commercio finalizzato a promuovere e sviluppare il collegamento tra il sistema scolastico-formativo e mondo del lavoro, interviene e agisce in tre diversi ambiti: servizi per tirocini formativi e di orientamento orientamento al lavoro analisi dei fabbisogni professionali e formativi delle imprese. In riferimento alle opportunità di stage, il pro- 10

11 getto offre servizi informativi, organizzativi, consulenziali e didattico-formativi finalizzati a incentivare e supportare soprattutto il sistema scolastico e universitario nella realizzazione di tirocini formativi e di orientamento, cercando di sviluppare processi di mobilità tra regioni e, tramite le Camere di commercio italiane all estero, in altri paesi. Le attività a tal fine svolte comprendono: la ricerca di aziende e di opportunità di stage la raccolta delle candidature e dei curricula degli studenti la gestione di una Banca Dati Tirocini ( borsino telematico ) realizzata per favorire l incontro tra domanda e offerta l offerta di servizi gratuiti alle imprese di assistenza, pre-selezione e convenzionamento la formazione dei tirocinanti prima del loro ingresso in azienda la formazione degli operatori (personale camerale, tutor scolastici ed aziendali) la predisposizione di manualistica, modellistica e strumenti di supporto per l organizzazione, la gestione e la valutazione dei tirocini. Inoltre, è stato realizzato un sistema informativo on line che affida al web una serie di servizi, strumenti, informazioni e contenuti editoriali utili agli operatori e agli utenti finali. Si tratta di un portale dedicato ai temi dell alternanza, un punto di contatto tra studenti, scuole, università, imprese ed operatori camerali che persegue i seguenti obiettivi: favorire l incontro tra domanda e offerta di tirocini formativi attraverso apposite banche dati («borsino telematico») che registrano e rendono disponibili e consultabili i curricula degli studenti e le offerte di stage delle aziende informare, attraverso manuali, guide, riferimenti normativi ed altri strumenti, in merito all orientamento al lavoro, la formazione, la progettazione di percorsi in alternanza scuola-lavoro creare una comunità on line in cui la pratica del confronto, della condivisione e della cooperazione sia una modalità di lavoro acquisita, affinché gli operatori camerali possano scambiarsi esperienze, suggerimenti e comunicazioni. Il portale organizza i contenuti in pagine di interesse nazionale, dove sono collocati materiali e informazioni di carattere generale sui temi dell orientamento, della formazione, dell alternanza e del mercato del lavoro, e in pagine di interesse provinciale, curate dalle singole Camere di commercio o dalle Aziende Speciali, dove sono collocati materiali, informazioni e progetti legati agli specifici territori di riferimento. Il sito consente alle scuole di inserire e aggiornare i propri dati e i curricula dei propri studenti, alle imprese di pubblicare e segnalare le proprie offerte di tirocinio e il proprio interesse a partecipare a progetti di alternanza, agli studenti la possibilità di inserire e modificare il proprio curriculum, nonché di consultare l elenco delle aziende coinvolte e le relative proposte di stage. Polaris infine, in merito ai temi dell orientamento all ingresso nel mondo del lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi delle imprese, mette a disposizione servizi via internet, quali studi, pubblicazioni, guide, mappe descrittive di professionalità, banche dati, informazioni sull imprenditorialità e sul lavoro autonomo, ecc

12 2. Attivare lo stage: il tutor aziendale, le regole e le procedure 2.1. Ruolo e compiti del tutor aziendale Esplorata la normativa che disciplina le attività di stage, individuati i soggetti competenti nel territorio e presi gli opportuni contatti, il referente aziendale deve preparare l impresa ad accogliere lo studente, creando i presupposti affinché quest ultimo possa inserirsi al meglio e instaurare relazioni positive con le persone che incontrerà. L aspetto comunicativo è quindi fondamentale e va curato con attenzione, per sensibilizzare tutti gli uffici e i reparti sull opportunità di organizzare esperienze di stage, informarli degli obiettivi prefissati, dei vantaggi che l impresa potrà trarne e del suo ruolo di coordinatore. Questo garantirà da un lato che tutte le richieste di informazione sui tirocini provenienti dall esterno vengano indirizzate a lui, dall altro porrà le basi per un coinvolgimento attivo del personale che potrà avanzare proposte o, per esempio, offrirsi come tutor. Nelle imprese di medio-grandi dimensioni organizzate in più settori, sarà necessario informare le persone dell area di inserimento del tirocinante in merito ai contenuti e agli obiettivi del progetto formativo. Ciò consentirà a tutti di instaurare da subito un buon rapporto con il giovane e di offrire il proprio contributo alla riuscita del progetto. Come si è già detto, il referente aziendale, qualora non decida di seguire lui stesso lo studente per tutto il periodo di svolgimento del tirocinio, ha poi il compito di scegliere il tutor interno, secondo quanto previsto dall articolo 4 comma 1 del DM 142/1998. Il tutor dovrà rispondere ad alcuni requisiti, primo fra tutti la disponibilità. Altre caratteristiche da prendere in considerazione sono le capacità comunicative e relazionali, la capacità di arricchire il processo di acquisizione delle competenze con la crescita graduale dell autonomia, la disponibilità/possibilità di seguire il giovane per tutto il periodo dello stage. È fondamentale che l impresa capisca e valorizzi il ruolo del tutor, trasmettendo e comunicando a tutto il personale la medesima consapevo- lezza: assegnare questo compito d ufficio è un errore molto grave, che potrà solo influire negativamente sul buon esito dello stage. Occorre quindi scegliere un tutor interessato all esperienza e motivato a trasmettere il suo bagaglio di competenze/esperienze ad un giovane, che si occuperà di seguire e controllare l attività di apprendimento del tirocinante in azienda in costante collaborazione con il tutor formativo (generalmente un docente che funge da coordinatore delle attività di stage). Spetta al tutor aziendale: garantire il rispetto del progetto di tirocinio concordato in tutti gli aspetti (finalità, contenuti, tempi e modalità) redigere in collaborazione con il tutor formativo la valutazione finale del tirocinio, in relazione al progetto di stage e agli obiettivi professionalizzanti prefissati, e trasmetterla all ente promotore comunicare all ente promotore qualsiasi incidente possa accadere al tirocinante, segnalando le circostanze dello stesso (luogo, data, modalità) al fine della tempestiva denuncia presso l Inail e presso la compagnia di assicurazione privata, e le sue eventuali assenze (a tale scopo, viene generalmente compilato un foglio presenze in cui il tirocinante registra giornalmente le ore e le attività svolte) seguire direttamente lo studente durante la realizzazione dello stage, occupandosi di organizzare e risolvere tutte le questioni di natura logistico-operativa comunicare al tutor formativo problemi o criticità insorte al fine di individuare le soluzioni più idonee. 12

13 Generalmente non c è distinzione tra referente e tutor aziendale, pertanto rientra tra i suoi compiti la progettazione e organizzazione del tirocinio, in collaborazione con il tutor formativo La selezione del tirocinante L analisi e la selezione dei candidati rappresenta un momento chiave nel processo di organizzazione dello stage. Si tratta di un compito delicato, che alla luce del percorso formativo seguito deve valutare le persone e le loro competenze: per questo motivo è utile effettuare la selezione in stretta collaborazione con l istituto scolastico/universitario. L incontro tra l offerta (il candidato allo stage) e la domanda (l impresa) deve essere assicurata attraverso una lettura incrociata dei profili dei candidati e delle schede anagrafiche delle imprese. La selezione può avvenire con modalità differenti, a seconda che sia l ente promotore a presentare le proposte di stage agli studenti o che l azienda riceva la domanda di tirocinio direttamente dal singolo studente. Nel primo caso è l ente promotore a scegliere quale studente destinare all azienda che ha offerto la propria collaborazione, tenendo in considerazione l idoneità formativa dello studente al tipo di progetto concordato, l interesse del candidato per i contenuti del progetto e per il tipo di azienda. In tal caso l azienda può: richiedere un colloquio preventivo con lo studente prescelto, riservandosi così la decisione finale accordarsi con i referenti dell ente promotore per incontrare una rosa ristretta di studenti ed esprimere le proprie preferenze. Nel caso in cui l azienda riceva la domanda di stage direttamente, la fase della selezione sarà del tutto a suo carico. In ogni caso, il profilo dei candidati è tracciato attraverso due momenti: la lettura e l analisi del curriculum il colloquio. La lettura e analisi del curriculum permette di rilevare i dati anagrafici, il percorso formativo ed eventuali precedenti esperienze professionali dei candidati. L interpretazione attenta di alcuni suoi elementi, quali lo stile linguistico, la modalità in cui le informazioni sono state strutturate e organizzate e la restituzione grafica, fornisce inoltre ulteriori informazioni su alcune caratteristiche psicologiche del candidato. Si tratta di una rilevazione preliminare che dovrà essere verificata e approfondita tramite un colloquio successivo. Al fine di individuare attitudini e motivazioni è possibile avvalersi di schede e questionari, finalizzati a evidenziare personalità e caratteristiche sociali del candidato, il suo modo di essere e di interagire con l ambiente, i suoi valori e le sue aspirazioni. Non esistono strumenti di valutazione standard: ogni situazione è differente e a seconda del contesto lavorativo può essere utile rilevare competenze ed elementi diversi. In riferimento alla realtà aziendale e al ruolo professionale proposto per il tirocinio devono essere individuate e opportunamente pesate le skills e le abilità di sintesi e analisi, di ascolto, di problem solving, di organizzazione del lavoro in autonomia, di coordinamento e collaborazione, di comunicazione e relazione interpersonale. L ultima fase conoscitiva prevede l incontro diretto del candidato: attraverso il contatto visivo e il controllo attento di alcuni indicatori (quali sguardo, gesti, prossemica, postura, ecc.), è possibile rilevare una serie di informazioni non deducibili diversamente, che riguardano il modo di presentarsi, interagire, gestire una situazione di comunicazione verticale, instaurare un affinità emotiva. Affinché il colloquio sia effettivamente efficace e permetta di individuare le informazioni che si stanno cercando, può essere utile preparare un panel di domande volte a verificare e approfondire i contenuti del curriculum e delle eventuali schede o questionari di valutazione somministrati. Gli aspetti su cui indagare potrebbero essere le competenze specifiche relative al percorso formativo, le competenze trasversali di cui si è in possesso (lingue, informatica, ecc.), le capacità espressive (comunicazione verbale e non verbale), la capacità di relazionarsi. In virtù del ruolo recentemente assegnato dalla 13

14 normativa nazionale, qualora ente formativo ed azienda non riescano a procedere autonomamente o uno dei due soggetti sia assente, le Camere di commercio possono intervenire e occuparsi della selezione dei candidati. La scheda di auto-valutazione La scheda di auto-valutazione è un ulteriore strumento a disposizione di chi si occupa della selezione dei candidati. In sintesi, essa permette di rilevare: - attitudini - capacità - competenze - aspettative (relative all attività lavorativa in generale e relative all esperienza di tirocinio) - motivazioni (relative all attività lavorativa in generale e relative all esperienza di tirocinio) Numero massimo di tirocinanti e durata dello stage La normativa nazionale indica quali sono le possibilità di ospitare tirocinanti in relazione alle attività delle imprese ed alle loro dimensioni. Nello specifico, sono previsti i seguenti limiti: imprese con non più di 5 dipendenti a tempo indeterminato potranno ospitare 1 tirocinante per volta imprese con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra 6 e 19 potranno ospitare non più di 2 tirocinanti contemporaneamente imprese con più di 20 dipendenti a tempo indeterminato potranno ospitare un numero di tirocinanti contemporaneamente in misura non superiore al 10% dei suddetti dipendenti. Esistono inoltre indicazioni normative anche sui requisiti del tirocinante ed è importante che le imprese sappiano quali sono le categorie che possono accogliere in stage nelle proprie strutture. Il decreto ministeriale n. 142 del 25 marzo 1998 infatti recita: «al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, sono promossi tirocini formativi e di orientamento a favore di soggetti che abbiano già assolto l obbligo scolastico ai sensi della legge 31 dicembre 1962, n. 1859». Si tratta di: studenti della scuola secondaria disoccupati e inoccupati, cioè chi non ha svolto alcun lavoro, compresi gli iscritti nelle liste di mobilità e i lavoratori «a tempo parziale» con orari inferiori a 20 ore settimanali in base al DL 30/10/1984, n. 726, convertito in legge 19/12/1984, n. 863 soggetti svantaggiati e portatori di handicap (invalidi fisici, psichici e sensoriali, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione previste dagli articoli 47, 47 bis, 47 ter, 48, L. 26/7/1975, n. 354 e L. 10/10/1986, n. 663, soggetti indicati con DL 14/12/1947, n. 1577, e successive modifiche) studenti degli istituti professionali di Stato e dei corsi di formazione professionale o di attività post-diploma o post-laurea studenti universitari. Non sono previsti limiti di età, sebbene in Italia gli stage siano effettuati soprattutto da giovani con età compresa tra i 18 e i 32 anni. Per quanto riguarda la durata del tirocinio, la normativa vigente si limita a indicare l estensione temporale massima, che non può essere superata se il tirocinio si svolge all interno della 14

15 medesima impresa. In riferimento alle diverse tipologie dei soggetti, l articolo 7 del decreto ministeriale n. 142/1998 fissa detto limite a: - 4 mesi per gli studenti della scuola secondaria - 6 mesi per i lavoratori inoccupati o disoccupati compresi gli iscritti nelle liste di mobilità, per gli studenti degli istituti professionali di Stato e dei corsi di formazione professionale, per i laureati e gli studenti che frequentano attività formative post-diploma o post-laurea (quali dottorati di ricerca, master, corsi di perfezionamento, scuole di specializzazione, ecc.), entro i 18 mesi dal conseguimento del titolo di studio - 12 mesi per le persone svantaggiate e gli studenti universitari - 24 mesi per i soggetti portatori di handicap. È possibile sospendere il tirocinio sia nel periodo di svolgimento del servizio militare o civile sia nel periodo di astensione obbligatoria per maternità (DM 142, art. 7, comma 2). La stage può essere prorogato, mentre non sono previsti vincoli relativi al numero di stage che è possibile effettuare durante il percorso di studio. Inoltre, sia il tirocinante che l impresa possono recedere dall accordo e interrompere lo stage in qualsiasi momento: in questo caso però è corretto, illustrando le proprie motivazioni, informare la controparte e l ente promotore, affinché possano essere adempiuti gli aspetti amministrativi e assicurativi. Entro i limiti fissati dalla normativa esistente, è possibile decidere la durata effettiva del tirocinio in funzione degli obiettivi che si intende raggiungere, delle esigenze formative, della disponibilità dello studente e dell azienda ospitante. I limiti sono stati stabiliti facendo riferimento al livello d istruzione dello studente e alle esigenze collegate ipotizzabili: in questo quadro quindi è comprensibile che la durata massima del tirocinio per un laureato sia superiore a quella prevista per un diplomato o per uno studente delle scuole secondarie, essendo il primo prossimo all ingresso nel mondo del lavoro. In riferimento a obiettivi, esigenze e disponibilità dei soggetti interessati, è quindi importante precisare la durata dello stage nella stesura del progetto formativo. Dal punto di vista delle aziende, in linea generale è preferibile organizzare tirocini non troppo brevi, perché a fronte del tempo investito inizialmente nella preparazione del tirocinante non si realizza una ricaduta positiva nell economia gestionale e operativa del lavoro Gli adempimenti burocratici Al fine di avviare la collaborazione tra impresa ed ente promotore e realizzare lo stage, occorre assolvere gli adempimenti burocratici previsti dalla legge, in particolare la stipula della convenzione e la compilazione e sottoscrizione del progetto formativo. Si tratta della documentazione che, individuando oneri e diritti dei soggetti coinvolti, regolamenta il tirocinio: senza di essa nessuna attività può essere realizzata. Lo stage, come previsto dall articolo 18 della legge 196/1997 e dal decreto ministeriale di regolamentazione n. 142/1998, deve essere svolto sulla base di apposite convenzioni stipulate tra l ente promotore e l impresa. È l atto che formalizza il rapporto tra i soggetti coinvolti, contiene le regole generali di svolgimento del tirocinio nonché i rispettivi obblighi. La convenzione, sottoscritta dal legale rappresentante dell azienda ospitante e dal rappresentante dell ente promotore, non indica il numero e i riferimenti personali dei tirocinanti coinvolti. Per la sua compilazione occorre far riferimento allo schema previsto dalla legge. Sebbene l atto sia stato stipulato, l accoglienza e la selezione degli stagisti resta un attività a discrezione dell azienda. Al fine di agevolare le imprese che intendono avviare uno stage e di snellire le pratiche burocratiche previste, è ammessa la stipula di convenzioni quadro a livello territoriale fra i soggetti istituzionalmente competenti a promuovere i tirocini e le associazioni dei datori di lavoro interessate (decreto ministeriale n. 142/1998). Le convenzioni quadro consentono 15

16 ad un ente associativo di rappresentare i propri associati con un unica convenzione che può essere stipulata con uno o più enti promotori. Per progettare un buono stage è opportuno scegliere con attenzione l area aziendale nella quale inserire lo studente e la funzione che egli dovrà assolvere. Per garantire le migliori condizioni organizzative dell esperienza, occorrerà considerare non solo la coerenza del settore con il percorso formativo del tirocinante, ma anche le risorse e le condizioni interne (il periodo nel quale lo stage si svolgerà e la sua durata, i carichi di lavoro di quella area/funzione nel periodo dello stage, l organico impiegato, le esigenze e le scadenze del lavoro, ecc.). Nel caso di imprese di medio-grandi dimensioni, sarà necessario individuare all interno dell area selezionata le mansioni e i compiti da assegnare al tirocinante e che saranno esplicitate nel progetto formativo. Solo a questo punto sarà possibile passare alla stesura vera e propria del progetto formativo che, al fine di garantire che l attività svolta sia conforme al percorso scolastico seguito, deve contenere: l area o il settore nel quale si realizza lo stage il contenuto, gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio le fasi del percorso e le relative attività richieste (lo stage può essere articolato in più fasi, ognuna delle quali può prevedere la realizzazione di attività diverse per tipologia e livello di difficoltà) la durata dello stage e il periodo della sua realizzazione (la normativa definisce la durata massima del tirocinio, che non può essere superata se il tirocinio si svolge all interno della medesima impresa; è dunque opportuno fissare i termini dell esperienza in base al contenuto e alle attività previste) gli estremi identificativi delle assicurazioni il tutor aziendale e il suo ruolo il tutor della struttura formativa, che ha il compito di garantire la valenza formativa dello stage, preparare lo studente e monitorare costantemente l esperienza attraverso il contatto costante con l azienda. Occorre dedicare particolare attenzione alla definizione del contenuto e degli obiettivi. Affinché le attività previste per il tirocinio siano coerenti con le competenze teorico/pratiche maturate dallo studente nel corso della sua carriera scolastica, potrebbe esser utile invitare docenti e tutor formativo a conoscere l azienda e l area/funzione nella quale sarà inserito lo studente. Ciò permetterà di definire più concretamente lo stage e preparare lo studente all esperienza che lo attende. Il progetto formativo è inoltre necessario per l attivazione delle coperture assicurative, che hanno validità per il luogo e il tempo di stage indicati nel progetto. Secondo quanto previsto dall articolo 3 del decreto ministeriale n. 142/1998, i soggetti promotori sono tenuti infatti ad assicurare i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l Istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) e, presso idonea compagnia assicuratrice, per responsabilità civile verso terzi. Affinché la copertura assicurativa sia valida, è necessario indicare con esattezza: il giorno di inizio e fine del tirocinio la fascia oraria di svolgimento la sede presso cui il tirocinio ha luogo. Per la compilazione del progetto formativo occorre far riferimento allo schema previsto dalla legge. Un progetto ben articolato è un 16

17 presupposto importante per il successo del tirocinio, in quanto dimostra l attenzione e la cura con cui è stata realizzata la fase preparatoria. Esso diventa il punto di riferimento per la valutazione, ma costituisce anche la base per possibili verifiche intermedie durante lo svolgimento dello stage e per derimere eventuali conflitti fra i vari soggetti interessati. Sarà poi compito dell ente promotore trasmettere copia della convenzione e di ciascun progetto formativo, firmato da tirocinante, azienda ed ente promotore, alla Regione o alla Provincia delegata, alla struttura provinciale del Ministero del Lavoro e alle rappresentanze sindacali aziendali. Inoltre, trattandosi della documentazione ufficiale che regolamenta lo stage, è buona norma che sia l ente promotore che l azienda siano in possesso di una copia di entrambe le pratiche. La procedura amministrativa di un nuovo tirocinio in breve L azienda, al fine di attivare un nuovo stage, è tenuta a: - accreditarsi presso l ente promotore - predisporre e firmare la convenzione - in collaborazione con ente promotore e tirocinante, predisporre e firmare il progetto formativo. Sarà invece compito dell ente promotore: - provvedere all apertura della posizione Inail e alla stipula dell assicurazione per responsabilità civile verso terzi - trasmettere copia della convenzione e del progetto formativo a Regione, struttura provinciale del Ministero del Lavoro e rappresentanze sindacali aziendali. 17

18 3. In azienda: l accoglienza, il coordinamento e la gestione dello stage 3.1. L accoglienza L inserimento in azienda è una delle fasi più delicate di tutto il processo di stage, in quanto pregiudica il raggiungimento di risultati soddisfacenti per tutti i soggetti coinvolti. Sarebbe auspicabile che il tutor scolastico (o dell ente promotore) visitasse le imprese che hanno segnalato il loro interesse ad accogliere i tirocinanti per verificare che la proposta di stage sia coerente al percorso formativo del candidato e che la struttura sia adeguata (posto di lavoro, computer, rispetto delle norme di sicurezza, ecc.). L inserimento del tirocinante nel ciclo produttivo avviene generalmente con la modalità dell affiancamento: un dipendente, non necessariamente il tutor aziendale, segue il tirocinante indicandogli soprattutto nella fase iniziale ciò che è necessario sapere per poter lavorare in autonomia, quali mansioni svolgere, a quali persone dell organico rivolgersi per specifiche esigenze, di quali strutture e strumenti è possibile servirsi, ecc. Si tratta dell interlocutore principale in azienda del tirocinante, il punto di riferimento a cui rivolgersi per dubbi, problemi e criticità. È lui ad accogliere lo studente in azienda nel suo primo giorno di presenza, presentandolo ai colleghi e fornendogli alcune informazioni di base, quali: gli aspetti principali dell azienda (storia, attività e caratteristiche dell impresa) l organizzazione e le attività svolte nell area o nel reparto nel quale sarà inserito il regolamento interno aziendale, gli aspetti logistici, gli orari, i servizi interni (mensa, parcheggio, ecc.). Nella fase iniziale verrà inoltre concordato l orario, fermo restando la possibilità di definirlo giornalmente o settimanalmente in base alle esigenze dell azienda. In corso di svolgimento del tirocinio, pur nel rispetto dell impegno definito in sede di progetto, l orario potrebbe subire alcune modifiche. Sebbene sia preferibile dedicare la prima fase dello stage alla conoscenza globale dell azienda, molte imprese preferiscono inserire subito il tirocinante nell attività lavorativa, offrendo la possibilità di conoscere l azienda, la sua organizzazione e la sua attività parallelamente allo svolgimento dello stage, attraverso la pratica diretta e quotidiana, in un processo di apprendimento implicito. È comunque opportuno, al di là della modalità adottata, che lo studente acquisisca una conoscenza globale dell impresa, non limitata al settore d inserimento, per cogliere la complessità e l organizzazione della stessa. È opportuno ricordare che il tutor aziendale, oltre all orientamento sull organizzazione e amministrazione dell impresa, dovrebbe istruire il tirocinante su alcuni aspetti legati all ambiente di lavoro, inteso come insieme di risorse umane, relazioni, norme e procedure ricorrenti. Indicazioni di questo genere dovrebbero aiutare lo studente a inserirsi nel contesto aziendale e a sviluppare capacità di carattere sociale, in un ottica che permetta di acquisire consapevolezza non solo sul sé e le proprie risorse ma anche sulla propria modalità di relazionarsi. L ente promotore, oltre a verificare direttamente l adeguatezza della struttura ospitante, dovrebbe conoscere e accertare la disponibilità del tutor aziendale ad affiancare e seguire lo studente in stage Il rapporto con il tirocinante Naturalmente il controllo di tirocinio e tirocinante da parte del tutor aziendale non dovrebbe limitarsi alla fase dell avvio, ma dovreb- 18

19 be tradursi in un contatto periodico e costante, per verificare il livello di inserimento, l andamento dello stage e l apprendimento. Nel suo ruolo di accompagnatore, il tutor aziendale cercherà con lo studente un confronto continuo, rendendolo partecipe dei problemi e delle cose da fare e stimolandolo ad avanzare proposte e suggerimenti. In questo modo lo studente vivrà in maniera attiva l esperienza, si sentirà valorizzato e sarà realmente motivato a dare il suo contributo all attività dell azienda. Per risolvere eventuali problemi quotidiani di carattere organizzativo (per es. richieste dello studente di anticipare l uscita, di assentarsi per un interna giornata, ecc.) è opportuno che il tutor aziendale si rivolga all ente formativo per avere indicazioni su come attenersi alla convenzione e alla normativa. Sarà utile, inoltre, verificare con lo studente le ragioni delle sue richieste, per assicurarsi che non siano i primi segnali di disagio verso l esperienza. Lo studente invece, in riferimento a quanto concordato nel progetto formativo, è tenuto a svolgere le attività previste e ad adottare le procedure in uso, nel rispetto delle norme scritte e non scritte dell ente ospitante. È inoltre chiamato a mantenere la massima riservatezza in merito a tutte le informazioni sull azienda e la sua attività di cui verrà a conoscenza durante il tirocinio, ad attenersi al regolamento dell impresa per quelle parti che lo riguardano, seguendo le norme di igiene e sicurezza stabilite. In alcuni casi, oltre alla convenzione e al progetto formativo, lo studente presenta all azienda il patto formativo, una dichiarazione formale di conoscenza e di impegno a rispettare alcuni principi di natura generale. Si tratta di un ulteriore strumento a cui è possibile far riferimento in caso di controversie o disaccordi Il rapporto con il tutor formativo Affinché lo stage consegua risultati soddisfacenti per tutti i soggetti coinvolti, è necessario che tutor aziendale e formativo si confrontino in un dialogo costante. Una relazione solidamente costruita e un contatto periodico infatti permettono: all azienda e all ente formativo di monitorare in itinere lo stage e il comportamento dello studente, confrontarsi su eventuali criticità o problemi insorti in corso di svolgimento del tirocinio, per individuare di comune accordo le soluzioni, costruire sinergie e collaborazioni a livello locale, in vista di ulteriori progetti e sviluppi all ente formativo e allo studente di realizzare un esperienza davvero formativa all ente formativo di individuare le esigenze specifiche e reali delle aziende sul livello e la qualità di formazione dei tirocinanti all azienda di conoscere da vicino il sistema scolastico e individuare interlocutori cui presentare, in relazione alle esigenze del mondo del lavoro, proposte e modifiche dei programmi formativi Sebbene lo stage sia regolamentato dalla convenzione e dal progetto formativo, è necessario un monitoraggio, affinché l attività e il comportamento dello studente in azienda siano utili e corretti. A tal fine potrebbe essere organizzati incontri tra i diversi soggetti coinvolti e periodici contatti telefonici E se qualcosa non va? Sebbene l attività del tirocinio sia stata progettata e organizzata nel dettaglio, potrebbero verificarsi imprevisti e incomprensioni. L azienda potrebbe non essere soddisfatta dello studente, o viceversa il tirocinante, in riferimento alle aspettative iniziali, potrebbe rimanere deluso per le mansioni assegnategli, avere difficoltà d inserimento nell ambiente di lavoro o segnalare che l attività svolta non persegue gli obiettivi formativi concordati e ap- 19

20 provati nel progetto. Di fronte ai primi segnali di insoddisfazione, il tutor aziendale dovrà tempestivamente segnalare la situazione al tutor formativo. È importante che la comunicazione venga fatta in un ottica costruttiva, con discrezione, senza nessun allarmismo e con la volontà di recuperare la collaborazione in atto. Se l intervento del tutor formativo non sarà sufficiente a chiarire le eventuali incomprensioni insorte, lo stage potrà essere interrotto. Ciascuna delle parti infatti può recedere dal progetto in qualsiasi momento: la legge non prevede alcun preavviso, né alcuna particolare formalità. Questa scelta, che è libera sia per l impresa sia per lo studente, dovrà essere condotta nel rispetto reciproco delle diverse posizioni e non dovrà, di massima, avere conseguenze negative né pregiudicare la possibilità di future collaborazioni. In tal caso però, allo studente potrebbero non essere riconosciuti i crediti maturati per la parte di stage effettuata: la scelta di rilasciare la scheda di valutazione relativa alla parte svolta è a discrezione del tutor aziendale. 20

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