CONOSCERE I MODELLI E I BISOGNI DI FORMAZIONE IN AZIENDA I risultati di una ricerca empirica sulle imprese artigiane del Piemonte

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CONOSCERE I MODELLI E I BISOGNI DI FORMAZIONE IN AZIENDA I risultati di una ricerca empirica sulle imprese artigiane del Piemonte"

Transcript

1 35 CONOSCERE I MODELLI E I BISOGNI DI FORMAZIONE IN AZIENDA I risultati di una ricerca empirica sulle imprese artigiane del Piemonte Renato Lanzetti, Davide Roccati, Giovanna Spolti, Emiliana Armano L artigiano è la figura rappresentativa di una specifica condizione umana: quella del mettere un impegno personale nelle cose che si fanno. Richard Sennett, L uomo artigiano Introduzione Le piccole imprese costituiscono da sempre una ricchezza imprescindibile, sia numericamente che qualitativamente, per l economia italiana, e non solo. Eppure sia tutto il sapere manageriale che la teoria della formazione si sono sviluppate e declinate più che altro a partire dalle grandi organizzazioni. Poco o nulla è stato scritto sulle specifi cità della formazione imprenditoriale rivolta alle piccole imprese. Lo stesso prestigio dei formatori molto spesso riposa sulla frequentazione di top manager e grandi gruppi industriali, ma non certo di quella miriade di imprenditori protagonisti nella gestione di sfi de che vanno ben oltre quelle formali della propria impresa. E che raccolgono innumerevoli successi. Il presente articolo richiama e sintetizza i risultati della ricerca empirica realizzata su questo tema dal Sistema Informativo delle Attività produttive della Regione Piemonte e realizzata dalla collaborazione

2 36 Quaderni di ricerca sull artigianato tra i ricercatori della società Seldon Ricerche Torino, il Sistema Informativo delle Attività Produttive e L IRES Piemonte. Lo studio, recentemente pubblicato e interamente accessibile alla pagina web: ha rappresentato l ideale continuazione di precedenti ricerche già realizzate nel periodo e promosse dal Sistema Informativo Attività Produttive (già Osservatorio dell Artigianato), sull analisi dei fabbisogni delle imprese, nonché la prosecuzione delle ricerche sul capitale sociale e formativo nelle imprese artigiane piemontesi. Negli ultimi decenni l economia ha conosciuto un mutamento radicale che ha portato al centro della scena la conoscenza, divenuta fonte primaria nei processi lavorativi, nonché settore trainante della produzione e delle ricchezza. Parlare di formazione in azienda, ed in modo specifi co nelle imprese artigiane piemontesi, non signifi ca assolutamente limitare l analisi al tema, seppur importante, della formazione professionale. Nelle imprese artigiane, infatti, la formazione fruita dal titolare o dai soci ha un effetto determinante ed immediato sull azienda, sulla sua organizzazione, sui contenuti tecnici e sull organizzazione del lavoro. Numerosi lavori hanno evidenziato come l atteggiamento dell artigiano verso la formazione professionale sia diverso a seconda che si tratti di learning by doing o di formal learning: nel primo caso l approccio è quello dell apprendimento on the job, basato sull esperienza acquisita direttamente in situazione di lavoro, approccio a cui gli artigiani si rifanno più frequentemente con dinamiche e

3 37 modalità che vedremo essere molto interessanti. Il secondo è l apprendimento più formale, a cui si accede partecipando ad attività formative di aula quali corsi, convegni, o e-learning; in questo caso la pratica formativa dell artigiano risulta spesso essere vincolata a qualche disposizione normativa che ne sancisce l obbligatorietà. All interno di questa dualità di approccio le vie percorse dai diversi attori sono molteplici e le declinazioni che ne derivano disegnano uno spaccato imprenditoriale variegato e dinamico. Possiamo comunque affermare senza tema di smentite che la formazione, sia essa formale o informale, interna o esterna all azienda, è un importante strumento di costruzione della strategia aziendale, e per questo va compresa a fondo. A partire da questa esigenza, forte sia dal punto di vista conoscitivo che da quello della defi nizione di politiche attive per lo sviluppo, la ricerca ha indagato l atteggiamento e il rapporto che gli artigiani hanno con questo importante strumento, e quali sono le modalità che utilizzano per rapportarsi con esso. Domande e obiettivi di ricerca Alcune domande costituiscono le linee guida dell indagine: chi fa formazione, su cosa si fa, dove la si effettua, quanta se ne fa, in che modo e per quali motivi, quali sono gli atteggiamenti culturali verso la formazione, che signifi cato e che valore ad essa viene assegnato. Dare risposta a queste domande, riuscendo ad analizzare il tema in maniera approfondita, signifi ca far emergere alcune tipologie di imprenditori e di stili interpretativi della formazione, evidenziando le relazioni tra i fenomeni che passano per aspetti

4 38 Quaderni di ricerca sull artigianato quali il settore di appartenenza, le caratteristiche sociodemografi che dell imprenditore, la dimensione d azienda, la localizzazione geografi ca. Un ulteriore valore aggiunto della ricerca è il tentativo di arrivare a costruire un dizionario comune, o almeno condiviso delle diverse accezioni e sfumature dei termini, grazie al quale sarà possibile capire come gli artigiani interpretano espressioni molto utilizzate quali, ad esempio, affi ancamento, formazione on the job formazione tecnica e formazione teorica. In questo modo sarà possibile leggere ed interpretare come la formazione si relazioni con gli aspetti esterni all azienda (legislazione vigente, obblighi di legge, disponibilità di incentivi) e con quelli interni (legame tra livello di formazione pregressa, fabbisogni formativi e strategie di assunzione). Nel corso dell indagine un approfondimento specifi co è stato dedicato alla formazione effettuata, o che occorrerebbe effettuare, nelle imprese artigiane che operano nel campo del cinema e della televisione: infatti, Torino ed il Piemonte stanno proponendo sempre più positivamente al mondo dello spettacolo numerose location per riprese cinematografi che e televisive, e questo sta diventando un mercato nel quale le imprese artigiane piemontesi possono inserirsi positivamente. Metodologia. Lo studio si è sviluppato in due parti; una prima ricerca quantitativa di ampio respiro su tutto il mondo dell artigianato e un affondo esplorativo di tipo qualitativo sui bisogni formativi dell artigianato piemontese inserito nella fi liera del cinema. La scelta quindi è stata quella di produrre una mappa

5 39 d insieme sulla formazione nel suo complesso, alla quale si è affi ancata un esplorazione qualifi cata su un promettente ambito d attività per le imprese artigiane. Per lo svolgimento della ricerca empirica quantitativa originale si intervistato telefonicamente un campione di titolari e soci di imprese artigiane del Piemonte, stratifi cato per settore di attività e territorio. Sono stati scelti quattro settori (riparazioni, metalmeccanica, costruzioni e servizi alle imprese) rappresentativi della realtà artigiana piemontese e nei quali ricerche precedenti hanno evidenziato un buon livello di ricorso allo strumento formativo. Rispetto agli addetti, è stato deciso dal gruppo di lavoro di escludere le aziende monocellulari. Una volta individuato l universo di riferimento lo step successivo è stata la defi nizione della stratifi cazione del campione sulla base della classe dimensionale. La dimensione territoriale è stata trattata assumendo la necessità di avere, per ciascun dei quattro settori, 50 interviste sulla Provincia di Torino e 50 interviste sul resto del Piemonte. La rilevazione, condotta su imprese allocate sul territorio regionale estratte da elenchi ed indirizzari forniti dalla Banca dati dello stesso Sistema Informativo dell Artigianato, è stata effettuata tra marzo e maggio 2009 attraverso la somministrazione di un questionario strutturato a 400 imprese artigiane. L obiettivo della rilevazione è stato raggiunto, con l effettuazione di 385 interviste complete. I dati raccolti sono stati quindi elaborati con tecniche di analisi di primo e di secondo livello attraverso software specifi ci dedicati all analisi statistica dei dati. La seconda parte della ricerca, volta all approfondimento qualitativo sulla formazione

6 40 Quaderni di ricerca sull artigianato degli artigiani impegnati nella fi liera del cinema, è stata realizzata con interviste agli esperti locali che maggiormente si occupano dello sviluppo di questo settore e con uno specifi co focus group che ha coinvolto gli artigiani. Risultati di ricerca Dall analisi dei dati raccolti sono emerse alcune particolari e ben defi nite tipologie di imprenditori e di stili di interpretazione della formazione. In generale, si riscontra un atteggiamento positivo verso il tema: quasi il 60% degli intervistati considera la formazione un importante fattore di sviluppo. Se ad essi si sommano coloro che pensano che la formazione sia importante ma costosa, si ottiene che il 66% degli imprenditori artigiani intervistati considera la formazione una leva importante per la propria attività. Tra le aziende che individuano nella formazione un elemento strategico e di sviluppo si trovano soprattutto quelle di riparazione (32%) e di servizi alle imprese (25%), mentre tra gli artigiani che pensano che la formazione non sia un aspetto rilevante si riscontrano soprattutto i metalmeccanici (24%); non esistono differenze signifi cative per le aziende di costruzioni. L importanza della formazione cresce con il crescere delle dimensione: infatti, sono il 76% delle aziende più grandi a sostenere che la formazione è un elemento importante, contro il 52% di quelle più piccole. La citazione di Sennett riportata in capo all articolo, e che richiama anche alla radice etimologica della parola artigiano, trova riscontro nelle risposte che vengono fornite dagli intervistati

7 41 rispetto all apparato produttivo esistente e al grado di specializzazione degli addetti. I dati evidenziano come le imprese artigiane tendano a leggersi come soggetti con un patrimonio elevato in termini di risorse umane: gli addetti sono specializzati (76%) e si aggiornano continuamente sulle ultime novità tecnologiche (67%); inoltre, gli impianti sono adattati dal personale interno (67%), il tutto a fronte di un basso turnover (7%) e di una scarsa presenza di processi produttivi automatizzati (19%). Come si osserva nella fi gura successiva, incrociando la dimensione della specializzazione degli addetti con quella relativa all esistenza di processi produttivi automatizzati otteniamo quattro profi li di aziende che si collocano ad altrettanti livelli di specializzazione del processo produttivo. Emerge che, rispetto al grado di specializzazione, la maggioranza delle imprese (60%) si confi gura come il classico artigianato avanzato, o di mestiere, che lavora con addetti altamente specializzati ma con processi produttivi a bassa automatizzazione.

8 42 Quaderni di ricerca sull artigianato Modelli delle imprese secondo il livello di specializzazione Rispetto ai settori di appartenenza si osserva che tra gli artigiani con alto livello di automazione del processo produttivo si collocano soprattutto le imprese metalmeccaniche (50% dell artigianato avanzato e 63% di quello fordista), mentre tra gli artigiani di mestiere ritroviamo soprattutto le imprese dei settori delle riparazioni (33%) e dei servizi (28%). Per contro, più di un artigiano su cinque (21,6%) dichiara di non avere addetti particolarmente specializzati e nemmeno processi produttivi automatizzati; sono gli artigiani defi niti low-profile, con un livello di specializzazione molto basso. Presenti in tutti i settori, con leggera prevalenza nel settore metalmeccanico (31,3%) e delle riparazioni (30,1%),

9 43 per il 69% sono imprese di piccole dimensioni, fi no a cinque addetti. Signifi cativa ma non elevata risulta essere la presenza di artigiani che impiegano addetti altamente specializzati in processi produttivi ad automazione elevata. E l artigiano che defi niamo avanzato (15,8%). Infi ne si riscontra una quota molto bassa di artigiani che, pur operando in processi produttivi ad elevata automazione, non richiedono un alto grado di specializzazione degli addetti. Si tratta di un profi lo di artigiano che defi niamo di tipo fordista, presente solo nel 2,9% dei casi. Per gli artigiani in genere, ma soprattutto per l artigianato avanzato e quello di mestiere, l importanza del capitale umano presente in azienda è strategica per il benessere dell impresa. Dal saper fare degli addetti dipende largamente l andamento e la buona riuscita dell impresa; per questo le caratteristiche richieste agli operai diventano fondamentali. Come evidenziato dai dati che emergono dall indagine, gli artigiani selezionano i collaboratori sulla base di più fattori: oltre al curriculum formativo, che non risulta essere la discriminante principale, la selezione tiene conto soprattutto delle attitudini, del carattere, delle capacità e della disponibilità del candidato ad assumere ruoli e carichi di lavoro previsti dalla mansione che esso dovrà ricoprire. Alla luce di questo atteggiamento, spesso latente ma largamente diffuso non solo nell artigianato ma anche in altre realtà produttive, in sede di selezione il collaboratore ideale prediletto dall artigiano dovrebbe essere portatore di un mix di caratteristiche che viene defi nito tecnico-caratteriale, dove le competenze tecniche e la specializzazione coesistono con elementi

10 44 Quaderni di ricerca sull artigianato di atteggiamento verso il lavoro e con le capacità di affrontare situazioni lavorative eterogenee. Abbiamo poi domandato agli artigiani in quali aree di competenze si rilevino dei fabbisogni di formazione, sia per se stessi che per i propri soci di impresa, nonché per gli addetti subordinati. I risultati fanno emergere due profi li di richieste formative un po differenziati. Nel primo caso, relativo ai titolari e soci, oltre alla necessità di competenze tecnico-produttive spiccano le necessità di competenze trasversali (informatiche, linguistiche ecc ) che, insieme alle competenze commerciali e amministrative, fanno di un artigiano che produce un imprenditore che sa gestire le complessità di un impresa. Infatti, la crescente complessità gestionale imposta dal mercato richiede all imprenditore di oggi compiti e competenze sempre più trasversali. L imprenditore, anche quello artigiano, oltre che continuare a lavorare e produrre, deve affrontare incombenze gestionali e amministrative sempre più complesse, e non tutti gli artigiani sono in grado di farlo. Ecco quindi che la richiesta di formazione trasversale, gestionale, commerciale e amministrativa, fatta registrare degli imprenditori artigiani segnala l esistenza di un forte fabbisogno formativo di competenze utili all ampliamento progettuale e strategico dell impresa. D altra parte, le richieste formative per gli addetti subordinati sono soprattutto di tipo tecnico e meno di tipo gestionale amministrativo. I dati evidenziano due modi differenti di interpretare la formazione e quindi due importanti visioni ascrivibili ad altrettante tipologie di cultura

11 45 aziendale diverse e ben defi nite, guidate da fattori differenti e in qualche misura speculari: 1. Le aziende che vedono la formazione come strumento per migliorare l adattabilità dell impresa alle richieste del mercato e del settore; la formazione, secondo questa visione, serve per aggiornare e consolidare competenze già presenti al fi ne di migliorare la qualità del prodotto e le performances aziendali. La formazione, quindi, è assunta come strumento fi nalizzato a migliorare le potenzialità già in essere nell azienda. Afferisce a questa visione il 49% delle imprese intervistate. 2. Le aziende che vedono la formazione come strumento di cambiamento organizzativo e strategico, un cambiamento legato sia all organizzazione del lavoro sia alle risorse umane, agli addetti. La formazione è qui intesa come leva per una riorganizzazione aziendale che rompe con gli schemi e le fi gure del passato. A questa visone afferisce il 51% delle imprese intervistate. I due tipi di approccio verso la formazione sono portatori di due differenti concetti di trasformazione, se così possiamo dire. Il primo tipo di tras-formazione è debole e implica l acquisizione di caratteristiche professionali intrinsecamente connesse al contesto tecnico, produttivo, organizzativo e culturale del luogo in cui opera. Il secondo tipo di trasformazione è forte e si caratterizza per l acquisizione di caratteristiche professionali che mantengono il proprio valore in differenti contesti organizzativi. E chiaro che le due tipologie di imprese che emergono dall analisi sono spinte da moventi (fattori latenti) ben diversifi cati, dettati da diverse caratteristiche intrinseche aziendali.

12 46 Quaderni di ricerca sull artigianato Vediamo quali sono queste caratteristiche: La formazione come strumento per una migliore adattabilità dell impresa alle richieste del mercato e del settore: Quali sono le aziende che si rifanno in prevalenza a questa visione: Il 70% degli artigiani low-profi le e il 64% degli artigiani fordisti Le imprese di riparazione (54%) Nate in negli anni 80 (57%) Con meno di 5 addetti (52%) Con un prodotto rivolto al consumatore fi nale (57%) Imprese che ritengono la formazione importante ma costoso (70%) Imprese che ritengono la formazione un obbligo formativo (67%) Con classe di fatturato medio basso: meno di (57%) da a (71%) Andamento del fatturato in diminuzione (65%) Redditività di diminuzione (60%) Raggio di mercato in diminuzione (67%) Andamento della produzione in diminuzione (57%) Le imprese che si rifanno a questa visione sono soprattutto quelle di minore dimensione, a bassa specializzazione (artigiano low-profi le e fordista) con un fatturato medio basso ed un andamento negli ultimi tre anni che complessivamente è peggiorato. Aziende, quindi, che per caratteristiche fi siologiche possiamo defi nire vulnerabili, con diffi coltà a rimanere nel mercato, che vedono, quindi, l importanza della formazione soprattutto in termini strumentali, come occasione di miglioramento delle proprie performances e di risposta alle richieste del mercato.

13 47 La formazione come strumento di cambiamento organizzativo e strategico: Quali sono le aziende che si rifanno in prevalenza a questa visione: Il 61% degli artigiani di mestiere e il 52% dell artigianato avanzato Le imprese di costruzione (58%) e metalmeccaniche (54%) Le imprese più vecchie nate prima degli anni 80 (56%) Con più di 5 addetti (%) Le imprese che considerano la formazione un elemento importante di sviluppo (57%) e un obbligo normativo e contrattuale (59%) Con fatturato alto: sopra il (60%) Con benessere aziendale in aumento (54%) o stabile (57%) Numero di addetti in aumento (58%) Con redditività in aumento (74%) Tra le aziende afferenti a questa seconda visione si ritrovano quelle potenzialmente più forti, con una migliore collocazione di mercato, in crescita e più specializzate. Per loro la formazione è, o è stata, un fattore su cui puntare per un migliore sviluppo aziendale, una strategia per innovare (è notevole tra queste aziende la quota di quelle più vecchie). Il learning by doing : un modello formativo che persiste Il modello formativo a cui le imprese artigiane tendono, sia idealmente sia in modo pratico, si basa sul learning by doing, imparare lavorando; la prima fonte di conoscenza per gli addetti è l artigiano stesso, e la prima modalità di trasferimento della conoscenza avviene attraverso l affi ancamento e lo scambio interpersonale tra gli addetti con più esperienza e quelli da formare. Nel 80% delle imprese intervistate i

14 48 Quaderni di ricerca sull artigianato formatori sono il titolare o i soci e solo nel 9% dei casi si rileva la presenza di formatori esterni all azienda. In questo contesto va da sé che la tipologia di formazione più idonea e richiesta dalle imprese sia quella svolta all interno del contesto lavorativo, sia per gli addetti (84%) che per i titolari e soci (68%). Tuttavia, per questi ultimi si rileva una richiesta di formazione, debole ma degna di nota, inerente i temi più legati ad aspetti gestionali manageriali. Facendo riferimento ai due modi di concepire lo strumento della formazione che sono stati descritti precedentemente, si osserva una differenza importante: gli artigiani che vedono la formazione quale strumento per adattare meglio l impresa alle richieste del mercato e del settore prediligono una formazione pratica dettata dall esperienza sui luoghi di lavoro più di coloro che si rifanno alle seconda visione, quella della formazione quale strumento di cambiamento e innovazione (90% vs 79% nel caso della formazione verso gli addetti subordinati e 82% vs 55% nel caso della formazione per titolari e soci). Per contro, gli artigiani che vedono la formazione come strumento di cambiamento sono maggiormente propensi verso un tipo di formazione esterna all azienda che preveda la partecipazione a corsi svolti all esterno oppure a convegni e/o seminari. In particolare, se si tratta di formazione per titolari e soci il 42% di coloro che si rifanno a questo tipo di visione sceglie la formazione erogata con partecipazione a corsi svolti fuori dall azienda e il 13% con partecipazione a convegni o seminari, tipologia di formazione richiesta rispettivamente solo dal 17% e 2% degli artigiani che invece si rifanno alla visone della formazione come strumento di migliore adattabilità dell azienda.

15 49 La formazione è comunque una strada intrapresa da molte realtà produttive: infatti, le imprese artigiane che nel triennio hanno partecipato ad attività formative di vario tipo sono il 53%. La propensione alla partecipazione ad attività formative è più elevata (58%) nelle imprese di dimensioni maggiori (con almeno 5 addetti), che riescono a conciliare meglio la programmazione dell attività formativa con la necessità della continuità produttiva. Le imprese che hanno investito in attività formative nel periodo hanno un fatturato medio-alto (il 70% si colloca al di sopra dei ) e si trovavano in una posizione di performances generali più positive (con andamento stabile o in crescita) rispetto a quelle che non lo hanno fatto. Tra gli artigiani in Piemonte esiste una grande consapevolezza del valore che ha la specializzazione del capitale umano, specializzazione che si ritiene di dover trasmettere, aggiornare e approfondire attraverso strumenti formativi nei quali investire. Tra le imprese che investono maggiormente in formazione ci sono proprio quelle che hanno addetti altamente specializzati.

16 50 Quaderni di ricerca sull artigianato Tra il 2006 ed il 2008 la Sua azienda ha investito in attività formative, sia interne che attraverso corsi realizzati all esterno? No Sì Sì, ma solo per gli apprendisti Provincia Provincia di Torino 42,0% 52,9% 5,2% Altre Province 38,9% 53,6% 7,6% Settore Costruzioni 30,0% 62,9% 7,1% Metalmeccanica 48,6% 40,4% 11,0% Riparazioni 34,5% 61,2% 4,3% Servizi 45,6% 51,1% 3,3% Classe di fatturato a due classi meno di ,0% 39,6% 5,4% più di ,0% 60,4% 7,2% non risponde 46,2% 48,7% 5,1% Numero complessivo di addetti ,8% 45,7% 6,5% ,0% 45,1% 5,9% ,6% 62,1% 6,3% più di 10 32,3% 60,4% 7,3% In sintesi, si può affermare che nelle imprese artigiane piemontesi la cultura tradizionale tipica del settore, dove l artigiano e il suo sapere tecnico e produttivo primeggiano su qualsiasi altra forma di conoscenza trasferita dall esterno, persiste e continua a tramandarsi in modo trasversale alle tipologia di impresa. Accanto a questo atteggiamento valoriale si rileva però la presenza di importanti segnali che le imprese più giovani e avanzate rimandano al mondo della formazione, inserendosi in questo processo e manifestando interessi nuovi su temi e su meccanismi più variegati di trasmissione della conoscenza. La pratica della formazione L analisi del rapporto tra partecipazione ad attività formative e benessere aziendale segnala che

17 51 tra le imprese che hanno fatto formazione il 24% è in crescita, una percentuale decisamente maggiore di quella registrata tra quelle che non hanno fatto alcuna formazione (14%). La grande maggioranza delle imprese afferma che la formazione è servita ad accrescere la qualità del prodotto: l 89% tra quelle in una situazione di andamento complessivo defi nibile in diminuzione ed il 79% tra quelle in crescita. Le imprese che nel triennio non hanno partecipato ad alcuna attività formativa sono il 40%: quali sono i motivi per i quali le imprese non hanno investito in attività formative? Le risposte indicano come la mancanza di esigenza percepita sia la causa principale (75%), seguita a grande distanza dai costi elevati attribuiti alla formazione (8%) e dalla mancanza di tempo disponibile da dedicare all attività formativa (5%). Rispetto alla conoscenza e all utilizzo di fondi pubblici a supporto della formazione, si segnala che solamente il 7% delle aziende intervistate conosce ed ha utilizzato almeno una linea di fi nanziamento, ed il 3% conosce e vorrebbe utilizzarne almeno una. La risposta più frequente è l assoluta non conoscenza (riscontrata nel 74% delle risposte) delle suddette linee di fi nanziamento. Le previsioni per il 2009 non sono state totalmente positive: infatti, il numero di imprese che pensavano di investire in attività di formazione è risultata in calo rispetto a ciò che è avvenuto per il triennio Le imprese che affermavano di avere intenzione di investire in attività di formazione sono risultate il 55% contro il 60% rilevato nello triennio precedente.

18 52 Quaderni di ricerca sull artigianato Interessante notare come emerga un meccanismo di alternanza: da una parte, chi ha investito in formazione nel triennio scorso e che dichiara che non l avrebbe fatto nel corso del 2009 (57%), e dall altra, chi invece non ha investito nei tre anni precedenti e affermava di aver intenzione di farlo nel 2009 (72%). Le dichiarazioni rispetto al fabbisogno formativo delle imprese artigiane per il 2009 hanno continuato ad essere relative all attività propria del core business d impresa, per tutte le fi gure e in particolare per i titolari o loro soci. La sfera delle esigenze di formazione degli artigiani locali continua quindi a ruotare intorno ad una formazione professionale di tipo tecnico e molto specializzata e alla formazione obbligatoria inerente la normativa in tema di ambiente e sicurezza. Tuttavia, anche se in misura contenuta, i titolari rimangono interessati ad una formazione di tipo più gestionale. Conclusioni Contrariamente a quanto si ritrova spesso nella vulgata comune sul mondo dell artigianato, la ricerca ha evidenziato una buona sensibilità del sistema imprenditoriale artigiano piemontese rispetto al tema della formazione. Si tratta di una sensibilità trasversale, presente in settori e territori differenti e in imprese con caratteristiche anche notevolmente diverse. Un alto grado di specializzazione degli addetti caratterizza ancora tre imprese artigianali su quattro ed è forte e viva la consapevolezza che la propria forza passi necessariamente da un rafforzamento continuo di tale peculiarità. E quindi chiaro che esiste un attenzione dell artigianato verso la formazione, attenzione

19 53 dettata soprattutto da un atteggiamento di valutazione strategica. Tutto questo non si traduce sempre ed immediatamente in una richiesta spinta di formazione di alto livello: tra la necessità e la pratica si interpongono aspetti quali la gestione dell attività quotidiana, la fragilità legata alle piccole dimensioni aziendali, il costo in termini di tempo e di economie, la diffi coltà che si incontra a matchare le esigenze aziendali con le disponibilità di corsi. Questo dato porta a rifl ettere su quale tipo di formazione vada rivolta al mondo dell impresa artigiana, sia in termini di contenuti sia in termini di impegno richiesto. Infatti, se sappiamo che percentualmente la tendenza ad investire in formazione è superiore tra le aziende di maggiore dimensione, in termini assoluti le attività formative coinvolgono soprattutto aziende di piccole dimensioni che operano in un quadro organizzativo e produttivo poco strutturato, con dinamiche che, soprattutto se si tratta di formazione rivolta agli addetti subordinati, si rifanno alla polivalenza delle mansione e all intercambiabilità dei ruoli e delle funzioni, e che quando si tratta di investire in attività formative spesso decidono di farlo sottraendo risorse essenziali all attività di produzione. E poi vero che la formazione richiesta dalle imprese artigiane si rivolge ancora, almeno in gran parte, alla crescita di competenze tradizionali, anche se stanno emergendo interessi nuovi, soprattutto di tipo trasversale, legate quindi alla gestione informatizzata delle attività e dell azienda stessa o a temi sempre più attuali quali l ambiente. A questa cultura della formazione, che rappresenta un interessante substrato positivo dal quale partire (due terzi degli artigiani la considera un importante fattore di successo), fa da contraltare

20 54 Quaderni di ricerca sull artigianato una pratica reale che non corrisponde pienamente alle intenzioni degli imprenditori (poco più della metà ha fatto formazione) e coloro che hanno partecipato a qualche attività formativa lo ha fatto soprattutto secondo l approccio del formal learnig. Occorre poi leggere tra le righe le dichiarazioni degli imprenditori per comprendere cosa sia per loro la formazione: infatti, se nella pratica è ancora forte il formal learning, si evidenzia come si stia facendo strada anche un altro tipo di formazione, realizzato con strumenti più vicini al loro modo di lavorare e all approccio dell imparare sul campo. Si tratta sicuramente di strumenti più professionali e, alla lunga, anche più professionalizzanti. I percorsi formativi effettivamente utilizzati dai titolari e dagli addetti delle imprese artigiane dicono che le imprese più fl oride e con migliori prospettive per il futuro effettuano le proprie scelte secondo due criteri: - una generalizzata varietà di canali formativi; - l orientamento, soprattutto per gli apprendisti, ad una formazione attraverso corsi svolti fuori dall azienda. Tutto ciò avviene, comunque, in presenza di una ancora forte, e forse sempre necessaria, tendenza a sviluppare una parte di formazione on the job: la differenza tra gli approcci sta nella proporzione tra questo tipo di formazione, che troppo spesso si riduce ad un mero apprendimento per affi ancamento, ed una formazione più ampia, completa ed aperta alle novità presentate da agenzie formative specializzate. Ma il legame tra formazione e lavoro deve ancora integrarsi meglio, soprattutto nell universo dell artigianato: molti imprenditori non conoscono

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Indagine ottenuta grazie alla somministrazione di questionario ad oltre 260

Dettagli

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Innovation Technology

Innovation Technology Innovation Technology Una naturale passione per Un partner tecnologico che lavora a fianco dei propri clienti per studiare nuove soluzioni e migliorare l integrazione di quelle esistenti. l innovazione.

Dettagli

Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti

Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti Sono circa 10.000 in provincia di Bologna Sondaggio tra gli iscritti Cna: sono laureati e soddisfatti della loro autonomia Rivendicano

Dettagli

Indagine su: L approccio delle aziende e delle associazioni nei confronti dell accessibilità dei siti web

Indagine su: L approccio delle aziende e delle associazioni nei confronti dell accessibilità dei siti web Indagine su: L approccio delle aziende e delle associazioni nei confronti dell accessibilità dei siti web Gennaio 2005 Indice Introduzione Obiettivo e metodologia dell indagine Composizione e rappresentatività

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

LA FORMAZIONE COME VALORE AGGIUNTO NELL AZIENDA. A cura della dott.ssa Margareth Stefanelli

LA FORMAZIONE COME VALORE AGGIUNTO NELL AZIENDA. A cura della dott.ssa Margareth Stefanelli LA FORMAZIONE COME VALORE AGGIUNTO NELL AZIENDA L AZIENDA E UN MACROSISTEMA APERTO PERSONE MEZZI BENI L AZIENDA E CARETTERIZZATA DALL INTERAZIONE DEI TRE ELEMENTI INDICATI COORDINATI FRA DI LORO PER IL

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Settori di attività economica

Settori di attività economica ELABORAZIONE DEI DATI QUALITATIVI Chiara Lamuraglia 1. Premessa Al fine di ottenere informazioni di carattere qualitativo che consentissero di interpretare e leggere in modo più approfondito i dati statistici,

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Area /Settore /Posizione Organizzativa N. responsabili posizioni organizzative N. dipendenti nell ambito della posizione organizzativa Area finanziaria/

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su

Dettagli

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio.

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Articolo 1 Srl Soluzioni HR - Aut. Min. Lav. Prot. N. 1118 del 26/11/04 CARTA DEI SERVIZI INDICE Presentazione di Articolo 1 Srl Carta

Dettagli

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Il servizio di registrazione contabile che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Chi siamo Imprese giovani e dinamiche ITCluster nasce a Torino

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

Fig. 1 La voglia di impresa degli italiani. Fonte: indagine Confcommercio-Format novembre 2015

Fig. 1 La voglia di impresa degli italiani. Fonte: indagine Confcommercio-Format novembre 2015 La nascita dell impresa Secondo la ricerca, quasi il 60% dei cittadini italiani sopra i 24 anni ha voglia di impresa e, di questi, quasi il 40% ha provato o sta provando ad aprire una impresa o ha avuto

Dettagli

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO L indagine sugli esiti occupazionali dei corsi di formazione ha preso in considerazione i corsi Nof del biennio 2002/2003 e i post-diploma del 2003, analizzando

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Dettagli

Imprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI

Imprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI Corso di Alta Formazione Imprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI Evento Finale 25 marzo 2013 -Bergamo Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni BERGAMO SVILUPPO AZIENDA

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO?

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? http://www.sinedi.com ARTICOLO 15 SETTEMBRE 2007 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? Fin dal passato il rapporto tra banca e soggetti economici non è mai stato stabile e lineare e questo dipende in

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

IL LAVORO CHE TI CERCA

IL LAVORO CHE TI CERCA www.provincia.potenza.it www.futuroincorso.com IL LAVORO CHE TI CERCA FORMAZIONE SERVIZI OSSERVATORIO BACHECA Il portale del lavoro della provincia di Potenza. www.lavoroprovincia.com Scopri tutti i servizi

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Agenzia per il Lavoro

Agenzia per il Lavoro Agenzia per il Lavoro Orienta è una delle principali società italiane specializzate nella gestione delle Risorse Umane. Nasce come Società di Lavoro temporaneo con autorizzazione ministeriale definitiva

Dettagli

NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI

NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI NuMani è una realtà e nasce dall unione d esperienza di persone che da 11 anni si occupano a tempo pieno dell applicazione e decorazione unghie con l ambiziosa idea delle

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda tramite lo strumento e la metodologia LA GESTIONE DEL CLIMA E DELLA MOTIVAZIONE La spinta motivazionale delle persone che operano in azienda è

Dettagli

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising ENGAGEDin propone corsi di formazione per le organizzazioni che vogliono avviare o sviluppare la propria attività di raccolta fondi attraverso la crescita delle proprie competenze, la discussione di casi

Dettagli

LA FORMAZIONE PER LE PMI IL MODELLO FORMATIVO DINAMICO PER IL RESPONSABILE DI FINANZA E CONTROLLO

LA FORMAZIONE PER LE PMI IL MODELLO FORMATIVO DINAMICO PER IL RESPONSABILE DI FINANZA E CONTROLLO LA FORMAZIONE PER LE PMI IL MODELLO FORMATIVO DINAMICO PER IL RESPONSABILE DI FINANZA E CONTROLLO DOTT. ALFONSO RICCARDI Financial Advisor - Vertis SpA riccardi@vertis. @vertis.itit Università del Sannio,,

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

SOCIAL MEDIA MARKETING PER LE PMI

SOCIAL MEDIA MARKETING PER LE PMI SOCIAL MEDIA MARKETING PER LE PMI Tutto quello che le imprese devono sapere sui social media Roma 14-15 Novembre 2015 Elena Grandinetti per ICOA 1. CONTESTO 2. DESCRIZIONE DELL OFFERTA L OFFERTA FORMATIVA

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

Creare valore dalla valutazione del rischio stress lavoro-correlato

Creare valore dalla valutazione del rischio stress lavoro-correlato IL PUNTO SULLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESSLAVORO-CORRELATO: OPPORTUNITA E CRITICITA Milano, 10 Febbraio 2012 Creare valore dalla valutazione del rischio stress lavoro-correlato Psicologo della salute

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE. GREEN JOBS Formazione e Orientamento

Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE. GREEN JOBS Formazione e Orientamento Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE GREEN JOBS Formazione e Orientamento COMUNICATORE AMBIENTALE Il comunicatore ambientale è una figura professionale che si occupa di tutti

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER TEMPORARY MANAGER Il Business Plan Temporary Manager La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. John Maynard Keynes Che cosa e e a cosa serve E un documento volto

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione 15 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Ricerca e Monitoraggio Formez PA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati emersi dalla ricerca

Dettagli

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE Scuola Italia via Italia n 10 - Roma studente Francesco M. classe III A N.B. Ricorda che quanto leggerai è totalmente riservato, vincolato dal

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

Restaurant Manager Academy

Restaurant Manager Academy Restaurant Manager Academy 1 La conoscenza non ha valore se non la metti in pratica L Accademia Un percorso formativo indispensabile per l attività di un imprenditore nel settore della ristorazione e dell

Dettagli

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Aggiornato il 10 novembre 2009 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Che cosa deve

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI Premessa La Campagna Straordinaria rivolta alle Scuole ha previsto anche la realizzazione di interventi formativi rivolti a docenti

Dettagli

Channel Assicurativo

Channel Assicurativo Intermedia Channel Channel Assicurativo La soluzione per essere protagonisti di una nuova stagione della consulenza assicurativa Il mercato Assicurativo 2007 Il decreto Bersani Nel giro di qualche mese

Dettagli

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo Componenti del Sistema di Pianificazione n Valutazioni interne

Dettagli

RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE. INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE

RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE. INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE 1 SOMMARIO PREMESSA... 3 METODOLOGIA... 3 OBIETTIVI... 4 RISULTATI... 4 AZIENDE... 4 PRIVATI... 6 CONCLUSIONI... 7 2 L Indagine,

Dettagli

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi INTRODUZIONE I risultati che riportiamo nelle pagine seguenti

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I fondi Conoscerli di più per investire meglio Ottobre 2008 Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I FONDI: CONOSCERLI DI PIÙ PER INVESTIRE MEGLIO COSA SONO I fondi

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015 1 La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale Bologna 1 marzo 2015 2 L'AIM Italia (Alternative Investment Market) è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole

Dettagli

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Report di ricerca Rapporto realizzato da Viale della Resistenza 23 87036

Dettagli

OSSERVATORIO SUI FABBISOGNI PROFESSIONALI IN LIGURIA: Enti Bilaterali Commercio. Enti Bilaterali Turismo

OSSERVATORIO SUI FABBISOGNI PROFESSIONALI IN LIGURIA: Enti Bilaterali Commercio. Enti Bilaterali Turismo OSSERVATORIO SUI FABBISOGNI PROFESSIONALI IN LIGURIA: TERZIARIO COMMERCIO - TURISMO In collaborazione con Enti Bilaterali Commercio Enti Bilaterali Turismo Genova, 2 ottobre 2002 Osservatorio sui fabbisogni

Dettagli

Orientamenti sulla valutazione ex ante dei Programmi 2014-2020. Il sistema di indicatori nella programmazione 2014-2020

Orientamenti sulla valutazione ex ante dei Programmi 2014-2020. Il sistema di indicatori nella programmazione 2014-2020 Orientamenti sulla valutazione ex ante dei Programmi 2014-2020 Il sistema di indicatori nella programmazione 2014-2020 Simona De Luca, Anna Ceci UVAL DPS Roma 11 luglio 2013 Indice 1. Indicatori: un modo

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina La U.O.S.D. Comunicazione Integrata Aziendale, in collaborazione con l Università La Sapienza di Roma (CdL Scienze Magistrali

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane. www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione

Dettagli

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE Porre l individuo in grado di prendere coscienza di sé, di progredire per l adeguamento dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli esigenze della vita

Dettagli

Società di formazione

Società di formazione Società di formazione Presentazione Efil Formazione nasce a gennaio 2011 con l intento di costituire il presidio strategico dei sistemi formativi promossi dall Agenzia per il Lavoro Life In e per rispondere

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

DOTE LAVORO 2012 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA

DOTE LAVORO 2012 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA DOTE LAVORO 2012 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA " " CONTINUIAMO A DOTARCI CONTRO LA CRISI Per il quarto anno consecutivo La Regione del Veneto ha promosso attraverso lo strumento della Dote Lavoro, percorsi

Dettagli