LA SICUREZZA NEGLI IMPIANTI ELETTRICI IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE

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1 LA SICUREZZA NEGLI IMPIANTI ELETTRICI IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE 1

2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO PRINCIPALI DISPOSIZIONI LEGISLATIVE IN MATERIA DI SICUREZZA ELETTRICA 2

3 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi 3

4 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Messa in esercizio e omologazione dell'impianto 1. La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall'installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell'impianto. 2. Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell'impianto, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità all'ispesl ed all'asl o all'arpa territorialmente competenti. 3. Nei comuni singoli o associati ove è stato attivato lo sportello unico per le attività produttive la dichiarazione di cui al comma 2 è presentata allo stesso. 4

5 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Verifiche a campione 1. L'ISPESL effettua a campione la prima verifica sulla conformità alla normativa vigente degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche ed i dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e trasmette le relative risultanze all'asl o ARPA. 2. Le verifiche a campione sono stabilite annualmente dall'ispesl, d'intesa con le singole regioni sulla base dei seguenti criteri: a) localizzazione dell'impianto in relazione alle caratteristiche urbanistiche ed ambientali del luogo in cui è situato l'impianto; b) tipo di impianto soggetto a verifica; c) dimensione dell'impianto. 3. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro. 5

6 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Verifiche periodiche - Soggetti abilitati 1. Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell'impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale. 2. Per l'effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all'asl o all'arpa o ad eventuali organismi individuati dal Ministero delle attività produttive, sulla base di criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI. 3. Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza. 4. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro. 6

7 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Luoghi MARCI in base alla nuova norma CEI

8 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Verifiche periodiche procedura operativa Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell impianto di cantiere, il datore di lavoro committente dell impianto invia con apposita modulistica la dichiarazione di conformità all INAIL (ex ISPESL) e all Azienda Sanitaria Provinciale o ARPA territorialmente competenti. L INAIL potrebbe procedere alla prima verifica, a campione, degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e dei dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici, trasmettendone le risultanze all ASP o ARPA. La verifica è onerosa a carico del Datore di Lavoro. 8

9 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Verifiche periodiche procedura operativa In ogni caso, anche se l INAIL non effettua la prima verifica, trascorsi due anni (sempre che il cantiere non sia stato ultimato) il datore di lavoro committente dell impianto deve richiedere la verifica periodica all ASP territorialmente competente o ad uno degli Organismi privati abilitati all'effettuazione delle verifiche inserito nell'elenco pubblicato sul sito del Ministero per lo Sviluppo Economico. La dichiarazione di conformità dell installatore e la relativa lettera di trasmissione all INAIL e all ASP, nonché il Verbali di avvenuta verifica devono essere custoditi in cantiere a disposizione degli Organi di Vigilanza. Il datore di lavoro comunica tempestivamente la cessazione dell esercizio all INAIL e alla ASP o ARPA competenti per il territorio. 9

10 D.P.R. 22 OTTOBRE 2001 n. 462 Verifiche periodiche procedura operativa A prescindere dalle verifiche anzidette, è bene che durante l esercizio dell impianto vengano effettuati dei frequenti controlli a carattere visivo ad opera del capocantiere o da un addetto alla sicurezza. Ad esempio deve essere controllata l integrità degli involucri dei quadri, delle prese e delle condutture, o lo stato di conservazione delle guaine dei cavi non interrati, od ancora il serraggio dei morsetti per il collegamento a terra delle carcasse metalliche. Riscontrata qualsiasi anomalia è necessario rivolgersi ad un impiantista abilitato. 10

11 D.M. 37/08 Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005 recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici Art. 6 Realizzazione e installazione degli impianti elettrici Le imprese realizzano gli impianti elettrici secondo la regola dell arte, in conformità alla normativa vigente e sono responsabili della corretta esecuzione degli stessi 11

12 D. LGS. 81/08 e s. m. i. TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO III uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale 12

13 D. LGS. 81/08 e s. m. i. TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Art. 82 LAVORI SOTTO TENSIONE È vietato eseguire lavori sotto tensione I lavori sotto tensione, in bassa tensione, vanno effettuati dopo aver verificato che non è ragionevole mettere fuori tensione le parti attive 13

14 DECRETO 4 FEBBRAIO 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2. lettera c), del D. Lgs. 81/08 e s. m. e i. Art. 1 Campo di applicazione Il presente decreto riguarda i lavori sotto tensione effettuati su impianti elettrici alimentati a frequenza industriale a tensione superiore a 1000 V. omissis.. 14

15 DECRETO 4 FEBBRAIO 2011 lavori sotto tensione effettuati su impianti alimentati a frequenza industriale a tensione superiore a 1000 V Agli effetti del presente decreto non costituiscono lavori sotto tensione le seguenti operazioni eseguite sugli impianti elettrici in tensione realizzati nel rispetto delle relative norme tecniche, purché si usino attrezzature e procedure conformi alle norme tecniche ed il personale sia adeguatamente formato ed addestrato 15

16 DECRETO 4 FEBBRAIO 2011 a) la manovra degli apparecchi di sezionamento, di interruzione e di regolazione e dei dispositivi fissi di messa a terra ed in cortocircuito, nelle normali condizioni di esercizio; b) la manovra mediante fioretti isolanti degli apparecchi sopraelencati nelle normali condizioni di esercizio; c) l'uso di rivelatori e comparatori di tensione costruiti ed impiegati nelle condizioni specificate dal costruttore o dalle stesse norme; 16

17 DECRETO 4 FEBBRAIO 2011 d) l'uso di rilevatori isolanti di distanze nelle condizioni previste di impiego; e) il lavaggio di isolatori effettuato da impianti fissi automatici o telecomandati; f) l'utilizzo di dispositivi mobili di messa a terra ed in cortocircuito; g) lavori nei quali si opera su componenti che fanno parte di macchine o apparecchi alimentati a tensione non superiore a 1000 V anche se funzionanti a tensione superiore. 17

18 NORMA CEI EN (esercizio degli impianti elettrici) NORMA CEI (lavori sugli impianti elettrici) 18

19 NORME CEI EN / CEI CEI EN ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI CEI LAVORI SU IMPIANTI ELETTRICI Si applica a tutte le modalità operative di attività di lavoro sugli impianti elettrici ad essi connesse e vicino ad essi Si applica alle operazioni e attività di lavoro sugli impianti elettrici, ad essi connesse e vicino ad essi 19

20 NORME CEI Traduzione applicativa adattata alla realtà italiana dei dettati della CEI EN , dalla quale non prescinde ed alla quale fa riferimento come fonte dei principi di comportamento QUINDI la CEI EN va vista come complementare alla CEI per organizzare una efficace gestione della sicurezza elettrica aziendale 20

21 NORME CEI 11-27: AMBITO DI APPLICAZIONE La presente Norma non si applica ai lavori sotto tensione su impianti a tensione superiore a 1000 V sia in corrente alternata, sia in corrente continua Il livello di tensione di 1000 V, sia in corrente alternata, sia in corrente continua, è il limite dovuto al rispetto dell art. 344 del D.P.R. 547/55 ora abrogato. Nel caso quest'ultimo venisse riformulato, la presente Norma si potrà applicare ai nuovi limiti introdotti 21

22 CEI 11-27: FORMAZIONE E REQUISITI DEL PERSONALE Nessun lavoro elettrico deve essere eseguito da persone prive di adeguata formazione Conoscenze, capacità e abilità sufficienti a permettere di compiere in piena sicurezza le attività affidate Conoscenze teoriche + sviluppo di capacità organizzative (valutazioni, decisioni, interpretazioni) + acquisizione di abilità esecutive 22

23 ART DEL CODICE CIVILE Tutela delle condizioni di lavoro L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l integrità fisica e la personalità morale dei prestatori d opera 23

24 NORME CEI E ISTRUZIONI DEL COSTRUTTORE Legge 1 marzo 1968 Art. 1 - obbligo di costruzione a regola d arte Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici debbono essere realizzati a regola d arte. Art. 2 norme CEI I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d arte 24

25 CARATTERISTICHE GENERALI DEL PERSONALE 25

26 PERSONA ESPERTA (PES) persona con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l elettricità può creare 26

27 PERSONA ESPERTA (PES) COMPETENZE DEL PES Conoscenze generali di antinfortunistica elettrica; Approfondita conoscenza della problematica infortunistica per almeno una precisa tipologia di lavori; Capacità di affrontare in autonomia l organizzazione e l esecuzione in sicurezza di qualsiasi lavoro di precisa tipologia; Capacità di individuare e prevenire i rischi elettrici connessi con il lavoro e di mettere in atto le misure idonee a ridurli o a eliminarli; 27

28 COMPETENZE DEL PES Capacità di affrontare gli imprevisti che possono accadere in occasione di lavori elettrici; Capacità di sovraintendere e coordinare altri lavoratori; Capacità di informare e istruire correttamente una PAV affinchè esegua un lavoro in sicurezza; La definizione di PES deve essere accompagnata dall indicazione della tipologia o delle tipologie di lavori cui si riferisce e deve essere attribuita solo a chi svolge professionalmente lavori elettrici 28

29 PERSONA AVVERTITA (PAV) persona adeguatamente avvisata da persone esperte per metterla in grado di evitare i pericoli che l elettricità può creare 29

30 PERSONA AVVERTITA (PAV) COMPETENZE DEL PAV Conoscenze dell antinfortunistica elettrica relativa a precise tipologie di lavoro; Capacità di comprendere le istruzioni fornite da una PES per precisa tipologia di lavoro; Capacità di organizzare ed eseguire in sicurezza un lavoro di una precisa tipologia, dopo aver ricevuto istruzione da una PES; Capacità di affrontare i pericoli e le difficoltà previste; 30

31 COMPETENZE DEL PAV Capacità di riconoscere i pericoli originati da imprevisti anche se non essere in grado di affrontarli correttamente in autonomia. La definizione di PAV deve essere accompagnata dall indicazione della tipologia o delle tipologie di lavori cui si riferisce e deve essere attribuita solo a chi svolge professionalmente lavori elettrici 31

32 COMPETENZE PES - PAV PES AUTONOMO PAV NON AUTONOMO SULL IMPOSTAZIONE DEL LAVORO E SULLA GESTIONE DEGLI IMPREVISTI 32

33 PERSONA COMUNE PEC (ad esempio un apprendista) persona che non è esperta e non è avvertita RISCHI ELETTRICI RESIDUI ELIMINATI + SUPERVISIONE DI PES O PAV RISCHI ELETTRICI RESISDUI NON ELIMINATI + SORVEGL. DI PES O PAV PEC PUÒ OPERARE TALE PROFILO NON PREVEDE PER CONTO ALCUNA ATTRIBUZIONE FORMALE (punto CEI

34 COMPETENZE DELLA PEC Piccoli interventi quali sostituzione di lampade, tubi fluorescenti e fusibili, svolti rispettando le seguenti condizioni: Il materiale utilizzato sia conforme alle relative norme di prodotto; La PEC sia stata preventicamente istruita del corretto comportamento da tenere nell esecuzione dell intervento; eseguiti in autonomia da persone comuni 34

35 CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DELLE QUALIFICHE LAVORATORI DIPENDENTI L attribuzione della condizione di PES e PAV per lavoratori dipendenti è di esclusiva pertinenza del datore di lavoro Detta attribuzione deve essere formalizzata per iscritto nell ambito aziendale 35

36 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE Ai sensi dell art. 2, D.P.R. n. 462/2001, il datore di lavoro deve denunciare all ISPESL la messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche. La denuncia è effettuata dal datore di lavoro all ISPESL compilando il modulo di inoltro della dichiarazione di conformità con allegata la copia della dichiarazione. 36

37 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ Gli impianti elettrici, di messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche realizzati nei cantieri prevedono il rilascio di una Dichiarazione di Conformità a cura dell installatore secondo quanto previsto dal D.M. 37/08 (che ha sostituito la L.46/90). L impresa installatrice deve dichiarare che l impianto realizzato è conforme alla regola d arte, che ha utilizzato componenti idonei ed adatti all ambiente di installazione e soprattutto che sono state effettuate le verifiche iniziali richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge. La dichiarazione deve riportare i dati dell impresa installatrice con numero di iscrizione CCIAA, il nominativo del committente, la descrizione dell impianto e sua ubicazione. Devono essere allegati: 1) relazione tipologica dei materiali utilizzati, 2) schema dell impianto realizzato, 3) Certificato CCIAA dell impresa installatrice. 37

38 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ La dichiarazione di conformità, con i suoi allegati obbligatori, è il certificato di omologazione dell impianto elettrico e, pertanto, comprende la protezione dai contatti indiretti (art. 2, D.P.R. n. 462/2001). Per i cantieri gli allegati obbligatori che devono essere presentati in fase di controllo sono: gli schemi elettrici unifilari dell impianto elettrico che attestano l impianto realizzato dalla ditta installatrice all atto del rilascio della dichiarazione di conformità. Gli schemi sono molto importanti perché definiscono le responsabilità dell installatore in un impianto che è in continua evoluzione con gli stati di avanzamento dei lavori; l indicazione della norma tecnica seguita per la realizzazione dell impianto. La norma tecnica seguita è importante ai fini della verifica della rispondenza dell impianto alla regola dell arte (legge n. 186/1968); 38

39 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ la dichiarazione di aver installato componenti e materiali costruiti a regola d arte e adatti al luogo di installazione. Questa dichiarazione attesta l idoneità dei componenti elettrici installati in un ambiente soggetto a vari tipi di sollecitazioni come quelle atmosferiche (pioggia, umidità e polveri) o meccaniche derivanti dalle lavorazioni del cantiere come, per esempio, gli urti; la dichiarazione di aver controllato l impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge con riferimento alla Parte 6, norma CEI 64/8, il che certifica l impianto prima della sua messa in esercizio, con un esame a vista, per quello che è previsto di esaminare visivamente e con prove strumentali. Per quanto attiene alla protezione dai contatti indiretti, questa dichiarazione deve contenere: la misura dell impianto di terra; le prove di continuità dei conduttori di protezione; le prove di scatto degli interruttori differenziali in modo strumentale (CEI 64/8, parte 6, verifiche). 39

40 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE Ai sensi dell art. 10, Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37/2008, gli impianti di cantiere, qualunque sia la potenza e il tipo di alimentazione TT o TN, sono esclusi dall obbligo di progetto e, pertanto, la documentazione potrà essere firmata dal responsabile tecnico della ditta installatrice. 40

41 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE SELETTIVITÀ DIFFERENZIALE La selettività differenziale molto spesso dimenticata in cantiere è un principio che riguarda non solo la funzionalità del cantiere ma soprattutto le condizioni di sicurezza dello stesso. Scatti intempestivi dovuti a mancanza di selettività possono compromettere la sicurezza dei lavoratori del cantiere. Si pensi, infatti, a dispersioni che, in assenza di selettività, facciano intervenire l interruttore generale, mettendo fuori servizio l intero cantiere, proprio mentre è in uso la gru in rotazione con un carico sospeso in manovra di avvicinamento alla struttura dell edificio, la mancanza di alimentazione mette fuori controllo dell operatore la gru. Il braccio, restando libero di ruotare, continua la sua corsa impattando, prima di fermarsi, con la struttura dell edificio con gli effetti che si possono immaginare. 41

42 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE POSA DEI CONDUTTORI Nel cantiere è possibile distinguere essenzialmente due tipi di posa: la posa fissa; la posa mobile. La posa fissa è quella che alimenta le utenze fisse del cantiere, principalmente il quadro generale, i sottoquadri, i quadri prese, la gru a torre, i gruppi silos, la molazza, la betoniera ecc. La posa fissa si distingue a sua volta in: posa aerea; posa interrata. 42

43 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE POSA DEI CONDUTTORI La posa aerea è realizzata di norma su palificazione. I conduttori adatti a questa posa sono cavi multipolari con isolamento minimo 450/750 V. Per la posa interrata il cavo deve avere un isolamento pari a 0,6 /1KV, quindi, con capacità di resistere a sollecitazioni meccaniche di sensibile entità in virtù dello spessore della guaina. La sigla di questi cavi è FG7R e FG7OR 8 (CEI 64/8, art ): I cavi in posa mobile sono quei cavi che alla fine della giornata lavorativa sono destinati a essere raccolti e depositati in baracca. Questi cavi alimentano le apparecchiature portatili di cantiere usate nelle parti più diverse della costruzione e hanno bisogno per essere alimentate da prolunghe. I cavi adatti a questo tipo di posa sigla H07RNF (CEI 64/8, art ) o cavi equivalenti I cavi flessibili del tipo H07RN8-F, FG70K 0,6/1 kv e H07BQ-F sono considerati esempi di cavi equivalenti al tipo H07RN-F. 43

44 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE QUADRI DI DISTRIBUZIONE Dalla consegna il cavo di alimentazione in via aerea o interrata, va ad attestarsi a un primo quadro di distribuzione principale e a eventuali sottoquadri. Il quadro principale e i sottoquadri devono essere di tipo ASC (Apparecchiature di Serie per i Cantieri) (EN60439/4, CEI 17/13-4, CEI 64/ 8, art ) certificati, quindi, dal costruttore e possedere la documentazione tecnica rilasciata dallo stesso costruttore. Gli stessi quadri, corredati della documentazione tecnica prevista dalla norma CEI 17/13, possono essere di tipo ANS, cioè assemblati dall installatore che ne diventa il costruttore finale, qualora siano posti al riparo dagli urti e dalle sollecitazioni derivanti dalle lavorazioni del cantiere. Per concretizzarsi questa ipotesi il quadro deve essere conteneirizzato, quindi, installato dentro un box o in un manufatto in cemento (interpretazione CEI 22 giugno 1993, n ). Sul quadro deve essere posta la targa di identificazione el costruttore contenente i dati di cui alla norma 17/13. 44

45 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE QUADRI DI DISTRIBUZIONE Ogni quadro deve essere dotato di una targa dove, a cura del costruttore, sono riportati i seguenti dati: 1. il nome del costruttore; 2. il tipo di quadro o numero di identificazione; 3. la sigla EN indicante la conformità alla norma europea corrispondente alla CEI 17-13/4; 4. natura e valore nominale della corrente del quadro, tensioni di esercizio nominali; 5. grado di protezione IP; 45

46 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE QUADRI DI DISTRIBUZIONE 46

47 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE QUADRI DI DISTRIBUZIONE Il grado di protezione deve essere almeno IP44. Il grado di protezione va inteso con l entrata dei cavi effettuata a regola d arte e con la porta chiusa. Pertanto devono essere presenti apposite asole nella parte inferiore del quadro per consentire il passaggio dei cavi. Nel caso di chiusura a chiave che rende inaccessibile l interruttore generale, deve essere presente all esterno del quadro un pulsante di emergenza, il fungo di colore rosso, per la messa fuori tensione di tutto l impianto di cantiere a valle del quadro. Gli apparecchi utilizzatori e i quadretti secondari sono alimentati da prese a spina interbloccate protette da interruttori automatici di pari corrente nominale. 47

48 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE SCATOLE DI DERIVAZIONE La distribuzione dal quadro generale ai sottoquadri e per finire ai quadri prese è effettuata, di norma, con derivazioni all interno di scatole di derivazioni. Vista la temporaneità dell impianto spesso sono usati cavi disponibili in cantiere che hanno sezioni diverse e, pertanto, nei punti di derivazione possono concretizzarsi cambi di sezione del cavo di alimentazione. In questi casi occorre verificare che la nuova sezione di alimentazione resti coordinata con il dispositivo a monte di protezione. 48

49 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE QUADRI PRESE Dal quadro di distribuzione generale (QG) e da eventuali sottoquadri partono le alimentazioni necessarie per l utilizzo dell energia all interno del cantiere che vanno ad attestarsi sui quadri prese finali. I quadri devono essere tutti di tipo ASC, apparecchiature di serie di cantiere (art , CEI 64/ 8). La protezione dai pericoli derivanti dai contatti indiretti deve essere realizzata tramite interruttori differenziali da 0,03 A per quadri con a bordo prese fino a 32 A. Esigenze diverse da quelle standard di fabbrica possono essere realizzate dall installatore seguendo la scheda tecnica predisposta a questo scopo dal fabbricante che deve essere compilata dall installatore che assembla il quadro e che ne attesta la rispondenza. Nei quadri ASC possono trovarsi installate anche prese di amperaggio maggiore fino a 63 A, per utenze per esempio a servizio di gru a torre. In questo caso la protezione dai contatti indiretti per queste prese può essere realizzata con dispositivo differenziale da 0,5 A, al fine di garantire la necessaria selettività con le altre utenze del quadro, restando valido per le rimanenti prese fino a 32 A la protezione da 0,03 A (CEI 64/8, art ). 49

50 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE QUADRI PRESE 50

51 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE CAVI DI PROLUNGA L alimentazione finale ai vari utensili portatili di cantiere è assicurata partendo dai quadri prese ASC finali con cavi in posa mobile più generalmente definite prolunghe. Le prolunghe permettono di alimentare le parti più remote del cantiere nelle condizioni di posa più diverse e di sollecitazioni meccaniche più gravose; è necessario, pertanto, che questi cavi abbiano proprietà che permettano agli stessi di sopportare le condizioni sopra descritte. Le prolunghe devono essere realizzate con cavi multipolari del tipo H07RNF, cavi certificati per le condizioni di posa riscontrabili in cantiere e, quindi, resistenti alle abrasioni e all acqua (art , CEI 64/8). 51

52 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE PRESE A SPINA L altro anello debole della catena della sicurezza elettrica è rappresentato dalle prese a spina mobili, per cui montate su cavi di prolunga nelle quali i conduttori sono sollecitati a trazione. Le prese a spina di tipo mobile devono essere di tipo industriale conformi alla norma CEI Devono avere un grado di protezione minimo IP43 sia a spina inserita che a spina disinserita. Le prese a spina che possono essere soggette a spruzzi d acqua o trovarsi immerse in pozze d acqua devono avere un grado di protezione IP67 (CEI 64/8, art , e CEI 64/8, art ). Sulle prese a spina di tipo mobile occorre verificare la continuità del conduttore di protezione in quanto la sollecitazione a trazione dovuta all inserimento o al disinserimento della connessione spina-presa, quantunque in presenza di pressacavo, provoca spesso il distacco del conduttore di protezione o di un conduttore di fase privando la presa o la spina delle necessarie condizioni di sicurezza. 52

53 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE PRESE A SPINA Le prese a spina per uso domestico o similare (anche tipo SCHUKO) non sono adatte per essere utilizzate nei cantieri perché non hanno l adeguato grado di protezione, a meno delle seguenti specifiche: 1. per uso temporaneo e cioè per alimentare utensili portatili solo in ambienti in assenza di polvere e di acqua come nel caso di lavori di finitura interni in cantieri in fase di completamento, 2. per uso temporaneo e per collegamento attraverso idoneo adattatore, all interno di quadri di cantiere che lavorano a porta chiusa e garantiscono adeguata protezione da urti e acqua; ciò per poter consentire l utilizzo di utensili portatili con prese indissolubili dal cavo spesso in dotazione ad artigiani che vengono a svolgere piccole lavorazioni all interno del cantiere. L adattatore che permette l inserimento della spina di uso domestico nella presa industriale deve riportare la scritta SOLO PER USO TEMPORANEO (CEI 23-64). 53

54 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE PRESE A SPINA 54

55 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE APPARECCHI ELETTRICI DI CANTIERE La norma CEI 64-8/2 suddivide gli apparecchi elettrici che non necessitato di posa fissa in: - apparecchi trasportabili che dotati di apposite maniglie possono essere spostati facilmente all interno dell ambiente di lavoro (ad es. una piccola sega circolare); - apparecchi mobili che sono destinati ad essere spostati durante l uso (ad es. una macchina per lucidare i pavimenti), - apparecchi portatili destinati ad essere sorretti dall operatore durante l impiego ordinario (ad es. trapano, smerigliatrice, martelletti demolitori). Per motivi di sicurezza gli apparecchi portatiti devono essere costruiti con doppio isolamento e riportare il simbolo del doppio quadrato. Tali apparecchi sono detti di classe II. Ciò significa che oltre all isolamento principale esiste un isolamento supplementare che ha lo scopo di evitare il pericolo di contatto diretto o indiretto nel caso di cedimento dell isolamento principale. Nel caso in cui gli apparecchi di classe II abbiano una carcassa/involucro metallico non devono essere assolutamente collegati a terra in quanto sono già protetti contro i contatti indiretti dal doppio isolamento. 55

56 L'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE PROTEZIONE DAI FULMINI Secondo l art. 84 del D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti, le strutture e le attrezzature siano protetti dagli effetti dei fulmini. La norma tecnica di riferimento è la CEI EN (ex CEI 81-10) Le strutture metalliche allestite nei cantieri come i ponteggi, le gru o i silos sono a rischio di essere colpite dai fulmini. Tale rischio va calcolato. Non sempre infatti è necessario predisporre un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, poiché la struttura può risultare autoprotetta. Se dal calcolo risulta che il rischio è inferiore a quello tollerato dalla norma la struttura non va protetta. Nel qual caso è necessario tenere in cantiere una relazione tecnica di verifica dell autoprotezione a firma di un tecnico abilitato. 56

57 RESPONSABILITÀ DEGLI IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE 57

58 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RESPONSABILITÀ Ciascun impianto elettrico DEVE essere affidato alla responsabilità di una persona, il Responsabile di Impianto (RI) (punto 4.3 della norma CEI EN ) 58

59 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RESPONSABILITÀ Responsabile di Impianto (RI) PERSONA PREPOSTA ALLA CONDUZIONEDELL IMPIANTO ELETTRICO Persona designata alla più alta responsabilità della conduzione dell impianto elettrico. All occorrenza, parte di tali compiti può essere delegata ad altri (norma CEI 11-27) 59

60 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RESPONSABILITÀ Il Datore di Lavoro può delegare il ruolo di RI con DELEGA DELLE FUNZIONI come previsto dall art. 16 del D. Lgs. 81/08 che può consentire il completo trasferimento della responsabilità della gestione dell impianto elettrico con eccezione della vigilanza delle funzioni trasferite che rimane in capo al Datore di Lavoro 60

61 RESPONSABILE DELL IMPIANTO ELETTRICO NEI CANTIERI NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI CHI È IL RESPONSABILE DELL IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE???? 61

62 RESPONSABILE DELL IMPIANTO ELETTRICO NEI CANTIERI IL RESPONSABILE DELL IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE VIENE INDIVIDUATO NEL DATORE DI LAVORO DELL IMPRESA CHE HA COMMISSIONATO L IMPIANTO COME IDENTIFICATA NELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ RILASCIATA DALL INSTALLATORE 62

63 RESPONSABILE DELL IMPIANTO ELETTRICO NEI CANTIERI Considerando il ruolo ormai consolidato di dirigente ricoperto dal Direttore Tecnico di Cantiere, la responsabilità dell impianto elettrico di cantiere viene condivisa (in assenza di delega!!!!!) con il Direttore Tecnico di Cantiere 63

64 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA La corrente alternata è più pericolosa della corrente continua anche se molti credono il contrario infatti il corpo umano è più sensibile alle variazioni di una grandezza che al suo valore, nei confronti del quale il corpo si adatta. I principali effetti che la corrente elettrica produce sul corpo umano sono: Tetanizzazione Arresto della respirazione Fibrillazioni ventricolari Ustioni 64

65 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA TETANIZZAZIONE I muscoli si muovono normalmente sotto l azione di uno stimolo elettrico trasmesso dal sistema nervoso (potenziale d azione). Analogamente, una corrente elettrica di origine esterna può determinare l azionamento dei muscoli (azione eccitomotoria della corrente) da cui la scossa. L azione eccitomotoria può determinare il distacco della persona dalla parte in tensione e quindi l interruzzione della corrente nel corpo umano. 65

66 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA TETANIZZAZIONE Se, viceversa, sono interessati i muscoli contrattili della mano, la corrente provoca la contrazione spasmodica della mano; la persona rimane incollata alla parte in tensione. Questo fenomeno prende il nome di tetanizzazione. I vecchi elettricisti dicono che il trecentottanta respinge il duecentoventi attrae; vero!!!! in quanto la tetanizzazione si manifesta per piccoli valori di corrente 66

67 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA TETANIZZAZIONE La soglia di tetanizzazione è di circa ma per la corrente alternata a 50 Hz e ma per la corrente continua. Per valori superiori il soggetto rischia di rimanere attaccato alla parte in tensione. La soglia dei normali interruttori differenziali (30 ma) non protegge dalla tetanizzazione: il valore di 30 ma è un compromesso tra sicurezza e continuità di servizio che permette di utilizzare un solo interruttore per proteggere l intero impianto elettrico di un appartamento. 67

68 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE La corrente elettrica può produrre la paralisi della respirazione, per inibizione dei centri nervosi che la comandano o per tetanizzazione dei muscoli addetti alla respirazione stessa. 68

69 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE La fibrillazione ventricolare consiste in un disordine elettrico del cuore: le fibrille del ventricolo si contraggono in modo disordinato e scoordinato l una indipendente dall altra. Il cuore non riesce più a spingere il sangue nei vasi e viene meno la circolazione sanguigna. 69

70 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE La fibrillazione ventricolare è un fenomeno irreversibile, cioè non si ferma anche se cessa il passaggio di corrente che l ha innescato e prosegue fino alla morte dell infortunato. La fibrillazione ventricolare si arresta mediante la scarica elettrica di un defribillatore. La fibrillazione ventricolare è la responsabile della maggior parte dei morti per folgorazione. 70

71 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA USTIONI Il passaggio della corrente sviluppa calore per effetto Joule e il corpo umano non fa eccezione a questa regola generale. Il calore si sviluppa soprattutto sulla pelle, poiché presenta una resistenza maggiore. L aumento di temperatura conseguente allo sviluppo di calore può determinare gravi ustioni. 71

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