DAL PEAD AL FEAD: cosa cambia negli aiuti europei contro la grave deprivazione materiale SINTESI LABORATORIO

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1 DAL PEAD AL FEAD: cosa cambia negli aiuti europei contro la grave deprivazione materiale SINTESI LABORATORIO

2 Stato dell arte in Europa: - normative, direttive, raccomandazioni della Commissione e/o Parlamento ecc; E stato presentato il passaggio da PEAD a FEAD confrontando le diversità quantitative, qualitative e di scopo dei due regolamenti. - esempi di uno o due altri paesi europei Non sono stati presentati esempi ma solo detto che altri paesi (Francia, Spagna, Portogallo e Grecia) già operativi.

3 Stato dell arte in Italia: a partire dal lavoro della mattina (se possibile) capire quanto è previsto nell accordo di partenariato, bozze PON, gruppi di lavoro esistenti. Non sono previsti accordi di partenariato ma la presentazione di due PO realizzati in collaborazione con i partner pubblici e delle organizzazioni sociali. Esiste un tavolo di lavoro (ad oggi riunito 3 volte) presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

4 Interlocutori: europei, nazionali, regionali. Ad oggi avendo tutte le istituzioni europee svolto i loro atti formali non sono nostri interlocutori. A livello nazionale è il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel regolamento le amministrazioni pubbliche sono definite organizzazioni partner al pari delle organizzazioni della società civile.

5 Possibili azioni di advocacy: ruolo della società civile. Già del 2012 si è costituito in modo informale il gruppo Insieme per Aiuti Alimentari * da quella data ha svolto prima un lavoro di relazione con il Ministero dell agricoltura e a Bruxelles. Successivamente ha incontrato sia i presidenti delle commissioni interessate al nuovo fondo, sia i presidenti dei gruppi parlamentari e il presidente del Senato. Questo lavoro si è manifestato anche in posizioni comuni presentate a tutti gli interlocutori compreso l attuale Tavolo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. * Associazione Banco Alimentare di Roma, Associazione Sempre Insieme per la Pace, Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana, Comunità di S. Egidio, Fondazione Banco Alimentare Onlus, Fondazione Banco delle Opere di Carità, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo de Paoli Onlus.

6 Contenuti: rispetto a quanto abbiamo sentito quali contenuti integrare a partire dal nostro lavoro quotidiano sul tema specifico? Valutazione e nesso con i Piani di Zona approccio delle PA al Fondo definizione dei beni materiali e quale soggetto (organo di gestione previsto dal Fondo) può gestire acquisti (vedi AGEA per alimenti) Tempi di realizzazione.

7 Interlocutori: confronto sulla conoscenza dei possibili interlocutori nazionali e regionali. Poca conoscenza di chi sono gli interlocutori. Occorre preparare una mappa degli interlocutori a livello locale.

8 Possibili azioni di advocacy a livello nazionale e regionale A livello nazionale continuare il lavoro di Insieme per Aiuti Alimentari con maggiore diffusione delle sue azioni anche per raccogliere più info. Allo stesso tempo diffondere conoscenza sulla materia e sui passaggi al Tavolo: (Vittore invierà documenti IxAA inviati al Ministero). Conoscere intenzioni degli enti locali. Portare a conoscenza FEAD alle amministrazioni perché valutino i pro e contro di scelte autonome nella realizzazione del Fondo.

9 Come costruire una possibile rete sul territorio? Mettere in rete la conoscenza dei risultati di inclusione sociale già ottenuti attraverso il sostegno alimentare o materiale

10 Azioni formative future. Riprendere spunti Casavola Formazione Normativa formazione su esperienze di Presa in carico. Far circolare le informazioni tra i soggetti in orizzontale (tra soggetti locali) e in verticale (soggetti locali/soggetti nazionali e viceversa). Discussioni tra i soggetti presenti a livello territoriali dei temi affrontati.

11 Possibili progettualità. Confrontarsi su nuove forme di aiuto materiale (vedi esempio Empori solidarietà).

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