Il ruolo del gestore del servizio idrico integrato a supporto dei Comuni. Massimiliano Ferazzini - Brianzacque Srl

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1 Il ruolo del gestore del servizio idrico integrato a supporto dei Comuni Massimiliano Ferazzini - Brianzacque Srl

2 Il R.R. n.7 del prevede che il gestore del ciclo idrico supporti l Amministrazione Comunale nell iter approvativo e di verifica dell intervento edilizio qualora sia previsto uno scarico in rete fognaria comunale ARTICOLO 6 nell attività pianificatoria al fine del conseguimento degli obiettivi di invarianza idraulica ed idrologica ARTICOLO 14

3 Art. 6 (Disciplina del principio di invarianza idraulica e idrologica nel regolamento edilizio comunale) nello sviluppo del progetto dell intervento è necessario redigere anche un progetto di invarianza idraulica e idrologica, firmato da un tecnico abilitato, qualificato e di esperienza nell esecuzione di stime idrologiche e calcoli idraulici, redatto conformemente alle disposizioni del presente regolamento e secondo i contenuti di cui all articolo 10.. nel caso sia previsto uno scarico nella rete fognaria il gestore del SII dopo specifica istruttoria rilascia il permesso di allacciamento ( necessario per poter iniziare i lavori ) può essere chiamato dal Comune ad esprimere un parere preventivo sull ammissibilità dello scarico in funzione della capacità idraulica della rete ai sensi dell articolo 8, comma 2 e sul progetto di invarianza idraulica e idrologica ( comma 2 ) controlla la conformità quantitativa dello scarico al progetto ( comma 6 )

4 Regolamento del Servizio Idrico Integrato della Provincia di Monza e Brianza Art. 44 Allacciamento alle reti fognarie pubbliche. 1. Il proprietario dell immobile, che richiede l'allacciamento presenta la relativa domanda al Gestore, ( ) 12. L'allacciamento alle reti fognarie pubbliche è subordinato alla verifica da parte del Gestore della capacità delle reti fognarie e degli impianti di trattamento ( ) Art. 52 Progetto per la realizzazione di opere fognarie di urbanizzazione da parte di soggetti terzi. 1.Il progetto per la realizzazione di opere fognarie di urbanizzazione da parte di soggetti terzi ( ) dovrà essere direttamente inviato ( ) al Gestore che si esprime sul progetto con eventuali prescrizioni ( ) Art. 53 Realizzazione delle opere fognarie di urbanizzazione da parte di soggetti terzi. ( ) Il collaudo tecnico funzionale delle opere fognarie sarà eseguito dal Gestore ( )

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6 Art. 14 (Modalità di integrazione tra pianificazione urbanistica comunale e previsioni del piano d ambito, al fine del conseguimento degli obiettivi di invarianza idraulica e idrologica) I comuni ricadenti nelle aree ad alta e media criticità idraulica, di cui all'articolo 7, sono tenuti a redigere lo studio comunale di gestione del rischio idraulico di cui al comma 7 ( ). Tali comuni, nelle more della redazione di tale studio comunale di gestione del rischio idraulico, redigono il documento semplificato del rischio idraulico comunale, con i contenuti di cui al comma 8 contenuti dello studio ( comma 7 ) che coinvolgono il gestore del SII effettua la modellazione idrodinamica del territorio comunale per il calcolo dei corrispondenti deflussi meteorici, in termini di volumi e portate, per gli eventi meteorici di riferimento di cui al numero 1. Per lo sviluppo di tale modello idraulico, il comune può avvalersi del gestore del servizio idrico integrato; valuta la capacità di smaltimento dei reticoli fognari presenti sul territorio. A tal fine, il gestore del servizio idrico integrato fornisce il rilievo di dettaglio della rete stessa e, se disponibile, fornisce anche lo studio idraulico dettagliato della rete fognaria;( ) le misure strutturali di cui alla lettera a), numero 5, sono individuate dal comune con l eventuale collaborazione del gestore del servizio idrico integrato;

7 In accordo con ATO della Provincia di Monza e Brianza Brianzacque si è proposta ai comuni soci come soggetto estensore del suddetto Studio 53 comuni aderenti su 55 comuni soci STRUTTURA DEL PROGETTO In estrema sintesi Lo Studio Comunale di Gestione del Rischio Idraulico deve: 1. contenere la rappresentazione delle attuali condizioni di rischio idraulico derivanti dai contributi sia del reticolo idrico superficiale, che del reticolo fognario; 2. contenere le conseguenti misure atte al controllo e alla riduzione delle suddette condizioni di rischio; 3. gli esiti dello studio (e cioè attuali condizioni di rischio idraulico e relative misure/interventi di rimedio individuati) devono essere recepiti nel PGT

8 Per poter soddisfare in maniera esauriente gli aspetti richiesti dal regolamento è necessario avere a disposizione competenze specifiche e multisettoriali Urbanistica Geologia Studio comunale di gestione del rischio idraulico Idraulica Modellazione Infrastrutture verdi

9 INU - ISTITUTO NAZIONALE DI URBANISTICA Studio comunale di gestione del rischio idraulico DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL'AMBIENTE E DELLA TERRA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO - BICOCCA

10 IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO : MACROFASI LE ATTIVITA SONO STATE SUDDIVISE IN 3 MACROFASI DI ATTUAZIONE FASE 1) Raccolta e analisi dati - Costruzione DTM (modello digitale del terreno); FASE 2) Implementazione Modello idraulico, Analisi stato di fatto con individuazione allagamenti e Ipotesi preliminare misure strutturali; FASE 3) Definizione interventi Elaborati dello Studio;

11 IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO : DESTRUTTURAZIONE FASI DI LAVORO 1 FASE 1) - Raccolta e analisi dati - Costruzione DTM (Modello Digitale del Terreno) 1.1.a 1.1.b Linee guida/procedure/specifiche con check-list elencazione del materiale da raccogliere necessario allo studio Raccolta e analisi dati studi esistenti su geologia, uso del suolo e geomorfologia, permeabilità dei suoli naturali, reticolo idrico di superficie, nonché sulle aree soggette ad allagamento - Elaborazione relative carte tematiche del territorio 1.2 Redazione carta della permeabilità e infiltrazione del suolo 1.3 Linee guida/procedure/specifiche per un idoneo supporto topografico tridimensionale finalizzato alle attività di modellazione. 1.4 Censimento reti 1.5a Rilievo del territorio - Raccolta e Analisi dei dati di base disponibili, sia geometrico-topografici che digitali, ai fini ricostruzione geometrie corsi d'acqua superficiali e creazione DTM. Individuazione dei rilievi integrativi necessari (rilievi topografici aste superficiali e/o Lidar) - Costruzione DTM (Modello Digitale del Terreno) Linee guida/procedure/specifiche/best Practices per la realizzazione delle opere a verde finalizzate alla creazione della Green Infrastructure nella gestione delle acque meteoriche Carte tematiche sul verde urbano, periurbano, agro-forestale e naturale, tramite analisi della situazione esistente.

12 IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO : DESTRUTTURAZIONE FASI DI LAVORO 2 FASE 2) - Implementazione Modello idraulico, Analisi stato di fatto con Individuazione allagamenti e Ipotesi preliminare misure strutturali 2.1 Definizione di Linee Guida / Criteri e standard metodologici da adottare nelle analisi idrauliche 2.2 Modellazione idrodinamica: Costruzione modello su software di modellazione idraulica Infoworks ICM del sistema integrato di drenaggio (rete fognaria e reticolo idrografico con relativi bacini scolanti) Esecuzione a modello delle simulazioni idrodinamiche 2D (BIDIMENSIONALE) del reticolo complessivo (fognario + idrografico, esteso a monte/valle) per Analisi stato di fatto con Individuazione allagamenti e Ipotesi preliminare misure strutturali 2.3 Criteri e standard - con Abaco per definizione delle soluzioni progettuali tipo di verde multifunzionale

13 IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO : DESTRUTTURAZIONE FASI DI LAVORO 3 FASE 3) - Definizione interventi Elaborati dello Studio da redigere 3.1a Definizione interventi Elaborati dello Studio da restituire (DOCUMENTO DI SINTESI, da inviare al Comune e da recepire negli strumenti urbanistici) 3.1b Mappatura delle aree verdi utili per la creazione della Green Infrastructure, (Masterplan per ciascun Comune)

14 IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO : CRONOPROGRAMMA Le attività previste saranno sviluppate per tre gruppi omogenei di comuni suddivisi in funzione della disponibilità delle elaborazioni dei Modelli/Piani Fognari nonché dell appartenenza a macro bacini idraulici Si prevede di completare l attività in circa 30 mesi

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