RASSEGNA STAMPA maggio. a cura dell'ufficio Rapporti Stampa

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1 RASSEGNA STAMPA maggio Affari & Finanza Italia Oggi Sette La carica dei quasi manager. Quadri al posto dei dirigenti Dagli incentivi all'outplacement, le strategie per i manager in crisi Daniele Autieri Sibilla Di Palma La Repubblica Le tasse ingiuste sui ceti medi Alessandro De Nicola Corriere della sera Una commedia che deve finire Francesco Giavazzi Corriere della sera Ecco come battere la crisi sociale Alberto Quadrio Curzio Il Sole 24 ore La scelta obbligata delle riforme Uri Dadush Il Sole 24 ore Serve una rete di protezione contro il disagio Carlo Dell'Aringa La Repubblica E' ora di investire nei valori etici Joaquin Navarro-Valls La Repubblica Istruzioni per una nuova società Zygmunt Bauman Affari & Finanza Il ministero delle riforme dimezzate, al Welfare riesce solo il super Inps Roberto Mania Affari & Finanza Riforma, la crociata dei fondi professionali Luigi Dell'Olio Il Giornale Ce lo dice la crisi: aziende familiari meglio dei colossi Nicola Porro Affari & Finanza Sporca guerra su Finmeccanica le mine vaganti del duo Orsi-Pansa Marco Panara Affari & Finanza Il riassetto al vertice piace agli analisti Luigi Dell'Olio La Stampa Per Finmeccanica maxicommessa Usa Roberto Giovannini a cura dell'ufficio Rapporti Stampa

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18 21/05/12 Riforma, la crociata dei fondi professionali - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it RICERCA TITOLO Home Finanza con Bloomberg Calcolatori Esperti AREA UTENTI REGISTRATI Listino Portafoglio LE GUIDE Riforma, la crociata dei fondi professionali LA PROPOSTA DEL GOVERNO CONTIENE UN ARTICOLO CHE STA CREANDO MALUMORE TRA GLI ADDETTI AI LAVORI. IL TESTO DICE CHE SINDACATI E IMPRENDITORI DEVONO STIPULARE ACCORDI E CONTRATTI COLLETTIVI CHE RISCHIANO DI MANDARE IN TILT IL SISTEMA completa Luigi Dell Olio Lo leggo dopo Milano La riforma del mercato del lavoro mette a rischio la formazione. Il rischio è che si crei confusione tra investimenti per la formazione e solidarietà intesa come sostegno al reddito. La proposta di riforma del mercato del lavoro messa a punto dal Governo contiene un articolo il 42 che sta creando malumore tra gli addetti ai lavori. In particolare, il testo stabilisce che le organizzazioni sindacali e imprenditoriali più rappresentative a livello nazionale, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, stipulino accordi e contratti collettivi riguardanti la costituzione di fondi di solidarietà bilaterali per i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale. L obiettivo, precisa ancora l articolo, è assicurare ai lavoratori una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di sospensione o riduzione dell attività lavorativa per cause previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria. Il successivo comma stabilisce che gli accordi e contratti collettivi determinano l ambito di applicazione del fondo, con riferimento al settore di attività, alla natura giuridica dei datori di lavoro e alla classe di ampiezza dei datori di lavoro, mentre il terzo paragrafo precisa che le risorse raccolte vengano utilizzate per il finanziamento di prestazioni di integrazione del reddito in caso di sospensioni lavorative determinate da riduzione o sospensione dell attività lavorativa, «definite con decreto del Ministro del lavoro che recepisce gli accordi e i contratti collettivi di cui al comma 1 e ne determina l obbligatorietà». Ma è il comma 10 a preoccupare maggiormente, nella misura in cui stabilisce che gli accordi e i contratti previsti dal primo comma possano prevedere che nel fondo di solidarietà confluisca anche l eventuale fondo interprofessionale «istituito dalle medesime parti firmatarie. In tal caso al fondo affluisce anche il gettito del contributo integrativo». In sostanza, la riforma apre le porte a una possibile confluenza dei fondi interprofessionali per la formazione continua nei fondi di solidarietà bilaterali. Una prospettiva che rischia di creare confusione tra enti che hanno finalità molto diverse tra loro, penalizzando soprattutto il comparto della formazione, che pure da tutti gli economisti viene ritenuto centrale nelle strategie di rilancio dell economia e Repubblica Blu dell occupazione in presenza di un mercato globalizzato in cui i Paesi maturi possono far leva solo su un offerta a elevato valore aggiunto, a fronte di una competizione giocata dai mercati emergenti sul fattore prezzo. I fondi interprofessionali per la formazione vivono grazie alle risorse che tutte le realtà private, e dal 2009 anche le aziende pubbliche ed esercenti pubblici servizi, versano ogni mese all Inps. La somma, pari allo 0,30% della busta paga di ogni singolo dipendente, è obbligatoria, per cui se l azienda non aderisce a un fondo interprofessionale per la formazione continua, queste risorse vengono gestite dal sistema pubblico e l impresa non ha la possibilità di intervenire sulla loro gestione. Il modello adottato da Fondimpresa (il più importante tra i fondi interprofessionali, che fa da benchmark per il settore) prevede che il 70% dei contributi versati resti nella disponibilità della singola impresa per realizzare la formazione secondo le proprie scelte. Ciascuna realtà aderente si vede infatti riconosciuto un Conto Formazione, che può quindi utilizzare con le modalità e nei tempi che ritiene più opportuni, sulla base di piani condivisi dalle rappresentanze delle parti sociali. Mediamente, dalla presentazione del progetto al finanziamento di Fondimpresa passa un mese. Il 26% viene, invece, utilizzato dal Conto di Sistema, un fondo collettivo che finanzia avvisi pubblici per piani formativi generalisti o tematici, tagliati sulle esigenze del mondo del lavoro e particolarmente adatti alle piccole imprese, con scadenze scaglionate nel corso dell anno. In questo caso, i finanziamenti vengono corrisposti entro tre mesi. Infine, il restante 4% copre i costi di attività e gestione del fondo. La situazione che si verrebbe a creare in caso di approvazione della riforma del lavoro secondo il testo attuale sarebbe ancora più preoccupante alla luce dello scenario congiunturale, in cui le aziende si trovano a MARKET OVERVIEW Mercati Materie prime Titoli di stato 1 STRUMENTI FTSE MIB FTSE 100 CALCOLATORE VALUTE Euro Dollaro USA EUR = 1, ,00-0,46% 5.285,48+0,34% Assicurazioni auto Prestiti Mutui Energia ERRORE NEI DATI La data di inizio sembra non essere valida. Risparmia sull'assicurazione auto Trova la tariffa migliore Per i tuoi acquisti scegli i prestiti migliori Trova il prestito migliore Per la tua nuova casa scegli i mutui migliori Trova il mutuo migliore Risparmia sulle bollette dell'energia elettrica e regalati un volo Trova la tariffa migliore I tuoi argomenti Consigliati per te Accedi 1 repubblica.it/economia/affari-e-finanza/ /riforma_la_crociata_dei_fondi_professionali / 1/2

19 21/05/12 Riforma, la crociata dei fondi professionali - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it fare i conti con il calo dei consumi e con problemi come le restrizioni nell accesso ai finanziamenti e i ritardi nella riscossione dei crediti. Senza dimenticare che il contributo dello 0,30% che le imprese versano ai fondi interprofessionali è sensibilmente inferiore rispetto agli altri Paesi europei. Il rischio, in definitiva, è che si ampli quel deficit di competitività rispetto agli altri mercati del Vecchio Continente che già oggi spiega il passo lento dell economia italiana rispetto a mercati vicini come quello tedesco. Il tutto calato in un contesto già caratterizzato da un progressivo calo dell impegno pubblico per la formazione (oltre che dai i tagli del sistema regionale basato sulle risorse del Fondo Sociale Europeo). La prospettiva allarma in primo luogo i gestori dei fondi interprofessionali, ma anche Confindustria e Federformazione si sono espresse per l abolizione di questo articolo. E ora tutti sono in attesa di un confronto con l esecutivo per discutere delle possibili modifiche. La situazione che si verrebbe a creare in caso di approvazione della riforma del lavoro secondo il testo attuale sarebbe ancora più preoccupante alla luce dello scenario congiunturale, in cui le aziende si trovano a fare i conti con il calo dei consumi e con problemi come le restrizioni nell'accesso ai finanziamenti (21 maggio 2012) RIPRODUZIONE RISERVATA SULLO STESSO ARGOMENTO Fondi pensione o vecchie liquidazioni che fine farà il Tfr degli italiani 27 ottobre 2006 "Ecco le mie 100 idee per l'italia" 31 ottobre 2011 Articolo 18, ecco cosa dice 21 dicembre 2011 Riforma del lavoro, ecco il piano Fornero contratto unico, più soldi se lavori a termine 19 gennaio 2012 Riforma del lavoro, non solo articolo 18 lotta alla precarietà e alle finte partite Iva 5 aprile 2012 Liberalizzazioni, il testo integrale del comunicato del Cdm 21 gennaio 2012 Marcegaglia: "Delusi, contratti a rischio" Monti: "Tre mesi fa sognava riforma così" 5 aprile Divisione Stampa Nazionale Gruppo Editoriale L Espresso Spa - P.Iva Società soggetta all attività di direzione e coordinamento di CIR SpA repubblica.it/economia/affari-e-finanza/ /riforma_la_crociata_dei_fondi_professionali / 2/2

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