EN(13)3593:4 AA/sd Bruxelles, 28 giugno 2013

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1 EN(13)3593:4 AA/sd Bruxelles, 28 giugno 2013 PRESA DI POSIZIONE DEL COPA-COGECA RELATIVA ALLA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI "CESSAZIONE DELLA QUALIFICA DI RIFIUTO" PER I RIFIUTI BIODEGRADABILI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO BIOLOGICO Copa - Cogeca European Farmers European Agri-Cooperatives 61, Rue de Trèves B Brussels EU Transparency Register Number Copa Cogeca

2 PRESA DI POSIZIONE DEL COPA-COGECA RELATIVA ALLA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI "CESSAZIONE DELLA QUALIFICA DI RIFIUTO" PER I RIFIUTI BIODEGRADABILI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO BIOLOGICO INTRODUZIONE Nel la Commissione europea ha rilevato che il compost e il digestato erano materiali sottoutilizzati. Il Centro comune di ricerca (CCR) sta preparando la sua relazione tecnica finale sui criteri di cessazione della qualifica di rifiuto 2 per i rifiuti biodegradabili sottoposti a trattamento biologico, che include il compost e il digestato, nell'intento di informare poi la Commissione europea. Parallelamente, il riesame del regolamento relativo ai concimi 3 è in corso e i punti di contatto tra le due tematiche discusse sono sempre più vicini. È essenziale per il settore agricolo europeo che tale problema sia risolto e che, d'accordo con la Commissione, siano stabilite norme chiare, rigorose ma equilibrate per questi due prodotti. Dato che il principale obiettivo della definizione dei criteri di cessazione della qualifica di rifiuto per il compost e il digestato è quello di facilitare la circolazione di tali prodotti sul mercato interno e il loro utilizzo senza ulteriore monitoraggio e controllo del suolo su cui vengono applicati grazie alle condizioni rigorose stabilite, riteniamo che il quadro regolamentare debba riconoscere, e non revocare, le norme o i controlli nazionali che esistono già in numerosi Stati membri. Gli agricoltori sono estremamente attenti alla qualità dei prodotti che spargono sui loro terreni. Il suolo è uno dei più importanti fattori di produzione in agricoltura e fa parte del patrimonio degli agricoltori che non può pertanto essere messo a repentaglio dalla qualità dei fattori di produzione utilizzati. Siamo dell'opinione che la reintroduzione di nutrienti sotto forma di residui organici (compresi quelli derivanti dalla digestione anaerobica) come concimi e ammendanti del suolo nell'azienda sia un approccio prudente e naturale. Gli agricoltori europei e le loro cooperative agricole desiderano altresì insistere sul fatto che il compost e il digestato, derivanti principalmente dalla digestione anaerobica, potrebbero essere considerati una risorsa accessibile ed economica per l'agricoltura europea e incoraggiare l'utilizzo efficiente delle risorse. In tal senso, il Copa-Cogeca desidera sottolineare l'importanza particolare del digestato derivante da impianti agricoli di produzione di biogas, che trasformano esclusivamente materiali agricoli naturali non pericolosi come il letame o il granoturco. Di conseguenza, i fattori di produzione di origine agricola andrebbero privilegiati e gli apporti a base di letame per la digestione anaerobica, così come i prodotti derivati da sottoprodotti di origine animale (digestati), non dovrebbero in alcun modo essere soggetti al regolamento sui rifiuti. Riguardo alle discussioni attualmente condotte dal CCR, la nostra organizzazione è fortemente preoccupata per la qualità del compost e del digestato provenienti da rifiuti biodegradabili (come i rifiuti solidi urbani e i fanghi di depurazione). Raccomandiamo quindi di lasciare i rifiuti solidi urbani e i fanghi di depurazione fuori dal campo di applicazione dei criteri di cessazione della qualifica di rifiuto. Riteniamo che sia inaccettabile utilizzare materiali non separati alla 1 Comunicazione della Commissione COM(2010)235 def. relativa alle prossime misure in materia di gestione dei rifiuti organici nell Unione europea del 18/05/ I vari tipi di rifiuti biodegradabili sono definiti nel terzo documento tecnico del CCR (agosto 2012). Si possono citare ad esempio: le frazioni di rifiuti solidi urbani, i rifiuti alimentari industriali (provenienti dai mercati, dalla ristorazione), i residui forestali, il letame solido e liquido proveniente dall'allevamento, i residui di paglia e di barbabietole da zucchero, i rifiuti derivanti dall'industria alimentare e delle bevande (cantine, industria di produzione di ortofrutticoli), i rifiuti provenienti dalla produzione di carni, i fanghi di depurazione. 3 Regolamento (CE) n. 2003/2003 relativo ai concimi (G.U. L 304, 21 novembre 2003). 2 5

3 fonte derivanti da un trattamento meccanico-biologico, dato che è lungi dall'essere scientificamente dimostrato che l'utilizzo di rifiuti misti per il compost e il digestato sia innocuo e sicuro. Inoltre, ciò potrebbe essere insufficiente per soddisfare i consumatori o addirittura pregiudizievole per i protocolli nazionali di qualità in vigore. I criteri di cessazione della qualifica di rifiuto avranno un impatto significativo sul mercato di questi prodotti in numerosi Stati membri dell'ue. A tal riguardo, alcuni paesi paiono restii ad accettare che le disposizioni nazionali specifiche rigorose in materia di qualità, uso e commercializzazione di compost e digestati siano soggette a norme comunitarie. Alcune delle nostre organizzazioni membri condividono tale preoccupazione e chiedono un segnale chiaro del valore aggiunto che comporta la definizione dei suddetti criteri. Di conseguenza, ribadiamo il nostro più vivo interesse per una definizione di norme chiare, rigorose ma equilibrate per il compost e i digestati, a condizione che siano fondate su criteri scientifici. Occorre prendere in considerazione l'efficiente regolamentazione dell'uso del compost e dei digestati già in vigore in un certo numero di paesi (come i regimi di assicurazione della qualità nel Regno Unito, in Francia o Germania). Per contribuire al dibattito, gli agricoltori europei e le loro cooperative agricole desiderano esprimere il loro punto di vista riguardo alla definizione dei criteri di cessazione della qualifica di rifiuto per la sicurezza e la qualità del compost e del digestato. OSSERVAZIONI SPECIFICHE Il Copa-Cogeca saluta con soddisfazione il riconoscimento da parte della Commissione, da un lato, della necessità di una parità di condizioni e, dall'altro, dell'esistenza di pratiche, norme e condizioni di mercato nazionali. o Riconosciamo che molti dei presunti vantaggi dei criteri europei di cessazione della qualifica di rifiuto siano simili a quelli dei criteri nazionali in materia, come la promozione di norme elevate per il riciclaggio e la produzione di qualità, l'eliminazione della percezione negativa associata alla nozione di "rifiuto" e l'adozione di norme elevate per stimolare lo sviluppo del mercato. I criteri europei non fornirebbero però alcuno dei benefici succitati per i mercati del compost e del digestato negli Stati membri in cui sono già applicate queste norme. Al contrario, essi comporteranno oneri aggiuntivi per gli Stati membri in questione. o A nostro parere, un regolamento europeo sulla cessazione della qualifica di rifiuto per il compost e il digestato potrebbe essere parzialmente basato sulle esperienze nazionali esistenti, il che offrirebbe più grandi vantaggi per tutti. Ad ogni modo, un regolamento europeo dovrebbe tener conto delle peculiarità nazionali, visto che la finalità consiste nel migliorare la qualità di questi prodotti mediante un approccio locale o fissare lunghi periodi di transizione per i paesi che dispongono già di una normativa nazionale, al fine di coprire il periodo precedente l'entrata in vigore della regolamentazione europea. o Riteniamo che i servizi giuridici della Commissione dovrebbero fornire ulteriori chiarimenti in ordine alla questione se gli Stati membri possano escludere fattori di produzione che sono autorizzati a livello europeo. Plaudiamo anche all'intenzione della Commissione di escludere materiali non separati alla fonte (residui del trattamento meccanico-biologico [TMB] e fanghi di depurazione) dal campo di applicazione dei criteri di cessazione della qualifica di rifiuto. Riteniamo che debba spettare agli Stati membri decidere, sulla base dei propri criteri, dell'uso di 3 5

4 fanghi di depurazione sui terreni agricoli. Il prodotto, qualora fosse utilizzato, non dovrebbe essere liberamente commercializzato e venduto ad altri Stati membri etichettandolo come "prodotto non avente più la qualifica di rifiuto". o Il riciclaggio del fosforo è essenziale ma è necessario utilizzare una tecnologia in grado di garantire la conformità con le soglie stabilite per le sostanze indesiderabili come i residui farmaceutici, prima di un utilizzo nel settore agricolo o forestale. Inoltre, la fissazione di requisiti rigorosi per gli inquinanti organici presenti non soltanto nei fanghi di depurazione ma anche nel compost derivante da rifiuti biodegradabili o addirittura nel digestato proveniente da rifiuti biodegradabili incoraggerebbe uno sviluppo più rapido di tecnologie intese a eliminare tali sostanze. Sosteniamo anche l'idea che una futura proposta non dovrebbe compromettere la fiducia dell'utilizzatore né inviare segnali erronei circa la raccolta separata dei rifiuti, poiché le norme europee possono rivelarsi non adatte a situazioni locali e potrebbero accrescere gli oneri amministrativi. o Nel contesto dei prezzi elevati dei fertilizzanti, riconosciamo che il compost e i digestati derivanti dalla digestione anaerobica potrebbero costituire una nuova risorsa accessibile ed economica per l'agricoltura europea. Inoltre, il processo ottimizza la disponibilità di azoto nel digestato e utilizza materie organiche esterne per fornire sostanze nutritive supplementari (N, P, K). Tuttavia, uno degli ostacoli allo sviluppo dell'industria del biogas in alcuni paesi è la regolamentazione che disciplina l'uso dei sottoprodotti. Come già precisato, i fattori di produzione di origine agricola andrebbero privilegiati e gli apporti a base di letame per la digestione anaerobica, così come i prodotti derivati da sottoprodotti di origine animale (digestati), non dovrebbero in alcun modo essere soggetti al regolamento sui rifiuti. Il Copa-Cogeca raccomanda pertanto di agire con cautela per quanto riguarda la reintroduzione del compost e del digestato provenienti da rifiuti biodegradabili nel suolo e la questione di sapere se essi debbano essere normalizzati. Gli agricoltori desiderano ottenere garanzie riguardo a ciò che viene reintrodotto nei loro terreni o ai terreni che coltivano. In tal senso, i regimi di assicurazione della qualità si sono rivelati strumenti efficaci. Dal punto di vista sia sanitario che normativo, la normalizzazione trasferisce la responsabilità all'utilizzatore del concime, ovvero all'agricoltore. Gli agricoltori non sono pertanto disposti ad accettare tutti i prodotti usati nella miscela che alimenta gli impianti non agricoli di produzione di biogas né il digestato prodotto. La tracciabilità deve essere totalmente garantita e il materiale utilizzato dovrebbe rispettare le soglie stabilite per le sostanze pericolose. L'eventuale regolamentazione europea deve prestare una particolare attenzione ai seguenti rischi: o Minore fiducia nel mercato Una minore fiducia nella catena di approvvigionamento alimentare in caso di inclusione di materiali non separati alla fonte (residui di TMB e fanghi di depurazione) senza alcuna valutazione dei rischi. La mancanza di criteri di stabilità potrebbe portare a problemi di odore per gli agricoltori durante l'uso del materiale. Ciò genererà lamentele e si tradurrà in fine dei conti in una diminuzione degli sbocchi potenziali per i prodotti a causa della minore fiducia nella qualità dei materiali. 4 5

5 Analogamente, gli erbicidi residuali sono fonte di preoccupazioni per numerosi agricoltori, e l'assenza di prove di crescita delle piante su specie adatte potrebbe minare la fiducia nei materiali. o Eventuale incremento dei costi in alcuni Stati membri Costi significativi per i produttori in relazione al rispetto dei criteri europei, tenuto conto dell'obbligo di analizzare i prodotti per determinare se contengono inquinanti organici. Un incremento dei costi (costi del campionamento e dell'analisi) per i piccoli produttori significa che molti sceglieranno di rimanere disciplinati dalla normativa sui rifiuti. I costi proibitivi delle analisi nei laboratori saranno trasferiti sugli agricoltori in questi paesi. In conclusione, sebbene i criteri per la definizione della cessazione della qualifica di rifiuto a livello nazionale o a quello europeo possano essere positivi per l'uso del compost e dei digestati, non si può mettere a repentaglio la qualità dei terreni né la fiducia dei consumatori in seguito a una valutazione parziale e falsata da parte degli Stati membri, ad esempio per cercare di disfarsi dei rifiuti urbani come i fanghi di depurazione. Infine, anche se lo sviluppo di criteri europei di cessazione della qualifica di rifiuto può risultare vantaggioso per gli Stati membri che non dispongono di norme o di criteri nazionali, ciò non può essere realizzato a scapito degli Stati membri che hanno elaborato criteri nazionali per questi prodotti, mentre alcuni Stati membri aspettano la pubblicazione di norme chiare a livello europeo per prendere una decisione in merito. Da ultimo, i criteri rigorosi in vigore a livello nazionale non dovrebbero in alcun caso essere messi a repentaglio da criteri europei meno vincolanti. 5 5

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