Progetto MANUMONT di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano

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1 Autorità di bacino del fiume Po Bacino di rilievo nazionale Progetto MANUMONT di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Linee-guida per la predisposizione dei Piani di manutenzione del territorio delle Comunità Montane APPENDICE 3 - Schede delle pratiche manutentive: manuali d uso e di manutenzione Versione di FASE I del Progetto MANUMONT propedeutica alla sperimentazione settembre 2006

2 Indice 1. Fascinate vive Manuale D uso Manuale di manutenzione 8 2. Briglie in legname e pietrame Manuale D uso Manuale di manutenzione Regimazioni idrauliche e idrauliche-agrarie Manuale D uso Manuale di manutenzione Palizzate vive Manuale D uso Manuale di manutenzione Palificate vive e semplici Manuale D uso Manuale di manutenzione Gradonate vive Manuale D uso Manuale di manutenzione Grate vive Manuale D uso Manuale di manutenzione Materassi Manuale D uso Manuale di manutenzione Murature in pietrame a secco Manuale D uso Manuale di manutenzione Muri in calcestruzzo, pietrame e/o in mattoni Manuale D uso Manuale di manutenzione Muri in cemento armato Manuale D uso Manuale di manutenzione Muri cellulari Manuale D uso Manuale di manutenzione Terre rinforzate/armate Manuale D uso Manuale di manutenzione Gabbionate Manuale D uso Manuale di manutenzione Barriere paramassi Manuale D uso Manuale di manutenzione 62 ARPA Piemonte S.C. 22 CNR-IRPI Torino

3 16. Reti paramassi Manuale D uso Manuale di manutenzione Valli e rilevati Manuale D uso Manuale di manutenzione Gallerie Manuale D uso Manuale di manutenzione Drenaggi superficiali Manuale D uso Manuale di manutenzione Cuneo filtrante Manuale D uso Manuale di manutenzione Dreni suborizzontali Manuale D uso Manuale di manutenzione Trincee Manuale D uso Manuale di manutenzione Speroni drenanti Manuale D uso Manuale di manutenzione Pali e paratie drenanti Manuale D uso Manuale di manutenzione Pozzi drenanti Manuale D uso Manuale di manutenzione Gallerie drenanti Manuale D uso Manuale di manutenzione Barriere fermaneve, rastrelliere, ponti da neve Manuale D uso Manuale di manutenzione Opere di deviazione, opere di arresto, opere di frenaggio Manuale D uso Manuale di manutenzione Viabilità agro-silvo-pastorale e sentieristica Manuale D uso Manuale di manutenzione Aree a prevalente destinazione di protezione idrogeologica Manuale D uso Manuale di manutenzione Argini Manuale D uso Manuale di manutenzione 129 ARPA Piemonte S.C. 22 CNR-IRPI Torino

4 32. Manufatti di attraversamento Manuale d uso Manuale di manutenzione Sedimenti e sezioni d alveo Manuale d uso Manuale di manutenzione Serbatoi di piena Manuale d uso Manuale di manutenzione Casse di espansione - Casse in derivazione Manuale d uso Manuale di manutenzione Casse di espansione - Casse in linea Manuale d uso Manuale di manutenzione Canali scolmatori / Diversivi Manuale d uso Manuale di manutenzione Laghetti collinari Manuale d uso Manuale di manutenzione Opere di regimazione della falda/canali di Bonifica Manuale d uso Manuale di manutenzione Briglie di trattenuta Briglie aperte a finestre/fessura Manuale d uso Manuale di manutenzione Briglie di trattenuta Briglie aperte a reticolo/ a pettine Manuale d uso Manuale di manutenzione Piazze di deposito Manuale d uso Manuale di manutenzione Cunettoni Manuale d uso Manuale di manutenzione Briglie di consolidamento - Briglie a gravità in calcestruzzo Manuale d uso Manuale di manutenzione Briglie di consolidamento Briglie a gravità in gabbioni Manuale d uso Manuale di manutenzione Briglie di consolidamento - Briglie ad arco a gravità Manuale d uso Manuale di manutenzione Briglie di consolidamento - Briglie in calcestruzzo Manuale d uso Manuale di manutenzione 198 ARPA Piemonte S.C. 22 CNR-IRPI Torino

5 48. Briglie di consolidamento - Briglie a contrafforti MANUALE D USO Manuale di manutenzione Briglie di consolidamento - Briglie in terra Manuale d uso Manuale di manutenzione Soglie Manuale d uso Manuale di manutenzione Repellenti Manuale d uso Manuale di manutenzione Gabbionate spondali Manuale d uso Manuale di manutenzione Palificata viva spondale Manuale d uso Manuale di manutenzione Presidi al piede Manuale d uso Manuale di manutenzione Rivestimenti in calcestruzzo Manuale d uso Manuale di manutenzione Rivestimenti in pietrame sciolto, scogliere e massi vincolati Manuale d uso Manuale di manutenzione Strutture di intercettazione aperte Manuale d uso Manuale di manutenzione Strutture di intercettazione chiuse Manuale d uso Manuale di manutenzione Strutture di diversione Manuale d uso Manuale di manutenzione Rampe a blocchi per la risalita dei pesci Manuale d uso Manuale di manutenzione Vegetazione ripariale Manuale di manutenzione Habitat (diversificazione) Manuale d uso Manuale di manutenzione Tratto d alveo con rifiuti solidi e vegetazione in alveo Manuale d uso Manuale di manutenzione 267 ARPA Piemonte S.C. 22 CNR-IRPI Torino

6 64. Difese spondali inutili o dannose Manuale d uso Bibliografia 270 ARPA Piemonte S.C. 22 CNR-IRPI Torino

7 1. Fascinate vive 1.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: controllo dell erosione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: fascinate vive Descrizione caratteristiche: Le fascinate vive comprendono due tipologie costruttive differenziate in base al materiale vegetale impiegato: - fascinate vive con ramaglia; - fascinate vive con piantine. Fascinate vive con ramaglia - La loro realizzazione comporta un ridotto movimento di terra e comprende l escavazione di solchi profondi da 0,3 a 0,5 m ed altrettanto larghi, ove vengono sistemate orizzontalmente le fascine di ramaglia, prelevate da specie legnose con buona capacità di propagazione vegetativa. E' sufficiente che in ogni sezione trasversale della fascina siano presenti 5 verghe di almeno 1 cm di diametro, con punti di legatura distanti 70 cm uno dall'altro. Le file di gradoni con le fascine di ramaglia sono eseguite orizzontalmente, secondo le curve di livello o con una leggera inclinazione obliqua rispetto al pendio per aumentare la capacità di deflusso delle acque superficiali e l'efficacia drenante del sistema. La distanza tra file successive si aggira mediamente intorno a 1,5-2 m. Fascinata viva con piantine - Nella variante con piantine radicate di specie arbustive, l'esecuzione dell'intervento comporta alcuni accorgimenti e procedure diverse da quelle della tecnica precedente. Infatti le fascine di ramaglia sono più leggere e con meno verghe (3-6), i solchi sono più larghi di circa cm e le piantine radicate sono messe a dimora in numero di circa 1-2 esemplari per metro. Il solco, dopo la messa a dimora delle fascine e delle piantine, è riempito con il terreno, eventualmente ammendato, proveniente dagli scavi. Applicazioni: La fascinata è un sistema di stabilizzazione non indicato negli interventi di sistemazione dei versanti in materiali poco coesivi, in quanto presenta un modesto effetto consolidante in profondità, che avviene solo dopo la radicazione delle verghe e l'attecchimento delle piantine. Inoltre, questa tecnica può essere usata solo su pendii con inclinazioni non elevate (minori di ) e in condizioni climatiche non estreme. La fascinata è in grado di trattenere l umidità e nel contempo di svolgere un azione drenante creando nel terreno degli ambiti preferenziali di scorrimento delle acque, specie se la fascinata viene disposta lungo linee oblique. ARPA Piemonte S.C. 22 7

8 1.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1- Specie vegetali Ramaglia, piantine Scarso attecchimento Parte 2- Picchetti Pali in legno Scalzamento, rottura, degradazione da radiazione ultravioletta e ossidazione, rottura degli elementi lignei ed erosione di frammenti di superficie, gallerie ed escavazioni da insetti, alterazione della parete cellulare provocata da batteri, carie provocate da funghi Parte 3- Carpenteria in ferro Filo di ferro Corrosione, rottura Livello minimo delle prestazioni manutentive: Tagli frequenti della vegetazione arbustiva che si sviluppa dalle fascine al fine di mantenerla elastica, in modo da permettere il passaggio dell acqua in superficie; sostituzione materiale deteriorato o rotto; riempimento dei solchi svuotati; controllo della vegetazione (composizione specifica, rapporto tra specie di impianto e specie infestanti, struttura verticale) Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, utensili manuali di percussione, molatura, piegatura ferri e spostamento legname; trattori agricoli o forestali; operaio/i non specializzato/i ARPA Piemonte S.C. 22 8

9 Analisi prezzi Filo di ferro zincato Kg 1,00-1,63 Pali in legno cad 3,00 10,00 Piantine cad 1,00-5,00 Realizzazione di m 12,00-37,44 fascinata viva Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C. 22 9

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11 2. Briglie in legname e pietrame 2.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: controllo dell erosione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: briglie in legname e pietrame Descrizione caratteristiche: si tratta di una tipologie di briglie che si realizzavano in passato, quando si utilizzavano principalmente materiali naturali reperibili sul posto, e che di recente sono state riscoperte nell'ambito dell'ingegneria naturalistica. L'altezza di queste opere generalmente non supera 1,50 m dal fondo alveo al piano della gaveta. l tronchi sono collegati tra loro con chiodi e grappe metalliche in modo che la briglia venga ad assumere la forma di un cassone. Quanto alle dimensioni da assegnarsi alle briglie di legname, o miste di legname e pietrame, si osserva la consuetudine di ritenere che lo spessore alla base sia circa uguale all'altezza dalla briglia. È raccomandabile che la gaveta sia rivestita con tondame (intero o diviso a metà) disposto nel senso della corrente. La protezione che si realizza a valle della briglia, dove impatta la lama stramazzante è generalmente suddivisa in campi delimitati da travi di legname per contenere eventuali dissesti all'interno di un campo e limitare così anche gli interventi di ripristino. La protezione deve, ovviamente, interessare anche le sponde per una adeguata altezza. La vita di queste opere, con riferimento alla durabilità del legname, può superare i 30 anni, in dipendenza dal tipo di essenza e dal fatto che mantenga un alto grado di umidità abbastanza costantemente. Solitamente è impiegato tondame di larice o castagno con diametro cm e pietrame con diametro di cm. Sono state realizzate opere di questo tipo alte anche più di 10 m. Tuttavia è stato dimostrato che gli stati di sollecitazione interna di strutture così grandi non presentano sufficienti livelli di sicurezza soprattutto per quanto concerne gli sforzi di taglio prodotti in corrispondenza delle connessioni. Per tali ragioni ed anche per ridurre i problemi di dissipazione dell'energia a valle, è bene non superare i 2 m circa e piuttosto preferibile diminuire la distanza delle opere della gradinata. Applicazioni: corsi d acqua con deflusso minimo costante, per evitare cicli di disseccamento/imbibizione del legname ed aumentarne quindi la durabilità, caratterizzati da erosione di fondo e laterale con trasporto solido non eccessivo a livello di quantità e di dimensioni del materiale lapideo. Soprattutto in aree prive di viabilità ma con disponibilità di legname e pietrame. ARPA Piemonte S.C

12 2.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1- Pali Pali scortecciati in legname (castagno, larice, abete, pino), lunghezza 2-4 m, Ø cm; Scalzamento, rottura, degradazione da radiazione ultravioletta e ossidazione, rottura degli elementi lignei ed erosione di frammenti di superficie, gallerie ed escavazioni da insetti, alterazione della parete cellulare provocata da batteri, carie provocate da funghi Parte 2- Pietrame Pietrame di pezzatura 25 cm o superiore, reperito in loco o da cava di prestito Parte 3- Carpenteria in ferro Chiodi in ferro Ø mm, lunghezza 40 cm Piloti in ferro Ø 24 mm, lunghezza 1,5-3m Cavo in acciaio Ø 10 mm Graffe metalliche lunghezza cm, Ø 8-10 mm. corrosione Livello minimo delle prestazioni manutentive: Periodico svuotamento del materiale inerte trattenuto. Controllo dello stato generale dell opera (eventuali scalzamenti, immorsamenti delle ali ecc). L intervento non necessita di una particolare manutenzione ordinaria. Solamente in caso di danneggiamenti si rendono necessari interventi di manutenzione straordinaria. L opera nel suo insieme può raggiungere i anni di durata, se il corso d acqua è caratterizzato da un deflusso minimo costante in grado di evitare cicli di disseccamento/imbibizione. Mezzi e personale: Trattori agricoli o forestali, escavatore. ARPA Piemonte S.C

13 Analisi prezzi: Filo di ferro zincato Kg 1,00-1,63 Chiodi Kg 1,18 1,66 Cavo acciaio m 0,73 Pali in legno cad 3,00 10,00 Pietrame m 3 34,00 50,00 Realizzazione di briglie m 3 145,89 210,00 Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Scavo e sbancamento m 3 4,00 6,00 materiale Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C

14 3. Regimazioni idrauliche e idrauliche-agrarie 3.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: controllo dell erosione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: regimazioni idrauliche e idrauliche-agrarie Descrizione caratteristiche: la regimazione delle acque in eccesso rappresenta la miglior tutela, il miglior uso e il miglior sfruttamento che l uomo può esercitare sulle risorse dell ambiente in cui vive e lavora. Per regimazione delle acque in eccesso nei terreni agrari si intende quell insieme di interventi tecnici messi in atto allo scopo di regolare il deflusso della massa idrica eccedente senza compromettere la costituzione di confacenti riserve di acqua nel suolo. L importanza della regimazione delle acque in eccesso (anche nelle aree non agricole) trae origine dalla gravità e vastità dei danni che una non appropriata risoluzione del problema comporta: ristagno sugli appezzamenti coltivati, erosione, scalzamento di ponti o di altri manufatti, interramento di invasi, interramento dì alvei, depositi alluvionali sui terreni agrari a valle, insufficiente accumulo di acqua nei terreni agrari posti in pendio, alterazione del regime delle falde, allagamenti di terreni coltivati e di centri abitati, ecc. Due sono perciò gli obbiettivi della regimazione delle acque in eccesso: - permettere un soddisfacente esercizio dell agricoltura; - contribuire ad una migliore regimazione idrica di tutto il territorio e quindi all attenuazione, se non all annullamento dei possibili danni alle aree extragricole. Soprattutto in funzione della giacitura del terreno, l eccesso di acqua può originare due fenomeni antitetici: ristagno idrico come conseguenza di uno smaltimento troppo lento allontanamento troppo veloce dell acqua con trasporto di terra e insufficiente immagazzinamento Nelle zone idrogeologicamente stabili è necessario che i proprietari o gli utilizzatori delle strutture fondiarie contribuiscano al mantenimento di tali condizioni realizzando e mantenendo efficienti le seguenti opere: - Solchi acquai lungo le superfici investite a seminativo e frutteto con direzione quasi perpendicolare alle linea di massima pendenza alfine di evitare l erosione per incisione dovuta allo scorrimento libero delle acque sulla superficie. La realizzazione di questa modesta opera può essere realizzata dall agricoltore con lo scava fossi oppure con la punta dell aratro dopo le operazioni di semina. Confluiscono dentro le fosse livellari, hanno dimensioni modeste, profondità di circa 15 cm., interasse di circa m 40 e sono comunque strettamente legati alla pendenza del terreno, alla sua struttura e alla sua tessitura e alla intensità delle piogge nel periodo di punta. - Fosse livellari o scoline hanno il compito di raccogliere l acqua proveniente dal terreno situato a monte e convogliarla nei collettori naturali o artificiali. Hanno un andamento trasversale rispetto alle linee di massima pendenza, una profondità superiore a quella delle lavorazioni di circa 10 cm. La loro posizione ed il numero dipendono dalla pendenza e dalla lunghezza degli appezzamenti. Fossi di scolo naturali sono costituiti dagli impluvi naturali del terreno e raccolgono le acque di deflusso delle zone adiacenti convogliate dalle fosse livellari. Conducono le acque di monte entro i fossi principali o i corsi d acqua maggiori. I fossi di scolo artificiali o collettori artificiali sono costruiti quando le scoline non possono sfociare direttamente in fossi naturali se non dopo un percorso eccedente i 150 m. Le scoline e i collettori artificiali possono avere le pareti e il fondo in terra oppure rivestito. Quando il terreno è abbastanza resistente all erosione, quando la portata, la pendenza, e la velocità dell acqua non superano certi limiti, le pareti ed il fondo del collettore possono essere in terra successivamente inerbita. Le dimensioni dei collettori variano in funzione della portata: generalmente hanno la base di circa cm 40 e l altezza di circa cm 50. È necessario rivestire le pareti del collettore quando la natura geologica del terreno, la pendenza, per la portata di acqua creano fenomeni erosivi tali da minacciare l integrità della base e delle sponde del fosso. ARPA Piemonte S.C

15 Per ristagno di acqua nel terreno si intende una particolare situazione caratterizzata da un contenuto idrico del suolo superiore alla capacità di campo e/o da presenza di acqua libera in superficie. Nel primo caso si parla di ristagno sotterraneo e nel secondo di ristagno superficiale. Il ristagno superficiale può aversi come conseguenza di un eccesso di acqua sotterranea tanto grande da spingere il livello liquido sopra la superficie del terreno dopo aver occupato tutta la sua porosità; in altri casi il fenomeno si verifica come conseguenza di apporti di acqua superficiale (pioggia) con intensità superiore alla velocità di smaltimento della stessa attraverso la percolazione, oppure perché lo scorrimento superficiale è parzialmente impedito da una contropendenza naturale del terreno. Questa sfavorevole situazione idraulica deve essere corretta perché, anche se temporaneo, il ristagno impedisce le normali pratiche agronomiche sul terreno e contribuisce a innescare un potenziale pericolo idrogeologico. A seguito delle infiltrazioni di acqua negli strati sottostanti dell area possono essere lubrificate superfici di contatto fra i diversi orizzonti del suolo determinando piani di scivolamento, quindi fenomeni franosi veri e propri. Dopo avere accuratamente accertato il motivo del ristagno si può intervenire nel seguente modo: - Quando il ristagno è imputabile ad un accumulo di acqua superficiale che non riesce a scorrere a causa di un compluvio naturale del terreno è possibile con l aiuto di un mezzo meccanico procedere ad un uguagliamento del terreno circostante per annullare la contro pendenza e permettere all acqua di raggiungere la scolina. Il riporto di terreno è in stretta relazione con l ampiezza della superficie da rettificare, deve essere modesto e non superare il metro di altezza. Ricarichi superiori necessitano di studi approfonditi perché si spostano delle masse consistenti di terreno che potrebbero, a causa del loro peso, infrangere l equilibrio in atto lungo la pendice. - Quando il ristagno è da imputare ad un eccesso di acqua in profondità è necessario costruire una fossa drenante sotterranea che vada a captare nell area in cui sgorga l acqua e la conduca attraverso un condotto drenante al sottostante fosso di scolo. Per evitare di disperdere l acqua lungo il percorso si impermeabilizza il fondo della fossa drenante con un telo di plastica, con guaina catramata, ecc. Qualora l acqua sgorghi in un unico punto sotterraneo è possibile costruire una captazione e trasportarla con un tubo in polietilene nel fosso di scolo. In questo modo si convoglia più acqua riducendo al minimo le perdite lungo il percorso. Per maggiore sicurezza è comunque opportuno costruire un piccolo drenaggio intorno al tubo in polietilene per assicurare la fuoriuscita di eventuali perdite nella scolina. Queste opere sono di modesta entità, sia come profondità di scavo (m 1.50) sia come lunghezza (m 100). ARPA Piemonte S.C

16 3.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Canalette Materiali Metallo Anomalie riscontrabili Scalzamento, riempimento di materiale, scollamento dal terreno Tubazione PE Scalzamento Rivestimenti Pietrame Scalzamento Legname Scalzamento, degradazione da radiazione ultravioletta e ossidazione, rottura degli elementi lignei ed erosione di frammenti di superficie, gallerie ed escavazioni da insetti, alterazione della parete cellulare provocata da batteri, carie provocate da funghi Malta cementizia Corrosione Livello minimo delle prestazioni manutentive: Asportazione di materiale ( rami secchi, zolle di terreno ecc.) caduto accidentalmente all interno del fosso che ostruisce o rallenta il passaggio dell acqua, riparazione e sostituzione delle parti danneggiate, controllo costante del collegamento tra il bordo della canaletta in lamiera zincata e il terreno. Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, utensili manuali di percussione, molatura, piegatura ferri e spostamento legname; trattori agricoli o forestali; operaio/i non specializzato/i ARPA Piemonte S.C

17 Analisi prezzi: Realizzazione canalette m 57,60 216,00 Posa in opera geotessile m 2 2,00 3,70 Tubo in PVC m 5,30 18,15 Pali in legno cad 3,00 10,00 Pietrame m 3 34,00 50,00 Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Scavo e sbancamento m 3 4,00 6,00 materiale Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C

18 4. Palizzate vive 4.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: stabilizzazione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: palizzate vive Descrizione caratteristiche: la tecnica della palizzata in legname con talee e/o con piantine è un sistema simile alla viminata, che unisce l'impiego di talee con strutture fisse in legno per la stabilizzazione di pendii e scarpate, naturali o artificiali, in dissesto. Con questo sistema si tende a rinverdire le scarpate attraverso la formazione di piccoli gradoni lineari, sostenuti dalle strutture di legno, che corrono lungo le curve di livello del pendio e dove, a monte, si raccoglie del materiale terroso. Le piante, una volta che la vegetazione si sarà sviluppata, garantiranno un consolidamento del terreno con l'apparato radicale e una resistenza all'erosione superficiale, con la loro parte epigea. Applicazioni: è un opera di contenimento superficiale del terreno adatta a profili ripidi ed accidentati. L azione della palizzata è adatta al controllo dell erosione superficiale di ruscellamento, laminare e a rivoli ma non al consolidamento di fenomeni di instabilità profondi. La realizzazione di gradoni fuori terra consente un apprezzabile riduzione della pendenza locale. La palificata semplice è una tipologia che trova applicazione in diverse situazioni, da sola o combinata con altre tipologie di ingegneria naturalistica. E una tipologia adatta a facilitare l insediamento di una copertura vegetale. Le palificate possono venire impiegate nel consolidamento di dissesti superficiali, di scarpate stradali o del terreno soprastante alle opere di sostegno quali palificate di sostegno e scogliere in massi. ARPA Piemonte S.C

19 4.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1- Specie vegetali Parte 2- Pali Piantine radicate; talee di salice; rami elastici di salice Pali di castagno o altro legname a lunga durata, tondame di legname durevole Scarso attecchimento Scalzamento, rottura, degradazione da radiazione ultravioletta e ossidazione, rottura degli elementi lignei ed erosione di frammenti di superficie, gallerie ed escavazioni da insetti, alterazione della parete cellulare provocata da batteri, carie provocate da funghi Parte 3- Carpenteria in ferro Filo di ferro; chiodi Corrosione, piegatura, rottura Livello minimo delle prestazioni manutentive: Taglio frequente e selettivo della vegetazione che si sviluppa dai pali, in modo da poter controllare l azione filtrante della palizzata; sostituzione dei pali rotti; sostituzione materiale deteriorato o rotto; controllo della vegetazione (composizione specifica, rapporto tra specie di impianto e specie infestanti, struttura verticale) Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, utensili manuali di percussione, molatura, piegatura ferri e spostamento legname. Trattori agricoli o forestali. ARPA Piemonte S.C

20 Analisi prezzi Filo di ferro zincato Kg 1,00-1,63 Chiodi Kg 1,18 1,66 Pali in legno cad 3,00 10,00 Piantine cad 1,00-5,00 Realizzazione di palizzata m 27,50-74,00 viva Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C

21 Intervento di stabilizzazione del versante a monte della strada statale SS n. 77 Foligno-Muccia (Appennino Umbro-Marchigiano) consistente nella realizzazione di palizzate semplici in legname con talee e piantine. Il versante, caratterizzato dalla presenza di un ampia fascia di detrito calcareo instabile e da elevata acclività (circa ), è stato sistemato mediante la costruzione di strutture di circa 3-4 m di lunghezza, disposte su file alterne e/o irregolari sul pendio preventivamente rimodellato e preparato. ARPA Piemonte S.C

22 5. Palificate vive e semplici 5.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: stabilizzazione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: palificate vive semplici e doppie Descrizione caratteristiche: manufatto in legname costituito da una struttura a celle, formate da pali di legno disposti perpendicolarmente, con posa di piante o talee. In pochi anni lo sviluppo dell apparato radicale della vegetazione crea un armatura nel terreno, con effetto stabilizzante. Le palificate vive con talee e/o con piantine sono impiegate con successo negli interventi di stabilizzazione di pendii e scarpate, naturali o artificiali, in dissesto. Questo sistema favorisce il rinverdimento di pendii attraverso la formazione di strutture fisse in legname, che hanno la funzione di formare delle piccole gradonate a monte delle quali si raccoglie il terreno. In questo modo si crea lungo le curve di livello una struttura più resistente delle viminate, in cui si interrano dei fitti "pettini" di talee e/o di piantine radicate. Lo sviluppo dell apparato radicale garantisce il consolidamento del terreno, mentre la parte aerea contribuisce a contenere l erosione superficiale. In funzione della modalità costruttive si distinguono palificate vive in legname o con piantine: - a parete semplice; - a parete doppia; Palificata a parete semplice: In questo sistema i tronchi longitudinali sono disposti su di unica fila orizzontale esterna, mentre i tronchi trasversali appoggiano con la parte terminale nella parete dello scavo; Palificata a parete doppia: Con questo sistema la palificata è realizzata disponendo i tronchi longitudinali su due file orizzontali sia all'esterno che all'interno della struttura. La palificata a due pareti necessita di uno scavo di maggiori dimensioni, compensato, però, dalla capacità di resistere a spinte del terreno maggiori, e dalla possibilità di realizzare strutture aventi un'altezza superiore. Applicazioni: questo sistema, in generale, è utilizzato con successo negli interventi di sistemazione delle frane di tipo superficiale, e nel consolidamento di sponde fluviali in dissesto. Si tratta di opere deformabili e permeabili, che si adattano bene ad interventi su pendii instabili. ARPA Piemonte S.C

23 5.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1- Specie vegetali Parte 2- Pali Talee o piantine di specie legnose, dotate di buona capacità vegetativa, con lunghezza di 25 cm maggiore rispetto alla profondità della palificata fino ad arrivare al terreno naturale; ramaglie di salice: lunghezza cm > della profondità dell opera Tondame scortecciato (larice o castagno), avente Ø = cm e lunghezza > 1,5-2m; Scarso attecchimento Scalzamento, rottura, degradazione da radiazione ultravioletta e ossidazione, rottura degli elementi lignei ed erosione di frammenti di superficie, gallerie ed escavazioni da insetti, alterazione della parete cellulare provocata da batteri, carie provocate da funghi Parte 3- Carpenteria in ferro Chiodi in ferro o tondini in ferro con Ø mm; filo di ferro zincato: Ø = 3 mm Corrosione, piegatura, rottura Livello minimo delle prestazioni manutentive: Nel corso del primo anno si consiglia una sorveglianza costante per evitare lo scalzamento dell opera. Se si verifica una forte crescita è utile eseguire il taglio delle piante a livello del terreno, in modo da favorire la formazione delle radici. La durata dell opera dipende dal tipo di legname utilizzato per realizzare la struttura: se si usa il legname di larice la durata è di anni, mentre è maggiore per legname di castagno. Sostituzione materiale deteriorato o rotto; controllo della vegetazione (composizione specifica, rapporto tra specie di impianto e specie infestanti, struttura verticale); eventuali riprese del riempimento in pietrame. Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, utensili manuali di percussione, molatura, piegatura ferri e spostamento legname. Trattori agricoli o forestali. ARPA Piemonte S.C

24 Analisi prezzi: Filo di ferro zincato Kg 1,00-1,63 Chiodi Kg 1,18 1,66 Pali in legno cad 3,00 10,00 Piantine cad 1,00-5,00 Riempimento pietrame m 3 46,00-70,00 Realizzazione di m 67,00 155,00 palificata viva Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C

25 Consolidamento di una scarpata in frana mediante l'esecuzione di palificata in legname con talee a parete doppia. La palificata a due pareti necessita di uno scavo più grande, compensato, però, dalla capacità di resistere a spinte maggiori del terreno, e dalla possibilità di realizzare strutture aventi un'altezza superiore. ARPA Piemonte S.C

26 6. Gradonate vive 6.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: stabilizzazione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: gradonate vive Descrizione caratteristiche: è un opera che prevede la realizzazione di banchine orizzontali o suborizzontali, costituite da uno scavo inclinato a reggipoggio di circa 5-10, nel quale viene posto a dimora materiale vegetale vivo. Ha una funzione di stabilizzazione di tipo meccanico del pendio ed inoltre interrompe il deflusso superficiale delle acque meteoriche. L impiego di alcune specie vegetali (salici, frassini) favorisce la diminuzione del contenuto d acqua nel terreno rendendolo più stabile. Normalmente vengono realizzate tre diverse tipologie di gradonate: - la gradonata con talee (sistemazione a cespuglio secondo Schiechtl); - la gradonata con piantine (sistemazione a siepe secondo Schiechtl); - la gradonata mista con talee e piantine (sistemazione a siepe-cespuglio secondo Schiechtl). La tecnica d'esecuzione delle gradonate, indipendentemente dal tipo d'intervento, è sostanzialmente la stessa: nel versante si eseguono una serie di scassi orizzontali con leggera contropendenza, a forma di L, nei quali si impiantano talee o piantine radicate. Il tutto è poi ricoperto con materiale proveniente dallo scavo del gradone superiore. Applicazioni: utile per la stabilizzazione superficiale di scarpate naturali ed artificiali, di rilevati e accumuli di materiale sciolto, di zone in erosione e frane: - Gradonate con talee: sono la tipologia di gradonate più adatte a terreni ripidi, poveri e caratterizzati da movimenti superficiali, perchè consentono un rapido consolidamento del terreno. È una sistemazione stabilizzante con un ottimo effetto in profondità; non è adatta a trattenere il terreno vegetale - Gradonate con piantine: generalmente utilizzate su terreni buoni, ricchi di sostanze nutritive, in località climatiche favorevoli. Sono inoltre utili su terreni dove non è necessaria una notevole stabilizzazione del pendio, quanto piuttosto la realizzazione di un soprassuolo arboreo definitivo, senza fasi intermedie con vegetazione pioniera; forniscono un consolidamento mediocre del terreno, efficace, però immediatamente dopo la messa a dimora; grazie alla radicazione lungo tutto il fusto interrato si ottiene una coesione del terreno più profonda ed estensiva. È fattibile solo su stazioni favorevoli; richiede una notevole quantità di materiale - Gradonata mista con talee e piantine: è la tipologia di gradonata più sicura per la sistemazione di modeste frane superficiali. ha costi più elevati rispetto agli altri tipi di gradonate, ma presenta il vantaggio di un rapido raggiungimento di un associazione vegetale stabile, costituita sia da specie preparatrici (salici) che da specie definitive (ontani); Non possono essere utilizzate per scarpate in roccia o con roccia subaffiorante. ARPA Piemonte S.C

27 6.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1- Specie vegetali Talee o ramaglia di salice con L > 100 cm (10-20 cm > della profondità dello scavo) e Ø = 1-7 cm. Piantine radicate di latifoglie resistenti (spesso ontano) di h = 100 cm (10-20 cm >della profondità dello scavo) e Ø = 1-3 cm. Scarso attecchimento Livello minimo delle prestazioni manutentive: Controllo della vegetazione (composizione specifica, rapporto tra specie di impianto e specie infestanti, struttura verticale) Gradonata con talee: taglio dei cespi eseguito a livello del terreno ogni 3-5 Gradonate con piantine: sono utili sfollo e taglio Gradonate miste con talee e piantine: possono venire utilizzate per ricavare delle talee di salice per ulteriori interventi. Anche se i salici non vengono riutilizzati, è conveniente tagliarli fino a livello del terreno al fine di favorire la crescita delle essenze legnose più pregiate. Sostituzione materiale deteriorato o rotto. Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, trattori agricoli o forestali. ARPA Piemonte S.C

28 Analisi prezzi: Piantine cad 1,00-5,00 Realizzazione di m 20,00 43,00 gradonata viva Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C

29 7. Grate vive 7.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: stabilizzazione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: grate vive Descrizione caratteristiche: la grata viva è un opera realizzata con pali in legname, disposti tra loro perpendicolarmente, e successiva messa a dimora di talee e/o piantine radicate. È utilizzata per il consolidamento di versanti o sponde acclivi con substrato compatto e per la stabilizzazione di pendii con fenomeni di erosione superficiale dove, per l elevata acclività, non è possibile applicare altre tecniche d ingegneria naturalistica. La grata viva agisce quindi come sostegno del terreno fino a che non si sono sviluppati gli elementi costruttivi vivi che, con lo sviluppo degli apparati radicali producono un effetto consolidante Applicazioni: Può essere utilizzata su sponde e su versanti che presentano acclività anche superiori a su nicchie di frana dove sono possibili solo modesti rimodellamenti e su scarpate stradali o ferroviarie molto ripide. ARPA Piemonte S.C

30 7.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1- Specie vegetali Talee, ramaglia e/o piantine di specie arbustive con buon radicamento Scarso attecchimento Parte 2- Pali Parte 3- Carpenteria in ferro Tondame in legno scortecciato (castagno, robinia, larice o altro legname con buone caratteristiche di resistenza) con Ø = cm e L = 2-5 m, per la realizzazione dell impalcatura principale Picchetti in legno con Ø = 8-12 cm e L > 1m o tondini in ferro di dimensioni idonee a sostenere la struttura Palificata spondale in legno al piede. Chiodi (tondini di ferro acciaioso aderenza migliorata) Eventuale rete metallica per meglio trattenere il materiale di riempimento Scalzamento, rottura, degradazione da radiazione ultravioletta e ossidazione, rottura degli elementi lignei ed erosione di frammenti di superficie, gallerie ed escavazioni da insetti, alterazione della parete cellulare provocata da batteri, carie provocate da funghi Corrosione, piegatura, rottura Livello minimo delle prestazioni manutentive: Controllo della radicazione delle talee, sostituzione materiale deteriorato o rotto; riparazione buchi nella rete metallica; controllo della vegetazione (composizione specifica, rapporto tra specie di impianto e specie infestanti, struttura verticale) L opera, se ben realizzata, non necessita di particolari manutenzioni, se non la sostituzione delle talee o delle piantine che non hanno attecchito. Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, utensili manuali di percussione, molatura, piegatura ferri e spostamento legname. Trattori agricoli o forestali ARPA Piemonte S.C

31 Analisi prezzi: Filo di ferro zincato Kg 1,00-1,63 Chiodi Kg 1,18 1,66 Pali in legno cad 3,00 10,00 Piantine cad 1,00-5,00 Realizzazione di grata m 2 65,00 85,00 viva Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C

32 Grata viva semplice in legname con talee e piantine. La struttura, formata da tondi di legno verticali ed orizzontali, poggia su di una base stabile, costituita da una palificata in legname. La grata, protetta in testa dalle infiltrazioni d'acqua con carta catramata, è fissata al substrato con picchetti di legno o di ferro. La struttura è riempita con il materiale di risulta dello scavo e con terreno vegetale idoneo all attecchimento di talee e piantine radicate. La superficie esterna può anche essere inerbita con le tecniche dell idrosemina o con la piantumazione di arbusti di specie autoctone. ARPA Piemonte S.C

33 Consolidamento di una scarpata con acclività elevata (maggiori di 40 ) interessata da frane superficiali, mediante l'esecuzione di una grata in legname con talee semplice. Questo sistema è indicato negli interventi con tecniche d'ingegneria naturalistica, per il consolidamento e di rinverdimento rapido di pendii o scarpate interessate da movimenti franosi e da fenomeni di erosione superficiale, dove non è possibile intervenire con altri sistemi, quali ad esempio la gradonatura o il modellamento del pendio. ARPA Piemonte S.C

34 8. Materassi 8.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: stabilizzazione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: materassi Descrizione caratteristiche: Si tratta di difese spondali flessibili e permeabili alla vegetazione, costituite da materassi a tasche in rete metallica a doppia torsione zincata. I materassi vengono assemblati in situ e riempiti di pietrame. Dato lo spessore esiguo (massimo 30 cm) ed il riempimento caratterizzato da forte porosità, queste strutture si prestano molto bene ad essere colonizzate dalla vegetazione. In particolare, è possibile accelerare i processi di rinaturalizzazione ed aumentare l efficacia di queste protezioni, inserendo talee di salice, intasando il pietrame con terra e rinverdendo successivamente, oppure realizzando delle tasche riempite di terra e foderate mediante un filtro all interno delle quali mettere a dimora la vegetazione. I materassi possono essere realizzati secondo due diverse modalità: Materassi prefabbricati: per inclinazioni fino a e superfici di posa regolari, si possono utilizzare materassi tipo Reno spessi cm, larghi 2 m e lunghi 3 o più m, dotati di diaframmi che andranno posti in direzione perpendicolare alle linee di massima pendenza. Il materasso una volta messo in scatola, viene posato sulla scarpata, fissato con delle chiodature costituite da barre d'acciaio, foderato al suo interno con una biostuoia, riempito di terreno, coperto con una ulteriore biostuoia di protezione ed infine chiuso con un coperchio in rete metallica a doppia torsione. In alternativa la chiusura può venire effettuata con una geostuoia tridimensionale rinforzata con una rete metallica a doppia torsione (in tal caso non è necessaria la biostuoia). Successivamente si potranno mettere a dimora piantine, talee ed effettuare una idrosemina. Rivestimento a tasche: per inclinazioni superiori a e fino a e superfici di posa irregolari si possono realizzare dei rivestimenti riportando del terreno tra una rete di contenimento ed il pendio. L'elemento di contenimento sarà costituito da una geostuoia tridimensionale in polipropilene armata con rete metallica a doppia torsione a maglie esagonali realizzata con trafilato d'acciaio protetto con lega eutettica di zinco-alluminio (galfan). La geostuoia armata verrà ancorata con idonee chiodature alla scarpata rocciosa. Successivamente si potranno posare piantine, talee ed effettuare una idrosemina a spessore. Applicazioni: questo sistema è utilizzato negli interventi di sistemazione, ripristino ambientale e consolidamento dei pendii e delle scarpate in materiali granulari o roccia, privi di terreno vegetale, e caratterizzati da pendenze molto alte, superiori ai I rivestimenti con materassi rinverditi e con tasche vegetative sono impiegati frequentemente negli interventi di risanamento di siti estrattivi degradati, nella protezione e nel rinverdimento di scarpate naturali, come pareti rocciose, o artificiali, come ad esempio scarpate di rilevati ferroviari o stradali. Vengono usati anche nell ambito di opere idrauliche per realizzare difese in grado di contrastare l azione erosiva della corrente al fondo e sulle sponde di corsi d acqua. ARPA Piemonte S.C

35 8.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1- Specie vegetali Talee o piantine per il consolidamento Scarso attecchimento Parte 2- Riempimento Pietrame di riempimento di opportune dimensioni Terreno vegetale per l intasamento Svuotamento Parte 3- Carpenteria in ferro Rete metallica a doppia torsione zincata, con maglia esagonale tipo 6 x 8, con filo di diametro 2,2 mm zincato, rispondente alla norma UNI 8018 Filo zincato o punti metallici meccanizzati con rivestimento in lega eutettica di zincoalluminio Picchetti in acciaio Buchi; lacerazioni; corrosione Livello minimo delle prestazioni manutentive: Controllo della radicazione delle talee, sostituzione materiale deteriorato o rotto; eventuali riprese del riempimento in pietrame; controllo della vegetazione (composizione specifica, rapporto tra specie di impianto e specie infestanti, struttura verticale) Se ben progettate e accuratamente realizzate, queste opere non necessitano di particolari manutenzioni e possono quindi mantenere la loro piena funzionalità per diverse decine di anni. Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, utensili manuali di percussione, molatura, piegatura ferri e spostamento legname. Trattori agricoli o forestali. ARPA Piemonte S.C

36 Analisi prezzi: Filo di ferro zincato Kg 1,00-1,63 Chiodi Kg 1,18 1,66 Fornitura e posa in opera m 2 15,60 rete metallica Riempimento pietrame m 3 46,00-70,00 Intasamento con m 2 5,58 Terreno vegetale Piantine cad 1,00-5,00 Realizzazione di m 2 35,00 46,00 materassi Sfalcio e diradamento m 2 0,06 1,50 Manodopera ora 20,00 26,00 Decespugliatore o ora 3,00 8,00 motosega Nolo mezzi meccanici con operatore ora 30,00 50,00 ARPA Piemonte S.C

37 Consolidamento e rinverdimento vegetale di una parete a forte pendenza. L'intervento è stato realizzato mediante il rivestimento della parete con tasche in rete metallica a doppia torsione, zincata, riempite con idoneo materiale sciolto e terreno vegetale rivestito internamente con georete o geostuoia. L'impianto di talee, cespi ed arbusti radicati e l'idrosemina consente di ottenere un buon risultato dell'intervento. ARPA Piemonte S.C

38 Applicazione di materassi per la sistemazione dei versanti presso la diga di Ridracoli (Appennino tosco-romagnolo). ARPA Piemonte S.C

39 9. Murature in pietrame a secco 9.1. Manuale D uso Obiettivo specifico: stabilizzazione superficiale Oggetto delle pratiche manutentive: murature in pietrame a secco Descrizione caratteristiche: i muri a secco sono realizzati a mano o con l'ausilio di mezzi meccanici leggeri. Il pietrame, prelevato in loco, viene debitamente sgrossato e lavorato per conferirgli una forma il più possibile poliedrica in modo da consentire la massima superficie d'appoggio ed il miglior incastro possibile, quindi sistemato a mano sul piano di posa. I vuoti sono riempiti da pietre più piccole. Le dimensioni delle pietre impiegate sono strettamente legate alle caratteristiche geologico-strutturali delle rocce affioranti, in genere quelle impiegate per opere di una certa importanza hanno dimensioni maggiori e forma più regolare, mentre quelle impiegate per i muri a secco dei terrazzamenti agricoli hanno forma e dimensioni più irregolari. In genere il muro ha una sezione trapezoidale mentre la fondazione presenta una base rettangolare o trapezia in leggera contropendenza, con il paramento verticale posto a monte o a valle dell'opera, in funzione dei casi e delle necessità. L'altezza di queste opere mediamente non supera i 2 metri, tuttavia in casi particolari, utilizzando mezzi meccanici è possibile realizzare muri di sostegno o scogliere in pietrame fino ad altezza di 4-5 metri. Queste strutture hanno un maggiore spessore rispetto ai muri con malta e necessitano di periodiche manutenzioni. Tuttavia essi offrono notevoli vantaggi nei riguardi della stabilizzazione del terreno che sostengono, in quanto, la loro permeabilità consente un buon drenaggio del terreno a tergo ed una diminuzione della spinta della terra e delle sovrapressioni idrauliche. A questo si aggiungono la semplicità di costruzione e la perfetta integrazione estetico-paesaggistica nell'ambiente rurale o urbano. Nella stessa categoria rientrano i muri in pietrame realizzate con malta idraulica che rappresentano l evoluzione tecnologica delle murature a secco e sono costruiti utilizzando pietrame locale di varie dimensioni e forme, legato da malta idraulica. Spesso, a tergo del muro è opportuno prevedere un sistema di drenaggio con la posa di un geocomposito drenante per limitare i sovraccarichi strutturali dovuti alle pressioni idrauliche. Applicazioni: I muri in pietrame a secco sono molto usati nelle costruzioni di infrastrutture di vario tipo, nelle zone dove oltre all azione di sostegno dell opera è necessario garantire la salvaguardia dell'ambiente dal punto di vista estetico-paesaggistico. I muri in pietrame a secco, trovano la loro applicazione più diffusa in: - interventi di consolidamento e di difesa dall'erosione di versanti instabili mediante terrazzamenti e gradonatura; - interventi di difesa delle sponde dall'erosione fluviale (scogliere); - sistemazioni dei versanti a terrazze per il contenimento del terreno a scopi agricoli; - costruzioni di infrastrutture di vario tipo ARPA Piemonte S.C

40 9.2. Manuale di manutenzione Parti di opere a forme di manutenzione omogenea: Parti d opera a manutenzione omogenea Materiali Anomalie riscontrabili Parte 1 Muratura Pietrame Crollo Scalzamento Dislocazione Parte 2 Specie vegetali Talee Piantine radicate di specie arbustive Scarso attecchimento Parte 3 Geocomposito (non sempre presente) Geocomposito Strappi Intasamento Livello minimo delle prestazioni manutentive: controllo generale dell integrità del muro; verifica di zone dove più facilmente ci può essere infiltrazione di acque da monte; controllo dei sistemi drenanti; controllo della vegetazione (composizione specifica, rapporto tra specie di impianto e specie infestanti, struttura verticale) Mezzi e personale: Strumenti per il taglio, utensili manuali di percussione, molatura, piegatura ferri e spostamento legname; attrezzatura di cantiere; trattori agricoli o forestali; operaio/i specializzato/i ARPA Piemonte S.C

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