Note introduttive all Economia Comportamentale

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1 Note introduttive all Economia Comportamentale CDL Sociologia Prof. Luca Zamparini Piano generale delle dispense 1. Introduzione all Economia Comportamentale. 2. Reciprocità e correttezza. 3. Apprendere da informazioni aggiuntive. 4. Problemi di coordinamento. 5. Breve introduzione ad ulteriori aree dell Economia Comportamentale. 2

2 Le ragioni teoriche dell Economia Comportamentale Alla base dei modelli economici di suppone la presenze dell homo economicus, un agente economico che: 1. Massimizza in modo ottimale la sua utilità attesa. 2. Aggiorna le sue informazioni sulla base di un approccio logico-razionale. 3. E egoista e non soggetto a condizionamenti emotivi o, più formalmente, nella sua funzione di utilità non compaiono il consumo o l utilità degli altri soggetti economici. 3 Massimizzazione dell Utilità attesa Massimizzare l utilità attesa vuol dire scegliere sempre l alternativa migliore tra quelle disponibili. Nel caso dei consumatori, questo implica scegliere sempre il paniere (ossia la combinazione di beni e servizi) migliore tra quelle che il reddito permette di acquistare. Nel caso delle imprese, vuol dire massimizzare la quantità di beni prodotti date le proprie risorse produttive o utilizzare la quantità minima di risorse per produrre una determinata quantità di beni o servizi. Nel caso delle autorità di politica economica, vuol dire scegliere la politica economica più appropriata nelle varie fasi del ciclo economico e finanziare i migliori investimenti per la crescita. 4

3 Aggiornamento delle informazioni La capacità di aggiornare le proprie informazioni implica il concetto di ottimizzazione anche nel caso in cui cambino le circostanze o gli incentivi economici. In base a questo principio, l agente economico si rende sempre conto della modifica delle circostanze economiche in cui si trova ad operare e modifica conseguemente il proprio comportamento nella misura in cui questo gli possa permettere di adeguarsi alle nuove circostanze. Esempi in tal senso si possono riscontrare in vari ambiti dell economia quali ad es. il comparto dei trasporti e logistica, la ricerca ed il progresso tecnologico ecc. 5 Individualismo metodologico L individualismo metodologico rappresenta una delle ipotesi forti della teoria economica. Ha due implicazioni fondamentali: 1) da un lato, le scelte di un agente economico non dovrebbero essere condizionate da elementi esterni (quali ad esempio le scelte compiute da altri soggetti moda, abitudini ecc.) 2) d altro canto, nella funzione di utilità che un individuo tende a massimazzire non dovrebbe trovare spazio il benessere degli altri individui 6

4 Ma è proprio così? Gli agenti economici si comportano davvero secondo le ipotesi che abbiamo visto? In caso contrario, quali sono le basi e le determinanti del loro comportamento? Se le determinanti sono diverse da quelle appena citate, quali sono le implicazioni per la teoria economica e per gli interventi di politica economica? 7 Di cosa si occupa l economia comportamentale? Sostanzialmente, aggiunge alcuni elementi importanti alla teoria economica tradizionale riguardo il comportamento degli individui. In particolare: Influenze fuorvianti nell interpretazione delle informazioni, Interdipendenza delle preferenze, emozioni, apprendimento Razionalità limitata (Simon). 8

5 La razionalità limitata Il principio della razionalità limitata, proposto da Herbert Simon, ipotizza che gli agenti economici cerchino di raggiungere una situazione soddisfacente dato che è molto difficile raggiungere l ottimo assoluto. Nelle loro scelte, gli agenti economici sono condizionati da: 1) possibilità di considerare solo alcune tra tutte le alternative possibili; 2) impossibilità di conoscere tutte le conseguenze di una scelta 9 Cosa non fa l Economia Comportamentale - 1 Non vuole/pretende di sconfessare tutta la teoria economica tradizionale. Gli economisti comportamentali, riconoscono la rilevanza dei modelli che pressupongono un agente economico perfettamente razionale; ipotesi che in molti casi è stata il punto di partenza delle loro teorie Tentano di adattare tali modelli per tenere conto delle situazioni in cui le influenze esterne e le interazioni tra soggetti sono importanti. 10

6 I principi di base dell Economia comportamentale 1. In alcuni casi gli agenti economici si comportano come individui perfettamente razionali. 2. In alcuni casi gli agenti economici sono condizionati da preferenze interdipendenti e da emozioni ma si comportano razionalmente se si tiene conto dell influenza di questi elementi 3. In alcuni casi gli individui compiono scelte non ottimali per il condizionamento di fattori esterni e per il modo in cui loro li interpretano. 4. Ci sono, infine, alcune situazioni in cui può essere messo in dubbio il comportamento perfettamente razionale degli agenti economici. 11 La metodologia dell Economia Comportamentale Esperimenti Di laboratorio, Sul campo, neuroscienza Teoria Teoria dei giochi Teoria delle decisioni Teoria evolutiva (evolutionary theory) Simulazioni Modelli basati sugli agenti economici 12

7 La Teoria dei Giochi La teoria dei giochi considera le situazioni in cui due o più soggeti interagiscono, secondo una serie di regole, per ottenere il massimo payoff (risultato). Il payoff di un soggetto dipende normalmente dal proprio comportamento ed anche da quello degli altri partecipanti al gioco. Risultano quindi fondamentali le interazioni e la scelta di una strategia ottimale che tenga conto delle strategie degli altri. I giochi possono essere competitivi o cooperativi, deterministici o probabilistici; ad informazione completa o incompleta. 13 La Teoria delle Decisioni Si distingue tra decisioni ponderate e scelte automatiche. Ci sono decisioni deterministiche, in situazioni di rischio ed in situazioni di incertezza. Ci sono decisioni a scelta unica e decisioni più complesse che ipotizzano una serie di scelte collegate tra di loro. L appropriatezza delle decisioni si può misurare tramite il valore atteso (espresso in termini monetari) o l utilità attesa (in termini di soddisfazione o benessere ma che deve, comunque, essere misurabile da un punto di vista quantitativo. 14

8 La Teoria Evolutiva La teoria evolutiva presuppone lo sviluppo dinamico della conoscenza che si arrichisce sulla base dell esperienza degli individui e sulla base dei nuovi elementi economici e sociali che si sviluppano nel corso del tempo. La conseguenza principale della teoria evolutiva riguarda l impossibilità di arrivare ad una situazione di equilibrio economico stabile. L equilibrio rappresenta, al contrario, il punto di partenza per lo sviluppo e per il tentativo di apportare miglioramenti. 15 Economia comportamentale e politica economica Dato il processo interattivo delle decisioni di politica economica, l economia comportamentale rappresenta sicuramente uno strumento rilevante ed utile in tutte le aree di tale disciplina. Se la politica economica riguarda il tentativo di influenzare gli individui e lo sviluppo dei sistemi economici, l Economia Comportamentale è sicuramente appropriata anche nella misura in cui possono essere adottati gli strumenti tipici della teoria dei giochi per spiegare il modo in cui si arriva all adozione di provvedimenti di politica economica. 16

9 Un primo esempio di Economia Comportamentale Supponiamo di essere i dirigenti di una scuola elementare che hanno il problema legato al fatto che i genitori riprendono i figli troppo tardi. Una strategia per minimizzare il numero di genitori che arrivano in ritardo potrebbe essere quella di multare i ritardatari. L effetto finale potrebbe però essere l esatto opposto di quello previsto, dato che i genitori potrebbero valutare la convenienza economica di lasciare i figli a scuola fino a tardi e di fare quindi in modo che la scuola rimpiazzi la baby-sitter. 17 Breve profilo storico dell Economia Comportamentale L economia comportamentale non è una disciplina nuova. Economisti come Adam Smith, Keynes ed Alfred Marshall nei loro scritti citavano ampiamente il ruolo del comportamento nelle decisioni economiche. In tempi relativamente recenti, l Economia comportamentale si è sviluppata di pari passo con la Teoria dei Giochi negli anni 50 e 60; soprattutto grazie ai contributi di Vernon Smith, Kahneman e Selten. Dagli anni 80 in poi, l Economia comportamentale ha rappresentato l area di maggiore sviluppo della teoria economica. In parte ciò è stato dovuto all insoddisfazione per i modelli economici tradizionali. In parte per l apporto di conoscenze multidisciplinari (economia, logica, psicologia, sociologia, ecc.) degli studiosi che si sono occupati di questo argomento. 18

10 Il Gioco del Dittatore Il gioco del dittatore presuppone che ad un individuo venga data una determinata somma di denaro che, per semplificare le cose, possiamo porre pari a 100 e gli si chieda di dividerla tra lui ed un altra persona. La persona che ha ricevuto la somma di denaro non ha nessun obbligo nei confronti dell altra persona e la scelta che lui compierà sarà definitiva. A lui verrà assegnato quello che ha deciso di tenersi ed all altro soggetto verrà dato quello che il dittatore ha deciso di concedere. 19 Il Gioco dell Ultimatum Il gioco dell Ultimatum rappresenta una variante del gioco del dittatore. La prima parte è uguale (l individuo riceve una somma di denaro che deve dividere tra lui ed un altra persona). Nel gioco dell Ultimatum, la seconda persona può accettare l offerta o rifiutare l offerta. Nel caso in cui la seconda persona accetta l offerta, i due individui si ripartiscono la somma sulla base della spartizione proposta dal primo. Nel caso in cui il secondo individuo rifiuti l offerta, i due individui non riceveranno niente. 20

11 I giochi del dittatore e dell ultimatum Gli equilibri suggeriti dalla teoria economica per questi due giochi sono abbastanza chiari: Nel caso del gioco del dittatore, il soggetto che riceve una determinata somma di denaro dovrebbe sempre tenere tutto Nel caso del gioco dell ultimatum, chi riceve la somma di denaro dovrebbe tenere quasi tutto ed offrire una piccola somma al secondo individuo che dovrebbe accettare qualsiasi somma positiva 21 I risultati empirici dell Ultimatum game - 1 Gli esperimenti empirici che hanno avuto ad oggetto il gioco dell ultimatum hanno generalmente trovato che: La mediana dell offerta è in genere pari a circa il 40-50%. L offerta media dell ultimatum game è pari a 30-40%. Le offerte sotto il 20% della somma sono rifiutate almeno il 50% delle volte La quantità della somma da dividere, la reputazione dell offerente e l anonimità di chi propone la spartizione non dovrebbero cambiare i risultati dell esperimento Le variabili demografiche hanno in genere effetti molto deboli 22

12 Alcuni risultati da uno studio di Eckel e Grossman (2001) 23 Ultimatum game e culture differenti Il grafico qui sotto mostra i risultati diversi dell esperimento dell Ultimatum game condotto in contesti culturali diversi Machiguenga (Peru) Hadza (Tanzania) Quicha (Ecuador) Mapuche (Chile) Torguud (Mongolia) Khazaks (Mongolia) Tsimane (Bolivia) Israel * Gnau (Papua New Guinea) Hadza big (Tanzania) Sangu (Tanzania) Unresettled (Zimbabwe) Achuar (Ecuador) Sangu herd (Tanzania) Japan * Au (Papua New Guinea) Orma (Kenya) Pittsburgh (USA) Resettled (Zimbabwe) Yugoslavia * Pittsburgh (USA) Pittsburgh (USA) * Ache (Paraguay) Lamleara (Indonesia) 24

13 Il gioco del dittatore Gli esperimenti che hanno avuto ad oggetto il gioco del dittatore hanno mediamente osservato che: Circa il 60% della gente che gioca con il ruolo del dittatore concede una somma di denaro all altro partecipante. L ammontare che mediamente viene concesso è circa il 20% della somma complessivamente disponibile. L ammontare concesso è inferiore al caso dell Ultimatum game ma è comunque una somma positiva; nonostante l assenza della possibilità, per l altro giocatore di rifiutare l offerta che gli viene proposta. 25 Il gioco del dittatore Gli esperimenti che hanno avuto ad oggetto il gioco del dittatore hanno mediamente osservato che: Circa il 60% della gente che gioca con il ruolo del dittatore concede una somma di denaro all altro partecipante. L ammontare che mediamente viene concesso è circa il 20% della somma complessivamente disponibile. L ammontare concesso è inferiore al caso dell Ultimatum game ma è comunque una somma positiva; nonostante l assenza della possibilità, per l altro giocatore di rifiutare l offerta che gli viene proposta. 26

14 Il gioco del dittatore - 2 Engel (2001) ha compiuto uno studio comparato (metanalisi) di 616 esperimenti, basati su 129 lavori scientifici che hanno complessivamente raccolto osservazioni ed hanno coinvolto soggetti sperimentali. La somma media concessa in ogni esperimento è stata pari al 28,5% dell ammontare complessivo disponibile. La maggior parte delle donazioni sono state minori della media 27 Il gioco del dittatore - 3 Engel (2001) ha poi considerato le donazioni individuali. E emerso che la distribuzione ha una forma molto particolare. Il 36% degli individui non dà niente ed un altra quantità rilevante di individui concede circa il 50% della somma ricevuta. 28

15 Il gioco del dittatore - 4 Se il dittatore è riconoscibile, è più probabile che dia una quantità di denaro maggiore di zero. La moda della distribuzione passa al 50% ed è meno probabile che conceda più della metà della somma disponibile. 29 Il gioco del dittatore - 5 Se il destinatario è un ente benefico aumenta l ammontare medio della donazione, diminuisce la quantità di individui che non dà nulla ed aumenta la percentuale di individui che dona tutta la somma disponibile. 30

16 Il gioco del dittatore - 6 In linea più generale si può osservare che: 1) Le donne donano più degli uomini; 2) I giovani donano meno degli anziani; 3) gli studenti donano meno dei non studenti; 4) gli appartenenti a paesi occidentali donano mediamente di meno degli appartenenti a paesi in via di sviluppo 31 Un caso concreto di dictator game. Le mance al ristorante Qual è la mancia ottimale? Un campione rappresentativo ha ritenuto che la mancia ottimale in un ristorante visitato frequentemente sia pari ad $1.28. In un ristorante di un altra città, la mancia proposta è stata pari a $1.27. (Kahneman, Knetsch and Thaler 1986) 32

17 Riassumendo fino a questo punto Le offerte basse creano una risposta negativa Gli individui preferiscono non avere niente piuttosto che accettare un offerta ritenuta poco corretta Il timore di provocare una risposta negativa può aumentare l ammontare offerto E necessario offrire una somma sufficiente da fare evitare un rifiuto Vengono fatte offerte generose anche se non è prevista la possibilità di rifiutare Molti ritengono poco corretto tenere tutta la somma 33 Il ruolo dei gruppi nei giochi dell Ultimatum e del dittatore Quando si considerano gruppi e non individui singoli nei giochi dell ultimatum e del dittatore, si osserva nowmalmente che le offerte sono più basse e diminuisce il tasso di rifiuto Inoltre, le interazioni in un gruppo fanno diminuire le offerte individuali Round 1 Round 2 Round 3 Gruppo Individuo

18 Alcune osservazioni generali La reciprocità è importante. Molti individui sembrano desiderare la reciprocità: Se qualcuno si comporta correttamente o scorrettamente nei miei confronti, anche io mi comporterò nello stesso modo. Correttezza e deprivazione relativa: gli individui sono interessati a considerare I risultati in termini relativi a quelli degli altri. Si spiegano in tal modo i rifiuti di offerte considerate inique e la volontà di offrire comunque una somma positiva 35 Il ruolo della correttezza e della reciprocità Nel modello economico classico, l utilità è una funzione strettamente correlata con il consumo. 100 valgono sempre 100 in qualsiasi condizione considerata Secondo l economia comportamentale, questo non è sempre vero: la provenienza dei 100 è importante; 100 rubati inducono senso di colpa e vergogna mentre 100 guadagnati generano orgoglio. Quello che gli altri ottengono è importante; avere 100 mentre gli altri hanno 200 potrebbe creare frustrazione ma avere 100 mentre gli altri hanno 50 potrebbe generare un senso di colpa. 36

19 Il gioco della fiducia - 1 Una somma viene data al giocatore A (100 euro). A deve decidere quanto lasciare a B A ha due strategie Non fidarsi: non lasciare niente a B Fidarsi: lasciare a B tutta la somma (che verrà moltiplicata per 3 dall organizzatore) B può scegliere se onorare la fiducia o meno Se onora la fiducia restituirà ad A 150 euro (300/2) Se non onora la fiducia terrà tutto per sè 37 Il gioco della fiducia - 2 Predizioni teoria economica tradizionale Il secondo giocatore non dovrebbe restituire nulla Il primo giocatore ciò sapendo non dovrebbe passare alcunché Risultati dell Economia Comportamentale Generalmente il primo giocatore dà circa il 50% di quanto le è stato dato il secondo giocatore gli assegna poco meno del 50% Maggiore è l investimento iniziale maggiore è la restituzione finale 38

20 Il gioco della fiducia - 3 Alcuni risultati empirici 39 Il gioco del bene pubblico 1 Ogni componente di un gruppo di n persone riceve una somma Y iniziale di denaro. Deve decidere quanto tenerne per sé e quanto x metterne in un fondo comune (che rappresenta il bene pubblico). Quanto viene messo del fondo comune è moltiplicato per m (con 1<m<n) dagli organizzatori e poi diviso fra tutti i membri del gruppo. Se m < 1 non ci sarebbe nessun incentivo a cooperare nemmeno congiuntamente (ottimo sociale e ottimo privato coincidono) Se m > n sparirebbe l incentivo al free riding. La strategia di cooperare sarebbe dominante 40

21 Il gioco del bene pubblico 2 In presenza di preferenze squisitamente egoistiche, la strategia ottima è quello di non contribuire: è il comportamento noto come free riding; si evita di partecipare alla spesa nella speranza che siano gli altri a provvedere: siccome tutti ragionano allo stesso modo, il bene pubblico non è prodotto 41 Il gioco del bene pubblico 3 La contribuzione media all inizio è alta, ma poi comincia a decrescere e diminuisce sempre più. Nell ultimo periodo, il 55% dei soggetti non dà nulla (x=0) e gli altri molto poco I soggetti iniziano con una volontà cooperativa, ma poi smettono. Perché? gli egoisti iniziano a non cooperare e così continuano gli altruisti puri, pochi, continuano sempre a cooperare i reciprocanti iniziano a cooperare e poi siccome gli altri non cooperano (sono free riders) li puniscono smettendo a loro volta di cooperare 42

22 Il gioco del bene pubblico 4 Gioco del bene pubblico e possibilità di punizione Cosa accadrebbe se esistesse un altro modo di punire i devianti? Alla fine di ogni periodo, ogni soggetto può punire i comportamenti non cooperativi degli altri. La punizione è costosa per chi la fa e per chi la riceve La contribuzione aumenta e raggiunge quasi il massimo i reciprocanti iniziano a cooperare e puniscono chi non lo fa e non smettono di cooperare perché anche gli altri lo fanno gli egoisti iniziano a trovare vantaggioso cooperare perché altrimenti verrebbero puniti gli altruisti puri, pochi, continuano sempre a cooperare 43 Il gioco del bene pubblico 5 Risultati dell esperimento nei due casi 44

23 Una prospettiva evolutiva Gli sforzi di molti ricercatori di Economia comportamentale sono stati diretti a spiegare le origini evolutive dell altruismo Secondo una corrente di pensiero, molta parte dei comportamenti altruistici può essere spiegata come il tentativo (opportunistico) di evitare la punizione che consegue ad un atteggiamento egoistico. Un esempio in tal senso è fornito dalle offerte ampiamente positive nell Ultimatum game che tendono a minimizzare la probabilità di un rifiuto In linea più generale, i modelli evolutivi dimostrano che un comportamento altruistico totalmente disinteressato è abbastanza difficile da osservare; mentre è più frequente il comportamento altruistico che è legato ad una ricompensa o ad uno status sociale (ad esempio, nel caso del gioco del dittatore) 45 Un applicazione possibile Il mercato del lavoro 1 I temi della correttezza e della reciprocità (ed il connesso tema dell altruismo in funzione di una possibile ricompenza) hanno molte applicazioni possibili nell ambito dell Economia Politica e della Politica Economica Esempi in tal senso sono rappresentati dalla politica fiscale, dagli sconti quantità ecc. Un area importante in cui tale tema riveste particolare importanza è rappresentata dal mercato del lavoro. 46

24 Il mercato del lavoro 2 Il salario di riserva Una possibile applicazione dell Economia comportamentale al mercato del lavoro è rappresentata dai meccanismi che portano alla fissazione del salari, che può essere assimilato ad un gioco della fiducia. Un primo caso è quello in cui il lavoratore non abbia volontà di impegnarsi sul lavoro. In questo caso l imprenditore gli paga un salario molto basso e vicino a quello di riserva. In questa circostanza, i bonus non hanno alcun effetto dato che non riescono a modificare la predisposizione dei lavoratori. Al contrario, le multe legate a scarsa produzione sarebbero efficaci in quanto potrebbero fornire un incentivo diretto e forte per la produttività del lavoratore. 47 Il mercato del lavoro 3 Il salario di efficienza Sempre nell ambito del gioco della fiducia si pone la teoria dei salari di efficienza. In questo caso, l imprenditore decide di pagare un salario ben più alto di quello di riserva. Ciò non è dovuto a motivi altruistici ma al tentativo di stimolare la produttività del lavoratore. L ipotesi psicologica di base, in questo caso, è legata alla consapevolezza che il lavoratore non è sempre intenzionato a fornire il minore impegno possibile. L altruismo del lavoratore è anch esso legato a motivi di convenienza. Diventa infatti per lui oneroso perdere il posto di lavoro dato che gli altri imprenditori gli fornirebbero un salario molto più basso. Ciò incentiva il suo tentativo di tenere il posto del lavoro fornendo un maggiore impegno, e quindi produttività, all imprenditore. 48

25 Il mercato del lavoro 4 Verifica empirica Vari lavori empirici hanno confermato le ipotesi precedenti. Pare che a maggiore salario corrisponde una maggiore produttività mentre legare il salario ad incentivi di produttività non sortisca gli effetti sperati Alcuni studi hanno dimostrato che, in varie circostanze, di fronte alla scelta tra assumere un lavoratore a basso costo ed uno che pretende un salario più alto, preferiscano assumere il secondo. 49 Alcune determinanti di decisioni che deviano dai criteri classici di razionalità 1 Fino a questo punto, sono state discusse le situazioni che portano a decisioni non rispondenti ai criteri classici di razionalità sulla base di interazione tra soggetti economici. Verranno qui di seguito discusse alcune determinanti delle decisioni e dei comportamenti che deviano dai criteri classici di razionalità: 1. Contesto (Framing) A volte il modo in cui le alternative sono rappresentate influenza la decisione degli individui e tali decisioni possono essere caratterizzate da incoerenza o altre forme di irrazionalità. 2. Impazienza Essere troppo impazienti può portare a non considerare correttamente i benefici futuri o a non considerarli (o calcolarli) correttamente da un punto di vista economico. 50

26 Alcune determinanti di decisioni che deviano dai criteri classici di razionalità 2 3. False aspettative (Overconfidence) A volte, gli individui credono, sulla base delle conoscenze disponibili nel momento della decisione, di sapere con certezza quali saranno le conseguenze future senza che questo sia logicamente giustificato. 4. Status Quo Ciò rappresenta la tendenza a perseverare nella situazione standard senza considerare tutti i costi ed I benefici che potrebbero derivare dalla modifica del proprio comportamento e/o della propria scelta. 5. Inferenza sbagliata Ciò indica la caratteristica secondo la quale gli individui generalizzano erroneamente i risultati riferiti ad un campione limitato e non rappresentativo. 51 Contesto 1 Si ipotizzi che una palla da baseball e una mazza da baseball costino insieme $11. La mazza da baseball costa $10 più della pallina. Quanto costa la pallina? In un esperimento condotto ad Harvard, la metà degli studenti ha risposto $1, che è la risposta intuitiva ma anche sbagliata. La risposta corretta è 50 centesimi: $10,50 - $0,50 = $10 In molte situazioni, gli individui, tendono a ragionare intuitivamente senza considerare approfonditamente il problema. 52

27 Contesto 2 Si ipotizzi di essere in un supermercato e di avere acquistato un computer dal costo di 500 ed un maglione dal costo di 50? Quanti sarebbero disposti a perdere 10 minuti per avere uno sconto di 10 sul computer? Quanti sarebbero disposti a perdere 10 minuti per avere uno sconto di 10 sul maglione? Vari esperimenti hanno dimostrato che la percentuale di persone disposte ad impegnare 10 minuti per lo sconto sul maglione è statisticamente più alta di quella delle persone disposte a farlo per lo sconto sul computer; nonostante il beneficio economico sia uguale in tutti e due i casi. 53 Contesto 3 Si ipotizzi di essere di fronte alle due proposte seguenti: Proposta (A) 1) Solo abbonamento online 10 2) Abbonamento online più cartaceo 25 3) Solo abbonamento cartaceo 25 Proposta (B) 1) Solo abbonamento online 10 2) Abbonamento online più cartaceo 25 Nella prima proposta, come è facile immaginare, l ipotesi 3) non è stata scelta da nessuno. Nella proposta (A) l ipotesi 1) è stata scelta solo dal 13% del campione, mentre nella proposta (B), l ipotesi 1) è stata scelta dal 68% del campione. Risulta quindi chiaro il ruolo giocato nella proposta (A) dall ipotesi 3) che avrebbe dovuto essere ininfluente. 54

28 Impazienza 1 Molte persone dimostrano di avere un comportamento poco coerente quando la stessa scelta viene fatta per l immediato o per un periodo differito nel tempo. Molte scelte implicano dei costi e dei benefici che non si ricevono simultaneamente (costi ora e benefici in un secondo momento o viceversa). Vari esperimenti hanno dimostrato che gli individui sembrano essere impazienti rispetto a benefici da ottenere nel breve periodo e questo può causare decisioni incoerenti o, più generalmente, irrazionali. Un primo esempio può essere il seguente: se si domanda la preferenza tra 100 oggi o 101 fra una settimana, la maggior parte degli individui intervistati sceglie 100 oggi. Se si domanda cosa si preferisce tra 100 tra un anno esatto e 101 tra un anno e una settimana, la maggior parte degli stessi individui opta per la seconda ipotesi. Ciò è incoerente dato che entrambe le scelte ipotizzano di rimandare la percezione di denaro di una settimana. 55 Impazienza 2 Negli Stati Uniti, la media per i possessori di carte di credito è di avere un debito di circa $6000. Pochissimi individui si possono permettere di pagare tale debito in un unica soluzione e quindi preferiscono versare solo il minimo pagamento mensile ed accollarsi dei forti interessi passivi. Il motivo di tale comportamento è rappresentato dalla forte attrazione costituita dal consumo presente che fa indebitare le persone pur di avere delle attività di consumo nel presente. (Si pensi, ad esempio, alle famiglie che si indebitano per andare in vacanza e che trascinano poi tale debito per svariati mesi o anni) 56

29 Impazienza 3 Scelte non coerenti dovute all impazienza Si pensi alla scelta legata al consumo di cibi poco salutari oggi con conseguenze nocive nel futuro ma con gratificazione presente o al consumo di cibi salutari ma meno gradevoli oggi per avere una migliore salute nel lungo periodo. Una ricerca condotta alla fine degli anni 90, ha chiesto a degli individui di scegliere oggi cosa mangiare tra una settimana e poi di scegliere oggi cosa mangiare in giornata. Il 74% del campione ha scelto cibi salutari se il consumo si riferiva alla settimana successiva; mentre, il 70% del campione ha scelto cibi poco salutari per il consumo immediato. Risulta quindi chiaro che gli individui preferiscono le rinunce all utilità immediata che siano leggermente differite nel tempo rispetto a quelle istantanee. 57 Impazienza 4 Un altro esperimento ha chiesto di scegliere tra una serie di DVD, alcuni dei quali rappresentano esempi di cinema disimpegnato mentre altri erano di cinema d essai. Nella scelta del film da vedere la sera stessa, il 56% del campione ha scelto un film disimpegnato Nella scelta del film da vedere dopo una settimana, il 37% ha scelto un film disimpegnato. Quando il film andava visto dopo due settimane, solo il 29% del campione ha scelto di vedere un film disimpegnato. 58

30 False aspettative Per discutere il ruolo delle false aspettative si può prendere come esempio quello che fanno i dipendenti di imprese quotate in borsa. Si rileva che, statisticamente, circa il 40% dei piani pensionistici dei dipendenti sia investito in azioni della società di appartenenza. Tale scelta viene generalmente fatta a prescindere da qualsiasi considerazione riferita alle caratteristiche di rischio delle azioni e da false aspettative circa il ritorno atteso di tali piani pensionistici. La maggior parte dei lavoratori che aderiscono a questi piani sostengono che le azioni della propria azienda siano meno rischiose dei fondi di investimento (cosa impossibile dato che una caratteristica tipica dei fondi di investimento è quella di diversificare gli investimenti proprio per ridurre il rischio Inoltre, nonostante i casi eclatanti degli ultimi decenni riferiti ad Enron, Worldcom e Global Crossing, i nuovi dipendenti di altre imprese quotate hanno continuato ad investire in azini aziendali (anche lavoratori di altre imprese localizzate nella stessa città della Enron). L unica determinante del cambio di atteggiamento pare essere stata l esperienza diretta. 59 Status Quo 1 Come già accennato precedente, lo status quo si riferisce alla decisione degli individui di perseverare in un determinato comportamento e di continuare ad adottare delle scelte consolidate nel tempo a prescindere dall importanza della posta in gioco ed anche quando si viene avvertiti del fatto che la scelta adottata non rappresenta la soluzione ottimale al problema cui ci si trova di fronte. Un esempio possibile è rappresentato dal caso precedente riferito ai piani pensionistici ma ci si può anche riferire al caso della donazione degli organi e a tutta un altra serie di casi. 60

31 Status Quo 2 Un esempio concreto dello Status Quo è quello riferito al seguente esperimento di neuroeconomia: Ad una persona vengono fatti ascoltare dei segnali di due tipi diversi, (A) e (B) La persona percepisce invece tali segnali come (α) o (β) Dopo ogni segnale, la persona aggiorna il proprio set informativo riferito alle ipotesi di partenza circa i due segnali A e B. Se lui crede fermamente nelle ipotesi che si è creato, egli ha la percezione di avere ricevuto ulteriori segnali concordanti. Quindi: Percepisce correttamente un segnale che concorda con le proprie ipotesi. Con una probabilità maggiore di zero, percepisce erroneamente un segnale che va contro l ipotesi che si è formata. 61 Status Quo 3 L informazione aggiuntiva che contraddice l ipotesi di partenza può essere ignorata o interpretata male. Questo è particolarmente vero nel caso in cui l informazione sia ambigua. Viene quindi attuato un filtro alle nuove informazioni sulla base delle ipotesi di partenza. Ciò può generare negli individui l uso inappropriato di informazioni filtrate sulla base di ipotesi non corrette. Inoltre, un individuo che ha recentemente cambiato idea potrebbe essere poco sicuro rispetto alla nuova ipotesi che si è creato in quanto tale ipotesi è in conflitto con una credenza precedente. 62

32 Status Quo 4 Molti studiosi hanno ipotizzato che gli errori legati alle ipotesi di partenza dovrebbero scomparire sulla base di una maggiore esperienza e di una notevole mole di evidenza empirica che contraddice tale credenza erronea. In molti casi, ciò non risulta vero sulla base di uno dei seguenti fattori: In molte situazioni, non c è abbastanza tempo per imparare dall esperienza. Anche nel caso in cui ci fosse abbastanza tempo, l individuo potrebbe non comprendere la rilevanza delle nuove esperienze rispetto all ipotesi di partenza che non viene quindi corretta. Anche quando l individuo si accorge dell errore e dei suoi costi, spesso non applica tale consapevolezza a contesti nuovi. 63 Inferenza sbagliata 1 Un classico caso di inferenza sbagliata è quello comunemente soprannominato fallacia dello scommettitore (gambler s fallacy) Una persona che osservi una serie di risultati, per esempio nel lancio di dadi o di una moneta, potrebbe pensare che tale sequenza si ripeterà indefinitamente o che cambino le probabilità di un evento sulla base dei precedenti lanci di dadi o della moneta. Cosa che in realtà non succede. Un caso analogo è quello in cui si osservano una serie di eventi di un certo tipo (ad es. più volte testa che croce) e si pensa che nelle successive ipotesi si verificherà più volte il caso contrario (più volte croce che testa). Anche questa seconda ipotesi non ha nessun fondamento scientifico o statistico 64

33 Inferenza sbagliata 2 Gli individui tendono a sovrastimare l importanza di campioni limitati. Le persone tendono a dimenticare che c è sempre la tendenza dei fenomeni a regredire verso la media. Si tende ad attribuire troppa importanza ad una serie relativamente prolungata di eventi positivi senza pensare che non c è nessuna ragione statistica per la quale tale serie debba continuare indefinitamente. Si dà quindi più importanza all osservazione di una singola serie piuttosto che alla media statistica. Si crede che ci sia più eterogeneità tra elementi diversi rispetto a quella effettivamente esistente. 65 Interazione tra Status Quo ed inferenza sbagliata 1 Un ambito in cui si può osservare il ruolo dello Status Quo e dell inferenza sbagliata è quello dell assistenza sanitaria. Sia i pazienti sia i medici devono formarsi delle ipotesi sulle malattie sulla base di informazioni che mutano costantemente. Affidarsi alle decisioni prese in precedenza ed all inferenza sbagliata potrebbe determinare scelte errate, come si osserva nella realtà. I medici devono somministrare farmaci e terapie per tutte le possibili malattie (ad es. diabete, depressione, asma, ecc.) e spesso si discostano da quello che la pratica professionale sembrerebbe suggerire con differenze rilevanti tra località e località. Si è notata inoltre la riluttanza a somministrare nuovi farmaci meno costosi o slegati da brevetti. In uno studio del 1999, ogni praticante medico di Miami spendeva su un determinato programma di assistenza medica (Medicare) $9941 mentre a Minneapolis la spesa media era pari a $

34 Interazione tra Status Quo ed inferenza sbagliata 2 D altro canto, i pazienti devono scegliere a quale dottore rivolgersi e, in alcuni casi, quale trattamento terapeutico scegliere. L evidenza empirica suggerisce che la maggior parte dei pazienti non utilizza le informazioni che sono disponibili circa i medici o i possibili trattamenti sanitari. Uno studio ha dimostrato che il 70% non lo fa pur avendo a disposizione le informazioni necessarie Pare invece che i pazienti si affidino soprattutto a medici con cui hanno familiarità o nei quali confidano Nell indagine di cui sopra, il 76% sceglierebbe un medico con cui ha familiarità rispetto ad un altro che, sulla base di indicatori standard, è considerato maggiormente qualificato Le scelte vengono in genere fatte sulla base di fattori che non hanno direttamente a che fare con l assistenza sanitaria Il 70% del campione ha affermato di affidarsi ai consigli dei familiari e degli amici 67 Implicazioni dell interazione tra Status Quo ed inferenza sbagliata Una maggiore quantità di informazioni e una più ampia possibilità di scelta non sono necessariamente sufficienti a migliorare le decisioni Risulta parimenti, se non maggiormente, necessario contrastare le ipotesi sbagliate e l inerzia nel modo in cui vengono prese le decisioni E possibile che gli individui possano essere costretti o stimolati ad acquisire migliori informazioni. Nell esempio citato nelle due pagine precedenti: I medici si incontravano e scambiavano le informazioni per imparare a vicenda I pazienti venivano affidati a diversi medici contemporaneamente 68

35 Ulteriori determinanti che condizionano le scelte degli individui 1. Costi non recuperabili (Sunk Costs) Le decisioni possono essere influenzate da costi che sono stati sostenuti in passato e che non possono essere comunque recuperati. 2. Avversione al rischio Gli individui hanno una maggiore disutilità quando perdono una determinata somma di denaro rispetto all utilità che traggono quando guadagnano la medesima somma. 3. Disponibilità del bene La valutazione economica di un determinato bene dipende dalla disponibilità o meno del bene stesso da parte di un individuo 69 I costi non recuperabili La fallacia dei costi irrecuperabili si riferisce ad una situazione in cui l agente economico, nel fare una determinata scelta, prende in considerazione anche dei costi che ha già sostenuto e che non potrà recuperare indipendentemente dal proprio comportamento. Un esempio in tal senso è quello che si riferisce a politiche aziendali che perseverano nella vendita di un determinato prodotto, che si è rilevato poco appetibile, nel tentativo di recuperare quello che hanno speso nel marketing o negli impianti necessari per la produzione. In tale modo determinano ulteriori perdite che non avrebbero sostenuto nel caso in cui avessero smesso la commercializzazione del prodotto. Un altro caso può essere rappresentato da una situazione in cui si è comprato un biglietto per uno spettacolo e, nonostante non si abbia più voglia di vederlo, si paga il trasporto e si perde un intera serata per il fatto di avere già speso dei soldi per l acquisto del biglietto. 70

36 L avversione al rischio L avversione al rischio implica la maggiore disutilità legata alla perdita di un bene o di una somma di denaro rispetto alla sua acquisizione. Un test empirico ha dimostrato che gli individui che avevano un determinato bene giudicavano il valore della sua perdita pari a $7 mentre gli individui che non avevano il bene erano disposti a pagare $3 per poterlo comprare. Questo dimostrerebbe l avversione al rischio. Più in generale, sembra che il rapporto tra perdita ed acquisizione sia pari a 2:1. Questo causa appunto la divergenza tra disponibilità a comprare e disponibilità a vendere un determinato bene (si veda La disponibilità del bene della successiva diapositiva). Il tema dell avversione al rischio è particolarmente importante nel mercato delle assicurazioni. Le compagnie assicurative fanno profitti proprio perchè gli individui sono disposti a pagare una somma positiva pur di evitare la probabilità, in alcuni casi minima, del verificarsi di un evento avverso che potrebbe determinare per loro una forte perdita monetaria o di benessere economico (avere 19000, per la maggior parte degli individui, è meglio che avere con una probabilità del 95% e 0 con una probabilità del 5%). 71 La disponibilità del bene Come visto nella precedente diapositiva, la valutazione economica di un determinato bene dipende dalla disponibilità o meno del bene stesso da parte di un individuo. In un esperimento condotto nel 2001 è stato chiesto ad una serie di individui che avevano vinto un biglietto per la finale di un torneo se sarebbero stati disposti a comprarlo per $3000 ed il 94% rispose di no. Alla richiesta se sarebbero stati disposti a vendere il biglietto che avevano vinto per $3000, il 92% rispose di no. Va notato che l 86% di individui, in evidente contraddizione, rispose di no ad entrambe le domande. L effetto di dotazione ha, chiaramente, dei legami con lo status quo, dato che per gli individui diventa molto oneroso, in termini di utilità, separarsi da beni che già possiedono ed ai quali danno un valore molto superiore rispetto alla situazione in cui non ne hanno la disponibilità. 72

37 I giochi di coordinamento 1 Un ulteriore ambito di interesse dell economia comportamentale è quello che riguarda i giochi di coordinamento tra individui per il raggiungimento di un obiettivo economico. In molti di questi giochi, il coordinamento permette di migliorare simultaneamente la situazione di tutti gli agenti economici. Si differenziano quindi dal gioco del bene pubblico visto precedentemente poichè in quel caso era necessario per ogni individuo sostenere un costo per potere raggiungere la costruzione di un bene pubblico di cui poi avrebbero potuto giovarsi tutti gli individui. 73 I giochi di coordinamento 2 La peculiarità dei giochi di coordinamento è la possibilità di avere una molteplicità di equilibri possibili ai quali si può tendere a seconda di quello che è il comportamento degli individui. Si possono immaginare dei giochi che vengono sviluppati solo una volta e che quindi non presuppongono la possibilità di adattare il proprio comportamento sulla base del comportamento degli altri individui e giochi ripetuti. Tale ultimo caso è molto interessante dato che si può descrivere con tali tipi di giochi il comportamento di agenti economici, si pensi ad esempio ai vari stati, che continuano ad interagire tra di loro sulla base dell evoluzione dei rispettivi comportamenti. 74

38 I giochi di coordinamento 3 Un primo, semplice caso di gioco di coordinamento è quello rappresentato dalla cosiddetta battaglia dei sessi. Si immagini una coppia che deve decidere dove passare la serata. Se entrambi andranno ad un evento sportivo, l uomo avrà un utilità pari a due e la donna un utilità pari ad uno. I risultati si invertiranno nel caso in cui andranno a vedere un film scelto dalla donna. Se ognuno va per proprio conto, nessuno dei due avrà un vantaggio. Risulta quindi fondamentale il coordinamento poichè in sua assenza, nessuno dei due trarrà un beneficio. 75 I giochi di coordinamento 4 Un altro possibile gioco di coordinamento è quello della cosiddetta caccia al cervo o alla lepre. Si ipotizza che due individui vadano insieme ad una battuta di caccia. Se entrambi cooperano, avranno ognuno metà cervo, se uno dei due non coopera egli avrà una lepre e l altro individuo non avrà niente. Se nessuno dei due coopera, ognuno dei due cacciatori tornerà a casa con una lepre. Gli equilibri possibili di questo gioco sono due. O la cooperazione di entrambi o la mancata cooperazione da parte di entrambi. Risulta comunque importante sottolineare come in questo caso, l unico costo del cooperare è rappresentato dal rischio di non non portare a casa nessun beneficio e non implica quindi un costo diretto (come nel caso del gioco della fiducia). 76

39 I giochi di coordinamento 5 Si immagini un possibile esperimento in cui una serie di individui deve dichiarare un numero possibile tra 1 e 7. La persona (o le persone) che dichiarano il numero più basso ottengono tutta la posta in gioco. Nel caso in cui tutti collaborino, ogni individuo sceglierà di dichiarare il numero più alto (7) e tutti insieme si divideranno la maggiore posta possibile (7) Vi è comunque il rischio che una o più persone decidano di dichiarare un numero più basso per dividere con meno individui la posta in gioco ed ottenere quindi un risultato più alto. 77 I giochi di coordinamento 6 Tale ipotesi è stata verificata con esperimenti empirici che hanno dimostrato come, in situazioni normali ed in assenza di coordinamento possibile, l equilibrio vada verso la peggiore situazione per gli individui. 78

40 I giochi di coordinamento 7 La tabella della pagina precedente fa vedere come, in due esperimenti condotti considerando sedici individui, già dal primo periodo vi è assenza di coordinamento e di collaborazione che determina un progressivo spostamento verso la situazione peggiore per tutti gli individui. Nella decima ripetione dell esperimento, quasi tutti gli individui dichiarano di volere solo un unità del bene che viene divisa in 13 parti. Gli individui avrebbero potuto ottenere un risultato molto più alto coordinandosi tutti insieme e dividendosi ben 7 unità del bene. 79 I giochi di coordinamento 8 Si è verificato che c è un maggiore coordinamento quando le interazioni sono solo tra due soggetti. Si vede chiaramente che, in questo caso, nella maggior parte delle interazioni l equilibrio tende verso il miglior risultato possibile per tutti i partecipanti alle interazioni. 80

41 I giochi di coordinamento Risultati parziali Gli individui intendono astrattamente che è vantaggioso cooperare. In gruppi di 4 o più individui, si verifica empiricamente che il gioco ripetuto tende normalmente ad una situazione in cui l equilibrio è caratterizzato dall assenza di coordinamento ed è il peggiore possibile per tutto il gruppo di individui che interagisce. L interazione efficace sembra essere maggiormente presente quando il gruppo è più ristretto e c è una chiara identificazione del responsabile dell assenza di coordinamento. In questo caso l equilibrio tende verso la migliore situazione possibile per tutti i partecipanti. 81 I giochi di coordinamento nei sistemi economici e nelle interazioni economiche 1 Un campo di applicazione dei giochi di coordinamento che sono stati appena analizzati è sicuramente quello delle interazioni tra stati su temi importanti quali ad esempio il coordinamento delle politiche economiche e la tutela dell ambiente. Da un punto di vista teorico tali giochi possono essere chiaramente accomunati alle interazioni deboli che non prevedono delle penalità rilevanti per i partecipanti che decidono di tenere un comportamento non cooperativo. Le implicazioni sono abbastanza rilevanti in quanto risulta necessario delineare e strutturare una serie di incentivi che portino gli agenti economici, in questo caso le nazioni, a cooperare tra di loro. 82

42 I giochi di coordinamento nei sistemi economici e nelle interazioni economiche 2 Come hanno dimostrato gli esperimenti precedenti, l evidenza dimostra che è molto difficile riuscire ad arrivare ad una situazione in cui tutti cooperano. Tra le soluzioni possibili, non facilmente praticabili comunque, vi è quella di rendere chiaro il legame tra un comportamento poco cooperativo ed il costo che altri agenti economici (stati) sono costretti a sostenere. In tale ambito, interazioni tra un numero più piccolo di soggetti economici pare essere maggiormente efficace. Si provi a pensare, ad esempio, a tavoli di coordinamento ristretti. 83 I giochi di coordinamento nei sistemi economici e nelle interazioni economiche 3 Ulteriori elementi che potrebbero agevolare il raggiungimento di situazioni di equilibrio ottimale sono la possibilità di distribuire ed acquisire agevolmente le informazioni necessarie ed inoltre lo studio di una serie di incentivi economici che possano rendere meno onerosi i comportamenti cooperativi per gli agenti economici (stati) che sono maggiormente incentivati a non cooperare. Ovviamente, tali soluzioni si scontrano con il solito tradeoff economico, ma anche politico, della differenza tra benefici e costi di breve periodo e benefici e costi di lungo periodo. 84

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