VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE RIUNIONE DEL GIORNO 6 GIUGNO 2012

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1 copia VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE RIUNIONE DEL GIORNO 6 GIUGNO 2012 N. 62 In data alle ore presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seconda convocazione, in seduta pubblica. All appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del, risultano presenti i signori: MOSANER Adalberto - Sindaco ACCORSI Massimo - LEONI Valter BAZZANELLA Franca GAIATTO Gerardo GIULIANI Giuseppe BENINI Luca SANTONI Giovanni STRAFFELINI Cinzia LORENZI Patrick DAVES Carlo CHINCARINI Flavia MATTEOTTI Paolo SANTONI Gianfranco ZUCCHELLI Mario BENINI Matteo MODENA Carlo BASSETTI Enzo PEDERZOLLI Mauro DE PASCALIS Flavio PASULO Giuseppe BACCHIN Francescomaria Risultano assenti i Consiglieri signori: MORGHEN Fabio MALOSSINI Massimo ZAMBOTTI Pier Giorgio TRINCHIERI BENATTI Cristian FRIZZI Rocco MATTEOTTI Pietro MORANDI Giorgio GRAZIOLI Luca Partecipa il Segretario Generale del Comune, dott.ssa Lorenza Moresco. Verbale / 1

2 Partecipano alla riunione gli Assessori Alberto Bertolini, Renza Bollettin, Maria Flavia Brunelli, Mirella Serafini, Marco Vivaldelli e Alessio Zanoni. Ai sensi dell art. 1, comma 3, del Regolamento Interno per le adunanze del Consiglio comunale sono stati chiamati ad assistere all adunanza, per il relativo punto di competenza, il consulente dott. Franco Oss Noser. Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 22 Consiglieri comunali, il signor Massimo Accorsi, nella sua qualità di, assume la presidenza e dichiara aperta la riunione per la trattazione dei seguenti argomenti, indicati nell ordine del giorno emanato con avviso dd , regolarmente notificato ed allegato sub lettera A), come segue: ODG suppletivo n. 1: 8. MOZIONE N. 99 PRESENTATA IN DATA DAI CONSIGLIERI PEDERZOLLI, MODENA, BASSETTI E GRAZIOLI AD OGGETTO TEATRO, QUALE DESTINO (relatori i proponenti) 7. MOZIONE N. 98 PRESENTATA IN DATA DAL CONSIGLIERE BACCHIN ALL'OGGETTO AMMODERNAMENTO DELL'ANAGRAFE CANINA CON LA SCHEDATURA DEL DNA (relatore il proponente) 9. MOZIONE N. 100 PRESENTATA IN DATA DAI CONSIGLIERI DE PASCALIS E PASULO AD OGGETTO VIALE DI INGRESSO PER L'HOTEL LIDO PALACE E CIRCOLO TENNIS RIVA (relatori i proponenti) Buonasera Consiglieri, buonasera al pubblico. Prima di cominciare la riunione vogliamo esprimere tutta la solidarietà ed il più sentito cordoglio per la tragedia avvenuta ma non ancora conclusa in Emilia e sentendo questa mattina, credo anche in Romagna, è un dramma che colpisce più di 1 milione di persone e noi ci stringiamo alle popolazioni colpite e vi chiedo un minuto di silenzio per le 26 vittime. Grazie. IL CONSIGLIO COMUNALE OSSERVA UN MINUTO DI SILENZIO Riprendiamo la trattazione del punto all Ordine del Giorno, ricordo che gli scrutatori sono i Consiglieri Daves e Pasulo, ricordo che siamo in seconda convocazione, ricordo che siamo al secondo intervento e stiamo trattando la mozione 99 presentata dai Consiglieri Pederzolli, Modena, Bassetti e Grazioli che ha come oggetto Teatro quale destino. Non so se c è il Dott. Oss Noser, se può salire. Verbale / 2

3 Il invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 8 suppl. 1 dell ordine del giorno. PUNTO N. 8 suppl. 1: MOZIONE N. 99 PRESENTATA IN DATA DAI CONSIGLIERI PEDERZOLLI, MODENA, BASSETTI E GRAZIOLI AD OGGETTO TEATRO, QUALE DESTINO Comunico che in data è pervenuta la mozione n. 99 a firma dei consiglieri Pederzolli, Modena, Bassetti e Grazioli all oggetto Teatro, quale destino, nel seguente testo: PREMESSO CHE Recentemente la stampa locale ha riportato la notizia della possibile realizzazione di un teatro sul territorio comunale di Arco; notizia che non ha visto alcuna reazione, risposta o spiegazione da parte dell'amministrazione Comunale rivana. Il motivo per cui ci si sarebbe aspettati un intervento è legato al fatto che, come previsto dal progetto dell'arch. Cecchetto all'interno del piano attuativo della Fascia Lago oltre che dagli accordi con la Provincia Autonoma di Trento per la riqualificazione del polo fieristico e congressuale della città, la realizzazione di un teatro era prevista sul sedime dell'attuale Palameeting, unitamente ad una sala congressi, come completamento della nuova area congressuale. Lentamente si vedono scivolare di mano alcuni progetti che la città da diverso tempo aspettava: il palazzetto dello sport prima ed ora il teatro sembrano destinati ad essere messi nel dimenticatoio. C'è da sperare che, con l'andare del tempo, altri pezzi del mosaico non diventino delle chimere. In tutta questa vicenda il silenzio da parte della Giunta Comunale di Riva da l'impressione di una condivisione circa quanto sta accadendo; come consiglieri prima e come cittadini, poi, ci aspettavamo una spiegazione in merito. Riteniamo che anche la componente economica della città debba sapere in quale direzione si sta pensando di andare e quale scelta ed impronta si vuole dare alla città futura. La mancanza in città di spazi adeguati ad ospitare manifestazioni culturali o di qualsiasi genere di spettacolo la rendono povera dal punto di vista delle opportunità turistiche; oltre a ciò si rischia di perdere, o veder migrare altrove, alcuni eventi su cui sono stati fatti importanti investimenti economici. Ci si chiede dove il dialogo tra le due amministrazioni possa non aver trovato la giusta frequenza, grave sarebbe, invece, se le decisioni fossero state prese senza un dibattito aperto in sede consiliare. Alla luce delle difficoltà che sembrano emergere anche nella distribuzione delle risorse per l'intervento legato al nuovo polo scolastico, danno l'impressione che il Sindaco di Riva non abbia adeguata considerazione da parte delle istituzioni superiori al punto che la città di Riva corra il rischio di vedersi negare altri progetti necessari. Tutto ciò premesso il CONSIGLIO COMUNALE DI RIVA DEL GARDA Verbale / 3

4 IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE A confermare e ribadire la volontà di concretizzare gli obbiettivi ed i progetti che il Consiglio Comunale di Riva del Garda ha approvato, in data 03 novembre 2006, con il piano attuativo della Fascia Lago (descritto e rappresentato come P.F.G. 17 nel piano regolatore generale intercomunale (P.R.G.I.) del territorio di Riva del Garda), tra i quali rientra anche la realizzazione del teatro. Sindaco, scusi, volevo solo far presente al Consiglio che è arrivato questa sera un protocollo d intesa firmato da tutte le associazioni di categoria della Provincia autonoma di Trento, praticamente tutte le parti imprenditoriali, datoriali di categoria che va da tutte le organizzazioni sindacali (C.G.I.L., CISL, U.I.L.) dall Unione Commercio Turismo, Artigiani, Industriali, tutte le categorie, Provincia di Trento e consorzio dei Comuni hanno assunto un orientamento unanime per i dipendenti pubblici e privati di un orientamento, di un sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto. Io penso, è arrivata questa sera, quindi domani prenderemo atto anche in Giunta, è un invito che viene formulato liberamente a tutti i cittadini della Provincia di Trento tramite le loro categorie, quindi il Comune, dipendenti, agli amministratori, le parti datoriali lo faranno con i propri dipendenti autonomamente tramite l associazione di categoria. Siccome è arrivato alle 17, l ho letto velocemente, si parla della devoluzione libera di un ora di lavoro ovvero di altre cose. Quindi ve lo dico, siccome ci sono tantissimi annunci, ognuno è libero di fare tutto quello che desidera fare sui canali privatistici che ce ne sono tanti in questo momento, ma volevo portare a conoscenza di questa iniziativa alla quale abbiamo aderito come consorzio dei Comuni, quindi un impegno diretto dell Amministrazione della Provincia autonoma di Trento. Ho visto che circolano iniziative, per dire quello che in questo momento si sta facendo come Anci a livello Nazionale. Scusi, era solo una comunicazione. Grazie, siamo al secondo intervento. Andiamo avanti con la discussione ed eventualmente il Dott. Oss Noser Consigliere Bassetti ho visto che si è prenotato. Vuole intervenire? Perfetto. Prego Consigliere Bassetti. Consigliere Bassetti Aveva ragione, sono stato per la verità indeciso se prendere la parola su questo argomento, non perché non sia un tema rilevante nei progetti di sviluppo della nostra città, quindi meritasse attenzione, ma perché ho l impressione che c è un argomento per il quale sia stato deciso tutto, per cui sia un po perder tempo, cercare di mettere lì qualche ragionamento come il Consiglio Comunale dovrebbe fare. In un certo senso se non fosse stato per la richiesta dell Amministrazione Comunale di Arco, di vedersi finanziare un proprio teatro, l argomento non sarebbe approdato in Consiglio, non lo sarebbe certamente stato portato dalla Giunta, costretto invece a descriverlo ai lavori da una nostra mozione, che intendeva dare una spinta al più complesso progetto di ristrutturazione del palazzo dei congressi che dovrebbe contenere, per la scelta della precedente Amministrazione, anche il nostro teatro. D accordo dai punti di vista procedurali non c è ormai molto da decidere, il programma è stato Verbale / 4

5 approvato da qualche anno, ne è stato chiesto il finanziamento, è stato inserito nella scelta degli scambi patrimoniali con la Provincia, per cui l iter quanto meno avviato, deciso. Siamo in attesa di realizzare l opera, per cui perché parlarne? Dico se non altro per informare il nuovo Consiglio di come stanno le cose, visto che il problema è stato ora posto l attenzione di tutti dalla Provincia a seguito della richiesta di Arco di un proprio finanziamento per realizzare questa struttura teatrale, ma visto che ciò non avveniva abbiamo sollevato noi la questione presentando la mozione in discussione. Opportunamente questa è stata preceduta dall informativa presentata dal consulente dell Amministrazione Comunale Oss Noser che ha giustificato con il proprio parere tecnico il progetto. Proprio le informazioni date in questa occasione mi hanno fatto quasi pentire di avere messo la mia firma sotto la mozione in parola. Chiarisco, sono sempre convinto della necessità di procedere speditamente alle ristrutturazioni e ampliamento dell edificio congressuale, come della necessità di avere un teatro, ma non sono convinto che la soluzione individuata sia adeguata alle nostre necessità per cui non mi sento di spingerne la realizzazione. Il tema è vasto e meriterebbe un analisi approfondita che non mi risulta sia stata fatta nemmeno nella precedente Amministrazione, sia chiaro il tema non è se ad Arco ci può stare o meno il teatro, a mio parere ci può stare. Come potremo fare uno stadio di free climbing a Riva nell ottica della distribuzione dei servizi più un territorio tanto piccolo come il nostro il concetto non deve essere quello del campanile, quanto quello della migliore fruibilità dei servizi. Quindi sono diversi i valori da considerare per individuare la migliore posizione dove aprire un servizio. Per esempio fare uno stadio di free climbing a Riva sarebbe in contrasto con la specifica vocazione del territorio cenese che può già vantare una tradizione nel campo. Se in zona A si parla di arrampicata e si allude soprattutto alle pareti di Arco e della Valle del Sarca da anni frequentati da appassionati di questo sport e oggi indubbiamente di forte richiamo turistico. Così evidente che quando a Riva, e non ad Arco, si è programmato di fare un teatro si era spinta dalla molta attività specifica esistente da anni nella nostra località, una stagione teatrale primaria, una dialettale, 4 festival musicali, un calendario concertistico, innumerevoli eventi di vario tipo. Se vogliamo anche per una tradizione, visto che per qualche decennio, a partire da fine 800 Riva contava ben due teatri che hanno contribuito a creare un substrato culturale su cui è bene attecchita la ricca attività che ha sempre contraddistinto la nostra cittadina. Lo ricorda molto bene Mauro Grazioli nel recentissimo libro Riva del Garda, la città e la musica in cui si ripercorre dall origine ai giorni nostri la ricchezza e l importanza dell attività culturale di Riva. Quindi il problema non è se Arco può avere o meno un proprio teatro, certo che lo può avere! Piuttosto che senso ha farlo ad Arco se questo deve essere solo il teatro della Busa, quando l attività che lo giustifica è a Riva? Perché trasferire ad Arco, ammesso e non concesso che sia possibile, tutta l attività culturale quando questo ha origine, storia e organizzazione a Riva solo perché i lavori sono già avviati, fa specie per non dire preoccupa in questo contesto anche la visione programmatoria di queste nostre Amministrazioni pubbliche, incapaci di mantenere il timone dello sviluppo su progetti condivisi che al primo sussulto vengono ridiscussi. Da un decennio quasi stiamo parlando della realizzazione di un teatro a Riva che ha la colpa di essere stato inserito, vedremo tra un istante il perché, in un progetto più grande, progetto che sia chiaro non giustifica i ritardi raggiunti. Non c è senso in questa questione, anche perché apprendiamo dalle informazioni date che in definitiva quello di Arco è un progetto più che di un teatro volto a realizzare una sala teatrale, ovvero uno spazio dove poter svolgere bene una serie di attività anche di tipo teatrale, ma non in esclusiva. Mi chiedo allora di cosa stiamo parlando, il teatro è una cosa, sale dove poter fare attività teatrale è un altra. A Bezzecca si è pur finanziato una sala per fare un attività culturale nonostante il nostro comprensorio ne sia ricco, a Vezzano si è pur fatto un teatro nuovo nonostante Trento ne abbia Verbale / 5

6 più di uno, a Mori si è pur finanziata la ristrutturazione del teatro nonostante Rovereto ne abbia uno e chissà quanti casi simili ci sono nei vari comprensori trentini. Quelli di Riva e di Arco sono progetti diversi ed entrambi hanno scopi e funzioni diverse, perché non finanziare ad Arco una propria sala indipendenti dai programmi di Riva? Forse perché la messa in discussione del teatro a Riva ha origini diverse da quelle messe in relazione con il progetto di Arco che ci può stare a prescindere dai nostri programmi. La mia impressione è che i finanziatori del progetto, ovvero la Provincia, si è accorta tardi di cosa si stava parlando, ha visto tardi il nostro progetto, così come forse molti di noi, io sicuramente. Quello che è stato presentato è un progetto di teatro non solo inteso come struttura (dove dar luogo a rappresentazioni sceniche) bensì nel senso più completo del termine, come attività di persone, organizzazione atte alla produzione di spettacoli teatrali. Una soluzione che va ben oltre ad un luogo fisico, ben attrezzato e dedicato dove svolgere delle attività teatrali a cui mirava ma forte di un complesso di cose, articolato e specifico per un attività teatrale in senso completo del termine. Se bene si comprende la dimensione della proposta bisogna dare risposta ad alcune domande per trovare entusiastici consensi all iniziativa. Risposte che non sono state finora date e che quindi indicano un incompleto ragionamento e sicuramente una non completa informazione. Quanto costa questa operazione? Quali sono i costi di costruzione e di gestione della struttura? Il Bilancio del nostro Comune può permetterselo? In che tempi? Sia chiaro, io sarei il primo a gioire per un opera di questo genere, se non altro perché ho dato vita a molte delle attività culturali che hanno bisogno oggi di spazi adeguati per l importanza che hanno assunto. Avere un teatro con spazi adeguati, autonomia programmatoria, professionalità specifica e risorse e finanziamenti sarebbe un risultato invidiabile da chiunque. Un risultato di grande pregio e qualificante la nostra comunità. Ma non ci si può innamorare di un idea tout court, bisogna essere realisti e confrontarsi con le nostre effettive possibilità. Ce lo possiamo permettere o costruiremo un vuoto difficile da riempire? Avremmo la possibilità di farlo funzionare per quello che vale o c era solo uno spazio perfetto ma utilizzato in qualche modo? Ce lo siamo chiesti? Abbiamo un idea dei costi soprattutto di gestione di una struttura simile? Molti dei nostri eventi cittadini sono nati perché la lungimiranza di qualche personaggio della nostra comunità ha permesso di realizzare il palazzo dei congressi, le sale, grandi e moderne un tempo hanno assicurato i natali a molte delle iniziative tutt ora in corso e a tante altre perse per vari motivi nei tempi. Realisticamente, per le dimensioni della nostra comunità non si era realizzato uno spazio e dei servizi esclusivamente congressuali ma si sono adeguati prima alle esigenze con tutti i limiti del caso, anche della cultura. Ora c è bisogno di altri funzionari spazi per adeguare palazzo dei congressi alle esigenze attuali, comprese quelle degli eventi. Da questo è nato il programma del teatro e da null altro, basta leggersi gli atti del 2004 o gli articoli di giornale di quel tempo. Personalmente solo ora, dopo le parole pronunciate da Oss Noser nell ultima seduta di Consiglio, apprendo la dimensione che si è data alla cosa. Da un idea iniziale di cogliere l occasione dell ampliamento del palazzo dei congressi per inserire una sala, tipo quella che vuol fare Arco, siamo passati ad un progetto di teatro in senso di istituto teatrale. Mi ritorna in mente l origine, la nostra piscia, vi ricordo che era stata pensata a metà degli anni 70 come una necessità della scuola, si trattava di fare una vasca annessa all istituto scolastico per le attività degli studenti, il terremoto del 76 aveva avviato un programma di edificazione di nuovi edifici scolastici, di piscina però se ne era già parlato molto prima in Consiglio, si intravedeva anche un utilizzo turistico e non esclusivamente scolastico, per cui c era chi spingeva per farla alla Miralago. Qui avrebbe potuto svolgere anche una funzione estiva ma soprattutto sarebbe costata molto meno di gestione, avendo potuto sfruttare l acqua calda del processo produttivo delle cartiere del Garda. Ma non se ne fece nulla, prese corpo invece qualche anno dopo l idea Verbale / 6

7 della piscina scolastica, così si iniziò l opera che ad ogni passar di anno, e ce ne vollero molti per costruirla, aumentava di dimensioni, volume, attrezzatura e ovviamente di costi. Risultato finale? Una piscina non scolastica nata nel posto sbagliato, con costi di realizzazione quadruplicati rispetto all ipotesi iniziale e grandi costi di gestione. L immagine mi sembra attuale e simile al nostro tema. Il bisogno di spazi per offrire maggiore qualità alla nostra attività culturale, previsti in un più vasto progetto di ampliamento del palazzo dei congressi, per innescare sinergie, minori costi di realizzazione di gestione, che con il tempo si sviluppa invece in modo autonomo, crescendo oltre ogni previsione per assumere la configurazione di cui stiamo discutendo. Ma siamo sicuri che questa sia la scelta migliore? Ora i progetti sono due, la ristrutturazione del palazzo dei congressi e il teatro, iniziative indipendenti una dall altra. Avranno un lato dei rispettivi edifici in Comune, ma architettonicamente saranno due diversi edifici, saranno probabilmente diverse le tempistiche di appalto, ma certamente quelle di realizzazione. A proposito, sapete quanti anni sono necessari in Trentino per la realizzazione di un teatro? Oss Noser ci ha detto 30 per quello di Pergine, ma più di 20 per il Sociale a Trento e quasi altrettanti per quello di Rovereto; solo per costruirlo. Poi si apre il capitolo delle gestioni, probabili appalti, professionalità specifiche e via dicendo. Comunque i risparmi ricercati nel mettere assieme le due strutture non ci saranno e a mio avviso non ci saranno nemmeno quelli nella gestione che era uno dei motivi per realizzare assieme le due opere. Un conto è appioppare una sala al palazzo dei congressi come quella che doveva assumere nell idea iniziale il ruolo di teatro, che per quanto grande fosse potuta essere, rientrava comunque negli standard propri e sicuri i costi della sua gestione, quindi si può pensare a impegni di potenza, guardiania, pulizie e altri costi propri della struttura congressuale da regolare con qualche atto. Un conto è un vero teatro con spazi specifici, abbiamo visto che si parla di lavanderia, sartoria, uffici, di torri sceniche e professionalità adeguate che non possono rientrare tra i costi propri di un attività congressuale. Quindi se non vogliamo vanificare un progetto di questo tipo, questi spazi specifici andranno occupati da figure professionali e corrispondenti, non stiamo parlando del nostro progetto solo di mattoni, bensì anche di persone, di attività e di iniziative. Negli uffici ci vorremmo mettere qualcuno che promuova l attività teatrale o no? In altre parole, ha senso realizzare un progetto di questo tipo solo se si hanno le risorse per poterlo poi farlo funzionare? Dando per scontato, solo perché non voglio dilungarmi ulteriormente sul tema, che ci siano le risorse per appaltare l opera. Secondo me bisogna pensarci bene, non è solo questione di dare senso alla cosa e rendersi conto che se non ci sono determinate risorse, come credo, vedendo come oggi gira la finanza pubblica, comunque fino a prova contraria, è il caso di riconsiderare un progetto come questo, certamente bello ma forse proprio di una sfera ideale. Bisogna essere concreti. Quando ebbe inizio la discussione attorno a questa tema si parlava di realizzare spazi, non di realizzare nuovi enti. Cosa è cambiato da allora? Ci sono così tante risorse da cercare progetti più ambiziosi? Credo che se si arriva su questa dimensione dell idea di teatro probabilmente è necessario mettere in discussione l ubicazione dell opera. Così facendo stiamo togliendo spazi al palazzo congressi che ha bisogno di aree proprie, ora invece sacrificate per questa ipotesi di teatro. Se quest ultimo una volta realizzato funziona come dovrebbe, ci saranno conflitti di programmazione tra le due realtà, vanno inoltre valutati i tempi necessari per i lavori, quanti anni ci impiegheremo a costruire il teatro in più di quelli per realizzare il nuovo palazzo dei congressi? Possiamo avere un cantiere aperto che convive con le attività del pala congressi? Sono domande a cui bisogna dare risposte, che se ci sono è opportuno che vengano portate a conoscenza di tutti. In questa fase, quello presentato mi sembra sì un bel progetto, ma pieno di incognite, un idea ambiziosa che però non tiene conto della realtà delle nostre dimensioni. Personalmente alla luce Verbale / 7

8 delle informazioni date rimango del parere che per la nostra realtà è sufficiente costruire uno spazio dedicato all attività teatrale, capace di determinate dimensioni di palco, altezze e posti a sedere, alcuni spazi tecnici quali spogliatoi e magazzini e un palco che si possa servire con facilità, nulla più. Non è un vero teatro? Pazienza, abbiamo fatto delle ottime attività culturali negli spazi che avevamo a disposizione, ora potremo solo migliorare con quelli nuovi. Non è un vero teatro? Pazienza, chiamiamolo sala per concerti, con qualche accorgimento acustico potremo avere uno spazio dedicato alle già molte iniziative musicali che alimentano l attività culturale cittadina. In fondo abbiamo un conservatorio, una scuola musicale civica, due complessi bandistici, un coro, 4 festival musicali, meriterebbero spazi specifici o no? Altrimenti se proprio si vuole fare questa scommessa, facciamola altrove, magari alla Miralago, tra le varie ipotesi mettiamoci anche un grande parco con teatro annesso, vogliamo pensare in grande? Facciamolo! Personalmente di fantasie ne ho in abbondanza, però mi piace fare i conti anche con la realtà, probabilmente come ad Arco. Grazie. ^^^ Entrano i Consiglieri Morandi e Zambotti: il numero dei presenti sale a 24. ^^^ Consigliere solo una cosa prima che concluda, siccome vi ho dato un informazione sbagliata, perché mi sono dimenticato. Nell ultimo Consiglio Comunale non abbiamo fatto il primo intervento, siamo al primo intervento, di fatti lei ha superato di poco il tempo dell eventuale secondo, per cui la voglio avvisare, se vuole dire qualcos altro ne ha il tempo. Ha concluso in qualsiasi caso? Vi ricordo che siamo ancora al primo intervento, perché l altra volta vi avevo chiesto di fare domande soltanto tecniche, avevo avuto anche un piccolo diverbio con qualche Consigliere, quindi siamo ancora al primo intervento, quindi torniamo ai 60 minuti del primo intervento. Ha chiesto la parola il Consigliere Bacchin. Consigliere Bacchin Grazie. Testé abbiamo sentito il Consigliere Bassetti, nel suo intervento non si capisce se vuole o no il teatro, visto che ha messo tutta una serie di paletti. Poi un esempio positivo che sarebbe l hotel Lido, negativo la piscina, sono cose molto diverse, la piscina è un costo continuo quello e non ci sono entrate, mentre l hotel Lido è tutt altra cosa. Poi paventa anche paura che costruire questo teatro assorbirebbe tutta una serie di economica a discapito, ho sentito adesso dire, palazzo congressi o qualcos altro che avrà in mente. Questo era per chiarirmi così. Comunque di quello contrariamente ho sentito, la relazione fatta l altra volta, ritengo che questo progetto sia una cosa molto utile per la nostra comunità, non è solo Riva, serve un bacino di 40 mila abitanti quindi poi ha una posizione dominante Riva, Arco potrà fare un teatro ma è tutt ora cosa di quel progetto che ho sentito di cui ha appena parlato. Nell esecuzione dell opera, senz altro i tempi saranno lunghi, quindi si potranno fare delle modifiche, migliorie e poi anche nell arco degli anni futuri, dopo fatto ci saranno delle tendenze più o meno sentite da parte dei nostri concittadini ma anche è un veicolo che noi abbiamo nel lago, come tale dobbiamo usarlo, non è solo teatro in sé ma è proprio un richiamo, una cosa fissa, non è una compagnia da strada, una cosa che si può fare; no è una cosa fissa tant è vero che si parlava di lavanderie, di spogliatoi e di quant altro serva a far funzionare un vero teatro. Sia per la capienza, sia per la struttura e anche la posizione. Certo i costi ci sono, ma questo penso che la Provincia non abbia difficoltà per noi per il momento. Quindi se il Comune approva, ha questo sentimento di spingere verso la cultura ben venga. Grazie. Verbale / 8

9 ^^^ Entra il Consigliere Frizzi: il numero dei presenti sale a 25. ^^^ Grazie Consigliere Bacchin. Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti, prego. Consigliere Zambotti Vedo che manca l Assessore alla Cultura e mi dispiace molto della cosa, si vede che il tema non riguarda l Assessore, mi sembra molto strano comunque. Qui bisogna capirsi molto bene questa sera, una volta per tutte Consigliere, solo per informazione, è in ferie. Consigliere Zambotti Però lo sapeva che c era questa cosa. Ho sentito molto attentamente il discorso di Bassetti a cui ricordo che di questa struttura polifunzionale si era parlato molto tempo fa rispetto alla Baltera, ricordate tutta la polemica che è andata avanti per anni? Ci era stato promesso che 1 padiglione della Baltera sarebbe diventato un centro polifunzionale per cui si potevano fare manifestazioni varie. Poi dopo le varie promesse, qui abbiamo ex Presidenti del Lido, gente che ha sguazzato una vita in queste cose e quindi sa benissimo di cosa parlo, a parte altri Consiglieri che sicuramente conoscono la cosa. Quindi di uno spazio polifunzionale si è parlato da tanto e si era detto: lo possiamo fare alla Baltera che ci sono i parcheggi, c è già la struttura e si parlava di posizioni mobili, come avviene adesso, possiamo mettere un palco, smontarlo, possiamo mettere dei posti dove metteva la gente, smontarlo, impianti luci, impianto scenico etc. etc.; lì gli spazi c erano, del resto la Baltera rimane vuota per molti mesi all anno e quindi lì poteva essere la collocazione importante per un centro polifunzionale. Nella legislatura passata si era parlato molto chiaramente, quando si è parlato del piano Cecchetto etc. etc. delle dimensioni, del futuro pala congressi e della torre scenica. Quante volte è stato detto facciamo la torre scenica, le dimensioni saranno grosse perché c è il problema della torre scenica, perché più volte è stato chiesto all Assessore alla Cultura cosa volete fare rispetto al teatro? la risposta qual è stata? noi per il teatro in zona pala congressi cosa vogliamo? Vogliamo l eccellenza e se lo ricorda benissimo Mosaner, se lo ricordano benissimo i vari Assessori che sono presenti e erano presenti nella precedente legislatura. Quindi l idea che emergeva nelle passate legislature rispetto alla creazione di un teatro era non di un teatrino piccolo, di uno spazio polifunzionale ma era quello di destinare, infatti c erano parecchi dubbi soprattutto dal versante ambientalista del creare una struttura così forte come una torre scenica che ha delle dimensioni specifiche, non può essere sottodimensionata una torre scenica per un teatro serio. Più volte avevamo detto: ma forse quella è una struttura impattante, però è fondamentale la torre scenica per la funzionalità di un teatro. Giustamente è anche funzionale che ci sia del personale etc. etc., per carità! Poi si era detto le due cose possiamo farle convivere il palazzo dei congressi con il teatro perché è funzionale, perché per i congressi serve una sala molto grande, poi c è il problema che ai congressisti si fanno spettacoli, manifestazioni etc. etc., anche questo è molto funzionale. Lo stesso Bassetti ha ricordato che qui a Riva ci sono manifestazioni di primo ordine dal punto di vista culturale, dal punto di vista della musica, abbiamo una stagione del teatro. Per cui noi dobbiamo dare una casa dignitosa, una vera casa alla cultura che qui è fortemente rappresentata Verbale / 9

10 in città e non può essere una sala polifunzionale, qui dobbiamo deciderci, vogliamo finalmente raccogliere questa forte spinta culturale e di manifestazione che c è in città oramai da anni e dare uno spazio adeguato, serio e quindi dare vita a un progetto teatrale oppure no? Basta dirlo chiaramente. Però questa sera deve venire fuori questa cosa. Questa Amministrazione è in linea con quanto è stato detto in passato più volte, perché basta andare a leggere e se qualcuno ha dubbi andremo a leggere le varie dichiarazioni dei Sindaci, degli Assessori alla Cultura, degli Assessori ai Lavori Pubblici e non c era mai stata contestazione da parte dei vari Presidenti di Lido e compagnia bella che vedo che sono anche qua. Quindi tutto sommato la cosa era accettata. Adesso io ho ben capito il sottile discorso di Bassetti, qui se è un problema di soldi, tra il teatro e il pala congressi ci teniamo il pala congressi. Forse ho capito male però l impressione che ho sentito girare è anche questa: se dobbiamo fare una scelta tra il teatro e il pala congressi è chiaro che una città come questa, almeno quella parte di città che ruota intorno al turismo, che non è tutta, lo ribadisco, naturalmente preferirebbe un bel pala congressi e una saletta in cui si possono fare tante cose. Del resto noi facciamo il cinema nella saletta del comprensorio che è una cosa oscena, però come facciamo il cinema lì possiamo fare anche il teatro in una salettina. L importante è capire quello che si vuole. Sono anni, mi ricordo già da 20 anni che si raccoglievano firme per il teatro Perini, comunque si sono sempre raccolte firme, c è sempre stato un grosso movimento culturale, ecco perché mi dispiace che manchi l Assessore alla Cultura, poi per carità uno le ferie le può fare quando vuole. Però la mancanza dell Assessore alla Cultura in una serata come questa non è un aspetto secondario. Anche perché si è sentita poca polemica, io non ho visto, c è qua un bell articolo sulla Busa, non so se l avete letto, in cui parla chiaramente due progetti, spesa doppia leggo solo i titoli grossi, la guerra tra i due campanili, sono tutte cose che sono state scritte, l ex Cinema Perini che doveva diventare teatro, se voi vi leggete questo bell articoletto qua vi spiega bene come stanno le cose, poi la realtà è più sfaccettata e più complessa. Però al di là di questo questa sera deve venire fuori se questa Amministrazione in continuazione con le precedenti Amministrazioni vuole un teatro e se per questo c è un finanziamento, c è un vero progetto, ma un teatro vero con torre scenica etc. etc., lo vuole posizionato come è sempre stato detto nella zona del pala congressi oppure sta emergendo, anche sulla scorta di quello che sta succedendo ad Arco, un intendimento diverso, non si vuole più il teatro come è sempre stato detto in questo Consiglio Comunale da anni e anni e si vuole qualcos altro. Basta che lo dicano! Però bisogna che stasera questa cosa venga fuori con molta chiarezza perché così almeno ognuno si prende le sue responsabilità e si capisce, la politica è un divenire, non è che se dico una cosa poi deve essere sempre quella. Ci spiegate il percorso che avete fatto o che intendete fare per passare da questa idea di un teatro con i crismi del teatro a un qualcos altro. I motivi perché eventualmente si passa da questo a questo qualcos altro. Tutto lì. Per quello che ricordo si parlava di eccellenza, si parlava di teatro con torre scenica, si parlava di bisogno di questa città di avere uno spazio adeguato e vero per raccogliere tutte quelle spinte che sono forti dal punto di vista culturale, musicale, della danza che solo all interno di uno spazio ben strutturato in cui ci siano le luci, ci siano la possibilità dei suoni raccolti possa venire. Poi ricordo anche la stagione teatrale e le varie manifestazioni. Quindi le premesse affinché Riva possa avere un teatro ci sono, bisogna vedere se ci sono i soldi, bisogna vedere se c è la volontà politica e questo vediamo se viene fuori questa sera, ma spero che questa sera venga fuori con molta chiarezza da parte dell Amministrazione questo intendimento. Non vedo di dire altre cose perché per quanto mi riguardava io ero rimasto a quanto era emerso nel corso addirittura ho sentito dire che si potrebbe fare alla Miralago, non lo so, in passato quello che era emerso da questo Consiglio Comunale era quello. E cambiata l idea, basta dirlo, Verbale / 10

11 non c è nessun problema. Qualche altro Consigliere? Ha chiesto la parola il Consigliere Pederzolli. Consigliere Pederzolli Grazie. Intanto ringrazio il direttore Oss Noser per l esposizione che ha fatto nella precedente seduta che dal mio punto di vista è servita per comprendere alcuni aspetti dal punto di vista tecnico. Vorrei sintetizzare il mio intervento su tre aspetti diversi, uno politico, uno tecnico con delle domande che sono le stesse che Bassetti ha posto con il suo intervento e una questione anche organizzativa per quanto riguarda il futuro della città. Lei direttore ci ha informato sui tempi che ha ricordato anche il Consigliere Bassetti di realizzazione del teatro di Pergine, citando che il progetto era dell 82 e dovrebbe aprire nel 2013; noi stiamo parlando di teatro e ce l ha ricordato il Sindaco nella sua esposizione, nel 97. Quindi siamo a 15 anni, speriamo di non doverne vedere altri 15 perché altrimenti siamo qua ancora per l ennesima volta a parlare di qualcosa che non so se vedrà la fine e questo è uno dei primi dubbi che già nascono dopo avere sentito le parole della scorsa seduta. Ma anche perché è un po una sorta di lettura che do io a come stanno evolvendosi le cose della nostra città. Sembra che noi a Riva del Garda stiamo progettando tantissimo ma alla fine vediamo gli altri che mettono la freccia e con qualche opera inferiore o di diversa portata o molto similare a quello che pensiamo di realizzare noi nella nostra città, fondamentalmente le idee se ne vanno e noi dobbiamo rincorrere con qualcosa di nuovo le idee che avevamo progettato da qualche anno, perché mi pare che lei ha citato Arco, è un progetto del 2000, di questo auditorium, diamole il termine giusto, lei l ha definito come un auditorium e non come un teatro. Noi siamo partiti nel 97, Arco oggi è già in fase non dico conclusiva ma quasi, noi siamo ancora qui a parlare forse di progettazione, anche se ci ha ricordato il Sindaco che il progetto definitivo è del dicembre Penso a quello che doveva essere, secondo l idea, la Miralago, oggi un centro termale esiste sul territorio di Arco, piccolo, per carità non nelle portate che doveva essere o dovrà essere perché a questo punto non si sa il destino della Miralago quale sia sentiamo parlare di un centro fieristico che dovrebbe partire nel nostro Comune però Trento sta già facendo un altra area fieristica. Insomma vorrei capire Riva del Garda, in un contesto generale della Provincia di Trento, quale ruolo dovrebbe avere, perché noi dovremmo essere il polo fieristico di eccellenza. Stiamo pensando a un polo congressuale quando si sta sviluppando anche un ipotesi ex manifattura tabacchi a Rovereto. Credo che la città di Riva del Garda abbia dato, politicamente parlando, alcune indicazioni su come doveva essere il proprio sviluppo, oggi siamo sicuri e concreti su questo sviluppo oppure dobbiamo iniziare a pensare a una città che debba cambiare le proprie aspettative future e quindi cancellare qualche progetto, rivederlo, riformularlo o trovare una nuova strada? Questo è uno dei primi aspetti politici che vorrei fosse una volta per tutte concretizzato o quanto meno ribadito, confermato dalle Amministrazioni. Perché altrimenti si corre il rischio che qui ci sono Amministrazioni Comunali che collaborano a vari livelli però non riescono a fare sintesi su quello che è il cammino che devono fare insieme per una questione di sviluppo. Perché Bassetti prima diceva: se a Riva si facesse un centro di eccellenza free climbing sarebbe andare contro quello che sta realizzando Arco da diversi anni. Quindi non credo che Riva del Garda debba pensare di andare in questa direzione, però se Arco si sviluppa in questo senso Riva del Garda come pensa di collocarsi, disegnarsi da un punto di vista della propria attrattiva turistica? Perché non dimentichiamocelo, credo che l azienda turistica di Riva del Garda sia al 70% del proprio sviluppo economico. Quindi mi sembra doveroso dare quanto meno un indicazione chiara a quello che dovrà essere il futuro della città. Verbale / 11

12 Bassetti nel suo intervento ha evidenziato una perplessità che ho fatto mia già dopo la domanda che ha fatto l Assessore Bertolini proprio a Oss Noser, chiedendogli: ma un teatro come è previsto sul territorio di Riva del Garda? Potrà pensare e prevedere prime nazionali? Lei ha risposto che una struttura organizzata in questo senso poteva anche ospitare prime teatrali, quindi anche manifestazioni di forte impatto anche a livello nazionale. Domanda che si pone Bassetti è questa: è una soluzione di un teatro di questa portata, di questi termini per la nostra città? A me nasce un qualche forte dubbio, ma non perché non credo in quello che possa essere realizzato, ma per un semplice motivo, noi realizziamo un teatro che ha una strutturazione di eccellenza, come ho sentito ricordare dal Consigliere Zambotti, perché era stato usato questo termine nella scorsa legislatura per definire questo teatro. Però la capacità, se non mi ricordo male, di 600 posti. Io ricordo un episodio legato agli spazi e a tutto quello che poteva essere l organizzazione quando venne, non mi ricordo se era il balletto Russo qualche anno fa, ci fu praticamente il balletto dell Armata Rossa e ci fu la guerra dei biglietti perché la sala posti, credo che fu replicato o forse anche no, fu un unica serata e ci fu lo stillicidio di persone per avere un biglietto che già il giorno in cui veniva aperta la prevendita era già esaurita. Noi facciamo un teatro che potrebbe avere una prima nazionale con 600 posti a disposizione, è un passaggio che può starci e questo è un dubbio che mi lascia e mi nasce pensando a possibili richiami di una certa portata. Sembrerebbe quasi da profano, da persona che di tecnica teatrale se ne intende proprio per nulla, che creiamo un palcoscenico che possa veramente attirare, non dico come una Scala, ma quasi e lo limitiamo in uno spazio di 600 posti. Se vogliamo l eccellenza forse dobbiamo pensare a qualcosina in più, oppure ridimensioniamo e riduciamoci a qualche livello più basso per un teatro che possa essere non l eccellenza, neanche quello amatoriale perché quello amatoriale viene costruito ad Arco e si parla di 300 posti, però forse qualcosa di più confacente alle potenzialità del nostro territorio. I costi, bene fa Bassetti a ricordare quelli che sono i costi, ricordiamoci che abbiamo anche una struttura fieristica che verterà sul nostro territorio, che dovrebbe in futuro essere un altro treno della nostra città che già ha delle notevoli difficoltà gestionali, quindi aggiungiamo un costo di un certo livello ad altri costi, quindi sappiamo di dover affrontare delle scommesse molto importanti. Penso a possibili progetti, vi sono già dei tempi certi per la realizzazione di questo teatro? Io vorrei ricordarvi le parole del dell AI quando lo scorso dicembre venne qui in Consiglio Comunale. Lui disse che il lavoro per quanto riguardava il quartiere fieristico e il centro congressi dovrebbero vedere l inizio dei lavori a fine 2012 inizio 2013 e potevano essere realizzati in simultanea. Questo è un altro aspetto che Bassetti evidenzia nel suo intervento dove dice: se viene confermato il progetto centro congressi e teatro sullo stesso o comunque nella stessa zona, riusciamo a gestire le due realizzazioni in simultanea oppure andiamo ad intaccare l attività dell uno o dell altro? Io aggiungo, se parte anche il quartiere fieristico la nostra città in questi anni cosa propone? Qui è una domanda e una richiesta politica che faccio al Sindaco, c è già una previsione di come affrontare queste emergenze? Perché penso ad alcune parole apparse sulla stampa proprio da uno dei responsabili di GTF, se non ricordo male, che paventava possibili spostamenti di fiere che poi sappiamo bene che quando si spostano delle fiere difficilmente ritornano, perché trovano una location migliore. Quindi sono dubbi, anche se venivano smentite queste possibilità in quell articolo di stampa, ma sono dubbi che nascono in tutti noi, perché parliamo della città di Riva del Garda, di interventi che non dureranno 2 o 3 mesi ma dureranno un anno o due di sicuro, prima di vedere il completamento, se non di più. In questi tempi la città di Riva del Garda cosa deve aspettarsi? Qui bisogna che ci sia un grande lavoro politico, economico, che sia ben contemperato perché altrimenti corriamo il rischio di Verbale / 12

13 dover fare stagioni, se non anni, in cui la città di Riva del Garda dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per poter competere sul territorio con il turismo e soprattutto rimanere in piedi, perché non dimentichiamoci che non siamo in un momento propriamente florido da un punto di vista economico. Quindi credo che si debba fare un forte ragionamento in questa direzione. Credo di essere riuscito a far comprendere quelli che sono i miei punti fondamentali in tutto questo percorso, vorrei sapere, qui forse riformulando le domande riusciamo a fare un quadro più sintetico, ci sono dei tempi? Sappiamo se queste realizzazioni teatro, costi, le domande che ha posto un po Bassetti, le riprendo e le faccio mie perché sono i dubbi e le perplessità. C è già un progetto per quanto riguarda le tempistiche che impegneranno la nostra città e quindi a livello politico c è uno schema che preveda un qualche cosa di potenzialmente differente? Si faranno strutture alternative? Si sceglierà di tornare al vecchio sistema degli alberghi per quanto riguarda le fiere? Sono dubbi. I tempi di costruzione si riescono o si pensa di riuscire a gestirli in maniera organica, centro fieristico, centro congressi e futuro teatro? Questi sono fondamentalmente i tre aspetti che mi piacerebbe fossero chiariti in maniera abbastanza chiara. Grazie. Grazie Consigliere. Ha chiesto la parola il Consigliere Modena. Prego. ^^^ Entra il Consigliere Pietro Matteotti: il numero dei presenti sale a 26. ^^^ Consigliere Modena Quello che dovevo dire l ho detto nell illustrazione della mozione, volevo aggiungere un paio di cose, anche perché il mio intervento è ai fini regolamentari, siccome volevamo proporre un emendamento, credo che si debba fare solo nel primo intervento, si può fare anche dopo? Dato che ci siamo Basta che lo faccia prima della fine della discussione, quindi primo o secondo intervento. Consigliere Modena Dato che ci siamo lo facciamo adesso così serve per la discussione. Nel sentire un po gli interventi precedenti mi viene un po il desiderio di aggiungere qualcosa a quello che ho detto o di ribadire quello che ho detto, perché qui c è il rischio di dire tante volte le stesse cose. Comunque sottolineiamo ancora quello che è stato detto e lo voglio sottolineare in modo molto semplice, proprio schematico, è quello di dire: quando si parla del teatro, è inutile che ve lo dica, lo sanno tutti, del fatto che è il sogno di tutti noi almeno da parte mia che il teatro Perini sarebbe potuto essere il nostro teatro, questa è una cosa affettiva, storica che non si può più fare, punto e basta. Del fatto che il sentirci i terroni del Trentino e quindi i primi di una certa parte del territorio e di voler avere una struttura adeguata per fare qualunque cosa, anche questo credo che nessuno discuta, quante volte abbiamo detto: ah se avessimo avuto, avremmo potuto fare? Quindi è chiaro che su questo tutti quanti condividono. Ma non è così che è nato il discorso del teatro inserito in quella struttura, una cosa è il teatro inteso così come presentato da Oss Noser e come citato da Bassetti, un concetto teatrale in cui c è il teatro a 360 gradi e il secondo concetto è quello che emergeva invece dalle emergenze tecniche, specifiche e attuali che è quello di dire, all interno del palazzo dei congressi, visto la struttura del palazzo dei congressi faccio una sala. Un po il concetto che ha detto prima Zambotti, di quello che si era parlato della Baltera. Anche Verbale / 13

14 della Baltera si era detto, non so se vi ricordate, alla Baltera c era un pezzo di Baltera che era stato costruito per farci la Pallacanestro, poi la cosa si è dimenticata, non è stato possibile realizzarla, sono state modificate delle cose, sono state modificate delle norme. Poi è stato detto: facciamo il polivalente. E rimasto il valente ma i poli sono scomparsi, poi si è acquisito Betta davanti per dire: facciamo il polivalente, ci facciamo il cinema, il teatro. Di quello non si parla più! Ora il palazzo dei congressi evidentemente ha delle esigenze che possono anche essere spettacolari vicino alle congressuali ma non è quello spettacolare che ci porta ad avere un centro teatrale, direi un teatro stabile in un certo senso perché quello che ci viene proposto è il desiderio di avere un teatro stabile, di avere qui la possibilità di fare cultura tutto l anno in un certo senso. E da qui che è emerso il discorso che faceva Bassetti prima, è di qui che emergono un altro paio di considerazioni, io ricordo nella campagna elettorale del 2005 quando divenne Sindaco Matteotti prima della campagna elettorale, una delle discussioni maggiori era quello che riguardava la fiera la Baltera. Si è deciso poi di fare lì, giusto o sbagliato che sia, io non ero d accordo, altri erano d accordo ed è stato fatto lì. Ma i concetti che facevano questo andavano poi a collegarsi con tutta un altra serie di cose dalle quali si sono scollegati. Ve lo ricordate il palazzo dello sport al confine con Arco? Sono tutte cose che poi non si possono prendere uno alla volta, si prende un pezzetto, si mette da parte e poi è evidente che se uno ha un progetto complessivo in cui vede alcune cose e ne prende alcuni pezzetti e li sposta il progetto complessivo non c è più. Ho fatto l esempio del palazzetto dello sport come potrei farne degli altri, peraltro lo stesso delle fiere. Ora noi andiamo a fare, il Senatore Molinari è uno che ama ricordare e devo dire la verità che dobbiamo anche noi ricordare che nell ottica, io la chiamo ancora comprensoriale perché comunitaria penso a tutt altre cose, nell ottica comprensoriale noi siamo andati a fare delle cose nuove: la Gestel per la gestione delle tasse, il Mag, l acqua, tutta una serie di cose che stanno andando avanti che attaccano Arco e Riva insieme sullo stesso carro. Ora come è possibile, faccio il Mag, che vuol dire la cultura di tutto l Alto Garda insieme e dopo mi scoltello sul teatro, ne faccio un pezzo di qui e un pezzo di là? Ora se siamo convinti, e io lo sono, che la nostra realtà di mila anime potessero avere l esigenza di fare cultura insieme, ma lo fa anche quella struttura la cultura insieme! Che senso ha fare due strutture di cui una, qualcuno non lo capisce, altri fanno finta di non capire però c è qui gente che ha avuto incarichi di responsabilità all interno del palazzo dei congressi. Ma come potete immaginare che all interno del palazzo dei congressi si metta un altra attività con tempistiche diverse, programmazioni diverse, esigenze diverse perché magari un congresso deve fare una rappresentazione una volta? Non ci sta attaccato neanche con il vischio. Il problema del esigenza teatrale che c è stato a Riva per la stagione normale non era solo il fatto che la sala è piccola, che la sala è bassa, che ci sono tutta una serie di problemi, ma anche il fatto che se si decide che domani c è Gassman che mette in scena una commedia, in quel periodo il palazzo dei congressi non potrà assumere un contratto con qualcuno che viene a fare i congressi. Siccome i tempi e le esigenze sono diverse va a finire, come andava a finire un volta, che confermi un concerto della Haydn e poi fai una figuraccia a chiamare la Haydn. Noi adesso andiamo ad accentuare queste problematiche. Quando è emersa la necessità tutti quanti hanno condiviso sul fatto che nel nuovo palazzo dei congressi ci fosse un nuovo spazio, Cecchetto si era immaginato quello discesa, ognuno ci mette la fantasia che vuole. Poi improvvisamente, dico improvvisamente perché noi poveri peones della Minoranza solo questo possiamo dire, abbiamo assistito alla presentazione di Oss Noser e dei progettisti di questo e della Lido di Riva Spa che sono venuti a portarci un progetto preliminare, in cui si citavano queste cose che Oss Noser ci ha descritto questa volta, più o meno. Verbale / 14

15 Il giorno successivo, Sindaco allora Molinari se non sbaglio, c era ancora Molinari mi pare, il giorno successivo, questo umile gruppo consiliare ha mandato una lettera alla Giunta in cui ha detto: cari Signori che bello quella roba però cortesemente, visto e considerato che ci sembra che ci siano delle cose che non quagliano sul progetto complessivo cioè su quello che sto dicendo io fate delle riunioni in cui prima di procedere, prima di andare avanti, prima di mettervi d accordo, in cui parliamo della cosa. Io dico sempre che purtroppo qui ci si dimentica sempre che dovremmo essere tutti sulla stessa barca, parlare non vuol dire rompere le scatole l uno all altro, vuol dire metterci intorno a un tavolo e dire: costi, benefici, vale la pena? Non vale la pena? Possiamo fare questo? Ne facciamo un altro? Questo vuol dire parlare. Questo l abbiamo chiesto il giorno successivo alla riunione consiliare. Qualcuno vi ha risposto? No! Non solo non è mai stata fatta la riunione, non hanno neanche avuto l educazione di rispondere a una lettera scritta e firmata in cui si chiedeva questo. Adesso arriviamo qui, ma perché siamo arrivati qui? Perché abbiamo presentato una mozione noi alla luce di quello che è accaduto ad Arco e ci ritroviamo a discutere di una cosa che dovevamo discutere allora, 5, 4, 3 anni fa, non mi ricordo quanto. Torniamo a bomba e diciamo perché è venuto fuori il discorso di Bassetti stasera? Perché all interno del gruppo abbiamo detto: siamo d accordo, come dicevamo in mozione, che la cosa debba andare avanti; crediamo che ci sia la necessità di avere uno spazio che sia utilizzabile da tutti, utilizzabile significa che non abbia orpelli tali da essere vincolato, utilizzabile può anche dire che il balletto russo viene e ho la sala grande e il balletto russo balla anche se non ha la torre scenica e quindi teniamo strutture, organizzazione, tempi noti e certi che ci procedono ad andare avanti lì. Riva, tutti noi decidiamo che ci vuole il progetto sostenuto, qui presentato e illustrato da Oss Noser, benissimo solo che non possiamo andarlo a fare lì, lo andiamo a fare da un altra parte, ci sono le risorse? Qualcuno dice di no, ma se ci sono le risorse si tirano fuori e andiamo a farlo da un altra parte. Ecco perché è emersa la proposta che è stata fatta stasera da Bassetti. Ecco perché, è il motivo del mio intervento, proponiamo un emendamento a quella che era la nostra mozione dell altra volta, che se volete vi leggo, è quella di dire: nel dispositivo attacchiamo una frase che dice nei quali entra la realizzazione del teatro inteso come spazio polivalente che rafforza la potenzialità del palazzo dei congressi e aggiungiamo un punto che dice ad identificare nell area Miralago il luogo specifico ove proporre la realizzazione di un centro teatrale come quello proposto ed illustrato. Se lo può consegnare, anche se ho qualche perplessità sul discorso del piano fascia Lago ma non sono un tecnico, ci penserà qualcun altro. Se ben ricordo, quando c è stata la presentazione del piano fascia Lago a cui avevo partecipato in Commissione Urbanistica, mi sembra che ci fosse un problema di fascia Lago, però non entro in merito. Consigliere Modena Non voglio fare dibattito ma è evidentemente provocatorio. Ha chiesto la parola il Consigliere De Pascalis. Consigliere De Pascalis Grazie. Pensavo che la situazione fosse abbastanza chiara dopo che si erano sentite le discussioni Verbale / 15

16 la volta scorsa. Però adesso, proprio gli interventi che si sono succeduti, che cosa hanno fatto emergere? Hanno fatto emergere dubbi, perplessità che stanno un pochino aumentando, stanno aumentando, stanno lievitando quasi. Dubbia perplessità, che è giusto per un opera di questo livello, hanno una ragione di esistere ma che non dovrebbero indurre né paure né retro pensieri. Le paure di affrontare qualche cosa che forse è al di là di ciò che la città può affrontare, retro pensieri ma come faremo poi successivamente a gestire un opera di tal fatta? Se si affronta la questione avendo paura e retro pensieri, evidentemente i dubbi e le perplessità lievitano e non ci danno la lucidità necessaria per andare a fondo della questione. Io dico soltanto una cosa, ho solo una certezza nel panorama della discussione o per quello che si è detto. L unica certezza che ho e che secondo me non è derogabile, è proprio quella che finalmente a Riva non si parli più di polifunzionalità. Io spero che ogni volta che si parli di polifunzionalità si abbiano a ripercorrere le esperienze che questo significa. La polifunzionalità, i poli di un certo tipo non hanno mai prodotto niente di valido perché non sono stati né carne né pesce, non sono stati né grigio né bianco, non sono stati niente perché non hanno dato ciò che la città o alcuni pensano sia necessario per la città. Quindi l unica certezza che ho io è quella. Che cosa invece è emerso? E emerso che, io vorrei saperlo in maniera assolutamente chiara e inoppugnabile, con impegni precisi, quali saranno i tempi è emerso in maniera assolutamente chiara i tempi per la realizzazione, perché tutto non si produca, come sta avvenendo per altre questioni che interessano la città, il conventino, la viabilità, la cartiera del Varone e tutte queste cose qui non ci si riduca a parlarsi addosso. Per me fondamentale sono sapere quali sono i tempi, i tempi certi che non debbono essere protratti in maniera indiscriminata così perché non ci sono le risorse o non c è la tempistica giusta o la burocrazia ci mette gli orpelli agli impedimenti, tutto quello che noi sappiamo poter esistere per opere di questo tipo. Quindi i tempi. Altra questione che è emersa sono i costi e i costi iniziali e i costi di gestione e su quelle non possiamo soltanto accettare, ma sì si andrà avanti con due persone e poi a chiamata verranno gli altri! Ci si dica in maniera molto precisa quali sono i costi per l una cosa (per la gestione globale della struttura) e anche per quando ci sono le rappresentazioni. Adesso sta emergendo una questione dove? Quindi c è una questione funzione, una questione tempi, una questione costi, una questione dove, mentre invece sembrava che la questione dove fosse stata risolta. Ecco perché credo che evidentemente, anche perché tutto non è stato chiarito, dico: che cosa sta avvenendo? caro Sindaco che tutti hanno rimpallato a lei e alla sua Giunta la responsabilità di una decisione che deve essere ultimativa e non più trattabile. Per cui mi aspetterei che ora o dopo la discussione ci sia la dichiarazione che non è la dichiarazione di intenti, perché di intenti è strapieno il mondo, ma la dichiarazione è una dichiarazione in cui lei si assume la responsabilità in ordine alla funzione, ai tempi, ai costi e al dove. Una volta che lo ha detto qui poi non venga successivamente a riproporre ulteriori e trattabili questioni. Le cose quando vanno assunte, vanno assunte in maniera assolutamente inoppugnabile. Quindi questa responsabilità, tutti quanti, anche perché si sono tutti un po barcamenati, gliel hanno rimpallata; lei faccia quello che deve. Che cosa mi piace di positivo? Perché io quando avevo parlato della Miralago avevo parlato di che cosa? Finalmente creare a Riva qualche cosa attraverso cui si legasse il nome della città di Riva, allora avevo fatto l esempio di Erice, avevo fatto l esempio anche di Sanremo, nel senso che se la città di Riva è capace di legare il suo nome ad un evento o a tanti eventi che poggiano su una struttura, può darsi che faccia quel salto di qualità che a parole tutti quanti noi ci aspettiamo che faccia. Ma bisognerà, anche in questa occasione, riuscire ad avere le idee chiare del che cosa bisogna fare una volta avuta la struttura perché la città di Riva sia sinergica anche alla struttura che vogliamo creare. Quindi riuscire ad avere fin da subito le idee del che cosa Verbale / 16

17 pensare di fare, ed è tutto sulle sue spalle caro Sindaco, perché qui le idee non è che siano poi così compiutamente espresse. Grazie. Grazie Consigliere. Ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi Questa storia veramente prende ogni settimana binari completamente diversi, c è un articolato, siamo arrivati a un punto veramente che secondo me non verrà fatto nulla, oltretutto siamo nella situazione di una crisi nazionale, di una crisi mondiale, di una crisi europea, la Provincia Trentini mi dicono che è parecchio indebitata, sicuramente presumo che nei prossimi 3 anni non verrà fatto nulla. Tant è vero che il Sindaco si trincea dietro dicendo che tutto sommato ci sono dei protocolli firmati, l iter è avviato e quindi attendiamo. Questa attesa si prolungherà nel tempo, perché non ci sono i soldi. Ma in ogni caso io a un certo punto sorrido, purtroppo non ho potuto ascoltare l intervento del Consigliere Bassetti perché per impegni non sono potuto arrivare prima, mi ha stupito l emendamento del Consigliere Modena sulla propria mozione e questo mi lascia un po amareggiato e nello stesso tempo contento. Anche perché noi quando avevamo bocciato il piano Cecchetto, era accompagnato oltretutto da una relazione del sociologo dell AI il quale diceva che il binomio cultura/fiere era perfetto e tutto questo Consiglio Comunale diceva: bellissimo il binomio cultura/fiere. Oggi invece ad ascoltare gli interventi dei vari Consiglieri Comunali abbiamo constatato dopo anni quello che dicevamo 10 anni fa, che bisognava troncare questa diversità, questo tentativo di accumulare le cose. Bene o male vedo che il Consiglio Comunale pian pianino ci dà atto su quello che noi dicevamo 10 anni fa. Abbiamo sempre sostenuto che si potrebbe tranquillamente distaccare dal palazzo dei congressi, creare nel palazzo dei congressi un palazzo dei congressi proprio a carattere solo ed esclusivamente congressuale, perché la nostra città può accogliere, essendo una città turistica, l attività congressuale, non la fieristica, come noi da 15 anni diciamo. Nello stesso tempo criticavamo il progetto Cecchetto perché io nella ristrutturazione del palazzo dei congressi vedevo bene la sala posti congressuale che poteva essere dimensionata a posti, quello era un progetto accettabile dal momento che si voleva puntare sul congresso. Avevamo criticato i tempi, il cambiamento di rotta da parte dell Amministrazione con l inserimento del teatro all interno del palazzo dei congressi e quello già nel 2005/2006 eravamo contrari, non eravamo contrari al teatro, perché sono anni che ci battiamo per il teatro, ma anche sul teatro ovviamente va fatta una sorta di dibattito e di discorso cittadino. Se la città di Riva, che secondo me potrebbe tranquillamente osare, anche per la tradizione culturale che ha la città stessa, per la storia musicale, l 800 Rivano è stato la culla della cultura Europea, è stato un centro molto attivo e interessante dove si può tranquillamente attingere e prendere progetti ed eventualmente continuità per far funzionare un teatro. Far funzionare un teatro oggi in un momento di crisi bisogna renderci conto che il nostro Bilancio Comunale verrà notevolmente impegnato, non si può assumere l onere di dire: facciamo un teatro di questa caratura. E non pensare a cosa sarà la gestione di un teatro, a cosa comporterà la gestione teatro. Ci vorrà un ufficio finalmente corposo per l Assessore della Cultura, perché bisognerà lavorare parecchio. Volevo dire una cosa su dove siamo arrivati. E chiaro che il Sindaco si nasconde, giustamente dice: c è un iter avviato e su quell iter io faccio fede. Io ritengo che questo non sia più sufficiente perché ci vogliono delle risposte chiare, ben definite e soprattutto bisogna veramente iniziare a discutere su quello che la Busa stessa vuol diventare. Con i nostri cugini di Arco non mi sembra che ci siano stati dei rapporti di comunicazione in Verbale / 17

18 modo tale da poter dire cosa facciamo noi e cosa farete voi o cosa possiamo fare assieme. Perché il punto, come sempre, sta anche qua. Il fatto che Arco tiri fuori da questo cilindro magico una torre scenica che non ha nessuna utilità su quella specie di auditorium che vogliono fare, o la Provincia ferma Arco oppure Riva pretende di allargare il tavolo con Arco e dire: signori stiamo molto attenti perché rischiamo di, proprio in funzione al fatto che c è una crisi e quindi bene o male la Provincia prima o poi inizierà ad attivare e giustificarsi attraverso questa spada, la spada della crisi ovviamente deve tagliare le teste, deve tagliare finanziamenti, molto probabilmente Riva del Garda sarà una delle prime città Trentine che verranno tagliate. Anche perché abbiamo un sacco di progetti giganteschi e sconfusionati. Abbiamo tante cose faraoniche in cui tutti un po ci credono e un po no e non viene fatto niente. Ho sempre detto: se veramente siamo convinti che la locomotiva delle fiere tira, allora se veramente ci crediamo a questo dobbiamo fare, realizzare quel progetto per il quale era stato vinto quel concorso. Il progetto delle nuvole. Io avrei osato se fossi stato convinto di un settore di questo tipo, come oso e oserei se fossi il Sindaco, di portare un teatro con queste caratteristiche a Riva del Garda. Ma condivido in pieno l emendamento presentato dal Consigliere Modena, quello di portare il teatro sull area Miralago, perché potrebbe essere sì un punto di attrattiva per la città stessa un teatro sulla Miralago e ce lo vedrei veramente bene un teatro su quell area perché su quell area potrebbe veramente partire, oltre alla struttura vera e propria, un progetto che abbia un seguito al teatro stesso. Perché il teatro all interno di un centro congressuale, è chiaro come dice Modena, dopo dovremmo fare i conti con la concomitanza dei congressi etc. etc.; invece il teatro è un polmone vivente a sé, che prende vita da mille cose, potrebbe prendere vita dall attività come diceva la volta scorsa abbiamo un conservatorio, abbiamo una tradizione musicale, abbiamo degli eventi che hanno bisogno di spazi infrastrutturali di una certa elevatura. Non possiamo più pretendere di aumentare la qualità quando non abbiamo spazi sufficienti per accogliere eventi che pretendono la qualità per poter essere fatti. Riva secondo me potrebbe tranquillamente, all interno di una Provincia come il Trentino, fare da guida per poter fare esplodere quel bisogno di cultura che c è e che abbiamo e che sarà, insieme al turismo e insieme all agricoltura, la salvezza per il nostro paese intero come nazione Italia, perché se non puntiamo su queste cose da questa crisi l Italia non ne uscirà mai. A me piacerebbe trovare un Amministrazione che non dico che riparta da zero ma quasi, perché sarebbe ora e tempo di aprire un tavolo e di iniziare a pensare seriamente e concretamente a progetti che abbiano veramente un senso, che abbiano veramente un fine e che non siano un insieme di cioè Riva deve fare il salto di qualità, non è più il paese dove nell edificio della scuola ci possono stare i pompieri, ci può stare l oratorio e ci può stare la scuola musicale. Riva deve iniziare a fare un salto di qualità culturale, deve iniziare a curare le scuole, deve iniziare a curare i teatri, deve iniziare a curare i luoghi di cultura. Ma a separarli definitivamente da quello che è lo sport, da quello che è il congresso, da quello che è attività fieristica, perché sono cose che non si intrecciano tra di loro, sono cose che hanno bisogno dei propri spazi, lo sport ha bisogno del suo spazio, il teatro, la cultura ha bisogno del proprio spazio, le fiere e i congressi hanno bisogno dei propri spazi. Se noi ci crediamo a queste cose dobbiamo pretendere, per poter fare quel salto di qualità che Riva oggi deve assolutamente cercare di fare, ma non solo con Riva del Garda, è la Provincia autonoma Trentina che deve permettere a Riva del Garda di fare quel salto, perché grazie a Riva del Garda il turismo Trentino può avere un incremento. Se questa cosa non viene fatta sarà la morte del Trentino stesso, perché prima o poi la bolla economica, la bolla dell indebitamento provinciale salterà e allora saranno periodi neri per tutto il Trentino Alto Adige, non solo per Riva del Garda e da quella crisi che ci potrà essere in Trentino non ne verremo più fuori, perché siamo indietro di 30 anni su quello che riguarda le infrastrutture, siamo indietro di 30 anni su Verbale / 18

19 tutto, perché negli ultimi 30 anni purtroppo noi ci siamo abbandonati in mille progetti che si accavallano l uno con l altro e che non hanno nessuna possibilità di uscita. Io invito eventualmente il Sindaco, attraverso questa mozione, ad aprire un dibattito all interno di Riva del Garda, a tentare di fare un salto di qualità. Progetti chiari, definiti e distinti perché ora è tempo che a Riva del Garda vengano fatte queste cose. Ribadisco, io stralcerei quel protocollo d intesa che c è stato tra la Provincia con tutto quello che abbiamo fatto, Miralago e tutto quanto. Bisogna ritornare a rimettere sul tavolo tutti questi progetti perché ogni progetto deve essere rivisto. Grazie. Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti Paolo. ^^^ Entra il Consigliere Morghen: il numero dei presenti sale a 27. ^^^ Consigliere Matteotti Paolo Grazie. Purtroppo non c ero lo scorso Consiglio quindi mi sono perso una parte della discussione, comunque ho seguito con grande attenzione questi interventi che sono tutti sostanzialmente accettabili per quello che hanno detto anche nelle proposte, poi vediamo. Comunque partendo da una questione che è stata sollevata e facendo un pochino di storia, successe che l Amministrazione Comunale di Riva o le varie Amministrazioni, anche questa, guardando molto avanti a un certo punto, non tanti anni fa, cominciarono a ragionare in termini non localistici e quindi a dire Riva e Arco, la Valle di Ledro sta prendendo una sua strada molto saggiamente e Riva e Arco possono tendere a una comunanza di intenti etc. etc. e si partì. Sono stati già citati questi fili che sono stati annodati in anni successivi. Dal mio punto di vista parziale, quindi un arcense potrebbe dire non è andata così ma io vedo che è stata citata l iniziativa per quanto riguarda l acqua, l iniziativa per quanto riguarda il museo dell Alto Garda, teleriscaldamento, altre iniziative di vario tipo, la caserma della protezione civile fatta ad Arco, un equa spartizione dei compiti. Tra l altro, c è qui anche Modena, questa visione anche con la scuola musicale civica, in questo caso voglio dire che in qualche caso Riva salva situazioni compromesse portando il suo know-how e un altro esempio spettacolare è la Virtus, nel senso che si ragiona con una squadra di basket che è elemento unico con elementi misti. Quindi questo ragionamento prosegue in maniera brillante. A un certo punto succede che ognuno sa, come diceva il Consigliere Bassetti, la sua specializzazione specifica. Arco ha questi negozi sulla montagna, al centro di rampicata, noi siamo quasi un po invidiosi di questa sua specializzazione che si è sviluppata, in merito agli arcensi, in merito alla natura si è formato questo interessante agglomerato di iniziative e di punto in bianco salta fuori questa storia del teatro. Quindi tra amici che si stanno cominciando a parlare, io apro un negozio di panetteria, tu apri un negozio di scarpe, a un certo punto anche io apro un negozio di panetteria, piccolino ma lo apro anche io, non te lo dico tanto siamo amici. Potrei chiamarlo uno sgarbo nel senso che questa cosa è una vocazione storica, il Rivano è del primo 900, sapeva a memoria, compreso mio nonno, dei pezzi di opera lirica perché andavano a teatro, fa parte della storia Rivana e non della storia Arcense. Allora vogliamo buttare via la storia perché non vale più neanche questo? E andata così, la storia stava dalla nostra parte. Quindi questa faccenda di Arco che costruisce questa cosa con la torre scenica, me la potete raccontare come volete, ma io ho parlato con l Assessore del Comune di Arco, loro sono convinti di fare un teatro con più di posti, che si avvicina molto a nostri e quando sarà fatto il loro difficilmente faremo il nostro. Questo ragionamento mi dispiace dirlo perché non va in quell ottica di un reciproco aiuto e spartizione di ruoli che a me piaceva così tanto, ma Verbale / 19

20 è stato in qualche maniera bruscamente interrotto? Speriamo che non ne succedano altre di queste spiacevolezze, io la leggo così, però potrebbe essere una lettura viziata. Poi la Provincia, perché la Provincia firma dei protocolli ma sta lì a vedere, tentenna, la questione delle fiere l abbiamo vista, adesso si parla anche di Rovereto. Arriva un Assessore ogni 2 o 3 anni e dice state tranquilli Rivani che le fiere sono qua, non può essere altro, ci abbiamo investito tanto e poi ogni tanto spunta su una fiera attaccata all altra, di qua e di là, non preoccupatevi questa è una fieretta e siamo sempre lì preoccupati che non ci mollino. Ma questa che razza di politica è? Vedo oggi sul giornale, non c entra molto, che il Consigliere Zeni se la prende con Mellarini e dice non starete mica pensando di finanziare la seggiovia, lo sviluppo del Monte Bondone visto che il Comune di Trento è rientrato, quando ci sono altri comprensori che vale la pena di sostenere?. La Provincia aspetta che noi continuiamo a premere, ognuno ha la sua visione, e riversa i suoi fondi verso colui che in quel momento preme maggiormente dimenticando il protocollo. Già che ci sono, questa faccenda del fondo ODI di questo banchiere ampiamente condannato per ricettazione e quant altro, che gestisce il PD di Verona che dice ma insomma ce ne vogliamo liberare? Non è possibile che questo gestisca 180 milioni di Euro. Il della Provincia di Bolzano che dice noi a queste condizioni i soldi non li diamo. Arrivo al collegamento, l ho presa un po alla lontana, vediamo che 7 milioni di Euro a Limone per la ciclabile che arriva sul confine, poi ci servono i soldi per arrivare a Riva, 15 per la ciclabile o 17 a Malcesine che ha già preso 8 milioni di Euro per fare una seggiovia e l innevamento artificiale, non è che quei soldi si verseranno sulla comunità Rivana, quegli investimenti fatti all estero. I soldi ci sono ma non so se è corretto rispettare un accordo di Milano che più nessuno rispetta tanto meno il Governo, lo rispettiamo, dei soldi delle Province limitrofe e contribuiamo al loro sviluppo economico. Verranno una trentina di milioni di Euro da spendere per allacciarsi alle loro piste ciclabili, fatte con i nostri soldi? A me pare una cosa un po confusa, molto confusa, sbagliatissima soprattutto se poi la gestione di questo qua, che è pluricondannato, almeno la decenza di tirare giù l uomo che si mette la faccia. A me sembra di vivere in un altro mondo e ogni tanto vediamo qualcuno che se la prende con i Trentini, qui ci piombano su questa cosa qua, questa ripartizione dei soldi che recentemente Brancher ha tirato fuori, se prendete e scrivere tutti quanti i Comuni, non è che dicono bene il Trentino che ha preso i soldi, i Comuni sono rimasti fuori e dicono a noi niente e a Malcesine li ha già presi per farsi gli impianti?. Comunque questo sto dicendo, adesso vengo alla relazione che c è tra quello che ho appena citato, che sarebbe a dire che la Provincia non sempre spende esattamente i soldi, ripeto, del patto emiliano non frega più niente a nessuno, men che meno al Governo che non si fa premura di chiedere altri soldi. Quindi facciamo come Durnwalder, lo facciamo anche perché abbiamo il buon motivo che il della società è poco presentabile e questi soldi riversiamoli sul territorio a questo punto. Perché noi nel famoso protocollo avremo una serie di cosucce. Metto la mia lista personale, questa è roba vecchia, la Cittadella dell Accoglienza, abbiamo sempre detto che noi quando saremo più vecchi di adesso andremo lì, ma bisogna cominciare a pensarci; l ex ospedale bisogna cominciare, non so a che punto sia, è avanti, avanti, avanti, ma è fermo. So che al liceo giovedì presenta un progetto per poi correre all esproprio. Poi abbiamo le scuole di rione Consigliere, forse mi è sfuggito, non riesco a cogliere il Consigliere Matteotti Paolo Ma lei aspetti e colga. Verbale / 20

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