ALCUNE RIFLESSIONI SULL EQUILIBRIO TECNICO DI UN PORTAFOGLIO ASSICURATIVO. Ing. Paolo LOSA

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1 ALCUNE RIFLESSIONI SULL EQUILIBRIO TECNICO DI UN PORTAFOGLIO ASSICURATIVO Ing. Paolo LOSA L indice di rischio di un portafoglio è tanto più ridotto quanto più è elevato il numero dei rischi assicurati, ma la probabilità di fallimento di un portafoglio quotato a tasso puro, cioè senza caricamenti, è tanto più elevata quanto più numeroso è il numero dei contratti sottoscritti (teorema della rovina del giocatore in un gioco equo). Lo sviluppo di un ramo assicurativo puo quindi costituire la premessa per un proficuo ampliamento del business, qualora sia stata consolidata una base premi con remuneratività stabile nel tempo o, viceversa, condurre al suo collasso se le acquisizioni contrattuali sono state condotte con tariffazioni cosiddette pure, cioè non implementate dell aliquota dei caricamenti; aliquota che deve essere tanto più elevata quanto più esiguo è il numero dei contratti sottoscritti. L indice di rischio di un portafoglio è tanto più ridotto quanto più è elevato il numero dei rischi assicurati, ma che la probabilità di fallimento di un portafoglio quotato a tasso puro, cioè senza caricamenti, è tanto più elevata quanto più numeroso è il numero dei contratti sottoscritti (teorema della rovina del giocatore in un gioco equo). Lo sviluppo di un ramo assicurativo puo quindi costituire la premessa per un proficuo ampliamento del business, qualora sia stata consolidata una base premi Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 1

2 con remuneratività stabile nel tempo e, viceversa, condurre al suo collasso se le acquisizioni contrattuali sono state condotte con tariffazioni cosiddette pure, cioè non implementate dell aliquota dei caricamenti; aliquota che deve essere tanto più elevata quanto più esiguo è il numero dei contratti sottoscritti. Tali concetti debbono essere tuttavia integrati da una razionalizzazione dell attività acquisitiva. E cioè necessario che un ramo assicurativo, pur formalmente identificato da un unica nomenclatura ministeriale, sia costruito con un attenta e oculata strategia di omogeneità costitutiva. E pertanto irrinunciabile che le tassazioni (tariffe nei rischi di massa, quotazioni nei grandi rischi e nei rischi speciali) siano calcolate, per quanto possibile, su aree o gruppi di rischi omogenei. Ho usato l affermazione per quanto possibile, allo scopo di evidenziare che il cammino nell ampio paesaggio dei rischi (intendendo per tali l oggetto dell assicurazione e non l accezione probabilistica del prodotto tra la frequenza di accadimento e il fattore di danno medio), man mano che ci avviciniamo alle grandi dimensioni, ci fa sentire sempre più soli. Siamo infatti meno confortati nelle nostre scelte nella misura in cui meno numerose e meno dense si rivelano le isole di omogeneità, e meno attendibili i relativi supporti statistici. Il paesaggio, da continuo, cosi come si presenta nell ambito dei piccoli rischi, appare sempre più discreto, con ampie aree di discontinuità tra un entità e l altra. Per chi volesse avventurarsi in tali regioni estreme, l unica fonte di sopravvivenza è reperibile nell ambito della gestione professionale del rischio, cioè un Risk Management fortemente teso alla personalizzazione e all analisi puntuale Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 2

3 (logiche ben lontane, nelle applicazioni, dalla comparazione statistica e dalla legge dei grandi numeri). Certamente, di tali paesaggi ne esistono tanti quanti sono gli operatori assicurativi; e non vi sono regole o confini che definiscano in maniera univoca la separazione tra cio che è paesaggio dei rischi di massa, o delle isole omogenee, e cio che è il deserto, dove, di tanto in tanto, troviamo delle oasi, le une diverse dalle altre. Potrebbe accadere che una certa categoria di rischi, caratterizzati in qualche modo da connotazioni comuni, sia riconducibile a logiche di omogeneità per un operatore assicurativo, e costituisca, per altri operatori, una singolarità da gestire in maniera personalizzata. Cio dipende, in gran parte, dalle scelte strategiche dell impresa nel porre in essere pianificate politiche di sottoscrizione piuttosto che sporadiche e improvvisate attività di sottoscrizione. Rimane in ogni caso una certezza unificante: l applicazione sistematica delle analisi andamentali sulla frequenza di accadimento, sul costo medio del sinistro, sulla velocità di liquidazione, sulle spese di liquidazione e sul rapporto sinistri/premi. E chiaro che i primi quattro tra gli elementi sopracitati assumono un importanza fondamentale nella gestione dei rischi di massa (da taluni definiti, più o meno impropriamente, rischi della persona) e di alcune aree omogenee di rischi, afferenti particolari tipologie di medie aziende. L ultimo elemento, il rapporto sinistri/premi, costituisce invece la risultante della gestione del business assicurativo per ogni segmento di attività: di massa, delle aziende e dei grandi rischi. Tale variabile riveste una valenza significativa non solo in ambito Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 3

4 strettamente tecnico, ma anche, e particolarmente, in ambito organizzativo per quanto attiene ad un corretto funzionigramma e ad un appropriata individuazione di profili professionali rispondenti ai requisiti che emergono dalla pianificazione aziendale delle attività; cio, in relazione sia agli ambiti della sottoscrizione, cioè dell acquisizione dei rischi e quindi della produzione assicurativa, sia a quelli della liquidazione dei sinistri. In tale scenario, che nasce, come già detto, dalla strategia aziendale e che si completa attraverso l organizzazione delle risorse, delle attività connesse alle diversificate aree di business e degli strumenti di analisi (il tutto volto al conseguimento dei risultati-obiettivi pianificati), svilupperemo qui di seguito le logiche di un corretto monitoraggio del rapporto sinistri/premi. E, questo, un parametro di forte impatto sul bilancio aziendale, in particolare sul conto tecnico e sui criteri di appostazione delle riserve sinistri (cioè sull organizzazione dell attività dell intero settore sinistri), nonchè sui criteri e sugli ambiti dell attività di valutazione e di gestione dei rischi. Tutto cio, ovviamente, trova fondamento nella connotazione prettamente tecnica di tale parametro che, come già evidenziato, costituisce la risultante di tutte le variabili tecniche di gestione di un portafoglio. Esprimiamo qui di seguito i concetti di: - Sinistri di esercizio - Sinistri di competenza - Premi di esercizio Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 4

5 - Premi di competenza Sono di esercizio i sinistri generatisi nel corso dell esercizio medesimo. Il loro ammontare complessivo è pari alla somma degli importi pagati in un dato esercizio e degli importi che figurano accantonati dalla compagnia assicuratrice a tutto il 31 di dicembre. Questi ultimi sono i sinistri che, alla data suddetta, non sono ancora stati pagati e, in quanto tali, risultano posti a riserva al fine di garantire ai danneggiati e agli assicurati l assolvimento degli impegni economici assunti nei loro confronti dall impresa stessa. Sono di competenza i sinistri dell esercizio, i sinistri generatisi negli esercizi precedenti, pagati nel corso dell esercizio o posti a riserva al termine dell esercizio medesimo. La competenza sinistri si ottiene detraendo, dal suddetto ammontare complessivo, l ammontare dei sinistri generatisi negli esercizi precedenti, che risultano a riserva all inizio dell esercizio in questione. Da quanto espresso emerge che l importo complessivo dei sinistri dell esercizio supera quello relativo ai sinistri di competenza, solo se l insieme dei sinistri generatisi negli esercizi precedenti che risultano pagati o a riserva alla fine dell esercizio, è inferiore a quello dei sinistri di generazioni precedenti risultanti a riserva all inizio dell esercizio. Cio significa, dal punto di vista della gestione operativa, che gli accantonamenti effettuati dal servizio liquidazione danni sono stati conformi e congrui ai criteri emanati dalla direttiva CEE, recepita dall ISVAP, sull appostazione della riserva sinistri secondo il principio Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 5

6 di oggettività e prudenza corrispondente al costo ultimo degli stessi; cioè al costo che, in considerazione dell inflazione, dell evoluzione oggettiva del danno (si pensi, ad esempio, ai sinistri gravi con lesioni alla persona di RCT) e dell evoluzione giurisprudenziale dei criteri di valutazione, l impresa assicuratrice sarà chiamata a corrispondere anche in data non prossima a quella dell evento dannoso. Pertanto, se l ammontare complessivo dei sinistri di esercizio supera quello dei sinistri di competenza, significa che la gestione operativa del servizio di liquidazione danni sta seguendo le corrette linee guida ispirate alla congruenza tra accantonamenti ed impegni futuri verso assicurati e/o danneggiati. In tal caso, l analisi andamentale del rapporto sinistri/premi, dovrà portare al numeratore i sinistri di esercizio, poichè in tale circostanza la loss ratio, in una logica di prudenza, risulterà massimizzata. Ovviamente, qualora gli accantonamenti a riserva per i sinistri provenienti dagli esercizi precedenti non dovesse coprire i pagamenti degli stessi e gli aggiornamenti della riserva stessa, si dovrà considerare, onde attenersi al criterio dell oggettività e della prudenza nel monitoraggio dell andamento tecnico, l ammontare dei sinistri di competenza in luogo di quelli dell esercizio. Cio, peraltro, comporterebbe una seria e approfondita rivisitazione, talora seguita, se necessario, da un processo di reingegnerizzazione delle procedure afferenti l intera gestione del servizio sinistri. Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 6

7 Per quanto attiene ai premi ( posti al denominatore della loss ratio ), diamo qui di seguito, in analogia a quanto espresso per la voce sinistri, i concetti relativi all esercizio e alla competenza. Sono di esercizio i premi corrispondenti alle schede di produzione emesse dall impresa assicuratrice nel corso dell esercizio medesimo. Essi possono non coincidere con i premi incassati e rappresentano, comunque, una specifica voce nel conto economico del bilancio. In una configurazione di sviluppo di un determinato ramo o settore assicurativo, è evidente che i premi dell esercizio superano come ammontare il complesso dei premi relativi all esercizio precedente. Va osservato che il premio di esercizio relativo a un contratto assicurativo, avente efficacia dalle ore 24 di un determinato giorno dell anno, cioè dalla data del suo perfezionamento, non puo essere considerato come profitto nel conto economico per l intero suo importo, ma soltanto per la parte che risulta dal prodotto del suddetto importo per il rapporto tra i giorni che intercorrono tra la data del perfezionamento ed il 31 di dicembre dell esercizio ed i giorni totali dell esercizio stesso (360). La parte complementare del premio in questione dovrà essere accantonata a riserva, in quanto finalizzata alla copertura dei sinistri di generazione successiva all esercizio nel quale è stato emesso il contratto. Quindi, se da una parte esiste, per i premi dell esercizio, una riserva in uscita, dall altra esisterà, per il medesimo esercizio, una riserva in ingresso Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 7

8 proveniente dagli accantonamenti effettuati, pro rata, nell esercizio precedente. Oggi, con la tecnologia informatica, è possibile quantificare in forma automatizzata la quota pro rata della riserva premi per ogni singolo contratto; è cioè possibile calcolare con assoluta precisione la riserva premi complessiva in ingresso e in uscita per un determinato esercizio. La trattazione tecnica della riserva premi, ai fini didattici, puo comunque essere effettuata anche sulla base della metodologia, ormai superata in termini pratici, della valutazione forfettaria, sinteticamente articolata come qui di seguito espresso. Dobbiamo supporre, con ragionevole attendibilità, che un aliquota pari a circa il 30% del premio imponibile di un contratto assicurativo, possa ascriversi ad oneri di acquisizione e che, pertanto, l aliquota del premio utile residuale sia del 70%. Nell ipotesi che la produzione assicurativa, cioè il complesso delle acquisizioni contrattuali, sia distribuita uniformemente su tutto l arco temporale dell anno, l aliquota dei premi dell esercizio da porre a riserva sarà pari al 50% dei premi depurati degli oneri di acquisizione, cioè al 35%. Pertanto, l ammontare dei premi da appostare alla voce profitti nel conto economico sarà pari alla somma del 65% dei premi dell esercizio appena trascorso ( al netto cioè della riserva in uscita) e del 35% dei premi dell esercizio precedente (pari alla riserva in ingresso). Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 8

9 E, pertanto, di competenza dell esercizio l ammontare pari al 65% dei premi dell esercizio sommato al 35% dei premi dell esercizio precedente. E chiaro che, in una configurazione di sviluppo di un determinato ramo o settore assicurativo, i premi di competenza saranno globalmente inferiori ai premi dell esercizio, in quanto l ammontare della riserva in uscita supera quello della riserva in ingresso. In condizioni di regresso (ad esempio per scelte legate al risanamento di un ramo assicurativo che reiteratamente ha condotto a risultati di disavanzo tecnico) avremo invece una riserva in ingresso superiore a quella in uscita, e l ammontare dei premi di competenza sarà superiore a quello relativo ai premi dell esercizio. Le considerazioni svolte sulla competenza sinistri e sulla competenza premi, ci forniscono i criteri da adottare nel monitoraggio del rapporto S/P di un certo settore, volto alla determinazione di una loss ratio ispirata alla logica dell oggettività e della prudenza gestionale. Si tratta, in definitiva, di massimizzare il suddetto parametro in qualsiasi condizione andamentale. Pertanto: 1) Riserve sinistri sufficienti e sviluppo di portafoglio: Sinistri dell esercizio/ Premi di competenza. 2) Riserve sinistri sufficienti e regresso di portafoglio: Sinistri dell esercizio/ Premi di esercizio. 3) Riserve sinistri insufficienti e sviluppo di portafoglio: Sinistri di competenza/ Premi di competenza. 4) Riserve sinistri insufficienti e regresso di portafoglio: Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 9

10 Sinistri di competenza/ Premi di esercizio. I quattro punti suddetti sono sintetizzati nelle tavole sinottiche ivi allegate. Ricerca delle cause di esplosioni e incendi 10

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