Verso una tipologia delle costruzioni di discorso

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1 Università Roma Tre - Manoscritto - 21 marzo 2007 Verso una tipologia delle costruzioni di discorso Elisabetta Bonvino bonvino@uniroma3.it Francesca Masini fmasini@uniroma3.it 1. Premessa 1.1. Definizioni Discorso = livello di analisi superiore alla clausola Costruzioni = segni, i.e. associazioni convenzionalizzate di una forma e di un significato che possono essere più o meno complesse e più o meno lessicalmente specificate Configurazione = unità di analisi intermedie tra la clausola e il testo, porzioni di testo che circondano una costruzione massimale e che hanno con essa una relazione sintattica (Blanche-Benveniste et al. 1979, 1990) 1.2. Strumenti di analisi Gerarchie di eredità = strumento di rappresentazione della nostra competenza linguistica che consiste in una rete di costruzioni unite tra loro da relazioni di eredità (inheritance links) di varia natura. Rappresentazione in griglie = riscrittura di un testo (parlato o scritto) che, dando conto simultaneamente della dimensione sintagmatica e paradigmatica, permette di visualizzare le configurazioni di discorso. 2. Costruzioni e gerarchie di eredità 2.1. Complessità strutturale Le costruzioni costituiscono un insieme estremamente eterogeneo e complesso che si presta a classificazioni secondo diversi parametri. Uno di questi parametri, che riguarda il lato formale delle costruzioni, è quello della dimensione sintagmatica, ovvero il grado di complessità strutturale delle costruzioni. La Tabella 1 (Goldberg 2006) mostra come l insieme delle costruzioni che costituiscono la nostra competenza grammaticale si collochi su una scala che va dai morfemi alla sintassi. 1

2 Tabella 1. Tipi di costruzioni: dal lessico alla sintassi (adattato da Goldberg 2006:5). Costruzione Morfema Parola Parola complessa Parola complessa (parzialmente specificata) Idiom (specificato) Idiom (parzialmente specificato) Costruzione covariazionalecondizionale Costruzione di transitiva Forma/esempio anti- anti-, pre- pre- avocado avocado, anaconda anaconda, and e daredevil temerario, shoo-in corsa di cavalli truccata [N-s] (plurale regolare) to go great guns andare alla grande jog someone s memory rinfrescare la memoria a qualcuno the Xer the Yer: The more you think about it, the less you understand Più ci pensi e meno capisci SOGG [V OGG1 OGG2] He gave her a Coke Le diede una coca Passivo SOGG AUS SV PART.PASS (SP by ) The dog was hit by a car Il cane fu colpito da una macchina 2.2. Grado di specificità vs. astrattezza Allo stesso tempo, la Tabella 2 (Croft 2001) interseca il criterio della complessità con quello dei livelli di astrattezza (o «schematicità» nella terminologia di Langacker, o «flagging» nella terminologia di Simone). In pratica, le costruzioni possono essere formate sia da materiale lessicale sia da posizioni vuote o categorie. Avremo pertanto costruzioni completamente specificate lessicalmente, costruzioni completamente astratte e costruzioni parzialmente specificate. costruzioni completamente specificate costruzioni parzialmente specificate costruzioni completamente astratte Tabella 2. Il continuum lessico-sintassi secondo Croft (2001:17). Tipo di costruzione Nome tradizionale Esempio Complex and (mostly) schematic Sintassi [SOGG be-tns V-en by OBL] Complex and (mostly) specific Idiom [pull-tns SN- s leg] Complex but bound Morfologia [N-s], [V-TNS] Atomic and schematic categoria sintattica [N], [AGG] Atomic and specific Parola/lessico [this], [green] È importante sottolineare che i due criteri della complessità e del grado di specificità non vanno di pari passo, ovvero l aumento di complessità interna non implica necessariamente un aumento in astrattezza (e.g. i proverbi) (bensì troviamo strutture con diversi gradi di astrattezza ai vari livelli di complessità). 2

3 2.3. Gerarchie di eredità Le costruzioni rappresentano quindi un insieme vasto e variegato. L insieme delle costruzioni di una data lingua vanno a costituire il constructicon. È importante sottolineare, però, che tale insieme di costruzioni non è una mera lista, ma una rete organizzata tramite meccanismi di eredità. Tali meccanismi possono servire a rendere conto di una specificazione progressiva di una costruzione molto astratta (oppure a legare tra loro costruzioni della lingua che hanno caratteristiche sintattiche o semantiche in comune). Le relazioni di eredità possono essere di vario tipo; ad esempio possiamo avere relazioni di eredità polisemiche o metaforiche, oppure possiamo avere semplici relazioni di istanziazione, che si verificano quando abbiamo una costruzione che è un esempio più specifico di un altra costruzione più astratta. Constructicon = insieme delle costruzioni di una lingua organizzato tramite gerarchie di eredità (inheritance hierarchies) e relazioni di eredità (inheritance links) Relazioni di eredità = di istanziazione, polisemiche, metaforiche, ecc. Un esempio di istanziazione è quella ad esempio dei verbi sintagmatici, che al massimo grado di astrattezza corrispondono a una struttura [V PRT] che poi si specifica man mano in vari modi: possiamo avere infatti una costruzione con la particella specificata e lo slot del verbo da riempire (e.g. [V via]), oppure possiamo avere una specificazione diretta e immediata di tutta la struttura (è questo il caso dei verbi sintagmatici idiomatici come fare fuori). Come esempio di relazione di eredità metaforica, questa volta a livello sintattico, possiamo invece citare la relazione individuata da Goldberg (1995) tra la struttura (argomentale) di moto causativa a quella risultativa, seguendo la metafora del change of state as change of location Estendibilità della nozione di costruzione Gli studi fino ad ora condotti sulle costruzioni si collocano nella parte centrale (bianca) della Figura 1. Abbiamo quindi il livello della parola morfologica (studiata da Booij in numerosi contributi), quello delle parole sintagmatiche (di cui mi sono occupata nella mia tesi) e poi il livello micro- e macro-sintattico che è quello sicuramente più studiato. La Figura 1 ci offre tuttavia anche un interessante spunto di riflessione, che riguarda i margini inferiore e superiore della scala stessa. Figura 1. Dai morfemi ai testi morfemi parole semplici parole complesse parole sintagmatiche micro-sintassi macro-sintassi discorso (configurazione) testo (tipologia testuale) 3

4 Qui non parleremo del margine inferiore, quello che riguarda i morfemi, che pure è problematico, ma ci concentreremo su quello superiore. Negli studi costruzionisti il margine superiore è solitamente costituito dalla sintassi. Goldberg cita quali esempi la costruzione ditransitiva dell inglese e il passivo. Con sintassi si intende sia micro-sintassi che macro-sintassi, comprese quindi le strutture di focalizzazione, topicalizzazione, ecc. (cfr. Lambrecht 1994, Michaelis & Lambrecht 1996). Tuttavia a noi sembra che la nozione di costruzione possa essere estesa al di là delle strutture sintattiche marcate e non marcate delle lingue, e in effetti qualche tentativo in questo senso c è già stato. Quello sicuramente più interessante è quello compiuto da Östman (2005), che suggerisce di spingere la nozione di costruzione da ciò che è «grammaticale» a ciò che è «discorsivo», dal livello frasale al livello testuale. L autore enumera almeno quattro buone ragioni per compiere questo passo: gran parte del discorso è convenzionale; discorso e sintassi non sono in opposizione ma si integrano a vicenda; accettabilità e convenzionalità sono proprietà relative al contesto; la CxG incorpora i frames, che sono molto simili ai generi testuali. Östman quindi ipotizza l esistenza di discourse patterns come tipi di costruzioni con una forma (=la tipologia testuale) e una funzione (=il genere testuale). Sebbene sia ancora in piena fase di sviluppo, questa ipotesi ci fa capire come la CxG possa diventare non solo un modello di grammatica, ma un modo per rappresentare la nostra competenza linguistica nella sua interezza. Noi vorremmo compiere un secondo tentativo in questo senso, adottando un nuovo approccio, ovvero mettendo insieme la teoria delle costruzionie e gli studi sulla sintassi del parlato che fanno capo principalmente a Claire Blanche-Benveniste et al. (1997). I numerosi e approfonditi studi sul parlato condotti da questi studiosi hanno infatti messo in evidenza come il discorso si organizzi in «configurazioni» ricorrenti (che molto spesso coinvolgono liste e ripetizioni) che possono essere associate a una determinata funzione. Oggi ci soffermeremo sull ipotesi che le configurazioni di discorso possano essere considerate come un tipo di costruzioni. Nell ipotizzare la presenza di costruzioni a livello di discorso compiamo almeno due operazioni: - assumiamo che il discorso sia un livello di analisi; - allarghiamo la nozione di costruzione a questo livello di analisi. IPOTESI: le configurazioni di discorso sono costruzioni il discorso è un livello di analisi a tutti gli effetti la nozione di costruzione viene allargata a questo livello di analisi Lo strumento che useremo per l analisi del discorso e per l individuazione delle costruzioni di discorso è la rappresentazione in griglie, un sistema messo a punto da Claire Blanche-Benveniste e collaboratori e usato anche da Elisabetta nella sua tesi di dottorato. Lascio quindi la parola ad Elisabetta, che vi parlerà delle configurazioni e della rappresentazione in griglie. 4

5 3. Configurazioni e rappresentazione in griglie trasposizione in griglie processo di produzione ripetizioni 3.1. Le griglie Per il nostro lavoro ci siamo avvalsi della trasposizione in Griglie (Groupe Aixois de Recherches en Syntaxe). Come è stato più volte sottolineato da Claire Blanche- Beveniste, le griglie sono una rappresentazione visiva che tiene conto delle caratteristiche del discorso. In particolare aggiungendo alla dimensione sintagmatica (lineare) una dimensione paradigmatica. Le Griglie hanno principalmente l obiettivo di fornire una presentazione dei dati che permetta di seguire lo svilupparsi del discorso in maniera più agile. Questo sistema di visualizzazione nasce probabilmente per permettere di rendere più evidente il processo di produzione ( tutti i diversi fenomeni che sono in stretta connessione con il modo stesso di produzione del parlato concatenato non preparato, che normalmente vengono trascurati dagli studi linguistici ). Infatti, la prima cosa di cui ci si rende conto trascrivendo il parlato è che un testo (in particolare un testo orale) non è facilmente riconducibile ad un testo scritto in maniera lineare. Lo sviluppo sintagmatico nella lingua parlata è spesso frammentario, interrotto a più riprese. Ad es. quando il parlante ripete una stessa parola più volte quasi fosse incastrato in una posizione sintattica. In tutti questi casi Elencati qui di seguito) potremo dire che il locutore utilizza l asse paradigmatico. Seguendo il modello del GARS, abbiamo proposto una analisi dei testi nella quale le produzioni orali vengono disposte distinguendo i due assi sintagmatico e paradigmatico. Le ragioni di queste ripetizioni possono essere molteplici: a) esitazione, ricerca di lessico: (1) perché insomma ci si stupisce della perizia tecnica de de insomma dei romani perché insomma ci si stupisce della perizia tecnica de de de [insomma] dei romani b) strategie di pianificazione del discorso (2) i romani erano ehm diciamo ponevano molto valore ehm al: appunto al gioco i romani erano ehm [diciamo] ponevano molto valore al [appunto] al gioco 5

6 (3) e invece poi l aveva proprio cioè ehm: - non gli - cioè c erano proprio delle cose che a lui non gli non lo convincevano e invece poi l aveva proprio cioè ehm non gli cioè c erano proprio delle cose che a lui non gli non lo convincevano c) desiderio di maggiore espressività (4) tutto chiuso chiuso [capito] sbarrato tutto chiuso chiuso [capito ] sbarrato Per quanto riguarda il processo di produzione, a volte la sequenza non è realizzata tutta insieme in una sola volta. Vi è una produzione graduale. (5) non ho potere su questo su questa sull andamento di questa cosa non ho potere su questo su questa sull andamento di questa cosa C è una construction maximale (costruzione massimale) non ho potere sull andamento di questa cosa che può essere preceduta o seguita da frammenti della costruzione stessa. I frammenti secondo la trasposizione in griglie vengono disposti dove si situerebbero in questa costruzione. Claire Blanche-Benveniste ha in più studi dimostrato che c è grande regolarità nella costruzione di queste strutture. In questo modo ci si rende conto che le produzioni orali spontanee non sono fatte di frammenti incoerenti o senza sintassi. Questo è la prima constatazione Le configurazioni La seconda constatazione che parte dall analisi dei dati è che si trovano testi ricchi e complessi, ci si accorge che molti fenomeni non possono essere considerati fenomeni di semplice esecuzione, sprovvisti di statuto grammaticale e soprattutto ci si accorge di un organizzazione del discorso in configurazioni molto interessanti e ricorrenti che veicolano funzioni. Che cosa sono queste configurazioni? Si è detto che sono delle unità di analisi intermedie tra la clausola (oppure anche solo il costituente/la parola?; cfr. 2.4) e il testo, quindi porzioni di testo che circondano una costruzione massimale e che hanno con essa una relazione sintattica (Blanche-Benveniste et al. 1979, 1990) o di altra natura (e.g. macrosintattica). 6

7 Secondo quello che abbiamo constatato sulla base dell analisi fino ad ora condotta, la struttura fondamentale che soggiace a tutte le configurazioni è la ripetizione di struttura. A nostro avviso ciò si può ricondurre a una delle caratteristiche fondamentali delle lingue verbali, ovvero la loro linearità (e qui ci ricolleghiamo a ciò che ha detto Edoardo sempre in questa sede): mentre lingue naturali non verbali come le lingue dei segni sono, per loro natura, multimodali, ovvero permettono l espressione di più piani di significazione simultaneamente, le lingue verbali sono essenzialmente lineari, sebbene anche in questo caso si abbiano segnali di non linearità quali i tratti soprasegmentali e quelli mimico-gestuali. Noi qui proponiamo una prima tipologia di configurazioni sulla base di un duplice criterio: Prima tipologia di configurazioni sulla base di un duplice criterio formale: criterio di localizzazione della ripetizione criterio di estensione della ripetizione TIPO A ripetizione all interno di una zona (di un costituente o di parte di esso) (6) perché insomma ci si stupisce della perizia tecnica de de insomma dei romani perché insomma ci si stupisce della perizia tecnica de de de [insomma] dei romani (7) è una che ci ha un figlio una figlia non so è una che ci ha una figlia un figlio [non so] TIPO B ripetizione all interno di più zone, ovvero formazione graduale della costruzione massimale (livello clausola) (8) io di notte non mi metto a fa- cioè se c è una strada che conosco non mi metto a fare quella che non conosco insomma di giorno sì mi piace scoprire strade di notte no io di notte non mi metto a facioè se c è una strada che conosco non mi metto a fare quella che non conosco insomma di giorno si mi piace scoprire strade di notte no 7

8 (9) per cui per esemio il circo serviva alle corse dei carri l anfiteatro alle lotte dei gladiatorio stadio per i giochi atletici per cui per esempio il circo serviva alle corse dei carri l anfiteatro alle lotte dei gladiatori lo stadio per i giochi atletici TIPO C ripetizione di intere clausole (livello di testo) (10) Per cui praticamente per ogni tipo di gioco c era un edificio specifico no Il circo serviva alle corse dei carri l anfiteatro alle lotte dei gladiatori lo stadio per i giochi atletici ecc. no cioè ogni gioco aveva un edificio suo no proprio quindi nell anfiteatro le lotte fra i gladiatori per cui praticamente per ogni tipo di gioco c era un edificio specifico no per cui per esempio il circo serviva alle corse dei carri l anfiteatro alle lotte dei gladiatori lo stadio per i giochi atletici ecc no cioè ogni gioco aveva un edificio suo no proprio quindi nell anfiteatro le lotte fra i gladiatori (11) lui in quel momento mi rifiutava lui quella mia malinconia gli dava fastidio lui la mia malinconia non l accettava lui in quel momento mi rifiutava lui quella mia malinconia gli dava fastidio lui la mia malinconia non l accettava (12) ultimamente c'ho avuto un sacco di cose da fare organizzative lì per lavoro cioè altre cose mi sono interessata di altre cose e poi mi vengono sempre altre idee fare altre cose ( ) cioè vedo altre cose che posso studiare e mi lancio capito su altre cose ultimamente c ho avuto _un sacco di cose da fare organizzative lì per lavoro cioè altre cose mi sono interessata_ di altre _cose e poi mi vengono sempre altre_ idee fare altre_ cose [ ] cioè vedo altre _cose che posso studiare e mi lancio [capito] su altre cose 8

9 (13) Effetto lista in prosodia poi non era bello il tempo sta mattina ( ) mi sono svegliato mi sono alzato tranquillo così ( ) poi siamo andati a fare colazione e niente poi sono tornato a casa dopo sono rientrati i miei che erano usciti abbiamo pranzato ( ) sono rientrati i miei 4. Case-study: le liste di Tipo A Oggi ci vorremmo soffermare in particolare sulle liste di Tipo A, intese come ripetizione di struttura nella stessa zona o posizione, all interno di una determinata porzione di discorso. Lista di Tipo A = ripetizione di struttura nella stessa zona o posizione 4.1. Una prima tipologia Vi presenteremo alcuni dati estrapolati da corpora di parlato e vedremo come il meccanismo della lista possa servire a diverse funzioni. A partire dai dati a nostra disposizione abbiamo identificato 5 tipi principali di lista: Liste di ricerca lessicale (bribes) (14) proprio attraverso delle dei sistemi co- di argani di (insomma) di di (come si chiamano) di (non mi viene la parola) eh no ascensori ve be montacarichi montacarichi proprio attraverso delle dei sistemi codi argani di (insomma) di di (come si chiamano) di (non mi viene la parola) eh no va be ascensori montacarichi montacarichi Nel caso in (14) abbiamo un lavoro di ricerca del lessico (che in questo caso è anche commentato: come si chiamano, non mi viene la parola, no ascensori). In francese piétinement. Di solito viene ripetuta la preposizione o l articolo. Spesso si anticipa il genere o il numero. Ci si blocca in questo modo quando si sta parlando di qualche cosa di tecnico. Altrimenti si accetterebbe più approssimazione o si userebbe una strategia per evitare la parola che non viene. Ma qui siamo in un ambito che ci interessa di meno. 9

10 Liste di approssimazione (15) poi torna sempre sta mosca sta zanzara quello che sia poi torna sempre sta mosca sta zanzara quello che sia In questo esempio si potrebbe dire che il costituente con funzione di soggetto si compone di tre sintagmi che da un certo punto di vista sono il paradigma di uno stesso elemento grammaticale. ((Non si può dire che sia costituente composto da più sintagmi come (la migliore amica) (di mia sorella).)) Questi tre sintagmi hanno la stessa funzione sintattica all interno della costruzione verbale (quella di soggetto). I primi due sono Sintagmi Nominali, il terzo è un pronome con espansione. Ma man mano che il significato di questo soggetto si sviluppa, da definito (sta mosca) diventa più indefinito. L intera lista dei tre sintagmi esprime un valore di approssimazione del referente, che si può cogliere solo prendendo in considerazione i tre costituenti. Si può dire quindi che il soggetto è globalmente approssimato. A dispetto dei dimostrativi (que)sto. Ma non è generico. In altre parole la sua designazione lessicale è indefinita, ma il referente dell oggetto è identificato. L interpretazione veicolata da questa lista è: ho sotto gli occhi questo oggetto unico, ma non so dire che cos è. Quindi approssimo. In (7) abbiamo un altro tipo di approssimazione, un approssimazione di genere, ottenuta con lo stesso procedimento. Facciamo notare che mentre l approssimazione in (15) può essere espressa facilmente anche a livello lessicale ad es. con sorta di/specie di/pseudo, a nostra conoscenza l italiano non ha altri mezzi di esprimere l approssimazione di genere. Liste di intensificazione (16) lui mi guardava sempre stava tutti i giorni a fissarmi a fissarmi a fissarmi lui mi guardava sempre stava tutti i giorni a fissarmi a fissarmi a fissarmi Qui viene ripetuto lo stesso identico materiale lessicale. In genere l effetto voluto è di intensificare (cfr. anche l esempio 4, in cui avevamo un esempio di intensificazione di altro tipo chiuso chiuso sbarrato). Qui si vuole mostrare con la lista (iconicamente) oltre che con gli avverbiali sempre e tutti i giorni la continuatività/la reiterazione dell azione. Liste di cumulazione (17) ma insomma il tema del Caleidoscopio è giovani tempo libero famiglia così tutto dagli annunci di manifestazioni più o meno culturali fino a [come si chiamano] [non so] interviste su ( ) 10

11 ma insomma il tema del Caleidoscopio è giovani tempo libero famiglia così tutto dagli annunci di manifestazioni più o meno culturali fino a [come si chiamano] [non so] interviste su ( ) Questo è un elenco. Nella stessa zona si trovano delle parole che hanno la stessa relazione sintattica con l enunciato. Liste di specificazione (18) allora ho preso la strada quella che va verso quella che mi ha detto Marco andando verso l EUR allora ho preso la strada quella che va verso quella che mi aveva detto Marco cioè andando verso l EUR Qui la ripetizione aggiunge informazioni e specifica, identifica progressivamente il referente Le liste di Tipo A come costruzioni Figura 2. Rete di liste Lista di Tipo A <definizione o costruzione del referente> ripetizione di materiale semanticamente relato <manipolazione del referente> ripetizione di parole semanticamente irrelate <cumulazione> ripetizione dello stesso materiale lessicale <intensificazione> <ricerca lessicale> <approssimazione> <specificazione> 4.3. Verso una seconda tipologia Nei casi che abbiamo appena visto le liste sono state analizzate come strutture a sé stanti. Tuttavia in altri possiamo pensare che facciano parte di costruzioni più ampie, come ad 11

12 esempio nel caso del soggetto postverbale. In altri casi ancora, la lista non compare in isolamento ma in combinazione con materiale lessicale preciso. È il caso degli avverbi paradigmatizzanti o di magari, che in alcuni casi si accompagna a liste. Abbiamo quindi tre tipologie principali di liste: Liste di Tipo A in isolamento che sviluppano diversi significati (e.g. approssimazione, specificazione, ecc.) Liste di Tipo A che occorrono in combinazione con un elemento lessicale (ad esempio gli avverbi paradigmatizzanti o magari), e che quindi vanno a formare una costruzione semi-specificata con un significato proprio (e.g. magari+lista) (cfr. 19) (19) Ne ho letti qualcuno anch'io di quei libri (magari Chesterton, Gilson, Eliot, e chissà, perfino Pascal) [ ] ne ho letti qualcuno anch ' io, di quei libri ( magari Chesterton, Gilson, Eliot, e chissà, perfino Pascal... ) Liste di Tipo A che fanno parte di costruzioni più ampie che hanno una semantica propria (e compatibile con quella della lista) soggetto postverbale <processo di individuazione spazio/temporale (eventivo/tetico)> (cfr. Bonvino 2005) È da notare che in tutti i casi da (15) a (18) c è la ripetizione di un costituente in una zona per lo più postverbale. Questi dati mostrano che le liste sono delle unità strutturali, per quanto flessibili e dinamiche, ovvero formano una costruzione. Questa costruzione si può trovare all interno di diverse costruzioni più ampie e in combinazione con diversi elementi, assumendo diversi valori a seconda dei contesti. Alcune di queste costruzioni veicolano funzioni grammaticali in cooccorrenza con altri indicatori o autonomamente. 12

13 Riferimenti bibliografici Blanche-Benveniste, C., B. Borel, J. Deulofeu, J. Durand, A. Giacomi, C. Loufrani, B. Meziane & N. Pazery (1979), Des grilles pour le français parlé, Recherches sur le français parlé 2, Blanche-Benveniste, C., M. Bilger, Ch. Rouget & K. Van den Eyende (1990), Le français parlé. Etudes grammaticales, Parigi, Editions du Centre National de la Recherche Scientifique. Blanche-Benveniste, C. (1997), Approches de la langue parlée en français, Parigi, Ophrys. Bonvino, E. (2005), Le sujet postverbal. Une étude sur l'italien parlé, Parigi, Ophrys. Croft, W. (2001), Radical Construction Grammar, Oxford, Oxford University Press. Goldberg, A. (1995), Constructions. A Construction Grammar Approach to Argument Structures, Chicago, The University of Chicago Press. Goldberg, A. (2006), Constructions at Work, Oxford, Oxford University Press Lambrecht, K. (1984), Formulaicity, frame semantics, and pragmatics in German binomial expressions, Language 60 (4), Michaelis, L. & K. Lambrecht (1996), Towards a Construction-Based Theory of Language Function: the Case of Nominal Extraposition, Language 72 (2), Östman, J.-O.(2005), Construction Discourse: A Prolegomenon, in Östman, J.-O. & M. Fried (a cura di), Construction Grammars. Cognitive Grounding and Theoretical Extensions, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins,

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