L industria meridionale e la crisi

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1 Accademia Nazionale dei Lincei - Fondazione Edison Roma, 23 ottobre 2013 L ECONOMIA REALE NEL MEZZOGIORNO Intervento di Giovanni Iuzzolino Banca d Italia Sede di Napoli L industria meridionale e la crisi

2 Temi della presentazione Premesse: L importanza del tema Che cosa è successo? Il calo di produzione, investimenti e produttività prima e durante la crisi Perché? Gli elementi di debolezza strutturale dell industria meridionale Dove? Non tutto il Sud declina: le aree di vitalità industriale

3 Premesse perché è necessario ed utile occuparsi di industria meridionale

4 Primo motivo: la rilevanza dell industria meridionale 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 L industria meridionale ha dimensioni assolute significative, ma ampiamente inferiori al suo peso demografico Peso del Mezzogiorno nell'ue a 27 (valori percentuali) 4,2 Popolazione Fonte: Eurostat; dati riferiti al ,3 Occupati nell'industria

5 Secondo motivo: il ritardo industriale del Mezzogiorno Rapporto % tra valore aggiunto industriale e PIL nel 2009 Paese Regioni in ritardo di sviluppo Altre regioni Divario (a-b) Totale UE 27 17,8 17,7 0,1 di cui : Paesi con divari territoriali di sviluppo Al Sud l incidenza dell industria ai livelli minimi dell area UE ITALIA 12,2 20,3-8,1 SPAGNA 14,6 16,8-2,2 BELGIO 15,3 16,6-1,4 REGNO UNITO 15,9 10,8 5,2 GRECIA 16,8 10,1 6,7 AUSTRIA 18,6 21,2-2,6 GERMANIA 19,4 22,6-3,2 SLOVACCHIA 29,2 14,0 15,2 REP. CECA 36,1 13,0 23,1 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Il divario territoriale italiano nell incidenza dell industria (8,1 punti) non trova riscontro in altri paesi UE

6 Terzo motivo: di chi è l industria meridionale? L industria meridionale vede un ampia, antica, anche se decrescente presenza dell imprenditoria del Centro Nord 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Distribuzione degli addetti industriali del Mezzogiorno per proprietà dell'impresa 1977 Media Industira manifatturiera; stabilimenti con almeno 20 addetti. Fonte: censimento CESAN Imprenditori centrosettentrionali Imprenditori meridionali Industria in senso stretto; stabilimenti con almeno 50 addetti Fonte: indagine campionaria INVIND

7 Quarto motivo: il Mezzogiorno nel tempo lungo È sensibilmente cresciuta la presenza di agglomerazioni industriali nei sistemi locali del lavoro meridionali. il lento infittirsi delle imprese profetizzato da Einaudi (1960) ha mostrato progressi anche al Sud A colori più scuri corrisponde una maggiore intensità dell agglomerazione Fonte: elaborazioni su dati Istat

8 Cosa è successo?

9 Fonte: Istat Conti economici territoriali L industria meridionale e la crisi Tra il 2008 e il 2009 il Sud perde quasi un quinto del valore aggiunto industriale Valore aggiunto prodotto dall'industria meridionale (miliardi di euro; valori concatenati anno di riferimento: 2005) ,3 42,1 43, , ,2 36,

10 Fonte: Istat Conti economici territoriali Che cosa è successo L impatto della crisi è stato più intenso al Sud 20,0 Valore aggiunto, investimenti e lavori nell'industria (variazioni % cumulate) 10,0 0,0-10,0-20,0-30,0-40,0 Centro-Nord Mezzogiorno Valore aggiunto Investimenti Unità di lavoro

11 Che cosa è successo 3 La dinamica della produttività è stata peggiore della media italiana nella prima metà degli anni duemila, per poi allinearsi ad essa Andamento della produttività totale dei fattori (variazioni percentuali annue; medie mobili di tre termini) Centro Nord Sud e Isole Fonte: elaborazioni su dati Istat e SVIMEZ

12 Che cosa è successo In livello, la produttività resta nel Mezzogiorno assai distante dalla media italiana Indicatori di produttività dei fattori nell'industria meridionale (indici Centro Nord=100) -19% -44% -35% 0 Valore aggiunto su unità standard di lavoro (2010) Valore aggiunto su unità di capitale (2010) Produttività Totale dei Fattori (media ) Fonte: elaborazioni su dati Istat e SVIMEZ

13 Che cosa è successo La bassa produttività si riflette in una redditività inferiore in tutti i settori. La fragilità finanziaria delle imprese meridionali si è aggravata 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 R.O.A nelle principali branche industriali (dati di bilancio di circa 100 mila imprese italiane, di cui 20 mila meridionali) Estrattivo ed energia Manifattura tradizionale Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei Bilanci e Cerved Centro Nord Prodotti in metallo Macchine ed apparecchi Sud e Isole Mezzi di trasporto Chimica gomma plastica

14 Perche è successo?

15 Perche è successo? Alla vigilia della crisi, i punti di debolezza dell industria nazionale risultavano accentuati al Sud occupati in imprese di DIMENSIONI MINIME (meno di 10 addetti) imprese NON INNOVATRICI 76,4 35,0 occupati in settori LOW-TECH 67,3 24,2 42,7 50,9 imprese NON ESPORTATRICI 78,4 51,9 17,2 36,8 23,3 31,9 occupati in aree PRIVE DI SPECIALIZZAZIONI industriali occupati in imprese SUBFORNITRICI MARGINALI (in % delle intermedie) Fonte: Istat-Invind (anno 2007) Mezzogiorno Centro - Nord

16 Perché? I punti di debolezza dell industria nazionale risultano accentuati al Sud Le imprese meridionali faticano ad affrontare con successo la nuova divisione internazionale del lavoro Facilità nel sostituire il committente principale per tipologia di imprese intermedie Imprese marginali (36% delle imprese intermedie al Sud, 27% al Nord) Imprese in avanzamento relazionale (punti percentuali) Imprese in avanzamento funzionale Centro Nord Mezzogiorno Imprese evolute (14% delle imprese intermedie al Sud, 29% al Nord)

17 Dove è successo?

18 Dove? La varianza delle perfomance Anche al Sud le imprese grandi, innovative e internazionalizzate hanno subito in minore misura l impatto della crisi Fatturato medio del 2011 in % del fatturato medio del 2007 Imprese internazionalizzate NO SI Imprese innovative SI NO Imprese con spesa in R&D Elevata Bassa Imprese di dimensioni Piccole Grandi Analoghe imprese del Centro Nord Fonte: elaborazioni su dati Invind

19 Dove? La varianza delle perfomance La migliore performance delle imprese esportatrici ha determinato una crescente incidenza dell export sul valore aggiunto meridionale Esportazioni meridionali in % del valore aggiunto industriale (valori percentuali; dati al netto dei prodotti petroliferi) 80 77, , Fonte: elaborazioni su dati Istat

20 Dove? Non tutto il sud declina La dispersione delle perfomance è molto elevata, anche all interno di uno stesso settore o di una stessa provincia Settore Provincia Numero di addetti (2007) Performance 2011/ =100 Export (1) Fatturato Valore aggiunto Abbigliamento Napoli Abbigliamento Bari Abbigliamento Teramo Aerospaziale Napoli Autoveicoli Napoli

21 Non tutto il sud declina Aree di vitalità industriale sono ubicate a macchia di leopardo nel territorio meridionale Abbiamo rilevato 65 incroci geo-settoriali che, tra il 2011 e il 2012 hanno almeno recuperato il calo di export, fatturato o valore aggiunto subìto tra il 2008 e il A tali realtà si contrappongono 119 incroci geo-settoriali i cui livelli di attività sono ancora distanti da quelli pre-crisi per ciascuna delle variabili considerate. DIMENSIONI DELLE BOLLE PROPORZIONALI AL PESO DELLA PROVINCIA SULL INDUSTRIA MERIDIONALE Province con segnali di resistenza diffusi Province con segnali di resistenza lievi Province con segnali di resistenza assenti Fonte: elaborazioni su dati Istat e Centrale dei Bilanci

22 Non tutto il sud declina Tali realtà pesano per circa un quinto sul totale dell area Realtà industriali del Mezzogiorno per segnali di vitalità Segnali diffusi Segnali deboli o assenti Quota di addetti nel 2007 Export in % del 2007 Fatturato 2011 in % del 2007 Valore aggiunto 2011 in % del 2007 Fonte: elaborazioni su dati Istat e Centrale dei Bilanci

23 Grazie per l attenzione