CHE COS E LA LEADERSHIP NELLA CHIESA?
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- Antonia Petrucci
- 8 anni fa
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1 CHE COS E LA LEADERSHIP NELLA CHIESA? Un leader influenza il popolo in modo da fargli compiere la volontà di Dio. La vera leadership ha a che fare con l influenza, non con la posizione. Quando invece di lottare per diventare leader, ti impegni a valorizzare le persone intorno a te, allora verrai considerato il loro leader. I leader nel mondo derivano la loro autorità dalla posizione o dalla personalità, ma noi siamo chiamati ad impostare un modello diverso Ogni autorità per guidare viene da Dio. Lc 7:1-10 Il centurione riconosce le autorità su di lui. Dio ha stabilito delle autorità istituzionali: il governo civile (Rom 13:1-7 1 Pt 2:13-17) la famiglia (Es 20:12 Ef 5: :14) la chiesa (Eb 13:17) Gesù è un modello di sottomissione al Padre nel suo ministero. (Gv 8:28-29) I migliori leader sono anche buoni seguaci. Essi seguono il loro Signore, non guidano in piena autonomia. Si rendono conto della responsabilità che hanno, e quindi cercano la guida di Dio. Invece di affidarsi alla propria posizione, personalità, potere, autorità; guardano a Dio che è la fonte di ogni autorità. Un leader deve essere un umile servo. Un leader è in primo luogo un servo. Nulla è più micidiale per lui dell orgoglio, che crea delle barriere tra lui e i suoi seguaci, ed è tra le cose che Dio odia (Pr. 6:16-17) Il leader non è colui che regna come un dittatore, ma colui che serve. (Fil 2:1-8) Molti usano l arma dell intimidazione o del senso di superiorità per sottomettere, questo non è una leader conforme ai principi biblici. (Mt 20:20-28 Gv 13: Pt 5:1-7) Alcuni leader sono umili agli inizi, ma poi con l arrivo dei successi si inorgogliscono. Paolo più sviluppava il ministero più umile diventava. All inizio si definì il minimo tra gli apostoli (1 Cor 15:9) in seguito il minimo di tutti i santi (Ef 3:8) alla fine il primo tra i peccatori (1 Tim 1:15) La leadership cristiana deve essere sviluppata con riflessione ed esercizio La pratica della leadership cristiana va acquisita, perché va contro le nostre inclinazioni innate al peccato. Differenza di leadership naturale come è intesa nella società e quella cristiana.: Leadership del mondo: Fiducia in se stessi Comprende l uomo Decisioni autonome Ambizioso Sviluppa metodi propri Gode nel dare ordini agli altri E motivato da considerazioni personali Indipendente Leadership cristiana: Fiducia in Dio Comprende Dio e l uomo Servo Cerca e segue i modelli di Dio Si diletta nell obbedire a Dio E motivato dall amore per Dio e per l uomo
2 Dipende da Dio La Bibbia descrive diversi stili di leadership Nessun leader è identico ad un altro. Vari tipi di personalità e varie circostanze aggiungono diversità agli stili di leadership. Giosuè si pose in modo diverso nella sua leadership da Mosè, Davide. Uno stile di leadership non è migliore di un altro, ma in particolari occasioni può essere più utile uno stile piuttosto che un altro. Se devi istruire hai bisogno di un leader portato all insegnamento non di un evangelista, se devi curare mandi uno con lo stile pastorale, non certo profetico. Diversi tipi di chiamata, sfere d interesse, funzioni. Apostolo la visione - pioniere Profeta il peccato predicare Evangelista la salvezza raggiungere quelli di fuori Pastore curare aiutare quelli di dentro Insegnante la verità istruire. Nell A.T. i sacerdoti svolgevano il servizio per il popolo. Nel N.T. ogni credente è sacerdote e quindi tutti dobbiamo esercitare un ministero (servizio) Un vero leader è un agevolatore: equipaggia, coinvolge, forma altri per l opera del ministero.il suo atteggiamento dovrebbe essere: è meglio mettere 10 uomini all opera, che fare il lavoro di 10 uomini. IL PROFILO DI UN LEADER Deve mantenere un carattere che imita quello di Cristo. Il ministero scaturisce dal carattere. La vittoria privata, precede quella pubblica. Se il leader non è modellato all immagine di Cristo, è improbabile che altri vengano modellati per suo mezzo. La somiglianza a Cristo nasce dalla comprensione dell amore di Dio per noi e dal fatto che abbiamo bisogno che lavori nelle nostre vite. Il ministero sarà il risultato della grazia di Dio nella nostra vita. Nessuna altra motivazione verrà onorata da Dio o sarà capace di farci resistere nei momenti di difficoltà. La consapevolezza della grazia di Dio nelle nostre vite è ottenuta e mantenuta dalla meditazione della Parola, dalla fede nelle sue promesse, dalla preghiera e dall adorazione. Attraverso la comunione quotidiana con Dio focalizza le promesse e la visione che Dio ti ha dato per il tuo ministero, e riconosci la tua dipendenza da Lui. Adoralo per ciò che ha già fatto nella tua vita. Deve lavorare bene con un team. Un leader deve sempre lavorare con altri membri, mai da solo. E lavorando in gruppo che il carattere viene fuori ed è modellato. Inoltre se un ministro non riesce a lavorare con un gruppo, come può pretendere di guidare una chiesa. Lo Spirito Santo chiamo un team missionario: Paolo e Barnaba, e anche quando si divisero, ognuno continuo a lavorare in gruppo.(at 13:2 15:36-41) Paolo rifiutò di andare dove aveva una porta aperta, perché era solo. (2 Cor 2:12-13) Un team è un gruppo di persone unito da un comune obbiettivo. Con doni diversi, ma in un clima di comunicazione costruttiva, rispetto, incoraggiamento, lealtà reciproca. I membri del team non sono dipendenti del leader, ma collaboratori. Costruire un team richiede tempo e fatica.
3 Deve sviluppare i doni e le capacità di altri. Non costruire il tuo ministero sulla base della tua persona e del tuo lavoro. Dio ci chiama a discepolare ed addestrare altri. (2 Tim 2:2) Il compito di un leader è di aiutare altri ad identificare i loro doni perché siano efficaci nel ministero. Il leader deve essere un addestratore attraverso l esempio della sua vita, ma anche coinvolgendo nel suo ministero i discepoli (nelle visite, visione, evangelizzazione, ecc ) Deve sapere delegare le responsabilità. Deve delegare, perché così facendo viene svolto molto più lavoro. Delegare per coinvolger e dare un senso di appartenenza. Può anche delegare responsabilità in quelle sfere di ministero dove lui è debole e altri hanno doni maggiori. Quando delega deve accertarsi che la persona coinvolta ha le risorse necessarie per completare il compito. Inoltre deve evitare di sovraccaricare le persone. Deve stabilire delle mete, pianificare e lavorare in vista di obbiettivi specifici. Deve stabilire mete, cercando Dio in preghiera e consultare il suo team. I suoi piani devono essere possibili, realistici e flessibili. Cioè deve saper modificare le priorità per meglio soddisfare le varie fasi di nascita e crescita della chiesa.(lc 14:28-33) Deve formulare la sua visione in modo da ispirare gli altri. Un leader è una persona con una visione, ma deve imparare a comunicarla nel miglior modo possibile per coinvolgere altri. Deve essere tenace e saper superare eventuali battute d arresto. I problemi sono inevitabili. Il leader deve essere disposto a lavorare sodo e a lungo, senza mai arrendersi. Le sfide saranno opportunità, non problemi. Un buon leader porrà un buon fondamento in anticipo, in modo che i problemi saranno più facili da risolvere. Affronta i problemi quando sono ancora piccoli, e sotto controllo. Anche in tempi difficili rimarrà un leader, non una vittima. Differenza tra l essere leader ed il sentirsi vittima: La vittima: dice Non c è nulla da fare, si focalizza sui problemi, vive nel passato, è pessimista, aspetta che gli altri si muovano. Il leader: dice consideriamo le alternative, si focalizza sulle possibilità, vive per il futuro, ottimista, prende l iniziativa. Deve guidare nell evangelizzazione. Il cuore di Gesù batteva per le masse che avevano bisogno di salvezza. Paolo invita Timoteo, a compiere l opera di evangelista, anche se quello non era il suo dono. (2 Tim 4:5) Sia l evangelizzazione, che l addestramento sono attività fondamentali della chiesa. Il ministro deve coinvolgere i nuovi leader, è importante inoltre lavorare sempre con una persona, che imparerà da te. Il modello di Gesù Gesù non focalizzò la sua attenzione sulle moltitudini, ma passo 3 anni ad addestrare il suo gruppo, perché loro sarebbero arrivati alle masse, in seguito. Vissero insieme, riposarono,lavorarono, mangiavano, viaggiavano. Nel fare questo mise in pratica le sue idee davanti ai loro occhi. Lo vedevano interagire con le persone, rispondere ai loro bisogni, guarire, predicare. I suoi erano uomini normali, non grandi uomini da cui aspettarsi grandi cose, nessuno di loro aveva un carisma tipico dei grandi leader. Tutto sembrava giocare a loro sfavore. Ma la qualifica principale era che erano stati con Lui.
4 Gesù non si adoperò per costruirsi una reputazione, volle piuttosto rendere capaci altri. Non cercò la collaborazione di religiosi influenti per la sua causa. I suoi standard erano alti, chiedeva ai suoi tutto o niente. (Mt 10:37-39) Era per la trasformazione interna, più che per la rigida osservanza di regole. Era contro il troppo lavoro, che distoglie dalle cose veramente importanti.(lc 10:38-42) Era sempre pronto ad affrontare le interruzioni (come i bambini, o quando mentre predicava scoperchiarono un tetto). Viene ricordato per le sue guarigioni, liberazioni, insegnamenti, ma poco come leader; proprio perché ci portiamo dietro un idea sbagliata del concetto di leadership. Amava vedere la fede nelle persone. I suoi spesso non capivano ciò che insegnava. Gli furono fedeli quando era famoso, ma lo abbandonarono nel momento cruciale. Di fronte alla sua scomparsa, essi furono sorpresi e delusi, non erano pronti ad essere lasciati. Il mondo aveva rifiutato Gesù, il loro leader, ed era ben lontano dall essere trasformato. Lui però l incaricò di portare a termine l opera che aveva iniziato. Lui li aveva preparati e, a condizione che mettessero in pratica ciò che avevano imparato da Lui, avrebbero avuto un impatto simile al Suo e anche maggiore. Essi andarono avanti e guidarono la missione. Emersero come persone di fede, visione, zelo, entusiasmo. In realtà non erano soli, così era sembrato all inizio, ma attraverso lo Spirito Santo potevano trovare ispirazione per il loro mandato. Trasferirono la visione ad altri. Man mano questa visione di discepolato tra leader e seguaci, fu adombrata da istituzioni formali, programmi e l impatto della missione fu perso. Un leader che vive in ciò che crede, deve amare profondamente i suoi discepoli, con i quali condivide uno stile di vita: questa è la leadership ottimale. SFERE DI LEADERSHIP Una delle decisioni più difficili per un leader è l amministrazione del suo tempo. I bisogni sono tanti. Cosa deve essere fatto e cosa può aspettare? Bisogna addestrare nuovi leader, quali leader formare prima, e quanto tempo dedicare ad ognuno. L esempio di Gesù. Gesù spendeva il suo tempo con i tre(pietro, Giacomo, Giovanni) che non a caso, divennero le colonne della chiesa di Gerusalemme. Con i 12, poi con gli altri discepoli che lo seguivano (70,120,500) Infine con le folle. Le sfere di leader nel fondare chiese. Leader apprendista: quella persona, possono essere anche 2 o 3 con cui lavori nel modo più intenso, per perepararli al ministero) Team: persone con cui lavori, già attivamente nel ministero. Potenziali leader: quelle persone che non fanno ancora parte di un team, ma in cui spiccano caratteristiche di leader. Altri: i credenti. Occorre lavorare con tutte le sfere, perché non si è mai sicuri di chi diventerà un buon leader nel futuro. Mentre tu lavori con i più maturi, loro devono lavorare con i nuovi. (Ef 4:11-12)
5 I leader apprendisti probabilmente faranno parte del team, come Pietro, Giacomo, Giovanni che facevano parte dei tre, ma erano anche nel gruppo dei dodici. Le tue sfere di leadership. Se non hai ancora un team ufficiale, lavora con chi ti aiuta, formerai un team in futuro. Se c è qualche persona che non sai in quale sfera collocare(es: potenziale leader o nel team) Prega, osservala, sviluppa un attività in cui puoi renderti conto del suo grado di fedeltà. Se non trovi il tempo per moti, non preoccuparti Gesù era l addestratore per eccellenza, eppure lavorò con soltanto 3 persone a stretto contatto. Meglio 1 ben addestrato, che tanti in modo approssimativo. Equipaggia e delega. INTRODUZIONE AL LAVORO DI GRUPPO COME LAVORARE CON GLI ALTRI I leader che lavorano da soli, credono che l unico modo di guidare è di usare la loro influenza personale e il proprio carisma per motivare, convincere le masse. In questo approccio il successo è limitato al numero di persone che si riesce ad influenzare e al grado di abilità e creatività personale. Il lavoro di gruppo presuppone l esistenza di un obbiettivo concordato. I membri usano i vari doni e talenti, insieme al tempo ed energie che ognuno può contribuire. Ci deve essere un leader riconosciuto del team, compiti e responsabilità precisi per ogni membro. I ruoli e l obbiettivo sono così, chiaramente definiti e ognuno rende conto del suo lavoro. BASE BIBLICA PER IL LAVORO DI GRUPPO Siamo stati fatti per essere insieme Già ad Adamo, Dio disse che non era bene per l uomo essere solo, e gli diede un aiuto conveniente. Salomone con tutta la sua sapienza, sapeva che abbiamo bisogno l uno dell altro. Due valgono meglio di uno. (Eccl. 4:9-12) Un leader non dovrebbe lavorare da solo. Mosè era un leader fedele, eppure aveva un difetto, pur avendo uomini validi al suo fianco, come Aronne e Giosuè, faceva tutto il lavoro da solo; ma perché il lavoro venisse svolto in modo efficace, doveva essere alleggerito dalle sue spalle. (Es. 18:17-26 Num. 11:16-17) Lavorare insieme è la norma nel ministero modellato nel Nuovo Testamento. Gesù li mandò due a due. (Mr 6:7 Lc 10:1) Pietro andò con altri cristiani ad evangelizzare Cesarea. (At 10:23) Lo Spirito Santo mise da parte per l opera del ministero Paolo e Barnaba. (At 13:2) Quando nella chiesa primitiva venivano stabiliti dei leader, veniva nominato un gruppo di anziani. (At 14:23) Nella moltitudine dei consigli, c è grande saggezza. (Pr 15:22) e nessun individuo ha tutti i doni (Ef 4 1 Cor 12). Abbiamo bisogno l uno dell altro. Anche un piccolo gruppo di 2 o 5 persone può aumentare in modo esponenziale la crescita di una nuova chiesa.
6 Quando fondi una chiesa cerca di trovare persone che hanno una visione simile alla tua e poi chiedi loro di pregare e di unirsi a te nel ministero. LE CARATTERISTICHE DI UN LAVORO EFFICACE DI GRUPPO Una visione comune ed una comprensione del compito. Un gruppo di persone non può muoversi insieme se non vanno nella stessa direzione. La visione, l obbiettivo per cui si sta lavorando deve essere chiaro, questo mantiene l unità all interno del gruppo. Parlarne fa emergere anche passioni, desideri dei membri e occorre riflettere sul modo in cui possono essere incorporati nella visione globale. Spesso si scopre che Dio ha portato insieme una combinazione giusta di doni e di abilità per portare avanti la missione. Quando invece, si scopre che le persone che dovrebbero lavorare insieme hanno approcci incompatibili e obbiettivi conflittuali, i membri devono saper rinunciare a desideri particolari, oppure formare team separati, come Paolo e Barnaba. (At 15:36-41) Ripeti spesso al gruppo la visione e gli obbiettivi preposti. Un tempo passato insieme nella preghiera e nella programmazione. Le persone devono poter comunicare l uno all altro in modo appropriato le loro idee, bisogni, desideri. Ciò si realizza quando ci si incontra per: Pregare insieme (nulla lega le persone insieme nell unità come la preghiera). Discutere il ministero di ciascuno (resoconti di ciò che ognuno sta facendo, edifica lo spirito di squadra e forma idee più precisi su aspetti precisi del ministero). Programmare insieme. Quando il gruppo è ancora immaturo il leader programma e comunica ciò che si deve fare. Ma quando è cresciuto deve essere coinvolto nella programmazione. Le persone tendono ad essere più consacrati alle cose in cui hanno contribuito personalmente. La programmazione può comportare le seguenti cose: -Riflettere sul compito comune. -Determinare cosa il gruppo deve fare per raggiungere il suo obbiettivo. -Identificare le risorse necessarie al ministero. -Sviluppare strategie per il raggiungimento degli obbiettivi. Edificarsi ed equipaggiarsi a vicenda (quando c è ne bisogno) Un buon leader deve dedicare del tempo al team per aiutarli ad essere più efficaci nella predicazione, evangelizzazione, cura dei malati,ecc.. RAPPORTI CARATTERIZZATI DALL AMORE I membri del gruppo devono essere disposti ad aprirsi l uno con l altro. L intimità è uno stato che si conquista tramite l accettazione reciproca, l esperienze condivise e il tempo. Il rispetto reciproco, la comprensione, l incoraggiamento e l enfasi sul lavoro vicendevole sono tra gli elementi chiave al lavoro di gruppo. Per giungere a questo, bisogna fondare i rapporti del gruppo sull amore di Dio. Un amore che non ama l altro in virtù della personalità, aspetto, abilità, intelligenza. (! Tes. 5:11) Gesù è il modello per chi vuole imparare a considerare gli altri migliori di noi stessi. (Fil 2:1-8) Una delle prove dell amore è la capacità di gestire il conflitto. Il conflitto è una cosa normale, ma bisogna saper riconoscere e discutere i punti di disaccordo.
7 RUOLI CHIARI E DIVERSIFICATI Spesso i fondatori di chiese cercano come collaboratori delle fotocopie di sé stessi. Questo è un grosso sbaglio. Un corpo ha molte parti, con doni diversi. (1 Cor 12:12-31) Un gruppo differenziato può affrontare lavori complessi con maggior efficacia. Si può aver bisogno di persone responsabili in questi ruoli: -nell evangelizzare -nel discepolare -adorazione -finanze -assimilazione di nuovi membri -cellule -addestramento per il ministero -cura dei malati -ospitalità Ognuno deve conoscere il suo ruolo. UNA COMUNICAZIONE ONESTA E APERTA TRA I MEMBRI DEL GRUPPO Una barriera principale che ostacola la buona comunicazione è la tendenza a valutare e giudicare senza aver veramente ascoltato. Nel gruppo ci si deve comprendere, prima di dare consigli e opinioni. Questo mostra amore e rispetto. Quando sorgono problemi: Bisogna fare domande per chiarire i pensieri. Riconoscere e ammettere i propri desideri, intenzioni, ambizioni. Mantenere un accettazione incondizionata anche quando non si è d accordo. Se si tratta di una situazione di conflitti interpersonali ricorda: Parla solo con chi è coinvolto nella situazione. (Mt 18:19) Non cadere nella maldicenza o pettegolezzo (2 Cor 12:20) Fai attenzione alle parole dette (Gm 3:1-12 ) Benedici e non maledire (Rom 12:14) SVILUPPARE UN TEAM Per molti versi il successo di un team dipende dal leader. E vero che il gruppo deve lavorare insieme per decisioni, scopi, obbiettivi; ma ci deve essere una persona, il leader, responsabile di aiutare tutti a tenere presente la visione e gli obbiettivi posti. COME FORMARE UN TEAM Nel mettere insieme un team cerca persone: consacrate al compito di fondare chiese. Che hanno un carattere che si armonizza con i requisiti scritturali. Sono d accordo nell usare al massimo le doti di ognuno, stabilendo chiari compiti e ruoli. E auspicabile, ma non essenziale, che i potenziali membri del team abbiano tali caratteristiche. E possibile che crescano in essi, mentre si sta lavorando, in questo caso il ruolo del leader è di vitale
8 importanza. Dovrai prendere atto delle debolezze di queste persone e incoraggiarli regolarmente a crescere. Gesù non ha scelto uomini perfetti per essere suoi discepoli, ma è anche vero che ha passato tre anni a cambiare le loro vite, prima che fosero pronti. E importante prima di prendere decisioni, che tu valuti con cautela in preghiera sia la forza che le debolezze di ogni potenziale membro. La presenza di membri immaturi potrebbe causare danni con azioni o atteggiamenti errati. Se hai già un team con membri mancanti in queste tre caratteristiche menzionate, devi avere come priorità quella di aiutarli a maturare. Se ciò dovesse fallire, devi considerare di chiedere loro di lasciare il team. Consacrare al compito di fondare una chiesa. L importanza di avere un obbedienza comune è da sottolineare con forza. Es. In una squadra di calcio, i giocatori possono anche non sopportarsi, ma ciò che li aiuta a superare le differenze è l obbiettivo comune di vincere la partita e di lavorare insieme per poterlo fare. La consacrazione alla visione, porterà comprensione e flessibilità nei rapporti. Come leader devi insegnare ad avere questo tipo di consacrazione e a mantenerla. Un carattere secondo la scrittura. Quando scegli le persone, valuta il carattere. Paolo scrive a Timoteo di scegliere persone fedeli (pistos) e capaci. (2 Tm 2:2) Capaci: il termine greco è ikanos (spesso reso come capace, ma in realtà la traduzione migliore sarebbe degno ) Giovanni usa la stessa parola: non sono degno(ikanos) di sciogliere Giovanni era capace di sciogliere i calzari a Gesù, ma non ne era degno. Questo non vuol dire che l addestramento, capacità, esperienza, non hanno valore, ma che paragonati ad una vita ripiena dello Spirito Santo, cadono tutti in secondo piano.(at 6:3) Un accordo nell usare al massimo le doti di ognuno, stabilendo chiari ruoli. Il team deve essere una miniatura della chiesa che il leader mira a fondare. Con capacità e doni diversi. E opportuno che ci sia diversità di genere (uomini e donne), di età e di persone. Considera questa diversità come un vantaggio, non una debolezza, perché questa porta equilibrio. La diversità ha valore solo se guidata da un obbiettivo comune. L enfasi per il leader deve essere di guidare i membri ad avere un ministero verso di loro, piuttosto che di signoreggiare su di loro. Questo essere capo dovrebbe essere funzionale e non posizionale. COMA GUIDARE IL TUO TEAM Le responsabilità di un leader: Sviluppa il rapporto del team con Dio. Devi essere innanzi tutto il loro pastore, offrirgli sostegno spirituale, quando sono spiritualmente bisognosi. Passa del tempo con loro, domanda loro cose che riguardano il loro cammino con il Signore e le lotte che stanno affrontando. La loro salute e crescita spirituale dipende dalla conoscenza della parola e dalla loro capacità di applicarla alla vita di ogni giorno. Prega per loro, aiutali ad avere disciplina nello studio e nella preghiera, a sviluppare i loro doni, e cerca di provvedere loro l opportunità di esercitarli. Sviluppa il rapporto dei membri del team l uno con l altro. Il lavoro di gruppo richiede comprensione e fiducia reciproca. Se ci sono problemi di rapporti, il ministero ne soffrirà. Aiuta i membri a comprendere i propri temperamenti. A comprendere le loro aree di forza e di debolezza. A sviluppare atteggiamenti positivi verso le differenze.
9 Identifica aree di tensioni nei rapporti. Sviluppa la visione per il ministero. Anche se la visione è chiara si tende a perderla di vista, ricordala sempre. Ci sono momenti di pausa, in questi casi il team deve vedere del progresso o si scoraggerà. Sfidali a pensare in termini ambiziosi, senza accontentarsi e rimanere a un punto fermo. Sviluppa nei membri del team le capacità al ministero. La maggior parte delle persone evita il ministero, in quanto non sente di avere le capacità richieste. Tu devi essere disposto a prendere del tempo per migliorare le capacità di cui il tuo team avrà bisogno. Quando si preparano persone al ministero non prendere per scontato che un buon esempio o delle istruzioni generali siano sufficienti, ci sono persone che hanno bisogno di un contatto diretto e personale. (1 Tes 5:14). Nell insegnare le capacità di ministero ricorda: Prima di consigliare, prepara il tuo cuore e la tua mente. Passa del tempo in preghiera chiedendo a Dio di darti saggezza, metti insieme un piano concreto, e pensa alle cose che ti hanno aiutato mentre imparavi. Cerca i tempi di apertura all insegnamento. Pr. 25:11 Una parola detta al tempo giusto. E tempo d insegnare quando: le persone non si sentono minacciate, tu non sei arrabbiato o frustrato, l altra persona riconosce il suo bisogno di essere aiutata. Come capire il tuo team. Il team non funziona immediatamente e automaticamente come tu desideri, ha un processo di crescita e di maturazione. IL SERVO Il bisogno nella fondazione di chiese, è di una leadership biblicamente motivata. La chiesa non deve importare i modelli del modo, perché ciò genera leader spinti dalla voglia di potere e controllo. L esempio di Gesù è di donare se stessi per i discepoli. La leadership nel mondo. C è la tendenza a pensare alla leadership in termini di autorità. Alcuni pensano che l autorità, dà il diritto di guidare dominando sugli altri, questo genera leader deviati che servono se stessi. Il leader servo. Gesù parlò dello stile di leadership nel mondo (Mt 20:25-28) e disse non sia così, tra di voi. Il servo e la leadership possono esistere simultaneamente. Come leader: ha iniziativa, influenza, motiva, ha creatività Come servo: è sottomesso, unisce, edifica, incoraggia, aiuta. I principi cristiani riguardanti la motivazione e la leadership. -Le persone sono fatte ad immagine di Dio e quindi hanno valore. -Motivare le persone riconoscendo che tutto viene fatto per la gloria di Dio (Col 3:23) -Le persone non crescono se non gli viene data fiducia e libertà di aver successo o di fallire. -Un leader è chiamato da Dio, ed ha autorità da Dio. (Rom 13:1) -Un leader di successo considera gli altri amici, non subordinati, e interagisce con loro con uno spirito aperto e umile. (Gv 15:15) L insegnamento del N.T. sul servo e la leadership. L esempio e insegnamento di Gesù.
10 Gesù chiama i suoi discepoli amici e definisce se stesso servo. (Gv 15:15 Mt 20:15-28 Gv 13:1-16 Fil 2:1-11 Mt 11:28-30) Lui che è il Signore non mirò a farsi servire, ma ad essere servo fino a dare la sua vita per i suoi. L esempio e l insegnamento di Paolo. Forse il miglior esempio di servo si trova nella prima lettera ai Tessalonicesi 2:6-9. Paolo sentiva che la sua posizione di apostolo lo portava a servire, piuttosto che ad essere servito. (Rom 15:1 1 Tes. 5:14 Gal. 6:1-2) L esempio e insegnamento di Pietro. Scrive ai leader di essere servi (1 Pt 5:1-4) fa appello agli insegnamenti di Gesù e scrive di non signoreggiare su coloro che sono stati loro affidati. Applicazione. Essere un leader e un servo significa mettere il benessere dei discepoli al primo posto. L intimidazione, la superiorità, la forza non dovrebbero mai caratterizzare un leader cristiano. Il leader non è un regnante, ma un servo. Qualità e caratteristiche di un leader servo. -mantiene e costruisce unità (Ef 4:3) -non è minacciato dalle capacità e successo degli altri, ma li usa per raggiungere gli obbiettivi. -edifica, incoraggia, innalza le vittorie degli altri. -è attivo nel portare avanti i propositi, ma mantiene uno spirito di mitezza e considerazione per gli altri. -parla bene degli altri -cerca di costruire altri leader per guidare insieme -usa l autorità in modo corretto -non attinge il suo valore dalla posizione che ha. -non prende decisioni a danno di coloro che sta servendo -è consacrato al progresso dei suoi discepoli -sviluppa e fa emergere altri. Il successo di un leader si misura dal successo nella vita di chi lo segue Egli sa che la sua autorità viene da Dio, non è libero di usarla come meglio crede, ma come servo di coloro che guida. DINAMICHE DI LEADERSHIP La leadership comporta il rapporto tra tre fattori: -la caratteristica del leader -la caratteristica del gruppo -la natura della missione. Se il leader deve guidare con successo il suo gruppo, questo tre fattori devono lavorare insieme. Il leader deve saper guidare il suo gruppo, il gruppo deve essere capace di completare la missione e disposto a seguire il leader. Il gruppo che s impegna deve essere ben preparato per la missione. Le caratteristiche del leader. Abbiamo già visto che deve essere umile, saper lavorare con il gruppo, sviluppare doni e capacità negli altri, delegare, ispirare, essere tenace. Il modo in cui si relaziona con il gruppo. Lo stile di leadership deve essere incentrato sul gruppo. Questi sono 5 stili di leadership: Prescrivere Identifica i problemi, le soluzioni, dice al gruppo cosa fare, può prendere in considerazione le loro opinioni; ma non partecipano attivamente nelle decisioni.
11 Convincere Presenta delle decisioni e tenta di persuadere il gruppo ad accettarle, perché ne trarrà beneficio. Consultare Presenta i problemi e fornisce le informazioni necessarie.in vita poi il gruppo a suggerire possibili soluzioni, e seleziona quella più promettente. Partecipa Partecipa alla discussione come uno dei membri del gruppo, si giunge ad una decisione presa dall intero team. Delega Definisce i confini entro i quali risolvere i problemi e lascia le cose nelle mani del gruppo per trovare soluzioni e portare avanti il lavoro. Nessuno di questi stili è giusto o sbagliato. Ma normalmente il leader deve consultare le persone con le quali sta lavorando. Ogni leader ha uno stile che gli è più appropriato, ma deve essere capace di usare anche gli altri tipi di stili quando è necessario. Esempio: se sei un leader che consulta e fa decidere al gruppo, sicuramente non puoi farlo se il gruppo è nascente, perché è immaturo, dovrai allora decidere tu e quando saranno in grado adotterai il tuo stile di leadership. Un leader che non è disposto ad imparare raramente sarà capace di guidare con successo il suo gruppo Le caratteristiche del gruppo. Il gruppo che fonda una chiesa deve vivere una vita coerente di discepolato ed essere capace di svolgere funzioni basilari quali: evangelizzazione, discepolato, sviluppare rapporti interpersonali. Le abilità e capacità dei membri del team. Se il team ha poca esperienza in tutto questo, avrà bisogno di maggior addestramento. Il grado di consacrazione alla missione. Il team può essere caratterizzato da molti talenti, ma impegnati in altre attività. Forse hanno l idea di fondare una chiesa, ma le loro idee di chiesa che vogliono fondare sono diverse, aspettative diverse sugli stili appropriati di ministero. Se il gruppo non ha elaborato un piano chiaro, ci saranno problemi, che renderanno difficile il programma in quanto non si ha una meta comune. I rapporti tra i membri. Una gran parte del ministero riguarda l arte del saperci fare con gli altri. Ci deve essere accordo tra i membri, non invidia, contese, per la posizione. In molti casi per evitare problemi e migliorare il senso d armonia tra i membri, o di un membro con il leader, basta passare un po di tempo con la persona turbata, dando l opportunità di aprirsi e rassicurarla. A volte sotto certi atteggiamenti ci sono persone ferite, timori, questioni interpersonali. La natura della missione. La missione è lo scopo per il quale il gruppo esiste, è importante che essa sia chiara ad ogni membro. Evitare due estremi: Venir meno nel tener alto il profilo della missione (porta a realizzare tanti tipi di attività all interno della chiesa, spesso poco importanti, al punto da dimenticare i perduti) Oppure enfatizzare troppo la missione a costo dei rapporti del gruppo (questo tende al contrario ad enfatizzare troppo il ruolo verso i perduti, mentre si curano poco rapporti feriti e ci si ritrova con una comunità poco modellata).
12 STILI DI INTERAZIONE La leadership è un processo sociale. I leader hanno a che fare con le persone e i rapporti interpersonali incidono molto sull efficacia del ministero. Come fondatore di chiesa la tua efficacia sarà grandemente influenzata dalla tua capacità di capire e di relazionarti con gli altri. Dio ci ha fatti diversi l uno dall altro e ci chiama a svolgere compiti diversi.ciò significa che non tutti sono come te. Quando pretendiamo che tutti si comportino come noi, ci riduciamo ad avere rapporti solo con persone che sono come noi. Il nostro fallimento si evidenzia nel non apprezzare gli altri e spesso ci troviamo in situazioni di conflitto. E importante guardare noi stessi in modo obbiettivo per capire il modo in cui influenziamo gli altri. Forse siamo offensivi senza saperlo. Forse ci sentiamo incapaci di motivare gli altri e non sappiamo perché. Quando scopri il tuo stile di interazione puoi iniziare a fare i cambiamenti necessari per realizzare gli aspetti positivi della tua persona e minimizzare quelli negativi. Questo può ridurre il conflitto con gli altri e aiutarti ad essere più efficace. Ci sono 4 stili principali di interazione: Il facitore Prende il comando e affronta la sfida di cambiare le cose e di rendere più efficace il ministero Sono persone capaci, d azione, che non temono le sfide. Chi è simile a te ti vede: decisivo, indipendente, efficace, pratico,determinato. Chi è diverso da te può vederti: duro, aggressivo,autoritario,severo,rigoroso. -impara ad ascoltare e ad essere paziente -controlla meno gli altri -sviluppa premura -sii flessibile e sorreggi gli altri -spiega perché le cose sono in un certo modo. Lo stimolatore. Provvede agli altri la motivazione e li influenza in modo da farli lavorare insieme per ottenere risultati importanti Sono perse ottimiste ed entusiaste, buoni comunicatori, sanno spiegare le idee e opportunità in un modo che ispira gli altri a coinvolgersi. La loro tendenza ad entusiasmarsi per cose nuove può creare problemi quando devono portare avanti compiti lunghi. Chi è simile a te ti vede: estroverso, alla mano. Chi è diverso può vederti:reazionario,manipolativo,chiacchierone. -meno impulsivo,valuta le idee -orientati di più verso i risultati -controlla le tue azioni ed emozioni -focalizza di più sui dettagli e sui fatti -rallenta,ascolta e parla di meno. Il compagno di squadra. Collabora prontamente con altri per portare avanti la visione e i piani Grandi sostenitori,leali,sensibili,si può contare su di loro per il completamento di un lavoro affidatogli.non offenderanno nessuno con cui hanno preso un impegno. Non lavorano bene da soli, mancano d iniziativa personale. Chi è simile ti vede:di grande sostegno, disponibile, affidabile, conciliante. Chi è diverso ti vede: conformista, dipendente ad altri, lento, reticente. -si meno sensibile a ciò che gli altri pensano -sii più diretto -preoccupati di più con il compito stesso
13 -impara a dire di no -fai più cose per promuovere l azione Il pensatore. E motivato a perseguire visioni e piani con eccellenza e con attenzione ai dettagli Coscienzioso e ordinato. Sono logorati per i cambiamenti inattesi e l ambiguità. Chi è simile ti vede: esauriente,persistente,serio,industrioso. Chi è diverso ti vede:critico,noioso,cavilloso,indeciso,moralista -focalizza sul fare le cose giuste,non solo sul modo di farle -reagisci con più prontezza -inizia a fidarti del tuo intuito e orientati meno sui fatti -sii disposto a rischiare di più -sii aperto e sensibile -non aver paura di sviluppare rapporti. CERCASI LEADER Senza leader non ci sarà futuro, ci sarà solo la ripetizione del presente L affermazione che la chiesa ha bisogno di leader trova tutti d accordo, ma spesso si trovano due presupposti sbagliati. Il primo è che i leader possono essere addestrati solo grazie a programmi specifici (scuole bibliche, seminari). Secondo, quando si parla di leadership si pensa a dei pastori. Questo limita le opzioni e ostacola il reperimento di leader necessari. Dio non ha mai inteso che il pastore sia l unico a portare avanti il ministero. Per adempiere il grande mandato occorrono molti tipi di leader, oltre al pastore. La leadership influenza gli altri a crescere in Cristo. Questo ci mostra l importanza di un addestramento ampio e generale, piuttosto che selezionare solo alcuni eletti. Tenendo presente che non tutti hanno le stesse capacità e impatto. Leader di piccoli gruppi o di cellule i soldati. Questi leader hanno il contatto più diretto con i perduti, i nuovi credenti e quelli più maturi. La maggior parte del ministero della chiesa primitiva era svolto in piccoli gruppi sotto la guida di questo tipo di leader (At 2:46,47). I livelli più alti di leader esistono in realtà per addestrare, mobilitare, comunicare una visione a questo gruppo. Questo è un buon livello di ministero per credenti meno maturi, sarà per loro un esperienza che lì aiuterà a crescere, nel maturare potranno ricevere ulteriori incarichi di responsabilità. I leader di chiese locali gli equipaggiatori. I leader di chiese locali hanno la responsabilità di equipaggiare e di guidare tutta la congregazione locale nel ministero. Devono essere selezionati con cura, solo coloro che hanno un carattere provato e che vivono vite coerenti dovrebbero essere considerati per questo livello di leadership ( anziani,pastori,diaconi). I leader di chiese regionali i mobilitatori. Far parte di questo livello significa dedicare la maggior parte del tempo a motivare altri a fare l opera del ministero. In questo modo possono moltiplicare i loro sforzi e contribuire, con la loro esperienza, a produrre il maggior impatto possibile (vescovo, sovrintendente..) Questo livello presta maggiormente il fianco al peccato di orgoglio e quindi va considerato con cautela.
14 I leader di chiese nazionali i visionari. Sono le persone in grado di aiutare altri a vedere il proprio potenziale.passano il tempo a chiarire l obiettivo delle attività svolte dagli altri. Guidano verso l obiettivo di portare il vangelo ad ogni nazione. L unità e la collaborazione tra credenti è la chiave per adempiere il mandato. Gesù ha pregato che l unità fosse la testimonianza al mondo del fatto che è stato mandato dal Padre e che ci ama (Gv 17:23). Ma il lavoro di mantenere quell unione senza compromettere la verità del vangelo è un compito imponente. Pochi hanno la saggezza necessaria per adempiere questo ruolo di leadership. Queste categorie rappresentano le funzioni primarie di ogni livello di leadership. In effetti, anche se in misura minore, tutti dovrebbero assolvere anche gli altri ruoli. Il pastore deve saper comunicare la visione, il leader di una cellule deve saper equipaggiare, ecc Per soddisfare il bisogno nei vari settori di leadership, c è bisogno di una varietà di persone. In molte situazioni serviranno uomini qualificati, in altre donne o giovani, in alcuni uomini e donne non sposati avranno più occasione di dedicare tempo ed energie per espandere il movimento. Questo fu il caso di Paolo che il Signore ha usato grandemente, come uomo allora solo. Non sposato. Un ministero s innalzerà o crollerà in funzione della leadership. Ciò significa che prima che una chiesa possa raggiungere nuovi membri, deve allargare la sua base di leadership. I leader devono essere identificati e addestrati. Se addestri nuovi leader la tua chiesa potrà crescere in salute e numericamente. Se la tua chiesa non sta crescendo, è possibile che non ci siano leader sufficienti. Gli esperti di leadership hanno detto che è necessario che il 10-15% del gruppo sia coinvolto in posizioni di leadership. Questo garantisce che il gruppo abbia una rete di comunicazione adeguata, una supervisione sufficiente, e un livello d interazione necessaria per raggiungere il suo obbiettivo. In altre parole ci dovrebbero essere un leader per ogni 7-10 persone. Se usiamo il metodo suggerito da Ietro a Mosè, per ogni 1000 persone,occorrono 131 leader. Dovremmo osservare coloro che sono fedeli in ruoli minori per dare loro maggiore responsabilità. (Mt 25:14-30 in particolare i versi 21 e 23). Il successo e la fedeltà ai livelli più bassi è sempre stato il requisito per progredire verso i livelli più alti. Il bisogno crescente di leader sarà realizzato, discepolando nuovi credenti e addestrandoli per essere leader. Non saranno subito pronti a servire, e la Bibbia avverte contro un indebita fretta in questo processo (1 Tim 3:16). Ma questo non allontana da noi la responsabilità di addestrare per un possibile servizio nel futuro. Dobbiamo sviluppare in loro fedeltà, carattere giusto, atteggiamento al servizio. Non possiamo pretendere che i leader emergano da istituzioni accademiche per soddisfare le nostre richieste, sono i leader delle chiese locali che devono prendere l iniziativa. QUALIFICHE DA INCORAGGIARE IN UN NUOVO LEADER I. obiettivi generali per l addestramento di leader I seguenti obiettivi sono necessari per leader a ogni livello: Sta costruendo un rapporto intimo con Dio. Evidenzia i frutti dello Spirito. Usa i suoi doni spirituali nel ministero. Ha un amore crescente per Dio e per gli altri.
15 Evidenzia integrità morale. Sostiene l autorità della chiesa locale. Mostra amore e interesse per coloro che sono nella sua comunità. Si rapporta bene ad altri gruppi di credenti. Applica i principi biblici nella sfera dei rapporti. Gestisce bene il conflitto interpersonale. Ascolta gli altri e risponde in modo appropriato. E convinto che la Bibbia sia la parola di Dio. Ha una conoscenza funzionale dell Antico e del Nuovo Testamento. Studia e applica la Bibbia. II. OBIETTIVI PER L ADDESTRAMENTO DI LEADER DI PICCOLI GRUPPI I leader di piccoli gruppi dovrebbero inoltre evidenziare le seguenti abilità e aspetti caratteriali: Dimostra una passione per le anime Esercita l evangelizzazione personale. Si rapporta bene con i perduti. Sa presentare il vangelo con chiarezza. Sa dare una chiara testimonianza personale. E stato discepolato. Mostra sensibilità verso i nuovi credenti. Mostra amore per coloro che sta discepolando. Sa guidare discussioni di studio biblico induttivo. Capisce il bisogno di avere delle cellule come fondamento per una sana crescita. E capace di guidare in modo efficace un incontro di una cellula. III. obiettivi di addestramento per leader locali Un leader al livello locale deve anche essere caratterizzato da quanto segue: E un discepolo modello che vale la pena imitare. Comprende che la chiesa è lo strumento di Dio per l evangelizzazione del mondo. Conosce la base biblica per fondare chiese e per la missione. E capace di usare vari metodi e varie tecniche di evangelizzazione. Sa come svolgere una ricerca basilare ai fini della fondazione e della crescita della chiesa. Sa come guidare l adorazione collettiva. Insegna la Bibbia in modo efficace sia in un gruppo sia a tu per tu. Identifica e sviluppa leader potenziali per le cellule. Sa organizzare i credenti per diventare una congregazione che si governa da sé, si nutre da sé ed è orientata alla missione. Comprende come applicare funzioni bibliche a forme culturalmente pertinenti. Costruisce un team e ci lavora bene. Sa come delegare la responsabilità. Stabilisce obiettivi, fa piani e stabilisce dei passi per realizzarli. Sviluppa i doni e le capacità degli altri. E attivo e prende iniziative. IV. obiettivi di addestramento per leader regionali e nazionali Leader regionali e nazionali dovrebbero raggiungere uno standard ancora più elevato di carattere e di capacità. Sa predicare ed insegnare. Sa dare guida e consiglio spirituale in molti tipi diversi di situazioni.
16 Ha una comprensione dettagliata della Bibbia e della teologia. Sa addestrare operai nelle chiese per l evangelizzazione, per il discepolato, per la guida nelle cellule, per dare finanziariamente, per guidare la lode e per altre aree di ministero che potrebbero essere necessarie. Edifica e usa le cellule per saturare una comunità e per mobilitare il corpo di Cristo. Dimostra una mentalità orientata alla crescita. Dimostra di essere sensibile alle persone nuove e le sa immettere nel gruppo. Sa amministrare il battesimo e la cena del Signore. Comunica una visione che ispira gli altri. Per gli altri a scoprire i loro doni e ad applicarli al ministero. ADDESTRARE NUOVI LEADER Come fondatore di chiese devi moltiplicare te stesso, sviluppare altri leader. Esempi di moltiplicazione di leader: Mosè e Giosuè Sin dall inizio Giosuè fu al suo fianco come combattente, con lui sul monte per ricevere le leggi, alla tenda di convegno, evidenziò la sua fede con il resoconto dell esplorazione nella terra di Canaan. (Es 17:9-14, 24:12-13, 33:7-11 Num 14:6-9) Ad un certo punto Mosè, come tutti i leader fanno, si chiede chi lo avrebbe sostituito e Dio indica come successore Giosuè(Num 27:15-22 Deut 1:37-38, 31:7, 34:9). Mosè è un esempio di leader servo che cerca la soluzione migliore per il popolo e l opera di Dio e non per la propria gloria. Gesù. Egli iniziò a selezionare i suoi prima di debuttare nel ministero pubblico (Gv 1:35-51). Appena lo ritenne opportuno gli offrì la possibilità di partecipare al ministero mandandoli a due a due come missionari.(mt 10).Quando il loro ministero non aveva successo, Gesù dava loro istruzioni tempestive per correggere i problemi(mt 17:14-21) Lì preparò in modo che potessero proseguire da soli, senza la sua presenza fisica. Nella maturazione di leader dobbiamo essere focalizzati sull addestramento di sostituti, piuttosto che sul semplice reperimento di assistenti. Il nostro desiderio deve essere che i nostri apprendisti raggiungano e anche superino il nostro livello di successo nel ministero. Paolo. 2 Timoteo 2:2 Le cose che hai udite da me, in presenza di molti testimoni Sia Gesù che Paolo addestravano piccoli gruppi, piuttosto che in privato a tu per tu. In questo modo gli altri osservavano i modo pratico come sviluppare leader. Il discepolato non ha tanto a che fare con l insegnamento, quanto con l osservazione e l imitazione. Paolo oltre a Timoteo aveva addestrato altri. Leggiamo di Sila, Giovanni Marco, Aquila e Priscilla, Apollo, i quali tutti in qualche modo frequentarono la scuola di Paolo. L ultimo suo viaggio fu di addestramento e discepolato,con lui c erano sette persone (At 20:4). Nella lettera ai romani, Paolo saluta 27 persone, molte delle quali avevano lavorato con lui o erano stati addestrati da lui.
17 Anche tu dovresti usare il suo modello coinvolgendo per un periodo i potenziali leader in tutto ciò che fai: incontri di gruppo, visite ai perduti, consulenze, preghiera, insegnamento. Pur avendo una visione chiara dei bisogni di leadership dobbiamo fare attenzione a non imporre ruoli mal abbinati. Quando troviamo persone fedeli che hanno capacità di leadership, non dobbiamo addestrarli con un programma rigido e inflessibile. Ogni potenziale leader ha una sua personalità, le sue capacità, dono spirituale, esperienze; che devono essere prese in considerazione. Nell addestramento tieni in mente i seguenti fattori: I doni spirituali Le persone saranno attratte e troveranno soddisfazione nelle forme di ministero che sfruttano il loro dono spirituale. Bisogna collocare i leader che stanno maturando nel loro giusto posto, non semplicemente, in qualunque posto. Le capacità Tutti hanno dei talenti naturali, che possono essere utili. Dobbiamo fare attenzione a non obbligare i leader a svolgere ministeri che sono in grado di fare, ma per i quali non hanno un dono spirituale. La situazione ideale è di trovare un ministero calzante che usa sia i doni che le capacità naturali del leader. I bisogni del ministero I doni vengono evidenziati nel contesto del servizio. Il leader deve essere addestrato verso un ministero in cui è evidente il suo dono. E altresì vero che spesso deve imparare a coprire ruoli necessari per portare avanti il ministero. Timoteo ad esempio doveva svolgere l opera di evangelista, anche se era quello il suo dono. L esperienza L esperienza passata del leader deve essere valutata in quanto può influenzare positivamente o negativamente. Se è positiva, se sono già state imparate lezioni difficili sulla leadership, allora il processo di addestramento può essere accelerato. Se è negativo, se hanno insegnato o rinsaldato stili autoritari o non biblici, può rendere più difficoltoso il lavoro. A volte ciò che appare come abilità, è semplicemente frutto dell esperienza. E la poca esperienza potrebbe far pensare che non c è abilità. La personalità I fattori coinvolti nel campo della personalità sono numerosi. Un potenziale leader, per esempio, potrebbe essere capace di interagire facilmente con le persone oppure no. Un leader potrebbe deprimersi facilmente e avere costante bisogno di incoraggiamento, mentre un altro è sempre allegro e positivo. Nel selezionare e addestrare è importante tenere presente questo tipo di fattore. Occorre saggezza e sensibilità per sviluppare il potenziale di un nuovo leader, senza trascurare i bisogni della chiesa. Bisogna mantenere equilibrio tra i bisogni del nuovo leader (doni,capacità,esperienza,personalità) e i bisogni del ministero (compiti, tempismo,urgenza). Osserva le aree in cui sono mancanti, e aiutali a crescere. Se uno, ad esempio, è scadente nella predicazione, puoi mostrargli come prepari i tuoi sermoni. Se non ha capacità di cura, fagli studiare le epistole pastorali (1-2 Timoteo, Tito) con il metodo induttivo. Se deve ampliare la conoscenza biblica, fagli fare un corso biblico, ecc
18 COME ADDESTRARE LEADER Le cellule offrono il miglior metodo di addestramento. Provvedono l opportunità di addestrare sul campo. Operando sul principio che il miglior metodo di insegnamento è di fare. Le persone ricordano il 10% di ciò che ascoltano, il 50% di ciò che vedono, il 70% di ciò che dicono, il 90% di ciò che fanno. 5 PASSI PER AIUTARE UN POTENZIALE LEADER Lo faccio io. Prima regola è di essere il tipo di leader che vuoi gli altri imitino. Bisogna modellare il ministero, prima di richiederlo. Guidare con il proprio esempio. Il discepolo deve vederti vivere quello che gli insegni. Io lo faccio, tu guarda. In questa fase il discepolo, è al corrente che tu lo stai preparando. E importante che gli spieghi le tue azioni, i principi ministeriali che ti guidano. Facciamolo insieme. Dopo averli modellati, dai loro l occasione di esercitarsi, guidati da te per vedere e imparare dai loro sbagli nel contesto di un ambiente sicuro. La tua presenza dà loro fiducia, sanno che li aiuterai se hanno problemi. Tu lo fai, io guardo. Osserva il leader mentre svolge un ministero, non intervenire, permetti a lui di avere successo o di fallire. In seguito e in privato, indica obbiettivamente i lati positivi e le debolezze che hai osservato. Fallo tu. Appena ritieni siano pronti, affida il compito interamente a loro. Non avere fretta. Rimani come amico, tratta il leader come tuo pari. Il processo non è finito, ora devi incoraggiarlo a iniziare a moltiplicare se stesso nella vita degli altri. Esempio: spesso a un giovane leader viene chiesto di predicare un sermone, senza aver mai avuto un addestramento necessario. Egli prepara un sermone poco chiaro e tutti incluso se stesso, pensano che non ha il dono di predicare. In effetti aveva bisogno di osservare di più e di ricevere maggiore guida nel come preparare sermoni. DISPENSARE E METTERE LEADER IN CIRCOLAZIONE Dispensare significa che gli permettiamo di funzionare come leader senza il nostro controllo. Prendono decisioni e progettano le loro attività. In altre parole significa che gli diamo il permesso di portare avanti il ministero in modo autonomo, non più per aiutare il nostro ministero. Come fondatori di chiese l obiettivo non è centrare il ministero intorno a sé, ma a discepolare ed addestrare altri, con l obiettivo finale che svolgano un ministero autonomo. L esempio di Giovanni Battista. Egli ebbe un folto gruppo di seguaci (Mr 1:5) ebbe il privilegio di indirizzare i primi discepoli a Gesù (Gv 1:35-36).
19 Quando Gesù iniziò a battezzare e la gente accorreva a lui, alcuni discepoli si preoccupavano ed erano gelosi, parlarono a Giovanni. Ma lui riconosceva la sua posizione inferiore a quella di Cristo e disse che doveva diminuire, mentre Cristo crescere (Gv 3:22-30). La reazione di Giovanni è diversa dall atteggiamento normale di leader cristiani quando vedono e sentono che il ministero di qualcuno sta superando il proprio. Giovanni era entusiasta del successo di Gesù, perché sapeva che non avrebbe commesso errori. Ma quando noi dispensiamo qualcuno al ministero, abbiamo sempre la preoccupazione che non faccia un lavoro perfetto come il nostro. L esempio di Paolo. Il Nuovo Testamento contiene una lunga lista di nomi di persone che avevano imparato da Paolo e che poi avevano continuato l opera della chiesa. Paolo passava poco tempo nelle chiese che fondava: da un minimo di una settimana a un massimo di due anni. Com era possibile che in così breve tempo lasciasse l opera nelle loro mani? Non si preoccupava di eventuali problemi? Certo, infatti i problemi non mancarono, basta pensare alla chiesa di Corinto. Ma cerano due fattori che sembravano aiutare Paolo a gestire i suoi timori. La priorità di raggiungere le nazioni con il vangelo. Per lui era più importante raggiungere il mondo con il vangelo, che preoccuparsi che altri leader non sarebbero stati in grado di fare le cose nel modo che lui preferiva. Filippesi 1:15-18 Non si sta dicendo che è legittimo predicare con motivi sbagliati, Paolo non dice questo, anzi ai galati rende chiaro che si deve predicare il vangelo di salvezza per grazia e non un falso vangelo. Agli occhi di Paolo, altre questioni erano secondarie all importanza di predicare il vangelo. La chiesa appartiene al Signore. La chiesa appartiene a Lui, ed Egli ha promesso di edificarla (Mt 16:18). Noi non abbiamo la responsabilità finale per la crescita della chiesa. 1 Corinzi 3:5-7 Dio può usare varie persone per portare la chiesa alla maturità. Questa fiducia non ci esonera dal fare il nostro meglio come leader fedeli, ma ci assolve dalla responsabilità di giudicare il ministero degli altri(1 Cor 4:5). Questo fatto deve permetterci di dispensare coloro che abbiamo addestrato per il ministero, e poi riposare nel fatto che il Signore li guiderà e li userà come Lui vuole. ALCUNI PROBLEMI NEL DISPENSARE NUOVI LEADER Nelle fasi di delegazione, mentre il leader lavorava, tu lo valutavi e lo guidavi: tuttavia il controllo della maggior parte delle cose rimaneva a te. Dispensare è il passo successivo al delegare. Premesso che abbia dimostrato fedeltà e capacità, e giunto il tempo di abituarlo a trovare il suo ministero. Quando dispensi un nuovo leader, può succedere che gli affidi semplicemente una parte del ministero che era tuo. Solo che, in contrasto con la fase di delegazione, ora egli è responsabile per quel ministero davanti a Dio, e non deve più rendere conto a te. Il processo di dispensare non è facile. Affidare l opera nella vita delle persone a Dio, va contro la natura umana e offre due gravi sfide per ogni leader. Il timore che il nuovo leader non lavorerà bene. A volte gli allievi possono evidenziare doni e talenti maggiori del leader, oppure acquisiscono una comprensione più profonda della visione e vogliono apportare dei cambiamenti. Questa perdita di controllo può rappresentare una minaccia per il leader che teme per la sua reputazione, o per la posizione. Egli deve rimuovere questa pietra d intoppo sia per amor della crescita spirituale, sia per la crescita della chiesa. Questa può essere rimossa solo con la fede in Dio.Un leader che è sicuro della sua identità in Cristo può confidare che, così come Dio opera nella sua vita, lo fa anche nelle vite di
20 coloro che guida. Deve riposare nel fatto che cammina in obbedienza equipaggiando altri. Le ansietà, per la propria reputazione e posizione vanno affidati al Signore (Fil 4:6-7, 1 Pt 5:7). La nostra ambizione come cristiani non deve essere per noi stessi, ma che Dio venga glorificato nelle nostre vite, ministeri, e nel mondo. Piuttosto che essere invidiosi, i leader devono gioire che Dio chiama persone a far progredire la sua causa in modo più ampio di quanto non possono fare da soli. Barnaba è un ottimo esempio di leader sicuro della sua identità. Quando era ad Antiochia, si rese conto che i doni di Paolo potevano essere utili per la chiesa, poteva tacere e non fare nulla. Invece si recò a Tarso per condurre con sé Paolo (At 11:25-26). A Barnaba non interessava proteggere il suo territorio, ma rischiò nell includere Paolo al suo fianco. Infatti successivamente Paolo lo superò in termini di fama nel ministero, ma tutto contribuì alla gloria maggiore di Dio e al progresso del suo regno. Il timore che il nuovo leader commetterà degli errori. E anche vero che persone dispensate nel ministero possono essere meno competenti del leader e non fare le cose nel modo che ci si aspettava. Ma il fallimento è una parte necessaria nell imparare e crescere. Esempio: il bambino cadrà diverse volte prima di riuscire a camminare da solo. Quando cade il genitore lo rialza, incoraggia e gli fornisce una nuova occasione di provare. Quando Gesù addestrò i discepoli, spesso usava i loro fallimenti come un opportunità per insegnargli qualcosa. Nel processo di addestramento, Dio si è servito di te per correggere ed incoraggiare il futuro leader. Il Signore continuerà a lavorare in lui, con o senza la tua partecipazione.devi confidare che il Signore completerà l opera che ha iniziato (Fil 1:6). PRINCIPI PER DISPENSARE LEADER Sviluppa e mantieni un rapporto profondo. Quando è stato stabilito un rapporto di fiducia, anche l atto di dispensare un nuovo leader diventa una cosa naturale. Gesù viaggiava, mangiava, rideva con i suoi.nel frattempo creava dei rapporti di intimità. Quando li dispensò era fiducioso che avrebbero ottemperato all incarico, perché erano stati con Lui (Mr 3:14-15). Paolo descrive Timoteo come suo figlio dice che aveva seguito da vicino : il suo insegnamento, condotta, fede, amore, costanza, pazienza (2 Tm 3:10). Devi stabilire rapporti intimi con le persone che vuoi dispensare in futuro. Accertati che continuino a perseguire la visione come se fosse la loro. Molti leader danno per scontato che gli altri abbiano la stessa visione. Chiariscila, ribadiscila. Se la visione brucia nel loro cuore come nel tuo, puoi essere entusiasta dei risultati che produrranno. Non aspettare troppo. Le persone imparano praticando. Quanto prima i nuovi leader si inseriscono nel ministero, prima raggiungeranno il loro pieno potenziale. La Bibbia ci avverte contro lo stabilire anziani troppo presto (1 Tm 3:6)., ma c è anche il pericolo contrario. Il re Saul provocò il disastro per sé e la sua famiglia, nel tentativo di impedire a Davide l ascesa al ruolo che Dio aveva preparato per lui. Preventiva gli errori. Quando le persone rischiano, spesso falliscono. Se il fallimento è preventivato e inteso, tutti saranno più disposti a rischiare cose nuove. Quando le persone sbagliano, devono essere rassicurate della tua fiducia in loro.usa quell errore come opportunità d insegnamento. Esempio: quando i discepoli non riuscivano a cacciare dei demoni, Gesù insegnò loro, l importanza della fede nel ministero di liberazione (Mt 17:19-21)
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