La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità
|
|
- Giuditta Pagano
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Responsabile scientifico: Prof. Andrea Vettori, Docente di Healthcare management Università degli studi Guglielmo Marconi, Roma Autori: Dr Alberto de Sanctis, Dr Michele Fanello Sanitanova è accreditato dalla Commissione Nazionale ECM (accreditamento n. 12 del 10/06/2010) a fornire programmi di formazione continua per tutte le professioni. Sanitanova si assume la responsabilità per i contenuti, la qualità e la correttezza etica di questa attività ECM. Inizio evento: 07/12/2012; ID evento: Modulo 2: Il modello delle competenze Obiettivi formativi Al termine del presente modulo didattico, il discente dovrebbe essere in grado di: comprendere il significato del termine valutare e quali sono i requisiti della valutazione in rapporto ai ruoli di valutatore e valutato capire cosa sono le competenze e su quali tipologie di competenze si basa un modello efficace di valutazione conoscere la differenza fra competenze di base, tecnico-specialistiche, trasversali e manageriali sapere il significato di comunicazione efficace conoscere il modello assertività sapere cos è la Leadership e quali sono le sue tipologie conoscere le logiche del modello della leadership situazionale come paradigma della leadership efficace sapere cos è un conflitto, qual è la sua genesi e quali sono le modalità di composizione dei conflitti conoscere in dettaglio le competenze trasversali e Manageriali e i rispettivi indicatori per la valutazione individuale La valutazione Abbiamo visto nel corso del primo modulo come la valutazione sia uno strumento e, come tale, non possa essere fine a se stesso. Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 1
2 La valutazione deve essere l inizio di un percorso migliorativo (aziendale e/o individuale) e non può pertanto limitarsi a fotografare una performance (aziendale e/o individuale); una valutazione corretta deve fungere anche da vettore di crescita e di motivazione. La valutazione di una performance definisce gap e aree di miglioramento e indica gli obiettivi da raggiungere; come conseguenza attiva altri strumenti quali: piani formativi, generali e individuali; premialità; definizione di carriera; mobilità interna. La valutazione favorisce l autostima dei valutati e dei valutatori. Ciascuno, per il proprio ruolo, se debitamente informato e coinvolto, si sente parte integrante di un processo organizzativo che determina le performance individuali come uno dei principale driver per la crescita qualitativa dell organizzazione di riferimento. La psicologia della valutazione: i ruoli e le competenze Come anticipato nel primo modulo, la valutazione della performance individuale prevede, in ogni contesto aziendale, sia esso pubblico privato, e per ogni tipologia di sistema valutativo applicato, tre elementi: il valutatore il valutato la metodologia e lo strumento di valutazione. Per essere realmente utile, la valutazione di una performance lavorativa individuale deve essere considerata uno strumento di motivazione e di crescita continua Quando emerge forte l intento, non tanto di dare un giudizio sull operato dei dipendenti, quanto di assicurare una gestione continuativa delle prestazioni, in un ottica di miglioramento e di sviluppo, si tende a parlare di performance management. A. Ferrario (citato da M. G. Mariani) Il performance management è un processo che comprende in maniera integrata, la definizione di obiettivi, la valutazione, la gestione e lo sviluppo delle prestazioni in modo da allineare gli obiettivi di performance individuale con quelli più ampi dell organizzazione. (G. Dessler ) Requisiti della valutazione Riportiamo a seguire quelli che sono i requisiti fondamentali del processo di valutazione: trasparenza delle regole e del rapporto valutatore-valutato; chiarezza e conoscibilità: i parametri valutativi di riferimento (obiettivi e comportamenti) devono essere chiaramente esplicitati formalmente all inizio del periodo di osservazione; oggettività, intesa nel senso di definizione e graduazione univoca e condivisa di parametri e standard valutativi in maniera da non incorrere in giudizi personalistici e arbitrari; equità, intesa nel senso di omogeneità e uniformità nell applicazione delle regole; flessibilità: si deve fornire nel corso dell anno ai responsabili occasione di rivedere/correggere la valutazione stessa; verifiche periodiche ed elementi utili ad apportare i correttivi necessari. Il Valutatore Il valutatore, per svolgere in maniera adeguata il suo ruolo, deve possedere le caratteristiche sottoelencate: Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 2
3 deve essere consapevole del suo ruolo di valutatore ed avere gli strumenti necessari per agirlo; deve essere: trasparente, chiaro, oggettivo, equo, flessibile e attento; deve avere una conoscenza precisa della performance lavorativa del valutato e soprattutto delle principali caratteristiche (competenze) tecnico specialistiche e comportamentali che la determinano; deve essere libero da pregiudizi e/o favoritismi. Il Valutato Il valutato a sua volta deve, o meglio dovrebbe, avere le seguenti caratteristiche: deve essere consapevole del suo ruolo di valutato deve essere informato sulle regole ed i parametri della valutazione deve essere scevro da pregiudizi verso il valutatore o aspettarsi, da lui, favoritismi. deve essere consapevole dell importanza della propria performance sia a livello personale che all interno del contesto in cui opera deve considerare la valutazione come elemento di crescita nell organizzazione La metodologia e i modelli di valutazione Esistono diversi modelli di valutazione delle performance individuali che possono essere definiti parziali o totali. È detto totale un modello a 360 che prevede la valutazione non solo con approccio dall alto verso il basso (da responsabile a collaboratore) ma anche dal basso verso l alto (da collaboratore a responsabile) e di tutte le risorse umane dell organizzazione sia in senso orizzontale e verticale. In alcuni casi la valutazione a 360 può prevedere anche il coinvolgimento, come valutatori esterni, di utenti, clienti, fornitori, ecc. Un esempio di modello totale è quello che prevede la realizzazione del percorso di valutazione in due direzioni: l auto-valutazione del valutato la valutazione espressa dal valutatore L auto-valutazione può essere formalizzata o eseguita in autonomia dal valutato per dotarsi di elementi strutturali di confronto con il proprio valutatore nel momento della discussione della valutazione stessa Il Modello usato in questa sede come strumento prende spunto dal Modello di Competenze dell Istituto Superiore per la Formazione e l Orientamento dei lavoratori (ISFOL) del Ministero del Lavoro. La metodologia applicata è solo esterna, non prevede cioè autovalutazione ma solo la condivisione dei risultati tra valutatore e valutato. Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 3
4 La valutazione della performance individuale può essere applicata su qualsiasi tipo di competenza, sia di tipo tecnico specialistico, professionale sia trasversale e manageriale. Non è normalmente usato per le competenze di base. Le competenze, il ruolo e la performance La competenza è unità complessa in cui si individuano tre componenti: la conoscenza o il sapere la capacità (abilità sia cognitive sia manuali) o il saper fare l atteggiamento o il saper essere Il ruolo assegnato (dato, affidato, previsto) è l insieme condiviso dei compiti e delle mansioni che lo caratterizzano. Il ruolo agito è il come il ruolo assegnato viene interpretato da ciascuno. La performance lavorativa è la capacità percepita all esterno dell interpretazione del ruolo. La competenza sostituisce la prestazione come indicatore della qualità della performance lavorativa. Un professionista competente che interpreta una performance lavorativa di qualità è colui che agisce tutte le competenze necessarie al suo ruolo in termini di conoscenza, abilità e atteggiamento. Le competenze caratterizzano le persone, che sono il vero nodo gestionale di qualsiasi organizzazione. Il modello sistemico delle organizzazioni poggia le sue fondamenta sulla gestione delle risorse umane. Ad un cambiamento esterno, l organizzazione deve dare una risposta producendo un cambiamento interno La regola del modello sistemico è la seguente: Le componenti del modello sono tutte collegate tra loro, qualsiasi impatto anche su una sola delle componenti del modello, può produrre effetti in ciascuna delle altre e il manager è chiamato a fare accuratamente questa analisi per prendere decisioni organizzative adeguate e coerenti Tra le componenti del modello sistemico, le persone sono quelle che più resistono al cambiamento Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 4
5 Il Modello per la valutazione delle competenze La valutazione individuale si basa su un modello operativo concettuale imperniato sul concetto di Competeza L ISFOL (istituto Superiore per la Formazione e l Orientamento dei Lavoratori) ha creato un modello di competenze diviso in tre blocchi: competenze di base; competenze tecnico/specialistiche; competenze trasversali. Nel sistema di lavoro e formativo anglosassone questa suddivisione si identifica in: basic skill (competences) hard skills (competences) soft skills (competences). Le competenze di base Le competenze di base sono principalmente conoscenza ; esse si apprendono solitamente nella scuola dell obbligo e superiore e variano con l evolversi del sistema sociale. Sino agli anni 70 le competenze di base indispensabili all accesso nel mondo del lavoro erano: saper leggere saper scrivere saper far di conto. Oggi le competenze di base sono evolute in: la conoscenza base della lingua inglese la conoscenza dell informatica di base le conoscenze base di diritto del lavoro e di economia. Le competenze tecnico/specialistiche Le competenze tecnico/specialistiche sono principalmente abilità manuali e/o concettuali. Queste si apprendono con gli studi specialistici e universitari, con i tirocini, le esperienze lavorative, gli stage, ecc.. Nel sistema anglosassone vengono divise in Job Family, in quanto per ogni mestiere e professione possono essere definite diverse famiglie di competenze che si sommano e si completano. Alcune competenze appartenenti alla job family del medico possono essere le stesse di quelle dell infermiere ma con peso diverso, così per il geometra e l ingegnere, il tecnico aeronautico e il pilota, ecc.. Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 5
6 Le Competenze trasversali Le competenze trasversali (conosciute in Italia anche come soft skill piuttosto che meta competenze o competenze comportamentali) vengono così chiamate perché trasversali a qualsiasi, ruolo, funzione, mestiere e professione. Sono soprattutto atteggiamenti e quindi legate profondamente ai tratti della personalità, agli aspetti caratteriali, culturali e alla storia personale. Le competenze trasversali, riconosciute e agite, sono il principale strumento per il raggiungimento di una performance lavorativa individuale, di gruppo e di processo. Esaltano e facilitano l applicazione delle competenze tecnico specialistiche. Le aree delle competenze trasversali Per meglio essere riconosciute, le competenze trasversali vengono divise in 3 macro aree; per ognuna di esse viene definito il principale utilizzo della competenza stessa. Area della diagnostica Ricercare informazione, analizzare le situazioni, non fermarsi alle apparenze, approfondire, chiedere chiarimenti (problem setting ovvero analisi dello scenario) Area del fronteggiamento Affrontare per risolvere, applicare il pensiero concettuale e laterale, trovare soluzioni diverse, scomporre compito e problema (problem solving) Area della relazione Relazionarsi a 360, comunicare efficacemente, essere empatico Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 6
7 Le competenze manageriali Una particolare classe di competenze trasversali è rappresentata dalle Competenze Manageriali, che rappresentano le competenze di quanti coprono e agiscono ruoli di tipo manageriale. Per managerialità si intende gestione ; infatti è manager chi ha la responsabilità di gestire: risorse umane risorse economiche tempo Il sostantivo inglese manager deriva dal verbo francese manager, derivato a sua volta all'espressione latina manu agere, condurre con la mano. Da ciò deriva che non è necessario che il manager sia un dirigente; inoltre non sempre un dirigente è un manager! Le competenze manageriali sono competenze trasversali evolute e mature. La competenza manageriale può essere considerata una competenza strategica (*) in quanto è legata a quelle abilità di un individuo date dall'insieme delle sue conoscenze, capacità, doti personali e doti professionali di comportamento sociale e di attitudine al lavoro, di iniziativa e di disponibilità ad affrontare rischi, di capacità di affrontare e di risolvere conflitti Essa riguarda in definitiva una disposizione fondamentale, flessibile e adattiva, legata a capacità individuali relazionali, affettive, di responsabilità, orientamento, progettazione e intervento sul reale. (*) Dunia Pepe, Aureliana Alberici, Gianpiero Quaglino Le competenze manageriali in altri sistemi Nel sistema anglosassone e soprattutto negli Stati Uniti la competenza manageriale viene identificata quasi esclusivamente con una unica meta-competenza o competenza strategica: la leadership. A partire dagli anni 80 l insediarsi in Italia di importanti multinazionali, come l IBM, la Procter & Gamble, la HP come le molte aziende nel settore farmaceutico, ha portato nel nostro sistema di formazione e di valutazione aziendale concetti e competenze sino ad allora poco conosciuti o comunque appannaggio di rare sperimentazioni e buone pratiche. Le competenze tecnico/specialistiche e la managerialità Evidentemente anche le competenze tecnico/specialistiche sono importanti per agire una performance manageriale di qualità. Nel sistema italiano, sino almeno all inizio del 2000, la detenzione di buone/ottime competenze tecnico/specialistiche veniva considerata prioritaria, per un manager, rispetto al possesso e all agire delle competenze trasversali. Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 7
8 Oggi c è un equilibrio tra queste due tipologie di competenze, migliore e variabile anche in ordine alla tipologia di organizzazione dove il ruolo manageriale viene agito, e al livello di managerialità sino a considerare le competenze manageriali come le competenze tecnico/specialistiche del manager. specialista È interessante considerare come, a prescindere dal livello gerarchico, non cambia l ampiezza delle competenze relazionali richieste al ruolo, questo dimostra come tali competenze siano le uniche richieste a qualsiasi tipo di ruolo si occupi nell organizzazione. La competenze manageriali significative per il Performance Management In questa sede anche e soprattutto in considerazione della Valutazione della performance e dei ruoli di Valutatore e di Valutato, prendiamo in considerazione 3 competenze trasversali/manageriali che sono alla base delle altre competenze e atteggiamenti del Modello delle competenze 1. Comunicazione Efficace 2. Assertività 3. Leadership Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 8
9 La Comunicazione efficace Il Modello dei determinanti del comportamento L uomo determina i suoi comportamenti sulla base di tre dimensioni costitutive la sua individualità: o Ethos: l area delle convinzioni personali o Pathos: l area delle emozioni o Logos: l area razionale Nella relazione interpersonale vengono messi a confronto i tre sistemi e si producono infinite possibilità di comunicazione. Il processo della comunicazione La relazione interpersonale a 360 ha nella capacità di comunicare efficacemente uno dei suoi driver principali Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 9
10 I filtri, anche nella comunicazione manageriale, derivano dai condizionamenti emotivi e valoriali ed inficiano l efficacia della comunicazione La comunicazione efficace è detta anche comunicazione assertiva e ha proprio la sua principale caratteristica nell utilizzo attento del filtro razionale, per limitare gli effetti dei pregiudizi e delle sensazioni nel rapportarsi con gli altri. La comunicazione è efficace quando ciò che si vuole comunicare e si comunica coincide con quello che arriva e quindi viene compreso; è quindi evidente quanto sia importante lo strumento comunicazione nell esercizio della Leadership Watzlawick, 1 uno dei più importanti studiosi dei processi di comunicazione, ha definito gli assiomi della comunicazione. Non si può non comunicare L assenza di comunicazione può essere un segno di difficoltà a relazionarsi Il nostro corpo canalizza segnali anche quando non formuliamo delle frasi Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione Ogni atto comunicativo ha in sé un aspetto di notizia e uno comportamentale, relativo alla modalità con cui quel messaggio deve essere recepito. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti. Attraverso la punteggiatura la comunicazione viene scomposta in modo che si possa capire chi parla e chi ascolta. a. ogni atto comunicativo rappresenta contemporaneamente uno stimolo, una risposta e un rinforzo. Nei riquadri seguenti si rappresentano due esempi di sequenze il cui significato cambia a seconda di come viene collocata la punteggiatura e individuare in una data relazione chi influenza chi è più difficile di quello che potrebbe sembrare: Lui si chiude in se stesso; lei brontola - lui si chiude ancora di più in se stesso;- lei brontola per il suo atteggiamento di chiusura.. e così via 1 Pragmatica della comunicazione umana, Paul Watzlawick - J. H. Beavin - D. D. Jackson Astrolabio Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 10
11 Lui si chiude in se stesso - lei brontola; - lui si chiude ancora di più in se stesso- lei brontola per il suo atteggiamento di chiusura;.. e così via La Comunicazione si decodifica attraverso due canali: digitale (verbale) e analogico (non verbale). Dovendo decodificare una comunicazione, la traduzione da un piano analogico non verbale a uno logico verbale, presenta spesso delle difficoltà, dal momento che il materiale analogico può dar luogo ad interpretazioni diverse tra loro, talvolta addirittura incompatibili. Ne sono degli esempi quegli atti di comunicazione non verbale che possono avere un significato opposto in due culture diverse, oppure il pregiudizio verso un interlocutore che può farci vedere solo quello che conferma la nostra idea (il margine di errore nella interpretazione dei segnali non verbali può essere altissimo) Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull uguaglianza o sulla differenza In generale, uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano e che hanno ruoli sociali analoghi (due concorrenti per lo stesso ruolo; gelosie relazionali, opposizione tra tifoserie di due squadre avversarie) In generale, uno scambio complementare si instaura fra persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi. (Medicopaziente, Capoufficio-segretaria, Genitore-figlio, Insegnante-allievo, ) Le caratteristiche della simmetria e della complementarietà non sono buone o cattive di per sé, ma assolvono a determinate funzioni; la flessibilità nel loro utilizzo può consentire di realizzare scambi simmetrici anche nelle relazioni complementari e viceversa La comunicazione efficace è detta anche comunicazione assertiva. In quanto competenza trasversale e manageriale è alla base di una performance di qualità. La relazione interpersonale a 360 ha nella capacità di comunicare efficacemente uno dei suoi driver principali. Come competenza è considerata trasversale tra le trasversali: una corretta relazione interpersonale favorisce la capacità di diagnosticare e di affrontare (fronteggiare) Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 11
12 Nella comunicazione il messaggio si trasmette attraverso codici e canali, è quindi soggetto ad una operazione di decodifica, da parte del ricevente, che è condizionata dai suoi modelli mentali. Il feedback restituito all emittente è quindi il frutto di tale decodifica, che non sempre dà i risultati attesi dall emittente. La comunicazione efficace consiste quindi in quello che arriva e non in quello che parte. La comunicazione è infatti efficace quando ciò che si vuole comunicare e si comunica coincide con quello che arriva e quindi viene compreso. L efficacia consiste nella chiusura con successo del processo di comunicazione: quanto viene comunicato e compreso senza distorsioni, fraintendimenti, manipolazioni. Il feedback (dare riscontro) è un aspetto fondamentale per l efficacia della comunicazione: ove il ricevente non dovesse fornirlo, il trasmittente ha l obbligo di chiederlo. I principali linguaggi della comunicazione (interpersonale) La comunicazione utilizza diversi linguaggi: Verbale: comunicare attraverso le parole Para-verbale: comunicare oltre le parole/senza le parole Non verbale: comunicare attraverso il corpo Scritto: comunicare attraverso la scrittura Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 12
13 La principale responsabilità per la riuscita del processo di comunicazione è del trasmittente, che sceglie canale e codice e deve usare il linguaggio più appropriato in considerazione della tipologia di ricevente, dell obbiettivo della comunicazione e del contenuto. L'ascolto attivo L ascolto è parte fondamentale del processo di comunicazione, determinante per l efficacia. Il ricevente ha nella decodifica e quindi nell ascolto un compito unico e determinante. L ascolto, per essere assertivo deve essere almeno attivo o empatico quindi nel pieno rispetto e senza preconcetti rispetto all emittente. Ascoltare in modo attivo significa mostrare interesse verso chi parla mantenendosi in sintonia con lui attraverso domande specifiche. L empatia è proprio la capacità di porsi dentro (come indica il prefisso greco en ) la situazione cognitiva ed emotiva del proprio interlocutore. Saper ascoltare significa effettuare continue verifiche per: o Assicurarsi di avere ben compreso o Confermare all interlocutore che si sta ascoltando o Far capire che si ha capito Le componenti dell ascolto attivo sono: o Capire e Circostanziare o Verificare o Coinvolgere razionalmente su problemi o Coinvolgere emotivamente o Stimolare la partecipazione o Riassumere L ideogramma cinese per la parola ascoltare racchiude tutti i concetti fin qui tratteggiati: L ascolto attivo è un formidabile strumento della comunicazione manageriale e rappresenta il presupposto fondamentale per porsi nella migliore condizione quando ci si accinge a compiere la valutazione dei propri collaboratori L ascolto attivo L ascolto è parte fondamentale del processo di comunicazione, determinante per l efficacia. Il ricevente ha nella decodifica e quindi nell ascolto un compito unico e determinante. L ascolto, per essere assertivo deve essere almeno attivo o empatico quindi nel pieno rispetto e senza preconcetti (rispetto all emittente). Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 13
14 Ascoltare in modo attivo significa mostrare interesse verso chi parla mantenendosi in sintonia con lui attraverso domande specifiche Saper ascoltare significa effettuare continue verifiche per: Assicurarsi di avere ben compreso Confermare all interlocutore che si sta ascoltando Far capire che si ha capito L ideogramma cinese sopra riportato rappresenta la parola ascolto. I suoi segni indicano l orecchio, il cuore, tu (chi comunica), lo sguardo e l attenzione unitaria, Assertività Definizione di assertività Il termine assertività deriva dal verbo latino asserere che vuol dire sostenere con forza. È una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni. È pertanto un approccio che ci mette in condizione di gestire in modo positivo e costruttivo i rapporti interpersonali. Per definire correttamente il modello assertività, dobbiamo partire dal concetto di ansia sociale (stato di disagio per effetto di una relazione interpersonale asimmetrica). Lo stato ansioso invalida in varia misura Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 14
15 l efficacia relazionale e la capacità di governo su di sé e sull ambiente. Incide negativamente sul rendimento individuale. L ansia sociale determina negli individui una reazione automatica che può avere due esiti nella relazione interpersonale: la passività e l aggressività. Lo stile comportamentale passivo Lo stile comportamentale Passivo, può essere così descritto: Lasciare che gli altri pensino e decidano per noi Non raggiungere i propri obiettivi. Evitare di porsi obiettivi a medio e lungo termine Cercare di essere simpatico ed accettato da tutti Non proporsi, non cercare di migliorare Non essere in grado di dire no anche a richieste fuori luogo Lasciare che vengano violati i propri diritti e che gli altri ne traggano vantaggio. Sono espressioni verbali esemplificative di passività: Certamente, certamente Sono assolutamente d accordo con lei Perfetto!! Le dispiace se Posso rubarle un attimino Non posso Voglio essere onesto Odio dirlo, ma Sarebbe necessario Dovrei Non ho mai ho sempre Non ci crederà, ma Le espressioni non verbali sono invece riconducibili alle seguenti posture e atteggiamenti: Assumere una postura leggermente ricurva Torcersi le mani, tormentare oggetti, coprirsi la bocca Fare cenni di assenso, sguardo basso o errante Usare tono sommesso, ritmo rapido o esitante Tenersi a distanza Lo stile comportamentale aggressivo Lo stile comportamentale aggressivo può essere così descritto: Violare i diritti altrui per trarne vantaggio Privilegiare il conflitto rispetto al confronto Raggiungere i propri obiettivi a spese degli altri Stare sulla difensiva e attaccare l altro Intromettersi nelle scelte altrui Sono espressioni verbali esemplificative di aggressività: Sempre! mai! No guardi, assolutamente non è così Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 15
16 Lei sbaglia Immediatamente!!! Non serve che le dica perché Ma scherziamo?! Ma si rende conto?!.. Sì però Uso di espressioni oscene ed insulti Le espressioni non verbali sono invece riconducibili alle seguenti posture e atteggiamenti: Postura rigida, mani sui fianchi e passo rapido davanti a tutti Dito puntato, pugni serrati Sguardo fisso e inquisitore, espressione accigliata, sorriso tagliente o sarcastico Volume e tono elevato, ritmo rapido o regolare implacabile Posizione tendenzialmente ravvicinata Lo stile comportamentale assertivo Una modalità non automatica, ma volontaria e consapevole, per superare comportamenti passivi o aggressivi è rappresentata dallo stile comportamentale assertivo, che è la capacità di: esprimere i propri sentimenti scegliere come comportarsi in un dato contesto difendere i propri diritti quando necessario esprimere serenamente un opinione in disaccordo quando lo si ritiene opportuno portare avanti i propri piani senza prevaricare gli altri chiedere agli altri di modificare i loro comportamenti quando vengono percepiti come offensivi o fuori luogo, in modo propositivo, costruttivo e positivo La comunicazione assertiva può essere appresa e con la pratica diviene una capacità che può essere migliorata. Sviluppare uno stile comportamentale assertivo richiede, oltre che caratteristiche personali, sociali e culturali di un certa tipologia e livello, una solida base di partenza o comunque un obiettivo al quale tendere: una sana dose di sicurezza in sé e la giusta autostima La giusta self confidence è l autostima tarata sulle nostre reali competenze e quindi sulla percezione dei nostri limiti e possibili margini di crescita e di miglioramento Essere in over confidence vuol dire sovrastimarsi, avere una stima esagerata di sé stessi (non supportata quindi dalle necessarie competenze) Essere in under confidence, al contrario, vuol dire sottostimarsi, avere una scarsa fiducia nelle proprie capacità, non essere in grado di riconoscere, agire e migliorare le competenze possedute La leadership come competenza Il significato della Leadership La leadership è considerata una competenza trasversale in quanto può essere legata alle caratteristiche personali di ciascuno, al proprio saper essere, in rapporto alla propria capacità di influenzare il comportamento degli altri; in questa prospettiva la leadership assume il connotato di competenza manageriale. Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 16
17 La caratteristica principale della leadership è un atteggiamento che esprime autorevolezza e che permette al leader di essere riconosciuto dagli altri come tale. La parola deriva dal verbo to lead = condurre, essere in testa; non è un ruolo, anche se in molte organizzazioni il termine viene usato per indicare un capo. Goleman definisce le caratteristiche della leadership efficace: Un leader efficace non deve disporre solamente di capacità intellettuali, ma deve avere consapevolezza di sé, saper gestire le proprie emozioni, comprendere i sentimenti degli altri, saper curare le relazioni interpersonali e, soprattutto, saper creare risonanza. 2 È interessante notare che le caratteristiche citate appartengono soprattutto alle competenze trasversali e, in particolare all area della relazione. Tipi di Leadership Nel 2002 Goleman, Bojatzis e McKee codificano sei diversi stili di leadership che tengono conto delle caratteristiche personali del dirigente/manager Quattro tipi di leadership vengono correlati a modelli di influenzamento per autorevolezza : 1. Il leader Visionario 2. Il leader Formatore 3. Il leader Affiliato 4. Il leader Democratico Due tipi vengono riferiti a modelli autoritari: 5. Il leader Regolatore 6. Il leader Comandante Il leader visionario È un leader che crede nella sua vision e riesce a spostare il gruppo verso un sogno comune, è empatico, ispira il gruppo, spiega come e perché gli sforzi della gente contribuiscono al sogno. Per questo motivo questo stile di leadership è utile soprattutto nei momenti nei quali l azienda è chiamata ad affrontare cambiamenti radicali o quando è necessaria una direzione chiara Il leader formatore È un leader che ascolta, consiglia, incoraggia, delega, aiuta i singoli individui del gruppo a riconoscere i propri punti di forza e di debolezza e collega i loro desideri agli obiettivi aziendali. È questo uno stile di leadership particolarmente utile a motivare gli altri e a migliorare le prestazioni con la costruzione di capacità a lungo termine Il leader affiliato È un leader che mira a creare armonia, a risolvere conflitti e problemi puntando sull amicizia e sul morale. Questo stile è particolarmente utile per rafforzare connessioni, in periodi di forte stress o in caso di spaccature nel gruppo. Il leader democratico È un leader che punta ad ottenere collaborazione, che sa ascoltare e favorisce il lavoro di gruppo. È uno stile di leadership, questo, che cerca di ottenere partecipazione e sfrutta gli input provenienti dal gruppo stesso 2 Primal Leadership (Goleman, Boyatzis e McKee) 2002 Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 17
18 Il leader regolatore. Il Leader regolatore del ritmo è un leader impaziente, particolarmente stimolato al successo, orientato a raggiungere determinati risultati e numeri a discapito della collaborazione. Risulta efficace, per brevi periodi, nel settore delle vendite e con un team motivato e competente. Il leader comandante È un leader capo, che impartisce ordini, verifica e controlla le attività, è minaccioso, crea dissonanze, contamina l umore di tutti; questo stile è utilizzato soprattutto in ambiente militare. Può risultare utile in periodi di grave crisi, di cambiamenti radicali o in periodi nei quali occorre risolvere urgentemente dei problemi La leadership situazionale Inquadramento della leadership La leadership non è un ruolo e non va confusa con il potere che può derivare dall essere dirigenti. Goleman sostiene che un leader è veramente valido ed efficace quando è elastico e in grado di cambiare lo stile a seconda della situazione e delle circostanze. La leadership situazionale è l adattamento del proprio stile di leadership a persone, organizzazioni, situazioni e gruppi diversi. Nel processo del Performance Management tale adattamento conferisce maggiore efficacia all atto valutativo. Hersey e Blanchard nel , studiando il comportamento (attraverso interviste) di un campione significativo di manager ritenuti eccellenti nella gestione dei propri collaboratori, giungono alla conclusione che non esiste un unico modo, un modo migliore degli altri, per influenzare le persone. I due studiosi definiscono la leadership situazionale come un processo volto a influenzare le attività di un individuo o di un gruppo che si impegna per il conseguimento di obiettivi rilevabili in una determinata situazione Volendo schematizzare, si può quindi affermare che il processo della leadership situazionale è una funzione: del leader del collaboratore di variabili situazionali Il termine influenzare - che spesso assume nel pensiero comune un connotato negativo, collegabile, ad esempio, a modalità manipolatorie - va invece assunto nella sua accezione volta a sottolineare il valore di chi, grazie alla sua presenza ed alla sua capacità, è in grado di esercitare un azione capace di far crescere e coinvolgere le persone, di vincere l inerzia al cambiamento. Lo stile di leadership, che una persona dovrebbe utilizzare con gli individui e con i gruppi, dipende perciò dal livello di maturità della persone che il leader sta tentando di influenzare: anche per questo motivo si parla di leadership situazionale, legata cioè direttamente, a chi si ha di fronte e allo specifico contesto in cui ci si trova. Le dimensioni della leadership situazionale Le tre dimensioni su cui è basato il modello della Leadership Situazionale sono: 3 Leadership situazionale: come valutare e migliorare le capacità di gestione e degli uomini - Hersey e Blanchard 1982 Sperling - Kupfer Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 18
19 Maturità dei collaboratori Orientamento al compito Orientamento alla relazione La maturità dei collaboratori La maturità non va considerata in termini generali, bensì come la capacità e la disponibilità degli individui o dei gruppi ad assumersi la responsabilità di indirizzare il proprio comportamento su elementi precisi, su obiettivi da conseguire, in situazioni particolari, in relazione allo specifico compito assegnato. Tale concetto risulta essere utile in un contesto di Valutazione della Performance individuale sia dal punto di vista del valutato che da quello del valutatore. Si distinguono quindi due ambiti entro i quali valutare la maturità dei propri collaboratori: Maturità professionale o lavorativa (saper fare): collegata alla capacità di fare qualcosa e quindi riguardante le conoscenze e le capacità tecniche (competenze tecnico - specialistiche) o Esperienza acquisita nel contesto del compito assegnato o Competenza/esperienza di un individuo o di un gruppo o Comprensione requisiti del lavoro da svolgere Maturità personale o psicologica (saper essere): investe direttamente il concetto di fiducia in sé stessi autostima e l impegno - volontà di fare (competenze trasversali - manageriali) o Volontà e capacità di assumersi responsabilità o Motivazione all affermazione personale o Impegno e capacità di stabilire obiettivi elevati o Maturità e autonomia Se un individuo o un gruppo possiede sia maturità lavorativa sia maturità psicologica, emerge un altra dimensione della maturità che ne rappresenta la sintesi: l autonomia, che definiamo qui come la capacità di stabilire obiettivi di lavoro personali elevati, ambiziosi, sfidanti ma nello stesso tempo realistici e raggiungibili. Possiamo affermare quindi che un individuo, o un gruppo, è maturo quando: possiede le competenze e le capacità necessarie per svolgere un lavoro è disponibile ad assumersi le responsabilità che ne derivano è capace di fissare obiettivi ambiziosi e raggiungibili Orientamento al compito: comportamento di guida Rappresenta il grado in cui il leader impartisce direttive alle persone: Fissando obiettivi Stabilendo scadenze Dando specifiche operative Dicendo che cosa fare, quando farlo, dove farlo, come farlo Controllando costantemente È sintomatico evidenziare che da quanto affermato è possibile, anche se non automaticamente, giungere alla definizione del concetto di risultato atteso, da cui deriva il ruolo da assegnare ad ogni collaboratore, ambito entro cui una capo esercita la propria leadership situazionale Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 19
20 Orientamento alla relazione: comportamento di sostegno Per orientamento alle relazioni si intende il grado con cui il leader si impegna in una comunicazione a due sensi con i collaboratori, fornendo: sostegno incoraggiamento gratificazione psicologiche comportamenti agevolanti Da qui deriva l impegno del capo, attento a impostare momenti specifici per stare attivamente ad ascoltare e sostenere gli sforzi dei collaboratori. Corrisponde anche con il livello di attenzione del leader verso i bisogni e la soddisfazione dei collaboratori Stili di leadership situazionale Sanitanova Srl La valutazione individuale e il ciclo delle performance in sanità Modulo 2 20
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliLa Leadership efficace
La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2
DettagliL USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE
L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica
Dettaglidott.ssa Sofia Conterno
Rafforzamento delle competenze sui modelli organizzativi di gestione del personale dott.ssa Sofia Conterno Prima parte LA LEADERSHIP SITUAZIONALE LA LEADERSHIP EFFICACE UN LEADER EFFICACE HA SVILUPPATO
DettagliAgenzia Regionale di Protezione Civile &!!
Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali
DettagliCHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.
www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliUN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE
GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliLa comunicazione interpersonale. Dr. Savio Stocco, psicologo e psicoterapeuta
La comunicazione interpersonale Dr. Savio Stocco, psicologo e psicoterapeuta Comunicazione interpersonale Quella che avviene tra due persone o all interno di un gruppo definito. E immediata e prevede la
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
Dettagliè lo spazio che intercorre tra gli obiettivi degli interessati che hanno la volontà di
Sessione La negoziazione Introduzione INTRODUZIONE Il presente modulo formativo ha lo scopo di aiutare il manager a riesaminare le dinamiche interpersonali e le tecniche che caratterizzano una negoziazione
DettagliL UOMO L ORGANIZZAZIONE
UNITÀ DIDATTICA 1 L UOMO E L ORGANIZZAZIONE A.A 2007 / 2008 1 PREMESSA Per poter applicare con profitto le norme ISO 9000 è necessario disporre di un bagaglio di conoscenze legate all organizzazione aziendale
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza
DettagliINTRODUZIONE. abilità specifiche, Per imparare ad affrontare le situazioni di conflitto nell attività lavorativa.
Sessione Gestione dei Conflitti Introduzione INTRODUZIONE Il presente modulo formativo ha lo scopo di aiutare il manager a saper identificare le cause che sono alla base dei conflitti in ambito lavorativo
DettagliIL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA. www.ergonomica.
IL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA Ogni decisione sul da farsi viene presa dal leader. Tutte le cose da farsi
DettagliLo stile di comando. teoria degli stili comportamentali. teoria contingente. teorie di processo. Corso di E. A. 1
Lo stile di comando teoria degli stili comportamentali teoria contingente teorie di processo Corso di E. A. 1 Lo stile di comando La leadership può essere definita come il processo attraverso il quale
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliSVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA
SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliProgetto per la valutazione dei comportamenti organizzativi del personale del comparto in Arpa Repertorio
Allegato 1 REVISIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEL COMPARTO Progetto per la valutazione dei comportamenti organizzativi del personale del comparto in Arpa Repertorio SINTESI DEI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI
DettagliNUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING
gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA
DettagliGestione del conflitto o della negoziazione
1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere
DettagliBottoncino CATALOGO CORSI (SEZIONE FORMAZIONE AZIENDALE) COMUNICAZIONE E RELAZIONALITÀ COMPETENZE MANAGERIALI BENESSERE E PRODUTTIVITÀ
Bottoncino CATALOGO CORSI (SEZIONE FORMAZIONE AZIENDALE) COMUNICAZIONE E RELAZIONALITÀ COMPETENZE MANAGERIALI BENESSERE E PRODUTTIVITÀ FORMAZIONE TECNICA Cliccando tendina COMUNICAZIONE E RELAZIONALITA
DettagliDOTT.SSA VALENTINA BIMBI PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA COGNITIVO COMPORTAMENTALE TERAPEUTA EMDR REFERENTE GRUPPO MIP CREMONA
DOTT.SSA VALENTINA BIMBI PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA COGNITIVO COMPORTAMENTALE TERAPEUTA EMDR REFERENTE GRUPPO MIP CREMONA ASSERTIVITA ETIMOLOGIA: Assertività deriva dal latino assèrere. Il significato
DettagliLE STRATEGIE DI COPING
Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
DettagliGestire e valorizzare le risorse umane. Ennio Ripamonti
Gestire e valorizzare le risorse umane Ennio Ripamonti 1 1. Le funzioni 2. La leadership situazionale 3. Empowerment 4. Condurre riunioni 5. Dinamica di ruolo 2 1 Le funzioni 3 LE FUNZIONI DI GESTIONE
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliLe competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca
Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William
DettagliLa leadership sanitaria:
La leadership sanitaria: una nuova dimensione per le professioni sanitarie Dott. Alessandro Rovetta Leadership SAPER CREARE UN MONDO AL QUALE LE PERSONE DESIDERINO APPARTENERE 1 Perchè servono professionisti
DettagliLo Sviluppo delle Capacità
Lo Sviluppo delle Capacità 1 Come elaborare un Piano di sviluppo: premesse e processo 3 2 Appendice A: Una guida per la Diagnosi degli ostacoli 7 3 Appendice B: Una guida per la scelta delle Tecniche 8
DettagliL esperienza dell Università di Bologna
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL RECUPERO CREDITI NUOVE EFFICACI MODALITÀ DI COMUNICAZIONE E RELAZIONEPER IL RECUPERO CREDITI TELEFONICO
CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL RECUPERO CREDITI NUOVE EFFICACI MODALITÀ DI COMUNICAZIONE E RELAZIONEPER IL RECUPERO CREDITI TELEFONICO Bologna Aprile 2009 CONTESTO Il recupero degli insoluti è un nodo
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliIl sistema di gestione delle competenze A cura di Michele Valerio Consulente di Direzione e Organizzazione Aziendale Partner di Eupragma srl L approccio Prestazioni attese: OBIETTIVI Mission Vision Valori
Dettagli20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL
20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL DOTT. ANDREA TOSI Chi sono i miei interlocutori Quale è il mio ruolo Quale situazione devo affrontare Quale richiesta mi viene effettuata Cosa faccio io di fronte
DettagliDiagnosi e Valorizzazione del Potenziale delle Risorse Umane
Diagnosi e Valorizzazione del Potenziale delle Risorse Umane Premessa Nell ambito della gestione delle Risorse Umane, EBC Consulting si affianca alle Aziende nel mettere a punto strumenti e processi coerenti
DettagliALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!
ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto
DettagliIV Modulo: Modelli di funzionamento per l eccellenza territoriale
IV Modulo: Modelli di funzionamento per l eccellenza territoriale IV Unità didattica Relatore: Diego Divenuto Milano, 28-29 ottobre 2011 Programma! Il fattore umano! Leadership! Cultura e valori! Atteggiamento
DettagliLA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI
LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI La qualità organizzativa passa attraverso la qualità delle persone 1. Le ragioni del corso Nella situazione attuale, assume una rilevanza sempre maggiore la capacità
DettagliL Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane
L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane 1 L integrazione dei processi della gestione delle Risorse Umane 3 2 Come i Modelli di Capacità consentono di integrare i processi? 5 pagina
DettagliLA COMUNICAZIONE E GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
LA COMUNICAZIONE E GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE UMANA Proprietà semplici della comunicazione Un essere umano è coinvolto fin dall inizio della sua esistenza in un complesso
DettagliStili di Comunicazione e Stili di Leadership
Stili di Comunicazione e Stili di Leadership Il modello di leadership situazionale elaborato, da Hersey e Blanchard nel 1982 prevede 4 stili di leadership applicabili in funzione del livello di maturità
DettagliProject Cycle Management
Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliIl counseling: uno strumento per il benessere organizzativo ELISABETTA GHEZZI
Il counseling: uno strumento per il benessere organizzativo ELISABETTA GHEZZI Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sistemare le vele in modo da poter raggiungere la mia destinazione IL COUNSELING
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliFARE O ESSERE VOLONTARI?
Corso di formazione FARE O ESSERE VOLONTARI? Il volontariato come manifestazione dell essere e dell operare a favore dell altro Caritas Ambrosiana Salone Mons. Bicchierai via San Bernardino 4 20122 Milano
DettagliQUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE
QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE I FATTORI CHE ACCRESCONO L EFFICACIA DELL INSEGNAMENTO LE COMPETENZE DIDATTICHE Contrassegna con una X la casella prescelta per ogni indicatore L insegnante
DettagliDistinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate
Linee guida per la costruzione di test per la valutazione degli esiti dei percorsi di apprendimento per Coordinatori all interno delle strutture residenziali per anziani Queste linee guida sono rivolte
DettagliSante Perazzolo Trainer PNL e coach PNL new code
Sante Perazzolo Trainer PNL e coach PNL new code e-cons s.r.l. Via del Lavoro, 4 35040 Boara Pisani (PD) La comunicazione è una relazione fra due o più persone che si regge sullo scambio di informazioni
DettagliQUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012
QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012 Competenze di coaching per Tutti i Coach 1. Rispettare le linee guida etiche, legali e professionali 2. Stabilire il contratto di coaching e gli obiettivi
DettagliSTORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE
STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze
DettagliL IMPORTANZA DEL COACHING NELLE AZIENDE
Di cosa si tratta: Nasce negli Stati Uniti negli Anni 80, e successivamente importato dalle multinazionali Americane nelle loro Sedi in Europa. Il Coaching suggerisce l idea di un percorso da uno stato
DettagliRICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009
RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliL ARCHITETTO DELLE PERSONE
L ARCHITETTO DELLE PERSONE Saper gestire se stessi e gli altri è un arte più unica che rara Il corso, della durata di 4 sessioni di 5 ore. E rivolto principalmente ai quei professionisti che vogliono aggiungere
DettagliC. Parla con i collaboratori e poi stabilisce degli obiettivi. D. Lascia al gruppo la completa responsabilità della situazione.
QUESTIONARIO SULL EFFICACIA E FLESSIBILITA DELLA LEADERSHIP Di Paul Hersey e Kenneth Blanchard ISTRUZIONI Si presume che Lei sia coinvolto in ognuna delle seguenti 12 situazioni. Legga attentamente ogni
DettagliLa Leadership. Salvatore Savarese
La Leadership Salvatore Savarese 1 Introduzione Lavorare all interno di organizzazioni induce un evoluzione professionale ed umana in più direzioni: aumentano le competenze tecniche specifiche, si sviluppano
DettagliI 12 principi della. Leadership Efficace in salone
I 12 principi della Leadership Efficace in salone Leadership = capacita di condurre e di motivare Per condurre i tuoi dipendenti devono avere stima e fiducia di te. Tu devi essere credibile. Per motivare
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
Dettagliairis consulting Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@airisconsulting.it web: www.airisconsulting.
Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@.it web: www..it Chi siamo AIRIS CONSULTING è una Società di Consulenza di Direzione nata per rispondere al bisogno delle
DettagliScende in campo l esperienza
Scende in campo l esperienza I percorsi Coach a 4 mani Sales nascono dall esperienza dei consulenti Opes nel supportare lo sviluppo delle competenze trasversali con la collaborazione di professionisti
DettagliDall ascolto organizzativo alla motivazione professionale: L Audit organizzativo
Dall ascolto organizzativo alla motivazione professionale: L Audit organizzativo Premessa L Audit organizzativo si fonda sull ascolto organizzativo che presenta come obiettivo primario la valorizzazione
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliLa gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo
La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre
DettagliALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo
SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA
DettagliPer la gestione e lo sviluppo di una rete di vendita
Formazione professionale manageriale 1 Per la gestione e lo sviluppo di una rete di vendita Il ruolo del team manager Acquisire la consapevolezza delle relazioni (verso i suoi capi, verso i suoi collaboratori,
DettagliSeminario di aggiornamento Quadri Tecnici di base delle ASD STILI DI GUIDA E SVILUPPO DEI COLLABORATORI
Seminario di aggiornamento Quadri Tecnici di base delle ASD Poggio Mirteto, 28 aprile 2015 Casa della Cultura STILI DI GUIDA E SVILUPPO DEI COLLABORATORI Relatore: Luigi Maggi Nello sport Presidente del
Dettagli1. Leadership emozionale 2. Gestire i conflitti e creare
AREA LEADERSHIP 1. Leadership emozionale 2. Gestire i conflitti e creare condivisione 3. Gestire i gruppi di lavoro Leadership emozionale 2 giorni Perché la propria leadership funziona meglio con alcune
Dettagliliste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i
liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per
DettagliUN ESEMPIO DI VALUTAZIONE
UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE Processo di Performance Review (PR) Luisa Macciocca 1 Che cos è una PR? La PR è un sistema formale di gestione della performance La gestione della performance è: un processo a
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
DettagliRestaurant Manager Academy
Restaurant Manager Academy 1 La conoscenza non ha valore se non la metti in pratica L Accademia Un percorso formativo indispensabile per l attività di un imprenditore nel settore della ristorazione e dell
DettagliANACI Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Sede Provinciale Pescara
ANACI Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Sede Provinciale Pescara CORSO di IPERMANAGING: LO SVILUPPO PERSONALE DELL AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO Luogo: Sede Provinciale ANACI
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
DettagliIL COACHING delle Ambasciatrici
IL COACHING delle Ambasciatrici European Commission Enterprise and Industry Coaching ambasciatrici WAI-Women Ambassadors in Italy, Ravenna, 20/05/2010 2 FASE 1 Le motivazioni e gli scopi FASE 2 L analisi
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliL insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche
L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si
DettagliAssertività. Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi. Assenza Di paure o Inibizioni sociali. di sé
Assertività Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi Presenza di Affinate Abilità interpersonali Assenza Di paure o Inibizioni sociali Buona immagine di sé Privata e professionale ESSERE
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliLe funzioni educative del consultorio familiare
Le funzioni educative del consultorio familiare Consultori familiari Legge quadro n. 405/1975: ai consultori è affidata la funzione di aiutare la famiglia ad affrontare nel modo migliore i propri stadi
DettagliVerifica acquisizione conoscenze. Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione
VALUTAZIONE SOMMATIVA VALUTAZIONE FORMATIVA Verifica acquisizione conoscenze Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione SCOPO CARATTERE
DettagliPROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15
Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende
DettagliIL MOBBING. Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro
IL MOBBING Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro Paola Cenni GdL: Mobbing and Diversity Management Comitato Pari Opportunità,
DettagliAccogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio
DettagliGUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING
WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 S OMMAR IO LA FUNZIONE DEI REPORT... 3 TIPOLOGIA DEI REPORT... 3 CRITERI
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.
CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliSCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento
SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle
DettagliProfessional Coaching:
Professional Coaching: un supporto alla crescita della Persona per lo sviluppo di Imprese, Imprenditori e Professionisti 22 Novembre 2011 - ItaliaProfessioni - Unione Confcommercio Milano 1 IL COACHING
DettagliGIOCO DI SQUADRA: UNA MOSSA VINCENTE? IL TUTTO È PIÙ DELLA SOMMA DELLE SINGOLE PARTI
GIOCO DI SQUADRA: UNA MOSSA VINCENTE? IL TUTTO È PIÙ DELLA SOMMA DELLE SINGOLE PARTI Raduno arbitri 2011 D.ssa Barbara Bononi Prendete un foglio e scrivete ognuno la propria definizione di.. ARBITRAGGIO
DettagliIndagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina
Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina La U.O.S.D. Comunicazione Integrata Aziendale, in collaborazione con l Università La Sapienza di Roma (CdL Scienze Magistrali
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Area /Settore /Posizione Organizzativa N. responsabili posizioni organizzative N. dipendenti nell ambito della posizione organizzativa Area finanziaria/
DettagliOBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella
DettagliDalla valutazione alla valorizzazione delle performance
LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE IN QUALITÀ La valutazione delle prestazioni basata sulle competenze Dalla valutazione alla valorizzazione delle performance Lo strumento che verrà illustrato nelle pagine
Dettagli