Liguria e Valle d Aosta
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- Ernesto Bucci
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1 Rapporti, confini normativi e competenza Sanità-Ambiente: SOTTOPRODOTTI O RIFIUTI? Tiziana Serraino Ufficio III - Igiene degli alimenti di origine animale DGSAN Ministero della Salute
2 REGOLAMENTO (CE) n. 1069/2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale) «sottoprodotti di origine animale» corpi interi o parti di animali, prodotti di origine animale o altri prodotti ottenuti da animali, non destinati al consumo umano, ivi compresi gli ovociti, gli embrioni e lo sperma «rifiuto» come definito all articolo 3, punto 1, della direttiva 2008/98/CE.
3 DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti «rifiuto» qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o l obbligo di disfarsi È un sottoprodotto e non un rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni: a) è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b) è certo che sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; c) può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) l ulteriore utilizzo è legale, ossia soddisfa, per l utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull ambiente o la salute umana
4 Reg. (CE) 1069/2009 (39) Lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati dovrebbe essere effettuato nel rispetto della legislazione comunitaria relative alle discariche e all incenerimento dei rifiuti (40) L uso dei sottoprodotti di origine animale come combustibile dovrebbe essere considerato come un operazione di smaltimento dei rifiuti. (57) In coerenza con la legislazione ambientale dovrebbe essere vietata l esportazione di sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati destinati allo smaltimento attraverso incenerimento e discarica o destinati a impianti di biogas o compostaggio verso Paesi non OCSE.
5 Direttiva 2008/98/CE Chiarire il legame con il Reg. (CE) 1774/2002 Evitare una duplicazione delle norme Escludere dal proprio ambito di applicazione i sottoprodotti di origine animale quando sono destinati ad usi che non sono considerati operazioni di trattamento dei rifiuti Evitare inutili sovrapposizioni nel caso i sottoprodotti di origine animale presentino rischi potenziali per la salute umana. Lo strumento giuridico per far fronte a tali rischi è il Reg. (CE) 1774/2002.
6 Decreto legislativo 205/2010 disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti Esclude dal campo di applicazione della normativa ambientale: i sottoprodotti e i prodotti trasformati di origine animale contemplati dal reg. (CE) 1774/2002, eccetto quelli destinati a: incenerimento smaltimento in discarica utilizzo in un impianto di produzione di biogas o di compostaggio le carcasse di animali morti per cause diverse dalla macellazione, compresi gli animali abbattuti per eradicare epizoozie, e smaltite in conformità del reg. (CE) 1774/2002.
7 NORMATIVA AMBIENTALE Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 La gestione dei rifiuti è disciplinata dalla parte IV del testo Unico Ambientale che a partire da aprile 2006 ha sostituito il D. Lgs. 22/97 (decreto Ronchi) L articolo 185 Limiti al campo di applicazione nella prima versione (2006) indicava espressamente al comma 2 che resta ferma la disciplina di cui al regolamento 1774/2002/CE.. che costituisce disciplina esaustiva ed autonoma nell ambito del campo di applicazione ivi indicata
8 NORMATIVA AMBIENTALE Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 L articolo 185 Limiti al campo di applicazione nella seconda versione (2008)* indicava espressamente al comma 2 che sono escluse materie di diversa natura (carogne) venendo meno pertanto l esplicita qualifica del Reg. 1774/2002/CE quale disciplina esaustiva e autonoma. * D. Lgs 16 gennaio 2008 n. 4
9 Operazioni di trattamento dei rifiuti Operazioni di prevenzione Operazioni di reciclaggio Operazioni di recupero es. utilizzazione principalmente come combustibile o come altro mezzo per produrre energia (gassificazione, coincenerimento, ecc.) es. operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche es. rigenerazione o altri impieghi degli oli Operazioni di smaltimento: es. deposito sul suolo o nel suolo (discarica) es. incenerimento
10 Impianto di incenerimento (Direttiva 2000/76/CE) Qualsiasi unità fissa o mobile destinata al trattamento termico dei rifiuti con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. Impianto di coincenerimento (Direttiva 2000/76/CE) Qualsiasi impianto fisso o mobile la cui funzione principale consiste nella produzione di energia o di prodotti materiali e che utilizza rifiuti come combustibile normale o accessorio in cui i rifiuti sono sottoposti ad un trattamento termico ai fini dello smaltimento.
11 Incenerimento di sottoprodotti (SOA) Tutte le categorie di SOA possono essere smaltite come rifiuti mediante incenerimento e recuperate o smaltite mediante coincenerimento (con o senza trattamento preliminare o sterilizzazione a pressione e marcatura permanente) La Direttiva 2000/76/CE sull incenerimento dei rifiuti recepita con D. Lgs. 133/2005 prevede un raccordo con le norme sanitarie stabilendo che sono esclusi dal campo di applicazione della direttiva stessa gli impianti che trattano, tra gli altri, rifiuti animali, come regolati dalla direttiva 90/667/CEE, fatte salve le sue ulteriori modifiche. Il D. Lgs. 133/2005 prevede che sono esclusi dal suo campo di applicazione gli impianti che trattano unicamente i corpi interi o parti di animali non destinati al consumo umano ivi compresi gli ovuli, gli embrioni e lo sperma. Restano assoggettati gli impianti che trattano prodotti di origine animale compresi i prodotti trasformati di cui al Reg. (CE) 1774/2002. Il decreto prevede l utilizzo del documento commerciale di cui all'art. 7, comma 2, del Reg. (CE) 1774/2002.
12 Incenerimento di sottoprodotti (SOA) Allo stesso modo, la recente direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali, prevede che le disposizioni riguardanti gli impianti di incenerimento e di coincenerimento dei rifiuti, non si applicano ai rifiuti animali, come regolati dal regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 ottobre 2002, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano.
13 Impianti esclusi dal riconoscimento e dalla registrazione ai sensi del reg. (CE) 1069/2009 Impianti di incenerimento e coincenerimento, autorizzati ai sensi del D. Lgs. 11 maggio 2005 n. 133 (attuazione della Direttiva 2000/76/CE in materia di incenerimento rifiuti)
14 mezzi di trasporto rifiuti Formulario di identificazione (o SISTRI) con codice CER Registro di carico/scarico rifiuti ( o SISTRI) Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della P.A. per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.
15 CODICE CER codice a 6 cifre per ogni singolo rifiuto identifica la fonte che genera il rifiuto rifiuto non classificabile: codice rifiuti prodotti da acquacoltura, caccia, pesca e trattamento e preparazione di alimenti rifiuti prodotti da acqualcoltura, caccia, pesca scarti di tessuti animali feci animali urine e letame ( comprese le lettiere usate) rifiuti del trattamento e preparazione di carne, pesce e altri alimenti di o.a oli alimentari 04 rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce
16 CODICE CER 19 rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti rifiuti prodotti dal trattamento aerobico dei rifiuti parte di rifiuti animali e vegetali non compostati rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti liquami prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti di origine animale o vegetale digestato prodotto dal trattamento anaerobico dei rifiuti di origine animale o vegetale 20 rifiuti urbani ( rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata frazioni oggetto della raccolta differenziata rifiuti biodegradabili di cucine e mense oli e grassi commestibili
17 Impianti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) 1069/2009 e della Direttiva 2000/76/CE (doppio riconoscimento?) Lo smaltimento di sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati, può avvenire in impianti di incenerimento o coincenerimento, riconosciuti ai sensi dell articolo 24 del Reg. (CE) 1069/2009, quando il materiale e' costituito unicamente da sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati. - Art.6, comma 1, lettera b) del reg. 142/2011- in attesa di un interpretazione autentica da parte della Commissione Europea
18 Impianti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) 1069/2009 Impianti di incenerimento o coincenerimento che ricevono unicamente sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati. Stabilimenti o impianti riconosciuti o registrati a norma della legislazione sull igiene alimentare che oltre alla produzione e allo stoccaggio, effettuano altre attività sui sottoprodotti, come ad esempio l incenerimento.
19 Discariche autorizzate conformemente al D. Lgs. 13 gennaio 2003 n. 36 (attuazione Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti)
20 Discariche materiali di categoria 1 diversi da quelli di cui all art. 8, lettera a), punti i) e ii) (corpi interi e tutte le loro parti, incluse le pelli sospettate di essere affetti sospetti infetti o abbattuti per TSE) di cui all art. 8 c) utilizzato per la produzione di alimenti per animali da compagnia o alimenti per animali da compagnia importati ottenuti da tale materiale (art. 7, lettera a) del Reg. (UE) 142/2011) di cui all art. 8 lettera f), (rifiuti di cucina e ristorazione provenienti da mezzi di trasporto che effettuano tragitti internazionali), previo trattamento (decreto del Ministro della Sanità e Ministro dell'ambiente del 22 maggio 2001)
21 Discariche materiali di categoria 2 processo di sterilizzazione a pressione + marcatura permanente
22 Discariche materiale di categoria 3 (tutti) previa trasformazione in un impianto riconosciuto a norma del Reg. (CE) 1069/2009; quelli di cui all articolo 10 lettera (f) sottoposto ad un trattamento di cui all art. 2, par. 1, lettera m) del regolamento (CE) 852/2004 (prodotti alimentari di origine animale trasformati/trattati), proveniente da esercizi commerciali di vendita al dettaglio; di cui all articolo 10 lettera (g) (mangimi e alimenti per animali da compagnia), alle condizioni previste dall articolo 7, lettera b), capoverso ii), secondo trattino del Reg. (UE) 142/2011.
23 Compostaggio e biogas Gli impianti di compostaggio e biogas che ricevono materiali di cat. 2 e 3 e prodotti derivati, devono essere riconosciuti ai sensi del reg. (CE) 1069/2009, nonché autorizzati ai sensi della normativa ambientale, e sono soggetti al doppio regime autorizzativo (ambientale e sanitario) relativamente al mezzo di trasporto, al documento commerciale e al registro.
24 Impianti di biogas e compostaggio esclusi dal RICONOSCIMENTO o REGISTRAZIONE ai sensi del Reg. (CE) 1069/2009
25 Impianti di biogas e compostaggio annessi ad azienda agricola qualora introducano stallatico, comprendente anche gli effluenti di allevamento (definiti dal DM 7 aprile 2006), prodotti dalla stessa azienda (stesso codice aziendale) e/o consorzi interaziendali che introducano stallatico, come unico ed esclusivo sottoprodotto di origine animale.
26 Impianti di biogas e compostaggio Non annessi ad allevamento di animali, che introducono esclusivamente rifiuti di cucina e ristorazione (cat. 3) del Reg. (CE) 1069/2009 o miscele di tali rifiuti con stallatico, contenuto del tubo digerente separato da quest ultimo, latte, prodotti a base di latte, prodotti derivati dal latte, sottoprodotti derivanti da processi di trattamento e trasformazione del latte, colostro, prodotti a base di colostro, uova, prodotti a base di uova e sottoprodotti di origine animale art. 10, lettera f) del Reg.CE 1069/ trasformati conformemente all art. 2, par. 1, lettera m)(*) del Reg. (CE) 852/2004, secondo modalità stabilite dalle Regioni e P.A. (*) «trattamento»: qualsiasi azione che provoca una modificazione sostanziale del prodotto iniziale, compresi trattamento termico, affumicatura, salagione, stagionatura, essiccazione, marinatura, estrazione, estrusione o una combinazione di tali procedimenti.
27 Impianti di biogas e compostaggio annessi alle aziende lattiero-casearie nel caso in cui introducano sottoprodotti di origine animale derivanti da processi di trattamento e trasformazione del latte proveniente dal medesimo impianto.
28 Rifiuti di cucina e ristorazione si intendono tutti gli scarti di o. a. prodotti nella cucina domestica o nel ristorante (dalla lavorazione in cucina agli scarti del cliente) che, se non destinati a determinate finalità, possono essere smaltiti nel cassonetto come rifiuto organico. tutti i rifiuti di cibi, incluso l'olio da cucina usato, provenienti da ristoranti, imprese di catering e cucine, compresi quelli delle cucine centralizzate e domestiche
29 Rifiuti di cucina e ristorazione Gli operatori raccolgono, trasportano e smaltiscono i rifiuti di cucina e ristorazione in conformità di misure nazionali previste all art.13 della Direttiva 2008/98/CE. La definizione indicata nella Direttiva 2008/98 per «rifiuto organico» rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio e rifiuti simili prodotti dagli impianti dell'industria alimentare.
30 Il Reg (CE) 1069/2009 esclude i rifiuti di cucina e ristorazione dal suo campo di applicazione salvo se: sono destinati a produrre mangimi; provengono da mezzi di trasporto internazionali; sono destinati alla trasformazione (impianti di rendering); sono destinati a compostaggio e biogas. Se destinati a discarica, incenerimento, compostaggio e biogas -) norma ambientale
31 Oli e grassi alimentari usati Olio e burro usato dopo frittura, olio eliminato dalle scatolette di tonno Provenienza: Ristoranti, pasticcerie, mense, industrie alimentari Nuclei domestici Norma ambientale: Rifiuti speciali non pericolosi (Codice CER ) Obbligo di stoccaggio in appositi contenitori e conferimento a consorzi (sanzioni) Registro carico/scarico autorizzazione per gli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti In Italia tutte le attività che producono residui di frittura sono soggette per legge al recupero degli oli esausti (nel caso contrario le multe vanno da 250 a 1500 Euro).
32 Oli e grassi alimentari usati Gli oli e grassi (animali e miscelati a vegetali) esausti sono compresi nella definizione specifica di "rifiuti di cucina e ristorazione" Per quanto concerne la raccolta e il trasporto degli oli e dei grassi animali esausti inquadrabili nella Categoria 3, il regolamento (CE) 1774/2002 rimanda alla normativa ambientale.
33 Biodisel Lubrificanti Saponi Biogas Oli e grassi alimentari usati
34 Importazione di oli e grassi animali esausti da Paesi Terzi per utilizzo in biodiesel Oli normativa ambientale o sanitaria? Categoria? Oli di cucina e ristorazione / oli da industrie alimentari Aggiornamento delle disposizioni sull importazione, compresi i modelli dei certificati sanitari
35 QUESITO Oggetto: Impianto di biogas che riceve carcasse di animali morti per cause diverse dalla macellazione deve iscriversi all Albo Gestori Rifiuti con tutti gli obblighi ed adempimenti connessi? 1. Trattasi di materiale di cat Reg. (CE) 1069/2009 indica nell art. relativo allo smaltimento ed uso dei materiali di cat. 2 che possono essere compostati o trasformati in biogas dopo sterilizzazione sotto pressione e marcatura permanente del prodotto finale. 3. Norma ambientale: esclude le carcasse eccetto le carcasse trasformate (prodotto derivato) utilizzate in un impianto di biogas. 4. E un utilizzo e non uno smaltimento 5. Art. 24 riconoscimento ai sensi del Reg. CE 1069/2009 degli impianti di biogas Risposta: riconoscimento e autorizzazione
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