Coordinamento editoriale Luca Stasi - Legambiente Onlus Ester Petronella - IFOA. Realizzazione grafica GIF idea di Paola Baccigalupi
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- Stefano Tarantino
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2 Hanno collaborato alla stesura del manuale: Prof. Pietro Picuno - Università della Basilicata Dr. Luigi Nigro - Coldiretti Bari Ing. Zoe Godosi - Esperta in Materia Ambientale Dr.ssa Assunta de Santis - Esperto IFOA Dr.ssa Monica Nigro - Esperto IFOA Ing. Vincenzo Lanzolla - Esperto IFOA Coordinamento editoriale Luca Stasi - Legambiente Onlus Ester Petronella - IFOA Realizzazione grafica GIF idea di Paola Baccigalupi
3 Indice Introduzione progetto Libera il Campo... 5 Normativa di riferimento... 6 Il SISTRI... 8 Classificazione dei rifiuti prodotti in un azienda agricola speciali non pericolosi speciali pericolosi Gestione dei rifiuti speciali non pericolosi speciali pericolosi Centri di Conferimento provincia di Bari Deposito temporaneo Stoccaggio rifiuti particolari Trasporto dei rifiuti...25 MUD Registro di carico e scarico Sanzioni...27
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5 5 Il progetto Libera il Campo è un progetto finanziato dalla Provincia di Bari (Avviso n. BA/8/2009, P.O. Puglia FSE Ob. 1 Convergenza - Asse IV - Capitale Umano, D.D. n. 262/F.P.F. del 24/12/2009, Cod. progetto POR09VIIIBA23.1) realizzato da IFOA e Legambiente in partnership con Coldiretti. Il progetto, della durata di 12 mesi e terminato a luglio 2011, si è svolto sui territori delle Province di Bari e BAT ed ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione di tecnici, agricoltori e amministratori locali al fine di ridurre in entrata e smaltire correttamente i rifiuti agricoli, in particolare di materiale plastico, avviandoli ai corretti circuiti di smaltimento e riciclaggio. Tre azioni di rilevazione (audit diretto su un campione di 160 aziende agricole, rilevazione diretta sui centri di raccolta e smaltimento, rilevazione su un campione di amministrazioni locali) hanno consentito di mettere a fuoco le maggiori criticità che ostacolano il funzionamento della filiera: scarsa diffusione di materiali per pratiche agronomiche a basso impatto ambientale e più facilmente smaltibili o riciclabili; complessità organizzativa e procedurale delle attività a carico degli operatori agricoli; scarsa diffusione dei centri di conferimento sul territorio provinciale; mancata integrazione di sistema tra i diversi attori operanti nel campo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti; debolezza del sistema dei controlli. Un aspetto importante dell analisi ha riguardato le problematiche connesse alla mancata applicazione del Protocollo di Intesa promosso nel febbraio 2009 dalla Provincia di Bari insieme alle rappresentanze provinciali di CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Lega delle Cooperative e i Consorzi Obbligatori Polieco, COOU e COBAT. La fase centrale del progetto ha visto una efficace e capillare azione di informazione diretta a tutti gli attori coinvolti nella filiera dei rifiuti agricoli attraverso laboratori pratici, forum pubblici, convegni e seminari a tema. Di grande interesse è risultato il confronto con progetti europei che hanno in corso su questo tema interessanti sperimentazioni.
6 6 Normativa di riferimento COS È UN RIFIUTO? In maniera conforme alla direttiva comunitaria 2008/98/CE, l articolo 183, comma 1, lettera a) del d.lgs. n.152/06 definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l obbligo di disfarsi. È considerato rifiuto, quindi, in primo luogo, qualsiasi materiale di cui si abbia l obbligo di disfarsi, perché la legge, o la natura stessa del bene, lo impongono. Costituisce parimenti rifiuto qualsiasi bene oggetto dell atto o del fatto di disfarsi. Da ultimo, sulla base della definizione, è rifiuto ciò di cui si abbia l intenzione di disfarsi. L imprenditore agricolo, così come ogni produttore di rifiuto, ha la responsabilità della corretta gestione dei rifiuti prodotti dalla sua attività fino al loro corretto smaltimento. In particolare l art. 193, comma 4, come successivamente modificato, prevede una deroga all obbligo di formulario di trasporto nel caso di trasporto di rifiuti speciali non pericolosi di cui all art. 184, comma 3, lettera a, effettuato dal produttore dei rifiuti stessi in modo occasionale e saltuario che non eccedano la quantità di trenta chilogrammi o 30 litri. Inoltre l art. 190 comma 4 prevede che i soggetti la cui produzione annua di rifiuti non eccede le dieci tonnellate di rifiuti non pericolosi e le due tonnellate di rifiuti pericolosi possono adempiere all obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti anche tramite le organizzazioni di categoria interessate o loro società di servizi. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, lo scorso 7 luglio 2011, lo schema di decreto di recepimento della direttiva comunitaria sui reati ambientali che, oltre all introduzione di nuove fattispecie di reato in materia ambientale, ha espressamente previsto l esonero della tenuta dei registri di carico e scarico per le imprese agricole che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi e per le imprese che trasportano in conto proprio rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione e di scavo. L entrata in vigore della norma che disponeva l obbligo di tenuta dei registri di carico e scarico per i trasporti non professionali di rifiuti non pericolosi era prevista per settembre prossimo.
7 7 La norma correttiva, quindi che giunge all esito delle molteplici segnalazioni ed istanze formulate da Coldiretti nelle competenti sedi istituzionali va nella direzione di assicurare la semplificazione amministrativa nel settore degli adempimenti in materia di rifiuti, eliminando un onere che,non essendo previsto come obbligatorio a livello comunitario, rappresentava soltanto un appesantimento burocratico inutile, non risultando funzionale alla tutela dell ambiente. Infine ai sensi dell art. 212, comma 8, non è richiesta l iscrizione all albo per il trasporto dei propri rifiuti speciali non pericolosi fino a trenta a chilogrammi o trenta litri al giorno, purché lo stesso trasporto sia esclusivamente finalizzato al conferimento al gestore del servizio di raccolta dei rifiuti con il quale sia stata stipulata una convenzione.
8 8 Cos è il Sistri Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per permettere l informatizzazione dell intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale. Il Sistema semplifica le procedure e gli adempimenti riducendo i costi per le imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso garantendo maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell illegalità, da un sistema cartaceo basato sul registro di carico e scarico, sul formulario dei rifiuti e sul MUD, si passa a soluzioni tecnologiche in grado di monitorare con certezza la movimentazione dei rifiuti. Il SISTRI costituisce, quindi, strumento ottimale di una nuova strategia volta a garantire un maggior controllo della movimentazione dei rifiuti speciali (fonte Ministero dell Ambiente). Il SISTRI consente di seguire passo dopo passo, attraverso l ausilio di un sistema satellitare, il percorso dell intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale, dalla fase produttiva allo smaltimento delle discariche, video sorvegliate 24 ore su 24. Con il decreto del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare 18 febbraio 2011 n. 52, è stato approvato il Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Il nuovo decreto ha lo scopo di abrogare tutti i precedenti provvedimenti in materia di SISTRI che, a partire dal D.M. 17 dicembre 2009, avevano disciplinato a più riprese, il sistema. Il regolamento, quindi, fatto salvo quanto previsto dal decreto legislativo 152/06 e dal decreto legislativo n. 205/10, rappresenta l unico riferimento normativo per la disciplina del SISTRI. Con specifico riferimento alle imprese agricole, l articolo 39, comma 9 del decreto legislativo n. 205/10 disciplina, transitoriamente, l esonero dall iscrizione al SISTRI per le piccolissime realtà aziendali, disponendo una esenzione, fino al 31 dicembre 2011, per gli imprenditori agricoli che producono e trasportano ad una piattaforma di conferimento o conferiscono ad un circuito organizzato di raccolta modesti quantitativi di propri rifiuti pericolosi in modo occasionale e saltuario (per non più di quattro volte l anno, fino a 30 Kg/litri al giorno e al massimo 100 l anno). Ai fini dell esonero, il circuito di conferimento deve essere organizzato: dai consorzi istituiti dal d.lgs. n. 152/06 (Conai, Polieco, Coou, Cobat, ecc.), oppure sulla base di un accordo di programma stipulato con la pubblica amministrazione; oppure sulla base di una convenzione-quadro tra associazioni, piattaforma di conferimento, o impresa di trasporto. Dopo l approvazione del Testo unico sul SISTRI (decreto ministeriale 18 febbraio
9 9 2011, n. 52) e del decreto ministeriale 26 maggio 2011 con cui sono stati prorogati i termini di effettivo avvio del sistema, nel maxi emendamento, presentato per la fiducia alla Camera dei deputati, nell ambito dell approvazione della legge di conversione del Decreto Sviluppo, è stata approvata una ulteriore disposizione che vincola il Governo a garantire che il sistema per le piccole imprese che non hanno più di dieci dipendenti entri in piena operatività non prima del 1 giugno Non si tratta di una proroga vera e propria, ma di un mandato al ministro dell Ambiente ad adottare un provvedimento di proroga che consenta ai piccolissimi produttori di rifiuti pericolosi di partire con il Sistri non dal 2 gennaio 2012 (come previsto dal Dm 26 maggio 2011) ma dalla data che il ministro individuerà e che, in ogni caso, non può essere antecedente al 1 giugno Fino alla nuova data continueranno a coesistere sia il Sistri con l utilizzo delle chiavette Usb sia il vecchio sistema cartaceo basato su formulari e registri. Per ulteriori informazioni
10 10 Classificazione e gestione dei rifiuti agricoli I rifiuti agricoli sono definiti speciali e si distinguono in pericolosi o non pericolosi. Questi ultimi se assimilati ai rifiuti urbani possono essere smaltiti attraverso il servizio pubblico di raccolta, ivi comprese le isole ecologiche (ai sensi del DM 8 aprile 2008). Ogni rifiuto ha un suo proprio codice che lo identifica. I rifiuti speciali NON pericolosi sono: imballaggi in plastica (teli, teflon, vasi, cassette, teloni serre, teli pacciamatura, tubi Pvc, manichette, reti, film imballaggio balle, vassoi e vaschette, etc), gli pneumatici fuori uso, gli imballaggi di plastica (sacchi sementi/ concimi/mangimi, etc.), gli imballaggi in carta/cartone, in legno e in metallo, i laterizi e calcinacci (purché non contenenti amianto), gli oli e grassi vegetali, i rifiuti umidi e organici liquidi o meno (sfalci di potatura, scarti vegetali) I rifiuti speciali pericolosi sono: le batterie e accumulatori esausti, gli oli minerali esausti da motore o circuiti idraulici, i filtri di nafta e olio, le sostanze agro-chimiche (fitosanitari scaduti o non utilizzabili), i contenitori di fitofarmaci non bonificati, i rifiuti sanitari ad uso zootecnico (medicinali veterinari), materiali contenenti amianto Non rientrano nel campo di applicazione del Dlgs 152/06 e quindi non sono considerati rifiuti agricoli le carogne degli animali, le sostanze fecali, i letami e liquami, i materiali litoidi o vegetali e le terre da coltivazione (anche i fanghi). Per queste tipologie di materiali e sostanze esistono altre disposizioni normative per garantire la tutela ambientale e sanitaria. Come per ogni altro settore, anche in quello agricolo chiunque produca rifiuti speciali, che siano pericolosi o NON pericolosi, ha una serie di norme comportamentali e obblighi da assolvere: divieto di abbandono e di deposito incontrollato di rifiuti sul suolo o nel suolo. divieto di immissione di rifiuti nei corsi d acqua di superficie e nelle falde sotterranee. divieto di miscelazione di rifiuti: è fatto divieto di miscelare rifiuti pericolosi di diversa natura, ma anche di miscelare rifiuti pericolosi e non pericolosi. attivazione del Deposito Temporaneo dei rifiuti, presso l area di produzione dei rifiuti stessi e obbligo della gestione del Deposito Temporaneo nel rispetto della tutela della salute e dell ambiente.
11 11 Azienda agricola con volume d affari superiore a 8000 euro: - rifiuti speciali pericolosi: obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti e della dichiarazione annuale MUD (legge 25 gennaio 1994, n 709), art. 189, comma 3, D.lgs 152/ rifiuti speciali NON pericolosi: non c è obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti e della dichiarazione annuale MUD (legge 25 gennaio 1994, n 709), art. 189, comma 3, D.lgs 152/2006 Azienda agricola con volume d affari inferiore a 8000 euro: - rifiuti speciali pericolosi e NON pericolosi: non c è obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti e della dichiarazione annuale MUD (legge 25 gennaio 1994, n 709), art. 189, comma 3, D.lgs 152/2006. Azienda agricola con volume d affari superiore a 8000 euro: Azienda agricola con volume d affari inferiore a 8000 euro: Rifiuti speciali PERICOLOSI Rifiuti speciali NON PERICOLOSI Rifiuti speciali PERICOLOSI Rifiuti speciali NON PERICOLOSI Obbligo della tenuta dei Registri di Carico e Scarico dei rifiuti e della dichiarazione annuale MUD (legge 25 gennaio 1994, n 709), art. 189, comma 3, D.lgs 152/2006 Non c è obbligo della tenuta dei Registri di Carico e Scarico dei rifiuti e della dichiarazione annuale MUD (legge 25 gennaio 1994, n 709), art. 189, comma 3, D.lgs 152/2006
12 12 Gestione dei rifiuti PERICOLOSI Tipo di rifiuto FITOSANITARI (scaduti/non utilizzabili) CONTENITORI DI FITOSANITARI MEDICINALI VETERINARI (scaduti/non utilizzabili) BATTERIE AL PIOMBO E ACCUMULATORI ESAUSTI OLI MINERALI USATI FILTRI NAFTA E OLIO ESAUSTI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO Impatto ambientale Si accumulano lungo la catena alimentare Residui di fitosanitari Si accumulano lungo la catena alimentare Piombo e acido solforico, tossici e corrosivi Inquinamento di suolo e falde acquifere Inquinamento di suolo e falde acquifere Rilascio di fibre cancerogene Smaltimento Ditte autorizzate Ditte autorizzate previa bonifica con lavaggio in azienda Ditte autorizzate Consorzio obbligatorio Cobat, centro di conferimento convenzionato. Nessun onere di pagamento Consorzio obbligatorio oli usati (Coou), centro di conferimento convenzionato. Nessun onere di pagamento Consorzio obbligatorio oli usati (Coou), centro di conferimento convenzionato. Nessun onere di pagamento Ditte autorizzate
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14 14 Gestione dei rifiuti NON PERICOLOSI Tipo di rifiuto OLI E GRASSI VEGETALI PNEUMATICI FUORI USO IMBALLAGGI IN PLASTICA (sacchi sementi/concimi/ mangimi, etc.) MATERIALI PLASTICI NON DA IMBALLAGGIO (teli, teflon, vasi, cassette, teloni serre, teli pacciamatura, tubi Pvc, manichette, reti, film imballaggio balle, vassoi e vaschette, etc.) IMBALLAGGI IN CARTA E CARTONE IMBALLAGGI IN LEGNO IMBALLAGGI IN METALLO RIFIUTO UMIDO E ORGANICO LIQUIDI O MENO (lavaggio stalle, sfalci di potatura, scarti vegetali) Impatto ambientale Intasamento impianti di depurazione, compromissione dell apparato radicale e dei corsi d acqua Incendi illegali con emissione di diossina; degradazione del territorio a seguito di abbandono nell ambiente Non biodegradabili; l abbandono è causa di inquinamento e degrado del territorio per molti anni Non biodegradabili; l abbandono nell ambiente è causa di degradazione e inquinamento Consumo risorse naturali Consumo risorse naturali Consumo risorse naturali Produzione di percolato e biogas Smaltimento Consorzio obbligatorio nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali ed animali esausti, centro di conferimento convenzionato. Nessun onere di pagamento Ditte autorizzate Centri di raccolta autorizzati Isole ecologiche o punti di raccolta anche occasionali. Ditte autorizzate dal Consorzio nazionale per il riciclaggio di rifiuti e beni a base di polietilene (Polieco) Centri di raccolta autorizzati Centri di raccolta autorizzati Centri di raccolta autorizzati Compostaggio in azienda oppure smaltimento in centri di raccolta autorizzati
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16 16 Aziende di stoccaggio sul territorio Legenda x Tratta soprattutto RSU; iscritta al Polieco Impianto di riciclo rifiuti plastici industriali non di origine agricola Azienda specializzata nella raccolta, cernita, stoccaggio di rifiuti agricoli Impianto di riciclo di rifiuti di origine agricola Azienda specializzata nella raccolta e stoccaggio di oli esausti e batterie Azienda specializzata nella raccolta di rifiuti agricoli V Azienda specializzata nella raccolta di rifiuti agricoli e raccolta ferro e batterie esauste Azienda specializzata nella raccolta, cernita, stoccaggio di rifiuti agricoli in particolare specializzata nella bonifica di contenitori fitofarmaci Impianto di riciclo di rifiuti di origine agricola Azienda specializzata nella raccolta di RSU e gestione di isole ecologiche comunali
17 17 x Azienda Indirizzo Recapiti SkinPlast srl ASIA srl Fraccalvieri srl Ricicla srl V CE.RE.BA. V Dalena Eco Trend V La Rosa Blu global service V Antinia Srl x x x Lombardi Ecologia srl Tradeco srl Ri.Ma.Plast. srl Recuperi Pugliesi srl Plastic srl Nicola Veronico srl Recuperi Sud srl Teorema spa C.da Gammarola, 3 Z.I Modugno (BA) Via Giuseppe Vinci, 7/9 Z.I Gioia del Colle (BA) Via Gioacchino Murat Putignano (BA) Via Thaon de Revel, Cassano delle Murge (BA) S.P. 240 Km. 11, Rutigliano (BA) S.S. 172 per Alberobello Putignano (BA) Via De Gasperi, Palo del Colle (BA) Via A. del Petto Bitonto (BA) Via C.Contegiacomo sn Z.I Putignano (BA) Via Giovanni Casalino, Triggiano (BA) Uffici: S.P. Triggiano-Carbonara Km 0,600 Via Del Noce, Altamura (BA) Contrada Sopramarzo, Bari Contrada Grammarola, 3 Z.I Modugno (BA) Via del Gladioli, lotto G/l Modugno (BA) Km. 1,680 - Str. Provinciale Modugno (BA) S.P.Le 231 Km Modugno (BA) Via Sammichele Z.I Acquaviva delle Fonti (BA) tel fax / tel fax tel tel tel fax amministrazione@cereba.it tel fax Sede Bitonto tel tel fax info@antinia.it tel fax info@lombardiecologia.com tel tradeco_srl@libero.it tel tel fax / info@recuperipugliesi.it tel info@plasticitalia.it tel tel fax tel
18 18 Deposito temporaneo È fatto obbligo di organizzare un deposito temporaneo dei rifiuti in ogni azienda per il raggruppamento dei rifiuti prima della raccolta, in base al tipo e alla quantità di rifiuto. I rifiuti vanno raggruppati per gruppi omogenei (oli, batterie, plastiche, filtri etc.) rispettando le norme tecniche e in particolare per i rifiuti pericolosi anche le norme che disciplinano il deposito di sostanze pericolose. I rifiuti per poter essere avviati al Deposito Temporaneo non devono MAI essere usciti dall area dove sono stati prodotti (in azienda) e posso essere avviati al Deposito Temporaneo solo dal soggetto che li ha prodotti. Per garantire una corretta gestione del deposito temporaneo è bene osservare alcune semplici regole: destinare un sito particolare per il deposito all interno dell area aziendale; lontano da depositi alimentari, sementi e mangimi; non fumare o usare fiamme libere nell area del Deposito; il Deposito Temporaneo NON deve essere accessibile a persone estranee e/o non autorizzate; inoltre deve essere coperto e riparato dagli agenti atmosferici; anche la base del Deposito deve essere impermeabile (cemento, plastica etc.); per ogni rifiuto prevedere un sistema di stoccaggio particolare: le batterie vanno collocate in contenitori anticorrosione; gli oli minerali esausti in contenitori a tenuta; i contenitori di fitofarmaci in contenitori o sacchi di plastica ben chiusi etc etc; assolutamente non mescolare i rifiuti tra di loro (che siano pericolosi o non pericolosi); il deposito temporaneo non deve superare i limiti di tempo o di peso stabiliti dall art. 10 del D.Lgs. 205/2010 e cioè: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno; Qualsiasi modalità diversa da quella descritta ha bisogno di specifica autorizzazione.
19 19 Stoccaggio rifiuti particolari Batterie esauste Le batterie esauste sono dei rifiuti speciali pericolosi e necessitano di particolare attenzione. Devono essere stoccate in appositi contenitori impermeabili (in plastica, resina o altro materiale resistenze agli acidi corrosivi). Le dimensioni del contenitore deve essere sufficiente a contenere l intero quantitativo di acidi presenti nella batteria. Le batterie vanno avviate allo smaltimento prive di rotture che favoriscano la fuoriuscita dell acido; in caso contrario bisogna aver cura di controllare che il contenitore eviti la dispersione dell acido. Se la batteria è sostituita presso un centro/officina autorizzati sarà loro cura provvedere al corretto smaltimento. Oli minerali esausti da motore e circuiti idraulici Gli oli minerali esausti sono rifiuti speciali pericolosi. Lo stoccaggio si effettua in serbatoi e recipienti impermeabili (plastica, resina, acciaio etc) dotati di accessori e accorgimenti che rendano facili e sicure le manovre di riempimento e svuotamento. I serbatoi o recipienti vanno a loro volta posizionati in una vasca impermeabile, quest ultima coperta e recintata per evitare l accesso a persone estranee. Lo smaltimento si effettua presso i centri di raccolta convenzionati con il Consorzio Obbligatorio Oli Usati (COOU). Le diverse tipologie di oli vanno mantenute separate, evitando inoltre la miscela con acqua o altri liquidi. Se il cambio olio si effettua presso un centro/autofficina autorizzati sarà loro cura provvedere al corretto smaltimento.
20 20 Filtri olio I filtri olio sono rifiuti speciali pericolosi. Lo stoccaggio si effettua, previo svuotamento dell olio eventualmente residuo, in contenitori impermeabili (plastica, resina, acciaio) o buste anch esse impermeabile; i contenitori vanno riposti nel Deposito Temporaneo avendo cura che poggino su una base impermeabile che assicuri la tenuta in caso di fuoriuscita di liquido. Lo smaltimento si effettua presso i centri di raccolta convenzionati con il Consorzio Obbligatorio Oli Usati (COOU). Se il cambio dei filtri si effettua presso un centro/autofficina autorizzati sarà loro cura provvedere al corretto smaltimento. Sostanze agro-chimiche Sono rifiuti speciali pericolosi. Si intendono per sostanze agro-chimiche i prodotti antiparassitari, fungicidi, presidi e diserbanti che non sono più utilizzabili perché scaduti o perchè l uso non più autorizzato. Lo stoccaggio si effettua in contenitori impermeabili e chiusi (plastica, resina, acciaio etc); La confezione del prodotto, anche se aperta, deve essere integra. È vietato miscelare le sostanze agro-chimiche con altri tipi di rifiuti e ovviamente con diverse tipologie di sostanze agro-chimiche. È buona norma apporre un etichetta su ogni contenitore con indicazioni sul prodotto contenuto. I contenitori vanno riposti nel Deposito Temporaneo avendo cura che poggino su una base impermeabile che assicuri la tenuta in caso di fuoriuscita e che siano riparati dagli agenti atmosferici; l accesso ai contenitori deve essere vietato al personale non autorizzato. Non esiste un consorzio obbligatorio per lo smaltimento di queste sostanze, è quindi necessario conferirli presso i centri di raccolta pubblici specializzati oppure a imprese di smaltimento iscritte all Albo Gestori Ambientali. Il costo dello smaltimento è a carico del produttore del rifiuto.
21 21 Contenitori di fitofarmaci I contenitori di fitofarmaci sono rifiuti speciali pericolosi. I contenitori devono essere impermeabili e vanno riposti al riparo dagli agenti atmosferici e in un area il cui accesso è consentito al solo personale autorizzato. Se si utilizzano sacchi di plastica è necessario apporre un etichetta con le indicazioni sulla tipologia di rifiuto che consenta una veloce e precisa classificazione della sua pericolosità. È vietato mescolare diverse tipologie di rifiuti e immettere rifiuti diversi da quelli descritti in etichetta.
22 22 COME LAVARE I CONTENITORI DI FITOFARMACI: LINEE GUIDA PER IL TRIPLO RISCIACQUO I contenitori di fitofarmaci, prima di essere avviati allo smaltimento, devono essere bonificati; a seguito di tale trattamento di bonifica i contenitori sono classificati come rifiuti speciali NON pericolosi e non più rifiuti speciali pericolosi, ed è quindi possibile conferirli ai Centri di Raccolta convenzionati; personale specializzato ispezionerà i contenitori per verificare la corretta bonifica. Esiste una tecnica detta del Triplo Risciacquo, proceduralizzata nelle Linee Guida del progetto AGROCHEPACK ( che garantisce la corretta bonifica manuale per i contenitori di plastica, metallo (non pressurizzati) e di vetro. I contenitori di carta e cartone internamente plastificati possono essere bonificati, ma spesso sono troppo fragili per garantire una bonifica corretta. Il Triplo Risciacquo prevede 3 diverse metodologie a seconda dei contenitori; per tutti vale però la regola che la bonifica deve avvenire immediatamente dopo la preparazione della miscela da irrorare, poiché potrebbe diventare difficile rimuovere eventuali residui di prodotto chimico all intero del contenitore: 1 Piccoli contenitori fino a 20lt: Preparare la miscela versando il fitofarmaco nel serbatoio dell irroratrice ed agitando più volte il contenitore, in modo che tutto il prodotto chimico defluisca e non ne rimanga intrappolato all interno del manico. Una volta che il flusso si riduce a poche gocce, mantenere sotto sopra il contenitore per ulteriori 30 secondi. Versare acqua pulita nel contenitore vuoto per circa un quarto (1/4) del suo volume. Chiudere ermeticamente il contenitore utilizzando lo specifico tappo e, tenendo il contenitore con l apertura verso sinistra, agitarlo da sinistra a destra, su una distanza di cm, per circa due volte al secondo per 30 secondi, facendo in modo che tutte le superfici interne del contenitore siano ben sciacquate. Scaricare completamente il contenitore nel serbatoio dell irroratrice in modo che il refluo di lavaggio si integri con la miscela preparata per il trattamento fitosanitario. Versare nuovamente acqua pulita nel contenitore per circa un quarto del suo volume. Riposizionare il tappo sul contenitore e, mantenendolo con l apertura verso
23 23 il basso, agitarlo come al punto 3. Poi, risvuotare il contenitore nel serbatoio dell irroratrice. Infine, riempire per la terza volta il contenitore con altra acqua pulita (1/4 del suo volume). Ritappare il contenitore e, mantenendolo con l apertura rivolta verso l alto, riagitarlo come al punto 3. Scaricare il refluo di risciacquo nel serbatoio. A questo punto se il refluo dovesse essere ancora colorato o lattescente bisognerà che il processo di risciacquo continui fino a che l acqua non sia limpida. Mantenendo basso il flusso di acqua per evitare schizzi, lavare anche il tappo del contenitore, tenendolo sopra il serbatoio dell irroratrice. 2 Grandi contenitori Bidoni La procedura di bonifica dei bidoni potrebbe richiedere l intervento di due persone. Svuotare i bidoni del loro contenuto quanto più possibile. Versare nel bidone vuoto un quantitativo di acqua pulita pari a circa un quarto del suo volume. Chiudere ermeticamente il bidone utilizzando lo specifico tappo. Poggiare il bidone su di un lato e farlo rotolare avanti e indietro, garantendo almeno un giro completo, per 30 secondi. Posizionare il bidone sulla sua base e farlo roteare più volte il modo da pulire gli angoli. Capovolgere il bidone facendolo poggiare sulla base superiore e ripetere come al punto 4. Svuotare accuratamente il bidone facendo defluire nel serbatoio dell irroratrice il refluo di lavaggio in modo che si integri con la miscela preparata per il trattamento fitosanitario. Ripetere tutto il procedimento altre due volte. Sciacquare accuratamente il tappo tenendolo sul serbatoio dell irroratrice e smaltirlo come un normale rifiuto solido. Nel caso in cui i bidoni non possano essere bonificati mediante la tecnica del Triplo risciacquo, essi verranno classificati come rifiuti pericolosi e come tali saranno smaltiti.
24 24 3 Sacchi di plastica contenenti fitofarmaci solidi (granulari e polveri bagnabili) Usare guanti. Svuotare accuratamente il sacchetto di plastica nel serbatoio dell irroratrice. Scuotere delicatamente il sacchetto in modo da svuotarlo completamente. Praticare con un coltello un foro nell angolo in basso del sacchetto. Mantenere il sacchetto sul serbatoio dell irroratrice e versarvi dentro dell acqua in modo che defluisca attraverso il foro. Lasciare scorrere l acqua attraverso il sacchetto per almeno un (1) minuto. Nel caso in cui i sacchetti non vengano bonificati mediante la tecnica del Triplorisciacquo, saranno considerati rifiuti speciali pericolosi e come tali seguiranno specifiche procedure di smaltimento. Materiali edili contenenti amianto L amianto è un minerale particolarmente pericoloso per la salute e per l ambiente. La sua presenza è stata molto diffusa in ambito edile ed è quindi facilmente rinvenibile in molte imprese e aziende agricole. L amianto è stato usato per costruire coperture, canne fumarie, cassoni e contenitori per l acqua, tubazioni, pareti prefabbricare etc. Tutte le operazioni che riguardano la rimozione, lo stoccaggio e il trasporto di materiale contenente amianto deve essere fatto da ditte specializzate e autorizzate, previa presentazione di un piano di smaltimento alla ASL di competenza.
25 25 Trasporto dei rifiuti Il trasporto dei rifiuti speciali deve essere sempre effettuato da una ditta specializzata e iscritta all Albo dei Gestori Ambientali (D.Lgs 152/2006, art. 193). Ogni trasporto deve essere accompagnato dal formulario che identifichi la natura dei rifiuti. Le imprese che trasportino i propri rifiuti non pericolosi con cadenza ordinaria e regolare o anche i propri rifiuti pericolosi ma non oltre 30kg/ lt al giorno devono iscriversi all Albo dei Gestori Ambientali mediante semplice richiesta per iscritto da presentare alla sezione Albo Regionale presso la Camera di Commercio competente territorialmente. Anche gli agricoltori possono effettuare il trasporto propri rifiuti non pericolosi (utilizzando i propri mezzi di trasporto) senza alcuna autorizzazione o iscrizione all Albo dei Gestori Ambientali, purché si tratti di un trasporto occasionale e saltuario (non ordinario e regolare) e che non si superino 30Kg/lt: in questo caso non occorre il formulario di identificazione dei rifiuti. Valgono sempre alcune semplici regole per il trasporto dei rifiuti: solo rifiuti NON pericolosi durante il trasporto i rifiuti devono essere separati per tipologie è assolutamente vietato rilasciare o disperdere i rifiuti nell ambiente DICHIARAZIONE ANNUALE AMBIENTALE (MUD) Le imprese agricole con un volume d affari annuo maggiore di euro che producono rifiuti pericolosi hanno l obbligo di presentare la dichiarazione annuale MUD dei rifiuti pericolosi alla propria Camera di Commercio competente entro il 30 Aprile. La dichiarazione deve contenere informazioni sulla quantità e qualità dei rifiuti pericoli prodotti. Ne sono esentate le imprese agricole che non superano un volume d affari annuo di euro. REGISTRO DI CARICO E SCARICO È obbligatorio per gli agricoltori tenere un registro di carico e scarico dei soli rifiuti pericolosi, annotando le informazioni su quantità e qualità dei rifiuti prodotti. Il registro va aggiornato entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto o dallo scarico dello stesso. Le annotazioni sono necessarie per compilare il MUD citato in precedenza.
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27 27 Sanzioni Abbandono di rifiuti Art. 187 D.Lgs. 152/2006 Chiunque miscela categorie diverse di rifiuti pericolosi ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi è tenuto a procedere a proprie spese alla separazione dei rifiuti miscelati qualora sia tecnicamente ed economicamente possibile. Art. 192 D.Lgs. 152/2006 Chiunque abbandona o deposita in modo incontrollato rifiuti sul suolo o nel suolo, o immette rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee è tenuto a procedere alla rimozione, all avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate. Art. 255 D.Lgs. 152/2006 Chiunque abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 125 euro a 620 euro Se l abbandono di rifiuti sul suolo riguarda rifiuti non pericolosi e non ingombranti si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 euro a 155 euro. La mancata ottemperanza delle precedenti prescrizioni comporta la pena dell arresto fino ad un anno. Attività di gestione dei rifiuti non autorizzata Art. 256 D.Lgs. 152/2006 Chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione è punito: a) con la pena dell arresto da tre mesi a un anno o con l ammenda da euro a euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; b) con la pena dell arresto da sei mesi a due anni e con l ammenda da euro a euro se si tratta di rifiuti pericolosi.
28 28 Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari Art. 258 D.Lgs. 152/2006 Chiunque, produttore di rifiuti pericolosi, non effettua la comunicazione MUD ovvero la effettua in modo incompleto o inesatto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro; se la comunicazione è effettuata entro 2 mesi dalla scadenza del termine di presentazione (30 Aprile) si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 26 euro a 160 euro. Chiunque omette di tenere ovvero tiene in modo incompleto il registro di carico e scarico dei rifiuti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro. Inoltre è prevista la sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla carica rivestita dal soggetto responsabile dell infrazione e dalla carica di amministratore. Per le imprese che occupino un numero di unità lavorative inferiore a 15 dipendenti, le misure minime e massime sono ridotte da euro a euro. Chiunque effettua il trasporto di rifiuti senza l apposito formulario ovvero indica nel formulario stesso dati incompleti o inesatti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro. Si applica la pena di cui all articolo 483 del codice penale nel caso di trasporto di rifiuti pericolosi. Tale ultima pena si applica anche a chi, nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimicofisiche dei rifiuti e a chi fa uso di un certificato falso durante il trasporto Se le informazioni contenute nel MUD o nel Registro di carico e scarico dei rifiuti sono formalmente incomplete o inesatte ma i dati riportati in altre comunicazioni o negli altri documenti come i formulari o altre registrazioni contabili consentono di ricostruire le informazioni dovute, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 260 euro a euro. La stessa pena si applica se il formulario contiene informazioni formalmente incomplete o inesatte ma contengono tutti gli elementi per ricostruire le informazioni dovute per legge, nonché nei casi di mancato invio alle autorità competenti e di mancata conservazione dei registri e/o del formulario.
29 29 Partner del progetto IFOA - Sapere utile IFOA è una storia che inizia nel 1971 e che si è rinnovata anno dopo anno. La nostra formazione è prioritariamente orientata al saper fare, un saper fare che nasce da una costante e intensa relazione con le aziende e le persone. Alle aziende offriamo corsi a catalogo e soluzioni formative su misura. Alle persone e i giovani, in particolare, offriamo master post laurea e decine di corsi per diplomati. All offerta formativa, IFOA affianca inoltre rigorosi servizi a supporto dell inserimento nel mondo del lavoro: ricerca e selezione del personale, tirocinio formativo e apprendistato. IFOA è impegnato in progetti Europei, Nazionali e Regionali, insieme ad una pluralità di soggetti di altri paesi. Con loro realizziamo, in una molteplicità di contesti nazionali, azioni di qualificazione dei sistemi formativi, di istruzione e di sperimentazione nel mercato del lavoro. È dal 1996 che IFOA è certificato secondo le norme ISO 9001 (e dal 2002 UNI EN ISO 9001:2000). IFOA è anche socio ASFOR. Per maggiori informazioni e per trovare il centro IFOA più vicino a te visita La COLDIRETTI con un milione e mezzo di associati è la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale e a livello europeo. È una forza sociale che rappresenta le imprese agricole, radicata sul territorio, con 19 Federazioni regionali, 97 Federazioni provinciali e interprovinciali, oltre 724 uffici di zona e sezioni periferiche, che sono il riferimento della maggioranza assoluta delle imprese agricole italiane. La presenza sul territorio è accompagnata dalla crescente rappresentatività e alla Coldiretti fanno capo il 69 per cento delle imprese agricole iscritte alle Camere di Commercio che sono associate ad organizzazioni con la maggioranza assoluta della superficie agricola coltivata, degli animali allevati e del Pil agricolo. Per maggiori informazioni visita il sito
30 30 Partecipazione e cambiamento: sono queste le parole chiave che Legambiente ha scelto per l anno Partecipazione per sottolineare e ricordare a tutti noi che Legambiente è una comunità di donne e uomini che con il loro contributo cercano di costruire un mondo migliore. Cambiamento perché vogliamo trasformare questo Pianeta: renderlo più pulito, più sicuro, più giusto. Lo facciamo iniziando dai territori in cui abitiamo, combattendo gli scempi e gli abusi sull ambiente, costruendo storie di alternative sostenibili in campo ambientale, energetico, economico. Dopo trent anni di storia abbiamo ancora voglia di partecipare e di cambiare le cose. In un periodo in cui il senso collettivo e il bene comune sembrano principi dimenticati, diventa ancora più prezioso costruire un luogo che trasmetta la voglia e l importanza di contribuire in prima persona. Legambiente è uno spazio aperto in cui nuove idee e nuove forme di partecipazione trovano cittadinanza; è, attraverso i circoli sul territorio, un laboratorio di idee e di impegno; le sue battaglie rappresentano un antidoto contro il disinteresse e l individualismo. Contro l offensiva nuclearista, per continuare a combattere le ecomafie, per promuovere le energie alternative e sostenibili, per denunciare il saccheggio del territorio, per sostenere un nuovo modello economico, per rilanciare quanto di bello e peculiare è racchiuso dai nostri territori dobbiamo e possiamo essere in tanti. Perché in questi 30 anni Legambiente ha fatto crescere nelle coscienze e nelle esperienze quotidiane l idea che cambiare è necessario e possibile. Se anche tu vuoi condividere questo cammino, unisciti a noi, iscriviti a Legambiente! Per aderire chiama lo , scrivi a soci@legambiente.it o contatta il circolo Legambiente più vicino.
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32 Per maggiori informazioni sul progetto: IFOA - Sapere Utile Sede di BARI Via De Bellis Bari Tel Fax: liberailcampo@ifoa.it LEGAMBIENTE Onlus Via Salaria Roma Tel Fax:
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