Città di Torino Da "Bambini" n 9/1988. Divisione Servizi educativi - Settore Servizi per l'infanzia Archivio "Bambini"

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2 Osservazioni generali Il collettivo delle educatrici dell'asilo nido Europa, nell'analizzare la situazione delle ammissioni per il mese di settembre '87, ha discusso la proposta, presentata dall'esperta, di inserire in un unico gruppo (nel tempo di 15 giorni) i bambini lattanti con le loro madri. La situazione che si presentava era infatti favorevole: vi erano 9 posti liberi per lattanti e due educatrici senza il gruppo; un'altra educatrice aveva i divezzini, che poi avrebbero condiviso uno dei due spazi predisposti, e la coordinatrice sarebbe stata di appoggio. Si è allora discussa questa nuova proposta, valutandone gli scopi, i vantaggi ed i problemi, confrontandola con il sistema di inserimento tradizionale: nel nostro nido si procede, ad esempio, con una ammissione per sezione ogni dieci giorni. Problemi dell'inserimento tradizionale 1) Gli inserimenti si prolungano per molto tempo (nel nostro caso saremmo andati dallo settembre a metà novembre); spesso si fa fatica a rispettare i tempi perché i bambini si ammalano durante l'inserimento e poi si ripresentano quando è già in corso un altro inserimento (quindi un'altra mamma con un altro bambino). 2) Ogni nuovo inserimento significa attenzione e disponibilità da parte dell'educatrice sia verso il genitore che verso il nuovo bambino. Questa disponibilità risulta totale per i primi inserimenti, ma va poi, via via, attenuandosi man mano che il gruppo dei bambini prende consistenza. Per i primi bambini inseriti c'è, per forza di cose, una maggiore disponibilità dell'educatrice, ma il bambino dovrà poi dividere affettivamente la persona appena conosciuta con altri bambini, assisterà alla realtà, forse pesante emotivamente, di veder entrare e scomparire nuove mamme e bambini, per molto tempo. Assistere alle manifestazioni di sofferenza di altri bambini per un mese e mezzo, che cosa può significare per il bambino che affronta la delicata fase del primo distacco dalla madre? Il collettivo ha deciso di provare il nuovo sistema di inserimento, considerando che, se ben organizzato, un inserimento contemporaneo di tutti i bambini poteva in parte evitare questi problemi. Scopi ed obiettivi È stato preparato un piano organizzativo fin nei minimi dettagli, chiarendo che gli scopi di tale tipo di inserimento erano i seguenti: a) Ipotizzando che un inserimento funziona quando la madre si sente tranquilla e sicura nel "lasciare" il proprio figlio al nido, si è partite dal presupposto di inserire "la mamma con il suo bambino" come ottica di relazione dell'educatrice. b) Si è pensato di invitare le mamme ad occuparsi del proprio figlio al nido, come se fossero in una nuova casa. Quindi cambiare il bambino, farlo giocare, dargli da mangiare ed addormentarlo è stato fatto esclusivamente dalla mamma per un periodo non inferiore alla settimana. Le educatrici fungevano da padrone di casa, non da "magiche rapitrici" di bambini. c) Il confronto e lo scambio di ansie verbalizzate fra madri (con le educatrici) poteva permettere una più consapevole tranquillizzazione nei confronti di questo primo distacco dal proprio bambino. d) Le educatrici dovevano essere meno cariche di ansia sul proprio ruolo: qual'è l'educatrice perfetta che in dieci giorni inserisce un bambino (poi un altro e un altro)? Non esistendo un modello per questa "regina" del nido, si è pensato di chiarire a noi stesse che il distacco tra madre e bambino è un problema che riguarda quella madre e quel bambino, e che l'educatrice è disponibile ad aiutare il bambino in questo temporaneo distacco. Un inserimento è sereno se la madre è abbastanza serena e fiduciosa nel lasciare il proprio figlio al nido, non se il proprio figlio si "innamora" di un suo sostituto. Preliminari organizzativi È stato preparato nei dettagli un piano organizzativo che teneva conto dei seguenti fattori: 1) Il numero dei bambini da inserire e la loro età; 2) Uno schema preciso dell'orario di frequenza al nido di mamme e di bambini per le prime due settimane di inserimento; 3) La situazione degli spazi che avrebbero accolto tali bambini: si è dovuto, infatti, risistemare la sala lattanti, rivedendo la collocazione di *Questo materiale ci è stato gentilmente fornito dalla dr.ssa Giulia Scotti, consulente del nido. 49

3 giochi e arredi. Bisogna dire, infatti, che le ammissioni di settembre avrebbero portato ad un rovesciamento della situazione "sala lattanti". Prima quello spazio era utilizzato da 10 lattanti e 5 semidivezzi; con i nuovi ammessi ci saremmo ritrovate con 10 semidivezzi e 5 lattanti sotto i dodici mesi. È stato quindi necessario tutto un lavoro preliminare sulla distribuzione degli spazi. Una volta preparato il piano organizzativo, valutato e predisposto con l'esperta, si è passati a convocare il Comitato di Gestione per discuterlo. In sede di Comitato sono state esposte le motivazioni che hanno portato alla proposta e si è anche valutata la richiesta, presentata nel piano, di stabilire per un determinato tempo (circa due mesi, secondo l'esperta) una frequenza ridotta di questo gruppo di bambini. La richiesta era motivata dal fatto che si sarebbe potuto tenere la sala aperta e con orario fisso (7,30-15,30) con la compresenza delle educatrici e consentire a bambini così piccoli, che per la prima volta frequentavano il nido, di ben ambientarsi. Si è quindi deciso di convocare i genitori dei bambini, futuri utenti, ad una riunione per interpellarli su questa proposta. Si sarebbero esposti i pro e i contro rispetto all'inserimento tradizionale e si sarebbe lasciata a loro la scelta. Anche per il tempo ridotto si è preferito lasciare un margine di elasticità, considerando le esigenze lavorative dei genitori ma proponendo comunque almeno un mese di tempo. La riunione con i genitori è stata convocata all'inizio di giugno '87: erano presenti tutti gli utenti interessati, le educatrici che avrebbero preso i nuovi bambini, la coordinatrice, la vicepresidente del Comitato di Gestione. Abbiamo presentato tutta l'organizzazione, spiegando brevemente come era stato fino ad allora l'inserimento dei bambini, quale era il nuovo progetto, un confronto fra il precedente ed il progetto nuovo, il vantaggio per gli utenti, in particolare per gli ultimi in lista di attesa. Si è chiesta la disponibilità alla collaborazione per questa sperimentazione, dicendo chiaramente che se ciò veniva accettato, doveva poi essere osservato senza eccezioni. I genitori si sono resi piuttosto disponibili, anche se molte perplessità e problemi sono sorti per il mantenimento dell'orario ridotto per molto tempo. Alla fine si è deciso di sperimentare questo inserimento, limitando però ad un solo mese la frequenza ridotta (dal 14.9 al 14.10) e decidendo di ritrovarsi poi per una valutazione dell'esperienza ed eventuali, ulteriori accordi. Colloqui preliminari con i genitori Come per gli altri, anche questi nuovi inserimenti sono stati preceduti dai colloqui individuali con i genitori prima di iniziare l'inserimento. La maggior parte di questi colloqui sono avvenuti nella settimana precedente il mese di settembre, vi hanno partecipato più madri che padri (era invitata la coppia) e sono stati condotti dalle educatrici della sala. Nei colloqui sono emersi vari atteggiamenti dei genitori, da quelli interessati ad ogni aspetto che riguardava la vita del nido, a quelli che hanno dato solo notizie "minime" riguardanti il bambino. In questi incontri noi abbiamo brevemente fornito notizie sul nido e abbiamo pensato a consegnare un pro-memoria scritto, con gli orari ai quali le mamme e i bambini si sarebbero dovuti attenere nelle prime due settimane di inserimento. Schema organizzativo dell'in serimento Abbiamo suddiviso i bambini ed i rispettivi genitori in tre gruppi: gruppo A: tre bambini di età compresa fra i 14 e i 15 mesi gruppo B: tre bambini di età compresa fra i 9 e i 12 mesi gruppo C: tre bambini di età compresa fra i 6 e i 9 mesi 50

4 Prima settimana di inserimento Commenti e reazioni dei genitori L'organizzazione in piccoli gruppi ha permesso a questi genitori di conoscersi fra loro, raccontandosi dei propri figli, delle loro ansie per il distacco, dei loro dubbi. Già dal secondo giorno, comunque, si è notato un notevole calo di tensione; i genitori si sono interessati all'ambiente, alla scelta del materiale (specie quello contenuto nei "cestini del tesoro"), non hanno utilizzato gli spazi predisposti per loro (angolo con sedie), ma hanno preferito rimanere seduti sui tappeti vicino ai loro bambini. Commenti e reazioni delle educatrici Le educatrici si sono limitate all'os servazione, alla predisposizione del materiale (riordinando ambiente e materiale nel tempq fra l'uscita e l'entrata dei gruppi), a dare risposte alle richieste dei genitori con il minimo intervento possibile sui bambini. Osservazioni e proposte riorganizzative I tempi di permanenza si sono rivelati troppo brevi ('45), vi è stata difficoltà a farli rispettare, i genitori tendèvano a fermarsi più del previsto. L'andirivieni dei genitori si è rivelato disturbante per i bambini degli altri gruppi; più volte è successo che l'entrata di un gruppo coincidesse con l'uscita di un altro. Proposte delle educatrici: allungare i tempi di permanenza, cercare di evitare che un gruppo esca quando l'altro arriva. Seconda settimana Compresenza di due o tre gruppi I bambini si sono dimostrati abbastanza tranquilli e più disposti al gioco quando non erano disturbati dagli interventi materni (verbali e frequenti). Si è iniziato un graduale distacco, il primo e secondo giorno di soli 15 minuti, proponendo ai bambini un'attività (ad es. gioco con la farina gialla) e chiedendo ai genitori di andare a bere il caffé (gentilmente preparato in cucina dalla cuoca) salutando i bambini. Il terzo giorno il tempo di allontanamento è diventato di un'ora (dalle 10,15 alle 11,15), i bambini hanno mangiato con le educatrici, senza grosse difficoltà. Il quarto e quinto giorno tutti i gruppi erano compresenti, i genitori si sono allontanati dalle 9,45 alle 11,40 restando però all'interno del nido. Osservazioni e proposte riorganizzative Questa seconda settimana è andata piuttosto bene, per i bambini semidivezzi non vi sono stati grossi problemi per l'accettazione del pasto e del sonno; le educatrici hanno comunque proposto di spostare alla prima settimana l'introduzione di quest'ultimo momento. Per i bambini più piccoli si è invece 51

5 rivelata la necessità di avere due educatrici anziché una a disposizione. Difficoltà e imprevisti: durante la verifica sono emerse alcune situazioni distrubanti quali: 1) la presenza di persone estranee all'inserimento, specie nei momenti di routines (ad es. il personale ausiliario che doveva provvedere alla biancheria e alla pulizia); 2) a causa della dislocazione della stanza lattanti, l'entrata e uscita dei genitori di questi bambini, si è rivelata disturbante per il gruppo semidivezzi; 3) i genitori hanno lamentato il problema dello scombussolamento degli orari per il sonno; 4) la presenza di tutti i genitori negli altri locali del nido quando dovevano rimanere fuori dalla sala. Considerazioni generali Concluse le due settimane d'inserimento, nel gruppo dei bambini più piccoli è stato necessario l'intervento della coordinatrice. Per questi bambini c'è stato bisogno di un'altra settimana di ambientamento, specie per due piccoli che hanno dimostrato un forte attaccamento alla figura di riferimento che li ha seguiti sin dall'inizio, non accettando altri interventi. i Si sono evidenziati alcuni problemi ri risolvibili organizzativamente come: 1) la necessità di avere un ambiente dove far stare i genitori durante i momenti di allontanamento dalla sala, affinché non creino disagio agli altri gruppi; 2) l'opportunità di avere degli utenti in lista come eventuali "riserve". Anche in questo caso, come spesso succede, due dei previsti ammessi si sono ritirati all'ultimo momento; vi è stato modo di rimpiazzarli, ma, se ciò non fosse stato possibile, parte degli scopi per cui si è sperimentato questo inserimento sarebbero risultati vani. Un'altra considerazione riguarda il gruppo di bambini semidivezzi già inseriti (5). Per due settimane, infatti, questo gruppo non ha potuto usufruire dei propri spazi di riferimento (i quali erano occupati per i nuovi inserimenti) per il pasto e per il sonno dando l impressione che ciò provocasse disagio ai bambini. Nella verifica con i genitori, attuata ad un mese di distanza dalla fine dell'inserimento, si è fatto il bilancio, piuttosto positivo, di questa esperienza; le educatrici hanno esposto il loro punto di vista evidenziando alcune delle difficoltà sopra esposte e chiedendo il parere ai genitori. Anche i genitori hanno valutato positivamente questa esperienza, specialmente chi aveva avuto modo di sperimentare, con il primo figlio, l'inserimento tradizionale (2 utenti). Questi genitori hanno evidenziato l'importanza di non essere stati soli a sostenere questo momento di distacco, ma di essere stati aiutati dalla presenza di altri genitori con cui parlare per limitare le proprie ansie. In questa riunione si è inoltre deciso di riprendere il normale orario di apertura della sala (7,30-17,30) per chi ne avesse bisogno. La valutazione di questa esperienza La valutazione di questa esperienza, determinata dalle diverse verifiche nel collettivo, con l'esperta, con i genitori, e dalla situazione dei bambini inseriti, può essere considerata positiva. Si può dire che gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti, anche se qualche difficoltà si è evidenziata con il gruppo di bambini più piccoli; nonostante ciò, a distanza di tre mesi anche questo gruppo può considerarsi ben ambientato. Riguardo ai genitori si è osservato un tipo di affiatamento e interessamento reciproco che con l'inserimento tradizionale non era mai avvenuto. Si è constatata anche l'utilità di un periodo di frequenza a tempo ridotto, che ha permesso la compresenza delle figure di riferimento, le qual hanno aiutato i bambini ad accetta re gli altri adulti e l'ambiente L'unica nota negativa che si è potuta rilevare è stata la non copertura, per degli imprevisti, di tutti i posti disponibili. Nel piano iniziale non erano state previste nuove ammissioni fino 1 marzo '88. Ciò, però, non è stato possibile, dato che da settembre a novembre si sono resi disponibili altri tre posti nella sezione lattanti (UI bambino è stato ritirato ed altri due avendo compiuto il 18 mese, sono stati considerati divezzi: purtroppo nella sezione divezzi non erano stati coperti i posti disponibili, come inizialmente previsto, quindi questa è stata una scelta obbligata). Ci sembra importante sottolinea. re questo punto poiché, secondo noi, quando si decide un inserimento di questo tipo, bisognerebbe poter con. tare su un certo numero di mesi a disposizione (ad es. da settembre a gennaio o da gennaio a settembre) senza essere costretti alla copertura immediata di eventuali posti disponibili. Nell'attuale situazione ciò risulta praticamente impossibile, stante le continue pressioni da parte degli utenti che, in presenza di "presunti" posti disponibili, sollecitano l'ingresso del bambino all'asilo nido. Si sente quindi la necessità di un'attenta riflessione che porti ad una diversa ottica di accettazione delle richieste di frequenza e dei relativi inserimenti. 52

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