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1 scuola dell Convegno nazionale La GRANDE scuola per i piccoli. Riflessioni ed esperienze sulla scuola dell infanzia oggi Sabato 9 novembre 2013 ore 9:30-17:30 Istituto San Zeno Via don Giovanni Minzoni 50 Verona In collaborazione con F.I.S.M. Verona

2 LA GRANDE SCUOLA PER I PICCOLI ATTIVITA PER FAVORIRE LO SVILUPPO FONOLOGICO NELLA SCUOLA DELL INFANZIA VERONA 9 NOVEMBRE 2013 Relatrice: Maria Angela Berton

3 DI COSA PARLEREMO Cosa dicono Le linee guida della legge 170 e la Consensus Conference Ascolto Lettura Linguaggio verbale e non verbale Competenza fonologica e operazioni metafonologiche Domande su: a chi, quando, come, perché, ecc.. serve riflettere sull aspetto sonoro del linguaggio Attività per tutti i bambini Attività per chi potrebbe essere in difficoltà Rime in particolare Obiettivi Cosa possiamo monitorare

4 Consensus Conference Le difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorioprassiche, uditive e visuospaziali in età prescolare sono possibili indicatori di rischio di DSA, soprattutto in presenza di una anamnesi familiare positiva.

5 Linee guida legge 170 La graduale conquista delle capacità motorie, percettive, linguistiche, mnemoniche e attentive procede parallelamente al processo di concettualizzazione della lingua scritta che non costituisce un obiettivo della scuola dell'infanzia, ma che nella scuola dell'infanzia deve trovare i necessari prerequisiti. Il linguaggio è il miglior predittore delle difficoltà di lettura, per questo è bene proporre ai bambini esercizi linguistici - ovvero operazioni meta fonologiche - sotto forma di giochi.

6 Linee guida legge 170 Prevenzione attraverso: scambio conoscitivo tra famiglia, Scuola Infanzia, Scuola Primaria Possibilità per i bambini di maturare le capacità percettivo-motorie e linguistiche (prerequisiti per abilità strumentali della letto-scrittura) Favorire processi di apprendimento graduali e personalizzati

7 IL LINGUAGGIO VERBALE E UNO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE

8 Verbale - NonVerbale Comunicazione verbale: linguaggio Comunicazione non verbale: tono della voce, postura, gesti, sguardo Sono due livelli di informazioni con veicoli diversi: il primo più volontario, il secondo appartenente al corpo e quindi meno controllato.

9 Educazione all ascolto Tutto ciò che verrà fatto per affinare e utilizzare la via sonora può, nella mente infantile,facilitare l apprendimento della lettura. Leggere prima con le orecchie che con gli occhi aiuterà a riflettere sui suoni e sui loro significati Frontini e Righi (1988)

10 L adulto che legge : Narra, mima Permette al bambino piccolo di: prestare attenzione, incuriosirsi, avere tempi di attesa, arricchire il lessico, fare proprie altre conoscenze, generare dubbi, provare emozioni Leggendo la voce dell adulto guida, anticipa, crea pause, sospensioni, prosodia, aggiunge significato al significato

11 Il bambino che ascolta: Sente ripetere il ritmo Riconosce una particolare musicalità Sarà curioso di sentire se le parole si ripeteranno sempre uguali quando richiederà la stessa fiaba Potrà anticipare lui stesso i suoni, le rime sospese Completerà, senza saper leggere, la lettura

12 Leggere in autonomia Girare pagine Leggere le immagini Orientarsi nello spazio Orientarsi nel tempo (.e dopo.e dopo..) Scegliere tempi e spazi propri per la lettura Usare la modalità adeguata (leggere con )

13 EDUCAZIONE ALL ASCOLTO

14 COME SI SVILUPPA IL LINGUAGGIO VERBALE Il linguaggio verbale non si insegna, si acquisisce, si apprende, EMERGE se sussistono alcune condizioni: -Contesto comunicativo -Esposizione ad una lingua -Integrità dei sistemi di input e di output

15 Cosa si può fare per favorire lo sviluppo del linguaggio AVERE UN ATTEGGIAMENTO COMUNICATIVO FAR SCOPRIRE PRESTO LA LETTURA - Leggere, cantare ninnenanne - Filastrocche e piccole storie di animali - Leggere e rileggere RECUPERARE E PRIVILEGIARE IL LINGUAGGIO VERBALE INCENTIVARE L ASCOLTO E QUINDI L EDUCAZIONE ALL ASCOLTO ARRICCHIMENTO DEL LESSICO MOTIVAZIONE E PIACERE VERSO LA LETTURA

16 LINGUAGGIO VERBALE -fonologia: l insieme delle regole che danno tutte le combinazioni fra i suoni per produrre le parole di una lingua -Sintassi: l insieme delle regole che danno tutte e solo le combinazioni possibili fra le parole per produrre le frasi di una lingua. -Lessico: l insieme delle parole usate da un individuo -Pragmatica: l insieme degli elementi che rendono il linguaggio verbale interpretabile in un contesto.

17 FONOLOGIA DEL LINGUAGGIO FONOLOGIA studia il sistema sonoro del linguaggio, come sono organizzati e anche rappresentati nella nostra mente i suoni (FONEMI) delle parole. REGOLE FONOLOGICHE repertorio dei fonemi della lingua e combinazioni di fonemi possibili. I FONEMI E LE REGOLE FONOLOGICHE APPRESI INCONSAPEVOLMENTE

18 CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA (CONSAPEVOLEZZA DELLA STRUTTURA FONOLOGICA DEL LINGUAGGIO) A partire dai 4 anni il bambino comincia a prestare attenzione agli aspetti fonologici del linguaggio. - Sensibilità per rime - Capacità di usare suffissi - Capacità di storpiare le parole - Capacità di segmentare le parole (sillaba) - Capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza delle parole.

19 CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA Avere consapevolezza della struttura fonologica del linguaggio, cioè imparare a riflettere sulla lingua orale indipendentemente dal significato. Essere in grado di identificare le componenti fonologiche della lingua (sillabe e fonemi) e saperle manipolare.

20 CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA GLOBALE ( A partire dai 4 anni, si sviluppa prima e indipendentemente dall apprendimento della lingua scritta) RICONOSCIMENTO E PRODUZIONE DI RIME SEGMENTAZIONE IN SILLABE DI PAROLE. FUSIONE SILLABICA RICONOSCIMENTO IN PAROLE DIVERSE DI SILLABA INIZIALE UGUALE ELISIONE DI SILLABA INIZIALE RICONOSCIMENTO SUONO INIZIALE DI PAROLA

21 I BAMBINI + ABILI FONOLOGICAMENTE IMPARANO + FACILMENTE A STABILIZZARE LA CORRISPONDENZA GRAFEMA FONEMA (lettera suono).

22 . Attività impostate su giochi fonologici come: rime giochi di segmentazione e fusione prima a livello di sillaba e poi a livello di fonema giochi di elisione aiutano i bambini a riflettere sull aspetto sonoro del linguaggio e quindi ad individuarne le componenti Quindi un lavoro sulle competenze fonologiche è importante anche per il futuro apprendimento di lettura e scrittura.

23 PER CHI?????? PER TUTTI I BAMBINI DELLA SEZIONE LE ATTIVITA FANNO PARTE DELLA DIDATICA DI OGNI GIORNO PER I BAMBINI IN DIFFICOLTA IN MODO PARTICOLARE

24 QUANDO????? OGNI GIORNO PER POCO TEMPO MA CON COSTANZA NEI MOMENTI DI PAUSA QUANDO VOGLIAMO RIATTIVARE L ATTENZIONE

25 PERCHE????? I suoni linguistici diventano segni grafici La lingua orale diventa lingua scritta Maggiore è l efficienza del sistema linguaggio, più facile sarà applicare il codice che lo rappresenta La competenza linguistica è quindi molto importante

26 QUALI??????? Tutti i giochi fonologici che possono aiutare i bambini a riflettere sull aspetto sonoro del linguaggio e quindi ad individuarne le componenti

27 COME??????? Le attività proposte rispettano una sequenza e segnano un percorso che sostiene un buon sviluppo delle competenze fonologiche. Vanno sempre sostenute da immagini che permettono ai bambini di leggere senza saper leggere, di fissare meglio anche l etichetta verbale.

28 Sostenere le attività con l uso delle immagini e accompagnando con il movimento del corpo Gioco dei suoni e dei rumori: lunghi, corti; intensi, deboli; familiari, sconosciuti; riconoscimento di coppie di suoni uguali o diversi Giochi con il nome: nomi lunghi, corti; comincia come (sillaba); aiutami a ricordarmi il tuo nome; presenti assenti Scomposizione in sillabe: ritmo; conta le sillabe; Fusione sillabica Giochi con l eco (ultimo pezzo di parola con i nomi e non..) Ascolto di racconti in rima, filastrocche; conte Completamento di rime e filastrocche Banca delle parole in sillabe (sceglierne alcune. Es: ma, ca, pa.. ) Cartelloni dei cibi (prima sillaba uguale): pane, patate pasta ecc..

29 EVA EMILIANO LUCA ELISABETTA EMMA Con i nomi possiamo formare dei gruppi (nomi lunghi-nomi corti); possiamo costruire dei memory scoperti e poi coperti giocando con nome e foto dei bambini; possiamo utilizzare i nomi per giocare con l eco ecc.

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31 Riconoscimento della composizione delle parole : lunghe,corte ( CANE PEPERONE) Prima sillaba: suoni lunghi e corti (MMMMMA, PA, SSSSSA, TA, LLLLLLA, VA ) Ultima sillaba: trovare parole, creare filastrocche, frasi in rima dove l ultima sillaba sia significativa, si possa enfatizzare e anche accompagnare con i movimenti del corpo Composizione e scomposizione delle parole attraverso aggiunta e sottrazione di sillaba (dimmi TAVOLO senza TA;) Riconoscimento di rime e filastrocche Trovare la rima col proprio nome Costruzione di frasi per comporre rime e filastrocche Completamento guidato di rime e filastrocche Filastrocche con cambio di vocale Lettura di racconti in rima

32 HO VISTO UN CALZINO VICINO AL CAMINO DI CHI SARA'? NON E' DI AGOSTINO NE DI PIERINO E NEPPURE DI TINO FORSE E' DEGLI ORSI CHE SI SONO PERSI E HANNO PERSO UN CALZINO VICINO AL CAMINO

33 In particolare se ci sono bambini che hanno difficoltà Attuiamo un intervento che Riprenda le attività in piccoli gruppi Diminuisca la quantità degli stimoli Mantenga tempi più distesi Proponga gli stessi giochi con modalità semplificate Usi la modulazione della voce, la mimica facciale, il corpo per accompagnare le attività Ponga l attenzione alla relazione tra fonemi e tono muscolare

34 Prima-ultima sillaba Lo sceriffo Lo sceriffo-fo Ha due baffi - fi Un cappello-lo Due pistole-le Ma non sa sparare Ma non sa sparare Pim pum pam! Alla fiera di Mastro Andrè oggi ho comprato una palla pa pa una palla alla mirè alla mirè alla fiera di Mastro Andrè. Alla fiera di Mastro Andrè oggi ho comprato delle bolle bo bo delle bolle pa pa una palla alla mirè alla mirè alla fiera di Mastro Andrè. Alla fiera di Mastro Andrè oggi ho comprato un limone li li un limone bo bo delle bolle pa pa una palla alla mirè alla mirè alla fiera di Mastro Andrè. Alla fiera di Mastro Andrè oggi ho comprato una patata pa pa una patata li li un limone bo bo delle bolle pa pa una palla alla mirè alla mirè alla fiera di Mastro Andrè

35 ESEMPI Fra Martino campanaro Utilizzare i versi degli animali ((m, miao; s, sssss ) oppure con fonemi Che fai tu? facili da imitare (m, mao; m, muuuu) Che fai tu? Utilizzare i suoni e i rumori degli oggetti familiari e dei mezzi di trasporto Faccio dei rumori ( telefono, camion, trattore, porta che sbatte.) Faccio dei rumori Utilizzare i rumori della natura che ci circonda Bum, bum, bum (vento, temporale, foglie calpestate,..) cra, cra, cra Utilizzare i rumori prodotti dalle nostre azioni den, den, den (correre, battere le mani, saltare, ridere.) (continuare a piacere) Fra Martino campanaro Che fai tu? Che fai tu? Che fai tu? Faccio molti suoni Utilizzare voce, strumenti, materiale che produce rumore per distinguere Faccio molti suoni suoni e rumori forti da suoni e rumori deboli ecc. Drin, drin, drin, Ciuf, ciuf, ciuf Zum, zum, zum (continuare a piacere) Utilizzare la voce per calcare sulla prima o sull ultima sillaba di un nome Fra Martino campanaro Che fai tu? Che fai tu? Canto le canzoni Utilizzare la voce per giocare con le parole e le non parole Canto le canzoni la, la, la Diminuire il numero delle strofe, usare suoni, rumori, sillabe, um, um, um fonemi che il bambino usa correttamente trallalla (continuare a piacere)

36 Per lavorare in maniera più precisa sulla divisione in sillabe e sulla prima o sull ultima sillaba della parola: Accompagniamo la produzione delle sillabe (partendo dai suoni continui: mmmmma, ssssssa, fffffffa) con i movimenti dolci e fluidi del corpo, mettendoli in contrasto con suoni e movimenti tonici, duri ed esplosivi (pa, pa, pa, pa; ta, ta, ta). possiamo usare immagini tagliate in due parti chiedendo ai bambini di unirle o di dividerle a seconda se stiamo lavorando sull analisi o sulla sintesi pronunciamo i nomi dei bambini enfatizzando la parte iniziale (LU-ca, SA-ra, PIE-tro.. ) e all inizio lavoriamo solo con i nomi personali proponendo divisione in sillabe e comincia come proponiamo foto, immagini da denominare (cominciando con oggetti che abbiano il nome composto da bisillabe piane ), quindi sottolineiamo la prima sillaba alzando il tono della voce; giochiamo con le vocali proponiamo filastrocche che ripetano la prima sillaba; facciamo la stessa cosa con l ultima sillaba (il gioco dell eco da proporre con i nomi propri);

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38 RIME Il bambino apprezza la rima come musicalità, ritmo (implicitamente) Il bambino riconosce la rima dopo aver lavorato sull ultima sillaba della parola (esplicitamente) Il bambino comprende perché le parole in rima si assomigliano.

39 RIME La consapevolezza della relazione tra le parole in base alla rima porta anticipatamente ad una conoscenza della relazione tra le parole anche sul piano ortografico Segmenti ortografici uguali sono letti in modo uguale Questi segmenti sono unità più ampie della sillaba, più lettere insieme.

40 Per lavorare in particolare sulle rime Costruiamo insieme rime con il nome del bambino: Anna/panna, Luca/buca, Mara/cara... Nelle filastrocche in rima dividiamo il testo e ripetiamo una rima per volta Nelle filastrocche limitiamoci a lavorare sulla discriminazione e riproduzione di un paio di coppie minime (per esempio p/b; t/d). Partiamo trovando parole che il bambino sa produrre in modo corretto e costruiamo filastrocche o conte.

41 . PAPÀ E BABÀ, CHE GIOCO È QUESTO QUA? È UN GIOCO DI PAROLE DA FARE FUORI AL SOLE. CON LA PALLA CHE BALLA E IL POLLO COL BOLLO, SEDIAMO SULLA PANCA DAVANTI ALLA BANCA. GUARDA C È UN TOPO CHE RITORNA DOPO E UN GROSSO PANDA CHE SUONA IN UNA BANDA, DELLE PERE DA BERE E LA PASTA CHE BASTA PER TUTTI I BAMBINI LONTANI E VICINI.

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45 C era una volta un pezzo di legno C ERA UNA VOLTA UN PEZZO DI LEGNO COME BEN VEDI IN QUESTO DIS. UN VECCHIO PEZZO DI LEGNO DI PINO PER FARE LA GAMBA DI UN TAVOL MA CHE SUCCEDE?...IL PEZZO DI PINO SI METTE A PARLARE COME UN BAMB

46 IL BAMBINO PER IMPARARE A PARLARE NON HA BISOGNO DI CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA NE HA BISOGNO PER IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN UN SISTEMA ALFABETICO PERCHE L ORTOGRAFIA ALFABETICA E BASATA SU STRUTTURE FONEMICHE

47 COMPETENZA FONOLOGICA AIUTA IL BAMBINO A SCOPRIRE COME TRATTARE LA PAROLA ORALE PER DARLE UNA VESTE SCRITTA

48 OBIETTIVI Affinare e potenziare le capacità di ascolto. Riconoscere suoni e rumori. Riprodurre suoni e rumori. Ascoltare e interpretare filastrocche, conte, ninne nanne. Dividere la parola in sillabe (analisi sillabica). Fondere le sillabe in parole (sintesi sillabica). Quantificare la lunghezza delle parole (conteggio delle sillabe) Individuare e riconoscere parole lunghe e corte.. Riflettere sulla lunghezza della parola, sul comincia come, sul finisce come, fa rima con. Discriminare suoni uguali e diversi con: suoni, parole, non parole (talo-talo; talomalo...). Ascoltare e riprodurre ritmi con parole lunghe e corte, con e senza pause. Identificare la prima parte di una parola. Identificare l ultima parte di una parola. Discriminare e ripetere l ultima parte di una parola. Riconoscere e produrre rime.

49 Attenzione Capacità di ascolto Il linguaggio Il racconto COSA MONITORARE Denominazione di immagini Divisione in sillabe del proprio nome Capacità di dare giudizi sulla lunghezza delle parole Divisione in sillabe di parole Percezione e isolamento della prima parte della parola Percezione e separazione dell ultima parte della parola Riconoscimento delle parole che fanno rima Produzione di parole in rima Costruzione di piccole frasi in rima Identificare e raggruppare parole che cominciano allo stesso modo Il livello di concettualizzazione della scrittura Le ipotesi di lettura

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