RELAZIONE FINALE DELL ANNO DI PROVA
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- Fabiola Rossini
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1 RELAZIONE FINALE DELL ANNO DI PROVA di Alessandra D Alessandro Area dell attività didattica. Giochiamo insieme con l acqua e con i suoni.
2 Descrizione del progetto Ho scelto di organizzare con i cinquenni un laboratorio di semplici esperimenti scientifici sull acqua e sul suono. Amo molto le scienze e sono un appassionata visitatrice di musei, mi piace soprattutto il Museo di Scienze Naturali di Torino, che ho visitato più volte; penso, inoltre, che i bambini siano naturalmente predisposti all esplorazione della realtà. I piccoli sono curiosi, rivolgono domande sui fenomeni naturali, sugli organismi viventi e su se stessi; attraverso il gioco opportunamente strutturato, essi possono essere incoraggiati a riflettere sulle proprie esperienze, descrivendole, rappresentandole e riorganizzandole. Si avviano così le prime attività di ricerca, ponendo le basi per la successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici che verranno proposti nella scuola primaria.
3 Destinatari del progetto Anno scolastico 2013/2014 Scuola dell'infanzia di Verolengo( To). Destinatari: gruppo di 26 bambini di 5 anni provenienti dalle varie sezioni del plesso, i bambini sono stati suddivisi in 2 gruppi (gruppo A e gruppo B). Descrizione del gruppo:(26 alunni, di cui 14 maschi e 12 femmine) sono stati suddivisi in due gruppi piuttosto eterogenei: è presente un bambino con difficoltà di linguaggio e di apprendimento, una bambina seguita dal servizio di logopedia dell ASL TO4 di Chivasso, un bambino seguito da una logopedista privata, un alunno di origini camerunesi, un piccolo ospite della comunità Mafalda di Borgo Revele un bambino di origini marocchine. Due bambini saranno anticipataried inizieranno la Scuola Primaria a cinque anni.
4 Quadro di riferimento Raccomandazione del Parlamento Europeo 18 dicembre 2006 comunicazione nella madrelingua competenze di base di scienze competenze sociali e civiche Indicazioni Nazionali nov.2012 «Osserva con attenzione i fenomeni naturali accorgendosi dei loro cambiamenti.» Accordo con il POF di Istituto «Promuovere le competenze ben delineate nel profilo d uscita dell alunno; campo di esperienza: "Le cose il tempo e la natura" relativo all esplorazione, scoperta e prima sistemazione delle conoscenze sul mondo della realtà naturale e artificiale col quale i bambini soddisfano i loro bisogni esplorativi e le loro possibilità conoscitive».
5 Campo di esperienza dominante LA CONOSCENZA DEL MONDO TRAGUARDI Osserva con attenzione gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Prendere coscienza di alcune manifestazioni della natura; Formulare ipotesi sui processi; Maturare la creatività per la soluzione dei problemi; Sperimentare direttamente; Confrontare le ipotesi, riformularle se necessario; Stimolare la capacità di ascolto, di attenzione; Esprimersi liberamente, confrontarsi, accettare le opinioni degli altri; Esprimere graficamente l esperienza vissuta; Riprodurre in un contesto diverso l esperienza, provando a spiegarla.
6 Altri campi di esperienza coinvolti I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi. Sa esprimere e comunicare agli altri argomentazioni attraverso il linguaggio verbale. Usa il linguaggio per progettare attività.
7 ALTRI CAMPIDI ESPERIENZA COINVOLTI IMMAGINI, SUONI, COLORI. Rappresentare graficamente le esperienze. Orientarsi nello spazio grafico. IL SE E L ALTRO Sviluppa il senso dell'identità personale, percepisce i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Il bambino sa comunicare, argomentare, confrontarsi con adulti e bambini. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
8 TEMPI Periodo: ottobre-maggio. Gli incontri, della durata di circa 1 ora, sono stati cinque ogni mese, per un totale di circa 30 (15 ore per ogni gruppo).
9 SCELTE METODOLOGICHE Didattica laboratoriale Cooperative Learning Approccio ludico Circletime Brainstorming Metacognizione
10 RISORSE SPAZI Sezione, cortile, cucina, strada. MATERIALI Materiali di facile consumo (matite, pennarelli, fogli di carta, cartoncino, forbici, ecc.) Macchina fotografica Vaschette di plastica, bicchieri di plastica trasparente, sale, zucchero, caffè, bicarbonato, olio, conchiglie, pongo, tappi di sughero, ecc. Strumentini musicali (xilofono, arpeggio, barattoli con semi, ecc.)
11 ATTIVITA CON L ACQUA Ho dedicato la prima parte dell anno scolastico (ottobre-dicembre) agli esperimenti con l acqua. L acqua, elemento naturale e culla della vita, affascina i bambini: è duttile, li coinvolge nella sua totalità, contribuisce a soddisfare il loro desiderio di manipolazione, offre molte possibilità di gioco e la scoperta di nuove conoscenze. Seguendo contesti ludico/sensoriali, i piccoli sono stati avviati a sviluppare sensazioni, scoperte e riflessioni sull elemento acqua.
12 PRESENTAZIONE DELL ACQUA Ho comunicato che avrei fatto uno scherzetto con l acqua: ho invitato il gruppo a sedersi sul tappeto, a portare le mani sugli occhi e a non guardare. A questo punto ho schizzato ripetutamente il viso dei bambini. Ne è seguita una conversazione: Cosa ha fatto l insegnante? Cosa avete provato?... Cosa dicono i bambini? Tutti i bambini volevano parlare, i termini usati non erano esatti: Ci ha tirato l acqua ci ha bagnato la testa, ci ha lavato il viso pioveva ci ha fatto la doccia, io pensavo che fosse tempera, io ho capito che era acqua perché era fresca. Con un po di fatica sono riuscita a far comprendere che l azione compiuta dall insegnante era schizzare. Si inizia l osservazione dell acqua attraverso i sensi: vista, olfatto, tatto, gusto. I bambini sono stati invitati a guardare dentro la vaschetta, odorare, toccare, assaggiare. Per ogni organo di senso sono state fatte delle semplici esperienze finalizzate a descrivere le caratteristiche dell acqua. Esperienza. Mani bagnate, mani asciutte. Tratteniamo l acqua nelle nostre mani a forma di bacinella. Proviamo cosa succede? Da questa esperienza (l acqua va via) volevo portare gli alunni a riflettere sul fatto che l acqua, che non ha forma propria, se lasciata libera va da tutte le parti. Questo concetto penso sia stato capito: alcuni bambini mi hanno detto che per tenere ferma l acqua ci vogliono le pareti. Cosa dicono i bambini? L acqua dalle mani esce perché è sottile, l acqua non è grande, l acqua non è dura, è morbida, l acqua non è da mangiare è da bere, l acqua, per non farla scappare, si mette nel bicchiere, l acqua ha bisogno delle pareti, se si fa un buchino viene la fontanella.
13 GALLEGGIA O NON GALLEGGIA? Ho mostrato ai bambini alcuni oggetti di peso e forma diversi e due bacinelle riempite d acqua. Dopo aver introdotto i concetti stare a gallaed affondare, ho chiesto di provare a fare previsioni: quali oggetti sarebbero rimasti a galla e quali sarebbero affondati? Quasi tutti hanno ipotizzato che gli elementi più pesanti sarebbero affondati. Uno alla volta, abbiamo introdotto gli oggetti nei contenitori e abbiamo osservato cosa succedeva. Ho chiesto ai bambini perché alcuni oggetti affondassero, mentre altri galleggiassero, essi hanno risposto: Perché questa cosa è pesante, è di metallo, questa è di plastica, le cose pesanti affondano e le cose leggere stanno a galla. A questo punto, ho mostrato loro cosa succede quando immergo una tazzina di ceramica e una pallina di pongo e, dopo l osservazione, i piccoli hanno risposto: La tazzina ha poco materiale non c è andata l acqua dentro. Ho proposto di prendere il pongo e di fare una piccola barchetta e vedere se galleggia. L esperimento è riuscito per un po : finché la barchetta non ha imbarcato acqua, ha galleggiato, poi è caduta a fondo. Cosa hanno detto gli alunni? C è schizzata l acqua dentro ed è caduta a picco, non era fatta bene, entrava l acqua. Alla fine, i bimbi erano convinti che il galleggiamento di un corpo non dipenda dal peso.
14 SI SCIOGLIE O NON SI SCIOGLIE? Con un gioco, i bambini sono stati invitati a bere un sorso di acqua e a trattenerla in bocca, mandandola giù piano piano e a concentrarsi sul suo sapore. Cosa hanno detto? Io l ho tenuta di più, ho vinto io, l ho sputata, l ho tirata giù, anche in piscina si tiene la bocca chiusa. L acqua non sa di niente, è fresca, è bagnata. L acqua, perciò, non ha sapore. Ho chiesto ai bambini cosa sarebbe successo se avessimo sciolto del sale e dello zucchero nell acqua. Molti hanno risposto che l acqua sarebbe diventata dolce o salata. Abbiamo verificato le ipotesi effettuando un esperienza: abbiamo, cioè, sciolto sale e zucchero in due bicchieri e poi abbiamo assaggiato l acqua
15 Ricapitolando, ho fatto osservare ai bambini che tutti le sostanze usate si sono sciolte nell acqua ed hanno dato sapore. In un secondo momento, ho chiesto ai piccoli se proprio tutte le cose si sciolgono nell acqua: No, le pietre non si sciolgono, neanche la sabbia, la matita non si scioglie Abbiamo provato a mettere in bicchieri trasparenti il caffè, il bicarbonato, la sabbia, la farina e l olio ed abbiamo osservato che alcune sostanze si sciolgono, mentre altre no. Alla fine di tutte le esperienze, i bambini hanno rappresentato gli esperimenti.
16 SCIOGLIAMO LO ZUCCHERO NELL ACQUA. L ACQUA SALATA NON PIACE A NESSUNO.
17 Il sale, lo zucchero e il bicarbonato si sciolgono nell acqua Il caffè, la farina non si sciolgono.
18 La capillarità dell acqua. Quando è contenuta in tubicini molto sottili, l'acqua tende a risalirli perché le sue molecole si arrampicano aggrappandosi alle pareti dei tubicini. Le piante sfruttano questo tendenza, lacapillarità, per portare l'acqua dalle radici fino alle foglie. Per illustrare questo concetto, ho immerso una spugna in una vasca piena di acqua; i bambini hanno osservato: La spugna diventa bagnata su su, l acqua va sopra la spugna L acqua «sale» sulla spugna.
19 Ogni bambino ha disegnato e poi ritagliato un fiore di carta; i fiori sono stati chiusi e poi appoggiati sulla superficie dell acqua di una bacinella. Cosa è successo? I fiori si aprono! Perché? Ho fatto notare che l acqua sale sulla carta e fa aprire i petali dei fiori. Questo esperimento ha affascinato i piccoli e molti lo hanno riproposto a casa.
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21 ESPERIMENTI CON IL SUONO Dopo Natale, ho proposto ai bambini alcuni esperimenti sul suono. I bambini sono stati invitati a toccarsi e guardarsi vicendevolmente le orecchie e a chiuderli con le mani. Come sono fatte? Cosa si prova se si chiudono le orecchie? I bambini dicono: Sono rosa, dentro sono nere, c è un buco, a volte fanno male, se le tappo non sento niente, sento poco Abbiamo rappresentato graficamente il viso evidenziando in modo sproporzionato le orecchie.
22 COSA SENTONO LE MIE ORECCHIE? Utilizzando gli strumenti a disposizione (il tamburo dell oceano, lo xilofono, le bottigliette riempite di semi, il tamburello ) abbiamo provato a suonare e poi a riconoscere gli strumentini ad occhi chiusi. Abbiamo rappresentato l esperienza, riproducendo su un foglio gli oggetti impiegati.
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24 ONDE SONORE Come si propagano le onde? Ho invitato i bambini a ricordare il precedente incontro e ho spiegato che il suono mette in movimento l aria. Cosa succede se mi avvicino alle casse dello stereo tenendo in mano un palloncino? I bambini fanno varie ipotesi: «Il palloncino scoppia, non succede niente, non lo so» Incoraggio i piccoli a provare e alzo il volume dello stereo, mentre loro tengono tra le mani un palloncino. I bambini dicono: Il palloncino danza, anche se vado lontano lo sento ballare. Introduco le parole chiave: vibrazione onde sonoree paragono queste ultime alle onde che si producono in uno stagno, quando lanciamo un sasso. Chiedo ai piccoli di disegnare su un foglio cosa hanno sentito nel palloncino. Verbalizziamo e disegniamo, infine, l esperienza.
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26 QUALI SUONI INTORNO A NOI? A conclusione del nostro percorso, dopo aver introdotto le parole-chiave suonoe rumore, ho proposto ai bambini di visitare alcuni luoghi che frequentiamo quotidianamente; abbiamo scelto il cortile, la cucina, la sezione dei verdi e la strada. Prima di avviarci, i bimbi hanno formulato delle ipotesi sui suoni che avrebbero sentito. Ho registrato le impressioni degli allievi: In cortile si sentono le grida dei bambini, il rumore dei piedi, la palla contro i vetri, le voci delle maestre, in cucina sento la lavastoviglie che fa tanto rumore, le cuoche hanno fatto cadere un piatto, dai verdi sento il rumore delle matite sul foglio, la gomma che cancella, il temperino, la maestra che dice di stare zitti, per la strada sento il motorino che passa, l automobile fa brum e suona, io sento gli uccellini quando non passa la macchina, è passato un elicottero. In sezione, verbalizziamo l esperienza e la raffiguriamo sul foglio.
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28 VERIFICA Le verifiche sono state eseguite all inizio di ogni incontro, attraverso il brainstorming, in itinere, con l osservazione sistematica dei bambini e alla fine, utilizzando una griglia appositamente costruita.
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30 CONCLUSIONI Questi semplici esperimenti sono stati realizzati con i due gruppi di alunni di cinque anni; l interesse e la partecipazione sono stati notevoli. A livello didattico, penso che queste facili esperienze scientifiche abbiano aiutato i bambini ad avvicinarsi in modo più consapevole alla realtà che li circonda. Tutti i bimbi di cinque anni hanno manifestato curiosità e voglia di sperimentare, molti si sono espressi in modo creativo, personale e con partecipazione. L uso di esperienze concrete, che richiedeva la manipolazione di oggetti, il gioco, l osservazione, ha aiutato anche i bambini con difficoltà, che hanno acquisito maggior fiducia, provando il piacere di fare da sé, di sperimentare e di confrontarsi con gli altri.
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