Movimentazione manuale dei carichi

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1 Scaricato da SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE IN SICUREZZA SUL LAVORO Movimentazione manuale dei carichi Frymoyer JW definisce il Low Bach Pain la Nemesi della Medicina e l albatros della Industria 1Formazione 2 LOW BACK PAIN Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH - USA) pone tali patologie al primo posto nella lista dei dieci problemi di salute più rilevanti nei luoghi di lavoro. In Italia il % degli infortuni sul lavoro sono rappresentati da una lombalgia acuta. 3 Epidemiologia e storia naturale della lombalgia Boccardi ha evidenziato che i meccanismi attraverso i quali si può determinare dolore raggiungono l incredibile cifra di 841 per il solo distretto lombare. 4 SunHope.it 1

2 Scaricato da Nachemson afferma che solo nel 2% di pazienti affetti da S.A.V. (sindrome algica vertebrale) è possibile formulare una diagnosi eziologica certa. Il 35% delle SAV si risolvono spontaneamente entro un mese, il 70% entro due mesi, l 85% entro 3 mesi. 5 6 FREQUENZA della LOMBALGIA La lombalgia è la maggiore causa di dolore, disabilità e costo sociale (Atlas SJ e Nardin RA, 2003) FREQUENZA della LOMBALGIA Più di un quarto della popolazione soffrirà di lombalgia nel corso di ogni anno futuro (Anderson GBJ, 1997) la maggior parte della popolazione ne avrà esperienza nel corso della vita (Leboeuf-Yde C e Lauristsen JM, 1995; Cassidy JD et al,1998; Anderson GBJ, 1999) SunHope.it 2

3 Scaricato da FREQUENZA della LOMBALGIA Oltre il 70 % della popolazione dei paesi sviluppati soffre di mal di schiena in qualche periodo della propria vita Ogni anno il 15-45% delle persone adulte soffrono di lombalgia e 1 persona su 20 si presenta in ospedale per un nuovo episodio FREQUENZA della LOMBALGIA La lombalgia è più comune tra i 35 e i 55 anni Il mal di schiena è correlato al lavoro dato che sono le persone in età lavorativa e che lavorano che presentano più frequentemente tale sintomatologia (Andersson GBJ, 1997) (Andersson GBJ, 1997) COSTI della LOMBALGIA il 75-85% delle assenze dal lavoro sono giustificate con il dolore vertebrale ricorrente (Frymoyer JW, 1988) negli USA i costi della lombalgia sono stimati in bilioni di dollari per anno (Frymoyer JW e Durett CL, 1997) I ricavi dalla lombalgia La lombalgia è la quinta più comune ragione di tutte le visite mediche e la seconda condizione più comune sintomatica (Hart LG et al, 1995) Metà delle visite sono eseguite dai medici di medicina generale e rappresentano la più frequente causa di visita da parte di ortopedici, neurochirurghi (Cypress BK, 1983) e fisiatri. SunHope.it 3

4 Scaricato da EVOLUZIONE della LOMBALGIA EVOLUZIONE della LOMBALGIA i soggetti con lombalgia spesso non ricorrono a cure mediche a causa della abituale brevità dell episodio algico (il 39% secondo una indagine telefonica - Carey TS et al, 1996) il 75-90% dei pazienti con lombalgia acuta visti in ambulatorio per le cure primarie migliorano nell arco di un mese (Coste J et al, 1994; Deyo RA e Phillips WR, 1996; molto comune è il permanere di sintomi minimali o la loro ricorrenza rispetto a quanto precedentemente ritenuto (Cherkin DC et al, 1996; Von Korff M e Saunders K 1996; Croft PR et al, 1998; Van den Hoogen HJ et al, 1998) Il 25-50% dei pazienti presenta degli episodi di riacutizzazione nell arco dell anno seguente (Von Korff M et al, 1993; Croft PR et al, 1998; Van den Hoogen HJ et al, 1998; Carey TS et al, 1999) il 6-10% dei pazienti lombalgici cronicizzano(anderson GBJ, 1999; Carey TS et al, 2000; (Cherkin DC et al, 1996; Klenerman L et al, 1995; Van den Hoogen HJ et al, 1998) Kelsey JL, 1992) Nonostante la pressocché scomparsa di lavori pesanti/usuranti la disabilità secondaria a lombalgia sta aumentando L evoluzione dell uomo SunHope.it 4

5 Scaricato da CAUSE (Atlas SJ e Nardin RA, 2003) meccaniche: si ritiene che i sintomi originino da processi che coinvolgono la colonna vertebrale e le strutture vicine (muscoli, legamenti, faccette articolari, nervi, periosteo, vasi sanguigni e disco intervertebrale). L individuazione esatta delle strutture che determinano la lombalgia è difficile sia clinicamente, sia con indagini strumentali (Deyo RA, 1986) non meccaniche: neoplasie, infezioni, artriti infiammatorie croniche CAUSE INTRINSECHE Aspetti legati alla psiche (tensione psichica, stress, problemi emozionali,..) Posture mantenute a lungo, soprattutto scorrette Dischi collassati Artrosi Distorsioni con distrazioni articolari Spasmi muscolari CAUSE NON VERTEBRALI Patologie ginecologiche (endometriosi,...) Patologie intestinali (colonpatie, pancreatiti, ) Patologie reno-ureterali (calcolosi, ) Patologie vascolari (aneurismi aorta addominale, ) Patologia vascolare Patologia prostatica (prostatiti, ) CAUSE CERTE.? Sintomi, patologia ed evidenze radiologiche sono scarsamente correlate Il dolore è non specifico nell 85% delle persone Circa il 4% delle persone che presentano per la prima volta dolore lombare presentano fratture da compressione del corpo vertebrale e circa l 1% ha un tumore La prevalenza di dischi vertebrali collassati è di circa l 1-3% Spondiliti anchilosante ed infezioni vertebrali sono molto poco comuni ( Deyo RA et al, 1992; Andersson GBJ, 1997) SunHope.it 5

6 Scaricato da PREVALENZA di POTENZIALI GRAVI CAUSE di LOMBALGIA in AMBULATORI di MEDICINA GENERALE (Atlas SJ e Deyo RA, 2001; Deyo RA e Weinstein JN, 2001) Frattura Stenosi vertebrale Spondilolistesi Neoplasia primaria o metastatica Artrite infiammatoria Sindrome della cauda Infezioni EZIOLOGIA Ernia del disco STIMA PREVALENZA % ,7 0,3 0,04 0,01 FATTORI BIOPSICOSOCIALI associati al perdurare della lombalgia credere che la lombalgia sia pericolosa e potenzialmente gravemente disabilitante paura di comportamenti, movimenti che scatenino il dolore ridotti livelli di attività con significativa limitazione delle ADL sintomi correlati a depressione o ansia aspettativa nell utilità di trattamenti passivi rispetto alla partecipazione attiva (Kendall NAS et al, 1997) Fattori di rischio di sviluppo della lombalgia Fattori lavorativi fisici: Lavoro manuale pesante Sollevamento pesi e torsione del tronco Stress da postura protratta e coatta (posizione seduta, guida veicoli,..) Vibrazioni coinvolgenti l intero corpo Fattori lavorativi psicosociali: Lavoro monotono Assenza di padronanza del lavoro Lavoro poco gratificante Stress psicologico e mentale in ambiente lavorativo Fattori fisiologici: Scarsa forma fisica Debolezza dei muscoli del tronco Fattori psicologici: Ansia Depressione Componenti correlate alla salute: Fumo VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE STRUMENTALI: IMAGING Rx standard: reperti inattesi rispetto all esame clinico sono solo 1 su in pazienti adulti con meno di 50 anni d età (Nachemson A, 1976) e il rapporto costi/benefici presenta alti costi e bassi benefici ( Liang M e Komaroff AL,1982) senza considerare le l esposizione a radiazioni ionizzanti (Doddy MM et al, 2000) (Bongers PM et al, 1993; Andersson GBJ, 1997) SunHope.it 6

7 Scaricato da et al, 1997) 3. Rx e clinica: più grave è l artrosi evidente ai Rx, minore può essere la sintomatologia dolorosa Limiti di RX, TC e RM: Segni di degenerazione dei dischi lombari sono presenti in un terzo dei pazienti con meno di 30 anni e in quasi tutti i soggetti con più di 60 anni (Powell MC et al, 1986) analogamente alla presenza di osteofiti ed artrosi delle faccette articolari (Andersson GBJ, 1997) Spondilolisi è egualmente presente in soggetti sintomatici e asintomatici, così come una scoliosi moderata, calcificazioni discali, ernie di Schmorl ed altre anomalie congenite (Van Tulder MW Molti lavori hanno documentato ernie del disco e stenosi spinali in soggetti asintomatici (Jensen MC et al, 1994; Boden SD et al, 5. al, 1994; Boden SD et al, 1996) 1996; Jarvik JJ et al, 2001) 4. bulging del disco sono presenti in più del 50% dei soggetti ed un ernia del disco nel 20-30%, con entrambi i quadri più comuni nei soggetti più anziani (Jensen MC et al, 1994) SunHope.it Più del 20% dei soggetti asintomatici con più di 60 anni presentano immagini di stenosi spinale (Jensen MC et 6. Nei pazienti sintomatici, l associazione tra menomazione anatomica o imaging e sintomi riportati è limitata (Beattie PF et al, 2000) 7

8 Scaricato da 7. Spondilolistesi è riscontrata in 1-5% di soggetti normali ed è controverso che sia maggiormente presente nei soggetti sintomatici (Osterman K et al, 1993) (uno scivolamento di media entità (meno del 25% dello spessore vertebrale) è frequente e compare equamente in persone asintomatiche e lombalgiche; scivolamenti superiori al 25% sono di solito sintomatici, ma non comuni (Atlas SJ e Nardin RA, 2003) STUDIO ELETTRODIAGNOSTICO Lo studio neurofisiologico (EMG e NCS) fornisce informazioni sulla funzione delle radici nervose.. tuttavia: 1. la risposta F, che fornisce una valutazione sulle vie motrici, ha una bassa sensibilità e specificità nella diagnosi di radiculopatia 2. Il riflesso H valuta la via sensitiva e motoria, diventa anormale entro giorni dalla lesione e una volta soppresso, può non ritornare normale dopo la risoluzione della sindrome clinica; risulta inoltre aspecifico potendo essere anormale per patologie che colpiscono in qualsiasi parte i nervi tibiali e lo sciatico (Atlas SJ e Nardin RA, 2003) Sindrome dell intervento chirurgico alla schiena fallito (Turk DC, 2004) Solo pochi pazienti che non sono migliorati con la chirurgia trovano qualche beneficio da nuovi trattamenti chirurgici o da altri trattamenti Nessun trattamento per questa sindrome si è dimostrato efficace I soggetti in terapia a lungo termine con oppioidi, anticonvulsivanti e antidepressivi hanno una riduzione del dolore in solo il 3040% SunHope.it 8

9 Scaricato da Revisione sull efficacia dei vari trattamenti (Bogduk N, 2004) Non sono significativamente efficaci sui sintomi: Analgesici, FANS, miorilassanti, antidepressivi, terapie fisiche e terapia manipolativa Solo gli esercizi possono risultare benefici, ma non curano tutto. Un intervento multidisciplinare basato su esercizi intensi migliora la funzionalità fisica e ha moderati effetti sul dolore LOW BACK PAIN e il risultato finale non specifico di processi patologici diversi, i quali, in ultima analisi determinano uno SCOMPENSO ARTICOLARE che deriva da una discrepanza tra quantità di lavoro richiesto all articolazione e capacità di lavoro sostenibile dalla stessa. 34 SCOMPENSO ARTICOLARE SCOMPENSO ARTICOLARE- FATTORI SISTEMICI ETÀ INFLUENZA GENETICA SESSO OBESITÀ SCOMPENSO ARTICOLARE ALTERAZIONE DEL CIRCOLO VENOSO E/O ARTERIOSO DISMETABOLISMI ENDOCRINOPATIE FATTORI CLIMATICI 35Formazione 36Formazione SunHope.it 9

10 Scaricato da SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE IN SICUREZZA SUL LAVORO SCOMPENSO ARTICOLARE- FATTORI LOCALI NIOSH SOVRACCARICO FUNZIONALE SCOMPENSO ARTICOLARE ALTERAZIONI DELLA DINAMICA ARTICOLARE ALTERAZIONI DELL ARCHITETTURA ARTICOLARE (congenite e/o acquisite) Con riferimento ai fattori di rischio professionale il NIOSH ha valutato il ruolo potenzialmente determinante di cinque fattori patogeni 37Formazione 38Formazione Lavoro fisico pesante Posture di lavoro statiche Sollevamento manuale di pesi Posture incongrue per frequenti flessioni e torsioni del tronco Vibrazioni whole body NIOSH sufficiente evidenza insufficiente evidenza forte evidenza forte evidenza forte evidenza METODO BIOMECCANICO È basato sull analisi biomeccanica degli: Atteggiamenti posturali Carichi e forze esterne applicate al corpo Dinamica delle stesse sequenze È in grado di fornire informazioni su: impegno dei diversi gruppi di muscoli coinvolti nella postura determinando le relative forze muscolari sui carichi agenti sulle strutture articolari e periarticolari quantizzandone i valori. F.Liotti 39Formazione 40Formazione SunHope.it 10

11 Scaricato da METODO BIOMECCANICO PERCHÉ VALUTARE LA PRESSIONE A LIVELLO VERTEBRALE? NUTRIMENTO ATTRAVERSO PROCESSI DI DIFFUSIONE 41Formazione 42Formazione PRESSIONE A LIVELLO VERTEBRALE COLONNA VERTEBRALE Il RACHIDE, struttura portante del nostro corpo, è costituito da OSSA (VERTEBRE), DISCHI INTERVERTEBRALI, MUSCOLI, LEGAMENTI 43Formazione 44Formazione SunHope.it 11

12 Scaricato da COLONNA VERTEBRALE COLONNA VERTEBRALE VERTEBRA FACCETTE ARTICOLARI DISCO INTERVERTEBRALE FISIOLOGICHE CURVATURE DEL RACHIDE LEGAMENTI Le vertebre e le faccette articolari servono da sostegno e guidano i movimenti I dischi intervertebrali servono da cuscinetti ammortizzatori I legamenti servono per mantenere uniti i dischi intervertebrali 45Formazione 46Formazione MOVIMENTI DEL RACHIDE RACHIDE: ALTERAZIONI PIÙ COMUNI ESTENSIONE FLESSIONE INCLINAZIONE BECCHI ARTROSICI piccole protuberanze ossee che si formano sul bordo della vertebra. Possono provocare dolore locale e, se comprimono un nervo, comparsa di formicolii e dolori alle braccia o alle gambe (es. formicolii alle mani nell artrosi cervicale, sciatica nell artrosi lombare) 47Formazione 48Formazione SunHope.it 12

13 Scaricato da RACHIDE: ALTERAZIONI PIÙ COMUNI ERNIA DEL DISCO Compare quando la parte centrale del disco intervertebrale (nucleo polposo), attraversa l anello fibroso che la racchiude e fuoriesce dal disco andando a comprimere il nervo. Ne derivano spesso gravi disturbi tra cui la sciatica. RACHIDE: ALTERAZIONI PIÙ COMUNI ERNIA DEL DISCO ERNIA DEL DISCO 49Formazione 50Formazione LOW BACK PAIN IN DIVERSE PROFESSIONI SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE IN SICUREZZA SUL LAVORO INFERMIERI INDUSTRIA PESANTE BANCARI AGRICOLTORI GUIDATORI AUTOBUS INDUSTRIA LEGGERA UFFICIALI POSTALI POLICEMEN TOTALE Formazione 52Formazione SunHope.it 13

14 Scaricato da D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi In generale va evitata l abituale movimentazione (sollevamento, trasporto, spinta, traino) manuale di oggetti, ricorrendo a sistemi automatizzati Se ciò non è possibile il posto di lavoro può essere dotato di ausili meccanici La movimentazione manuale è consentita quando gli oggetti da spostare, il posto, gli strumenti e l organizzazione del lavoro sono progettati in modo da evitare danni alla schiena D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi Art. 167 definisce il campo di applicazione A)Movimentazione Manuale di Carichi: operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le operazioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l altro rischi di lesioni dorso-lombari 53Formazione 54Formazione D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi Art. 167 definisce il campo di applicazione B)patologie da sovraccarico biomeccanico patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari. Art. 168 Obblighi del Datore di Lavoro 1) il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una mmc 2) nel caso in cui la mmc non può essere evitata il datore di lavoro (All.XXXIII): a. organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sicura e sana b. valuta anche in fase di progettazione D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi c. evita o riduce i rischi particolarmente delle patologie dorso-lombari d. sottopone i lavoratori a Sorveglianza sanitaria 55Formazione 56Formazione SunHope.it 14

15 Scaricato da D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VI Movimentazione Manuale dei Carichi Art. 169 Informazione formazione e addestramento(all.xxxiii) il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda: - il peso di un carico e le altre caratteristiche del carico movimentato Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l addestramento adeguato in merito alle corrette manovre e procedure da adottare nella movimentazione manuale dei carichi. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI ALLEGATO XXXIII D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 Caratteristiche del carico: Elementi di riferimento il carico è troppo pesante è ingombrante o difficile da afferrare è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; obbliga a movimenti di torsione o di inclinazione del tronco può provocare lesioni in caso di urto 57Formazione 58Formazione MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI Elementi di riferimento Sforzo fisico richiesto: - è eccessivo - può essere effettuato solo con torsione del tronco - movimento brusco del carico - è compiuto con il corpo in posizione instabile MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI Elementi di riferimento Caratteristiche dell ambiente di lavoro: - spazio libero insufficiente (in particolare verticale) - pavimento ineguale - il posto o l ambiente di lavoro non consente la mov. manuale dei carichi ad un altezza di sicurezza o in buona posizione - il pavimento o il punto di appoggio presentano dislivelli - il pavimento o il punto di appoggio sono instabili - la temperatura, l umidità o la circolazione dell aria sono inadeguate 59Formazione 60Formazione SunHope.it 15

16 Scaricato da MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI Esigenze connesse all attività: Elementi di riferimento -sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; -pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti; -distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; -un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI ALLEGATO XXXIII D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 Fattori individuali di rischio Il lavoratore è esposto a rischio nei seguenti casi: inidoneità fisica a svolgere il compito in questione indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione 61Formazione 62Formazione MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI ALLEGATO XXXIII D. LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 Indicatori di rischio e azioni conseguenti RIFERIMENTI A NORME TECNICHE Le norme tecniche della serie ISO (parti 1-2-3) relative alle attività di movimentazione manuale sono da considerarsi tra quelle previste all articolo 152, comma 3. L indice sintetico di rischio è Tra 1,5 e 3 L indice sintetico di rischio è tra 0,75 e 1,5 L indice sintetico di rischio è < 0,75 La situazione può comportare un rischio, pertanto richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto più elevato quanto maggiore è l indice la situazione si avvicina ai limiti occorrono cautele anche se non è necessario uno specifico intervento la situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento. 63Formazione LINEE GUIDA TITOLO V D.Lgs 626/94 Coordinamento Tecnico Per La Prevenzione Degli Assessorati 64 Alla Sanità Delle Regioni E Province Autonome Di Trento E Bolzano SunHope.it 16

17 Scaricato da METODO NIOSH METODO NIOSH È finalizzato a calcolare, in ogni particolare condizione di sollevamento, il peso del carico raccomandato che può essere sollevato da un operatore sano ed addestrato, senza che si determinino condizioni di sovraccarico Si ottiene applicando ad un valore iniziale di 20 o 30 kg (max peso raccomandato in condizioni ideali di sollevamento) una serie di fattori moltiplicativi (tra 0 ed 1) IS 1: operazione accettabile > 1: sovraccarico LIMITI APPLICATIVI Fissità posturale Estrema variabilità del risultato legata al valutatore ed ai dati antropometrici Fattore frequenza 65Formazione 66Formazione METODO NIOSH Valutazione rischio da movimentazione manuale carichi in area sanitaria -Logica- Quantificazione indotta dalla presenza di: MODIFICHE Pazienti non autosufficienti Carichi-oggetti Carichi su ruote da spostare La frequenza di azione è Ridotta o Aumentata da aspetti Organizzativi - Strutturali - Ambientali 67Formazione 68Formazione SunHope.it 17

18 Scaricato da Valutazione rischio da Movimentazione Manuale Pazienti Indice sintetico di esposizione MAPO (Movimentazione ed Assistenza dei Pazienti Ospedalizzati) Valutazione Integrata dei principali determinanti di rischio Obiettivo quantificazione e identificazione Diversi Livelli di Esposizione Modalità di sollevamento (fattori che influiscono) Rapporto pazienti N.A. ed operatori Inadeguatezza ambiente FREQUENZA DEI SOLLEVAMENTI Inadeguatezza formazione 69Formazione 70Formazione PAZIENTI NON AUTOSUFFICIENTI (N.A.) Definizioni disabilità pazienti non autosufficienti Pazienti non Autosufficienti dal Punto di Vista Motorio Viene richiesto il numero medio di pazienti presenti in reparto suddivisi in: Totalmente non collaboranti (N.C.) Parzialmente collaboranti (P.C.) Paziente totalmente non collaborante Paziente non in grado di utilizzare residue capacità motorie con gli arti superiori e inferiori Sollevato dall operatore Paziente parzialmente collaborante Paziente con residue capacità motorie: Emiplegico 1 fase Anziano defedato Emiplegico 2 fase P.z. con appoggio su 1 solo A.I. P.z. con protesi all anca P.z. demente 71Formazione 72Formazione SunHope.it 18

19 Scaricato da Indice sintetico di esposizione MAPO MAPO= Nc / Op x Fs + Pc / Op x Fa x Fc x Famb x FF Nc/Op=rapporto fra pazienti non collaboranti/operatori presenti nei tre turni Fs= fattori sollevatori Pc/Op= rapporto fra pazienti parzialmente collaboranti/operatori presenti nei tre turni Fa= Fattori ausili minori Fc= fattore carrozzine Famb= fattore ambiente FF= fattore formazione MAPO INDEX NC OP X F. Sollev. + PC OP X F. Aus. Min. X F. Carr. X F. Amb. X F. Form. 73Formazione 74Formazione MAPO INDEX e relativi provvedimenti Rischio movimentazione manuale pazienti in aziende ospedaliere Formazione Sorveglianza Sanitaria Interventi di bonifica: ausiliazione Formazione Sorveglianza Sanitaria Reparti Blocco Operatorio > 5.01 Rischio!! Prevenzione primaria ausiliazione Priorità a situazioni con indice più elevato Sorveglianza Sanitaria (annuale) Formazione Ambulatori Pronto Soccorso FKT 75Formazione 76Formazione SunHope.it 19

20 Scaricato da Strategie preventive in aziende sanitarie Definizione attrezzature (reparto di degenza) Fornitura adeguati ausili Reale utilizzo ausili Formazione permanente 2 obiettivi: Riduzione del rischio Migliore qualità dell assistenza Bonifica ambientale progetto a medio e lungo termine Carrozzine Letti Sollevatori Barelle Ausili Minori Ausili per l Igiene 77Formazione 78Formazione Uso delle attrezzature da lavoro- D. Lgs. 626/94 Titolo III Fornitura adeguati ausili Le attrezzature devono essere adeguate al lavoro da svolgere Per la scelta delle attrezzature si devono considerare le caratteristiche e le condizioni specifiche del lavoro da svolgere Si deve assicurare al personale una idonea informazione e formazione N.B. L inadempimento è penalmente perseguito Definizione di differenti attrezzature Necessità di procedure per la scelta Scarso utilizzo dei sollevapazienti (carenza di formazione, inadeguatezza ausilio) 79Formazione 80Formazione SunHope.it 20

21 Scaricato da Procedure per la scelta di adeguate attrezzature Carrozzine Elementi fondamentali per la scelta Requisiti ergonomici Pz. che devono essere movimentati Tipi di manovre da ausiliare Larghezza massima < 70 cm Braccioli e poggiapiedi estraibili L ingombro schienale (spessore + maniglie + eventuale inclinazione) deve essere il minore possibile Gli eventuali accessori, quali: prolunga schienale per pazienti che non controllano il capo e il tronco, poggiagambe per pazienti ortopedici, devono essere estraibili. La scelta è influenzata da aspetti Organizzativi Strutturali - Ambientali Buono stato di manutenzione (freni funzionanti, buona manualità) 81Formazione 82Formazione Letti di degenza Criteri di scelta del letto di degenza Requisiti ergonomici Altezza regolabile Comandi elettrici (se manuali facilmente accessibili) Spazio libero tra letto e pavimento che consenta l uso del sollevatore ( 15 cm) Spondine facilmente removibili Struttura portante leggera Ruote bloccabili e con scarso attrito Letto Spazio Libero (sotto il letto) Struttura portante leggera Schienale (meccanismo regolabile) Aspetti organizzativi/strutturali Utilizzo del sollevatore In relazione a necessità di effettuare operazioni di traino/spina dei letti Necessità di sollevare tronco pazienti 83Formazione 84Formazione SunHope.it 21

22 Scaricato da Sollevatore Criteri di scelta del sollevapaziente (requisiti preliminari) Attrezzatura manuale o elettrica che consente di ausiliare le operazioni di sollevamento totale del paziente Sicurezza (operatore e paziente) Comfort Semplicità di utilizzo Basso sforzo fisico applicato Rispondenza a norma UNI Formazione 86Formazione Criteri di scelta del sollevapaziente- SICUREZZA Criteri di scelta del sollevapaziente- COMFORT Dispositivo di arresto per sovraccarico Rispondenza sistema frenante Comandi di regolazione (identificazione non movimenti bruschi) Aggancio imbragatura Tipo di imbragatura Posizione a paziente Sollevato Sistema di aggancio (assenza di movimenti oscillatori) 87Formazione 88Formazione SunHope.it 22

23 Scaricato da Criteri di scelta del sollevapaziente- SEMPLICITÀ DI UTILIZZO Criteri di scelta del sollevapaziente- Basso sforzo fisico applicato Comandi di regolazione (identificabili) Modalità di azionamento Tipo di imbracatura Assenza di manovre accessorie di sollevamento Tipologie di ruote Peso della struttura 89Formazione 90Formazione Criteri di scelta del sollevapazienti (trasferimento letto carrozzina) Barelle Sollevatore Tipo di imbragatura e relative taglie Escursione braccio portante Base del sollevatore Aspettti organizzativi/strutturali Disabilità del paziente Altezza dei letti Altezza schienale carrozz. Carrozzine: larghezza e profondità Spazio libero sotto il letto Spazio tra i letti Ampiezza porte Regolazione in altezza da cm 60 a cm 90; manuale (pedale facilmente azionale) Dimensioni larghezza (massimo ingombro) cm Ruote pivotanti: possibilità di rendere direzionali 2 ruote Assenza di ingombri laterali (comandi di regolazione, Spondine a scomparsa, eventuali accessori) Caratteristiche accessorie: schienale inclinabile con meccanismo agevole che non induca l operatore a sollevare la sezione di peso, possibilità di Trendelemburg, eventuale supporto per bombola posizionato sotto il piano d appoggio. 91Formazione 92Formazione SunHope.it 23

24 Scaricato da CRITERI DI SCELTA DELLA BARELLA AUSILI MINORI Regolazione elettrica/manuale Ruote Struttura portante leggera Escursione in altezza Dimensioni Barella Aspetti organizzativi/strutturali Frequenza dei trasferimenti Utilizzo della barella per trasportare pz. Lunghezza dei percorsi Arredi del reparto Eventuali altri arredi (diagnostica) Spazi/arredi reparto SET CINTURE ERGONOMICHE: cinture di diverse taglie (munite di maniglie laterali e posteriori) che applicate alla vita del paziente parzialmente collaborante consentono all operatore, nei passaggi da seduto a stazione eretta, di guidarne il movimento senza sollevarlo. 93Formazione 94Formazione AUSILI MINORI D.M D.P.R RULLO: asse ricoperto da telo rotante ad alto scorrimento che, diminuendo l attrito (in assenza di dislivello) consente di non sollevare il paziente durante il trasferimento letto carrozzina TAVOLETTA: asse in materiale rigido che, in assenza di dislivelli, consente di non sollevare il paziente DISCO GIREVOLE: attrezzatura costituita da due dischi sovrapposti che consentono la rotazione in stazione eretta del paziente con appoggio monopodalico SERVIZI IGIENICI:DOCCIA >A PAVIMENTO (senza gradini) >Dotata di sedile rimovibile >Campanello d emergenza >Possibile accostamento laterale 95Formazione 96Formazione SunHope.it 24

25 Scaricato da D.M D.P.R D.M D.P.R SERVIZI IGIENICI: VASCA Spazio laterale 140 cm minimo Profondità minima 80 cm Campanello d emergenza SERVIZI IGIENICI: W.C. - BIDET > Spazio laterale 100 cm > Altro spazio laterale 40 cm > Distanza tra bordo anteriore e parete post. =75-80 cm N.B.: TENDENZA A SOSTITUZIONE CON DOCCIA- PAVIMENTO N.B.: CONSENTITO ELIMINARE BIDET PER OTTENERE SPAZI ADEGUATI 97Formazione 98Formazione Un adeguata valutazione del rischio consente una gestione dello stesso che lo riduce o lo elimina. E stato dimostrato, infatti, che un intervento ergonomico contribuisce alla riduzione dell incidenza dei disturbi muscolo-scheletrici dal 30 al 40% sino al 50-90% nei casi ad esposizione elevata. Valutazione del rischio Allo stato attuale per ciò che riguarda la valutazione del rischio consigliamo: adottare in maniera critica le metodologie a nostra disposizione ( NIOSH, etc) 99 implementare le nuove metodologie (Jack). 100 SunHope.it 25

26 Scaricato da Sorveglianza Sanitaria Utilizzo per attività di screening metodologie EPM. Utilizzo metodologia posturologica da noi adottata (prima di procedere a denuncia di malattia professionale) Le problematiche relative ai disturbi muscolo-scheletrici dovranno essere in futuro un terreno di intervento non ulteriormente eludibile per i Medici Competenti ed i Tecnici della prevenzione In conclusione.. Un modello bio-psico-sociale della disabilità nel mal di schiena Ambiente sociale stiamo assistendo ad una rivoluzione con il passaggio dal vecchio concetto ortopedico basato sulla dinastia del disco ad un modello bio-psico-sociale, un modello di approccio più integrato al mal di schiena Alf L. Nachemson 1998 (Da Waddell G. The Back Pain Revolution, 1999) Comportamenti associati a malattia Distress psicologico Attitudini e pregiudizi DOLORE SunHope.it 26

27 Scaricato da APPROCCIO SISTEMICO ALLA RIABILITAZIONE: approccio logico-deduttivo che parte dall uomo visto nella sua unitarietà sistemica bio-psico-sociale e nella sua continua mutevolezza in base allo scorrere della vita e/o all acquisizione di esperienze. I vari momenti della vita derivano consequenzialmente l uno dall altro e si influenzano reciprocamente (Basaglia N, 2000, 2002) Nascita organico psicologico ambientale la persona e il processo riabilitativo Qualità della vita sopravvivenza relazione produttività sociale e lavoro terza età Se la causa è multifattoriale, bio-psico-sociale, anche la terapia deve essere multifattoriale, multidimensionale, multidisciplinare, fisica, educativa, psicologica, sociorelazionale Terapia L approccio educativo delle back schools risulta essere più appropriato ed efficace quando è combinato con un programma di comprehensive rehabilitation Se l unico strumento che uno possiede è il martello.... tratterà ogni problema come se fosse un chiodo! (DiFabio RP, 1995) SunHope.it 27

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