Indicazioni operative sul funzionamento. dei Servizi di Formazione all Autonomia. dell Ambito territoriale di Dalmine

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1 AMBITO TERRITORIALE DI DALMINE PER L ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI Comuni di Azzano S.Paolo, Boltiere, Ciserano, Comun Nuovo, Curno, Dalmine, Lallio, Levate, Mozzo, Osio Sopra, Osio Sotto, Stezzano, Treviolo, Urgnano, Verdellino, Verdello e Zanica Indicazioni operative sul funzionamento dei Servizi di Formazione all Autonomia dell Ambito territoriale di Dalmine Approvato dall Assemblea dei Sindaci nella seduta dell 8 maggio 2006 Gruppo area disabili Ambito territoriale di Dalmine

2 Premessa Questo elaborato nasce dalla riflessione avvenuta nel gruppo responsabili dei Servizi di Formazione all Autonomia (SFA), promosso dal gruppo di lavoro area disabili dell Ambito di Dalmine. Il gruppo responsabili SFA prevedeva la partecipazione costante di 11 responsabili, rispettivamente dei Comuni di Dalmine, Azzano S. Paolo, Urgnano, Stezzano associato con Levate, Mozzo associato con Curno, Comun Nuovo, Osio Sotto, Zanica e Treviolo; nella realtà la partecipazione è stata discontinua ed in alcuni casi inesistente. Ciò ha limitato e rallentato il lavoro del gruppo sia nei termini di una effettiva conoscenza reciproca che nella definizione di indicazioni operative condivise da tutti i servizi interessati. Parallelamente è stato avviato un altro gruppo formato dai coordinatori degli SFA, la cui partecipazione ed impegno è risultato costante e proficuo, giungendo alla definizione di strumenti operativi comuni. Il presente lavoro ha i seguenti obiettivi: fornire alcuni indirizzi sull organizzazione dei Servizi di Formazione all Autonomia, volti principalmente a garantire al soggetto disabile l accesso alle stesse opportunità, in termini di servizi e prestazioni, indipendentemente dalla residenza anagrafica; fornire alcuni strumenti operativi agli operatori occupati negli SFA; consentire un confronto tra operatori e quindi tra servizi al fine di accrescere le proprie competenze e di risolvere eventuali lacune, in una logica di qualità dei servizi offerti. In tal senso esso si articola nel seguente modo: 1. Analisi dei servizi esistenti: panoramica dei servizi per disabili in 9 Comuni dell Ambito. 2. Elementi comuni e non comuni: confronto tra i servizi di formazione all autonomia esistenti evidenziando sia le similitudini che le peculiarità Che cosa è il servizio di Formazione all Autonomia: definizione dello SFA 2.2. Un linguaggio comune: il difficile tentativo di dare lo stesso nome al medesimo oggetto di lavoro I servizi: individuazione di 5 servizi che compongono lo SFA e loro analisi Laboratorio educativo Progetti tempo libero Progetti mirati di territorio Progetti con agenzie del territorio Centro diurno 3. Il ruolo del coordinatore del Servizio di Formazione all autonomia 3.1. Funzioni attribuite al coordinatore 3.2. Riconoscimento delle funzioni del coordinatore da parte degli altri educatori 3.3. Modalità di raccordo tra educatori, coordinatore e responsabile 4. Documento del gruppo coordinatori educativi: ripercorre le fasi attuate dal gruppo e le iniziative promosse 4.1. La cartella educativa: proposta di uno strumento operativo comune a tutti gli SFA 2

3 1. Analisi dei servizi esistenti I primi incontri del gruppo responsabili SFA sono stati dedicati ad una reciproca conoscenza, al fine di individuare elementi comuni su cui concentrare la riflessione per la definizione di indicazioni operative comuni. Brevemente si riportano gli elementi emersi nel corso del suddetto confronto, avvenuto nel periodo dicembre 2004-giugno 2005, in riferimento ai servizi nell area disabili, che non necessariamente coincidono con il Servizio di Formazione all Autonomia: Comune di Treviolo Responsabile: AS Sonia Zara (18 ore/sett dip. comunale) Coordinatore: Ed Zambelli Rosella (36 ore/sett- dip. comunale) Equipe educativa: 3 educatori (36 ore/sett - dip. comunale) e 1 assistente sociale (30 ore/sett - dip. comunale) Servizi area disabili: Servizio Integrazione Risorse, articolato in 3 aree: Area scuola ed extra-scuola, referente il coordinatore: assistenza scolastica (24 alunni assistiti da 17 operatori, assunti tramite cooperativa sociale); attività integrative (13 utenti e gli stessi operatori della cooperativa) trasporto alunni disabili Area occupazionale lavorativa (3 utenti), referente un educatore Altra area, a sua volta articolata in: Officina di Merlino (12 utenti con 2 educatori) Tempo libero (12 utenti), referente un educatore Territorio, inteso come lavoro con le associazioni e gruppo di auto mutuo aiuto per famiglie di disabili (11 famiglie), referente un educatore A ciò si aggiunge l organizzazione di un soggiorno marino (5 utenti, referente assistente sociale). Comune di Azzano S Paolo Responsabile: AS Simonetta Zanchi (36 ore/sett - dip. comunale) Coordinatore: Ed Rinaldi Claudia (16 ore/sett dip. cooperativa) Servizi area disabili: Area scuola, referente il coordinatore: assistenza scolastica (8 alunni assistiti da 8 operatori, assunti tramite cooperativa sociale); assistenza extrascolastica (1 alunno), integrato dal progetto di inserimento al CRE per 8 alunni trasporto alunni disabili (2 alunni) Inserimento lavorativo, referente la Cooperativa Bergamo lavoro (0 utenti) Assistenza domiciliare handicap, referente il coordinatore (1 disabile con un educatore per 6 ore/sett) Progetto estivo (1 utente) Servizio Territoriale Handicap, referente il coordinatore (2 educatori + 2 educatori di Grassobbio per 4 utenti + 2 utenti di Grassobbio): Progetti Mirati di Territorio (4 utenti in biblioteca, mensa e anagrafe) Laboratorio ergoterapico dei genitori, ossia attività di assemblaggio e gruppo di supporto (6 genitori) Progetto Centro Aggregazione Giovanile (1 utente con 1 educatore) 3

4 Progetto Tempo libero con associazione Libellule, referente un educatore (3 utenti) Comune di Stezzano Responsabile: AS Sabrina Schinelli (36 ore/sett dip. comunale) Servizi area disabili: Progetto oltre la scuola, referente Ed Valli Alessandra (36 ore/sett dip. Comunale), 14 disabili con personale di cooperativa Coordinamento assistenza scolastica, referente Ed Valli, 35 disabili con personale di cooperativa Progetto orientamento dopo media, referente Ed Messina Angela (36 ore/sett dip. Comunale), 7 disabili Progetto inserimento lavorativo, referente Ed Messina, 7 disabili Casa famiglia Atelier, referente Ed Granelli (36 ore/sett dip. Comunale), 11 disabili con 2 educatori a 36 ore/sett e 1 a 10 ore/sett Assistenza domiciliare handicap, referente Ed Valli, 2 disabili con personale di cooperativa Comune di Levate Responsabile: AS Sara Ambivero (24 ore/sett dip. comunale) Servizi area disabili: Assistenza scolastica (5 assistenti e 6 alunni) Assistenza domiciliare handicap (0 utenti) Convenzione con Atelier di Stezzano per 1 disabile Comune di Dalmine Responsabile: AS Daniela Albergoni (30 ore/sett dip. comunale) Coordinatore: EP Galli Maria Luisa (30 ore/sett- dip. comunale) Equipe educativa: 2 educatori (36 ore/sett - dip. comunale) e 2 educatori (18 ore/sett dip. Cooperativa) Servizi area disabili: Servizio Territoriale Disabili: Centro Fior di Cristallo, referente il coordinatore, 16 utenti con 2 educatori e 2 asa (22 ore/sett dipend. cooperativa) Assistenza domiciliare handicap, referente il coordinatore, 6 utenti con personale di cooperativa Progetto tempo libero, referente un educatore, 4 utenti con volontari Gruppo tecnico inserimento lavorativo, referente la responsabile con un educatore (43 utenti) Progetto attività motoria, referente un educatore, 14 utenti con istruttore e volontari Progetti di integrazione territoriale, referente il coordinatore, 4 utenti inseriti in agenzie del territorio Assistenza scolastica, referente la responsabile ed il coordinatore, 48 alunni con 39 assistenti assunti tramite cooperativa Progetto Centro Aggregazione Giovanile, referente il coordinatore, 3 utenti con 1 educatore Progetto Centro Diurno Anziani, referente un educatore, 4 utenti con 1 educatore Trasporto alunni disabili, 11 alunni Progetto Centri Ricreativi estivi, referente un educatore, 9 utenti Laboratori educativi, referente il coordinatore: un laboratorio per 3 minori gravi con 2 educatori 4

5 un laboratorio per 7 minori disabili e minori normodotati con 2 educatori un laboratorio per 7 disabili adulti con 2 educatori Gruppo Risorsa Famiglia, 7 famiglie in gruppo di mutuo aiuto condotto dal responsabile e dal coordinatore Progetto salute, referente un educatore, 10 utenti Soggiorno marino disabili, 6 utenti con familiari Nuove strutture per disabili: Comunità residenziale: comunità alloggio per 10 utenti, spazio sollievo per 2 utenti e spazio autonomia per 4 utenti Centro Socio Educativo per 30 utenti Servizio Formazione all Autonomia Comune di Mozzo Responsabile: AS Deborah Rota (30 ore/sett libera professionista) Equipe: educatori in servizio con psicologa e le due assistenti sociali di Mozzo e Curno Servizi area disabili: Attività integrative, referente Ed Paravisi (40 ore all anno),1 utente con personale di cooperativa Assistenza scolastica, referente Ed Paravisi, 9 utenti con personale di cooperativa Attività in convenzione con Curno: Atelier, referente Ed Agazzi (12 ore/sett), 7 disabili con 1 educatore a 24 ore/sett e uno a 12 ore/sett Gruppo auto mutuo aiuto, referente psicologa Resta Barbara (10 ore/sett), 10 famiglie Formazione volontari, referente psicologa Resta Barbara, 15 volontari Progetto con associazione In Oltre Presa in carico dell assistente sociale con la psicologa Comune di Curno Responsabile: AS Sabina Indelicato (36 ore/sett dip. comunale) Equipe: educatori in servizio con psicologa e le due assistenti sociali di Mozzo e Curno Servizi area disabili: Attività integrative, 8 utenti con personale di cooperativa Assistenza scolastica, 25 utenti con personale di cooperativa (15 assistenti) Scuola potenziata, per aspetti amministrativi Attività in convenzione con Mozzo: Atelier, referente Ed Agazzi (12 ore/sett), 7 disabili con 1 educatore a 24 ore/sett e uno a 12 ore/sett Gruppo auto mutuo aiuto, referente psicologa Resta Barbara (10 ore/sett), 10 famiglie Formazione volontari, referente psicologa Resta Barbara, 15 volontari Progetto con associazione In Oltre Presa in carico dell assistente sociale con la psicologa Comune di Zanica Responsabile: AS Angela Cordaro (25 ore/sett dip. comunale) Servizi area disabili: Servizio Territoriale Handicap, referente Bonora (8 ore/sett), 4 utenti con 2 educatori (25 ore totale) di cooperativa Assistenza domiciliare handicap, referente Bonora, 2 utenti con 1 educatori (11 ore/sett) di cooperativa 5

6 Orientamento lavorativo, o utenti L assistenza scolastica è afferente alla Pubblica Istruzione. Comune di Osio Sotto Responsabile: AS Mariangela Facoetti (36 ore/sett dip. comunale) Servizi area disabili: Assistenza scolastica, 14 alunni con 11 assistenti dipendenti comunali con supporto di 1 psicologa per 2 ore/mese Collaborazione con Cooperativa sociale La Solidarietà, 1 utente Convenzione con Cooperativa Usignolo, 9 utenti: il Comune versa un contributo per l assunzione di 2 educatori e fornisce la sede del centro Mancano i Comuni di Urgnano e di Comun Nuovo. 6

7 2. Elementi comuni e non comuni Durante la presentazione dei servizi afferenti all area disabili dei Comuni rappresentati nel gruppo, il primo dato, o meglio la prima sensazione, che è stata evidenziata è la disomogeneità in termini di numeri di servizi erogati, di numero di utenti che vi accedono, di numero di personale e modalità di assunzione, ma soprattutto di tipologie di servizi. A complicare l analisi dei dati l utilizzo di linguaggi diversi, magari per indicare gli stessi servizi. Ad esempio, per alcuni lo SFA ingloba tutti i servizi per l area disabili, ne è il contenitore organizzativo, per altri è il centro diurno (chiamato atelier, STH, ecc.). Vi è comunque un servizio che caratterizza tutti gli SFA, ossia la presenza di un centro diurno che accoglie utenti disabili adulti, offrendo attività ricreative e socio occupazionali, solitamente organizzate in specifici laboratori, con la presenza di educatori, che garantisce continuità delle prestazioni offerte. Altri servizi, presenti nella maggioranza degli SFA, sono: Laboratori educativi, intesi come spazio educativo protetto non continuativo. Progetti mirati di territorio (PMT) o progetti di integrazione territoriale (PIT), intesi come accompagnamento del disabile in agenzie del territorio e graduale allontanamento della figura educativa di supporto, in modo da consentire un inserimento autonomo e continuativo. Progetto tempo libero, inteso sia come promozione, supporto e formazione nei confronti del volontariato perché si attivi nel creare occasioni di tipo ricreativo per i disabili, sia come attivazione di iniziative per il tempo libero dei disabili, come ad esempio i soggiorni estivi. Progetti in agenzie territoriali (es. Centro Aggregazione Giovanile, Centro Diurno Anziani, ecc.) volti all inserimento in modo continuativo del disabile con la presenza costante dell educatore. Ci sono inoltre servizi presenti in pochi SFA, come: Inserimento occupazionale e lavorativo del disabile adulto. Assistenza domiciliare handicap. Promozione di gruppi di auto mutuo aiuto per famiglie. Vi è poi l assistenza scolastica agli alunni disabili, impropriamente inserita tra le prestazioni degli SFA, ma sicuramente di grande importanza in un ottica di programmazione dei servizi, che sarà però oggetto di approfondimento di un altro gruppo di lavoro. Mancano infine tutti quei servizi che sono presenti solo in uno o due SFA ma che ne evidenziano la peculiarità e l innovazione, soprattutto nella logica di una presa in carico globale del disabile e finalizzata alla definizione del progetto di vita dello stesso: La presa in carico assistente sociale, educatore e psicologa attuata nello SFA di Mozzo e Curno, in un ottica di presa in carico multiprofessionale. Il progetto salute, volto alla presa in carico anche sul piano sanitario del soggetto disabile attraverso personale specifico e un percorso di accompagnamento, elaborato dallo SFA di Dalmine. Il progetto di orientamento dopo la scuola media, attuato dallo SFA di Stezzano. 7

8 Considerata la varietà dei servizi che compongono lo SFA, si è quindi deciso di aprire uno spazio di riflessione sui cinque servizi comuni a quasi tutti gli SFA dell Ambito di Dalmine, definendone caratteristiche principali e delineandone indicazioni operative per il loro funzionamento. Nello specifico ogni servizio viene presentato attraverso le seguenti voci: definizione, obiettivi, destinatari, modalità di ammissione e di dimissione, capacità ricettiva, tempi di funzionamento, attività svolte, spazi, partecipazione economica e verifica. Per quanto concerne la partecipazione economica dell utenza al costo dei servizi, il gruppo dei responsabili ha fatto alcune considerazioni sulla base delle quali si è deciso di non prevedere alcuna quota a carico dell utenza per servizi di carattere promozionale (progetti mirati di territorio, progetti in collaborazione con altri servizi e progetti tempo libero) e di stabilire una quota fissa per i restanti servizi (centro diurno e laboratori educativi). Per i servizi a carattere promozionale si è valutato che l investimento economico delle amministrazioni è minimo e la richiesta di una partecipazione economica comporterebbe la perdita di utenti non disposti a sostenere tali costi. Per gli altri servizi, a forte connotazione educativa ed assistenziale, si è ritenuto necessaria una compartecipazione per i seguenti motivi: 1. responsabilizzare le famiglie ed evitare situazioni di delega; 2. introdurre il messaggio implicito che le indennità percepite dal disabile. sono finalizzate all acquisto di prestazioni socio assistenziali tra cui i servizi offerti dal Comune; 3. le risorse a disposizione dell ente locale non sono infinite ed è necessario razionalizzare sia entrate che uscite del bilancio comunale. La scelta poi di introdurre una quota fissa a discapito del ricorso a quota in base all indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), è stata valutata una forma di mediazione di fronte a servizi che fino ad ora non hanno previsto alcuna partecipazione economica, nonché uniformarsi alle indicazioni dell ASL di Bergamo in merito alle rette dei Centri Diurni Disabili (155 al mese indipendentemente dal reddito). Di seguito vengono riportate tali riflessioni, che si auspica vengano adottate, con il tramite dell Assemblea dei Sindaci, dalle singole amministrazioni comunali, quale base per l avvio di un processo di uniformità di presa in carico del disabile e nell accesso ai servizi, indipendentemente dalla residenza anagrafica Che cosa è il Servizio di Formazione all Autonomia Il Servizio di formazione all Autonomia per l integrazione sociale delle persone disabili ha come obiettivo lo sviluppo delle capacità di autodeterminazione della persona disabile, relativamente alla propria esistenza, realizzato mediante un processo di apprendimento e crescita (tratto da circolare regionale n. 39). In altre parole la sua principale finalità è la costruzione di un progetto globale di vita per il singolo, attraverso l offerta di diversi servizi (centro diurno, laboratori educativi, progetto tempo libero, progetti mirati di territorio, progetti in collaborazione con altre agenzie, ecc.) che ne valorizzano i suoi molteplici aspetti (sociali, culturali, educativi, ecc.). Sempre in linea con quanto indicato nella citata circolare regionale, il Servizio di formazione all autonomia può essere definito come uno spazio educativo territoriale, finalizzato alla promozione della persona disabile attraverso la definizione e l attuazione di iniziative e di progetti individuali nel proprio territorio di appartenenza. 8

9 In tal senso le sue finalità si sviluppano attraverso tre direttive: a. il soggetto e la valorizzazione delle sue abilità; b. la famiglia ed il supporto al suo compito educativo; c. il territorio e l integrazione del soggetto disabile. La circolare regionale indica come utenti dello SFA soggetti disabili con discrete capacità relazionali, adattive e di comunicazione, utenza che però non risponde completamente ai disabili in carico agli SFA dell Ambito di Dalmine, dove accanto al soggetto con una disabilità lieve-media colloca anche il soggetto con disabilità grave. Quindi pur confermando le finalità e gli obiettivi previsti dalla citata circolare regionale, lo SFA dell Ambito di Dalmine si rivolge in modo generale ai soggetti disabili su base organica, assumendo la connotazione di un contenitore organizzativo dei servizi rivolti alla popolazione disabile, che vede al suo centro un équipe socio-educativa Un linguaggio comune Oltre a definire le caratteristiche e le condizioni di attuazione di alcuni servizi che compongono lo SFA, il presente elaborato ha lo scopo di introdurre un unico linguaggio, chiaro, semplice e privo di ambiguità. In tal senso non si parlerà più di STD, STH o atelier ma di Servizio di Formazione all Autonomia; non si farà coincidere lo SFA (STD, STH o atelier) alla struttura fisica in cui si attuano alcuni interventi educativi, ma lo spazio fisico potrà avere nomi diversi in base agli obiettivi previsti nell attuazione di un intervento. Quindi si utilizzeranno termini comuni come: équipe socio-educativa: gruppo di lavoro formato da assistente sociale, coordinatore educativo e educatori. équipe educativa: gruppo di lavoro formato da coordinatore educativo e educatori agenzie territoriali: contesti/spazi presenti sul territorio comunale di natura pubblica o privata con cui si attiva una collaborazione per l avvio di un progetto educativo. Esempi: biblioteca, scuola, oratorio, mensa, negozio, ecc I servizi Per l elaborazione delle indicazioni di seguito riportate sono state costituite delle coppie di lavoro che hanno predisposto un elaborato per ciascun servizio, poi sottoposto a valutazione e correzione del gruppo dei responsabili SFA. Le coppie di lavoro sono state: Laboratorio educativo: AS Albergoni Daniela (Comune di Dalmine) e AS Cordaro Angela (comune di Zanica) Centro diurno: AS Tommasi Silvia (Comune di Comun Nuovo) Progetto tempo libero: AS Rota Deborah /Comune di Mozzo) e AS Zanchi Simonetta (Comune di Azzano S Paolo) Progetti mirati di territorio: AS Cogliandro Monica (Comune di Urgnano) e AS Ambivero Sara (Comune di Levate) Progetti in agenzie territoriali: AS Albergoni Daniela (Comune di Dalmine) e Mariangela Facoetti (Comune di Osio Sotto). 9

10 Laboratorio educativo Definizione Contesto educativo protetto in cui vengono svolte attività ludico-ricreative e occupazionali, finalizzate al potenziamento e/o mantenimento delle abilità del soggetto disabile. Obiettivi: Far sperimentare un esperienza ludico ricreativa e occupazionale Stimolare la messa in pratica delle autonomie personali Favorire l esperienza di gestione di sé in un contesto di quotidianità Permettere la condivisione di spazi di vita nel contesto gruppo Destinatari Disabili psichici su base organica con handicap medio e medio grave, residenti nel Comune di riferimento, di età compresa tra i 10 ed i 65 anni, suddivisi però in gruppi di lavoro che tengono conto dell età e della tipologia di handicap. Qualora tra gli obiettivi sia prevista l integrazione sociale, possono essere previsti laboratori di disabili con soggetti normodotati. Modalità di ammissione e di dimissione: Famiglia Servizi socio-sanitari pubblici segnalazione Assistente Sociale indagine sociale (colloqui, visite domiciliari, ecc.) Equipe socio-educativa valutazione domanda no risposta negativa indirizzo ad altro possibilità (Educatore Coordinatore e educatori) periodo di osservazione e valutazione educativa Avvio laboratorio educativo no risposta negativa indirizzo ad altro Le dimissioni possono essere volontarie per decisione della famiglia o del legale tutore, oppure decise dal Servizio Sociale quando l intervento ha esaurito la sua validità. 10

11 Capacità ricettiva Si distingue una capacità strutturale definita dall ente gestore e una capacità gestionale che garantisca un rapporto educatore-utenti di 1 a 3. Tempi di funzionamento I laboratori educativi possono avere un orario che va dalle 3 ore alle 9 ore settimanali, in quanto una frequenza giornaliera si configurerebbe come centro diurno. Attività svolte Le attività svolte all interno di un laboratorio vengono programmate semestralmente o annualmente in funzione dei bisogni dell utenza individuata per quel laboratorio, quindi possono essere di carattere espressivo, cognitivo, occupazionale, ludico- ricreative, ecc. Tali attività possono essere progettate ed attuate in collaborazione con altre agenzie del territorio (scuola, parrocchia, biblioteca, ecc.) in un ottica di integrazione del soggetto disabile nel contesto di appartenenza. Personale Il personale individuato è costituito da educatori, con qualifica di educatore professionale o laurea in scienze dell educazione o con esperienza triennale in servizi per disabili, integrati eventualmente da maestri d arte in funzione della tipologia del laboratorio. Gli educatori esplicano la loro funzione educativa attraverso la programmazione delle attività proposte nei singoli laboratori, l elaborazione dei progetti individuali, l attuazione delle attività e la verifica del loro intervento. Ciò si realizza nell ambito dell équipe con il supporto del coordinatore educativo e dell assistente sociale comunale, nonché di altri soggetti coinvolti nella realizzazione del laboratorio stesso. Spazio Gli spazi vengono individuati nella fase di programmazione in funzione degli obiettivi del laboratorio, del numero dei partecipanti e delle disponibilità di luoghi. Partecipazione economica dell utenza In funzione della durata e della frequenza del laboratorio si prevede la seguente partecipazione economica, non soggetto alla valutazione in base all indicatore della situazione economica equivalente: Frequenza 6 mesi 9 mesi 3 ore/settimanali ore/settimanali ore/settimanali Verifica Il progetto laboratorio educativo viene verificato in itinere e in fase finale all interno équipe socio-educativa. 11

12 Progetti tempo libero Definizione Per progetti del tempo libero si intendono una serie di iniziative e/o attività organizzate o condivise dal servizio sociale comunale rivolte ai soggetti disabili del territorio, alle loro famiglie, ai volontari e all intera comunità. Sono attività che si sostanziano principalmente nel tempo libero ( organizzazione di feste, uscite serali ecc..) Obiettivi I progetti sopra citati rivestono i seguenti obiettivi: rivolti alla comunità : sensibilizzare la popolazione e la comunità del territorio conferendole l opportunità di conoscere e condividere il mondo della disabilità; facilitare la creazione di momenti di condivisione tra il territorio e i soggetti disabili; creare attività in grado di formare il territorio al rispetto e alla condivisione; rivolti al soggetto disabile e alla sua famiglia: integrare il soggetto disabile e la sua famiglia nel tessuto territoriale; offrire momenti di sollievo alle famiglie e favorire progetti di autonomia per i ragazzi; creare forme di sostegno e sviluppare capacità di essere l uno il sostegno dell altro; creare e/o favorire relazioni di tipo amicale non strettamente vincolate all intervento dei servizi. Destinatari Disabili psichici su base organica, residenti nel Comune di riferimento. Le attività analizzate vengono rivolte inoltre alla creazione di una rete di volontari, alla loro formazione e al loro sostegno nelle attività che vengono proposte e organizzate. Un soggetto destinatario indiretto risulta a questo proposito essere l intera comunità territoriale di appartenenza. Modalità di ammissione e di dimissione Stante l eterogeneità delle offerte si può generalmente asserire che le ammissioni e le dimissioni si conformano principalmente alla volontarietà del soggetto Capacità ricettiva Per tutte le attività non esiste una strutturata capacità ricettiva ma si predilige lavorare sul grande gruppo. Tempi e orari di funzionamento Non esistono tempi prefissati per queste attività che anzi tendono a conformarsi alle esigenze e ai tempi liberi dei soggetti interessati dai progetti. 12

13 Attività svolte Le attività si sostanziano principalmente in due filoni: di tipo ricreativo: organizzazione di serate, feste, partecipazione alle sagre comunali ecc. di sostegno: progetti di sollievo, soggiorni ecc. Personale Le attività proposte si avvalgono della collaborazione e della partecipazione di: volontari; famiglie; educatori, con qualifica di educatore professionale o laurea in scienze dell educazione o con esperienza triennale in servizi per disabili. Spazi Le attività necessitano del territorio come spazio privilegiato di azione e di lavoro. Partecipazione economica dell utenza Le attività ricreative organizzate o semplicemente condivise e/o supportate dal servizio sociale comunale sono a carico delle famiglie ( biglietti del cinema, trasporti ecc.). Rispetto ad altri servizi di maggiore complessità organizzativa, quali ad esempio il soggiorno marino, ogni amministrazione valuta le eventuali quote di compartecipazione dell utenza. Verifica La verifica delle attività del tempo libero viene effettuata in fase intermedia e finale. Importante ricordare che la verifica coinvolge anche gli stessi soggetti disabili nonché le famiglie, le quali sono chiamate a mostrare pregi, difetti e proposte per nuovi percorsi. 13

14 Progetti mirati di territorio Definizione Per Progetto Mirato di Territorio si intende l insieme di interventi che mirano all organizzazione di attività socio-educative che il disabile attua in contesti territoriali (comunemente denominate agenzie territoriali), non specifici per disabili, quali ad esempio biblioteche, mense, oratori, scuole, negozi, ecc. Si definisce mirato perché calibrato specificamente sul soggetto. E territoriale perché si realizza sul territorio (comunale o extracomunale), non solo a favore del singolo, destinatario dell intervento, ma anche al fine di attivare e stimolare, all interno della comunità un processo culturale di vicinanza al tema della diversità. Si contraddistingue per due aspetti: 1. l inserimento in una agenzia non comporta alcun riconoscimento economico a favore del disabile in quanto non si caratterizza come intervento occupazionale-lavorativo. 2. il PMT si attua attraverso una fase iniziale che prevede un rapporto 1/1 tra soggetto ed educatore e dove l operatore ha una funzione di mediazione tra l utente e l agenzia e una fase successiva in cui l educatore gradualmente lascia in autonomia il disabile, responsabilizzando l agenzia che lo accoglie e garantendo una funzione di monitoraggio e supervisione. Obiettivi Si realizzano a partire dalla conoscenza del soggetto al fine di garantire: Valorizzazione autonomie esistenti Sviluppo autonomie residue Osservazione educativa Integrazione territoriale e socializzazione Destinatari Disabili psichici su base organica con handicap lieve o medio, residenti nel Comune di riferimento, di età superiore ai 18 anni. Modalità di ammissione e dimissione Famiglia Servizi socio-sanitari pubblici segnalazione Assistente Sociale indagine sociale (colloqui, visite domiciliari, ecc.) Equipe socio-educativa valutazione domanda no risposta negativa indirizzo ad altro possibilità 14

15 (Educatore Coordinatore e educatori) periodo di osservazione e valutazione educativa Avvio PMT no risposta negativa indirizzo ad altro Le dimissioni possono essere volontarie per decisione della famiglia o del legale tutore, oppure decise dal Servizio Sociale quando l intervento ha esaurito la sua validità. Tempi ed orari di funzionamento In base alla specificità del progetto ed in rapporto ai tempi ed orari di funzionamento dell agenzia territoriale. Il PMT ha una durata determinata e dovrebbe prevedere non meno di 3 ore settimanali di attività e non più di 15. Attività svolte Le attività sono programmate annualmente nel progetto del singolo e possono subire modifiche in itinere, secondo la verifica dello stesso. Esse sono progettate e condivise con le agenzie del territorio che si prestano per l attuazione del PMT. Le attività possono essere di tipo: socializzanti occupazionali educative ricreative Personale Educatori con qualifica di educatore professionale o laurea in scienze dell educazione o con esperienza triennale in servizi per disabili. Gli educatori esplicano la loro funzione educativa attraverso la programmazione delle attività che si realizza nell ambito dell équipe. Personale di riferimento appartenente all agenzia territoriale. Spazio Viene individuata l agenzia territoriale nella fase di programmazione, in funzione degli obiettivi del progetto e della disponibilità del territorio. Partecipazione economica Non è prevista alcuna partecipazione economica da parte dell utente. Il soggetto è comunque coperto da assicurazione anche nel momento in cui la presenza dell educatore sia venuta meno, come da progetto. Verifica Il progetto educativo viene verificato in itinere e in fase finale all interno dell équipe socioeducativa. 15

16 Progetti in agenzie territoriali Definizione I progetti in agenzie territoriali sono progetti educativi volti all inserimento, in modo continuativo e con la presenza costante dell educatore, di un piccolo gruppo di disabili in un agenzia territoriale (ad esempio Centro di Aggregazione Giovanile, Centro Diurno Anziani, Ludoteca, ecc. ) che non si connota come servizio specifico per disabili ma che fornisce servizi a carattere sociale, educativo e culturale. Obiettivi Nei confronti dei soggetti disabili: Far sperimentare nuove relazioni in un contesto parzialmente protetto e mediato dalla presenza dell educatore. Favorire l'acquisizione di regole e di norme di convivenza sociale. Far sperimentare un esperienza ludico-ricreativa. Favorire l integrazione tra disabili e soggetti normodotati. Mantenere o potenziare le proprie autonomie. Nei confronti dell agenzia: 1. Valorizzare le conoscenze e le abilità professionali dei due servizi (agenzia e SFA) al fine di attuare interventi condivisi e coerenti. 2. Attivare e stimolare la comunità verso un processo culturale di vicinanza al tema della diversità. Destinatari Disabili psichici su base organica con handicap medio e medio-grave, residenti nel Comune di riferimento, di età compresa tra i 10 ed i 65 anni, suddivisi però in specifiche agenzie in funzione dell età e della tipologia di handicap. Modalità di ammissione e di dimissione Famiglia Servizi socio-sanitari pubblici segnalazione Assistente Sociale indagine sociale (colloqui, visite domiciliari, ecc.) Equipe socio-educativa valutazione domanda no risposta negativa indirizzo ad altro possibilità 16

17 (Educatore Coordinatore e educatori) periodo di osservazione e valutazione educativa Avvio progetto con agenzia no risposta negativa indirizzo ad altro Le dimissioni possono essere volontarie per decisione della famiglia o del legale tutore, oppure decise dal Servizio Sociale quando l intervento ha esaurito la sua validità. Capacità ricettiva Si garantisce un rapporto educatore-utenti di 1 a 3 per disabili con handicap medio-grave e 1 a 5 per disabili con handicap medio, non superando per ogni agenzia la presenza di un educatore. Tempi di funzionamento L inserimento in un agenzia può avere un orario che va dalle 3 ore alle 9 ore settimanali, in quanto una frequenza giornaliera si configurerebbe come centro diurno. La durata annuale del progetto varia in funzione degli orari di apertura e funzionamento dell agenzia. Risulta comunque prioritario dare avvio a progetti in agenzia che garantiscano un funzionamento di almeno 6 mesi. Attività svolte Le attività svolte all interno di una agenzia vengono concordate tra i due servizi in funzione dei bisogni dell utenza individuata e del tipo di servizi offerti dall agenzia, quindi possono essere di carattere espressivo, cognitivo, ludico- ricreative, ecc. La collaborazione tra lo SFA e l agenzia viene formalizzata attraverso la definizione di un protocollo d intesa, sottoscritto da entrambe le parti, in cui l Amministrazione comunale garantisce la copertura assicurativa dell utenza disabile e del proprio personale e l agenzia esonerata da qualsiasi responsabilità, nonché dal percepire alcun compenso per la collaborazione offerta. Personale Il personale individuato sono educatori, con qualifica di educatore professionale o laurea in scienze dell educazione o con esperienza triennale in servizi per disabili, supportati dal personale dell agenzia ospitante. Gli educatori esplicano la loro funzione educativa attraverso la programmazione delle attività proposte ai soggetti disabili, l elaborazione dei progetti individuali, l attuazione delle attività e la verifica del loro intervento. Ciò si realizza nell ambito dell équipe con il supporto del coordinatore educativo e dell assistente sociale comunale, degli operatori dell agenzia coinvolta e di eventuali operatori di servizi specialistici. 17

18 Spazio Gli spazi coincidono con quelli messi a disposizione dall agenzia in funzione del progetto concordato. Partecipazione economica dell utenza Non è prevista alcuna partecipazione economica da parte dell utente. Eventuali costi derivanti da attività ricreative organizzate dall agenzia (esempio biglietti del cinema, trasporti ecc.) sono a carico delle famiglie. Verifica Il progetto in agenzie territoriali viene verificato in itinere e in fase finale all interno équipe socio-educativa, coinvolgendo i soggetti appartenenti all agenzia. 18

19 Centro diurno Definizione Il Centro diurno è una struttura integrata non residenziale che accoglie giornalmente disabili con handicap medio e medio-grave, con l obiettivo di mantenere e potenziare le loro capacità e favorirne l integrazione sociale. Il servizio si pone come struttura d appoggio alla vita familiare, fatta di spazi e di momenti diversificati, particolarmente necessari per consentire alla famiglia di mantenere al proprio interno la persona disabile e garantendo a quest ultimo, sempre e comunque, una qualità di vita dignitosa. Obiettivi Il Centro si pone obiettivi rivolti all utenza che si esplicano in: educativi assistenziali socializzanti e alla famiglia: sostegno al nucleo familiare Destinatari Fatta salva l utenza già inserita nel centro, i destinatari sono soggetti disabili psichici su base organica con handicap medio e medio-grave, residenti nel Comune di riferimento e di età compresa tra i 18 anni ed i 65 anni. Modalità di ammissione e di dimissione Famiglia Servizi socio-sanitari pubblici segnalazione Assistente Sociale indagine sociale (colloqui, visite domiciliari, ecc.) Equipe socio-educativa valutazione domanda no risposta negativa indirizzo ad altro possibilità (Educatore Coordinatore e educatori) periodo di osservazione e valutazione educativa Inserimento graduale e in prova nel centro no risposta negativa indirizzo ad altro 19

20 Equipe socio-educativa Valutazione inserimento Inserimento definitivo nel centro risposta negativa indirizzo ad altro Le dimissioni possono essere volontarie per decisione della famiglia o del legale tutore, oppure decise dal Servizio Sociale quando l intervento ha esaurito la sua validità. Capacità ricettiva Il servizio deve avere almeno 3 utenti. Il numero degli utenti deve essere proporzionato agli spazi fisici esistenti nonché al personale professionale impiegato. Il rapporto personale/ utente: da 1-1 a 1-3 a seconda della gravità del soggetto inserito. Tempi di funzionamento Il servizio è aperto per almeno cinque giorni settimanali per almeno quattro ore al giorno preferibilmente nel pomeriggio e per un minimo di nove mesi all anno. Attività svolte Il Centro è articolato generalmente in attività giornaliere strutturate in piccoli gruppi programmate dall équipe educativa sulla base dei bisogni espressi dall utenza. Le attività possono essere le seguenti: - espressive ( es. pittura, falegnameria, cartonaggio, ecc.) - motorie (es. palestra, piscina, escursioni montane, calcetto, ecc.) - di socializzazione (es. gite, feste, ecc.) - cognitive (es. lettura funzionale, video-scrittura, giochi didattici, ecc.) - di cucina (es. preparazione merenda) - di autonomia personale (es. nell igiene personale, nel pranzo, nella cura del proprio aspetto, ecc.) - di rilassamento (es. musicoterapia, lettura, massaggi, ecc.) Personale Il personale individuato è costituito da educatori, con qualifica di educatore professionale o laurea in scienze dell educazione o con esperienza triennale in servizi per disabili, integrati eventualmente da maestri d arte in funzione della tipologia delle attività proposte. Oltre al personale educativo può essere prevista la presenza di ausiliari socio assistenziali, qualora l utenza medio-grave richieda interventi prettamente di cura e assistenza. Gli educatori esplicano la loro funzione educativa attraverso la programmazione delle attività proposte ai soggetti disabili, l elaborazione dei progetti individuali, l attuazione delle attività e la verifica del loro intervento. 20

21 Ciò si realizza nell ambito dell équipe con il supporto del coordinatore educativo e dell assistente sociale comunale, degli eventuali ausiliari socio assistenziali e di operatori di servizi specialistici coinvolti nella presa in carico del disabile. Spazio Il centro deve avere a disposizione uno spazio fisico adeguato al numero degli utenti e del personale presente, articolato in laboratori attrezzati e funzionali alle attività previste (esempio una cucina, una palestra, aula di informatica, ecc.), non deve avere barriere architettoniche che ne limitino l accesso o la fruibilità, dotato di bagni in numero sufficiente e attrezzati per utenza disabile, anche in carrozzina. Partecipazione economica dell utenza La partecipazione economica dell utenza è individuata in 1,25 all ora e quindi commisurata all effettiva frequenza dell utente, in misura fissa e non in funzione dell indicatore della situazione economica equivalente. Verifica Il progetto centro diurno viene verificato in itinere e in fase finale all interno dell équipe socio-educativa. 21

22 3. Il ruolo del coordinatore del Servizio di Formazione all Autonomia Il gruppo coordinatori dei Servizi di Formazione all Autonomia (SFA) dell Ambito territoriale di Dalmine durante il loro percorso di reciproca conoscenza e di analisi dei servizi offerti, si sono soffermati su un aspetto organizzativo estremamente rilevante ai fini dell efficienza del servizio stesso: il ruolo del coordinatore, in relazione al responsabile, ossia il suo livello di autonomia, ed in relazione all équipe educativa, ossia il suo grado di autorevolezza. Dall analisi dei vari servizi rappresentati sono emerse differenze significative e quindi la necessità di un confronto con i responsabili, da cui far emergere alcune indicazioni per definire in modo più preciso il ruolo del coordinatore. Dopo un incontro tra i due gruppi di lavoro, ciascun responsabile è stato quindi invitato a produrre un documento che indicasse le funzioni attribuite al coordinatore, i modi con cui le stesse sono state comunicate agli altri educatori e le modalità di raccordo tra coordinatore e responsabile. Il presente elaborato rappresenta la sintesi di quanto indicato dai responsabili; purtroppo hanno risposto solo gli SFA di Dalmine, Azzano S. Paolo e Mozzo-Curno Funzioni attribuite al coordinatore 1. Coordinatore dipendente comunale 1.1. Svolgimento degli atti amministrativi (comunicazioni, determine di spesa, richiesta preventivi, ecc.) e delle azioni organizzative (selezione del personale, gestione orari del personale, predisposizione di relazioni sul servizio, ecc.) necessari per il buon funzionamento del servizio Responsabilità sulla progettualità educativa: ogni educatore presente nel servizio ha la responsabilità educativa dei progetti di alcuni utenti, suddivisi tra loro, ma spetta comunque al coordinatore la supervisione e il controllo di tutti i progetti (valutazione di appropriatezza, efficacia ed efficienza). In tal senso può promuovere l elaborazione di strumenti operativi comuni Coordinamento dell équipe educativa Supporto al singolo educatore in merito allo sviluppo di strategie operative inerenti al caso e rispetto alla rielaborazione dei propri vissuti Gestione dei rapporti con i soggetti esterni al servizio (famiglie, associazioni di volontariato, altri servizi del territorio, ecc.), fatta salva la gestione di tali rapporti anche da parte del singolo educatore in funzione del progetto educativo elaborato dallo stesso Partecipazione alla progettazione e alla valutazione dei servizi offerti. Pur confermando la validità dell équipe socio-educativa come contesto di promozione e di verifica dei servizi, sussiste un primo livello di pensiero dato dall incontro tra coordinatore e responsabile. 2. Coordinatore dipendente di cooperativa 2.1. Predisposizione di alcune pratiche amministrative (comunicazioni, relazioni, richieste di materiale, ecc.) e gestione del personale educativo (orari del personale, sostituzioni, aspetti assicurativi, ecc.), previo controllo del responsabile Referenza istituzionale per la cooperativa. 22

23 2.3. Responsabilità sulla progettualità educativa: ogni educatore presente nel servizio ha la responsabilità educativa dei progetti di alcuni utenti, suddivisi tra loro, ma spetta comunque al coordinatore la supervisione e il controllo di tutti i progetti (valutazione di appropriatezza, efficacia ed efficienza). In tal senso può promuovere l elaborazione di strumenti operativi comuni Coordinamento dell équipe educativa Supporto al singolo educatore in merito allo sviluppo di strategie operative inerenti al caso e rispetto alla rielaborazione dei propri vissuti Gestione dei rapporti con i soggetti esterni al servizio (famiglie, associazioni di volontariato, altri servizi del territorio, ecc.), fatta salva la gestione di tali rapporti anche da parte del singolo educatore in funzione del progetto educativo elaborato dallo stesso Partecipazione alla progettazione e alla valutazione dei servizi offerti. Pur confermando la validità dell équipe socio-educativa come contesto di promozione e di verifica dei servizi, sussiste un primo livello di pensiero dato dall incontro tra coordinatore e responsabile. Sia che si tratti di coordinatore dipendente comunale o di cooperativa, tutto ciò che non è attività ordinaria deve essere avallato dal responsabile, così come devono essere vagliate dallo stesso tutte le comunicazioni formali rivolte all esterno del servizio, fatte salve le comunicazioni di servizio (comunicazioni sulle chiusure, richieste di intervento per guasti, ecc.) o le convocazioni. Per lo svolgimento di tali funzioni si auspica che l educatore individuato possegga la qualifica di educatore (diploma di educatore professionale, laurea in scienze dell educazione), esperienza come educatore superiore ai 5 anni e capacità organizzative e di coordinamento. Il coordinatore, al fine di una maggiore comprensione del servizio, dell utenza e dell équipe deve essere fisicamente presente durante lo svolgimento delle attività, anche con mansioni di educatore; inoltre la sua presenza sopperisce al fatto che il responsabile, a causa delle sue molteplici funzioni, è spesso un soggetto esterno all équipe educativa sia come sede fisica che come presenza effettiva Riconoscimento delle funzioni del coordinatore da parte degli altri educatori Per il coordinatore dipendente comunale la legittimazione allo svolgimento del proprio ruolo avviene tramite mandato formalmente espresso del responsabile, mandato che riprende i contenuti di cui sopra. In sede di équipe tale mandato viene comunicato agli altri educatori da parte del responsabile. Per il coordinatore dipendente di cooperativa la legittimazione avviene tramite incarico da parte della cooperativa stessa, tenuto conto quanto indicato nel capitolato d appalto che specifica le funzioni sopra riportate. In sede di équipe tali funzioni vengono comunicate agli altri educatori da parte del responsabile. 23

24 3.3. Modalità di raccordo tra educatori, coordinatore e responsabile Équipe educativa: incontro tra coordinatore e educatori con frequenza settimanale, salvo l incontro con il responsabile. Équipe socio-educativa: incontro tra coordinatore, educatori e responsabile (che ha anche il ruolo di assistente sociale) con frequenza mensile. Incontro tra coordinatore e responsabile con frequenza di 2 volte al mese ed ogni volta che se ne ravvisi il bisogno. Nel caso di SFA che coinvolgono 2 o più Comuni sono previsti momenti di incontro e confronto tra le assistenti sociali e l équipe educativa con frequenza ogni 2 mesi. Eventuali consulenti dell équipe avranno incontri in base al contratto stabilito con gli stessi (solitamente incontro mensile). 24

25 4. Documento del gruppo dei coordinatori educativi Il Progetto per la formazione ed il coordinamento dei Servizi di Formazione all Autonomia (SFA) dell ambito territoriale di Dalmine attivato nell ottobre del 2004 ha nelle sue azioni programmatiche il coordinamento educativo delle diverse realtà del territorio, allo scopo di favorire elementi di qualità condivisi ed attuati a favore dei cittadini disabili in modo indistinto rispetto alla residenza anagrafica. Il coordinamento educativo ha visto coinvolti 9 Comuni (Azzano S.paolo, Comun Nuovo, Dalmine, Mozzo e Curno, Osio Sotto, Stezzano, Treviolo, Urgnano, Zanica), rappresentati dai coordinatori (3 di ruolo presso Comuni, mentre 6 appartenenti a Cooperative sociali) degli SFA presenti su ciascun Comune di riferimento. I coordinatori hanno garantito continuità e presenza costante all incontro mensile previsto, che è stato sempre verbalizzato. Gli obiettivi di questa azione di coordinamento dei Servizi di formazione all autonomia, in riferimento quindi al tavolo dei coordinatori educativi, presenti nell ambito territoriale di Dalmine erano i seguenti: 1. conoscenza reciproca dei servizi; 2. condivisione della metodologia di intervento; 3. promozione di percorsi di formazione che rispondano a concrete esigenze degli operatori; 4. attivazione di collaborazioni su specifiche iniziative. Tali obiettivi sono stati raggiunti attraverso le seguenti modalità di lavoro: 1. Conoscenza reciproca dei servizi. Sono stati dedicati 3 incontri alla conoscenza reciproca dei servizi prendendo in esame i seguenti parametri: a. utenti (numero utenti in carico, età, tipologia di handicap) b. équipe (operatori, scadenza incontri, confronto sui ruoli professionali) c. programmazione (programmazione generale, PEI, verifiche) d. attività dello SFA (interne, esterne, collaborazione con il territorio, collaborazione con Enti e associazioni) e. organizzazione servizio (orari, presenza operatori, aspetto economico ed amministrativo) f. riflessione sul ruolo del coordinatore educativo (mandato, legittimazione, mansioni). 2. Condivisione della metodologia di intervento. Sono stati dedicati 4 incontri per il confronto sulle metodologie di intervento applicate nei diversi SFA (Cartella educativa, progetti educativi individualizzati, osservazioni educative, progetti mirati di territorio, protocolli d intesa, ecc.). Prodotto di questi momenti di confronto è stata la creazione di uno strumento comune a tutti gli SFA: la cartella educativa dell utente, di seguito allegata. Questo documento rappresenta la sintesi reale e concreta di quanto condiviso tra i coordinatori e la sua positività è data dal fatto che ha le caratteristiche di applicabilità, di funzionalità, di efficacia (riguardo le informazioni necessarie ad un educatore per svolgere il suo intervento) e di chiarezza che permette all educatore facente parte le équipe educative di riferimento per ciascuno SFA, di avere un archivio dinamico del percorso educativo ( e di vita) di ogni utente. 25

26 3. Promozione di percorsi di formazione che rispondano a concrete esigenze degli operatori. Questo obiettivo è stato raggiunto attraverso la costruzione e l attivazione di un Corso di Formazione per i Coordinatori: Coordinare servizi socioeducativi e residenziali per disabili: la professionalità tra attitudini e competenze svoltosi il 17 e 22 marzo 2005 dalle ore 9.30 alle ore A questi incontri hanno partecipato tutti i coordinatori facenti parte il Progetto per la formazione ed il coordinamento dei Servizi di Formazione all Autonomia (SFA) dell ambito territoriale di Dalmine. Le due giornate sono state caratterizzate da momenti di presentazione di contenuti teorici, da spazi di riflessione individuali e di gruppo, da esercizi applicativi di quanto appreso riguardo il profilo e il ruolo del coordinatore facendo riferimento ai servizi reali nei quali ciascun coordinatore presente, lavora e sperimenta la propria professionalità. 4. Attivazione di collaborazioni su specifiche iniziative. Durante gli incontri i coordinatori hanno creato numerose collaborazioni tra gli SFA concretizzatesi nella condivisione di alcuni momenti ricreativi proposti dai diversi servizi. Questi momenti sono stati: a. partecipazione allestimento carro di Carnevale proposto dallo SFA di Mozzo e Curno in collaborazione con l associazione InOltre di Bergamo; b. partecipazione Festa Estiva proposta dallo SFA di Dalmine sia nella fase preparativa che nel momento di realizzazione concreta; c. attivazione momenti ludici-ricreativi quali ad esempio merende insieme; d. partecipazione a momenti di formazione (gruppi AMA) promossi dal Comune di Treviolo. 26

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