Rumore in cuffia. Il D.Lgs. 81/08 stabilisce nel Titolo VIII le disposizioni. come valutare l esposizione professionale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Rumore in cuffia. Il D.Lgs. 81/08 stabilisce nel Titolo VIII le disposizioni. come valutare l esposizione professionale"

Transcript

1 come valutare l esposizione professionale Uno studio, condotto su operatori di call center, ha cercato di fare il punto su una tematica per la quale non esiste ad oggi una casistica approfondita di Danilo Terradura 1 - Cristiano Sentinelli 2 Federica Presciutti 3 Il D.Lgs. 81/08 stabilisce nel Titolo VIII le disposizioni e le modalità di misura per la valutazione dell esposizione dei lavoratori al rumore. L articolo 181 stabilisce l obbligo per il datore di lavoro di valutare il rischio di esposizione. Le eventuali misure strumentali sono condotte con riferimento a norme tecniche specifiche che prevedono la misura dei livelli di pressione sonora di ogni postazione di lavoro e l elaborazione dei tempi di permanenza dei lavoratori nelle postazioni indagate. Per alcune attività particolari, quali il lavoro nei call center - le modalità di misura tradizionali non sono applicabili e il legislatore ha previsto, nell art. 198 (v. box a pag. seguente), la pubblicazione di linee guida specifiche per orientare gli operatori del settore. La Veram Srl in linea con la propria mission di esplorare campi innovativi dell igiene industriale, ha effettuato nel periodo una serie di rilievi strumentali per la verifica dell esposizione a rumore di addetti a call center in varie sedi d Italia, per differenti attività lavorative e tipologia dei servizi offerti (call center, contac center, help desk, ecc.). Le indagini sono state effettuate con riferimento L indagine presentata nell articolo analizza il rischio rumore cui sono sottoposti centralinisti e addetti a diversi tipi di attività all interno dei call center, con riferimento non solo al rumore di fondo proveniente dalla componente vocale, ma anche a quello prodotto dalle stesse cuffie, utilizzate dagli operatori. 1 Amministratore Unico Veram SRL Responsabile di Settore Veram SRL Responsabile di Progetto Veram SRL ambiente & sicurezza sul lavoro

2 NORMATIVA D.Lgs. 81/2008 Articolo 198 Linee Guida per i settori della musica, delle attività ricreative e dei call center 1. Su proposta della Commissione permanente per la prevenzione degli infortuni e l igiene del lavoro di cui all articolo 6, sentite le parti sociali, entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente capo, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano definisce le linee guida per l applicazione del presente capo nei settori della musica, delle attività ricreative e dei call center 4. al D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII, Capo 2 - Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro adottando la norma UNI EN ISO , Determinazione dell esposizione sonora dovuta a sorgenti sonore situate in prossimità dell orecchio (Parte 2: Tecnica con il manichino). Sono riassunti ed elaborati nel seguito i dati rilevati al fine di individuare le eventuali misure di prevenzione e protezione che il SPP può suggerire nelle proprie valutazioni dei rischi. Call center ed esposizione a rumore Si stima che nel 2011 in Italia circa lavoratori fossero impiegati in call center. Il crescente numero di lavoratori addetti a queste lavorazioni, ha suscitato nel Legislatore e nella comunità scientifica l esigenza di emanare normative tecniche e linee guida che comprendessero tutti quei casi espressi nell art. 198 fino ad ora trascurati. Queste particolari categorie di lavoratori che operano con sorgenti sonore situate in prossimità dell orecchio, quali per esempio cuffie e auricolari, sono loro malgrado esposti a diverse fonti sonore, spesso con volumi ed intensità diverse, il che non rende in parte o totalmente estendibili le strategie di indagine e valutazione fino ad ora utilizzate. La normale prassi di misura utilizzata fino ad ora prevedeva, infatti, che la postazione microfonica di misura fosse collocata al centro della postazione occupata del lavoratore all altezza della testa; in alternativa, prevedeva che fosse collocata in prossimità dell orecchio del lavoratore da 10 a 40 cm. Come è ovvio attendersi, tale procedura non era chiaramente adeguata al caso degli operatori dei call center che, per prassi, utilizzano dispositivi auricolari attivi; l esposizione a rumore non è quindi solo di tipo ambientale, ma è anche funzione dell emissione sonora delle cuffie che indossano sull orecchio. Il concetto di rischio rumore, analizzato in questo articolo, è diverso da quello con il quale usualmente siamo abituati a confrontarci, ad esempio nel contesto industriale. Esso infatti è identificato da una parte in un rumore di fondo avente come caratteristica dominante la componente Foto 1. Immagine della fase di acquisizione dati 4 Nella seduta del 25 luglio 2012 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha definito le Linee guida per il settore della musica e delle attività ricreative, ai sensi dell articolo 198 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., approvate dalla Commissione consultiva permanente nella seduta del 7 marzo ambiente & sicurezza sul lavoro

3 LIBRI Corso Di FormAzione su rumore e vibrazioni in Ambiente Di LAvoro Autori: stefano massera Pietro nataletti edizione: marzo 2012 (ii ed.) Pagine: 240 Prezzo: 30,00 Il manuale contiene la traccia di un corso di formazione sull'esposizione professionale a rumore e vibrazioni. Il materiale che può essere facilmente adattato alle specifiche esigenze aziendali e incrementato al mutare delle condizioni e delle normative di riferimento. Al testo è allegato un CD-Rom nel quale sono fornite le diapositive in formato PowerPoint oltre che i questionari di valutazione e i modelli degli attestati di formazione. Per maggiori informazioni e per procedere all acquisto: libri@epclibri.it - Tel vocale, dall altra l accumularsi di una molteplicità di conversazioni contemporanee che disturba l operatore rendendo più difficoltoso l ascolto in cuffia costringendo, poi, ad alzare la voce contribuendo all impegno vocale e/o ad alzare il volume delle cuffie causando affaticamento uditivo. Inoltre, a tutto questo, è il caso di aggiungere sia il rumore prodotto dalle stesse cuffie, provocato dalla voce degli stessi operatori che ritorna in cuffia, sia quello prodotto dai segnali telefonici di fax, linea libera, chiamata e occupato che generalmente sono caratterizzati da toni puri. In accordo con le modalità generali previste dal D.Lgs. 81/08, dalla UNI EN ISO 9612 e dalla UNI 9432, si è reso necessario affiancare alla norma UNI EN ISO (tecnica MIRE), alla UNI EN ISO (tecnica del manichino) e alla ETSI EG V1.1.1, (metodo elettro-acustico), il rapporto tecnico UNI/TR 11450, emanato nello scorso giugno, e le Linee guida suggerite dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali approvate nella Conferenza Stato Regioni nello scorso luglio. Il quadro normativo, così definito, colma solo in parte la carenza legislativa lasciata dall art I metodi utilizzati Il metodo del manichino descritto nella UNI EN ISO consiste nel collegare, tramite un diramatore, la sorgente di rumore in parallelo a due dispositivi auricolari uguali (stessa marca, modello e possibilmente stessa partita), di cui uno viene fatto indossare al lavoratore mentre l altro viene collocato in parallelo direttamente sulla testa di un manichino in cui sono alloggiati, nelle orecchie artificiali, due microfoni in miniatura. L altro metodo, il MIRE, descritto nella UNI EN ISO , utilizza microfoni in miniatura da applicare direttamente nel condotto uditivo dell operatore. Questo metodo spesso crea disagi all operatore in considerazione delle operazioni di monitoraggio che risultano eccessivamente invasive. Oltretutto questo metodo non assicura la stabilità del microfono all interno dell orecchio creando ulteriori incertezze nella misura. Il terzo metodo, l elettro-acustico, sfrutta un principio totalmente diverso dai precedenti. Si tratta infatti di misurare l impulso elettrico all ingresso del dispositivo auricolare indossato dall operatore e di convertirlo in livello sonoro. Quest ultimo metodo, ancora in fase sperimentale, è limitato alla sola misura del livello equivalente trascurando il livello di picco. I dispositivi di ricezione e comunicazione utilizzati comunemente nei call center vengono distinti in cuffie sovra-aurali (binaurali e monoaurali) generalmente piatte, da sovrapporre al padiglione auricolare e cuffie circum-aurali che racchiudono completamente il padiglione e il cui bordo morbido si appoggia sulla regione del capo che circonda l orecchio. Entrambi sono dotate di un archetto regolabile sostenuto dal capo. Il microfono è collocato all estremità di un braccetto in modo da poter essere posizionato di fronte alla bocca. La regolazione del volume di ascolto è possibile tramite centralina posta sulla scrivania di lavoro e in alcuni casi anche in prossimità delle cuffie. Misurazione e analisi dei dati I dati ai quali si riferiscono le presenti elaborazioni sono stati rilevati nel periodo novembre 2011-luglio 2012, presso 18 differenti attività su tutto il territorio nazionale. Sono stati acquisiti i livelli di esposizione durante le comunicazioni e 46 ambiente & sicurezza sul lavoro

4 La visione d insieme dei dati permette di evidenziare una serie di superamenti del livello inferiore di azione posto dal legislatore pari a 80 dba come livello di esposizione sulle 8h. Più precisamente, la distribuzione dei dati rilevati è quella riportata nella tabella che segue (vedi Tabella 1). Grafico 1. Visione di insieme dei dati di esposizione rilevati Grafico 2. Classi di esposizione per i dati rilevati nelle pause, valutando i tempi di concerto con la committenza e utilizzando i tempi di registrazione delle comunicazioni. Complessivamente sono stati determinati i livelli di esposizione giornalieri (Lex,8h) di 274 operatori. Il grafico 1 restituisce una visione di insieme dei livelli, rilevati con le correzioni apportate per l incertezza U associata ai livelli di esposizione. tabella 1. Elaborazioni di base dei dati rilevati Il grafico 2 rappresenta l incidenza delle varie fasce di esposizione. È possibile indagare la tipologia di impianti e di apparati per verificare la presenza di trend caratteristici. Nelle indagini oggetto di approfondimento sono state rilevate le tipologie di centraline: - N 14 Meridian; - N 14 Nortel; - N 117 Cisco IP Phone; - N 75 AVAYA; - N 9 Alcatel; - N 45 direttamente da PC. Le cuffie, sia monoaurali (n 112) che binaurali (n 163) installate sono delle tipologie: - N 262 Plantronics; - N 7 Avaya; - N 4 Jabra; - N 1 Lucent. La tabella 2 indica i dati di esposizione relativi ai sottoinsiemi sopra esposti. Viene indicato in tabella: - il criterio con il quale è selezionato il sottoinsieme; - Il N dei rilevi nel sottoinsieme; - La percentuale del sottoinsieme rispetto al totale dei rilievi (274); Parametro n note Numero di dati di esposizione giornaliera 274 Comprende le indagini da novembre 2011 fino a luglio 2012 Variabilità dei dati (Min. Max) 63,0 82,6 N di addetti al di sopra di 80 dba 39 - N di addetti al di sopra di 85 dba Nessuno 48 ambiente & sicurezza sul lavoro

5 sottoinsieme n % sul totale Lex > 80 dba Tipo di centralina Centralina Meridian 14 5% 0 - Centralina Nortel 14 5% 4 28% Centralina Cisco IP Phone % 14 12% Centralina da PC 45 16% 2 4% Centralina Alcatel 9 3% 0 - Centralina Avaya 75 28% 17 23% Marca della cuffia N 262 Cuffie Plantronics % 39 15% N 7 Cuffie Avaya 7 2.5% 0 - N 4 Cuffie Jabra 4 <1% 0 - N 1 Cuffie Lucent 1 <1% 0 - Tipo di cuffia 112 Cuffie monoaurali % 22 20% 163 Cuffie Binaurali % 17 10% tabella 2. Dati di esposizione relativi ai sottoinsiemi analizzati. incidenza Lex>80dbA sul sottoinsieme PROTEZIONE RINNOVATA IN OGNI DETTAGLIO tra protezione contro i liquidi tra protezione contro le particelle tra design e comfort La nuova Tyvek Classic Xpert porta la protezione di tipo 5/6 a un livello ancora superiore! Per saperne di più o per richiedere un campione, visitare il sito web Copyright 2012 DuPont. Tutti i diritti riservati. Il logo ovale DuPont, DuPont TM e The miracles of science TM e tutti i prodotti contrassegnati o TM sono marchi commerciali registrati o marchi commerciali di E. I. du Pont de Nemours and Company o di sue società affiliate. ambiente & sicurezza sul lavoro

6 - Il N di superamenti del livello minimo di azione nel sottoinsieme; - L incidenza percentuale dei superamenti nel sottoinsieme. Livelli di esposizione e prospettive evolutive I dati esaminati non sono sufficienti per esprimere conclusioni definitive dal punto di vista statistico, ma rappresentano un importante punto di osservazione, anche in considerazione della particolarità della tematica affrontata per la quale non esiste a tutt oggi una casistica approfondita di esposizioni e indagini pubblicate in Italia. Una prima considerazione va posta sulla grande variabilità dei dati di esposizione, aspetto questo che rende molto difficile, almeno in questa fase, individuare gruppi omogenei per la scelta di un campione rappresentativo di lavoratori da sottoporre a indagini. Dal punto di vista dell esposizione, va sottolineato che nessuno degli operatori indagati mostra di avere livelli di esposizione superiori al livello superiore di azione (85 dba). 39 degli operatori indagati si collocano al di sopra del livello di 80 dba con un incidenza del 14% sul campione indagato. L analisi delle tipologie di apparato mette in luce almeno due evidenze che appaiono come significative: 22 operatori con esposizione al si sopra degli 80 dba utilizzavano cuffie monoaurali; 17 operatori con esposizione al si sopra degli 80 dba utilizzavano cuffie binaurali; La prevalenza di esposti nelle postazioni servite da cuffie monoaurali è coerente con l osservazione che mette in luce una maggiore influenza del rumore ambientale in questo tipo di comunicazioni. Di fatto il rumore ambientale gioca un effetto di disturbo che porta l operatore ad alzare il volume oltre i livelli utilizzati nel caso di uso delle cuffie binaurali. L argomento assume particolare importanza in quanto, nei casi esaminati si rilevano denunce di presunta malattia professionale che in prima battuta non sembrano coerenti con i pur modesti livelli di esposizione osservati. È quindi senz altro necessario continuare le valutazioni in modo da incrementare il numero dei dati e la significatività degli stessi. Così facendo si avrà modo di approfondire la conoscenza di questa nuova branca dell igiene industriale, alla ricerca di idonee e specifiche soluzioni di prevenzione e protezione. Si ringrazia il dott. Stefano Massera per la Supervisione scientifica prestata per questo articolo Bibliografia - Jønsson S., Matthisson A., Borg C. Improving Telephone Handset Performace. Bruel & Kjaer, Application Note, University of Massachusetts Amherst. Stress in the call-center: A report on the worklife of callcenter representatives in the Utility Industry ; Labor Relations and Research Center: Submitted to Utilità Workers Union of America - August 29, per saperne di più La redazione della rivista consiglia, per approfondire l argomento trattato in questo articolo, di consultare anche: Ambiente & Sicurezza sul Lavoro Luglio/Agosto 2012 Inquinamento acustico, la giurisprudenza interpreta i valori limite Gianfranco Amendola Ambiente & Sicurezza sul Lavoro Settembre 2011 Norme UNI - Acustica negli ambienti di lavoro come determinare il livello di esposizione al rumore Paolo Lenzuni Gli articoli di Ambiente & Sicurezza sul Lavoro dal 2004 al 2012 sono consultabili in formato pdf e sfogliabile su nella sezione Archivio online. Il servizio è riservato agli abbonati alla Rivista con formula Standard e/o Online. 50 ambiente & sicurezza sul lavoro

Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012

Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al

Dettagli

Rumore: nozioni generali

Rumore: nozioni generali Rumore: nozioni generali Pietro Nataletti INAIL (Dipartimento Igiene del Lavoro ex ISPESL) p.nataletti@inail.it Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE

P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE ELABORATO P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE Pagina 1 di 10 1. BIBLIOGRAFIA... 3 2. VALUTAZIONE PREVENTIVA DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AL RUMORE. 4 2.1 PREMESSA... 4 2.2 FASCE DI ESPOSIZIONE...

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Pagina 1. www.altesys.com

Pagina 1. www.altesys.com Pagina 1 Dosimetro acustico personale per operatori di Call e Contact Center Eustachio 60.000 operatori di Call e Contact Center in Italia utilizzano una cuffia Altesys. Siamo l unico produttore italiano

Dettagli

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

Esempi valutazione rischi rumore

Esempi valutazione rischi rumore Esempi valutazione rischi rumore Nicola Stacchini Tecnico della Prevenzione A.U.S.L. 7 di Siena Lab. Sanità Pubblica Lab. Agenti Fisici - Centro SIT n. 164 Acustica n.stacchini@usl7.toscana.it Decreto

Dettagli

DNC - Dynamic Noise Control

DNC - Dynamic Noise Control DNC - Dynamic Noise Control La risposta Altesys alla nuova normativa sulla sicurezza acustica (2003/10/EC) Premessa La nuova direttiva Europea propone un occasione di riflessione per un settore d importanza

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE PIETRO NATALETTI ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro Alessandria, 15 giugno 2010 Il Testo Unico Modalità di attuazione degli obblighi di prevenzione

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Approvato con Delibera di Giunta n 372 del 9 ottobre 2012 Art. 1

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA 1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

AGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16

AGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente decreto legislativo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 (1). Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare

Dettagli

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli

Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11

Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11 Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11 Verifica di proposte di progetto e di programma di misura per progetti di efficienza energetica presentate ai sensi della deliberazione dell Autorità per l energia

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO AGGIORNAMENTO ANNO 2012 L art. 28, comma 1, del D. Lgs. 81/08 prevede che la valutazione dei rischi coinvolga tutti i rischi per la sicurezza

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

Uso delle attrezzature di lavoro

Uso delle attrezzature di lavoro COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III

Dettagli

Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile 1955, n. 547, recante norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile 1955, n. 547, recante norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; Decreto del Presidente della Repubblica del 22 ottobre 2001, n. 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche,

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/ 7 DEL 5.9.2006

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/ 7 DEL 5.9.2006 DELIBERAZIONE N. 36/ 7 Oggetto: L.R. n. 8 del 25.11.2004, articolo 1, comma 1. Approvazione del Piano Paesaggistico - Primo ambito omogeneo. Il Presidente della Regione, di concerto con l'assessore della

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

classe energetica fino al 31 dicembre 2013 dal 1 gennaio 2014 dal 1 gennaio 2016 A+ 1.5 1.0 0.6

classe energetica fino al 31 dicembre 2013 dal 1 gennaio 2014 dal 1 gennaio 2016 A+ 1.5 1.0 0.6 105 99260 Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2015 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 2 marzo 2015, n. 323 Ulteriori modifiche all'allegato A del d.p.p. 13 luglio 2009,

Dettagli

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT Premessa L analisi del sistema di controllo interno del sistema di IT può in alcuni casi assumere un livello di

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

Durata 6 ore OBIETTIVI DESTINATARI. ARTICOLAZIONE DEL CORSO Il corso e learning è articolato in tre moduli.

Durata 6 ore OBIETTIVI DESTINATARI. ARTICOLAZIONE DEL CORSO Il corso e learning è articolato in tre moduli. Corsi di formazione e informazione in materia di sicurezza destinati alle varie figure aziendali C012 Corso di aggiornamento destinato ai preposti Art. 37 comma 7 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. Accordo Stato

Dettagli

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE C O M U N E DI R E C E T T O PROVINCIA DI NOVARA - ORIGINALE - COPIA VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 34 del 13.04.2016 OGGETTO: APPROVAZIONE DEGLI OBBIETTIVI DI ACCESSIBILITA AGLI STRUMENTI

Dettagli

Parere dell organo di revisione BILANCIO DI PREVISIONE 2015

Parere dell organo di revisione BILANCIO DI PREVISIONE 2015 UNIONE DEI COMUNI DEL GOLFO PARADISO Provincia di GENOVA Parere dell organo di revisione sulla proposta di BILANCIO DI PREVISIONE 2015 e documenti allegati IL REVISORE UNICO Dott. Nicola Iorio VERIFICHE

Dettagli

NOTE OPERATIVE DI RELEASE

NOTE OPERATIVE DI RELEASE NOTE OPERATIVE DI RELEASE Il presente documento costituisce un integrazione al manuale utente del prodotto ed evidenzia le variazioni apportate con la release. IMPLEMENTAZIONI RELEASE Versione 2016.0.5

Dettagli

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se I suggerimenti che seguono fanno riferimento al documento regionale Decreto Direzione Generale Sanità Regione Lombardia n 10611 del.15/11/2011 -

Dettagli

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO Schema di disegno di legge recante: Delega al Governo per l emanazione di un testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul lavoro bozza aggiornata al 30 dicembre 2006

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento

Dettagli

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI CAPO IV - PROTEZIONE DEI AVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI EETTROMAGNETICI Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori

Dettagli

GIUSTIFICARE, MISURARE, PROCEDURA EX ART.191, PROCEDURA STANDARDIZZATA. Sergio Luzzi COME ORIENTARSI TRA LE MODALITÀ DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE

GIUSTIFICARE, MISURARE, PROCEDURA EX ART.191, PROCEDURA STANDARDIZZATA. Sergio Luzzi COME ORIENTARSI TRA LE MODALITÀ DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE GIUSTIFICARE, MISURARE, PROCEDURA EX ART.191, PROCEDURA STANDARDIZZATA COME ORIENTARSI TRA LE MODALITÀ DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE Sergio Luzzi Vie En.Ro.Se. Ingegneria Firenze COME ORIENTARSI TRA

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

FEROTEK SUITE 2013 NFC SMALL BUSINESS SOLUTION

FEROTEK SUITE 2013 NFC SMALL BUSINESS SOLUTION SMALL BUSINESS SOLUTION La soluzione - a cosa serve FEROTEK In un contesto lavorativo sempre più complesso e giuridicamente vincolato è necessario disporre di nuovi strumenti in grado di offrire tutela

Dettagli

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE L art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 sulla sicurezza e salute

Dettagli

LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO

LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO Studio Candussi & Partners novembre 2008 Lo Studio Candussi & Partners Lo Studio opera dal 1998 con consulenti

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Procedura del Sistema di Gestione per la Qualità Valutazione della soddisfazione dei cittadini utenti PSGQ06 REV. 4 Pagina 1 di 8 INDICE

Procedura del Sistema di Gestione per la Qualità Valutazione della soddisfazione dei cittadini utenti PSGQ06 REV. 4 Pagina 1 di 8 INDICE Pagina 1 di 8 INDICE 1.0 Scopo e campo di applicazione 2 2.0 Riferimenti 2 3.0 Terminologia e abbreviazioni 3 4.0 Responsabilità 4 5.0 Modalità operative 5 Misurazione della soddisfazione dei cittadini/utenti

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O CONTRATTO DI MESTIERE di cui all art.4 del D.lgs 14 settembre 2011 n 167

PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O CONTRATTO DI MESTIERE di cui all art.4 del D.lgs 14 settembre 2011 n 167 PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O CONTRATTO DI MESTIERE di cui all art.4 del D.lgs 14 settembre 2011 n 167 Tra LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO e LE ASSOCIAZIONI DEI

Dettagli

Guida al colloquio d esame

Guida al colloquio d esame Guida al colloquio d esame Allegato A3 Requisiti e disposizioni per le candidate e i candidati così come indicatori e criteri per la valutazione dell esame orale: colloquio d esame (guida al colloquio

Dettagli

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

CERTIFICATO DI MISURA DI RUMORE IN AMBIENTE DI LAVORO

CERTIFICATO DI MISURA DI RUMORE IN AMBIENTE DI LAVORO Certificato di misura CERTIFICATO DI MISURA DI RUMORE IN AMBIENTE DI LAVORO Misura eseguita con fonometro integratore di classe 1 secondo le modalità delle norme UNI e ISO, e del D.Lgs. 81/2008 Titolo

Dettagli

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

studiogamma srl ingegneria impiantistica

studiogamma srl ingegneria impiantistica ingegneria impiantistica Ministero infrastrutture e Trasporti Ufficio Legislativo Gabinetto, 2763/307/21 del 16/02/2004 UL. All ordine degli Ingegneri della Provincia di Como. OGGETTO: Richiesta di parere

Dettagli

L accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità

L accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità L accessibilità in Piemonte Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità COSA SI INTENDE PER ACCESSIBILITA L accessibilità è la possibilità, anche per persone

Dettagli

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2. RIFERIMENTI...2 3. SIGLE E DEFINIZIONI...2 4. RESPONSABILITÀ...2 5. PROCEDURA...3 5.1 GENERALITÀ...3 5.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI E VERIFICA DELLA

Dettagli

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento Versione condivisa, del 05/08/04. CENTRI COMMERCIALI (Tipologia dei locali e condizione minima obbligatoria) Per semplificare la lettura della presente scheda, sono stati presi in esame separatamente gli

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Monitoraggio salute e del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE, RSPP,

Dettagli

SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO

SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO CARATERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE DI MISURA Per la redazione della documentazione di valutazione del clima e dell impatto

Dettagli

Certificazione acustica degli edifici

Certificazione acustica degli edifici ANIT - Associazione Nazionale per l Isolamento Termico e acustico Certificazione acustica degli edifici PREMESSA Il comfort acustico abitativo è uno dei requisiti che caratterizza la qualità ed il valore

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi: La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.

Dettagli

Isolamento acustico. Dicembre 2005. I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7

Isolamento acustico. Dicembre 2005. I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7 Isolamento acustico Dicembre 2005 I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7 Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 Marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore

Dettagli

Valutazione del potenziale

Valutazione del potenziale Valutazione del potenziale I servizi offerti da Noema 1 La valutazione è riferita alle capacità che la persona possiede e può essere fatta su due ambiti in particolare: prestazioni: verifica di quanto

Dettagli

CERTIFICAZIONE ISO 14001

CERTIFICAZIONE ISO 14001 CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

Buone Prassi Farnesina che innova

Buone Prassi Farnesina che innova Buone Prassi Farnesina che innova Anno di riferimento: 2015 MISSIONI ARCHEOLOGICHE, ANTROPOLOGICHE ED ETNOLOGICHE ITALIANE ALL ESTERO On-line Responsabile del Progetto: Cons. Amb. Barbara Bregato Referenti

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

Salute e sicurezza dei lavoratori

Salute e sicurezza dei lavoratori E-learning Salute e sicurezza dei lavoratori Sicurezza Il Testo Unico in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori e successive modifiche e integrazioni ha contribuito a far crescere nelle aziende una

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA 1 INDICE ATTREZZATURE 4 LAVORATORI 6 CORSI TECNICO SPECIFICI 7 RSPP 9 RLS 10 PREPOSTI 11 PREVENZIONE INCENDI 12 PRIMO

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

Modulo Protezione Lavoratori

Modulo Protezione Lavoratori Modulo Protezione Lavoratori Il modulo Protezione Lavoratori viene utilizzato per raccogliere ed elaborare i rilievi di rumore e di vibrazioni effettuati negli ambienti di lavoro. Verifica dell esposizione

Dettagli

Richiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale

Richiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale Richiesta-Approvazione-Consegna Il presente documento in formato cartaceo privo del timbro in colore COPIA CONTROLLATA n è da ritenersi non valido come documento di riferimento. Il documento originale

Dettagli