REGIONE DEL VENETO. COMMISSIONE REGIONALE V.I.A. (L.R. 26 marzo 1999 n 10) Parere n. 309 del 21/09/2010

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1 REGIONE DEL VENETO COMMISSIONE REGIONALE V.I.A. (L.R. 26 marzo 1999 n 10) Parere n. 309 del 21/09/2010 Oggetto: Regione del Veneto Direzione Regionale Difesa del Suolo Interventi per la messa in sicurezza dei torrenti Borsoia e Desedan nel Bacino dell Alpago del Medio Piave - Comune di localizzazione : Chies d Alpago, Longarone, Puos d Alpago, Tambre d Alpago (BL) - Procedura di Valutazione d Impatto Ambientale ai sensi del D.Lgs. 152/2006. PREMESSA In data 12/02/2008 è stata presentata, per l intervento in oggetto, dalla Direzione Regionale Difesa del Suolo domanda di procedura di Valutazione d Impatto Ambientale ai sensi del Dlgs 152/06, acquisita con prot. n / Contestualmente alla domanda è stato depositato, presso l Unità Complessa V.I.A. della Regione Veneto, il progetto preliminare e il relativo studio di impatto ambientale. Espletata da parte dell Unità Complessa V.I.A l istruttoria preliminare, il proponente ha provveduto a pubblicare, nelle date 04/03/2008 e 24/06/2008 sui quotidiani "Il Mattino di Padova", "Il Corriere delle Alpi","Il Giornale di Vicenza", La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Il Corriere del Veneto e "L Arena", l annuncio di avvenuto deposito del progetto e dello SIA con il relativo riassunto non tecnico presso la Regione del Veneto, la Provincia di Belluno, il Comune di Chies d Alpago, di Longarone, di Puos d Alpago, di Tambre d Alpago (BL), la Direzione Generale di ARPAV. Lo stesso ha inoltre provveduto alla presentazione al pubblico dei contenuti del progetto e dello SIA in data 12/03/2008 presso la scuola elementare a Loamosano in Comune di Chies d Alpago (BL). Sono pervenute osservazioni, di cui agli artt. 16 e 17 della L.R. 10/99, tese a fornire elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell intervento, formulati dai seguenti soggetti: Mittente data Protocollo 1. Distretto Idrografico Piave, Sile e Livenza 01/04/ /04 2. Comune di Longarone 23/04/ /45/07 3. Comitato Progetto Interventi per la messa in sicurezza dei torrenti Borsoia e Desedan 27/05/ /45/07 4. Comune di Tambre osservazioni 28/05/ /45/07 5. Ente Parco nazionale Dolomiti Bellunesi 30/10/ /45.07 Il Presidente della Commissione nella riunione del 22/09/2008 ha disposto, ai sensi dell art. 18 comma 8 della L.R.10/99, la proroga di 60 giorni per l espressione del parere sul progetto in esame. 1/20

2 Il gruppo istruttorio della Commissione Regionale V.I.A, incaricato dell istruttoria tecnica, al fine dell espletamento della procedura valutativa, ha effettuato due sopralluoghi nei luoghi di ubicazione dell intervento ed un incontro tecnico rispettivamente nei giorni 28 maggio 2009, 22 giugno 2009 e 20 settembre Con nota n. prot /45.07 del 31/05/2010 la Commissione Regionale V.I.A. ha richiesto documentazione integrativa. La Direzione Difesa del Suolo ha provveduto a trasmettere le richieste integrazioni in data 29/06/2010 e in data 20/09/2010 con note acquisite al protocollo degli Uffici dell U.C. V.IA. con prot /45.07 e prot / Con riferimento alla verifica della relazione di valutazione d incidenza ambientale, la Direzione regionale Pianificazione Territoriale e Parchi ha trasmesso una presa d atto, formulata il 03/06/2009 dal comitato incaricato con D.G.R. n. 447/2010, relativa alla dichiarazione resa dal Proponente ed esprimente il parere favorevole con prescrizioni al progetto preliminare. Con riferimento alla verifica della relazione di compatibilità paesaggistica, la Direzione regionale Urbanistica ha trasmesso in data 20/09/2010 con nota /57.09, acquisita in data 20/09/2010 con n. prot /45.07, il parere favorevole al progetto preliminare. SITUAZIONE DI FATTO E DESCRIZIONE SINTETICA DELL INTERVENTO Negli elaborati forniti dal Proponente, risulta che l intervento proposto riguarda la sistemazione e messa in sicurezza di alcuni tratti dei Torrenti Borsoia e Desedan, entrambi tributari del Fiume Piave. Si tratta di una serie di interventi su un territorio che interessa più punti compresi in aree diverse, appartenenti a bacini diversi, anche tra loro non collegati. Sostanzialmente si tratta di stabilizzare alcuni territori in area di frana e mettere in sicurezza gli alvei dei torrenti interessati, sia con opere di drenaggio che con l asporto di materiale e riprofilatura di alcuni tratti di alveo. Viene richiesta la sola pronuncia di compatibilità ambientale. Le aree interessate dal progetto sono due: - la prima riguarda il corso del torrente Desedan, in Comune di Longarone; - la seconda interessa il corso dei torrenti Borsoia e del suo affluente il torrente Boccolana, in Comune di Tambre e Chìes d Alpago fino alla confluenza del Borsoia con il Torrente Tesa ed un tratto di quest ultimo, in Comune di Puòs d Alpago. Sia la zona del Borsoia sia quella del Desedan sono aree sottoposte a vincolo idrogeologico e risultano in gran parte boscate. Nella zona dell alto corso del torrente Desedan, la sistemazione insiste, in minima parte, su un Sito di Importanza Comunitaria (IT ) che coincide con il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Le opere in progetto, così come riportato nel SIA, prevedono principalmente i seguenti interventi: realizzazione di briglie e soglie per la correzione della pendenza degli alvei; costruzione di scogliere ed altre opere di difesa delle sponde; rimodellamento degli alvei e delle confluenze; sistemazione della frana di Borsoi; sostituzione, con eliminazione e rifacimento, di un ponte sul Borsoia. Tutti i Comuni dell area sono classificati come zona sismica S=2. Torrente Desedan Il torrente Desedan è uno degli affluenti di destra del fiume Piave e nasce nella catena montuosa che circonda l altipiano di Cajada, a sud ovest di Longarone. L area considerata nel progetto parte dalla quota di 2/20

3 circa m s.l.m.; in essa è presente un movimento franoso di grandi dimensioni che si estende fino ai 900 m di quota nel corpo principale. In fregio a quest area, in sinistra idrografica, vi sono altre zone in dissesto fino alla quota di 700 m. Si tratta di una frana di crollo dovuta alla particolare ed intensa tettonizzazione subita dalle rocce che le rende facilmente attaccabili dagli agenti atmosferici e dalle acque superficiali. Attraverso le fratture si infiltrano le acque diventando uno strumento di forte disgregazione. Il ruscellamento superficiale contribuisce poi in maniera rilevante all erosione ed allo scalzamento dei blocchi instabili. Nella parte sommitale della nicchia di distacco si osservano alcuni interventi di sistemazione risalenti a diversi anni fa. Gli interventi, realizzati con tecniche bioingegneristiche sono limitati alla zona di coronamento e quindi destinati ad essere distrutti dall avanzare del movimento franoso verso monte, attivato dall erosione al piede della scarpata. A partire dalla briglia Enel - in località la Casetta - l alveo del torrente Desedan inizia a presentare importanti terrazzi alluvionali con masse di accumulo anche recenti e parti in erosione. Dopo la strettoia naturale che si trova a circa quota 600 metri, l alveo diviene meno ripido e presenta una inclinazione di circa il 7%, pendenza che rimane praticamente inalterata fino all immissione nel fiume Piave. In questa parte dell asta torrentizia sono presenti vari terrazzi alluvionali sovrapposti, in parte ricoperti da vegetazione, rimodellati e profondamente incisi dalle divagazioni dell alveo torrentizio. Sono inoltre presenti alcuni accumuli di materiale trasportato in tempi recenti e alcune zone in erosione. Negli elaborati del SIA viene rilevato che il notevole trasporto solido del torrente mette in pericolo il ponte della strada Statale 51 e quello adiacente della linea ferroviaria. A valle dei ponti il torrente divaga in un ampio conoide fino a confluire nel Piave. Le divagazioni hanno determinato il sovralluvionamento del letto e tale fatto presenta situazioni di rischio per l adiacente area industriale di Faè, dove fu rilevato un sito inquinato (già oggetto di intereventi di sistemazione e bonifica). Il sovralluvionamento e la divagazione del Desedan verso la suddetta zona pericolosa, possono inficiare gli interventi anti inquinamento attuati. In conclusione, nel SIA viene tra l altro affermato che l imponente frana può essere in grado di fornire importanti contributi al trasporto solido in caso di eventi meteorici eccezionali in aggiunta ai contributi che derivano dalle aree più a monte. Inoltre l alveo del torrente Desedan, attualmente in fase erosiva ma con la possibilità di trasportare e depositare a valle ingenti quantitativi di materiale alluvionale, necessita di interventi di ricalibratura e di messa in sicurezza idraulica. Torrente Borsoia L area considerata è ubicata tra i centri di Tambre, Puòs e Chies d Alpago e interessa prevalentemente il corso del Torrente Borsoia, dall abitato di Borsoi fino alla confluenza con il torrente Tesa. Nel SIA viene evidenziato che la natura litologica dei terreni che presentano un permeabilità piuttosto bassa dovuta ad alte percentuali di terreni argillosi, sia nelle rocce flyscioidi del substrato sia nei depositi sciolti delle falde di copertura, indica già un terreno a forte rischio di dissesto idrogeologico. A SW di Borsoi, nell autunno del 2000, si è rimessa in movimento un porzione di circa m 2, insistente su una vecchia frana quiescente, che ha mobilitato una massa di alcune centinaia di migliaia di metri cubi di terreno. Tale frana ha distrutto un tratto della S.S. 422 e ha raggiunto l alveo del torrente Borsoia ostruendolo e dislocandolo per un tratto di circa 300 metri. Inoltre è andata distrutta anche una briglia a monte del Ponte di Palughetto. Attualmente la strada è stata ricostruita, la parte centrale del corpo di frana è stata livellata e sono stati realizzati drenaggi per allontanare le acque dal corpo della frana al fine di evitare l infiltrazione nella superficie di scorrimento che si suppone possa essere ad una profondità di m dal piano campagna. Il Proponente rileva che, a seguito dell intervento di sistemazione, si sono verificati alcuni nuovi movimenti in prossimità del coronamento della frana e sulla falesia e alcuni dei drenaggi laterali sono stati dilavati e necessitano di essere riattati. Sono inoltre presenti forme di erosione nella parte a monte del lato E. Nella parte di valle l alveo è tutt ora ostruito e si è formato un piccolo invaso a monte del corpo di frana. Il livello altimetrico dell alveo è innalzato rispetto a quello originario. L alterazione del deflusso nel nuovo alveo ha comportato vistosi fenomeni di erosione in prossimità delle spalle del Ponte di Palughetto. Alla stessa altezza della parte inferiore della frana di Borsoi, all incirca a quota 600 metri, è presente una frana in sponda sinistra idrografica la cui fronte si è arrestata a circa 35 metri dalla sponda dell alveo. Tale frana, nota col nome di frana di Malolt, pare essere scesa nell Ottobre 2008 a seguito del crollo di una porzione di versante a partire dalla quota di 730 metri, con successivo scorrimento rotazionale e formazione di un conoide con la fronte ferma in prossimità dell argine. Si tratta comunque di un accumulo modesto che, 3/20

4 comunque, potrebbe contribuire, nel caso di una rimessa in movimento, alla ostruzione dell alveo portando ad una situazione di criticità, magari accentuata da una concomitanza, seppure remota come possibilità di accadimento, con la messa in movimento della frana di Borsoi. Il volume della massa mossa dalla frana è stato valutato in circa m 3. Poiché questa frana non era presente all epoca della stesura del primo progetto, la Commissione VIA ha deciso di richiedere come integrazione che venisse preso in considerazione un intervento di sistemazione della stessa. Alla confluenza del torrente Borsoia con il torrente Boccolana, è presente, per molte centinaia di metri a monte del Boccolana, un potente accumulo di materiali depositati di recente. Per la maggior parte tali materiali sono strati trasportati dal corpo della recente frana, che possiede caratteristiche abbastanza simili a quella di Borsoi, distaccatasi in località Mont. DESCRIZIONE DEL SIA La relazione istruttoria dei diversi quadri di riferimento è stata aggiornata con le integrazioni fornite dal Proponente in risposta alle richieste della commissione VIA, così come di seguito riassunte: INTEGRAZIONI RICHIESTE DALLA COMMISSIONE Sulla base dell analisi degli elaborati forniti dal Proponente, la sottocommissione incaricata di svolgere l istruttoria e redigere il relativo parere da sottoporre ad approvazione, ha rilevato che gli approfondimenti soprattutto progettuali per il Torrente Borsoia, non sono sufficientemente indicativi della loro reale efficacia sulle dinamiche della frana. Inoltre è stata rilevata una seconda frana, in sinistra idrografica del Torrente, la cui fronte si contrappone, sulla sponda opposta, a quella presa in esame dal Proponente. Tale fatto apre scenari diversi che dovrebbero essere considerati e descritti per quanto riguarda eventuali interferenze tra i due fenomeni, soprattutto nella ipotesi di un evento che possa produrre la concomitanza della messa in movimento delle due frane. Per tali motivi, si è ritenuto necessario procedere alla richiesta di una documentazione integrativa, approfondita, formulata secondo i quesiti di seguito esposti : In generale 1. Venga attentamente valutata la situazione venutasi a creare a seguito della presenza di una nuova frana in sinistra idrografica del Torrente Borsoia (Malolt), la cui fronte si contrappone a quella della frana oggetto di intervento. In tale contesto vengano proposti interventi che conducano a condizioni di stabilità accettabili su ambedue i versanti e vengano definite eventuali priorità di intervento nella considerazione di un possibile evento che veda l attivazione contemporanea delle due frane. 2. Il Proponente dovrà tener conto, negli elaborati integrativi, delle richieste di approfondimento avanzate dall Autorità di Bacino. 3. Dal momento che tutti i precedenti e importanti interventi operati nell area di frana di Borsoi sono risultati non risolutivi, vengano affinate ed approfondite le indagini geologiche, geotecniche e idrogeologiche che individuino le cause reali e le modalità di deformazione dei movimenti franosi, e che indichino le direzioni progettuali da seguire per eliminare e/o contrastare le cause. Le soluzioni progettuali scelte dovranno essere in linea con le risultanze degli studi geologici e con i suggerimenti da questi scaturiti. 4. In ordine agli interventi proposti lungo gli alvei torrentizi, vengano ripresentati i relativi elaborati dove dovranno essere indicate con maggior dettaglio le aree di intervento e contermini, i volumi di scavo, le modalità operative, gli effetti sul deflusso delle acque e del trasporto solido. Relativamente al Quadro Programmatico 5. Il paragrafo 2.2. L inquadramento dell opera nel quadro normativo dovrà essere aggiornato con le ultime disposizioni quali la D.G.R.V. n 527 del /20

5 6. Dovrà essere approfondito e commentato il quadro di raffronto fra il progetto ed il P.T.R.C. con particolare attenzione alle tavole tematiche: Tav. n 1 Difesa del suolo Tav. n 2 Ambiti naturalistico - ambientali e paesaggisti Tav. n 7 Sistema insediativo ed infrastrutturale storico e archeologico tav. n 5 Ambiti per la istituzione di parchi e riserve regionali naturali ed archeologici ed aree di massima tutela paesaggistica Tav. n 10 Valenze storico, culturali e paesaggistiche e ambientali. 7. Venga prodotto e commentato il quadro di raffronto fra le opere di progetto ed i seguenti Strumenti di Pianificazione e di Settore: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale P.T.C.P. - Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico P.A.I. - Carta Archeologica del Veneto, Piano Faunistico del Veneto, Piano di Tutela delle Acque P.T.A. - Piano Regolatore Generale dei comuni interessati P.R.G., ovvero PATI o PAT se adottati. Piano di Zonizzazione Acustica dei comuni interessati. 8. Venga prodotto e commentato il quadro di raffronto fra le opere di progetto ed il quadro vincolistico vigente con particolare riferimento all area del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. 9. Vengano contro dedotte le osservazioni di Enti pubblici e di privati ad oggi pervenute. In riferimento al Quadro Progettuale 10. Venga prodotta una compiuta descrizione delle alternative di progetto completa della relativa analisi comparata. 11. Dovranno essere acquisiti tutti i dati progettuali e tutte le indagini sperimentali relativi alle opere di stabilizzazione effettuate in passato sull area di frana del Borsoia, inserendoli all interno dei nuovi elaborati di progetto, e producendo una analisi critica di confronto con le nuove condizioni e la nuova progettualità. 12. Venga approfondita la conoscenza geologica e geotecnica delle diverse aree oggetto di intervento, oltre all area delle frane del Borsoia. 13. Vengano dettagliate in maniera più approfondita ed esauriente le opere previste per la sistemazione del Torrente Borsoia, in particolare per la messa in sicurezza sia nella parte alta sia al piede dove è necessario riaprire l alveo del torrente. In particolare le opere previste in progetto, come briglie, drenaggi, ecc., dovranno essere descritte più dettagliatamente e con un preciso collegamento all area dove viene prevista la loro realizzazione, al di là della semplice descrizione della tipologia. 14. Vengano rivalutati ed approfonditi i parametri geotecnici dei terreni mobilitati. 15. Vengano dettagliate in maniera più approfondita le opere previste per la sistemazione del Torrente Desedan, in particolare per le opere di contenimento e le due briglie, evidenziando gli impatti sul deflusso e il trasporto solido. Venga più dettagliatamente affrontato il problema della stabilità del ponte sulla strada statale 51, considerando l adozione di interventi di stabilizzazione del fondo alveo nella fascia di fondazione, e di difesa idraulica contro l attività della corrente fluviale e del trasporto solido. 16. Venga prodotto il cronoprogramma dei lavori dettagliato secondo i due interventi previsti in progetto. 17. Venga specificata l attività di manutenzione degli alvei dopo l attuazione degli interventi previsti, anche alla luce delle variazioni eventualmente riportate nei nuovi elaborati di progetto. 18. Venga prodotto il piano di cantierizzazione dell opera afferente al traffico ed alla viabilità interna ed esterna impegnata dai mezzi di cantiere, mediante la redazione di elaborati grafici e di una relazione 5/20

6 illustrativa che ne evidenzi in maniera finita i possibili impatti e le relative mitigazioni assunte per ogni singola componente ambientale; il tutto inteso come piano di massima. 19. Venga compiutamente descritta l articolazione delle attività necessarie alla realizzazione dell opera in fase di cantiere e di quelle che ne caratterizzano la fase di esercizio. 20. Venga prodotta l analisi economica dei costi e dei benefici attesi dalla realizzazione delle opere di progetto, anche alla luce degli approfondimenti e delle variazioni progettuali eventualmente proposte. 21. Venga chiarito quanto evidenziato a pag 14/41 del Quadro Progettuale in merito all opera prevista nel Borsoia identificata come demolizione delle pile di ponte. 22. Venga valutata la possibilità e la fattibilità di una viabilità alternativa a quella attuale, anche in relazione al carico del traffico dovuto alla circolazione di mezzi pesanti. In riferimento al Quadro Ambientale 23. Vengano evidenziate le conseguenze delle opere previste, sia sul Borsoia che sul Desedan sulla fauna e sugli equilibri negli habitat interessati, tenendo anche conto delle richieste formulate dalla Direzione Regionale Pianificazione territoriale e Parchi, richieste in data 18/02/ Dovrà essere compiutamente approfondita la caratterizzazione e l analisi relativa alle seguenti componenti ambientali: atmosfera (qualità dell aria e caratterizzazione meteo climatica), suolo e sottosuolo, acqua superfiale e sotterranea, ecosistemi, salute pubblica, rumore e vibrazioni, specialmente in fase di cantiere. 25. Venga prodotta una relazione afferente alla qualità dell acqua specifica per i torrenti interessati dalle opere di progetto stimata su dati attuali (quelli previsti a pag. 22/41 del quadro ambientale si riferiscono all anno 2002). 26. Venga prodotta la Relazione Paesaggistica in conformità alle disposizioni contenute nel D.P.C.M Vengano approfonditi gli impatti in fase di cantiere relativamente a: rumore, polveri, traffico. In data Giugno 2010 il Proponente ha fornito nuovi elaborati contenenti le risposte soddisfacenti alle richieste formulate dalla Commissione, che sono di seguito illustrate in maniera sintetica. Richiesta 1 : Sono stati prodotti : una analisi storica dell evento ed inoltre uno studio geologico e idrogeologico, un approfondimento sulla dinamica degli eventi franosi, una proposta progettuale di messa in sicurezza del conoide di accumulo frana Malolt mediante riprofilatura pareti, la stabilizzazione di pendii e drenaggi. Richiesta 2 : E stato fatto uno studio sulla evoluzione della frana Borsoi nel periodo e sulla interferenza con la seconda frana. Richiesta 3 : Reperimento di tutte le precedenti indagini geologiche ed idrogeologiche svolte sulla frana Borsoi (ANAS 2001, Veneto Strade 2005), approfondimento ed integrazioni delle stesse attualizzate al 2010 e ritenute quindi pienamente esaustive. Nuova caratterizzazione della frana Malolt e studio della dinamica del movimento franoso. Richiesta 4 : E stato sviluppato l intero progetto (elaborati grafici e descrittivi) ad un livello di dettaglio di progetto definitivo sia per la fase costruttiva che di esercizio (studio idrologico, idraulico e trasporto solido). 6/20

7 Richiesta 5 : I progetti sono stati inseriti ed analizzati nel quadro normativo vigente. Richiesta 6 : E stato analizzato sia il PTRC del 1992 che il nuovo PTRC nuovo adottato dalla Giunta regionale n.372 del 17/02/09. Richiesta 7: Sono stati analizzati tutti i piani richiesti. Richiesta 8: E stato analizzato il Piano del Parco, il nuovo Masterplan (comprese tavole di sintesi ed analisi). Richiesta 9: Le revisioni del progetto e del SIA sono state sviluppate ad un grado di dettaglio adeguato. Richiesta 10: E stata prodotta una analisi di alternative progettuali idrauliche e costruttive e relativa comparazione. Richiesta 11: Sono state reperite tutte le precedenti indagini geologiche ed idrogeologiche svolte sulla frana Borsoi (ANAS 2001, Veneto Strade 2005); è stato prodotto un approfondimento sulla nuova progettazione al Richiesta 12: Sono state integrate tutte le conoscenze geologiche e geomorfologiche dei siti oggetto di intervento. Richiesta 13: E stato sviluppato il progetto di sistemazione e riapertura dell alveo torrente Borsoia nel tratto in frana con elaborati grafici e descrittivi ad un livello di dettaglio di progetto definitivo sia per la fase costruttiva che di esercizio. Richiesta 14: Sono state reperite tutte le precedenti indagini geologiche ed idrogeologiche svolte sulla frana Borsoi (ANAS 2001, Veneto Strade 2005). Richiesta 15: L intero progetto è stato sviluppato ad un livello di dettaglio di progetto definitivo sia per la fase costruttiva che di esercizio; in particolare è stata sviluppata una proposta progettuale che integra e mette in sicurezza le recenti opere di stabilizzazione del fondo alveo Desedan, realizzate dal Genio Civile, in corrispondenza del ponte SS 51. Richiesta 16: E stato sviluppato un adeguato cronoprogramma degli interventi di progetto e gestione dell opera. Richiesta 17: E stata individuata la procedura e le modalità di manutenzione degli alvei nel periodo di concessione. Richiesta 18: E stato redatto uno specifico studio della cantierizzazione delle opere comprendente la viabilità interna ed esterna, mezzi di cantiere, traffico, impatti e mitigazioni. Richiesta 19: E stato prodotto uno specifico studio della cantierizzazione delle opere comprendente l articolazione delle attività di cantiere e successivo esercizio. E stato previsto un sistema di lavaggio dei mezzi di cantiere. Richiesta 20: E stata prodotta una specifica analisi costi-benefici. Richiesta 21: Sono stati forniti i chiarimenti con l integrazione della fase progettuale relativa al rifacimento del ponte Palughetto. 7/20

8 Richiesta 22: E stato fornito uno specifico studio della cantierizzazione delle opere comprendente le fasi costruttive e di gestione, la viabilità interna ed esterna, mezzi di cantiere, traffico. Non è stata presa in considerazione una viabilità alternativa all attuale tracciato della strada. Richiesta 23: Le tematiche sono state analizzate nella descrizione del quadro ambientale (stato di fatto e possibili impatti). Le risposte alle richieste della Direzione Pianificazione territoriale e Parchi sono state inserite nella Valutazione di incidenza, già presentata in data aprile Richiesta 24: Le tematiche richieste sono state sviluppate e analizzate nel quadro ambientale (stato di fatto e possibili impatti). Richiesta 25: I dati sono stati ampiamente analizzati nella descrizione del quadro ambientale (stato di fatto e possibili impatti) valutando l indice IBE (indice Biotico esteso) e L IFF (Indice di funzionalità fluviale) con aggiornamento ad Aprile Richiesta 26: E stata redatta la relazione paesaggistica. Richiesta 27: gli approfondimenti richiesti sono stati riportati nella descrizione del quadro ambientale (stato di fatto e possibili impatti). Quadro di Riferimento Programmatico Il Proponente svolge un ampia analisi della normativa vigente al fine di verificare la coerenza del progetto con la stessa. e all analisi delle interferenze delle opere con le aree naturali protette e i principali vincoli ambientali. Di seguito viene fornito l elenco dei principali strumenti di pianificazione a livello comunale, regionale e di bacino considerati: Piano territoriale regionale di coordinamento (PTRC), Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della provincia di Belluno, Rete Ecologica Natura 2000, Piano del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Piano Faunistico Venatorio Regionale, Piano Faunistico Venatorio Provinciale, Piano di Gestione delle Risorse Idriche, Piano di Assetto Idogeologico (PAI), Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi orientali, Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del bacino del Fiume Piave, Piano di tutela delle acque (PTA), Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell Atmosfera, Piano Regionale Attività di Cava (P.R.A.C.), Carta Archeologica, Piano di Assetto intercomunale longaronese, Piano regolatore del Comune di Longarone, Piano di Assetto Territoriale Intercomunale (PATI), Piano regolatore del Comune di Chies d Alpago, Piano regolatore del Comune di Tambre d Alpago, Piano regolatore del Comune di Puos d Alpago, Piano di zonizzazione acustica dei Comuni di Longarone, Chies D Alpago, Tambre d Alpago, Puos d Alpago. In particolare: Rete Ecologica Natura 2000 Gli interventi in progetto previsti per il torrente Desedan interessano direttamente il sito IT SIC/ZPS Dolomiti Bellunesi e Feltrine mentre il sito più vicino è il SIC IT Val Tovanella Bosconero. Il progetto relativo al torrente Borsoia invece non interessa nessun sito della Rete Natura 2000; i siti più vicini sono: IT Monte Dolada versante Sud-est IT Lago di Santa Croce. 8/20

9 Piano regolatore del Comune di Longarone Il progetto interessa esclusivamente la zona del torrente Desedan e le relative sponde ed interessa esclusivamente aree agricole o zone E. Piano regolatore del Comune di Chies d Alpago Gli interventi in progetto si sviluppano maggiormente lungo l alveo del torrente Borsoia, che nel Piano regolatore è sottoposto a vincolo delle fasce di rispetto dei corsi d acqua (150 metri) previsto dalla legge 431/85. Inoltre vengono interferite zone agricole (E2-E3) attualmente disciplinate dalla L.R. 4/2008 che ha modificato, in parte, le precedenti leggi regionali come ad esempio la 18/2006, la 11/2004 e al 24/1985. Piano regolatore del Comune di Tambre d Alpago Gli interventi in progetto ricadono prevalentemente in zona agricola E.1.2. e zone boscate E.1.3. Piano regolatore del Comune di Puos d Alpago Gli interventi in progetto ricadono esclusivamente nell alveo del torrente Borsoia, entro il limite di rispetto delle fasce fluviali. Quadro di Riferimento Progettuale Come in precedenza anticipato, gli interventi programmati dalla Regione sono localizzati nelle aree dell Alpago Cansiglio per quanto concerne il Torrente Borsoia. Si tratta di interventi di messa in sicurezza del torrente Borsoia la dove vi è una realtà ambientale che presenta notoriamente situazioni di fragilità a causa di fenomeni franosi che interessano da anni la zona mettendo perciò in serio rischio gli abitati oltre che compromettere là ordinaria funzionalità dei deflussi delle acque che scendono a valle. Per quanto riguarda il Torrente Desedan, non si configurano particolari rischi di carattere idraulico. In sintesi gli interventi programmati sono : Torrente Borsoia (11 interventi) 1. sistemazione del corpo della frana di Borsoi ( mq. circa) mediante regolazione del pendio, drenaggi e canali di raccolta acque piovane e piantumazione essenze arboree; 2. manutenzione straordinaria del tratto di frana Borsoi, già sistemata nel , per il tratto immediatamente a monte della SS 422, mediante pulizia e riattivazione dei drenaggi esistenti; 3. sistemazione del corpo della frana di Malolt prospiciente il torrente Borsoia ( m 2 circa) mediante regolazione del pendio, drenaggi e canali di raccolta acque piovane e piantumazione essenze arboree; 4. ricalibratura del tratto del Borsoia (360 ml.) ostruito dalla frana mediante apertura dell alveo, costruzione di soglie di fondo in massi naturali e protezione spondale con scogliere di tipologia simile a quella già realizzata in sinistra idraulica nel tratto di torrente appena a monte del ponte Palughetto; 5. realizzazione di un nuovo ponte presso Palughetto in struttura mista acciaio calcestruzzo ad unica campata, posizionato appena a valle di quello esistente, nonché demolizione del vecchio ponte; 6. ricalibratura dell alveo del Borsoia a monte del T. Boccolana e tra la confluenza dello stesso e il ponte di Cornei; 7. ricalibratura dell alveo del Boccolana tra il ponte Codenzano e confluenza col Borsoia; 8. realizzazione di una soglia in c.a. a difesa delle pile del ponte di Cornei; 9. pulitura e regolazione dell alveo del T. Tesa nel tratto a monte della confluenza con il Borsoia; 10. riconfigurazione della geometria della confluenza tra Borsoia e Tesa; 11. ricalibratura dell alveo del Tesa a valle della confluenza del Borsoia. Torrente Desedan (7 interventi) 1. realizzazione di soglia in calcestruzzo a valle del ponte sulla strada S.S. 51; 9/20

10 2. realizzazione di soglia in calcestruzzo e pietrame, circa 800 m a monte del ponte sulla strada S.S. 51; 3. realizzazione di soglia in calcestruzzo e pietrame, circa 1100 m a monte del ponte sulla strada S.S. 51; 4. realizzazione di un opera di protezione dell esistente guado di S. Martino, posizionato circa 550 m a monte del ponte SS51, mediante manufatto trasversale carrabile a raso in calcestruzzo e pietrame con profilo a corda molla ; 5. ricostruzione e protezione della pista di collegamento fra il guado di S. Martino ed il poligono di tiro (sentiero CAI n 505); 6. ricalibratura dell alveo nel tratto compreso fra la prima soglia di monte ed il ponte della SS 51; 7. ricostruzione della scogliera di protezione spondale in destra idraulica, posizionata al piede della banca di fronte al poligono di tiro, per una estesa di circa 250 ml. Gli interventi proposti sono inseriti in un contesto idraulico ed idrogeologico, che com è si è detto presenta un delicato equilibrio poiché le zone considerate sono estremamente sensibili al dissesto idrogeologico. Gli interventi progettuali sul torrente Desedan e sul torrente Borsoia ricadono in zona a rischio geologico P3 e P4. Tutte le precitate opere saranno oggetto di manutenzione per l intero periodo di durata della Concessione, è prevista altresì la loro ultimazione e collaudo anticipati come si evince dal Cronoprogramma in allegato alla documentazione trasmessa con la presente. L opera di manutenzione prevista per questa tipologia di opere idrauliche consiste principalmente nella pulizia e nell asporto del materiale solido che annualmente va a depositarsi nei tratti riprofilati e che sono preposti a questo fine. In questo modo si ripristinano periodicamente le condizioni iniziali di progetto e quindi si garantisce la costante sicurezza idraulica e la salvaguardia nel tempo delle infrastrutture coinvolte. Sul torrente Desedan si trovano alcune zone a pericolosità valanghiva P2 e P3, mentre sul torrente Borsoia non sono presenti aree a pericolosità valanghiva. Successivamente alla richiesta integrazioni formulate dalla Commissione, il Proponente ha inserito negli interventi anche la sistemazione e messa insicurezza della frana di Malolt. Alternative di progetto Opzione O Il Proponente afferma che le scelte progettuali assunte, dopo un primo esame del problemi riscontrati, sono volte a dare delle soluzioni che possano durare nel tempo. Per il Desedan una alternativa soluzione progettuale può prevedersi evitando la pesante ricalibratura dell alveo, ignorando sic et simpliciter la probabilità di un evento di trasporto di massa. Ma questo atteggiamento dipende da quanto si ritenga remota la possibilità dell avvento di una colata di detriti. Una volta che si sia accettata l evenienza come possibile, la soluzione proposta appare la più idonea alla salvaguardia di infrastrutture ed insediamenti. Anche per il guado può essere valida, a rigore, la soluzione 0, che comporta la conservazione dello stato di fatto, col ripristino della strada ogni qual volta questa venga portata via dalla corrente. Tuttavia il Proponente ritiene che questa soluzione non sia accettabile, atteso che il guado è molto utilizzato. Infatti la soluzione progettuale che si propone, una pista che venga tracimata solo dalle piene più importanti e resista comunque ad esse, sarebbe utilizzabile per periodi più lunghi e richiederebbe minore tempo e impegno economico per le operazioni di ripristino. Per quel che concerne il Borsoi, fatto salvo il ripristino della frana, si possono facilmente individuare due alternative alle proposte progettuali fin qui avanzate. Per il ponte di Palughetto, sarebbe possibile assicurare una certa sicurezza all opera realizzando degli interventi di ripristino delle difese idrauliche presenti nell intorno del ponte. Quanto alla ricalibratura delle aste terminali dei torrenti, un criterio di intervento alternativo potrebbe consistere nel ricalibrare le sezioni solo nella misura strettamente necessaria al deflusso delle portate di piena, intervenendo per il controllo solido nella parte medio alta dei bacini. Tuttavia, per la particolare instabilità generalizzata del territorio dell Alpago il Proponente afferma che dovrebbero essere 10/20

11 necessarie delle risorse ingenti per poter controllare il trasporto solido, queste inoltre potrebbero rivelarsi, oltre che dispendiose, meno efficaci rispetto alla ricalibratura proposta, che ha il pregio di prevedere di far posto al materiale laddove questo già allo stato di fatto si deposita naturalmente. Briglie scatolari nel tratto in frana T. Borsoia Per il tratto d alveo del torrente Borsoia, ostruito dalla frana del 2000, può essere pensata, al posto delle soglie in pietrame a ravvicinate, una soluzione che preveda la realizzazione di briglie scatolari atte a creare pochi salti idraulici ma di elevata altezza ( m). Questa soluzione innanzi tutto presenta il problema di dover demolire la scogliera e le soglie in pietrame di recente realizzazione che si dimostrano efficienti, funzionali e di notevole pregio ambientale e paesaggistico. In secondo luogo la creazione di pochi ma elevati salti idraulici rappresentano delle interruzioni della continuità idro-biologica del torrente, creando ostacoli alla risalita della ittiofauna. A detta del Proponente, la soluzione proposta invece va a creare piccoli salti di fondo a breve distanza, realizzati con pietrame naturale, che garantiscono la continuità idrobiologica del torrente diminuendo l impatto ambientale e paesaggistico della sistemazione. Piazzale deposito Torrente Desedan In sede di elaborazione della soluzione progettuale, il Proponente ha valutato anche la possibilità di creare un grande piazzale di deposito nel torrente Desedan, nella zona a monte dei ponti ferroviario e stradale, al posto delle soglie previste in progetto. Questa problematica è stata approfonditamente indagata e sviluppata in relazione idraulica, ed a valle di tutte le elaborazione appare che tale soluzione non sia preferibile in quanto genera effetti erosivi localizzati nei pressi dei restringimenti che risultano di non trascurabile entità e difficilmente controllabili. Rampe in pietrame Una soluzione alternativa alle soglie in calcestruzzo e rivestimento in pietrame proposte può essere rappresentata dalla costruzione di rampe costruite interamente in pietrame naturale atte a raccordare un salto di fondo prestabilito. Un opera di questo tipo, pur presentando il vantaggio di un miglior inserimento naturalistico, risulta di scarsa affidabilità tecnica e ridotta durabilità. Date le caratteristiche morfometriche dei torrenti in oggetto, già un evento di piena non estremo, ma comunque che si accompagna ad un rilevante fenomeno di trasporto solido, è in grado di danneggiare e modificare la geometria planimetrica, ma soprattutto altimetrica dell opera, andando a modificare pesantemente il regime idrodinamico di deflusso progettato. Soglie in pietrame Un altra alternativa che il Proponente considera alla soglia in calcestruzzo può essere rappresentata da una semplice soglia in pietrame naturale i cui massi sono tenuti legati assieme da una cucitura realizzata con corda in acciaio ancorata a pali in legno infissi a valle della soglia stessa. Analogamente alla rampa in pietrame, si sostiene che una soglia di fondo di questo tipo presenta una scarsissima resistenza e durata risultando assolutamente inefficace a conservare per lungo tempo una geometria plano altimetrica predefinita e resistere a piene e colate anche di modesta entità. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TORRENTE DESEDAN Sintesi delle opere progettuali Lo scopo principale dell intervento progettato è la ricalibratura dell alveo, la sua regolarizzazione idraulica con inserimento di alcune soglie e la formazione di un attraversamento stabilizzato per la comunale che unisce Faè a Fortogna. È inoltre prevista la ricostruzione di una difesa spondale che nella zona mediana sostiene un bancone detritico ove esistono ruderi di strutture industriali di trattamento delle ghiaie e dove passa un acquedotto comunale. Con la realizzazione dei lavori si renderà stabile una traccia stradale spondale che dalla strada per Faè, in sinistra, permetterà il raggiungimento del bancone sopra citato; la struttura stradale è in buona parte già 11/20

12 esistente, ma è mancante in alcuni tratti in sponda sinistra. A regolarizzazione del flusso idraulico è prevista la realizzazione di tre soglie in calcestruzzo di cui la più bassa appena a valle del ponte sulla SS, e la più alta a valle del bancone che sostiene i ruderi industriali, sul tracciato della nuova pista di servizio. Il guado attuale sarà sostituito da una soglia larga 5 m con superficie di massi annegati nel calcestruzzo, mentre nel punto più basso è prevista la realizzazione di una finestrature trasversale che permetterà il deflusso delle acque nelle piene normali senza la sospensione della praticabilità del guado, che risulterà sommerso solo in occasione di piene eccezionali. La messa in sicurezza della parte bassa del torrente Desedan sarà garantita mediante interventi di riprofilatura dell alveo e risagomatura delle sezioni per un tratto di circa 1150 m, a monte dei ponti ferroviario e stradale. La soluzione progettuale adottata porterà all obiettivo fondamentale di minimizzare le opere necessarie, posizionandole proprio dove servono di più e dove sono più facilmente accessibili. Saranno realizzate due soglie, la prima presso quota 521 m s.l.m. con un salto di fondo pari ad 1.5 m, la seconda presso quota 497 m s.l.m. con un salto di 1.7 m.. A monte della prima delle due soglie, all altezza del poligono di tiro, è contestualmente prevista la realizzazione di 250 m di protezione spondale in scogliera da realizzare con massi sciolti, onde preservare i terrazzamenti in destra dall erosione al piede. Contestualmente alla realizzazione delle soglie e alla riprofilatura d alveo, il progetto prevede il ripristino della continuità dell esistente pista di accesso al poligono di tiro, nonché censita come sentiero CAI n 505, mediante ricostruzione della sagoma nei tratti attualmente distrutti e protezione spondale in scogliera nei punti esposti alla corrente. Realizzazione del guado Per la sistemazione del guado che attraversa il torrente intorno a quota 480 m s.l.m. sarà realizzata un opera di stabilizzazione del rilevato stradale che si adatti alle esigenze di deflusso, sia liquido che solido, del corso d acqua in questione. Sarà costituita da una struttura in c.a. a raso con profilo a corda molla che presenti nella parte centrale una gàveta carrabile dimensionata per permettere il passaggio di mezzi fino a 3.5 tonnellate anche durante eventi di piena ordinaria. A monte della gàveta saranno posizionate delle file di massi ciclopici con lo scopo di proteggere la stessa da intasamenti dovuti a trasporto solido in piena. La sede stradale, posata su un opportuno getto in cls armato, sarà costituita da un selciato in cls e pietra. La zona centrale, ove si trova la gàveta carrabile, sarà realizzata con profilati tipo HE in acciaio grezzo opportunamente ancorati alle strutture verticali in calcestruzzo per evitarne l asportazione in piena. Tale struttura, fondata per quanto necessario, sarà sormontabile nel caso di portate liquide superiori a quelle smaltibili dalla gàveta. Contestualmente alla realizzazione dell opera, si prevede di abbassare l alveo a valle del manufatto di 2.5 metri. In totale si prevede l asportazione, nell intero tratto di valle, di circa m 3 di materiale solido dall alveo del torrente Desedan. Protezione ponte ferroviario e S.S. n 51 La soluzione prevista nella zona dei ponti stradale e ferroviario consiste nella realizzazione di un taglione di valle alle pile del ponte stradale, del tutto simile alle soglie previste a monte, che fissi la quota delle pile stesse con contestuale protezione dallo scalzamento del selciatone in massi e calcestruzzo recentemente realizzato dal Genio Civile di Belluno. Sarà inoltre estesa l apertura dell alveo e allargato il selciatone esistente. Tale allargamento dell alveo appare necessario per la sicurezza idraulica e delle infrastrutture esistenti: una piena, anche di modesta entità, oggi è costretta a passare solamente attraverso due campate del ponte stradale, che di fatto rappresenta un pericolosissimo imbuto al flusso di piena. Con questa soluzione viene omogeneizzata la larghezza d alveo utile a circa 60 m, sia a monte dei ponti che sotto le campate stesse, eliminando in questo modo il pericoloso imbuto di cui sopra. Il materiale di scavo previsto sarà di circa m 3, prevalentemente costituito da matrice calcareadolomitica di buona qualità, con una certa valenza economica per il riutilizzo come inerte per calcestruzzi o altre lavorazioni di pregio. Negli elaborati di progetto viene descritto il progetto di cantierizzazione delle opere e lo sviluppo delle stesse. 12/20

13 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TORRENTE BORSOIA L intervento alla frane di Borsoi e Malolt I lavori in progetto hanno caratteristiche analoghe ai lavori già eseguiti nella parte alta della frana di Borsoi e consistono in: prolungamento ed integrazione delle canalizzazioni di scolo realizzate nella parte alta della frana seguendo i percorsi naturali che si sono creati nel tempo, al fine di condurre le acque in alveo del torrente. Gli scoli di drenaggio sono realizzati con scavo della canaletta e rivestimento della stessa con pietrame a secco; riprofilatura dei corpi di frana con asporto di materiale in eccesso al fine di realizzare il nuovo corso del Borsoia e degli scoli laterali. La riprofilatura interesserà tutto il corpo basso di frana ed una parte minore del corpo mediano, a monte della SP, inoltre si realizzerà un analogo intervento per la parte basale di accumulo della frana del Malolt; ricalibratura dell alveo del Borsoia nel tratto fra la zona dell acquitrino ed il ponte Palughetto; in questo tratto si integra il lavoro eseguito in occasione del primo intervento con analoghi lavori di allungamento della difesa spondale in massi che ora sarà realizzata anche in sponda destra, l intervento sarà integrato con l esistente, mantenendo la stessa tipologia della difesa spondale in massi stabilizzata e collegata con traverse conformate a salti di fondo in massi. Riapertura dell alveo Il tratto interessato si estende per circa 360 m, superando un dislivello di circa 30 m (pendenza media = 8%) a partire da quota 570 m s.l.m in corrispondenza della zona paludosa di monte fino a quota 540 m s.l.m. poco prima del ponte Palughetto. Negli anni è stata realizzata una scogliera di difesa della sponda sinistra per un estensione di circa 130 m che si sviluppa lungo la parte terminale del tratto in questione. L opera è stata realizzata dal Genio Civile nell ambito delle opere emergenziali per la messa in sicurezza della sponda sinistra minacciata dall erosione al piede causata dallo spostamento verso sinistra dell alveo Borsoia a seguito dell evento franoso del Per il Proponente appare opportuno adottare la tipologia di sistemazione in scogliera e salti di fondo ad entrambe le sponde e quindi a tutta l estensione del tratto ostruito dalla frana, anche per non andare a demolire inutilmente la sistemazione già realizzata in sinistra che si presenta funzionale. In definitiva l opera di progetto per questo tratto di torrente consiste in: allargamento dell alveo per riportarlo alle dimensioni ante-frana con una larghezza della savanella centrale variabile da 15 a 20 m. L allargamento delle sezioni sarà realizzato scavando il piede della frana, con le opportune cautele, quindi quasi completamente a carico del versante in destra idraulica; protezione della sponda destra in scogliera a massi naturali di II categoria posati a corsi regolari e compatti con pendenza del paramento di 1:2 e con l inserimento di un geotessuto lungo l interfaccia di separazione scogliera-terreno in situ. La tipologia della scogliera è del tutto identica a quella già realizzata in sponda sinistra; prolungamento della nuova sezione così ottenuta anche per il tratto di monte fino alla zona paludosa per aprire l intera estensione d alveo ostruito; riprofilatura dei versanti laterali con pendenza 2:5, intervallate da banche sub-orizzontali che hanno il duplice scopo di aumentare la resistenza e la stabilità dell intero versante, nonché funzionare come piste di servizio per la costruzione prima e le manutenzioni poi; sistemazione del fondo alveo mediante la successione, a distanze variabili, di soglie realizzate in massi maturali squadrati posati a corsi regolari in modo da formare dei salti di fondo di modesta altezza (circa cm). Le soglie saranno fondate sopra un geotessuto di separazione con il terreno naturale sottostante con lo scopo di impedire l asportazione del materiale fino al di sotto delle soglie, evitando quindi il progressivo sprofondamento delle stesse e quindi un aumento delle pendenze longitudinali; protezione al piede delle soglie con pietrame naturale per una lunghezza di almeno 5 m lungo l alveo; 13/20

14 risanamento morfologico della zona paludosa di monte mediante lo scavo di un canale centrale con lo scopo di ripristinare una pendenza di scorrimento longitudinale, ora completamente assente, e di conseguenza drenare le aree poste a lato dello stesso; profilo longitudinale risultante dell intero tratto sistemato con pendenza variabile da 2% a 5% a partire da monte verso valle. Rifacimento del ponte presso Palughetto In località Palughetto il torrente Borsoia viene attualmente sovrappassato grazie ad un ponte a tre campate le cui pile e spalle sono realizzate da una struttura in pietrame. Dall analisi della situazione attuale appaiono i segni di degrado tipici di queste strutture dovuti principalmente ad agenti di tipo atmosferico o a carente perizia in fase di costruzione (quali percolazioni d acqua, nidi di ghiaia, mancanza del copriferro). Le spalle del nuovo manufatto saranno impostate pochi metri a valle di quelle attuali e verranno eliminate le pile intermedie, attraversando cioè l intera tratta mediante un unica luce. Nel complesso il muro di sponda si presenta in buone condizioni di funzionalità e stabilità e può essere quindi mantenuto in opera funzionando quindi anche da difesa della nuova spalla destra. La nuova spalla sinistra sarà invece posizionata lungo la sponda non rivestita e sarà quindi necessaria una nuova scogliera di protezione della sponda e della spalla contestualmente. Il ponte sarà rappresentato da una struttura di ingombro planimetrico 42 m x 13.5 m, cui aggiungansi gli approdi nelle spalle. L impalcato è stato concepito come una struttura mista acciaio-calcestruzzo, che è la tipologia più economica in un range di luci che va da 36 metri fino a 100 metri da appoggio ad appoggio. Da un punto di vista progettuale la spalla non presenta caratteri di spicco, corrispondendo grosso modo al prototipo standard per manufatti di questo tipo e di questo impegno strutturale. Sul corpo spalla si intestano poi le sagome minori del paraghiaia, dei dispositivi d appoggio e delle protezioni laterali delle terminazioni della struttura metallica. I pali, in tutto 14 per ciascuna spalla, distano l uno dall altro non meno di 3 diametri lungo tutte le congiungenti. Ricalibratura degli alvei nella parte medio bassa Nel progetto si ritiene necessario intervenire per scongiurare l eventualità che l eccessivo trasporto solido renda le sezioni d alveo insufficienti al deflusso delle acque nel corso degli eventi di piena. Ciò si può ottenere aumentando il volume disponibile per il deposito del materiale trasportato dalla corrente, rendendo la forma delle sezioni più regolare e compatta di quella attuale, regolarizzando l andamento del profilo longitudinale e prevenendo l arresto di materiale solido alle confluenze. Il Proponente sostiene quindi necessario un intervento di profilatura che dovrà essere molto più esteso di quello strettamente necessario a garantire il deflusso della sola portata liquida. L andamento del talweg del Borsoia a monte della confluenza col Boccolana partirà dalla quota attuale, e il profilo del fondo dell alveo verrà solo reso più regolare, assestato su una pendenza costante. Lungo tale asta del torrente si interverrà quindi prevalentemente regolando la sezione trasversale d alveo, per migliorare le condizioni di deflusso e creare lo spazio disponibile all arresto del materiale solido portato dalla corrente. La linea di fondo alveo del T. Boccolana sarà invece depressa in media di 1.5 m dalla confluenza fino a 140 m a monte del ponte tra Codenzano e Palughetto. L asta terminale del Boccolana sarà quindi ricalibrata secondo la nuova linea del talweg, adottando sezioni trasversali della larghezza media di 20 m circa, e conformate in modo da rendere ottimale il deflusso dell acqua e contrastare lo spogliamento della corrente. La ricalibratura dell alveo interesserà anche le sezioni in corrispondenza del ponte tra Codenzano e Palughetto. L alveo del Torrente Borsoia tra la confluenza col Torrente Boccolana e il ponte di Cornei sarà ricalibrato dando alle sezioni trasversali una larghezza progressivamente crescente, mediamente la larghezza di tali sezioni sarà di 50 m circa. L andamento della linea di fondo alveo sarà caratterizzata da una pendenza costante, la sezione a valle della confluenza col Boccolana avrà la stessa quota del fondo del torrente che si immette nel Borsoia, mentre a monte del ponte si lascerà invariata la quota del fondo dell alveo, rispettando il vincolo imposto dalla presenza delle fondazioni del ponte di Cornei. A valle del ponte di Cornei si realizzerà una soglia con lo scopo principale di evitare lo scalzamento delle pile del ponte. 14/20

15 Sarà quindi effettuato un importante lavoro di riprofilatura delle sezioni nel tratto del Borsoia a valle del ponte, ove sarà conferita alle sezioni d alveo una larghezza media dell ordine di 80 m e sul Tesa a valle della confluenza, creando sezioni larghe in media 90 m. Il Tesa a monte della confluenza manterrà invece pressoché immutata la quota di fondo alveo, e si prevede solo la realizzazione di un leggero intervento di pulitura, allo scopo di rendere più regolari sia il profilo longitudinale che le sezioni trasversali del corso d acqua. L alveo sarà riportato a ridosso dell argine presente in sinistra idrografica, così da migliorare l angolo di confluenza. Tutti gli interventi di riprofilatura conferiranno alle sezioni dei torrenti delle forme tali da ostacolare il verificarsi di fenomeni di divagazione della corrente. Più in generale, gli interventi testé descritti sono volti a contrastare la naturale tendenza dell alveo delle aste terminali dei torrenti ad alzare la quota del suo fondo e ad allargarsi, specie all estradosso delle curve, a spese della campagna circostante, erosa dal divagare delle correnti di magra. Protezione del ponte di Cornei Pur essendo fondato in un contesto di alveo caratterizzato da un pesante e generalizzato arresto del materiale solido, il ponte di Cornei appare soggetto allo scalzamento della fondazione ad opera della corrente dovuto ad un fenomeno erosivo localizzato, causato dalla presenza della pila stessa, che investita dalla corrente da luogo ad un vortice a ferro di cavallo che materialmente scava il materiale d alveo alla base della pila. La soluzione prevista per contrastare lo scalzamento delle pile consiste nella costruzione di una soglia in c.a. immediatamente a valle del ponte che permetta di fissare la quota del fondo dell alveo, che non scenderà al di sotto della quota della gaveta. Per tutte le operazioni di risagomatura di progetto delle sezioni, a partire dall apertura dell alveo Borsoia nel tratto ostruito dalla frana, fino al risezionamento dei tratti di valle, è previsto un volume di scavo complessivo pari a m 3. Il Proponente afferma che si tratta di un materiale di matrice marnosa-flyschoide, non adatto ad inerti per calcestruzzi, ma appetibile per il riutilizzo come materiale per riempimenti, rilevati o rinforzi arginali. Di conseguenza la proposta progettuale è che quota parte di questo materiale venga riutilizzato come rinforzo degli argini del torrente Tesa nel tratto che va dal ponte di Puos d Alpago al lago di S. Croce, per i quali è auspicabile un allargamento del corpo arginale (verso campagna) per andare ad irrobustire la banca presente. Quadro di Riferimento Ambientale Negli elaborati il Proponente riporta una sintetica analisi del clima dell area e della qualità dell aria. Ambiente idrico Bacino del Desedan Il torrente Desedan è uno degli affluenti di destra del fiume Piave e nasce nella catena montuosa che circonda l altipiano di Cajada, a sud ovest di Longarone. Le caratteristiche morfologiche principali del bacino sono: Area 16 km2 Lunghezza dell asta principale 7,1 km Quota massima 2500 m s.l.m., quota minima 435 m s.l.m. Altitudine media 1225 m s.l.m. Dal punto di vista morfologico il bacino in questione è caratterizzato dalla presenza di un vasto altipiano che separa la testata dal tratto medio-basso. La rete idrografica risulta essere mediamente ramificata, vista la presenza di una serie di incisioni distribuite sull intera superficie dei versanti del bacino del Desedan. Nella zona del Pian di Caiada questi corsi d acqua tendono, a causa della riduzione delle pendenze, a perdere di univocità con particolare riferimento alla zona a valle della strada silvo-pastorale, che percorre buona parte del pianoro. La principale di queste incisioni è il Ru de Caneva il cui alveo è caratterizzato da sezioni di deflusso scarsamente incise e da estese zone di deposito di materiale sabbioso-ghiaioso. Il tratto intermedio 15/20

16 è caratterizzato da estese zone in erosione con piani di scivolamento delle ghiaie che generalmente assumono una pendenza longitudinale pari a 45 circa. In tale zona viene veicolata la gran parte delle acque raccolte nel bacino che filtrano attraverso i depositi morenici di copertura e riemergono in una zona interessata da profondi dissesti di origine tettonica. Presso il piede di questo enorme scoscendimento il Desedan assume la sua connotazione di corso d acqua principale, andando in seguito ad accogliere il contributo di diversi affluenti minori, sia in destra che in sinistra. Intorno a quota 720 m s.l.m. è inoltre presente una briglia in calcestruzzo armato con griglia di presa sub orizzontale asservita ad una condotta forzata ad uso idroelettrico. Più a valle l alveo assume una connotazione incassata tra gli alti costoni rocciosi con contemporanea presenza di sezioni di deflusso di apprezzabile larghezza. In questa zona il corso d acqua tende a depositare il materiale solido con formazione di diversi terrazzi alluvionali, di altezza variabile, anche di una decina di metri, che con ogni probabilità comportano una certa diminuzione dell efficienza idraulica delle sezioni di deflusso, ad oggi scarsamente incise. In condizioni di magra, a causa dell elevatissima permeabilità del terreno, il deflusso delle acque qui avviene per gran parte in sub alveo. Con questa configurazione il corso d acqua raggiunge il conoide, caratterizzato dalla presenza di infrastrutture viarie, ferroviarie, dalle condotte dell acquedotto, nonché da insediamenti produttivi ed abitativi. Quanto alle infrastrutture ed alle opere di sistemazione presenti nel bacino presso il ciglio dell esteso versante in frana è presente una serie di manufatti ispirati ai criteri di ingegneria naturalistica (fascinate, drenaggi, piantumazioni ecc.) che oggi soffrono la lenta ma ineluttabile avanzata del fronte erosivo. Analoghe sistemazioni si possono trovare a garantire la stabilità dei terrazzamenti più alti (e più antichi) presenti nel tratto vallivo in destra idrografica. L unica opera trasversale di un certo rilievo nel tratto medio-alto del corso d acqua principale è la briglia necessaria ad attingere acqua a scopo idroelettrico, un manufatto in c.a. alto tra i 4 e 5 metri, in buono stato di conservazione. La forma della briglia è di tipo classico e risulta completamente interrata a monte. Bacino del Borsoia Il torrente Borsoia è il principale affluente in sinistra idrografica del fiume Tesa, maggior immissario del lago di Santa Croce. Il suo bacino si estende per una superficie di circa 36 km 2 ; l asta principale ha una lunghezza di circa 6.2 km. La quota massima del bacino è di circa 2240 metri, la quota della sezione di chiusura è pari a 459 m s.l.m. e l altezza media dell intero bacino risulta pari a metri.dal punto di vista idrogeologico il bacino può essere suddiviso in due zone distinte delimitate da una linea nord-sud tracciata all altezza dell abitato di Tambre: la zona di monte comprende la catena montuosa da cui si origina il Borsoia, costituita da nord a sud dai monti Messer, Sestier, Cavallo, Castellat, la zona di valle si estende dagli abitati di Tambre e Borsoi fino alla sezione di chiusura del bacino. Dalla carta dei dissesti della provincia di Belluno emerge immediatamente come la propensione al dissesto sia molto maggiore nella zona di valle mentre la parte più alta del bacino si caratterizza per la presenza di un substrato di rocce calcaree, con copertura detrica. Per quanto riguarda lo scorrimento superficiale sul corpo di frana, questo a seguito dell intervento di ripristino del 2001 è stato collettato nei canali drenanti messi in opera. Nel 2004, invece dopo l evento franoso il sistema di drenaggio è stato completamente danneggiato riportando le condizioni di ruscellamento superficiale originario. Sono stati costruiti due pozzi di captazione della falda che hanno la funzione di abbassare la falda che unitamente al canale di sinistra al corpo di frana. Le acque nonostante gli interventi eseguiti post-evento, durante precipitazioni intense tendono ad avere un ruscellamento diffuso. Come per le acque superficiali, anche per le sorgenti abbiamo una presenza di scaturigini diffuse. Inoltre, nei periodi di pioggia intensi e prolungati, si manifestano delle piccole emergenze idriche sulla scarpata principale, lungo il contatto tra gli strati di calcarenite e l argilla. In occasione dello studio geologico fatto immediatamente l evento del 2004, in una prima fase si sono eseguiti 5 sondaggi di cui nel numero 4 e 5, definiti rispettivamente alto e basso, sono stati installati due piezometri fino a profondità di 16,50 m. da p.c. e 17,50 m. da p.c. I piezometri di Casagrande hanno misurato rispettivamente una falda in pressione di 1 m. e una la cui quota si attesta a quota a 80 cm dal p.c. 16/20

17 Qualità delle acque Nel SIA vengono presentati i risultati delle indagini effettuate sui due Torrenti riguardo all IBE (Indice Biotico Esteso), all Indice di Funzionalità fluviale (IFF). Per quanto riguarda il Torrente Desedan, la naturalità e l assenza antropica nel bacino imbrifero che insiste sulla stazione posta in relazione all opera di presa viene confermata da un indice classe di qualità I. La struttura geologica e le caratteristiche dei suoli alimentano le acque di sali minerali e di sostanze nutritive per cui la comunità risulta complessivamente povera in termini quantitativi, ma ben in equilibrio con l habitat fisico. Riguardo al Torrente Borsoia, l instabilità morfologica e la persistente torpidità dell acqua viene confermata da un indice classe di qualità II. Fauna ittica Nel Torrente Desedan la trota Fario è presente nel tratto superiore del torrente, ma la popolazione può essere interferita dalle pratiche di ripopolamento e nelle migrazioni riproduttive dalla presenza della briglia in località Casetta. Nel tratto terminale del torrente Desedan, si posso non rinvenire esemplari di modeste dimensioni (giovani e sub-adulti) di trota mormorata ed ibridi provenienti dal fiume Piave. In particolare nei periodi di morbida o di piena del fiume Piave i rami laterali come questo torrente possono rappresentare un ambiente di riparo per le forme giovanili o sub-adulte. Il Torrente Borsoia presenta una situazione di precarietà morfologica con una quasi persistente torbidità delle acque per lo sbriciolamento dei conoidi franosi insistenti e per alcuni tratti già invadenti l alveo del torrente. Le componenti biocenotiche acquatiche risentono perciò di tale condizione; in particolare la fauna ittica a prevalenza salmonicola come tipologia fluviale non trova habitat idonei, sia per quanto riguarda gli aspetti trofici che riproduttivi. Inoltre il tratto fluviale a monte della frana Borsoi si è attualmente impaludato perdendo le caratteristiche di granulometria tipiche delle specie reofile, trota fario in particolare, che questo torrente ospitava. La componente macrobentonica, per la torbidità delle acque, risente della condizione perdendo le specie più reofile con uno scadimento della qualità biologica complessiva. Ecosistemi Gli ecosistemi oggetto di indagine da parte del Proponente hanno mostrato di essere caratterizzati dalla presenza di una evidente multifunzionalità (più spiccata per il bosco e per i corsi d acqua); lo stato di conservazione rilevato per gli stessi appare piuttosto complesso. Il bacino del torrente Borsoia è attraversato da strade e presenta ambiti abitati diffusi (Palughetto, Borsoi, Lavina); in quest ambito l ecosistema del bosco è maggiormente disturbato presso le aree antropizzate, dove spesso si degrada a formazioni sinantropico ruderali. I versanti vallivi sono meno interessati da attività antropiche e sono per questo più efficienti sotto il profilo ecologico. Presso il bacino del torrente Borsoia sono invece presenti superfici ampie a prato stabile (arrenatereto) e a megaforbieto (soprattutto nelle superfici abbandonate e presso il limite del bosco di aceri frassineto), con importanti ed evidenti funzioni ecologiche. Tra le criticità per l ecosistema di torrente sono rilevabili opere idrauliche di arginatura e opere trasversali di altezza non trascurabile e la frequente alterazione della qualità delle acque (in genere con intorbidamenti naturali). Il bacino del Desedan è più disantropizzato rispetto a quello del Borsoia e presenta elementi di maggiore naturalità. Le superfici a bosco, spesso indisturbate, possono assolvere in modo molto efficiente alle funzioni ecologiche, mentre la scarsa presenza dell uomo incide nella mancanza sostanziale di estese superfici a prato pingue (anche se non del tutto assenti) compensate in parte da ambienti di prato xerico, ovvero brometo. Il corso d acqua ha caratteristiche di sovra alluvionamento e spesso risulta essere carente di acqua a livello superficiale, soprattutto nella parte bassa del bacino, riducendo così la funzione di habitat e quelle collegate di sink e source. AREE SIC e ZPS Gli interventi in progetto previsti per il torrente Desedan interessano direttamente il sito SIC/ZPS IT Dolomiti Bellunesi e Feltrine, mentre il sito più vicino è il IT Val Tovanella Bosconero. 17/20

18 Il progetto relativo al torrente Borsoia invece non interessa nessun sito della Rete Natura 2000; i siti più vicini risultano essere : IT Monte Dolada versante Sud-est IT Lago di Santa Croce. Il sito SIC/ZPS IT Dolomiti Feltrine e Bellunesi ha una superficie di ha ed è pressoché coincidente con il territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e comprende i rilevi che si affacciano, verso sud, sulla valle del Piave, tra Belluno e Feltre. Verso Nord interessa alcuni versanti dell Agordino e della Val di Zoldo. Il confine settentrionale del sito coincide per un buon tratto con quello tra Veneto e Trentino Alto-Adige. Tale sito appartiene alla Regione bio-geografica Alpina e rappresenta un settore delle Alpi Sud-orientali di notevolissimo e riconosciuto interesse ambientale, con elevatissimo grado di naturalità e di conservazione. RELAZIONE PAESAGGISTICA Il Proponente ha fornito la relazione paesaggistica, redatta ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio emanato con D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2005 Individuazione della documentazione necessaria alla verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi proposti ai sensi dell art. 146, comma 3 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. La Direzione Urbanistica della Regione Veneto ha espresso parere paesaggistico favorevole in data 20 Settembre 2010, prot. N VALUTAZIONI CONCLUSIVE Sulla base delle risposte alle integrazioni richieste dalla Commissione, nonché: considerata la necessità di intervenire con urgenza dato le condizioni di rischio ambientale, vista la normativa vigente in materia, sia statale che regionale, esaminata la documentazione presentata dal Proponente, compresa quella integrativa fornita a seguito delle richieste della Commissione, considerato il giudizio favorevole con prescrizioni - della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Ufficio Natura 2000 sulla VINCA, espresso con prescrizioni in data 3 Giugno 2009, Relazione istruttoria tecnica n. Reg. 2009/70, considerato il giudizio favorevole con prescrizioni della Direzione Urbanistica della Regione Veneto, prot. N del 20/09/2010, preso atto delle controdeduzioni fornite dalla Ditta alle osservazioni pervenute e alla stessa trasmesse, vista la DGRV n. 576 del 25/2/2005, in particolare per quanto riguarda la messa in sicurezza dei Torrenti Borsoia e Desedan (Bacini dell Alpago e Medio Piave) la cui proposta è inserita nella proposta di programmazione triennale relativa al periodo 2005 / 2007, predisposta ai sensi della L.R. 27/2003, art. 4, considerato che nella DGRV in precedenza ricordata viene incaricato il Dirigente della Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile di procedere agli adempimenti di cui agli art. 79 e 80 del D.P. R. 554/99, atteso che la procedura prevista per il presente intervento è quella del Progetto di finanza ove il livello di progettazione richiesta è quello Preliminare, precisato che il progetto presentato non viene considerato non come definitivo, quanto invece come progetto preliminare e, conseguentemente le prescrizioni di seguito riportate sono riferite al futuro progetto definitivo che il Proponente dovrà ripresentare per il successivo esame alla Commissione regionale di Valutazione di Impatto Ambientale, valutati gli aspetti ambientali dell opera 18/20

19 la Commissione Regionale VIA, presenti tutti i suoi componenti, ad eccezione del Dott. Gerry Boratto, l Ing. Guido Cuzzolin e l Arch. Filippo Tonero, Componenti esperti della Commissione, ritenuto che siano state fornite risposte soddisfacenti alle osservazioni e ai pareri pervenuti, all unanimità dei presenti, esprime parere favorevole alla compatibilità ambientale per il progetto in esame, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni di seguito elencate parere favorevole di compatibilità ambientale sul progetto subordinatamente al rispetto delle statuizioni, prescrizioni di seguito indicate : 1. Dovranno essere eseguiti prioritariamente gli interventi sul Torrente Borsoia in quanto in tale area è presente una situazione di rischio a causa della presenza delle frane. 2. Dovranno essere rispettate ed adottate le prescrizioni impartite dalla Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi come da Relazione istruttoria tecnica n. Reg. 2009/70 della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Ufficio Natura Dovranno essere rispettate ed adottate le prescrizioni impartite nel giudizio paesaggistico favorevole della Direzione Urbanistica della Regione Veneto. 4. In sede di redazione del progetto definitivo dovranno essere verificati sperimentalmente tutti gli assunti geologici esposti negli elaborati di progetto. 5. Le modalità di rimozione del materiale di frana (Torrente Borsoia) dovranno essere in ogni caso concordate con la Direzione Difesa del Suolo e con i Geni Civili di Belluno, Treviso e Venezia, che hanno rilevato le competenze della Direzione Distretto Bacino Idrografico Piave Livenza - Sile, dandone contemporaneamente notizia anche all ARPAV ed ai competenti Uffici della Provincia di Belluno. 6. Tutti gli interventi relativi alle fondazioni e alle opere di difesa e consolidamento dovranno essere concordate con la Direzione Difesa del Suolo e con i Geni Civili di Belluno, Treviso e Venezia, che hanno rilevato le competenze della Direzione Distretto Bacino Idrografico Piave Livenza - Sile. 7. In fase di redazione del Progetto definitivo dovrà essere attentamente valutata la loro interferenza delle opere con le acque sotterranee, in particolare con i deflussi di sub alveo, al fine di non provocare situazioni che possano generare problemi di stabilità dei versanti e delle opere stesse. 8. In merito alle escavazioni previste a monte e a valle del ponte di Cornei dovranno essere attuate tutte le misure necessarie al fine di non danneggiare le esistenti opere di protezione; il progetto di escavazione dovrà essere concordato con la Direzione Difesa del Suolo e con i Geni Civili di Belluno, Treviso e Venezia, che hanno rilevato le competenze della Direzione Distretto Bacino Idrografico Piave Livenza - Sile. 9. Il progetto definitivo del nuovo ponte e quello relativo alla rimozione del Ponte Palughetto dovranno essere approvati dalle autorità competenti (Provincia, Veneto Strade, Genio Civile di Belluno, Genio Civile di Treviso, Genio Civile di Venezia). 10. Riguardo ai tempi di esecuzione degli scavi, alla caratterizzazione e alla destinazione finale dei materiali dovranno essere presi preventivi accordi con l Amministrazione Provinciale, con ARPAV e con i Geni Civili di Belluno, Treviso e Venezia, che hanno rilevato le competenze della Direzione Distretto Bacino Idrografico Piave Livenza Sile. 19/20

20 11. Il Progetto definitivo dovrà essere redatto in conformità a quanto disposto dall Allegato XXI, sezione II, del D. Lgs. 163/ Nella redazione del Progetto definitivo dovranno essere integralmente rispettati i dettami del DM 14/01/2008 e della Circolare Esplicativa del 02/02/ Nella progettazione definitiva delle opere dovrà essere tenuto conto della caratterizzazione sismica della zona. 14. Dovrà essere predisposto un piano che riguardi la manutenzione periodica delle opere idrauliche e di drenaggio al fine di conservarne integre la funzionalità e l efficienza. 15. Nel Progetto definitivo dovrà essere presentato un piano di monitoraggio delle due frane incombenti sul Torrente Borsoia, prevedendo anche l apposizione di strumenti di misura diretti e in remoto. 16. Nella predisposizione delle fasi di cantiere, dovranno essere previste ed attuate tutte le misure atte a garantire il minore intorbidimento possibile delle acque, anche al fine di non danneggiare o compromettere gli Habitat naturali e le specie animali e vegetali in essi presenti. Il Segretario della Commissione V.I.A. Eva Maria Lunger Il Presidente della Commissione V.I.A. Ing. Silvano Vernizzi Il presente parere è stato completato, sulla base della documentazione agli atti dell Unità Complessa V.I.A., a seguito dell incarico ricevuto dal Presidente della Commissione regionale V.I.A. con nota n /62.00 del 12/12/2011. Venezia, La Dirigente Unità Complessa V.I.A. Dott.ssa Gisella Penna Il Vice-Presidente della Commissione V.I.A. Avv. Paola Noemi Furlanis Vanno vistati n.93 elaborati 20/20

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