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1 MEDICINA del LAVORO AZIENDALE Struttura di Staff alla DIREZIONE GENERALE Sede Istituzionale : via Nizza 146 Salerno, via G. Falcone 50 Nocera Inferiore Sede Operativa: D.E.A. III livello - P.O. Umberto I Nocera Inferiore medlavoroaziendale@pec.aslsalerno.it medlavoroaziendale@aslsalerno.it fax Direttore: Dr Ferdinando Crescenzi Medico Competente Coordinatore f.crescenzi@aslsalerno.it Tel Coordinatore Inf. - Carmine Ceglia c.ceglia@aslsalerno.it Tel Indagine sul rischio movimentazione manuale pazienti ASL Salerno. Autori Ferdinando Crescenzi Direttore SC Medicina del Lavoro Aziendale e Medico Competente Coordinatore Luisa Cannavacciuolo Medico del Lavoro Competente Ferdinando Scarpati Medico del Lavoro Competente Giovanni Giordano Medico del Lavoro Carmine Ceglia Coordinatore Infermieristico SC Medicina del Lavoro Aziendale La sintomatologia dolorosa lombo-sacrale, nonostante i continui progressi in termini di conoscenze, di ipotesi diagnostiche e di strategie terapeutiche, continua a rappresentare un problema di grande importanza alla luce dei risvolti psico-sociali, economici e medico-legali. Nell Azienda Sanitaria dell ASL Salerno per i lavoratori il rischio da movimentazione manuale dei carichi è stato classificato medio-alto (MAPO > 5) nella prevalenza delle Unità Operative dei quattro Presidi Ospedalieri. I dati scaturiti da questa indagine sanitaria, che ha esaminato 805 lavoratori che, per la loro mansione svolta, possono essere considerati potenzialmente esposti al rischio MMC, depongono per una percentuale del 10,9% di soggetti portatori di una patologia della colonna vertebrale di entità medio-grave o severa, con riferimento, per la classificazione, alle Linee Guida della Conferenza Stato-Regioni. I risultati ottenuti sono in linea con la maggior parte degli altri studi presenti in letteratura, che evidenziano percentuali tra il 5% e l 11,4%. Quantificare e qualificare le patologie del rachide lombare diagnosticate all interno dei Presidi ospedalieri dell ASL Salerno è il nostro obiettivo, al fine di valutarne la prevalenza nella popolazione lavorativa addetta all assistenza di pazienti non autosufficienti. Materiali e metodi: I risultati che vengono illustrati nel presente lavoro sono il frutto di uno specifico studio coordinato dalla UOC Medicina del Lavoro Aziendale dell ASL Salerno. Nel mese di settembre 2012 è stato 1

2 presentato il progetto ai Medici Competenti interessati con lo scopo di avviare un indagine sanitaria, presso le sedi ospedaliere di propria competenza, sui danni al rachide lombo-sacrale negli operatori sanitari addetti alla movimentazione manuale dei pazienti, utilizzando il Protocollo di valutazione clinica dell apparato locomotore elaborato dall Unità di Ricerca EPM. Per armonizzare i metodi di lavoro e garantire l uniformità e l attendibilità dei dati da raccogliere, sono stati analizzati nel dettaglio i criteri diagnostici da considerare per la corretta definizione dei quadri patologici di interesse e le tecniche di codifica delle informazioni. Ad ogni sede è stato, quindi, fornito un software appositamente preparato per l informatizzazione dei dati derivanti dalla valutazione clinica del danno, corredati da adeguate istruzioni d uso. Ogni Medico Competente ha consegnato al coordinatore dell UOC Medicina del Lavoro Aziendale i risultati della valutazione riferiti alla propria sede per valutare la qualità delle informazioni raccolte e analizzarli. Sono state raccolte: notizie di carattere generale (nome e cognome, luogo di lavoro, sesso, età, anzianità di reparto e di mansione, trasferimenti e/o cambi di mansione); informazioni su eventuali patologie pregresse a carico dell apparato locomotore (scoliosi, ernia discale con relativa data di intervento chirurgico, lombalgie acute e numero totale di episodi occorsi) ed il numero i giudizi di idoneità formulati da ciascun medico competente con le eventuali prescrizioni e limitazioni. I dati raccolti sono stati, infine, inclusi nel progetto di elaborazione e sviluppati mediante analisi statistiche. Lo studio ha escluso i cosiddetti disturbi minori (che non raggiungono la soglia minima di positività anamnestica) ed i casi di lombalgia subacuta, che non hanno determinato assenza dal lavoro. Risultati: Lo studio promosso e coordinato dalla Medicina del Lavoro Aziendale dell ASL Salerno ha coinvolto 4 presidi ospedalieri (P.O. di Nocera Inferiore, P.O. di Pagani, P.O. di Sarno e P.O. di Scafati,) ed ha analizzato i dati relativi a 37 reparti di degenza e 805 lavoratori. La tabella I riporta l elenco delle sedi, il numero delle Unità Operative esaminate e degli addetti visitati, distinti per sesso. Il campione risulta composto da 805 operatori sanitari esposti al rischio movimentazione manuale di pazienti in reparti di degenza, di cui 413 di sesso maschile e 392 di sesso femminile, con una lieve preponderanza del sesso maschile (51,3%). 2

3 OSPEDALE N REPARTI N SOGGETTI SESSO ANALIZZATI VISITATI M F P.O. NOCERA P.O. PAGANI P.O. SARNO P.O. SCAFATI TOTALE Tabella I: Elenco delle sedi che hanno partecipato al progetto e numerosità del campione La tabella II riporta, differenziati per sesso, i valori medi di età (circa 49 anni), di anzianità di Unità Operativa (circa 11 anni) e di anzianità di mansione (circa 24 anni). Si evidenzia l elevata età (mancato rinnovamento generazionale) e conseguente anzianità di mansione, peraltro abbastanza simili nei due sessi. Si sottolinea il valore riferito all anzianità di reparto (11,2 anni), relativamente basso rispetto a quello riferito all anzianità di mansione (22,1 anni). Ciò fa presupporre la tendenza ad un frequente cambio di reparto. ETA E ANZIANITA' LAVORATIVA ANNI SESSO M F ETA MEDIA 49, ANZIANITA DI REPARTO 11,5 11,8 11,2 ANZIANITA DI MANSIONE 24,2 26,2 22,1 Tabella II: Descrizione del gruppo analizzato per età media, anzianità lavorativa di reparto e di mansione Il campione viene quindi descritto per mansione svolta (tabella III) e per reparto di appartenenza (tabella IV). L infermiere è la mansione più rappresentata (74,66%) mentre il personale ausiliario (OSS e OTA) è presente solo per il 14,53% (OSS = 13,04% e OTA = 1,49%). MANSIONE N LAVORATORI SESSO % M F INFERMIERE ,66 O.S.S ,04 O.T.A ,49 T.S.R.M ,46 OSTETRICA ,35 VIGILATRICE D INFANZIA ,99 TOTALE Tabella III: Descrizione del campione esaminato per mansione Per quanto riguarda l Unità Operativa di appartenenza, il 31,4% degli operatori lavora nei settori chirurgici (U.O. di Chirurgia: 15,3%, di Ostetricia e Ginecologia: 7,8 %, di Ortopedia: 5,7%, di 3

4 Neurochirurgia: 2,4%), il 13,4% in Pronto Soccorso, il 13,3% in Medicina e, a seguire, nelle altre unità operative. REPARTO N LAVORATORI % Medicina ,3 Pronto Soccorso ,4 Pneumologia 14 1,7 Chirurgia ,3 Cardiologia 85 10,5 Ginecologia-Ostetricia 63 7,8 Pediatria 34 4,2 Ortopedia 46 5,7 Neurologia 19 2,4 Neurochirurgia 21 2,6 Nefrologia-Dialisi 43 5,3 Anestesia-Rianimazione 70 8,7 Radiologia 72 8,9 TOTALE Tabella IV: Descrizione del campione esaminato per reparto di appartenenza La tabella V riporta il numero e le percentuali relative ai lavoratori portatori di una patologia del rachide lombo-sacrale di entità medio-grave o severa, distinti per sesso e per sede lavorativa. In totale indica 88 lavoratori, di cui 53 maschi e 35 femmine, che in percentuale rappresentano il 10,9% del campione esaminato. SEDE N LAVORATORI SESSO % M F P.O. NOCERA ,0 P.O. PAGANI ,90 P.O. SARNO ,4 P.O. SCAFATI ,5 TOTALE ,9 Tabella V: Lavoratori portatori di una patologia del rachide lombo-sacrale La tabella VI evidenzia che tali patologie colpiscono più frequentemente gli infermieri (65,9%) poi il personale ausiliario OSS (19,3%) e OTA (2,3%). Si sottolinea che tali dati sono inficiati dalla scarsa rappresentatività numerica di queste due ultime mansioni. MANSIONE PATOLOGIE DEL RACHIDE LOMBO-SACRALE M F N TOTALE % INFERMIERE ,9 O.S.S ,3 O.T.A ,3 T.S.R.M ,7 OSTETRICA ,5 VIGILATRICE D INFANZIA ,3 4

5 Tabella VI: Distribuzione delle patologie del rachide lombo-sacrale per mansione Per quanto riguarda la distribuzione di tali patologie per unità operativa (tabella VII), il numero di casi patologici è stato riscontrato presso le UU.OO. di medicina (21,6%), di neurologia (10,2%) e di ortopedia (9,1%), come già individuato nel DVR (MAPO index > 5). REPARTO PATOLOGIE DEL RACHIDE LOMBO-SACRALE M F N TOTALE % Medicina ,6 Pronto Soccorso ,9 Pneumologia ,7 Chirurgia Generale ,9 Cardiologia ,8 Ginecologia-Ostetricia ,7 Pediatria ,4 Ortopedia ,1 Neurologia ,2 Neurochirurgia ,8 Nefrologia-Dialisi ,5 Anestesia-Rianimazione ,5 Radiologia ,7 TOTALE Tabella VII: Distribuzione delle patologie del rachide lombo-sacrale per reparto L ultima tabella, VIII, riporta, suddivise per sesso, la distribuzione dei differenti giudizi di idoneità emersi a seguito della Sorveglianza Sanitaria. GIUDIZI DI IDONEITA MASCHI FEMMINE TOTALE N % N % N % IDONEO , , ,1 IDONEO CON LIMITAZIONI 30 3,7 22 2,8 52 6,5 NON IDONEO 23 2,8 13 1,6 36 4,4 Tabella VIII: Distribuzione dei giudizi di idoneità alla MMP per sesso Risultano prevalenze ragguardevoli (10,9%) di lavoratori per i quali si pongono gli estremi di un giudizio di incompatibilità tra specifiche patologie a carico del rachide lombo-sacrale e specifiche attività assistenziali. Giudizi di non idoneità ad attività che comportano la movimentazione manuale di pazienti per la presenza di gravi patologie degenerative del rachide lombo-sacrale sono stati formulati in 36 lavoratori (4,4 %), mentre per 52 lavoratori con patologie del rachide meno rilevanti (6,5 %) sono stati formulati giudizi di idoneità con limitazioni tese a contenere l esposizione al più basso livello 5

6 possibile, prevedendo per tali casi patologici il reinserimento presso altre unità operative con indice di esposizione più basso (I. E. < 5). Conclusioni Il rischio da sovraccarico della colonna vertebrale negli operatori sanitari della ASL Salerno rappresenta sicuramente un problema di grande rilevanza alla luce dei risvolti psico-sociali, economici e medico-legali. I dati attualmente in nostro possesso, desunti dall attività di sorveglianza sanitaria, depongono per un costante e progressivo aumento negli ultimi anni del numero di lavoratori portatori di patologie del rachide lombo-sacrale di entità medio-grave. Rappresentano, inoltre, la spia di una qualità di condizioni di lavoro insufficiente, ma, a nostro parere, migliorabile. L obiettivo di questo studio è la ricerca continua di soluzioni migliorative da parte di tutti i protagonisti coinvolti e responsabili al fine di garantire un migliore reinserimento lavorativo di operatori risultati ipersuscettibili, di migliorare, per quanto possibile, la qualità delle condizioni di lavoro, anche attraverso l utilizzo di ausili idonei a movimentare i pazienti non collaboranti, attraverso la ristrutturazione logistica delle aree di degenza e dei servizi igienici ed attraverso idonei percorsi formativi rivolti a tutto il personale esposto al rischio MMP. Si prospetta,quindi,la promozione di processi di cambiamento comportamentale e organizzativo. Il Medico del Lavoro Competente potrà disporre, così, di elementi diversi validi per riformulare i giudizi di idoneità di quei lavoratori che presentano con patologie importanti a carico della colonna vertebrale e che, nell impossibilità di una collocazione priva di rischio specifico, potrebbero svolgere la propria attività con il minor impegno possibile per la colonna vertebrale stessa. Bibliografia 1. D. Colombini, F. Riva, D. Luè, C. Nava, A. Petri, S. Basilico, M. Linzalata, G. Morselli, I. Cotroneo, M.G. Ricci, O. Menoni, N. Battevi: Primi dati epidemiologici sugli effetti clinici negli operatori sanitari addetti alla movimentazione manuale di pazienti nei reparti di degenza. Med Lav 1999; 90, 2:

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