Fondi Europei : strumenti, impegni, opportunità
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- Enrico Bassi
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1 I Comuni e la programmazione dei Fondi Europei : strumenti, impegni, opportunità Ascoli Piceno, 20 gennaio 2014 Francesco Monaco Area Mezzogiorno e cooperazione internazionale ANCI Dipartimento Progetti Speciali IFEL Ma SOMMARIO Scenario e bilancio La politica di coesione Risorse finanziarie Ruolo dei territori Temi Metodi Allegato: STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE (DPS) 2 1
2 Scenario e bilancio Risorse disponibili per infrastrutture Patto di stabilità interno Crisi economica e finanziaria Ulteriori tagli per Fiscal Compact -73% Fonte: SRM su dati ISTAT 3 euro valori in milioni di e investimenti Comuni anni Valori iin milioni i di euro fonte: elaborazioni IFEL su dati ISTAT INVESTIMENTI FISSI LORDI DEI COMUNI Variazione cumulata Valori assoluti Variazione % annua 6,0% 2,1% 15,5% 5,3% 6,3% 28,0% Per rispettare gli stringenti vincoli di bilancio imposti, i Comuni hanno ridotto del 28% gli investimenti negli ultimi 6 anni 2
3 Scenario e bilancio Risorse disponibili Manovre finanziarie per spesa sociale Drastiche riduzioni: i i Fondo per le politiche sociali (FNPS): da 939,8 a 44,6 Meuro Fondo per le politiche per la famiglia: da 346,5 a 31,4 Meuro Fondo per le politiche giovanili: da 137,4 a 26,1 Meuro Azzerati: Fondo per non autosufficienza Fondo perinclusione immigrati Fondo perservizi dell infanzia Fondo per le pari opportunità Fonte: CIPU, Scenario e bilancio Debito pubblico italiano circa mld, oltre il 120% del PIL(*) Fiscal Compact (approvato ) riduzione di 1/20 all anno anno sino a raggiungere il 60% del PIL Necessità di ridurre il debito (a parità di PIL) di circa mld in 20 anni Una manovra finanziaria da 50 miliardi ogni anno (*) Ad oggi il debito è al 133% sul PIL 6 3
4 Ottobre 2013 La spesa certificata presentata il 31 ottobre dall Italia a Bruxelles nell attuazione dei programmi finanziati dai fondi comunitari ha raggiunto il 47,5% della dotazione totale superando di 4 punti il target nazionale Le Regioni più sviluppate raggiungono il 57,1% della spesa certificata, mentre le Regioni meno sviluppate si fermano al 43,1%, anche se per queste ultime è necessario tener conto della presenza di significative opere infrastrutturali che richiedono tempi di attuazione più lunghi. Dunque. 1 2 Riduzione delle risorse per investimenti degli enti locali li in infrastrutture e per spesa sociale il Peggioramento della situazione per effetto del Fiscal Compact approvato a livello europeo 3 Bassissima capacità di spesa dei fondi UE Necessità di ripensare completamente metodi e obiettivi della spesa dei fondi UE per garantire un uso più efficace nel periodo
5 SOMMARIO Scenario e bilancio La politica di coesione Risorse finanziarie Ruolo dei territori Temi Metodi 9 Quadro finanziario Proposta di bilancio UE (Consiglio d Europa, 8 febbraio 2013) (960 Miliardi di euro) Altre politiche (agricoltura, ricerca, politiche estera, ecc.) 66% (634 miliardi di euro) Politica di coesione economica, sociale e territoriale 34% (326 miliardi di euro) 10 5
6 Quadro finanziario 1 Budget Politica di Coesione Miliardi di % euro Regioni meno sviluppate ,6 Regioni di transizione ,6 Regioni più sviluppate ,8 Fondo di coesione¹ ,2 Cooperazione territoriale ,5 Regioni ultraperiferiche e aree scarsamente popolate 0.9 0,3 Totale ,0 ¹ 10 miliardi euro Fondo di coesione destinati alle infrastrutture di trasporto nell ambito del meccanismo per collegare l'europa (Connecting Europe Facility) Tuttavia persistono disparità tra le regioni PIL/pro capite* Media *indice EU27= Il superamento di tali divari rimane il principale obiettivo della politica di coesione < > 125 Canarie Guyana Riunione Guadalupa/ Martinica Madeira Azzorre Malta EuroGeographics Association for the administrative boundaries Ma è ancora così la mappa dopo la crisi? 12 6
7 Total allocations of Cohesion Policy * (million, 2011 prices) ERDF and ESF ERDF Cohesion Fund Less developed regions Transition regions Special allocation for outermost and sparsely populated regions More developed regions Territorial Cooperation Total BE BG CZ DK DE EE IE EL ES FR HR IT CY LV LT LU HU MT NL AT PL PT RO SI SK FI SE UK interregional cooperation Total *The youth employment initiative (top up) of EUR 3 billion is not included in the table Risorse finanziarie Budget politica di coesione per l Italia (Consiglio d Europa, 8 febbraio 2013): 29,6 mld Regioni più sviluppate 7 mld Cooperazione internazionale 1 mld Regioni in transizione 1 mld Regioni meno sviluppate 20,5 mld 14 7
8 BUDGET COESIONE UE ITALIA TAVOLA A: confronto tra contributo comunitario e L importo assegnato all Italia (al netto della cooperazione territoriale) sarebbe così complessivamente equivalente nel a quanto assegnato nel ciclo corrente ( ), 2013), sebbene molto superiore (+2 miliardi di euro, circo il 40% in più dello scorso ciclo) per le regioni più sviluppate corrispondenti al Centro-Nord e inferiore sia per le 3 regioni in transizione (- 350 milioni, circa il 26% in meno) e sia per le 5 regioni meno sviluppate (-1,4 miliardi, circa il 6,5% in meno) che complessivamente corrispondono al Mezzogiorno FONDI UE (FESR + FSE) (solo contributo comunitario, milioni di euro) DIFF [14 20 meno DIFF % [ * 07 13] meno 07 13] Italia REG più sviluppate ,1 REG in transizione ,9 REG meno sviluppate ,5 Cooperazione territoriale ITALIA (netto Cooperazione territoriale)
9 CO FINANZIAMENTO NAZIONALE LEGGE STABILITA 2014 ART.8 8 Cofinanziamento nazionale di programmi dell Unione Europea Si provvede agli obblighi di co-finanziamento dei programmi dell Unione Europea, così come previsto del regolamento di coordinamento sui fondi strutturali comunitari (FESR, FSE, FEARS, FEAMP) La legge di stabilità stabilisce che ad assicurare il cofinanziamento nazionale provvede il Fondo di dotazione ex Legge n 183\87 nella misura massima del 70% degli importi previsti nei piani finanziari dei singoli programmi. Il rimanente 30% sarà a carico dei bilanci di Regioni, Province autonome e altri organismi pubblici (compresi i Comuni, ndr) partecipanti ai programmi. Secondo stime del Governo (ma le cifre non sono indicate nel corpo di legge) la quota di compartecipazione ai programmi ammonta a 24 miliardi di euro. FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE LEGGE STABILITA 2014 ART.3 Risorse per lo sviluppo In attuazione del comma 5, art.119 della Costituzione e del comma 2, art.5 del D.Lgs n 88\2011 per il periodo è stanziata la dotazione aggiuntiva del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex-fas) di 54,81 miliardi di euro da ripartire secondo la chiave di riparto 80% alle aree del Mezzogiorno e 20% nelle aree del Contro-Nord. Con la legge di stabilità si iscrive a bilancio l ottanta per cento del predetto importo secondo questa articolazione annuale: 50 milioni di euro per il 2014, 500 milioni di euro per il 2015, milioni di euro per il
10 SOMMARIO Scenario e bilancio La politica di coesione Risorse finanziarie Ruolo dei territori Temi Metodi 19 Ruolo dei territori Programma 1. Città metropolitane Operativo Nazionale 2. Città medie Programmi Operativi Regionali 3. Sistemi di piccoli comuni Strategia Nazionale Aree Interne 20 10
11 La risposta del Il ruolo dei territori Previsto ampliamento responsabilità delle amministrazioni comunali importanti nella progettazione e attuazione della politica di coesione.utilizzando direttamente i Programmi operativi plurifondo (FESR + FSE) per dare piena attuazione a quanto richiesto dai Regolamenti CE in materia di inclusione sociale semplificando, nei limiti di quanto consentito dalle regole UE, i meccanismi procedurali e amministrativi per accelerare il processo decisionale 21 Il ruolo dei territori Le città medie ( titolari di importanti funzioni urbane ) Decisione sul ruolo spetta ai Programmi Operativi Regionali, che dovrebbero destinare una linea d azione specifica (tipo PIU Europa) Disponibile, da Regolamenti CE, lo strumento degli investimenti territoriali integrati (ITI) che prevede delega di gestione e attuazione 22 11
12 Piccoli Comuni Il ruolo dei territori All interno dei PO regionali eventualmente attraverso progetti pilota con applicazione del Community Led Local Development Comunque nella forma di Associazioni di Comuni che gestiscano in forma associata anche i servizi Con lo scopo di: integrare politiche ordinarie di gestione dei servizi pubblici e investimenti aggiuntivi attraverso fondi UE favorire attuazione spending review (L. 135 del ) 23 SOMMARIO Scenario e bilancio La politica di coesione Risorse Ruolo dei territori Temi Metodi 24 12
13 25 Temi Gli obiettivi tematici (comuni a tutti i fondi) 1. Ricerca e innovazione Intelligente 2. Tecnologie dell informazione e della comunicazione (TIC) 3. Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI) 4. Transizione verso un economia abasseemissioni dicarbonio Sostenibile 5. Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi 6. Tutela dell ambiente ed efficienza delle risorse 7. Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete Inclusiva 8. Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà 10. Istruzione, competenze e apprendimento permanente 11. Potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni pubbliche efficienti 25 Temi Temi prioritari Proposta di Regolamento FESR (approvata il ) prevede stanziamenti minimi per alcuni temi prioritari Nelle regioni più sviluppate e in transizione: almeno 80 % risorse FESR a livello nazionale per efficienza energetica, energie rinnovabili, innovazione e sostegno alle PMI Le regioni meno sviluppate potranno scegliere tra più priorità, che riflettano l ampiezza delle loro esigenze di sviluppo Dovranno comunque destinare almeno il 50 % risorse FESR per efficienza energetica, energie rinnovabili, innovazione e sostegno alle PMI 26 13
14 Temi Città metropolitane e città medie: paradigma delle Smart Cities & Communities Avvio (o prosecuzione) dei piani di investimento per il miglioramento dell efficienza e dell efficacia delle infrastrutture di rete e dei servizi pubblici Per fornire migliori servizi a cittadini residenti ed utilizzatori (pendolari, turisti) Sviluppando i nuovi servizi legati alle SMART CITIES (IT) Sviluppo di pratiche per l inclusione sociale dei segmenti di popolazione più debole e per aree e quartieri disagiati target: minori, anziani, disabili, migranti utilizzando gli strumenti della micro progettualità partecipativa Rafforzamento dei segmenti locali pregiati di filiere produttive globali 27 SOMMARIO Scenario e bilancio La politica di coesione Risorse Ruolo dei territori Temi Metodi 28 14
15 Metodi Commissione Europea, Governo Italiano Proposte di Regolamento FESR, FSE, FEASR, FEAMP, Fondo di Coesione Disposizioni comuni approvate il e poi in parte emendate Documenti di indirizzo del Ministero della Coesione Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi strutturali ( ) Accordo di Partenariato (versione del ) 29 Il circuito della nuova programmazione 30 Bilancio interventi Negoziato con gli Stati membri Trattato di Lisbona (2008), Libro Verde sulla Coesione Territoriale (2008), Rapporto Barca (2009), Carta di Lipsia (2007) e Copenaghen (2012) etc. Position Paper IT EUROPA 2020 Quadro strategico Comune Proposte legislative e Metodi e Obiettivi (dicembre 2012 febbraio 2013 Accordo di partenariato (dicembre 2013) Programma Operativi Nazionali e Regionali (primavera 2014) 15
16 Risorse finanziarie ACCORDO O DI PARTENARIATO Fabbisogni, Risultati, Obiettivi + PROGRAMMI OPERATIVI FESR, FSE, FEAMP, FEASR Governo Italiano, attraverso Dipartimento per lo Sviluppo Economico (DPS), sta completando negoziato sulla politica di coesione Approvazione dell Accordo e dei Programmi Operativi da parte della Commissione è prevista ad marzo 2014 Entro dicembre 2013 verrà definita, a livello di documento programmatico e contabile, la dotazione finanziaria complessiva 31 Metodi 1 RISULTATI ATTESI 2 AZIONI 3 TEMPI 4 PARTENARIATO 5 TRASPARENZA 6 VALUTAZIONE 7 PRESIDIO NAZIONALE 32 16
17 Metodi Strumenti per lo sviluppo locale PROGRAMMI URBANI COMPLESSI PROGRAMMI PER LO SVILUPPO TERRITORIALE Programmi di riqualificazione urbana Programmi di rigenerazione urbana Programmazione negoziata Programmi cofinanziati da UE L. 179/92: Programmi Integrati ti di Intervento t (PII) L. 493/93: Programmi di Recupero Urbano (PRU) L. 179/92 e DM : Programmi di Riqualificazione Urbana (PRIU) di prima generazione DM.LL.PP : Contratti tti di Quartiere DM.LL.PP : PRUSST URBAN Iniziativa Comunitaria dal 1994 di seconda generazione L. 662/1996: Intesa Istituzionale di Programma Accordi di Programma Quadro Contratti d Area Patti Territoriali Contratti di Programma LEADER Iniziativa Comunitaria i dal 1991 CE 1996: Patti territoriali europei PIT ( ): Progetti Integrati Territoriali PIU Europa ( ) ITI, LLCD ( ) 33 Le Aree Interne dell Italia: Una Strategia di Sviluppo Sabrina Lucatelli DPS-UVAL Coordinatrice Comitato Tecnico Aree Interne* * DPS, ISTAT, BANCA D ITALIA DITALIA, MINISTERO DELLA SALUTE, MINISTERO DELL ISTRUZIONE, MINISTERO DELL AGRICOLTURA, INEA, ISMEA, ANCI Comitato Tecnico 17
18 Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese: il Processo «Una parte maggioritaria del territorio italiano caratterizzata dalla aggregazione g dei cittadini in Centri Minori, anche assai piccoli, spesso con limitata accessibilità a servizi essenziali». La «specificità» e separatezza di questo modo di vita è colto definendo questi territori «aree interne», interne rispetto alle aree (per lo più pianeggianti) dei grandi e medi centri urbani e alle loro reti di collegamento» Giugno/Luglio 2012 Forte Volontà Politica di Lavorare su questo tema Dichiarazioni del Governatore della Banca d Italia sull importanza di ricollocare «la manutenzione del territorio» al centro della riflessione sul Paese In Europa: La Coesione Territoriale e l Azione Pilota sui Rapporti Città- Campagna Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese: Le Principali Tappe Settembre 2012 Nasce il Comitato Tecnico Aree Interne DPS, ISTAT, BANCA D ITALIA, MINISTERO DELLA SALUTE, MINISTERO DELL ISTRUZIONE, MINISTERO DELL AGRICOLTURA, INEA, ISMEA, ANCI 15 Dicembre 2012 Seminario «Nuove Strategie per la programmazione della politica regionale: le Aree Interne»; Risultati: Consolidamento della metodologia di «definizione» delle Aree Interne Impegno politico verso una Strategia Nazionale per le Aree Interne di cinque Ministri Prima Versione del Documento «Metodi e Obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari » ì 18
19 Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese: l Alleanza col Territorio 14 Marzo 2013 in collaborazione con ANCI Forum Aree Interne di Rieti: - Si individuano i «Fattori Latenti»; - Salute, Scuola e Mobilità come «requisiti minimi sine qua non»; - I Comuni e i Sindaci come I soggetti chiave per lo sviluppo delle Aree Interne - Si mette a fuoco il requisito della necessità di spingere sull Associazionismo dei Comuni - Si parte da alcuni Progetti Esistenti. - La Piattaforma e l idea di «Rieti per sempre» - Riflessione con UPI su Mobilità e Area Vasta Riunioni «mirate» con le Regioni 9 Aprile Prima Bozza di Accordo di Partenariato Ma di quali Aree Stiamo Parlando? Le aree interne vengono definite rispetto alla loro distanza da Centri d offerta di servizi di base (Comuni o Aggregazioni di Comuni); L offerta dei servizi considerata comprende: Presenza di scuole secondarie superiori (tutti i tipi); Presenza di almeno 1 ospedale sede di DEA (Dipartimento d'emergenza e Accettazione ); Presenza di una stazione ferroviaria di tipo almeno «Silver» Non esiste una corrispondenza necessaria tra la dimensione fisica del centro e la capacità di offrire determinati servizi Viene individuata una rete di Poli/Centri d offerta di Servizi di dimensione «media» ( abitanti) che offrono un offerta di servizi di «medio» livello: a questo stadio nessun riferimento alla qualità effettiva dei servizi; 19
20 Italia Classificazione del territorio Aree interne Classi Poli di attrazione urbani Poli di attrazione inter-comunali Aree di cintura (t < 20 ) Aree intermedie (20 < t < 40 ) Aree periferiche (40 < t < 75 ) Aree ultra-periferiche (t > 75 ) Autostrade Fonte: elaborazione UVAL-UVER-ISTAT-Ministero della Salute Variazione di popolazione per Regione e classe di comuni Fonte: Elaborazioni Dps su dati Istat Censimenti
21 Italia Quota della popolazione anziana sul totale della popolazione 2011 Fonte: ISTAT Censimento della popolazione 2011 AREE INTERNE Poli urbani, poli intercomunali e cintura CENTRI Aree intermedie, periferiche e ultraperiferiche Obiettivi generali della Strategia Paese per le Aree Interne 1)Tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura Interventi sporadici ed emergenziali creano un problema di gestione ordinaria del territorio, to o, degli invasi idrici e dei boschi: aumento del rischio (e.g. frane) e dei costi; 2)Promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo aprendo all esterno Mantenere e valorizzare il policentrismo e la diversità di dialetti, culture e tradizioni Sfruttare positivamente la presenza di popolazioni assortite (giovani e vecchi; residenti fissi e temporanei, immigrati di ritorno e globali ) 3)Rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l uso di risorse potenziali sotto utilizzate - Valorizzazione adeguata delle Aree Interne conduce a nuove opportunità di produzione e sviluppo - Ridisegno del modello di stato sociale (salute, istruzione) porta a migliori servizi, nuove opportunità di lavoro, maggiore attrattività dei luoghi e minori costi 21
22 Chi Fa Cosa Chi Fa Cosa 22
23 Grazie dell attenzione
Pescara, 21 Marzo 2014
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