Nuova classificazione dei rifiuti e nuovo elenco dei codici CER
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- Ernesto Casadei
- 8 anni fa
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1 AMBIENTE Nuova classificazione dei rifiuti e nuovo elenco dei codici CER SISTRI: Riclassificazione dei rifiuti in giacenza in riferimento alla nuova classificazione dei rifiuti Diventa Legge il DDL sugli Ecoreati: nuovi delitti contro l ambiente SICUREZZA Entrata in vigore del Regolamento n 1272/2008/Ce (CLP) SISTEMI GESTIONALI Recepimento Direttiva Seveso III (2012/18/UE) FORMAZIONE Formazione Finanziata, una grande opportunità per l impresa! GESTIONE CANTIERI Dal 1 luglio, DURC online APPROFONDIMENTO Soci lavoratori: quali sono gli obblighi per le imprese?
2 AMBIENTE Nuova classificazione dei rifiuti e nuovo elenco dei codici CER Come già noto, la normativa europea ha recentemente apportato delle modifiche ai criteri di classificazione dei rifiuti e all elenco dei codici CER. Con decorrenza dal 1 giugno 2015, infatti, entreranno in vigore: 1. La Decisione 2014/955/Ue, con l introduzione del nuovo elenco dei rifiuti; 2. Il Regolamento Europeo n 1357/2014, con la modifica delle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti (i codici H saranno sostituiti dai codici HP e saranno introdotti nuovi limiti di concentrazione). Pertanto tutte le analisi di caratterizzazione dei rifiuti dovranno essere aggiornate secondo i nuovi criteri di classificazione. Ricordiamo che tale novità si è resa necessaria a seguito dell entrata in vigore del Regolamento 1272/2008/Ce sulla classificazione, l etichettatura e l imballaggio delle sostanze e delle miscele (cd. CLP ) che, a decorrere dal 1 giugno 2015, sostituirà la direttiva 67/548/Ue. SISTRI: Riclassificazione dei rifiuti in giacenza in riferimento alla nuova classificazione dei rifiuti Con l introduzione della nuova classificazione dei rifiuti a partire dal 1 giugno 2015, anche la gestione dei rifiuti tramite il sistema SISTRI sarà soggetta alla nuova normativa. Per consentire una corretta gestione dei rifiuti in deposito, classificati secondo le vecchie disposizioni, dovranno essere attuate le seguenti modalità operative previste dal sistema: in presenza di registrazioni di carico effettuate secondo la vecchia codifica e non ancora movimentate (o parzialmente movimentate), sarà necessario procedere alla compilazione di registrazioni cronologiche di scarico per azzerare le quantità residue e, contestualmente, provvedere alla compilazione di nuove registrazioni cronologiche di carico per registrare le medesime quantità secondo i nuovi criteri di classificazione. Ricordiamo che S.G.I. Srl e SIME Srl sono a completa disposizione per eventuali richieste in merito.
3 Diventa Legge il DDL sugli Ecoreati: nuovi delitti contro l ambiente Il 19 maggio 2015, il Senato ha approvato definitivamente il DDL Ecoreati, che diventa dunque legge. Tale decreto va ad introdurre nell ordinamento penale italiano 5 nuovi reati contro l ambiente e le relative sanzioni penali nel caso tali reati venissero accertati. In sintesi, i nuovi Ecoreati sono: Inquinamento ambientale, inserito al articolo 452-bis del Codice Penale. Tale reao punisce chiunque abusivamente, cagioni una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili dello stato preesistente a) delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo e/o b) di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna; la pena prevista è la reclusione da 2 a 6 anni, oltre che la multa da a euro. Disastro ambientale (art. 452-quater CP), ovvero a) un'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema; b) un'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; c) l'offesa all'incolumità pubblica determinata con riferimento sia alla rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione ambientale o dei suoi effetti lesivi, sia al numero delle persone offese o esposte al pericolo. Per questo reato, la pena va da 5 a 15 anni di reclusione. Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (art.452-sexies CP): punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da a euro chiunque abusivamente cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad alta radioattività. Impedimento del controllo, normato all art. 452-septies CP, punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque impedisca, intralci o eluda l'attività di vigilanza e controllo ambientale e di sicurezza e igiene del lavoro ovvero ne comprometta gli esiti. Per essere considerato reato, l'impedimento deve realizzarsi negando o ostacolando l'accesso ai luoghi, ovvero mutandone artificiosamente lo stato. Omessa bonifica (art. 452-terdecies CP): punisce, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da 1 a 4 anni e con la multa da a euro chiunque, pur essendo obbligato, non provvede alla bonifica, al ripristino e al recupero dello stato dei luoghi. L'obbligo dell'intervento di bonifica può derivare direttamente dalla legge, da un ordine del giudice oppure da una pubblica autorità. Per ulteriori informazioni: ambiente@sistemigestioneintegrata.eu / simesrl@yahoo.it
4 SICUREZZA Entrata in vigore Regolamento 1278/2008/Ce (CLP) ed Helpdesk ISS Come le sostanze, anche le miscele chimiche pericolose dovranno essere immesse sul mercato dal 1 giugno prossimo applicando i nuovi criteri di classificazione, etichettatura ed imballaggio. Si tratta spesso di prodotti di uso quotidiano, per esempio detergenti e disincrostanti per l igiene della casa, che contengono sostanze chimiche come l acido solforico nei prodotti disgorganti, l acido fosforico nei prodotti disincrostanti o l ipoclorito di sodio nei prodotti sbiancanti. Sostanze chimiche pericolose che l Unione Europea già nel 2009 aveva regolato attraverso il CLP (Classification, Labelling and Packaging), un regolamento che disciplina le dicitura nelle etichette, con l obiettivo di renderle uniformi e che dal primo giugno diventa obbligatorio anche per le miscele. L applicazione del regolamento potrà comportare alcune criticità per le imprese coinvolte. Per questo motivo il Centro Nazionale Sostanze Chimiche (CSC) dell Istituto Superiore di Sanità, istituito nel 2007 a supporto dell Autorità Competente italiana per l implementazione dei regolamenti europei REACH e CLP sulle sostanze e miscele pericolose, ha predisposto un supporto attivo attraverso l Helpdesk, un servizio nazionale di assistenza ai fabbricanti, agli importatori, ai distributori e utilizzatori che potranno ricevere informazioni sulle responsabilità e sui rispettivi obblighi del Regolamento per le sostanze chimiche. Il supporto è attuato attraverso la pagina web del CSC, dove si può porre la domanda nel "Form per quesiti" oppure consultare le "domande frequenti". Il richiedente riceverà la risposta via mail. Il regolamento prevede anche l utilizzo di nuovi pittogrammi a forma di diamante rosso con sfondo bianco che sostituiranno i vecchi simboli quadrati di colore arancione applicati ai sensi della legislazione precedente. Dal 1 giugno 2015 le sostanze e miscele devono essere etichettate secondo la nuova normativa, ma fino al 1 giugno 2017 sarà ancora possibile trovare sul mercato i vecchi pittogrammi poiché oggetto di deroga per le miscele già presente sul mercato prima del 1 giugno Nell etichetta saranno anche presenti le indicazioni di pericolo H ed i consigli di prudenza P, oltre ai nomi delle sostanze presenti nella miscela che la fanno classificare come pericolosa. Per ulteriori informazioni: sicurezza@sistemigestioneintegrata.eu
5 SISTEMI GESTIONALI Recepimento Direttiva Seveso III (2012/18/UE) Il 1 giugno 2015, scade il termine di recepimento da parte degli Stati Membri della Direttiva Europea 2012/18/UE, altrimenti nota come Direttiva Seveso III. Tale direttiva, la cui precedente edizione è attualmente normata nel nostro ordinamento dal D.Lgs. 334/99, riguarda gli stabilimenti in cui sono presenti sostanze e contiene norme utili a prevenire gli incidenti rilevanti e a limitarne le loro conseguenze per la salute umana e per l ambiente. Le principali modifiche proposte nella nuova direttiva Seveso sono: Adeguare l'allegato I (campo di applicazione) alle modifiche del sistema comunitario di classificazione delle sostanze; Introdurre meccanismi correttivi per adeguare l'allegato I alle "future" classificazioni (sostanze che non presentano caratteristiche tali da dare origine ad un pericolo di incidente rilevante); Rafforzare le disposizioni relative all'accesso del pubblico alle informazioni sulla sicurezza, alla partecipazione ai processi decisionali e all'accesso alla giustizia, e migliorare il modo in cui le informazioni vengono raccolte, gestite, rese disponibili e condivise; Introdurre norme più rigorose per le ispezioni degli impianti per garantire l'attuazione effettiva e il rispetto delle regole di sicurezza; Ulteriori modifiche tecniche per chiarire ed aggiornare talune disposizioni, tra cui alcune razionalizzazioni e le semplificazioni per ridurre gli oneri amministrativi superflui. Nei fatti, il dettato normativo ha subito un totale aggiornamento e dunque si può concludere che l impianto della Seveso III riprende in sostanza quello della Seveso II (96/82 CEE), ma con numerosi aggiornamenti e novità. Tra queste novità, quella più importante risulterà essere certamente la nuova classificazione delle sostanze. Il recepimento a livello nazionale rappresenta un notevole momento di verifica, in quanto in tale sede si comprenderà quanto si vorrà correggere rispetto alla normativa attuale.
6 FORMAZIONE
7 GESTIONE CANTIERI Dal 1 luglio, DURC online Grandi novità per le procedure di richiesta del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) a partire dal 1 luglio Infatti, da tale data sarà possibile richiedere il documento direttamente online. Il meccanismo approntato per la richiesta del DURC online è semplice e veloce: l impresa dovrà collegarsi telematicamente all archivio di INPS, INAIL o Casse edili per richiedere un documento in formato PDF che sarà valido per qualsiasi utilizzo, tra cui l l erogazione di sovvenzione, le procedure di appalto, i lavori nell edilizia ed il rilascio di attestazioni SOA (certificazione quest ultima necessaria per la partecipazione a gare d appalto pubblico). Una volta espletata la semplice interrogazione degli archivi, nel caso in cui la posizione contributiva risultasse regolare il DURC verrà rilasciato in tempo reale: una semplificazione non da poco se si pensa ai 30 giorni che intercorrono tra richiesta e rilascio del documento previsti dall attuale normativa. Qualora, invece, la posizione dell impresa risultasse irregolare dal punto di vista contributivo, quest ultima riceverà in 72 ore la documentazione attestante le cause di irregolarità ed entro pochi giorni potrà regolarizzare la propria situazione ed ottenere il certificato, che avrà una durata di 120 giorni e potrà inoltre essere utilizzato anche da altri soggetti.
8 APPROFONDIMENTO Soci lavoratori: quali sono gli obblighi per le imprese? In apertura del suo Titolo I (art. 2), il D.Lgs. 81/2008 definisce un lavoratore come colui che indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo scopo di apprendere un mestiere, un arte o una professione. Nel medesimo articolo, il legislatore si affretta però ad equiparare alla figura di lavoratore appena descritta una serie di altre figure professionali, tra cui ne spicca una sempre più frequentemente riscontrabile nel mondo delle società cooperative: il socio lavoratore. A partire da quanto detto, viene naturale che le imprese siano tenute ad assolvere, anche per i soci lavoratori, i medesimi obblighi previsti per i semplici lavoratori in materia di sicurezza, formazione e valutazione del rischio sul luogo di lavoro. Molto spesso, tuttavia, le piccole e medie imprese non ottemperano con precisione ed accortezza a tali obblighi, che di seguito verranno brevemente descritti: - Elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) di cui all articolo 28, vale a dire un documento nel quale si attestano, dopo un attenta valutazione, tutti i rischi che si potrebbero riscontrare durante l attività lavorativa di una specifica impresa; - Nomina e formazione di un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). Questo ruolo rientra tra i ruoli non delegabili da parte del datore di lavoro, il quale può al massimo avvalersi di un Responsabile esterno a patto che esso possieda determinati requisiti e competenze, specificati nell art. 32; - Predisposizione ed erogazione di percorsi formativi per i lavoratori inerenti alla materia della sicurezza nei luoghi di lavoro, come prescritto nell art. 37; - Nomina e formazione di un Addetto al Primo Soccorso (art. 18 e 43), vale a dire l individuazione della persona interna all azienda più adatta ad assumere la responsabilità di gestire eventuali necessità di soccorso. Anche il datore di lavoro stesso può ricoprire tale ruolo; - Nomina e formazione di un Addetto alle Emergenze (art. 18 e 43), ovvero un individuo che possa prontamente attivarsi per la risoluzione di eventuali situazioni di emergenza. Anche in questo caso, il ruolo può essere ricoperto dal datore di lavoro; - Nomina e formazione di un Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza, o RLS (art. 47). A differenza dei casi precedenti, questo ruolo non può assolutamente essere ricoperto dal datore di lavoro, anche se non è necessariamente detto che debba essere assegnato a personale interno all impresa: infatti, il D.Lgs. 81 concepisce l esistenza di un particolare RLS, l RLST (art.48), che altro non è che la medesima figura ma con la sostanziale differenza che essa viene ricoperta in riferimento non ad una singola azienda, bensì a tutte le aziende o unità produttive del territorio o del comparto di appartenenza.
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