COMMISSIONE EUROPEA DG Mercato interno. MARKT/2027/01 IT Orig. FR. Bruxelles, 13 marzo 2001 MARKT/C2/OF D(2001)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COMMISSIONE EUROPEA DG Mercato interno. MARKT/2027/01 IT Orig. FR. Bruxelles, 13 marzo 2001 MARKT/C2/OF D(2001)"

Transcript

1 COMMISSIONE EUROPEA DG Mercato interno ISTITUZIONI FINANZIARIE Assicurazioni Bruxelles, 13 marzo 2001 MARKT/C2/OF D(2001) MARKT/2027/01 IT Orig. FR NOTA PER IL SOTTOGRUPPO «SOLVIBILITÀ» DEL COMITATO DELLE ASSICURAZIONI SOLVIBILITÀ II: PRESENTAZIONE DEI LAVORI PREVISTI Oggetto della nota L'obiettivo di questa nota è proporre una prima serie di studi nel quadro del progetto "solvibilità II". Non si tratta di sottoporre subito a discussione le tematiche di fondo, ma di determinare, per ciascuna delle tematiche del progetto, il contenuto e la forma più appropriata dei lavori da svolgere. L'organizzazione proposta ha lo scopo di coinvolgere ampiamente gli Stati membri fin dall'inizio del processo; le forme di partecipazione possono essere diverse: presentazione di lavori individuali, gruppi di lavoro ristretti, lavori della Conferenza europea delle autorità di vigilanza e follow-up regolare da parte del sottogruppo. Gli Stati membri sono invitati a commentare ciascuno dei filoni proposti, ad apportare i loro suggerimenti e a riflettere sui workshop ai quali intendono partecipare. Precisiamo infine che questa nota non sostituisce il documento di presentazione iniziale dell'esercizio "solvibilità II" intitolato "La revisione della situazione finanziaria globale di un'impresa di assicurazioni" (MARKT/2095/99): essa va letta piuttosto come un complemento a questo primo documento che resta la base di discussione. Struttura della nota La nota ha la struttura seguente: 1 Introduzione: origine del progetto "solvibilità II", fase iniziale del progetto "solvibilità II", obiettivo e struttura del presente documento. 2 La forma del sistema di solvibilità: questa parte esamina gli aspetti relativi alla forma generale del sistema di solvibilità che dovranno essere studiati affinché possa essere scelto il regime migliore. 3 La valutazione dei rischi da parte del sistema di solvibilità: questa parte identifica gli studi da effettuare sui rischi di cui un sistema di solvibilità deve tener conto. 4 Programma di lavoro Rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles - Belgique. Téléphone: (32-2) Bureau: C107 01/050. Téléphone: ligne directe (32-2) Télécopieur: (32-2) Henri-Olivier.FLICHE@cec.eu.int

2 I lavori previsti sono indicati in grassetto e corsivo nel corpo del testo. Quando vi sono domande al sottogruppo, i lavori figurano nel medesimo riquadro di tali domande. I membri del sottogruppo sono invitati a commentare questi progetti e a presentare altre proposte o suggerimenti. 1. INTRODUZIONE 1.1. Origine del progetto "solvibilità II" Dopo l'adozione delle terze direttive, una prima analisi approfondita sulla solvibilità delle imprese di assicurazione è stata realizzata dalla Conferenza europea delle autorità di vigilanza assicurative ed è sfociata nella relazione Müller del Sulla base di questa relazione, che giudicava il sistema di solvibilità europeo globalmente soddisfacente pur raccomandando un certo numero di miglioramenti, la Commissione europea ha proposto 2 una revisione delle regole di solvibilità articolata in due tempi: in primo luogo, occorreva apportare modifiche alle regole inerenti al margine di solvibilità delle direttive esistenti; in un secondo tempo, si trattava di approfondire altri aspetti del regime inteso a garantire la solvibilità delle imprese di assicurazione. Questa impostazione è stata approvata dal Comitato delle assicurazioni. La revisione delle direttive esistenti (solvibilità I) è in via di completamento. I due progetti di direttive sono stati presentati all'inizio dell'anno e si può sperare in una loro adozione prima della fine della presidenza svedese. I problemi connessi ad una revisione più radicale delle regole di solvibilità (solvibilità II) sono aumentati col passare del tempo. L'intensificazione della concorrenza e le trasformazioni del settore hanno accentuato le tensioni che si esercitano sulle imprese di assicurazione e giustificano un rafforzamento della vigilanza prudenziale volta ad offrire una protezione soddisfacente agli assicurati. Inoltre le autorità di vigilanza, in seno sia alla Conferenza che al Comitato delle assicurazioni o individualmente, hanno studiato un gran numero di temi collegati a quello della solvibilità: occorre pertanto trarre vantaggio da questi lavori integrandoli nel progetto "solvibilità II". Infine, anche le organizzazioni internazionali, tra cui la IAIS, si occupano oramai della questione del controllo della solvibilità degli assicuratori. Oggi si parla molto anche della convergenza delle regolamentazioni prudenziali dei diversi settori. Questi dibattiti devono naturalmente contribuire ad arricchire quelli che avranno luogo nel quadro del progetto "solvibilità II". 1 2 Conferenza delle autorità di vigilanza assicurative degli Stati membri dell'unione europea, relazione "Solvabilité des entreprises d'assurance", aprile Relazione al Comitato delle assicurazioni COM(97)398. 2

3 1.2. Fase iniziale del progetto Allo stato attuale la Commissione ha effettuato i lavori seguenti: Ha sottoposto al Comitato delle assicurazioni un primo documento di presentazione del progetto ("Revisione della situazione finanziaria globale di un'impresa di assicurazioni" 3 MARKT/2095/99). Questo documento introduttivo era volto a contribuire alla formazione di un consenso su come attuare l'esercizio "solvibilità II". Esso già propone un primo elenco degli obiettivi del progetto "solvibilità II", identifica i settori da studiare 4 e delinea una metodologia e un piano di lavoro. Ha organizzato una giornata "Porte aperte" (28 giugno 2000) per avviare un dibattito tra i diversi operatori del settore. In questa occasione hanno presentato le loro opinioni e le loro idee organizzazioni professionali, gruppi assicurativi, un'agenzia di rating, attuari e l'autorità di vigilanza finlandese. I partecipanti hanno affermato il loro interesse per il lancio di una riforma delle regole di solvibilità. Ha inoltre commissionato, dopo aver consultato il Comitato delle assicurazioni, uno studio 5 su "I meccanismi di valutazione della situazione finanziaria globale delle imprese di assicurazione nel quadro della vigilanza prudenziale". Questo studio è stato affidato alla società di consulenza KPMG Deutsche Treuhand Gesellschaft di Colonia. Il direttore del progetto è Hitesh Patel e l'équipe del progetto sarà animata da Tim Childs (KPMG, Londra). Il contraente deve fornire una relazione interinale entro il 29 aprile 2001 e la sua relazione finale entro la fine del dicembre Si prevede che i consulenti facciano una presentazione della loro relazione ai membri del sottogruppo "solvibilità" del Comitato delle assicurazioni Obiettivo e struttura del presente documento Il presente documento propone come organizzare i lavori. Ciò implica: Identificare, senza entrare nel dettaglio, i principali temi da studiare. L'obiettivo di questa nota non è quello di presentare nuovamente i temi che sono già stati esposti, con maggiori dettagli, nel documento di presentazione iniziale (Revisione della situazione finanziaria globale di un'impresa di assicurazioni MARKT/2095/99). In ogni caso l'elenco degli argomenti non può essere considerato già completo e gli Stati membri saranno invitati a precisare i nuovi temi o gli aspetti di taluni temi ai quali sono particolarmente interessati Questo documento figura in allegato. I settori individuati sono i seguenti: 1 riserve tecniche; 2 attività/rischio d'investimento; 3 asset liability management; 4 riassicurazione; 5 margine di solvibilità obbligatorio; 6 sistema contabile. Il capitolato d'oneri del bando di gara, riferimento MARKT/2000/18/C, figura in allegato. 3

4 Stabilire, per ciascuno di questi temi, gli studi da svolgere e discutere della forma che questi lavori possono assumere (sintesi di documenti esistenti, gruppi di lavoro, studio della Conferenza, ecc.). Ovviamente si tratta di tenere conto dello studio affidato a KPMG nonché dei lavori in corso negli Stati membri o già effettuati da questi ultimi. Essendo difficile prevedere, per ciascun tema, l'estensione esatta dei lavori, è presa in considerazione solo la prima fase degli studi inerenti a ciascun tema: gli sviluppi ulteriori dipenderanno dalle conclusioni di questi studi preliminari. Il seguito della nota è diviso in tre parti: la prima parte tratta i temi relativi alla forma generale del sistema di solvibilità; la seconda parte identifica i lavori da svolgere per stabilire i rischi che devono essere presi in considerazione in via prioritaria in un sistema di solvibilità e come ciò debba essere fatto; la terza parte propone un primo programma di lavoro. 2. LA FORMA DEL SISTEMA DI SOLVIBILITÀ L'obiettivo del workshop "solvibilità II" è la riforma delle attuali regole di solvibilità. È improbabile che la sola analisi dei "rischi" tecnici 6 sostenuti dall'assicuratore sia sufficiente per decidere la forma del sistema di solvibilità. Lo conferma in primo luogo il fatto che, a fronte di problemi prudenziali analoghi, i diversi paesi hanno messo a punto sistemi di solvibilità di forma diversa. Si tratta pertanto di scegliere un sistema di solvibilità che sia ovviamente in grado di tener conto dei principali rischi ai quali sono esposti gli assicuratori, ma anche che sia semplice, flessibile, modificabile e compatibile con i metodi di controllo delle autorità di vigilanza, i sistemi di contabilità, ecc.. Il lavoro che questa scelta presuppone dovrà probabilmente essere effettuato in concomitanza con lo studio dei rischi tecnici: infatti, affinché lo studio di ciascun rischio sia più produttivo e possa dare luogo alla definizione di una regola prudenziale, è importante definire in precedenza il quadro nel quale questa regola prudenziale deve inserirsi. A costo di semplificare un po' i termini del dibattito, si può tentare di riassumere la problematica di questa prima parte del workshop "solvibilità II" nella seguente domanda: "Il sistema europeo, che traduce i requisiti prudenziali in diverse regole distinte 7 più o meno prescrittive, può servire come fondamento per l'elaborazione di un sistema di solvibilità più completo o un modello alternativo sembra più adatto al progetto solvibilità II?". 6 7 Cfr. parte 3 della presente nota: rischio legato alle riserve, rischi legati agli investimenti, rischio legato al calcolo dei premi, ecc.. Si parla talora di "tre pilastri": riserve sufficienti, attività adeguate ed un minimo di fondi propri per far fronte ai rischi operativi. 4

5 Per far avanzare il dibattito, si propone di articolare i lavori nelle fasi seguenti: 1) stabilire i criteri ai quali deve rispondere un sistema di solvibilità e di vigilanza prudenziale nel settore assicurativo; 2) migliorare la nostra conoscenza dei diversi modelli di solvibilità: da un lato, nel caso del sistema europeo, mettere a fuoco il livello reale di armonizzazione esistente a livello comunitario e sfruttare le diverse pratiche ed esperienze degli Stati membri; dall'altro, studiare i sistemi esteri (il sistema RBC americano, il sistema australiano 8, ecc.) e fare un bilancio dei loro vantaggi e dei loro inconvenienti; 3) ricercare nei sistemi di vigilanza e di valutazione di altri settori economici dei principi che possano essere trasposti al settore assicurativo; 4) misurare l'impatto di eventuali cambiamenti dei principi contabili sul sistema di solvibilità scelto I criteri qualitativi di un sistema di solvibilità L OCSE 9 e la IAIS 10 hanno stabilito taluni criteri generali: sembra ovvio che il nuovo sistema di solvibilità europeo debba almeno soddisfare questi criteri. Inoltre appare inutile replicare i lavori già svolti in altri organismi internazionali. È tuttavia opportuno che i pareri dei membri del sottogruppo in ordine a questi criteri e alla loro importanza relativa vengano raccolti nel quadro del progetto solvibilità II; ciò consentirebbe di accertarsi dell'esistenza di un consenso su ciò che deve essere un sistema di solvibilità. Il documento MARKT/2095/99 («Revisione della situazione finanziaria globale di un'impresa di assicurazioni esercizio solvibilità II») già conteneva un primo elenco di requisiti che un sistema di solvibilità dovrebbe soddisfare, vale a dire: proteggere gli assicurati assegnando alle autorità di vigilanza un intervallo di tempo sufficiente per individuare qualunque problema o disfunzione all'interno dell'impresa di assicurazione e porvi rimedio; garantire la comparabilità, la trasparenza e la coerenza in modo tale da creare condizioni di concorrenza uniformi; Per maggiori dettagli sulla revisione del margine di solvibilità in Australia si veda (Autorità di regolamentazione prudenziale australiana). Per una sintesi dei lavori dell'ocse in questo settore vedi: Sottocomitato IAIS per la solvibilità e le questioni attuariali: Draft principles on solvency, che dovrebbe essere pubblicato nella sua versione definitiva nell'aprile del

6 fissare un margine di solvibilità obbligatorio che sia più adeguato ai rischi realmente assunti; evitare la complessità eccessiva; tenere conto degli sviluppi del mercato; stabilire i principi e non essere eccessivamente prescrittivi; dove possibile, fondare il sistema su un'impostazione contabile comune per evitare la duplicazione (o addirittura la moltiplicazione) dei sistemi di informazione finanziaria; evitare che i costi del capitale siano inutilmente elevati e danneggino pertanto la competitività delle imprese di assicurazioni europee a livello mondiale. L obiettivo del lavoro qui proposto dovrebbe essere quello di convalidare, approfondire/semplificare e classificare i criteri già previsti dagli organismi internazionali. 1.: Criteri qualitativi applicabili ad un sistema di solvibilità Fare una sintesi dei lavori esistenti a livello internazionale e proporre una classificazione dei criteri in ordine di importanza; sottoporre a dibattito questa sintesi, affinché gli Stati membri possano prendere posizione sul contenuto di ciascun criterio e sulla sua importanza relativa. Questo lavoro sarà svolto dai servizi della Commissione. Domanda: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Hanno altre proposte? 2.2. Tipologia dei sistemi di solvibilità del settore assicurativo e raffronto dei modelli In base alla tipologia dei sistemi di solvibilità stabilita dalla IAIS 11, i sistemi sono fondati o su determinati requisiti e coefficienti (ad esempio il sistema europeo o il Risk-Based Capital negli Stati Uniti) o su una modellizzazione adattata a ciascuna impresa (modello di rischio di fallimento, test di "resilienza"). Vi sono pertanto numerose vie da esplorare. 11 Sottocomitato IAIS per la solvibilità e le questioni attuariali: «On solvency, solvency assessments and actuarial issues An IAIS Issues Paper», versione definitiva, 15 marzo 2000, pag

7 L obiettivo generale di questa parte è: approfondire la nostra conoscenza dei modelli alternativi al modello europeo; testare ciascun sistema rispetto ai criteri definiti in precedenza; fare il punto dei vantaggi e degli inconvenienti; valutare la facilità con la quale un sistema può essere adattato I sistemi di solvibilità fondati su una modellizzazione adattata a ciascuna impresa (modelli di fallimento, test di "resilienza") Questi sistemi sono probabilmente i più allettanti dal punto di vista teorico, ma non sono necessariamente i più familiari alle autorità di vigilanza europee. Essi sollevano inoltre il problema dell'arbitrarietà dei metodi scelti e la questione del controllo della validità dei modelli utilizzati (fattibilità, costo). Ciononostante essi meritano di essere studiati; infatti se è vero che l'idea di chiedere a ciascuna impresa di assicurazione di determinare essa stessa i propri requisiti di solvibilità appare impraticabile, si potrebbe ipotizzare ragionevolmente di introdurre questo principio per alcuni gruppi di dimensioni molto grandi Modellizzazione dei rischi adattata a ciascuna impresa (modelli interni) Il primo lavoro da effettuare in questo settore è migliorare la conoscenza di questi modelli, del loro uso effettivo, della loro affidabilità. Lo prevede il punto 1 del capitolato d'oneri relativo allo studio affidato a KPMG. Inoltre la Commissione potrebbe prendere l'iniziativa di invitare alcuni grandi gruppi assicurativi a presentarle i propri modelli interni. Domanda: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Hanno altre proposte? Anche il sottocomitato «solvibilità» della IAIS intende studiare i modelli interni. Naturalmente i progressi del dibattito in corso in questo organismo saranno presi in considerazione. 12 Lo prevede ad esempio il nuovo accordo di Basilea (per i riferimenti di questo accordo vedi nota n. 17). 7

8 I sistemi di tipo RBC (Risk-Based Capital) Il sistema RBC americano (il più noto dei sistemi di questo tipo) è basato sul principio di tradurre ciascuno dei «rischi» dell assicuratore in un requisito patrimoniale; il valore cumulativo 13 dei singoli requisiti dà luogo ad un unico requisito minimo di capitale. Tale sistema può presentare taluni vantaggi, sia nella sua concezione generale (un requisito patrimoniale che sintetizza il profilo di rischio di ciascuna impresa di assicurazione), sia, a livello più puntuale, in taluno o talaltro dei suoi metodi di valutazione dei rischi. Per contro, questo sistema può essere considerato da taluni gravoso e poco trasparente. Inoltre è molto distante sia dalle attuali regole europee di solvibilità sia dalle pratiche delle autorità di vigilanza, il che comporterebbe problemi di attuazione. 3. Sistemi di solvibilità del tipo RBC Dopo una breve presentazione del sistema sarebbe utile tentare di discutere dei vantaggi derivanti dall'applicazione in Europa di un sistema del tipo RBC, nonché delle conseguenze e delle eventuali difficoltà di tale applicazione. Questo lavoro di preparazione alla discussione potrebbe essere svolto dalla Commissione. Parallelamente KPMG dovrebbe elaborare uno studio comparativo succinto del sistema europeo e del sistema RBC americano (punto 8 del capitolato d'oneri). Domanda: I membri del sottogruppo hanno osservazioni in merito al lavoro proposto? Hanno altre proposte? I tre pilastri del sistema europeo (solvibilità "solo") A differenza del sistema americano, il sistema di solvibilità europeo si basa su tre pilastri: riserve sufficienti, attività adeguate e un capitale minimo. Fino ad ora questo sistema non è mai stato sostanzialmente rimesso in questione dalle autorità di vigilanza che lo utilizzano. Una delle sue qualità, ma forse anche uno dei suoi difetti, è che questo sistema è relativamente flessibile e consente le aggiunte di nuove norme nonché le eccezioni; di fatto è possibile che dia luogo ad un'armonizzazione insufficiente delle regole di solvibilità europee. Tuttavia il grado di armonizzazione del sistema non può che essere valutato in rapporto al suo obiettivo, che è il reciproco riconoscimento dei sistemi di vigilanza. 13 La formula di calcolo non consiste esattamente in una semplice addizione dei rischi. 8

9 I lavori incentrati sul sistema europeo possono ovviamente essere più approfonditi rispetto a quelli attinenti agli altri sistemi, in quanto gli Stati membri, e in particolare le loro autorità di vigilanza, ne conoscono le peculiarità nazionali, i limiti e le possibilità di miglioramento. Lo studio del grado di armonizzazione di ciascuna regola di solvibilità (riserve sufficienti, copertura degli impegni regolamentati) è riconducibile alla presa in considerazione dei rischi da parte del sistema di solvibilità: è pertanto trattato nella parte 3. Potrebbe essere interessante in questa fase valutare le possibilità di modifica 14 del sistema europeo identificando le regole aggiuntive o parallele 15 alle regole europee applicate dagli Stati membri. 4. Sistema di solvibilità europeo e regole complementari Gli Stati membri che hanno stabilito o intendono stabilire tali regole complementari (quantitative o qualitative) dovrebbero accettare di farne una presentazione scritta dettagliata, di rispondere successivamente ad un questionario elaborato dalla Commissione e di sottoporre il tutto alla discussione del sottogruppo. Domande: I membri del sottogruppo hanno osservazioni in merito al lavoro proposto? Vi sono paesi che si offrono di esporre le regole che applicano a complemento o in parallelo alle regole di solvibilità comunitarie? Vi sono proposte di miglioramento del sistema attuale? Il sistema europeo di solvibilità corretta per i gruppi assicurativi Allo stato attuale i requisiti di solvibilità non tengono quasi conto delle dimensioni dell'attività assicurativa e non considerano affatto la sua diversificazione. In queste condizioni il requisito di solvibilità di un gruppo assicurativo può essere la semplice somma dei requisiti di ciascuna impresa che lo compone La possibilità di modificare il sistema attuale è stata illustrata dall'esercizio "solvibilità I" ed in particolare dalla differenziazione dei margini necessari in funzione delle categorie di rischio. La Finlandia ha ad esempio esposto il suo test di solvibilità nel corso della giornata "Porte aperte" del 28 giugno

10 Qualora i futuri requisiti di solvibilità tenessero maggiormente conto della diversificazione e delle dimensioni dell'attività assicurativa (sia consentendo l'uso di modelli interni, sia tramite l'applicazione di una formula predefinita), sarebbe necessario assicurarsi che il sistema introdotto sia neutro rispetto alla struttura del gruppo assicurativo al quale si applica. In altri termini, il fatto di creare tante entità quante sono le attività non dovrebbe essere penalizzante se l'attività totale di un gruppo appare sufficientemente diversificata. 5. Requisiti di solvibilità individuale (solo) e gruppi assicurativi I servizi della Commissione potrebbero svolgere un primo studio provvisorio, basato su qualche caso ipotetico, per vedere quali problemi porrebbe la direttiva 98/78/CE se il requisito di margine "individuale" non fosse più una funzione lineare del fatturato. Domande: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Hanno altre proposte? 2.3. Ciò che possiamo apprendere dalla vigilanza di altri settori I progetti di direttive sui conglomerati finanziari hanno dimostrato fino a che punto i sistemi prudenziali del settore assicurativo e del settore bancario possano essere diversi. Sarebbe interessante studiare in che misura questi due sistemi possano convergere o, più modestamente, adottare concetti comuni (qualitativi o quantitativi) in taluni settori 16. Nel contempo potrebbe essere utile studiare se e in che misura esista un'eventuale "concorrenza" tra i due sistemi prudenziali rispetto ad attività che si collocano al limite tra banca e assicurazione. Il nuovo accordo di Basilea 17 costituisce una base molto interessante per integrare le riflessioni più recenti sulla vigilanza bancaria nel progetto "solvibilità II": il sistema prudenziale bancario, pur differendo necessariamente dal sistema prudenziale assicurativo (per via della diversità dell'attività economica), può servire come fonte di ispirazione formale Si ricorda che la relazione sulla stabilità finanziaria elaborata di recente dal Consiglio economico e finanziario (relazione Brouwer, presentata al 26 Comitato delle assicurazioni) considerava prioritaria la convergenza dei sistemi di vigilanza dei diversi settori finanziari. Il documento di presentazione del progetto di nuovo accordo di Basilea ("Overview of The New Basel Capital Accord", documento di consultazione, gennaio 2001) è disponibile all'indirizzo Internet seguente: www. bis.org/publ/index.htm. 10

11 6. Studio del sistema prudenziale bancario I servizi della Commissione potrebbero preparare una breve nota di presentazione dei progetti in corso nel settore bancario e sottoporre a dibattito alcune idee che potrebbero essere adattate al settore assicurativo. Domande: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Hanno altre proposte? Il documento di presentazione iniziale (MARKT/2095/99) ha altresì esaminato la possibilità di un ricorso delle autorità di vigilanza ad agenzie di rating. KPMG analizzerà "l'assistenza potenziale che i preposti alla vigilanza possono ottenere dalle agenzie di rating" (punto 7 del capitolato d'oneri) Gli sviluppi in materia contabile Lo Steering Committee on Insurance dello IASC, costituito nel 1997, ha pubblicato nel 1999 un documento di discussione ambizioso che esamina le questioni principali che si pongono quanto alla modifica della contabilità delle imprese di assicurazione 18. Questo documento ha suscitato numerose osservazioni e lo Steering Committee prosegue le sue deliberazioni in vista dell'elaborazione di un progetto di dichiarazione di principi, la cui pubblicazione potrebbe avere luogo nell'autunno Questo progetto mira ad integrare la contabilità delle imprese di assicurazione nel quadro normativo stabilito dallo IASC, in linea con gli altri principi contabili internazionali, pur tenendo conto delle peculiarità del settore assicurativo. Nel febbraio 2001 la Commissione europea ha adottato una proposta di regolamento che prescrive l'uso dei principi contabili internazionali per le imprese di assicurazione quotate in borsa. Per garantire l'integrazione di tali principi nel quadro comunitario, verrà introdotto un "meccanismo di adozione" dei principi internazionali. L'uso dei principi contabili internazionali può portare grandi cambiamenti alla contabilità delle imprese europee, anche nel settore assicurativo. La Commissione prende pertanto parte attivamente ai lavori dello IASC e qualunque evoluzione della contabilità generale o della contabilità delle imprese di assicurazione sarà analizzata e notificata al Comitato delle assicurazioni. 18 International Accounting Standards Committee "Insurance An Issues Paper issued for comments by the Steering Committe on Insurance" due volumi, Londra, novembre

12 Il progetto "solvibilità II" deve naturalmente prendere in considerazione queste questioni relative all'evoluzione dei principi contabili. Allo stato attuale è tuttavia difficile prevedere i risultati finali dei lavori dello IASC nonché le reazioni degli Stati membri e degli operatori del settore a tali lavori. Pertanto sarà necessario che lo studio valuti, per ciascuna forma di sistema di solvibilità o per ciascun metodo di calcolo particolare, la possibilità di un suo adeguamento a nuove regole contabili che sarebbero diverse dalle regole attuali. Allo stato attuale, la maggior parte degli Stati membri utilizza una contabilità unica, che serve sia all'informazione finanziaria che alla vigilanza. Per evitare la moltiplicazione dei compiti contabili, è importante che, per quanto possibile, persista questo approccio contabile comune tra i diversi utenti di conti. In questa ottica le organizzazioni delle autorità di vigilanza, come la IAIS, il Comitato di Basilea o la IOSCO, hanno creato gruppi di lavoro per valutare se i principi contabili internazionali (IAS) possano essere utilizzati ai fini della vigilanza prudenziale. 7. Sviluppi nel settore contabile In un primo tempo la Commissione propone di continuare a seguire attentamente i lavori in seno allo IASC e alla IAIS. I servizi della Commissione tenteranno di redigere una sintesi di questi lavori quando ciò sarà possibile. Domande: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Hanno altre proposte? 3. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA PARTE DEL SISTEMA DI SOLVIBILITÀ 3.1. Tipologia dei rischi Esistono numerose tipologie dei rischi ai quali sono soggetti gli assicuratori, ad esempio quella esposta nella relazione Müller, quella sottesa al sistema RBC americano, quelle stabilite più recentemente dalla IAIS e quelle che si possono trovare nella letteratura attuariale 19. Vi è pertanto materiale abbondante che va sintetizzato e classificato. È uno dei compiti affidati a KPMG (punto 1 del capitolato d'oneri: individuare i tipi principali di rischi ai quali è esposta un'impresa di assicurazione e valutare la gravità generale dei diversi rischi). 19 KPMG dovrebbe stilare una bibliografia delle principali opere utili. 12

13 Questo lavoro piuttosto teorico potrebbe essere completato dalle esperienze fatte dalle autorità di vigilanza in ordine alle questioni seguenti: Quando le autorità di vigilanza hanno rilevato gravi difficoltà nelle imprese di assicurazione, tali difficoltà erano dovute al verificarsi di uno dei rischi elencati generalmente nella letteratura? Il sistema di solvibilità europeo, le regole aggiuntive o le pratiche delle autorità di vigilanza hanno consentito di individuare questi rischi con sufficiente anticipo? Le autorità di vigilanza osservano un'evoluzione o una trasformazione dei rischi ai quali sono esposti gli assicuratori? A quali rischi sono esposti in particolare gli assicuratori? Si può rispondere a questa domanda procedendo alla simulazione di scenari sfavorevoli a livello dei mercati nazionali? Alcune di queste domande sono già state poste in un questionario della Commissione europea (MARKT/2010/00), i cui risultati sono stati esposti al 27 Comitato delle assicurazioni. Nel corso di questa riunione è stato suggerito che questo lavoro iniziale venga approfondito dalla Conferenza europea delle autorità di vigilanza. 8. Studio dei rischi di cui tenere conto KPMG presenterà le principali categorie di rischi ai quali sono esposte le imprese di assicurazione e valuterà la gravità generale dei diversi rischi (punto 1 del capitolato d'oneri). Inoltre, nel quadro del progetto "solvibilità II" sarebbe molto utile uno studio della Conferenza europea delle autorità di vigilanza sull'efficacia delle regole di solvibilità ai fini dell'identificazione delle imprese in difficoltà. Domande: I membri del sottogruppo approvano l'idea di chiedere alla Conferenza di formare un gruppo di lavoro che si occupi di questa tematica? Pensano che le domande formulate in precedenza (precedute nel corpo del testo da simboli grafici circolari) possano servire come base per la definizione dei compiti del gruppo di lavoro? Senza voler determinare in anticipo quali rischi saranno considerati più importanti, nel prosieguo del documento si esaminano brevemente le informazioni disponibili e gli studi proposti su taluni rischi tradizionali, già menzionati nel documento introduttivo iniziale (MARKT/2095/99) e nel capitolato d'oneri dello studio commissionato. 13

14 3.2. Le riserve tecniche Tra i rischi riguardanti le passività dell'assicuratore, il principale è probabilmente l'errore di stima delle riserve tecniche. Esiste ancora in Europa una grande varietà di riserve, collegate in linea di massima ad usi contabili diversi. È possibile che questi usi siano portati a convergere. Le questioni che si pongono pertanto in questo contesto sono quelle di quale sia l'attuale grado di armonizzazione dei metodi di costituzione delle riserve in Europa e quale sia il rischio residuo che le riserve costituite secondo questi metodi siano insufficienti Non vita La relazione Manghetti 20 fornisce un quadro recente del grado di armonizzazione delle riserve tecniche nell'assicurazione non vita e rivela in particolare l'esistenza di una grande varietà di pratiche in materia di riserve di perequazione. Un'altra fonte di informazione sarà la relazione commissionata a KPMG; il punto n 2 del capitolato d'oneri chiede infatti al consulente di descrivere i metodi per determinare le riserve tecniche nel ramo non vita, individuando le pratiche migliori e le nuove tendenze, presentando riflessioni sulla necessità o la possibilità di armonizzazione a livello comunitario / internazionale. Infine, i sottocomitati "solvibilità" e "contabilità" della IAIS intendono redigere una relazione congiunta sul medesimo argomento entro fine anno. 9.Riserve tecniche non vita Oltre a queste tre relazioni (Manghetti, KPMG, IAIS), che stimoleranno la discussione, si potrebbe prevedere di procedere ad una quantificazione del "rischio" collegato alle riserve, utilizzando il metodo americano dell'rbc. Questo esercizio supplementare avrebbe il merito di fornire un indicatore del grado di armonizzazione delle riserve dell'assicurazione non vita in Europa e di testare nel contempo l'applicazione del metodo americano al contesto comunitario. Domande: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Hanno altre proposte? In quale quadro e in quali termini potrebbe effettuarsi la quantificazione del "rischio" collegato alle riserve secondo il metodo americano dell'rbc? 20 Conferenza europea delle autorità di vigilanza assicurative, rapporto "Gli accantonamenti tecnici nelle assicurazioni danni",

15 La questione delle riserve di perequazione deve inoltre essere collegata a quella della riassicurazione e dei fondi propri necessari per fare fronte ai rischi operativi residui (cfr. parte 3.4) Vita Nell'assicurazione vita, la questione dell'armonizzazione del calcolo delle riserve è stata trattata in modo insufficiente. Non vi è una relazione comparabile alla relazione Manghetti e le riserve dell'assicurazione vita non sono menzionate nel capitolato d'oneri dello studio esterno. Tuttavia le questioni aperte in questo settore sono numerose; ne ricordiamo qualcuna: È giustificato che persistano due regole diverse per quanto riguarda i tassi di attualizzazione a seconda che le attività siano contabilizzate al valore storico o al valore di mercato? Ciascuna delle due opzioni della direttiva è applicata in modo univoco? Quali sono le pratiche nazionali nei casi in cui la direttiva non dice nulla? 10. Riserve tecniche vita I problemi esistenti in questo ambito sono numerosi e complessi e si potrebbe prevedere di affidarne l'esame ad un gruppo di lavoro costituito da esperti degli Stati membri. Per ragioni di efficacia, questo gruppo dovrebbe probabilmente essere ristretto a circa 8-10 membri. Domande: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Sono favorevoli alla creazione di un gruppo di lavoro ristretto su questi temi? Conseguenze di una modifica delle regole contabili I dibattiti sulle riserve tecniche dovranno prendere in considerazione i progetti di riforma dei principi contabili. Come già indicato, questi progetti non sono ancora stati adottati: in seno allo IASC, i lavori di due comitati, il comitato incaricato del settore specifico dell'assicurazione e quello incaricato della questione dell'attualizzazione, possono avere un'influenza sulla contabilizzazione futura delle riserve tecniche. Per il progetto «solvibilità II» occorrerà probabilmente delineare ipotesi diverse per l'eventuale modifica dei principi contabili (già la scelta di ipotesi di lavoro pertinenti non è di per sé cosa agevole). Lo studio KPMG dovrebbe fornire una prima analisi delle conseguenze che i progetti di modifica dei principi contabili avranno per le regole di solvibilità (punto n. 6 del capitolato d'oneri). 15

16 3.3. Le attività e la congruenza tra attività e passività Il sistema di solvibilità europeo viene criticato frequentemente per il fatto che non tiene conto sufficientemente del rischio delle attività. Ricordiamo in appresso un certo numero di misure che sono state adottate o proposte a livello europeo per limitare o tradurre in un requisito di margine di solvibilità il rischio collegato alle attività: Le regole di copertura degli impegni tecnici, previste dalle direttive, sono intese a ridurre il rischio di investimento. Si è discusso spesso dell'introduzione di un margine obbligatorio per far fronte al rischio di investimento residuo. Questo requisito può essere espresso o in funzione delle riserve tecniche (il coefficiente del 3% delle direttive vita o il terzo indice raccomandato, nel settore non vita, dalla relazione Müller) o in funzione delle attività detenute (secondo metodi basati sul modello bancario o sul sistema RBC americano 21 ). Metodi che tentano di valutare meglio la congruenza tra attività e passività sono stati sviluppati o studiati da taluni Stati membri in particolare nel settore dell'assicurazione vita 22. La relazione commissionata a KPMG dovrebbe apportare un certo numero di elementi di informazione sul rischio di investimento (punto n. 3 del capitolato d'oneri: valutazione delle attività, volatilità; punto n. 5: asset liability management, diversificazione e utilizzo di prodotti derivati). Numerosi lavori della Conferenza (completati o in corso) hanno riguardato recentemente temi collegati alla gestione delle attività: i prodotti derivati 23, le informazioni da fornire in materia di politica di investimento 24, il rischio di investimento dei prodotti a capitale variabile e dei prodotti indicizzati 25 e le regole relative agli investimenti 26. Si noti inoltre che la IAIS ha incaricato un sottocomitato «investimenti» di svolgere un'inchiesta sul rischio di mercato Le regole di copertura Le regole di copertura delle riserve tecniche con attività adeguate sono intese a limitare il rischio di investimento e l'incongruenza tra attività e passività (mismatching). Queste regole, il cui principio (comunemente denominato "secondo pilastro") è prescritto dalle direttive, sono determinate in parte dagli Stati membri e dipendono dalle regole di contabilizzazione delle attività Un esempio di questo tipo di metodo ed un esempio di quantificazione si trovano nella relazione Müller. La relazione Müller descrive il test di resilienza applicato nel Regno Unito dal Relazione DT/UK/164/00. DT/N/106/00. Questionario DT/I/243/01. Questionario DT/D/293/00. 16

17 La possibile complessità di queste regole nonché la loro diversità in seno all'unione europea fanno sì che esse siano raramente percepite come uno degli elementi chiave del sistema di solvibilità europeo se non dalle autorità di vigilanza. Non è inoltre certo che vi sia consenso tra gli Stati membri in merito alla loro importanza. Pertanto è importante avere una descrizione più dettagliata di queste regole e conoscere il parere delle autorità di vigilanza sulla loro importanza e i vantaggi di una loro armonizzazione. 11. Regole sull'ammissibilità delle attività a copertura delle riserve tecniche L inchiesta che la Conferenza sta conducendo (questionario DT/D/293/00) dovrebbe consentire di avere un quadro più preciso delle regole sull'ammissibilità delle attività. Inoltre è molto utile che le autorità di vigilanza esprimano il loro parere sull'efficacia di queste regole. Questo secondo lavoro potrebbe essere svolto in un eventuale gruppo di lavoro della Conferenza sul rilevamento delle difficoltà delle imprese di assicurazione (l'obiettivo principale di tale gruppo sarebbe infatti quello di valutare l'efficacia delle regole attuali di solvibilità). Inoltre lo studio di KPMG dovrebbe fornire un quadro più generale delle regole di copertura descrivendo i metodi di diversificazione degli investimenti e gli altri metodi di controllo del rischio delle attività (punto 5 del capitolato d'oneri). Domande: I membri del sottogruppo approvano l'idea di collegare la questione della copertura degli impegni regolamentati a quella dello studio dell'efficacia del sistema di solvibilità attuale? Approvano l'idea di affidare questo studio al medesimo gruppo di lavoro che sarà creato dalla Conferenza? Hanno altre proposte? Il «rischio» delle attività nell'assicurazione non vita Le regole di copertura sono solo uno dei modi possibili per trattare il rischio di investimento delle imprese di assicurazione; per quanto contribuiscano a ridurre tale rischio, esse consentono comunque alle imprese di avere politiche di investimento più o meno rischiose senza che se ne tenga conto nei requisiti attinenti il margine di solvibilità. 17

18 12. Rischio di investimento I diversi metodi per quantificare il rischio di investimento in funzione della volatilità delle attività saranno descritti dallo studio KPMG (punto 3 del capitolato d'oneri). Domanda: I membri del sottogruppo hanno osservazioni in merito al lavoro proposto? Hanno altre proposte? Il rischio delle attività e l'asset liability management nell'assicurazione vita Quando si parla di rischio delle attività nel settore dell'assicurazione vita, è difficile fare astrazione dai metodi di asset liability management utilizzati dalle imprese. Questi metodi si perfezionano nel tempo e possono fornire un'idea precisa dei rischi di incongruenza tra attività e passività (mismatching) che differiscono da una società all'altra a seconda del tipo di prodotto commercializzato e della politica di investimento seguita. La regolamentazione europea resta molto rudimentale nel suo approccio in materia di congruenza tra attività e passività, soprattutto nell'assicurazione vita, dove la durata degli impegni dell'assicuratore può essere sia molto diversa da una società all'altra sia instabile nel tempo per la medesima società. Anche nel caso in cui l'assicuratore, secondo le direttive europee, non è soggetto ad alcun rischio di investimento, non è sempre certo che non debba far fronte, in talune situazioni (ad esempio in caso di liquidità insufficiente delle sue unità di conto), a problemi di congruenza tra attività e passività. In base alla presentazione del sistema RBC contenuta nella relazione Müller, il sistema americano propone un approccio relativamente semplice al problema prevedendo una maggiorazione forfettaria del margine obbligatorio, simile ad una penalità, quando l'assicuratore non dispone di un buon asset liability management. Resta pertanto apertissima la questione di una disciplina dell'asset liability management, sia sotto forma di un requisito qualitativo relativo alla gestione dell'impresa, sia in una forma più quantitativa. A complemento dell'approccio già evocato al rischio di investimento, KPMG dovrebbe fornire un'analisi degli strumenti di asset liability management nell'ottica di un loro utilizzo a fini di vigilanza prudenziale (punto n. 5 del capitolato d'oneri). Sarebbe anche molto utile stimolare una discussione approfondita tra le autorità di vigilanza sui modelli di asset liability management che riscontrano nelle società, sul modo in cui li valutano (secondo una procedura formalizzata o meno) e sulle loro eventuali idee per rendere il sistema di solvibilità più sensibile ai problemi di congruenza tra attività e passività delle imprese di assicurazione vita. 18

19 Questa questione potrebbe essere collegata a quella già sollevata della valutazione delle riserve tecniche vita, in quanto la valutazione delle riserve tecniche dipende ampiamente dalle previsioni di rendimento dei premi investiti e dai comportamenti prevedibili dei titolari delle polizze. 13. Asset liability management nell'assicurazione vita KPMG dovrebbe fornire un'analisi succinta degli strumenti di asset liability management nell'ottica di una loro utilizzazione da parte della vigilanza prudenziale (punto n. 5 del capitolato d'oneri). Peraltro il gruppo di lavoro ristretto già proposto per lo studio delle riserve tecniche vita potrebbe essere incaricato di esaminare la questione della congruenza tra le attività e queste riserve tecniche. Domande: I membri del sottogruppo approvano l'idea di affidare questo studio a un gruppo di lavoro ristretto? Hanno altre proposte? Impatto di una modifica della contabilizzazione Questo punto è menzionato promemoria: i dibattiti sul rischio delle attività dovranno prendere in considerazione i progetti di riforma della valutazione delle attività. Lo studio di KPMG dovrebbe fornire una prima analisi dell'impatto dei progetti di modifica dei principi contabili sulle regole di solvibilità (punto n. 6 del capitolato d'oneri) I rischi operativi e il programma di riassicurazione Il programma di riassicurazione La constatazione è già stata fatta nel documento MARKT/2095/99 («La revisione della situazione finanziaria globale di un'impresa di assicurazioni»): il programma di riassicurazione (in particolare i trattati non proporzionali) non trova un riscontro soddisfacente nelle regole europee attuali. Tuttavia il rischio di fallimento può essere considerevolmente ridotto da una riassicurazione non proporzionale e talora può essere ridotto adeguatamente solo in questo modo. 19

20 Il giudizio che occorre assolutamente formarsi sulla politica di riassicurazione di una società può essere inoltre complicato dall'introduzione di nuove forme di trasferimento più o meno reale dei rischi (riassicurazione finanziaria, prodotti finanziari, ecc.) definite collettivamente con il termine di «trasferimento alternativo del rischio» (abbreviazione inglese: ART). Questo settore specifico è già stato oggetto di uno studio 27 realizzato lo scorso anno da un team di attuari. Esso dovrebbe essere trattato anche nello studio commissionato a KPMG Riassicurazione La questione dell'integrazione della riassicurazione in un futuro sistema di solvibilità è oggetto del punto 4 del capitolato d'oneri dello studio in corso. Va detto inoltre che lo studio commissionato a KPMG potrebbe contenere qualche contributo interessante sull'eventuale introduzione di una vigilanza sulla riassicurazione. In questa fase non sono previsti altri lavori sul tema. Domande: I membri del sottogruppo hanno altre proposte? I rischi operativi residui e la necessità di un minimo di fondi propri Quali che siano i metodi di riduzione dei rischi applicati, le imprese di assicurazione restano soggette a rischi. Appare opportuno trattare questi rischi residui (o i rischi meno importanti che non sarebbero stati trattati altrove) solo dopo il resto dello studio ed in particolare: dopo aver scelto la forma generale del sistema di solvibilità; dopo aver determinato, almeno approssimativamente, il modo in cui i rischi principali sono limitati o presi in considerazione. In seguito potranno essere discusse altre questioni, in particolare quella della suddivisione tra fondi propri e riserve di perequazione. Non è ancora previsto in questa fase che gli Stati membri o la Commissione effettuino uno studio sulla questione evocata in precedenza Tillinghast Towers-Perrin: European Commission ART Market Study Final Report (maggio 2000). Questo studio può essere scaricato a partire dalla pagina del sito della Commissione riguardante l'assicurazione: Per quanto questo studio sia stato commissionato dalla Direzione generale Mercato interno, essa non riflette la posizione ufficiale della Commissione. Il consulente è il solo responsabile dei fatti e delle opinioni presentate. Il 28 comitato delle assicurazioni ha approvato questa idea di agganciare il tema del «trasferimento alternativo dei rischi» ai progetti solvibilità II e riassicurazione. 20

21 D'altro canto le conclusioni di KPMG in merito al punto 1 del capitolato d'oneri alimenteranno le discussioni future Altri fattori di natura qualitativa La valutazione che si può formulare sulla solvibilità di un'impresa di assicurazione non dipende solo da dati finanziari, quantificati nella contabilità dell'impresa, ma anche dalla qualità della gestione e dall'organizzazione della società. Di conseguenza il miglioramento del sistema di solvibilità attuale potrebbe passare attraverso il rafforzamento o il chiarimento di talune regole qualitative come ad esempio: la precisazione dei criteri di competenza e di onorabilità; la formulazione di requisiti più severi in materia di informazione pubblica e di trasparenza o di altri meccanismi destinati a favorire la disciplina di mercato; la qualità del monitoraggio interno dei rischi; la qualità dell'organizzazione della società (sistema informatico, ecc.). Non si può neppure escludere che lo studio di un certo numero di rischi evocati in precedenza (riassicurazione, asset liability management, ecc.) non dia luogo alla formulazione di norme qualitative piuttosto che quantitative. Per ragioni di semplicità, si era deciso nel documento di presentazione iniziale del progetto «solvibilità II» (MARKT/2095/99) di non includere immediatamente questi aspetti nel progetto. Tuttavia è altrettanto difficile escludere automaticamente dal campo dello studio tutte le norme «qualitative», mentre le discussioni più recenti sui sistemi di solvibilità (IAIS, Basilea) dimostrano l'importanza crescente loro accordata. 15. Norme qualitative Attualmente il tema resta molto aperto ed il primo lavoro da fare potrebbe essere, al momento dell'identificazione dei criteri di qualità di un sistema di solvibilità (lavoro preso in carico dalla Commissione) e dello studio di altri modelli di solvibilità (in particolare il modello bancario), elencare i criteri che daranno luogo in linea di massima alla determinazione di regole qualitative. Nel contempo le idee delle autorità di vigilanza in materia potrebbero essere raccolte nel quadro della Conferenza europea delle autorità di vigilanza (inchiesta). Infine la Commissione potrebbe, da parte sua, raccogliere le idee degli operatori del settore assicurativo in questo ambito. Domande: I membri del sottogruppo hanno osservazioni sul lavoro proposto? Hanno altre proposte? 21

22 4. PROGRAMMA DI LAVORO Il programma di lavoro proposto è il seguente. Come indicato nell'introduzione, solo la prima fase viene descritta nel dettaglio: occorre lasciare una certa flessibilità all'organizzazione di un progetto che è solo agli inizi fase (da maggio a dicembre 2001): KPMG: relazione sulla 1 fase (giugno 2001) punto 1: tipologia dei rischi, descrizione dei modelli interni punto 8: studio comparativo del sistema RBC e del sistema europeo trattazione a grandi linee degli altri punti (presentazione orale) Stati membri presentazione delle regole prudenziali applicate in ciascuno Stato a complemento o in parallelo al sistema europeo Commissione: note di presentazione criteri validi per un sistema di solvibilità presentazione del modello RBC (vantaggi/inconvenienti) modello bancario breve sintesi delle riflessioni in corso sulla contabilità in sede IASC e IAIS nota di analisi e di monitoraggio del lavoro iniziale di KPMG eventualmente: questionari sulla base delle relazioni fatte dagli Stati membri Gruppo di lavoro ristretto costituzione di un gruppo di lavoro sulle riserve matematiche e sull'asset liability management nell'assicurazione vita (definizione del mandato) Conferenza europea delle autorità di vigilanza costituzione di un gruppo di lavoro sulle difficoltà delle imprese e sul loro rilevamento da parte delle autorità di vigilanza (definizione del mandato) 22

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. L 77/42 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 24.3.2010 REGOLAMENTO (UE) N. 244/2010 DELLA COMMISSIONE del 23 marzo 2010 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione che adotta taluni

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento IT PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento 1. TASSI DI RIFERIMTO E TASSI DI ATTUALIZZAZIONE Nell ambito del

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

IT 1 IT COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE BUDG/A7/2008/D/58409 BRUXELLES, 16/10/2008

IT 1 IT COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE BUDG/A7/2008/D/58409 BRUXELLES, 16/10/2008 COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE BUDG/A7/2008/D/58409 BRUXELLES, 16/10/2008 BILANCIO GENERALE - ESERCIZIO 2008 SEZIONE III - COMMISSIONE TITOLO 26 STORNO DI STANZIAMENTI N. DEC 32/2008 SPESE NON OBBLIGATORIE

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

MARKT/2508/02 IT Orig. EN VIGILANZA SULLA RIASSICURAZIONE: APPROCCIO BASATO SU UNA PROCEDURA ACCELERATA ( FAST-TRACK APPROACH)

MARKT/2508/02 IT Orig. EN VIGILANZA SULLA RIASSICURAZIONE: APPROCCIO BASATO SU UNA PROCEDURA ACCELERATA ( FAST-TRACK APPROACH) MARKT/2508/02 IT Orig. EN VIGILANZA SULLA RIASSICURAZIONE: APPROCCIO BASATO SU UNA PROCEDURA ACCELERATA ( FAST-TRACK APPROACH) Il progetto di vigilanza sulla riassicurazione è giunto ad un punto in cui

Dettagli

NUMERICA RISK STP FUNZIONI FONDAMENTALI SII

NUMERICA RISK STP FUNZIONI FONDAMENTALI SII NUMERICA RISK STP FUNZIONE ATTUARIALE, SOLVENCY II DIRETTIVA SOLVENCY II FUNZIONI FONDAMENTALI In conformità agli articoli 44, 46, 47 e 48 della direttiva 2009/138/CE Solvency II, le autorità nazionali

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo Questo modulo si occupa dei problemi della moneta e dei prezzi nel lungo periodo. Prenderemo in esame gli aspetti istituzionali che regolano il controllo del

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

Guida al colloquio d esame

Guida al colloquio d esame Guida al colloquio d esame Allegato A3 Requisiti e disposizioni per le candidate e i candidati così come indicatori e criteri per la valutazione dell esame orale: colloquio d esame (guida al colloquio

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 2 OTTOBRE 2014 478/2014/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E AL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE CRITERI PER LA RIMODULAZIONE

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE IT IT IT COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 30.4.2009 C(2009) 3177 RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE che integra le raccomandazioni 2004/913/E e 2005/162/CE per quanto riguarda il regime concernente

Dettagli

PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per i problemi economici e monetari PROGETTO DI PARERE. della commissione per i problemi economici e monetari

PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per i problemi economici e monetari PROGETTO DI PARERE. della commissione per i problemi economici e monetari PARLAMENTO EUROPEO 1999 2004 Commissione per i problemi economici e monetari PROVVISORIO 2002/0132(COD) 18 dicembre 2002 PROGETTO DI PARERE della commissione per i problemi economici e monetari destinato

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO (approvato dalla Commissione Centrale di Beneficenza nella riunione del 28 febbraio 2005; coordinato con le modifiche deliberate il 24 luglio 2007, il 16 dicembre

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO

Dettagli

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa Regione dell Umbria Provincia di Perugia ATI Umbria 3 RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa INTRODUZIONE Lo scopo del presente documento

Dettagli

Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia

Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA-BoS-14/176 IT Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA Westhafen Tower, Westhafenplatz 1-60327 Frankfurt Germany - Tel. + 49 69-951119-20; Fax. +

Dettagli

Basilea 3 2012 Rischio operativo Convegno annuale DIPO

Basilea 3 2012 Rischio operativo Convegno annuale DIPO Basilea 3 2012 Rischio operativo Convegno annuale DIPO Solvency II: le nuove regole sul rischio operativo per le imprese di assicurazione Roma, 27 giugno 2012 Lucilla Caterini Grossi Indice v Solvency

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del 17.7.2014

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del 17.7.2014 COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 17.7.2014 C(2014) 4581 final REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE del 17.7.2014 relativo alle condizioni per la classificazione, senza prove, dei profili e

Dettagli

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Signori Giudici del Tribunale, Nelle conclusioni di questa mattina,

Dettagli

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI CONSIGLIO D EUROPA RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI (adottata dal Comitato dei Ministri

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

Se siete interessati a costituire un associazione per il vostro distretto, contattate il vostro rappresentante di supporto per club e distretti.

Se siete interessati a costituire un associazione per il vostro distretto, contattate il vostro rappresentante di supporto per club e distretti. omississ Costituzione del distretto in associazione Quando un gruppo o un organizzazione si costituiscono formano un associazione. Il bene cio primario della costituzione in associazione è la protezione

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

DIRETTIVE INTERNE D ACCERTAMENTO DELLA QUALITÀ PRESSO L UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA (QA USI)

DIRETTIVE INTERNE D ACCERTAMENTO DELLA QUALITÀ PRESSO L UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA (QA USI) DIRETTIVE INTERNE D ACCERTAMENTO DELLA QUALITÀ PRESSO L UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA (QA USI) Entrata in vigore: 1 maggio 2007 Servizio Qualità USI - Servizio Ricerca USI-SUPSI Page 1 Accertamento

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi: La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.

Dettagli

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

Direttiva del Consiglio delle Comunità europee

Direttiva del Consiglio delle Comunità europee Direttiva del Consiglio delle Comunità europee del 24 luglio 1986 RELATIVA ALL'ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DELLA PARITÀ DI TRATTAMENTO TRA GLI UOMINI E LE DONNE NEL SETTORE DEI REGIMI PROFESSIONALI DI SICUREZZA

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014)

PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) OBIETTIVI E STRUMENTI Il quadro di riferimento dell attuazione (performance framework)

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI

GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI Divulgazione Implementazione/Modifica Software SW0003784 Creazione 23/01/2014 Revisione del 25/06/2014 Numero 1 Una gestione avanzata dei materiali strategici e delle materie

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO Roma, 30 gennaio 2008 OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO L ANIA ha esaminato i contenuti della documentazione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione.

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione. Le schede Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione Eleonora Morfuni L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) S 10/2012 gennaio 2012 Le schede ** Indice 1. L influsso

Dettagli

C i r c o l a r e d e l 9 s e t t e m b r e 2 0 1 3 P a g. 1 di 5

C i r c o l a r e d e l 9 s e t t e m b r e 2 0 1 3 P a g. 1 di 5 C i r c o l a r e d e l 9 s e t t e m b r e 2 0 1 3 P a g. 1 di 5 Circolare Numero 32/2013 Oggetto Sommario La disciplina del contratto di rete alla luce delle recenti modifiche legislative e della circolare

Dettagli

Sovency II. Contesto e sfide della riforma. Per ottenere la presentazione completa, scrivere a: blog.italia@sia-conseil.com

Sovency II. Contesto e sfide della riforma. Per ottenere la presentazione completa, scrivere a: blog.italia@sia-conseil.com Sovency II Contesto e sfide della riforma Per ottenere la presentazione completa, scrivere a: blog.italia@sia-conseil.com Indice Introduzione Sintesi della riforma Contesto del mercato assicurativo Calendario

Dettagli

Orientamenti sui metodi per la determinazione delle quote di mercato ai fini dell informativa

Orientamenti sui metodi per la determinazione delle quote di mercato ai fini dell informativa EIOPA-BoS-15/106 IT Orientamenti sui metodi per la determinazione delle quote di mercato ai fini dell informativa EIOPA Westhafen Tower, Westhafenplatz 1-60327 Frankfurt Germany - Tel. + 49 69-951119-20;

Dettagli

Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto.

Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto. -omissis- 1.7 Il ruolo delle garanzie Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto. Riteniamo che queste affermazioni nascano

Dettagli

COSTI DI PUBBLICITÀ. Attivo SP B.I.2

COSTI DI PUBBLICITÀ. Attivo SP B.I.2 4 COSTI DI PUBBLICITÀ Attivo SP B.I.2 Prassi Documento OIC n. 24; Comitato consultivo per le norme antielusive, pareri 19.2.2001 n. 1; 24.2.2004 n. 1; 5.5.2005 n. 8 e 7.3.2006 n. 5; R.M. 5.11.74 n. 2/1016;

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

ISO 14001:2015 Le nuove prospettive dei Sistemi di Gestione ambientali. Roma 22/10/15 Bollate 05/11/15

ISO 14001:2015 Le nuove prospettive dei Sistemi di Gestione ambientali. Roma 22/10/15 Bollate 05/11/15 ISO 14001:2015 Le nuove prospettive dei Sistemi di Gestione ambientali Roma 22/10/15 Bollate 05/11/15 EVOLUZIONE DELLA NORMA ISO 14001 Prima pubblicazione: 1996 Prima revisione: 2004 (introdotti cambiamenti

Dettagli

6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1

6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1 ALLEGATO A - MODULO DI DOMANDA PER I PROGETTI DI PROMOZIONE DEL VINO SUI MERCATI DEI PAESI TERZI FINANZIATI AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE N. 1308/13 E N. 555/08 1 TITOLO DEL PROGETTO 2 ORGANIZZAZIONE(I)

Dettagli

PROCEDURA --------------------------------------

PROCEDURA -------------------------------------- PROCEDURA PER L ACQUISIZIONE DI BENI IMMOBILI (AREE O FABBRICATI) FUNZIONALI ALL EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO -------------------------------------- La PROVINCIA DI GENOVA, nella sua qualità

Dettagli

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved.

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved. ISO/IEC 2700:2013 Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione ISO/IEC 27001 La norma ISO/IEC 27001, Information technology - Security techniques - Information security management systems

Dettagli

Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni

Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni 2002R1606 IT 10.04.2008 001.001 1 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni B REGOLAMENTO (CE) N. 1606/2002 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

Meccanismo di monitoraggio. Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani

Meccanismo di monitoraggio. Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani Meccanismo di monitoraggio Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani Obiettivi della Convenzione La Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Comunicazione in materia di informazione da fornire al pubblico in relazione alle indennità e benefici riconosciuti ad

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

MODULO DIDATTICO 2 Trasparenza amministrativa: gli obblighi normativi per le scuole dopo il D.LGS. n. 33/2013

MODULO DIDATTICO 2 Trasparenza amministrativa: gli obblighi normativi per le scuole dopo il D.LGS. n. 33/2013 MODULO DIDATTICO 2 Trasparenza amministrativa: gli obblighi normativi per le scuole dopo il D.LGS. n. 33/2013 Introduzione al D. Lgs. n. 33/2013 1 of 21 MODULO DIDATTICO 2 Trasparenza amministrativa: gli

Dettagli

STUDI SU MATERIALE GENETICO

STUDI SU MATERIALE GENETICO Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Busonera I.O.V. ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. STUDI SU MATERIALE GENETICO Comitato Etico Istituto Oncologico

Dettagli

www.marchiodimpresa.it

www.marchiodimpresa.it www.marchiodimpresa.it Indice 3 Normativa di riferimento. 3 Produzione interna. 4 Acquisto. 4 Licenza d uso. 4 Ammortamento del marchio. 5 Metodi diversi dal costo. INTRODUZIONE Frequentemente si sente

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 GARANTIRE LA VISIBILITÀ DELLA POLITICA DI COESIONE: NORME IN MATERIA DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE PER IL PERIODO 2014-2020 POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea

Dettagli

BASILEA 2. La struttura generale dell accordo LE TAPPE PRINCIPALI

BASILEA 2. La struttura generale dell accordo LE TAPPE PRINCIPALI BASILEA 2 La struttura generale dell accordo Monica Malta LE TAPPE PRINCIPALI 1974 nasce il Comitato di Basilea dei Paesi del G10 1988 stipula dell accordo "Basilea 1 1996 modifica dell accordo 2001 1

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011. Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point

Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011. Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011 Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point Come preparare un buon progetto Idoneità dell applicant e dei parnter Validità della rete di partenariato

Dettagli