Venezia 16 maggio 2012 Direzione per la Prevenzione Regione Veneto

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1 La normativa regionale finalizzata alla sicurezza delle manutenzioni in quota e alla definizione dei requisiti di salute e sicurezza degli insediamenti produttivi. Venezia 16 maggio 2012 Direzione per la Prevenzione Regione Veneto

2 NORMA REGIONALE SULLA SICUREZZA DELLE MANUTENZIONI IN QUOTA Ai fini di prevenzione dei rischi di infortunio da caduta dall alto, l art. 12, comma 1, della L.R. 4/2008 ha aggiunto l art. 79 bis al testo della legge regionale 61/85 Norme per l assetto e l uso del territorio. Si tratta di una norma di sicurezza inserita in una legge urbanistica. Il comma 1 stabilisce che i progetti relativi agli interventi edilizi che riguardano nuove costruzioni o edifici esistenti devono prevedere, nella documentazione allegata alla richiesta relativa al titolo abilitativo o alla denuncia di inizio attività, idonee misure preventive e protettive che consentano, anche nella successiva fase di manutenzione, l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza. Il comma 2 rimanda ad un successivo provvedimento della Giunta Regionale la fissazione delle istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive da adottare.

3 ENTRATA IN VIGORE (1) Le disposizioni di cui all art. 79 bis si applicano a tutti gli interventi edilizi da realizzare successivamente all entrata in vigore del provvedimento applicativo Istruzioni tecniche per la predisposizione delle misure preventive e protettive per l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza approvato dalla Giunta Regionale il e pubblicato sul BUR n.86 del L art. 79 bis L.R. 61/85 si applica a tutti gli interventi edilizi per i quali la richiesta di titolo abilitativo o la denuncia di inizio attività siano state presentate successivamente alla data del

4 ENTRATA IN VIGORE (2) Non si applica la norma nei casi in cui la richiesta di titolo abilitativo o la denuncia di inizio attività siano state presentate prima dell entrata in vigore della norma, a prescindere dalla data di rilascio del certificato di agibilità (che ha sostituito il certificato di abitabilità). La norma non si applica ai procedimenti amministrativi relativi ad eventuali condoni edilizi, ad eccezione del caso in cui lo imponga la legge stessa. L entrata in vigore dell art. 79 bis su tutto il territorio regionale è indipendente dall adeguamento del regolamento edilizio cui ciascun Comune deve provvedere ai sensi del comma 4 dello stesso articolo.

5 CAMPO DI APPLICAZIONE (1) La norma si applica agli interventi edilizi ( irequisiti devono sussistere contemporaneamente) : 1. eseguiti su edifici, di nuova costruzione o già esistenti, (si di natura residenziale che produttiva) per i quali è necessario presentare richiesta di permesso di costruire o dichiarazione di inizio attività (dal 31/07/2010 segnalazione certificata di inizio attività c.d. SCIA, art. 19 L. 241/90), compresa la dichiarazione di inizio attività alternativa al permesso di costruire c.d. super DIA (art. 22, comma 3, DPR 380/01); 2. ad oggetto porzioni edilizie ovvero manufatti comunque denominati che, per loro natura, tipologia o per il soddisfacimento di requisiti previsti dalle norme, richiedano la programmazione di successivi interventi di manutenzione; 3. riguardano opere la cui successiva manutenzione richiede l accesso su coperture o pareti esterne ed espone l operatore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile (art. 107 D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii).

6 CAMPO DI APPLICAZIONE (2) Sono compresi gli interventi edilizi da eseguire in sanatoria ai sensi dell art. 36 D.P.R. 380/01 o come varianti in corso d opera, escluse le varianti di assestamento di cui art. 22, comma 2, D.P.R. 380/01. Sono esclusi gli interventi edilizi da eseguire senza alcun titolo abilitativo (art. 6, commi 1,2,3,4 del D.P.R. 380/2001). Eccezione è prevista nel regolamento edilizio di molti Comuni per il caso di installazione dei pannelli solari. Nell ambito del campo di applicazione, le misure preventive e protettive da progettare ai sensi dell art. 79 bis sono quelle relative all esecuzione dei lavori di manutenzione dell opera oggetto del titolo abilitativo. In particolare, nel caso di varianti in corso d opera, le misure richieste sono quelle limitate al solo intervento oggetto della variante stessa.

7 CAMPO DI APPLICAZIONE(3) Manutenzione programmata: insieme di operazioni, attuate in loco con strumenti ed attrezzi di uso corrente, che si limitano a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie o pezzi elementari, e che comporta l impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di modesto valore espressamente previste in fase di programmazione. E svolta attraverso attività di verifica della corretta applicazione di tutte le indicazioni e modalità dettate dalla buona norma, pulizia manuale o meccanica di rimozione di eventuali depositi, detriti (es.foglie, ramaglie, organismi vegetali) o di eventuali ostruzioni delle vie di deflusso delle acque, sostituzione in caso di non corretto funzionamento del singolo componente (mancato rispetto prestazionale), o dopo un certo tempo di utilizzo tramite smontaggio e rimontaggio di parti di modesto valore economico ed utilizzando attrezzi e strumenti di uso comune. Manutenzione non programmata: interventi atti a ricondurre i componenti dell opera alle condizioni iniziali. Rientrano in questa specifica categoria gli interventi non prevedibili inizialmente oppure, se pur prevedibili, che per l esecuzione richiedono mezzi e/o attrezzature di particolare importanza o elevate tempistiche di esecuzione o che comportano la sostituzione di elementi notevoli

8 LE ISTRUZIONI REGIONALI SUI REQUISITI DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI (1) In applicazione della normativa sui pareri igienicosanitari richiesti dall art. 221 del TULSS del 1934, la Regione veneto ha emanato la Circolare n. 13 del Criteri di valutazione di nuovi insediamenti produttivi e del terziario. Con l emanazione del D.Lgs. n. 81/08 si sta procedendo all aggiornamento del suddetto documento che tenga conto delle novità normative intervenute in materia di sicurezza, igiene e salubrità delle strutture edilizie (T.U. sull edilizia DPR n. 380/2001)

9 OBIETTIVI semplificare l iter procedurale, connesso all ottenimento dei permessi di costruire per interventi edilizi di costruzione, realizzazione, ampliamento o ristrutturazione di edifici a destinazione produttiva (artt. 5 e 20 DPR n. 380/01); mettere a disposizione uno strumento agile, un riferimento sicuro per gli operatori delle Aziende ULSS e per i professionisti del settore, al fine di agevolare i loro rispettivi compiti. stabilire i requisiti di salute e sicurezza dei nuovi insediamenti produttivi

10 CONTENUTO Il documento in elaborazione individua i parametri di tipo igienico sanitario interpretativi dei criteri generali dettati dal punto 1 dell Allegato IV del D.Lgs. n. 81/08 che, fatte salve le norme specifiche di settore, devono essere soddisfatti nella costruzione, realizzazione, ampliamento e ristrutturazione di edifici o locali da adibire a luoghi di lavoro.

11 LA SEMPLIFICAZIONE DEL PROCEDIMENTO PER IL RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE (1) Ai sensi dell art. 20 del DPR 380/01 modificato dalla L. 106/2011 le amministrazioni comunali ai fini del rilascio del permesso di costruire, acquisiscono il parere dall Azienda ULSS che verifica la conformità dei progetti con le norme di sicurezza e igienico sanitarie vigenti a meno che lo stesso non possa essere sostituito dalla dichiarazione del progettista abilitato che assevera la conformità del progetto alle stesse norme, nel caso in cui la verifica non comporti valutazioni tecnico-discrezionali.

12 LA SEMPLIFICAZIONE DEL PROCEDIMENTO PER IL RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE (2) Il progettista dichiara il progetto conforme: - all art. 79 bis L.R. 61/85 se le misure protettive e preventive progettate sono pienamente aderenti alle istruzioni tecniche regionali di cui alla DGR 97/2012 (cap. 1.2., 1.3 e 1.4); - all Allegato IV del D.lgs. 81/08 se il progetto prevede la realizzazione di ambienti di lavoro conformi ai requisiti definiti a livello regionale (circolare 13/97 come verrà sostituita dalla DGR in corso di approvazione). In tali casi l asseverazione di conformità del progetto dichiarata dal progettista, non comportando alcuna valutazione tecnicodiscrezionale di verifica, sostituisce il parere dell AULSS (art. 5 DPR 380/01).

13 LA SEMPLIFICAZIONE DEL PROCEDIMENTO PER IL RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE (3) Sui progetti che prevedono la realizzazione di misure di prevenzione e protezione alternative a quelle delineate nei cap. 1.2., 1.3., 1.4. dell Allegato B della DGR 97/2012 (per la sicurezza delle manutenzioni in quota), o la deroga ai requisiti di salute e sicurezza degli ambienti di lavoro definiti dall Allegato IV del D.Lgs. 81/08 come integrato dalle istruzioni regionali (circolare 13/97) è obbligatoria l espressione del parere sanitario dell AULSS, che mediante una valutazione tecnico-discrezionale del progetto, ne verifica la conformità alla normativa di sicurezza e igienicosanitaria vigente.

14 LA VERIFICA DELLA CONFORMITA DEI PROGETTI IN CASO DI DIA o SCIA (1) Ai sensi dell art. 23 del DPR 380/01 la denuncia o segnalazione di inizio attività presentata all amministrazione comunale deve essere accompagnata da una dettagliata relazione a firma del progettista abilitato che asseveri la conformità dell opera da realizzare alle norme di sicurezza e igienico-sanitarie vigenti. Il progettista dichiara il progetto conforme all art. 79 bis L.R. 61/85 se le misure protettive e preventive progettate sono pienamente aderenti alle istruzioni tecniche regionali di cui alla DGR 97/2012 (cap. 1.2., 1.3 e 1.4) e all Allegato IV del D.lgs. 81/08 se si prevede la realizzazione di ambienti di lavoro conformi ai requisiti definiti a livello regionale (circolare 13/97 come verrà sostituita dalla DGR in corso di approvazione).

15 LA VERIFICA DELLA CONFORMITA DEI PROGETTI IN CASO DI DIA o SCIA (2) Sui progetti che prevedono la realizzazione di misure di prevenzione e protezione alternative a quelle delineate nei cap. 1.2., 1.3., 1.4. dell Allegato B della DGR 97/2012 ( sicurezza delle manutenzioni in quota), o la deroga ai requisiti di salute e sicurezza degli ambienti di lavoro definiti dall Allegato IV del D.Lgs. 81/08 come integrato dalle istruzioni regionali (circolare 13/97), l asseverazione di conformità del progettista è supportata dal parere emesso dall ULSS a fronte di una valutazione tecnico-discrezionale del progetto che ne verifica la conformità alla normativa di sicurezza e igienico sanitaria vigente.

16 I CASI PARTICOLARI (1) La DGR 97/2012 sulle sicurezza della manutenzioni in quota demanda alla Direzione Prevenzione per alcuni casi particolari di frequente riproposizione, l identificazione di misure alternative a quelle identificate nell allegato B della DGR (cap. 1.2, 1.3, 1.4), ma parimenti efficaci nel garantire la sicurezza dei lavori durante le successive manutenzioni. In tali casi la dichiarazione sottoscritta dal progettista che assevera la conformità alle misure individuate non richiede la verifica tecnico-discrezionale del progetto rispetto all ottemperanza all art. 79 bis della L.R. 61/85, e rende non necessario il parere sanitario di cui all art. 5 del DPR 380/01.

17 SINTESI : COMPETENZE e OBBLIGHI DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE (1) Il Dipartimento di Prevenzione dell ULSS competente per territorio, su richiesta dell amministrazione comunale o del privato, emana il proprio parere preventivo sul progetto dopo aver effettuato mediante una valutazione tecnico-discrezionale la verifica della conformità dello stesso alle norme di sicurezza e igienico sanitarie vigenti. Il parere dell ULSS non è necessario quando il progettista assevera la conformità del progetto: - alle istruzioni tecniche regionali di cui alla DGR 97/2012 all. B e ai casi particolari ) - ai requisiti di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro di cui all Allegato IV del D.lgs. 81/08 come integrato dalle istruzioni regionali (circolare 13/97). In tali casi infatti la verifica del progetto da parte dell amministrazione competente non richiede una valutazione tecnico-discrezionale. In tali ultimi casi l eventuale valutazione del progetto da parte dell ULSS, su richiesta del privato, è subordinata al rispetto dei divieti imposti dalla normativa (art. 13 comma 5 D.Lgs. 81/08) e deve essere pianificata per renderla compatibile con la copertura dei Livelli Essenziali di Assistenza nell ambito aziendale.

18 SINTESI : COMPETENZE e OBBLIGHI DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE (2) La prestazione erogata dal Dipartimento di Prevenzione su richiesta dell amministrazione comunale o del privato nell eseguire la valutazione tecnico- discrezionale del progetto al fine del rilascio del parere sanitario è tariffata ai sensi della DGR 3888/2001 (paragrafo 3 voci nn ). La tariffa è unica sia per la valutazione tecnicodiscrezionale intesa alla verifica del rispetto della normativa di sicurezza che di quella igienico-sanitaria. Le prestazioni richieste dal privato a supporto dell asseverazione di conformità del progettista sono tariffate alle voci nn. 15,16,17,18 del paragrafo 1.

19 I provvedimenti di competenza del Dipartimento di prevenzione (Area Sicurezza nei luoghi di lavoro e Igiene e Sanità pubblica) che ricadono nell ambito del SUAP

20 TIPO COMPETENZA DESTINATARIO DEL NORMATIVA PROVVEDIMENTO FINALE RIFERIMENTO Pareri preventivi a permesso di costruire su AULSS Comune o privato richiedente Art. 20 DPR 380/01 progetti di insediamenti industriali e di D.Lgs. 81/08 Allegato IV attività produttive in genere soggetti a Aart. 79 bis L.R. 61/85 valutazione tecnico-discrezionale in merito DGR 2774/2009 e DGR 97/2012 al rispetto della normativa sulla sicurezza dei Circolare regionale 13/97 luoghi di lavoro e igienico sanitaria DI Pareri preventivi a DIA/SCIA su progetti di insediamenti industriali e di attività produttive in genere, soggetti a valutazione tecnico-discrezionale in merito al rispetto della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e igienico sanitaria Autorizzazione in deroga per locali produttivi seminterrati e interrati se non ricorrono esigenze tecniche Autorizzazione a deroga altezze minime dei locali produttivi in caso di esigenze tecniche Autorizzazione a deroga requisiti dell Allegato IV per luoghi di lavoro in caso sussistano vincoli urbanistici o architettonici Asseverazione di conformità alla normativa igienico-sanitaria e di sicurezza di progetti edilizi di insediamenti industriali e di attività produttive in genere AULSS Comune o privato richiedente Art. 23 DPR 380/01 D.Lgs. 81/08 Allegato IV art. 79 bis L.R. 61/85 DGR 2774/2009 e DGR 97/2012 Circolare regionale 13/97 Organo di vigilanza (SPISAL) Privato richiedente Art. 65 comma 3 D.Lgs. 81/08 Organo di vigilanza (SPISAL) Privato richiedente Allegato IV D.Lgs. 81/08 Organo di vigilanza (SPISAL) Privato richiedente Art. 63 comma 5 D.Lgs. 81/08 Professionista abilitato Comune Art. 20 DPR 380/01 (come modificato dalla L. 106/2011) Autorizzazione alla vendita di prodotti fitosanitari Autorità sanitaria individuata dalla Regione (Azienda ULSS) Privato richiedente Artt. 21 e 22 DPR n. 290 Parere preventivo all autorizzazione di utilizzo, custodia e detenzione gas tossici Commissione Tecnica Permanente c/o Azienda ULSS Privato richiedente R.D. 9 gennaio 1927 n. 147 s.m.i.

21 IMPEGNI Costituzione di un gruppo di lavoro a rappresentanza provinciale con il mandato di definire la modulistica web da mettere a disposizione nell ambito del SUAP relativamente ai provvedimenti individuati nello schema precedente

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