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3 E' giusto che la programmazlone espositiva di una città nservr spazio, accanto ad eventi, argomen, nomi di artlsti di importanza nazionale ed internazionale, alla produzione di artisti che in questa città vi nivensano""""",";";:",,:;,"j"ixîl?;""t tefiitoío, e chi viene da fu curtura,i di una città "n",roftt possa capire le caratteristiche ouesrere*oti,,",io,,i;;j;:ffi";;:jj;:,il::""i ;., osprrare alla Casa di Giulietta questa mostra gnafi Ai,,wuovi veronesi": foto_ un appuntamento, una occasione essere che vuole una pdma dcognizione sullo stato dejla fotografia Verona all'inizio a degli anni "nuovi". Novanta, propdo attraverso nomi Verona, città d'arte e di teatro, vede moiti importanti pro_ fessionisti al lavoro da molti anm. Sono fotografi ben noti in città e anche nel resto d,italia. Ad essi si affiancano aitri ope_ raro, meno noti per età o per diversi ambiti di "ttiuita " Ai,i cerca, che è giusto conoscere e confrontare fra loro, nella costruzione di un panorama delta fotografia *.;;;;;;;o;*_ sibile completo. Comune di Verona - Alfredo Meocci Assessore alla Cultura

4 S0mthaRto 72 Nuovi fotografi Roberta Valtorta 17 Maudzio Benedetti 21. Giovanni Brighente 25 Ida Cassin 29 Giancarlo Cingarlini JJ Mauro Giovene Andrea Gorzegno 41 Arrigo Mamone 45 Graziella Menichelli 49 Aldo Ottaviani 53 Paolo Parma 57 Arturo Rinaldi 61 Vittodo Rossi 65 Fernando Zanefti

5 'onbunp 'e6te1[ Ts eseuoren eqerbolo; e op orpenb I ruouoog oleuou'tursouog orordurel,olloulej ocuerj 'er durec rollem 'euunj out0 'ull.iog ocrcw,plt^rme eleounlord orol el lod '166o'ere6unr66e our rssod rssè pv 'rsra^tp TÀIssordso tluorj ns rleuoedurr o orot erj rs -ra^rp Trolnv 'ojloc opu utproj 'ler Iec ourd,tssou luu rc,ru -ozuorg orzrrnetr{ 'olîosseg o aell U o ozufi,tloseululoj otrts ouere rroln ric octrols eru roued e^orq un 'olleds o]o1 a e 'aqcue opuouodruocu ' uote^ e r^qte rjeroolol qedrcur-rd r er; runcle e^runrr - olollr I ocr eroo o] orqcco,.i - tetuuez otell ep el rnc o ruoj ozzeled e t86tr Ieu elezzrlear erlsolu eurì esou -oro^ erjerboloj eltns olund I ouej ouueq tl ssed ruue ur er6 eqc ou-oesser ep otopurcsord ond uou eperls epuocos et 'olep aternlnc o oclrols olueruour un oîledsu rlrlecr;ruors prd rlecpnro Trolne ll6op auorzelas l 'olll,fleq aleuorze;eue6 auorzeco oc orol l ers onbunpnb o 'eorlslue opuorssejord o oleuoîeurc psso ers,ol - rnltnc ezuoue^old orol l ets enbuntenb 'Uelnolol I Innl orl -Te, e oluejce oun,i ouod arq)'ojuoursùoc Tr 'olel un ec.onp ojesso ouossod operls et opol ru rp euorlsenb eun,elueru -err ssoceu'ouod Ts 'TuloluTp Tons r o uo.ra^ rp pllrc ei os c orlsou Iou 'orrolrjroî osrcard un eprenbu euroepur,l opueno 'oraoiolua pe 'I1\Ile^ouur o,re^ ep,uolne T^onu tod plloc -UJIp eun opuerzuepr^e ounueldos eiii :oeu îuods,,oloncs,, Tp rsreruro] Ir ojol Tp tuncle rp ofieds e e opuerlsou a tlueuodur uolne runcle rp ruorzrsod el opuezroj]el :or66esaed rp erprool -oj elle atercos aoeuodar lep èssajolul rp oúoessed oletzrrels -os un llell m opueruìoiuoc 'olellsourp ouu q ol rsrocs Il uadde elu lto ruue 116 o 'rluoruelsosse o osned e e11a66os 'eluol olsoîlnrd ossods Q ecqsrnouq ouorznlo^o,l,eqer6o1o; ur aqcuv olsl^ ocod o 'olsm uou ecqruors 'oluerqc ouoq o,mo 'olessed I o odsu otrls Tp ello^s oqcpnb eun,plqeu -r6uo eun 'pll^ou eun elecrput olon^ oco^ut llo^iel,aue^ot6 îlo^pt ecr]ruors :ozuop^ (ltd e 'osotqcsu autrrr-tol Q o.^on.lv 'Pl]luepl orerqc 'ozuopuol 'lluorroc qrqtssod ep oropurcserd e 'Q,c oqc otc rp,,erlsoiu ut essalll,, e e acnpuoc aqc 'èluoru rqqnpur 'oclldru s eopl ',,eulej,, ezuas eru,luue rltd ep 'oqcue 'o u.uocol ruue ur euoro^ e l^rue rjelooloj r^onu Ins ouorzrubocrr ruud eun ojerodo rp ellonb elels Q eopr,t I HVUCOIOT t^onn

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7 TINGUAGGI 14 I lavori dei tredici fotografi qui riuniti non presentano fta loro alcuna omogeneicltà di stile: questo non fa che flspecchiare la forte frammentazione di intelessi e di stimoli cultura-li presenti oggi nella fotografia ìtaliana, sia professionale che amatoriale, ed un certo isolamento da un dibattito plù allargato sulla fotografia contemporanea. E' questo, in ltalia, un momento che vede molteplici iniziative fiorire, ma si caíafi'erizza purtroppo per una certa d.ebolezza teofica, rispetto aua situazione di altri paesi europei. Ma cerchiamo di collegare i diversi autori presenti in mostra ed a]cuni modelli fondamentali di dferimento. Ritrovlamo una certa fedeltà ai modelli del reportage soctale nauativo in Benedetti, il quale introduce però nel lavoro una forte dcerca di effetti grafici; in Cingarlini, che mescola reportage sociale e repoltage d'ambiente, con predilizione per alcune "scene in genere"; in Gorzegno, che propone una narrazione delicata, essenziale, che sembra promettere molto per Í1 futuro; in Rossi, agile narratore, ta-lvolta però a sua volta odentato verso scelte grafiche; infine in Parma, autore dawero versatile e interessante, dotato di forte produttività sia sul versante del paesaggio che su quello, appunto, dì un repoftage leggero e odginale. Típi diversi di Íitratto in Bdghente, molto classlco, legato alla formula collaudata e indiscutibile della ambientazlone deì1a figura umana fra pochi, significativi oggetti: in Cassin, fotografa giovanissima, la quale fonde rltratto e reportage veloce; e in Ottaviani, con la sua proposta davvero nuova, viclna a certa fltrattistica tedesca contemporanea, diretta e molto lucida, di ascendenza sanderiana e arbusiana. E accanto ai dtrattì umani vorremmo porre anche i ùftatti vegetali di Zanetti, di buonissima impostazione, che posslamo considerare "studi". Lontanamente legati alla fotografia concettuale appaiono i lavori di Giovene, Rinaldi e Menichelli, anche se diversissimi fra loro. Giovene spezza I'immagine in parti plecìse, discute fra loro. Giovene spezza I'immagine in paltí precise, discute formati e oggettività di lettura della fotografia, e gioca su forti ingrandimenti oltre che su un lieve allestimento. Rina-ldi ricorre alla sequenza, che però non è vera e propria

8 nafiazione ma so]o insieme di pause diverse su un unico sog_ getto. Menichelli, con chiaro legame con I'immagine cinema_ tografica, opera su piccole variazioni nella ripetizione che creano giochí ottici e di significato. Infine Mamone, il quale con ii suo lavoro segna-la, anche sul terreno veronese, un interesse oggi abbastanza presente nel_ la fotognafia italiana, e non solo italiana: il ricorso alle veóchie tecniche di stampa ottocentesche, quali ii carbone, la gomma bicromatata, la platinotipia, la paltadiotipia, tutti sistemi afir_ gianali che mirano a porre in evidenza i valori materici d oll'irnvn a rri n a Robefta Valtorta

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