Chiavenna, 8 ottobre
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- Tiziano Capone
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1 Chiavenna, 8 ottobre
2 Svolgimento della presentazione: Introduzione Scopo del legislatore Cos è il Terzo Settore? Contenuti economico-finanziari Il bilancio Raccomandazione n.1 del CNDC Funzione della contabilità Poste contabili Pubblicità dei bilanci per associazioni e fondazioni L importanza della trasparenza e della responsabilità Vincoli di destinazione e distribuzione degli utili Figura del volontario e rimborso spese Vigilanza, monitoraggio e controllo Misure fiscali e di sostegno economico Fondazione Italia Sociale Cosa ricordare! 2
3 Introduzione Il 6 giugno 2016 è stata approvata la Legge n.106 che riforma il Terzo Settore. Come si attua? Questa Legge individua le linee guida che il Governo dovrà seguire tramite l adozione di uno o più decreti legislativi entro luglio E quindi? A questo scopo verrà riordinata l intera normativa speciale mediante la predisposizione di un Codice del Terzo Settore che ingloberà tutta la disciplina ad esso relativa. Sono interessate a questa «rivoluzione» imprese sociali, associazioni di volontariato e di promozione sociale, fondazioni e cooperative sociali ed il servizio civile nazionale oltre che i CSV (Centri di Servizio per il Volontariato). 3
4 Scopo del legislatore Fino ad oggi la normativa degli enti non profit è stata caratterizzata da una elevata frammentarietà e variabilità che ha causato anche dei vuoti normativi. Così non va bene, risolviamo! Con questa Legge si intende modernizzare il sistema, semplificandolo e rendendo omogenee le norme e l organizzazione del mondo del volontariato attraverso una completa revisione della disciplina in materia fiscale e civilistica. 4
5 Scopo del legislatore L articolo 1 della Legge 106/2016 recita così: «Al fine di sostenere l autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l inclusione e il pieno sviluppo della persona, a valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa [ ] il Governo è delegato ad adottare [ ] uno o più decreti legislativi in materia di riforma del Terzo Settore. [ ]» 5
6 Cos è il Terzo Settore? Ce lo spiega sempre l articolo 1: Per Terzo Settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che [ ] promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi. Non ne fanno parte le associazioni politiche, i sindacati, le fondazioni bancarie le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche. 6
7 Contenuti economico-finanziari Nonostante le entità operanti nel Terzo Settore non abbiano finalità lucrative, le stesse operano sul mercato compiendo operazioni economicamente rilevanti, movimentando risorse finanziarie. Bisogna prestare attenzione! Per questo, al fine di garantirne la continuità nel tempo, è necessario ricercare un equilibrio economico-finanziario da tenere costantemente monitorato. Lo stesso art. 3 del testo di legge indica che dovrà essere prevista una disciplina per la conservazione del patrimonio degli enti. Per poter far ciò è necessario il supporto di appositi strumenti contabili, finanziari ed informativi. 7
8 Il bilancio Ad oggi: A differenza di quanto avviene per le società for profit, la legge si limita a fissare l obbligo di redazione del bilancio per le associazioni riconosciute, ma non fissa né i criteri di valutazione, né la struttura, né la forma, né il contenuto del bilancio stesso. Formalmente vi è dunque la più ampia libertà nella redazione del bilancio. Devono però essere fatti salvi i principi fondamentali di chiarezza e precisione con la contemplazione un contenuto minimo necessario a fornire le informazioni sulla gestione. Il che, in sostanza, introduce un obbligo civilistico di approvazione del bilancio per le associazioni riconosciute. Ci sono inoltre delle leggi speciali che regolamentano, tra altri enti non profit, anche le organizzazioni di volontariato. Qui si stabilisce che il bilancio debba avere un contenuto minimo: devono risultare i beni, i contributi o i lasciti ricevuti. 8
9 Il bilancio Novità in arrivo? Al momento il testo di legge non dice molto al proposito, ma l art. 7 ci anticipa che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali dovrà predisporre delle linee guida in materia di bilancio sociale e sistemi di valutazione dell impatto sociale delle attività svolte. 9
10 Raccomandazione n.1 del CNDC Visti gli ampi margini lasciati dalla legge era intervenuto il CNDC (Consiglio Nazionale dell ordine dei Dottori Commercialisti) emanando nel 2002 la Raccomandazione n. 1 Documento di presentazione di un sistema rappresentativo dei risultati di sintesi delle aziende non profit, contenente le linee guida per la redazione del bilancio degli enti non profit. 10
11 Raccomandazione n.1 del CNDC Di rilevante importanza si evidenziano: La composizione del bilancio: stato patrimoniale; rendiconto della gestione; allegati esplicativi: nota integrativa e prospetto di movimentazione dei fondi; relazione sulla gestione (c.d. conto morale); relazione dell organo incaricato del controllo (ove previsto). Dove il bilancio di esercizio non ha lo scopo di determinare il risultato economico, ma serve a dare la dimostrazione della utilità sociale prodotta. L introduzione del Rendiconto gestionale che ha lo scopo di dare opportune informazioni circa gli aspetti economici della gestione, permettendo una informazione efficace sulla provenienza e sull utilizzo delle risorse. Può essere di cassa o di competenza. 11
12 Funzione della contabilità Nelle aziende for profit Al sistema contabile si attribuisce la finalità di rappresentare come si sta svolgendo l economia della gestione e come ed in che misura si soddisfano le attese del soggetto economico. Diciamo che il sistema contabile può svolgere la funzione di misurazione del grado di raggiungimento delle condizioni di economicità contrapponendo i costi ai ricavi. Negli enti non profit Un ragionamento analogo a quello sopra può essere svolto anche per gli enti non profit che, però, anziché avere obiettivi di reddito, hanno come fine il soddisfacimento di bisogni socialmente utili. Il sistema informativo deve tendere ad evidenziare da una parte l esistenza dell equilibrio economico-finanziario e, dall altra, il collegamento tra fini istituzionali, attività delle aziende non profit e risultati di utilità sociale. 12
13 Poste contabili Come sappiamo la contabilità segue principi semplici ed universali, ma questo non significa che possa essere uguale per tutte le imprese e/o enti. Questo vale anche per noi? L art. 4 (quello che parla del riordino e della revisione della disciplina del Terzo Settore) introduce l obbligo di definire criteri che consentano di distinguere, nella tenuta della contabilità e dei rendiconti, la diversa natura delle poste contabili in relazione al perseguimento dell'oggetto sociale e chiede di definire criteri e vincoli in base ai quali l attività d'impresa svolta dall'ente in forma non prevalente e non stabile risulta finalizzata alla realizzazione degli scopi istituzionali. 13
14 Pubblicità dei bilanci per associazioni e fondazioni L art. 3 prevede: l introduzione di obblighi di trasparenza e di informazione, anche verso i terzi, da attuarsi attraverso forme di pubblicità dei bilanci e degli altri atti. la pubblicazione del bilancio semplicemente sul proprio sito internet oppure, ove richiesto dai decreti attuativi, la pubblicazione presso un ente terzo, come la Camera di Commercio. Per le associazioni e fondazioni che esercitano stabilmente e prevalentemente attività d impresa si applicano le norme previste dai titoli V e VI del libro quinto del codice civile, tra cui gli articoli inerenti alla redazione del bilancio d esercizio. 14
15 L importanza della trasparenza e della responsabilità Nel testo di legge è sottolineata l elevata importanza attribuita alla trasparenza ed alla responsabilità, di frequente citati. Ad esempio: l art. 3 prevede tra i principi e i criteri direttivi: la garanzia dell esercizio dei diritti degli associati ed il regime di responsabilità limitata dell ente riconosciuto, controbilanciata dalla responsabilità degli amministratori, tenendo anche conto del rapporto tra il patrimonio netto e il complessivo indebitamento degli enti medesimi;
16 L importanza della trasparenza e della responsabilità l art. 3, ancora, prevede che venga assicurato il rispetto del diritto degli associati, con particolare riferimento all informazione, alla partecipazione e impugnazione degli atti deliberativi, prevedendo limiti alla raccolta delle deleghe; l art. 4 recita che si dovrà «definire forme e modalità di organizzazione, amministrazione e controllo degli enti ispirate ai principi di democrazia, [ ], partecipazione degli associati e dei lavoratori nonché ai principi di [ ] trasparenza, [ ] prevedendo strumenti idonei a garantire il rispetto dei diritti degli associati e dei lavoratori. [ ] Disciplinare gli obblighi di controllo interno, di rendicontazione, di trasparenza e d informazione nei confronti degli associati, dei lavoratori e dei terzi. [ ]»;
17 L importanza della trasparenza e della responsabilità l art. 4, ancora, garantendo l assenza di scopi lucrativi, promuove il principio di proporzionalità tra i diversi trattamenti economici e disciplina, nel rispetto del principio di trasparenza, i limiti e gli obblighi di pubblicità relativi agli emolumenti, ai compensi o ai corrispettivi a qualsiasi titolo attribuiti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti nonché agli associati; l art. 7 promuove l adozione di adeguate ed efficaci forme di autocontrollo degli enti del Terzo settore anche attraverso l utilizzo di strumenti atti a garantire la più ampia trasparenza e conoscibilità delle attività svolte dagli enti medesimi.
18 Vincoli di destinazione e distribuzione degli utili Le imprese appartenenti al settore non profit hanno sempre avuto il divieto assoluto di distribuire dividendi ai soci. Cambia qualcosa? Uno spiraglio sembra essersi aperto in questo senso, ma solo relativamente alle imprese sociali. Per tutte le altre l art. 4 conferma che i prossimi decreti attuativi prevederanno il divieto di distribuzione, anche in forma indiretta, degli utili o degli avanzi di gestione e del patrimonio. 18
19 Figura del volontario e rimborso spese Fino ad ora il lavoro volontario nel settore non profit è ancora in attesa di una regolamentazione generale adeguata. Riguardo al rimborso spese si trovano delle limitate indicazioni nella Legge n.266/1991. In questa nuova legge se ne parla? L art. 5, che si occupa di trattare i principi e criteri per la revisione della disciplina vigente riguardo l attività di volontariato in generale, proclama che la figura del volontario riceverà le dovute attenzioni: verrà favorita la tutela dello status di volontario e ci sarà una promozione della sua figura, anche attraverso la valorizzazione delle diverse esperienze nella società, in particolare tra i giovani attraverso iniziative in ambito scolastico. Verranno anche introdotti criteri e limiti relativi al rimborso spese per le attività svolte, preservandone il carattere di gratuità e di estraneità alla prestazione lavorativa. 19
20 Vigilanza, monitoraggio e controllo Il controllo sugli enti del Terzo Settore verrà esercitato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, eventualmente in collaborazione con altri Ministeri. Come avviene? Il Ministero predispone le linee guida in materia di bilancio sociale e sistemi di valutazione dell impatto sociale delle attività svolte, che comprende un analisi qualitativa e quantitativa di breve, medio e lungo periodo degli effetti di quanto svolto sulla comunità. E poi a chi rendiconta? Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali trasmette alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sulle attività di vigilanza, monitoraggio e controllo svolte sugli enti del Terzo Settore nonché sullo stato di attuazione della riorganizzazione del sistema di registrazione. 20
21 Misure fiscali e di sostegno economico Tanti obblighi e novità, ma un aiutino?! Un importante sostegno sarà fornito agli enti del Terzo Settore attraverso: L introduzione di un regime tributario vantaggioso. La razionalizzazione e semplificazione del regime di deducibilità e detraibilità delle erogazioni liberali disposte a favore degli enti. Il completamento della riforma strutturale dell istituto del 5 per mille con snellimento della procedura di calcolo e attribuzione delle somme. L istituzione di un fondo destinato a sostenere lo svolgimento delle attività di interesse generale (dotazione di 17,3 mln di euro di euro per il 2016 e di 20 mln di euro gli anni seguenti) attraverso il finanziamento di iniziative e progetti promossi da organizzazioni di volontariato, fondazioni e associazioni di promozione sociale. La promozione dell assegnazione degli immobili pubblici inutilizzati nonché dei beni mobili ed immobili confiscati alla criminalità. 21
22 Fondazione Italia Sociale Un altro aiutino?! E istituita la Fondazione Italia Sociale con lo scopo di sostenere, mediante l apporto di risorse finanziarie e di competenze gestionali, la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di enti del Terzo Settore. Si ispira a principi di efficacia, efficienza, trasparenza ed economicità. Svolge una funzione sussidiaria e non sostitutiva dell intervento pubblico. Entro il 31 dicembre di ogni anno deve redigere una relazione sulle attività svolte. 22
23 Cosa ricordare! Verrà redatto il Codice del Terzo Settore La contabilità e rendiconti saranno distinti in funzione dell oggetto sociale Principio di trasparenza Misure fiscali a sostegno Fondazione Italia Sociale 23
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