Nuovi progetti in casa ADOS

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1 ANNO XXIX - N. 159 Trieste, gennaio/febbraio 2009 direttore responsabile: luisa nemez - coordinatore scientifico: giorgio pellis - autorizzazione del tribunale di trieste n. 596 dd. 6 agosto redazione: trieste, via udine, 6 tel. (040) spedizione in abbonamento postale, art. 2, comma 2/c l. 662/96 - filiale di trieste periodico bimestrale - stampato presso: tipografia villaggio del fanciullo - coordinamento editoriale: alessio curto Nuovi progetti in casa ADOS Novità (o quasi) in casa ADOS l associazione che affonda le sue radici nel 1976 quando venne dato l avvio alla riabilitazione delle mastectomizzate. Dapprima privatamente, poi presso il Centro Tumori che ospitò per primo un servizio di riabilitazione in oncologia e poi, in collaborazione con l Istituto di Semeiotica Chirurgica dell Università di Trieste, con il Centro Riabilitazione Mastectomizzate per aiutare le donne a superare il trauma fisico e psicologico conseguente alla malattia. L intensiva attività svolta in questi anni a favore delle donne operate al seno, ha fatto emergere l esigenza di allargare l attività. È sorto così ancora nel 1990 il Progetto Area Salute Donna per estendere l intervento della Associazione a favore di tutte quelle donne che si rivolgono all ADOS, donne con tumore al seno, ma soggette anche ad altre patologie legate alla sfera genitale, a problemi di osteoporosi, a disturbi cardiovascolari o all obesità. Ovviamente le risorse non sono tali da poter offrire un servizio per tutte le patologie. Questa nuova attività vuole essere il primo passo che risponde alla necessità di dare un supporto alle donne con patologie oncologiche femminili diverse dal cancro alla mammella con l auspicio che questa nuova attività dell associazione possa essere di aiuto alle donne in una prospettiva di percorso salute e vita, anche su altri fonti. Lo scopo è quello di promuovere, avviare e sostenere ogni iniziativa regionale e nazionale da esplicarsi anche congiuntamente con altre istituzioni, finalizzata allo studio, all informazione, alla sensibilizzazione individuale e sociale in ordine ai problemi connessi alla salute della donna. Ma anche promuovere interventi continuativi e globali per un completo riequilibrio fisico, psicologico e sociale dei soggetti cui sono diretti i servizi. Capofila di tutta l organizzazione rimane ADOSITALIA, Associazione Donne Operate al Seno, che proprio dal contatto diuturno con le donne è stata sensibilizzata ad affrontare le diverse sfaccettature di una donna portatrice di tanti problemi connessi con la salute. La Commissione scientifica dell ADOSITALIA quest anno ha focalizzato l attenzione proprio sulle patologie legate alla sfera genitale femminile e il tema centrale del ciclo di conferenze che ogni anno viene proposto alle proprie associate ma esteso anche a tutta la popolazione femminile che va sotto il titolo di Percorso Salute Donna è Prevenzione e cura delle patologie oncologiche dell apparato genitale femminile. Ogni conferenza è accompagnata da un riassunto che viene dato ad ogni persona presente. A completamento delle conversazioni è stato istituito un punto di ascolto che è attivo ogni martedì dalle 10 alle 12 al n.ro Diamo di seguito il riassunto delle prime conversazioni.

2 pagina 2 LA VOCE Struttura e funzioni dell apparato genitale femminile Fulvio Bratina L apparato genitale femminile è costituito dalle seguenti parti: le ovaie, le tube uterine, l utero, la vagina e la vulva. Le ovaie sono gli organi nei quali maturano le cellule germinali femminili destinate alla fecondazione da parte degli spermatozoi. Le ovaie già alla nascita contengono un numero di follicoli di gran lunga superiore a quello necessario per coprire la durata del periodo fertile della donna; tantissimi di questi infatti nel corso della vita degenerano, mentre gli altri subiscono periodicamente delle trasformazioni. Quando un follicolo primordiale nella fase di latenza è destinato alla maturazione, viene rivestito da alcune cellule dell ovaio, che hanno la funzione di nutrire l ovocita (cellula uovo immatura). Si forma così attorno all ovocita stesso un primo strato di queste cellule, che costituiscono la tonaca granulosa e il follicolo viene definito follicolo primario. Anche le cellule dello stroma connettivale dell ovaio che si trovano attorno alle cellule della granulosa subiscono delle modificazioni, e organizzano un secondo involucro definito teca. Le cellule della tonaca granulosa però continuano a svilupparsi e a moltiplicarsi formando un maggior numero di strati attorno all ovocita che lentamente si trasforma nel follicolo secondario. Ampie lacune si formano nello spessore della tonaca granulosa ripiene da un secreto prodotto dalle stesse cellule che la compongono (liquido follicolare contenente l ormone follicolina), finché tali lacune si fondono assieme formando all interno una cavità unica nella quale sporge l ovocita, sempre rivestito da alcune cellule della granulosa: siamo allo stadio di follicolo di Graaf maturo. Il follicolo di Graaf maturo si dispone in prossimità della superficie dell ovaio e

3 LA VOCE pagina 3 la pressione del contenuto della cavità interna provoca lo scoppio dello stesso e la liberazione dell ovocita, che conserva attorno ad esso alcuni residui della tonaca granulosa. Se l ovocita incontra lo spermatozoo, normalmente nel terzo superiore delle tube, la cellula diventa cellula uovo e lo zigote, derivato dalla fusione della cellula femminile e maschile, inizia a dividersi per formare un nuovo individuo. Da quello che rimane del follicolo di Graaf si forma il corpo luteo, un tessuto ghiandolare deputato alla secrezione di estrogeni e progesterone. Tali ormoni permettono l annidamento dell embrione nella mucosa uterina: le gonadotropine corioniche prodotte dalla mucosa uterina dopo l annidamento mantengono alta la concentrazione dell ormone luteinizzante dell ipofisi e quindi il corpo luteo permane come corpo luteo gravidico. In assenza di fecondazione, in assenza di annidamento dell embrione e in assenza di gonadotropine corioniche, la produzione da parte dell ipofisi dell ormone luteinizzante cala bruscamente ed il corpo luteo che in questo caso assume il significato di corpo luteo mestruale si riassorbe dopo pochi giorni. Dopo la regressione del corpo luteo mestruale e il brusco calo di progesterone inizia il flusso mestruale, a causa della necrosi e del distacco dello strato più superficiale dell endometrio. Le tube uterine sono due condotti fibro - muscolari che hanno la funzione di raccogliere l ovocita liberato dal follicolo di Graaf e di condurlo all interno della cavità uterina. Per favorire questo trasporto la parete delle tube uterine è rivestita internamente da cellule dotate di piccolissime estroflessioni mobili, dette ciglia, che oscillando continuamente creano una corrente all interno della tuba stessa: inoltre movimenti peristaltici e di contrazione della parete muscolare favoriscono ulteriormente la progressione nella tuba dell ovocita o della cellula uovo fecondata. L apertura distale della tuba in contatto con la superficie dell ovaio è dilatata come un imbuto e prende il nome di fimbria, seguita da un breve tratto iniziale che si chiama infundibulo. A questo tratto ne fa seguito un altro maggiormente dilatato che prende il nome di ampolla. L ultimo segmento delle tube uterine è l istmo. Durante la periodica maturazione dei follicoli ovarici e dopo lo scoppio di ciascun follicolo di Graaf, la fimbria delle tube uterine ha il compito di raccogliere l ovocita. L utero è un organo impari a forma di pera rovesciata, la cui funzione è quella di raccogliere e di permettere l annidamento dell embrione, nonché di fornire ad esso tutto il nutrimento necessario al suo completo sviluppo durante i nove mesi della gravidanza. Sostanzialmente nella sua parete possiamo riconoscere due strati importanti; l endometrio e il miometrio. L endometrio è lo strato rivolto verso la cavità uterina, è rivestito da cellule cilindriche anche con attività secernente ed è inoltre arricchito da numerosissime ghiandole di forma tubulare, L endometrio periodicamente è soggetto a delle trasformazioni legate da un lato al ciclo ovario e dall altro alle variazioni di concentrazione nel sangue degli ormoni follicolostimolante e luteinizzante. Nelle fasi iniziali del ciclo si osserva nell endometrio una attività proliferativa; il tessuto si arricchisce di nuove cellule, aumentano gradatamente i vasi sanguigni e si allungano le ghiandole tubulari; ciò giustifica il graduale passaggio dell endometrio ad una fase ghiandolare, durante la quale l endometrio raggiunge il suo spessore massimo. Ma nel caso in cui la cellula uovo non sia stata fecondata, il brusco calo di progesterone, per la regressione del corpo luteo mestruale, induce in questo endometrio una ischemia (carenza di apporto di sngue e quindi di ossigeno), con conseguente necrosi dello strato più superficiale dell endometrio, e distacco dei residui di tessuto ormai morto (flusso mestruale). Per tale motivo l endometrio si divide ulteriormente nello strato funzionale e nello strato basale. Il miometrio è lo strato della parete uterina costituito da tessuto muscolare involontario: è lo strato in grado di permettere all utero di dilatarsi durante la gravidanza, ma è altrettanto in grado di

4 pagina 4 LA VOCE contrarsi durante il parto per favorire la nascita del neonato. La vagina è un condotto muscolo membranoso, privo di ghiandole ma percorso da pieghe circolari della mucosa. La superficie interna è rivestita da un epitelio pavimentoso pluristratificato, simile all epidermide, ma evidentemente privo dello strato corneo. Questo fa sì che questo epitelio possa desquamarsi continuamente e le cellule che si staccano dalla superficie vengano sostituite da altre che proliferano nello strato basale. È quindi un tessuto di rivestimento che è soggetto periodicamente ad un rinnovamento. La vulva o pudendo muliebre rappresenta la componente esterna dell apparato genitale femminile ed è delimitata da un sistema di pieghe cutanee simmetriche (piccole e grandi labbra) disposte attorno all apertura della porzione vulvare della vagina. A questo sistema di pieghe va aggiunto il clitoride, situato anteriormente tra piccole e grandi labbra, organo erettile paragonabile ad un membro virile in miniatura. La patologia oncologica dell apparato genitale femminile Francesco Morosetti Come abbiamo appreso dalla descrizione anatomica del prof. Bratina, nella donna si suole distinguere l «apparato genitale esterno» (vulva e vagina) dall «apparato genitale interno» (utero, tube e ovaie); l utero ha la particolarità di risultare dall assemblamento di due parti (collo e corpo), diverse per funzione, per comportamento biologico e per patologia. Potenzialmente da ogni organo può avere origine un tumore, ma di fatto quelli che più frequentemente capitano all osservazione sono, nell ordine: 1) tumore del corpo dell utero (sinonimo: tumore dell endometrio); 2) tumore dell ovaio; 3) tumore della vulva; 4) tumore del collo dell utero. Di quest ultimo, potenzialmente il più frequente, abbiamo avuto modo di constatare la significativa riduzione della frequenza: per l efficacia dei mezzi di prevenzione il Pap test i casi oggi osservati sono sporadici e si realizzano solo nelle donne che mai si sono sottoposte a quest esame, o non vi si sottopongono regolarmente (ogni 2-3 anni). Nella presente relazione mi limiterò solo a semplici flashes, che possano risultare facilmente comprensibili e, soprattutto, utili. Si tenga presente che, come sempre in Medicina, probabilmente il 50% delle idee qui espresse (scritte nel gennaio 2009) potrà non essere più valido entro 5-10 anni. Tumore del collo dell utero: cosa sappiamo? È ormai definitivamente accertato che è causato da un gruppo di virus chiamati HPV (Human Papilloma Virus) che si trasmettono per via sessuale: il lavoro che definisce definitivamente questo concetto, pubblicato nel 1999 sul Journal of Pathology, attribuisce agli HPV il 99.7% dei tumori del collo dell utero, praticamente tutti. Poiché il virus è molto diffuso nella popolazione sana, se questo significa che tutti i tumori del collo dell utero sono causati dall HPV non significa affatto che tutte le donne con un infezione da HPV andranno incontro a questa patologia: i meccanismi di difesa immunitaria cancellano l infezione nella maggior parte degli individui (80% circa). Verso il tumore del collo dell utero è possibile un azione preventiva altamente efficace almeno per due motivi principali: a) il collo dell utero è facilmente accessibile all esame visivo diretto e quindi è facile eseguire su di esso dei prelievi di controllo (Pap test); b) il tumore è preceduto da una lunga fase pretumorale (circa 8-10 anni): questo lungo periodo fa sì che un Pap test ripetuto ogni 2-3 anni conduca di solito all identificazione delle lesioni pretumorali dalle quali, con una chirurgia conservativa, si ottiene la guarigione quasi nel 100% dei casi: il trattamen-

5 LA VOCE pagina 5 to delle lesioni pretumorali ne impedisce l evoluzione verso il tumore propriamente detto. I sintomi della malattia sono molto, molto tardivi e, talora, compaiono quando ha valicato i limiti dell operabilità; le forme pretumorali sono lesioni anatomiche superficiali e non possono dare sintomi: ne deriva che non bisogna attenderne la comparsa per sottoporsi al Pap test. La strategia di prevenzione si basa attualmente su: a) Pap test: prelievo delle cellule che normalmente sfaldano dal collo dell utero, da eseguirsi ogni 2-3 anni dopo l inizio dell attività sessuale e fino ai 65 anni; dopo quest età, ed in una donna che regolarmente si è sottoposta al Pap test, la comparsa di un tumore del collo dell utero è un fatto eccezionale; b) HPV-test: ricerca della presenza del virus nel collo dell utero; non siamo ancora in grado di poter affermare che l HPVtest sostituisce il Pap test, anche se personalmente credo che questa sarà la futura evoluzione; attualmente la ricerca del virus è limitata alle donne con Pap test dubbio od a quelle già operate per una lesione pretumorale; c) da un paio d anni è stato posto in commercio un vaccino: l efficacia documentata è altissima ma solo se viene somministrato prima dell inizio della vita sessualmente attiva. Le lesioni pretumorali vengono trattate chirurgicamente: l intervento (conizzazione cervicale) è ormai eseguito in regime di day-hospital, è a basso rischio, porta alla guarigione pressoché il 100% delle donne, e, soprattutto, conserva l utero e la sua funzione: abbiamo visto ormai diverse gravidanze in donne sottoposte a quest intervento. Tumore del corpo dell utero: (tumore dell endometrio): cosa sappiamo? Insorge abitualmente dopo la menopausa (78%); solo nel 2% dei casi prima dei 40 anni, e tra i 40 ed i 50 anni nel rimanente 20%. Non è possibile un azione preventiva altrettanto efficace come quella per il tumore del collo dell utero: il tumore dell endometrio si sviluppa all interno della cavità uterina, e da una superficie abbastanza ampia; questo di fatto rende non solo difficile ma anche non troppo attendibile qualunque ipotesi di prelievo eseguito in donne prive di sintomi. Si manifesta di solito con un sanguinamento genitale anormale (cioè: dopo la menopausa o al di fuori del ciclo mestruale): nel 75% dei casi questo è un sintomo precoce. L ecografia transvaginale è il primo esame da eseguire in caso di sanguinamento anormale: pur non essendo in grado d identificare il tipo di patologia eventualmente esistente, ha un affidabilità del 98% circa nell escludere la presenza di patologia. Il suo valore è quindi al negativo e serve ad evitare inutili accertamenti invasivi; la distribuzione probabilistica delle diagnosi in caso di sanguinamento genitale anormale è, infatti, la seguente: nel 10% dei casi è dovuto ad un tumore; nel 50% ad una patologia benigna; nel rimanente 40% non si riscontra alcuna patologia. Se l ecografia pone il sospetto dell esistenza di una patologia non è comunque in grado di definirne la natura: si pone pertanto la necessità di eseguire un accertamento endoscopico all interno della cavità uterina (isteroscopia) associato ad un prelievo bioptico; l affidabilità dell ecografia e della biopsia dell endometrio nel diagnosticare una patologia endometriale è prossima al 100%. Il tumore dell endometrio va operato. Data la precocità con cui abitualmente si manifesta il sanguinamento genitale anormale, il 75% dei casi viene operato allo stadio 1 di malattia. La sopravvivenza dopo chirurgia è alta. Non tutti i casi sono operabili: donne anziane con patologie concomitanti (obesità, ipertensione, diabete) o nelle quali la qualità della vita è già severamente compromessa. Tumore della vulva: cosa sappiamo? Esiste una forma giovanile (20% circa) che si manifesta verso i anni, ed una forma senile (80% circa) che compare verso i anni. La forma giovanile è sovente di origine viirale (HPV) ed ha generalmente una prognosi migliore. Anche per il tumore vulvare esistono delle forme pretumorali : a differenza di ciò che avviene per il collo dell utero, non siamo però certi che esista una progressione dalle forme pretumorali verso il tumore propriamente detto. Lesioni pretumorali sono più frequentemente associate alla forma giovanile. I sintomi con cui si manifesta sono completamente aspecifici: sintomi irritativi (prurito, bruciore) comuni a qualunque patologia dermatologica (e quindi vulvare) dalla più banale irritazione da assorbente a quelle più gravi. Ciò significa che una sintomatologia persistente oltre il ragionevole,

6 pagina 6 LA VOCE deve condurre ad un esame ispettivo della vulva, da parte di un ginecologo o di un dermatologo. Nel tumore vulvare la sintomatologia irritativa si accompagna, infatti, ad una lesione visibile. Alcune lesioni vulvari sono facilmente identificabili all esame ispettivo, magari con l ausilio della lente d ingrandimento; altre non lo sono affatto. Quando ci sia un dubbio circa la natura di una lesione (piatta, rilevata o ulcerata, bianca o rossa), o quando pur essendoci un sospetto fondato si debba raggiungere quella certezza diagnostica che consente di porre l indicazione chirurgica, si deve procedere alla biopsia escissionale della lesione sospetta. Tumore dell ovaio: cosa sappiamo? È la grande sfida dell oncologia ginecologica: purtroppo l aggressività biologica di questi tumori è spesso alta e non esiste alcuna possibilità di diagnosi precoce; inoltre, per motivi inerenti all anatomia delle ovaie, nel 75% dei casi la diagnosi è posta allo stadio 3 di malattia (cioè quando il tumore è uscito dai confini dell organo da cui origina) e questo non può che rendere non ottimale la prognosi. La diagnosi precoce è del tutto occasionale. Solo il 5-10% dei tumori ovarici riconosce una predisposizione genetica: questa aumenta il rischio personale di 2-7 volte. I contraccettivi orali riducono il rischio fino a dimezzarlo. I sintomi d esordio sono addominali e spesso vaghi (dolori di varia intensità, gonfiore) sintomi talora riferiti almeno inizialmente a problemi intestinali di nessuna importanza. In questa fase il tumore è spesso già in stadio avanzato, operabile ma avanzato. La diagnosi viene posta per mezzo della visita ginecologica e dell ecografia (condotta per via vaginale e/o per via addominale). Il tumore si manifesta con una massa posta in ambito pelvico. Per quanto al momento della diagnosi le dimensioni di tale massa possano essere rilevanti, e per quanto possa sembrare che una massa prima di diventare grande sarà pure stata piccola, quest idea non è verificata nella pratica e pochi di noi hanno visto tumori ovarici di piccole dimensioni e, nell esperienza personale, anche in questi pochi casi lo stadio era avanzato. Non c è relazione di proporzionalità tra dimensioni della massa e stadio di malattia. L ecografia è il miglior mezzo di cui può disporre il ginecologo per definire una massa pelvica (superiore a TAC e RMN): con significativa accuratezza identifica una massa come benigna o come sospetta di malignità. Essendo l ovaio un organo intra-addominale non è possibile eseguire una biopsia preoperatoria che consenta di porre la diagnosi con sicurezza. L 80% dei carcinomi ovarici si associa all elevazione di un marcatore che si chiama CA125 e che si determina con un prelievo di sangue. Ecografia sospetta associata ad elevazione del CA125 significa diagnosi pressoché certa; se l ecografia è sospetta la sola negatività del marcatore non esclude la malignità. Di fronte ad un sospetto fondato di tumore ovarico maligno bisogna decidere per l intervento chirurgico pur in assenza di certezza diagnostica. Il nostro gruppo, in base alla sua esperienza, ritiene inaffidabile l esame istologico al congelatore ed ha scelto di non utilizzarlo più. I tumori ovarici non si dividono nei due classici gruppi di benigni e maligni : tra essi c è un terzo gruppo, definito a malignità intermedia (come i tumori maligni può dare recidive; come i tumori benigni non minaccia la sopravvivenza); non crediamo che si tratti di una forma di passaggio tra i due, ma di un entità a sé stante. Sintomi ed apparenza ecografica e di laboratorio sono identici a quelli delle forme maligne; sono più frequenti nelle donne tra i anni. Alla chirurgia fa seguito la chemioterapia negli stadi avanzati. Discretamente alta è la possibilità di ripresa della malattia: il tumore ovarico si comporta come una malattia cronica; sono spesso necessari reinterventi seguiti da altri cicli di chemioterapia. Fino a pochi anni fa al primo ciclo terapeutico (chirurgia primaria + chemioterapia) si faceva seguire un intervento esplorativo di controllo, chiamato second look, perché si sa che nella ripresa di malattia le lesioni possono essere tanto piccole da non essere identificabili con nessun esame radiologico. Oggi non pratichiamo più questo tipo di approccio: la nostra esperienza ci ha portato a credere nell affidabilità della CT-PET (esame TAC associato all esame PET). Riteniamo che la CT-PET sia esame fondamentale nelle donne trattate per tumore ovarico maligno.

7 LA VOCE pagina 7 attività principali svolte dalle associazioni aderenti al forum donne operate al seno AGORDO: Attività continuative: assistenza e sensibilizzazione AMELIA: il nostro calendario prevede: 4 gennaio tombola dell amicizia 21 febbraio cena di beneficenza per raccolta fondi 21 marzo giornata della rondine. Giugno mercatino per le vie del borgo con vendita manufatti delle Associate. Agosto pizzettata delle nostre famiglie lungo il fiume. BATTIPAGLIA: Sensibilizzazione alla diagnosi precoce, attività assistenza, visite senologiche, iniziative varie per la giornata Nuova Primavera di Vita. BELLUNO: Le attività programmate per il 2009 sono: 1) incontri, con cadenza mensile, delle volontarie coordinate dalla presidente; 2) incontri, con cadenza mensile, dei rappresentanti delle 8 associazioni femminili per il progetto prevenzione salute donna che ha come scopo una stretta collaborazione con l ules per le iniziative di prevenzione e per l acquisto di supporti medico-sanitari 3) 8 marzo pedonata in rosa; 4) 21 marzo giornata di nuova primavera di vita; 5) 10 maggio gita sociale; 6) 24,25 settembre FORUM Associazioni Donne Operate al Seno Intergrazione servizi socio-sanitari 7) 19 dicembre incontro di Natale. BRESCIA: Postazione in Ospedale (ottobre) per inviare le donne a fare prevenzione. Incontro del 15 dicembre per lo scambio degli auguri tra le volontarie e simpatizzanti. Gita sociale Mercatino dei lavori artistici eseguiti dalle volontarie CAMPELLO SUL CLITUNNO: Attività continuative delle II.VV.CRI: linfodrenaggio,assistenza prevenzione. CASERTA E CAPUA: Attività continuative: assistenza, educazione sanitaria, prevenzione. FELTRE: marzo: convegno annuale promosso dall associazione per informazione e promozione. Tra maggio e novembre conferenze di informazione e promozione settembre VII FORUM delle associazioni donne operate al seno a Belluno. Novembre e dicembre: ginnastica dolce GROTTAGLIE: Linfodrenaggio e assistenza. Febbraio: S.Messa in onore della Patrona S.Agata. Marzo Giornata Nuova Primavera di Vita Maggio Incontro annuale. GELA: Marzo mese di prevenzione e visite senologiche. Giornata Nuova Primavera di Vita S.Messa presso l Azienda Ospedaliera e benedizione del pane che verrà distribuito agli ammalati Maggio programma per la diagnosi precoce a mezzo TV Gazebo per sensibilizzare le donne alla diagnosi precoce e sulle attività dell associazione. Ottobre ottobre in rosa mese della prevenzione. MANIAGO: Attività continuative linfodrenaggio e assistenza. MARCIANISE: Attività continuative assistenza, educazione sanitaria, prevenzione. MAZZARINO: Attività continuative assistenza, prevenzione, sensibilizzazione. Visite senologiche. Raccolta fondi. Seminari di studio. MONTORO: Giornate di sensibilizzazione alla diagnosi precoce, assistenza. PIEVE DI CADORE: attività continuative, assistenza educazione sanitaria, sensibilizzazione, linfodrenaggio a

8 pagina 8 LA VOCE domicilio e visite a domicilio alle operate. Iniziativa Un fiore rosso pedonata non competitiva. SALERNO: Progetto ISIDE con il patrocinio del Comune e della Provincia di Salerno: informazione e divulgazione, azione formativa e di sostegno nell iter della malattia e del followup, consulenze mediche gratuite, promozione di servizi assistenziali educativi sociali terapeutici e riabilitativi per le donne operate, fisioterapia (linfodrenaggio), assistenza psicologica. SAN DANIELE DEL FRIULI: Attività continuative: lunedì e giovedì accoglimento socie operate/massaggio manuale e pneumatico/assistenza cosmetica e corsetteria: Consegna a tutte di un promemoria con indicazioni e consigli utili per la funzionalità del braccio Incontro di Pasqua 16/05 Celebrazione 25 anni di attività del Centro di S.Daniele 10/12 settembre 5 Corso Regionale di linfodrenaggio 1 Domenica di dicembre Pranzo Sociale. TERNI: Attività continuative: linfodrenaggio, informazione, assistenza sensibilizzazione alla diagnosi precoce. Marzo Cena per raccolta fondi. Ottobre ultima domenica Festa dell olio: raccolta fondi, informazione e sensibilizzazione. TRIESTE: Attività continuative: ogni giorno servizio di segreteria per informazioni e per tutte le esigenze delle operate. Lunedì e mercoledì: tecniche di rilassamento muscolare (tre corsi). Terapia occupazionale: incontri in sede per lavori. Mercoledì e venerdì assistenza avvio pratiche assegnazione protesi. Mercoledì e venerdì ginnastica dolce. Sabato: nuoto presso la piscina comunale. Ogni 1 lunedì del mese incontro con le volontarie. Servizi settimanali in sede: lunedì e giovedì: riabilitazione e linfodrenaggio in collaborazione con le II.VV.CRI; servizio dei psicologi in sede; Incontri settimanali di psico-oncologia. Febbraio: 1.a domenica S. Messa in onore della Patrona S. Agata 30/1, 6 e 13/2 Percorso Salute Donna. 20/2 : Incontro di Carnevale 21 marzo: Nuova Primavera di Vita (visita culturale in città) 4 aprile: incontro Pasquale, S.Messa e incontro conviviale 28, 29 e 30 maggio: corso di linfodrenaggio (prenotare al n ) 13 giugno. Gita sociale 24,25 e 26 settembre: FORUM associazioni donne operate al seno a Belluno8prenotazioni in sede) 8 10 ottobre: partecipazione alla Barcolana 27, 28, 29 novembre: Mercatino di S.Nicolò lavori di artigianato eseguiti dalle volontarie 17 dicembre: Incontro di Natale