Massimiliano Costa Ufficio Parchi. Provincia di Ravenna

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1 Massimiliano Costa Ufficio Parchi Provincia di Ravenna

2 Perché proteggere la Natura? Ragioni etiche conservare il mondo naturale che dobbiamo trasmettere alle generazioni future riconoscere il valore della biodiversità per la sopravvivenza del pianeta conservare per conservare: amare gli animali Motivi strategici, utilitaristici, sfruttamento economico con prelievo diretto ecologia del pianeta (ossigeno, cicli degli elementi) alimentazione estrazione di principi farmaceutici caccia, pesca Motivi culturali ricerca scientifica educazione ambientale nuovi equilibri tra l'uomo e l'ambiente naturale tempo libero, gratificazione osservazione Fruizione a fini economici, senza utilizzo diretto turismo conservazione della natura e interventi ambientali

3 La storia della protezione della Natura Prime forme di tutela della fauna selvatica furono le riserve di caccia nobiliari, conservati per diletto delle famiglie nobili europee. Prima vera area protetta fu il famoso Parco di Yellowstone, istituito nel 1872 negli Stati Uniti. La consapevolezza della necessità di conservare il patrimonio naturale nasce durante la rivoluzione industriale, che stava provocando una drastica trasformazione del paesaggio sia in Europa che nell'america del Nord. USA, Gran Bretagna e Germania iniziarono così a costituire le prime aree protette.

4 La storia della protezione della Natura in Italia 1905: prima legge italiana per la tutela di un'area naturale Legge per la Pineta di Ravenna dell On. G.Rosadi decreta l inalienabilità di tale sito, o, meglio, dei residui di esso a seguito della realizzazione della zona industriale di Ravenna. 1922: primo Parco Nazionale italiano, Parco del Gran Paradiso, ex riserva di caccia di casa Savoia. 1923: l'anno successivo fu istituito il Parco d'abruzzo.

5 Perché nei Parchi? I parchi sono strumenti privilegiati per la conservazione della Natura, riconosciuti come tali da tutte le norme e convenzioni internazionali, perché rappresentano porzioni di territorio che, solitamente, comprendono aree di grande valore naturalistico e dall elevata biodiversità e perché hanno, come prima finalità istitutiva, proprio la protezione della Natura Però, possono anche essere una scelta di comodo, che talvolta giustifica lo scempio del restante territorio. Occorre ricordare che i parchi non sono efficaci se gestiti come isole in un territorio inospitale e completamente antropizzato, il territorio va conservato in maniera diffusa e va garantita la presenza di una rete ecologica che colleghi tra loro le aree protette.

6 Quali funzioni per i Parchi? I parchi sono strumenti multidisciplinari e multifunzionali, poiché devono occuparsi in modo nuovo e attento di tutte le questioni riguardanti un determinato territorio. Tutelare e ripristinare gli ecosistemi, gli habitat e i paesaggi naturali e seminaturali. Conservare la diversità biologica in considerazione dei suoi valori ecologici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi, estetici, economico e sociali. Promuovere la conoscenza e la fruizione dei beni naturali, ambientali e paesaggistici per arricchire le opportunità di crescita civile e culturale della collettività e del rapporto uomo-natura. Conservare e valorizzare i luoghi, le identità storico-culturali delle popolazioni locali ed i prodotti tipici, favorendo la partecipazione attiva delle popolazioni interessate.

7 Convenzioni internazionali che prevedono l istituzione di aree protette Convenzione di Ramsar (1971) Convenzione internazionale per la tutela delle zone umide (recepita con D.P.R. n. 448/6) Convenzione di Rio de Janeiro (1991) Convenzione internazionale per la conservazione della Biodiversità (ratificata con L. 124/94)

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9 Firmata nel Eseguita nel 1976, con D.P.R. n Finalità:tutela delle zone umide di importanza internazionale, come habitat per la sopravvivenza, nelle diverse fasi del ciclo vitale, degli Uccelli acquatici. Azioni: individuare le zone Ramsar ; provvedere alla gestione delle zone Ramsar in modo da mantenere gli habitat idonei agli Uccelli acquatici; garantirne la sosta degli Uccelli durante i passi migratori e lo svernamento.

10 Le aree individuate dallo stato italiano, con appositi decreti ministeriali, quali "zone Ramsar sono a tutt oggi 47, di cui 10 in Emilia-Romagna: - Sacca di Bellocchio (D.M. 9 maggio 1977 in G.U. n. 208 del 30/7/77) - Punte Alberete (D.M. 9 maggio 1977 in G.U. n. 211 del 3/8/77) - Valle Santa (D.M. 25 maggio 1977 in G.U. n. 216 del 9/8/77) - Valle Campotto e Bassarone (D.M. 21 ottobre 1978 in G.U. n. 360 del 28/12/78) - Valle di Gorino e territori limitrofi; Valle Bertuzzi e specchi d'acqua limitrofi; Valli residue del comprensorio di Comacchio (Fattibello, Fossa di Porto, Campo, Lido di Magnavacca ed altre minori); Pialassa della Baiona e territori limitrofi; Ortazzo e territori limitrofi; Saline di Cervia (D.M. 13 luglio 1981 in G.U. n. 203 del 25/7/81). Quest ultimo Decreto affida la responsabilità della conservazione e della razionale gestione delle sei zone Ramsar che istituisce alla Regione Emilia-Romagna.

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12 Firmata nel Eseguita nel 1994, con L. 124/94. Finalità:conservare la diversità biologica presente nelle diverse aree geografiche del pianeta e di regolamentare l'utilizzo delle risorse genetiche: conservazione della diversità biologica; uso sostenibile delle componenti biologiche; equa ripartizione dei benefici derivati dall utilizzo delle risorse genetiche. La convenzione riconosce, per la prima volta, che la conservazione della biodiversità è un interesse comune dell umanità e parte integrante del progresso in atto.

13 Azioni: istituire apposite aree protette dove conservare in situ la biodiversità; redigere norme per la creazione e gestione di tali aree protette; stabilire che l'uso delle risorse biologiche sia regolamentato in ogni ambito, anche se non in zona protetta; promuovere la conservazione degli habitat; promuovere uno sviluppo compatibile nelle zone adiacenti alle zone protette, per meglio proteggere queste ultime; vietare l'introduzione di specie esotiche dannose, che, se presenti, devono essere inderogabilmente eradicate; effettuare ogni sforzo per assicurare la compatibilità tra usi antropici attuali e conservazione della diversità biologica.

14 Direttiva 92/43/CEE Habitat Direttiva per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché delle specie vegetali ed animali (esclusi gli Uccelli) selvatiche in Europa Direttiva 09/147/UE (ex-79/409/cee) Uccelli Direttiva per la conservazione degli Uccelli selvatici in Europa

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16 Eseguita con L. 157/92 e con D.P.R. 357/97 (mod. con D.P.R. 120/03). Finalità:conservazione di tutte le specie di Uccelli selvatici europei; la direttiva è applicata agli Uccelli, alle uova, ai nidi ed agli habitat degli Uccelli stessi.

17 Allegati: I) riporta le specie protette ed i cui habitat di vita devono essere tutelati. II/1) riporta le specie che possono essere oggetto di prelievo. II/2) riporta le specie che possono essere oggetto di prelievo in alcuni Stati. III/1) riporta le specie che possono essere oggetto di prelievo e commercio. III/2) riporta le specie che possono essere oggetto di prelievo e commercio con approvazione dell'unione Europea. Modifiche e aggiornamenti degli allegati sono state eseguite con le successive direttive 85/411/CEE, 91/244/CEE, 97/49/CE.

18 Azioni: Oltre alla protezione diretta alle specie, la Direttiva richiede la istituzione di Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la tutela ed il ripristino degli habitat adatti alle esigenza delle diverse fasi di vita degli Uccelli dell allegato I (art. 4). Con D.M. n. 65/00 e successive Deliberazioni del Consiglio regionale dell Emilia-Romagna, sono state individuate e designate in Emilia-Romagna oltre 60 ZPS.

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20 Eseguita con D.P.R. 357/97 (mod. con D.P.R. 120/03). Finalità:salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo, adottando misure intese ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat e delle specie di interesse comunitario.

21 Allegati: I) habitat naturali di interesse comunitario, la cui conservazione richiede la designazione di Zone Speciali di Conservazione. II) specie di interesse comunitario, la cui conservazione richiede la designazione di Zone Speciali di Conservazione. III) criteri di selezione dei siti che presentano caratteristiche idonee per essere designati Zone Speciali di Conservazione. IV) specie di interesse comunitario, la cui conservazione richiede una protezione rigorosa. V) specie di interesse comunitario, il cui prelievo in natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione. VI) metodi e mezzi di cattura e di uccisione nonché modalità di trasporto vietati.

22 Azioni: Oltre alla protezione diretta ad habitat e specie, la Direttiva richiede la istituzione di Zone Speciali di Conservazione (ZSC), che verrà eseguita dalla Unione Europea, su proposta dei singoli Paesi membri di Siti di Interesse Comunitario (SIC), individuati tra i siti che ospitano gli habitat e le specie elencate negli allegati I e II della Direttiva.. Con D.M. n. 65/00 e successive Deliberazioni del Consiglio regionale dell Emilia-Romagna, sono stati individuati e proposti in Emilia-Romagna oltre 110 SIC. L insieme delle ZSC e delle ZPS costituirà la Rete Natura 2000, insieme di aree protette europee, atte a garantire la conservazione della diversità biologica dell Unione Europea.

23 Piani di Gestione: Ciascun sito che necessiti di particolari attività di gestione deve essere dotato di un apposito piano di gestione. Piani di gestione sono in fase di realizzazione, da parte dell Unione Europea ed anche da parte dell I.N.F.S., per particolari specie animali. Valutazione di Incidenza: Ciascun intervento svolto entro un sito deve essere accompagnato da una Valutazione di Incidenza finalizzata ad evidenziare eventuali impatti dell intervento su habitat e specie, nonché sulle connessioni ecologiche tra essi ed a proporre mitigazioni, prescrizioni, modifiche progettuali o, in ultima analisi, impedire l intervento stesso.

24 Attua in Italia le Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE, riprendendone i contenuti e prevedendo alcune deleghe per le regioni. La prima versione non prevedeva la Valutazione di Incidenza per tutti gli interventi, ma solamente per quelli assoggettabili a VIA; in seguito all avvio di una procedura di infrazione da parte dell UE, è stato modificato. La Regione ha predisposto una legge regionale di attuazione e parziale deroghe alle province.

25 Attua in Emilia-Romagna il D.P.R. 357/97 e le Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE, riprendendone i contenuti e prevedendo alcune deleghe per le province e ai parchi. In particolare, alle province ed ai parchi viene attribuita la gestione dei siti della Rete Natura 2000 (misure di conservazione, piani di gestione), mentre alla Regione rimane in capo il monitoraggio. La Valutazione di Incidenza per tutti gli interventi e i piani viene posta in capo agli Enti che autorizzano gli stessi.

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27 Leggi per la tutela della Natura Legge n. 394/91 Legge quadro sulle aree protette Decreto del Presidente della Repubblica n. 357/97 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche

28 Leggi Regionali per la tutela della Natura Legge Regionale n. 2/77 Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale - Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della Natura - Disciplina della raccolta dei prodotti del sottobosco Legge Regionale n. 11/88 Disciplina dei Parchi e delle Riserve Naturali ABROGATA

29 Leggi Regionali per la tutela della Natura Legge Regionale n. 7/04 Disposizioni in materia ambientale Legge Regionale n. 6/05 Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000 Legge Regionale n. 15/06 Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna

30 Leggi Regionali per la tutela della Natura Legge Regionale n. 24/11 Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della rete Natura 2000 e istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano Questa legge regionale ha modificato integralmente le competenze e le modalità di gestione e conservazione della natura in Emilia- Romagna, abolendo i Consorzi di gestione dei Parchi e togliendo ogni competenza alle Province. La materia viene affidata a nuovi Enti di Gestione per i Parchi e la Biodiversità.

31 Legge Regionale n. 24/11 Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della rete Natura 2000 Il territorio è stato suddiviso in cinque Enti: - Emilia Occidentale (province di Piacenza e Parma); - Emilia Centrale (province di Reggio Emilia e Modena); - Emilia Orientale (provincia di Bologna); - Delta del Po (provincia di Ferrara, comuni di Ravenna e Cervia, Unione della Bassa Romagna); - Romagna (province di Rimini e Forlì-Cesena, Unione della Romagna Faentina, Circondario di Imola)

32 Legge Regionale n. 24/11 Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della rete Natura 2000

33 La Legge n. 394/91, "Legge quadro sulle Aree Protette", ha gettato le fondamenta della conservazione del patrimonio naturale italiano, prevedendo l'istituzione di Aree Protette nazionali e regionali, siano esse Parchi o Riserve Naturali. Prime finalità delle Aree Protette sono (art. 1, comma 3, lett. a) la conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici, in altre parole la conservazione del patrimonio naturale.

34 Strumenti per la gestione: Piano Territoriale del Parco, la L. 394/91 non ne specifica i contenuti, dettagliati dalla L.R. n. 6/05; Regolamento. Il Regolamento disciplina tutte le attività dell uomo all interno del parco, dalle modalità di costruzione di opere e manufatti, alle modalità di lo svolgimento delle attività artigianali, commerciali, di servizio ed agro-silvo-pastorali, il soggiorno e la circolazione del pubblico, lo svolgimento delle attività sportive, ricreative ed educative, lo svolgimento di attività di ricerca scientifica e biosanitaria, i limiti delle emissioni sonore, luminose e di altro genere, le attività da affidare a occupazione giovanile e volontariato, l accessibilità dei portatori di handicap.

35 Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000 La Legge regionale n. 6/05 ha integralmente sostituito la precedente L.R. n. 11/88 e specifica le norme della L. 394/91, inserendole nel contesto legislativo e pianificatorio della Regione Emilia-Romagna. Tra le finalità della L.R. n. 6/05, elencate all'articolo 1, vi è: conservare, tutelare, ripristinare e sviluppare il funzionamento degli ecosistemi, degli habitat e dei paesaggi naturali e seminaturali per la tutela della diversità biologica genetica, specifica ed ecosistemica in considerazione dei suoi valori ecologici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi, estetici, economico e sociali.

36 La prima tipologia di area protetta disciplinata dalla legge regionale è il Parco regionale. Gli Enti di Gestione dei parchi regionali sono Consorzi obbligatori cui devono partecipare le province, i comuni e le comunità montane territorialmente interessati dall area di parco. I parchi rilasciano nulla-osta e pareri di conformità per tutti gli interventi e i piani nelle zone di parco e nell area contigua.

37 Il Regolamento disciplina le attività consentite e definisce i criteri per l'accesso ad aree particolari del Parco e l'utilizzo delle risorse naturali. La presenza dell uomo nelle Aree Protette deve essere oggetto di una attenta considerazione mirante ad individuare soglie di ammissibilità e criteri di compatibilità diversificati per luoghi, intensità e stagionalità, onde minimizzare il disturbo arrecato. Il Piano è adottato dall Ente di Gestione ed approvato dalla Provincia; il Regolamento è elaborato dall'ente di Gestione ed approvato dalla Provincia.

38 Le Riserve naturali sono istituite con la principale finalità della tutela e conservazione del patrimonio naturale e gestite dalla Provincia. Nei territori delle Riserve Naturali sono vietate la caccia e la pesca. I contenuti del Programma Triennale di Tutela e Valorizzazione della Riserva, devono tenere in considerazione la protezione della Natura. Il Programma è elaborato ed approvato dalla Provincia, così come il Regolamento.

39 La L.R. n. 6/05 individua altre due tipologie di aree protette: Area di Riequilibrio Ecologico Paesaggio Seminaturale Protetto Infine, introduce la Rete Ecologica, come struttura territoriale da progettare e realizzare da parte delle province- Queste aree possono costituire importanti elementi per la conservazione del patrimonio naturale e per il collegamento tra le Aree Protette, in particolare fungendo da rifugio e corridoio ecologico in ambiti fortemente antropizzati.

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41 Abruzzo, Lazio e Molise Alta Murgia Appennino Tosco-Emiliano Arcipelago di La Maddalena Arcipelago Toscano 23 Parchi Nazionali istituiti Asinara Aspromonte Circeo Un nuovo parco nazionale sta per essere Cilento e Vallo di Diano istituito in Val d Agri (Basilicata) Dolomiti Bellunesi Cinque Terre Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna Gargano Gennargentu Gran Paradiso Gran Sasso e Monti della Laga Majella Monti Sibillini Pollino Sila (Calabria) Stelvio Val Grande Vesuvio

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43 Friuli Venezia Giulia Riserva marina di Miramare Liguria Area marina protetta delle Cinque Terre Area marina protetta di Portofino Santuario internazionale per i mammiferi marini Toscana Santuario internazionale per i mammiferi marini Lazio Riserva marina di Ventotene e Santo Stefano Area Marina Protetta Secche di Tor Paterno Campania Area marina protetta Punta Campanella Parco sommerso di Baia Parco sommerso di Gaiola Puglia Riserva marina delle Isole Tremiti Riserva marina di Torre Guaceto Area marina protetta Porto Cesareo Calabria Area marina protetta Capo Rizzuto Sicilia Area Marina Protetta del Plemmirio Riserva marina Isole Pelagie Riserva marina Isola di Ustica Riserva marina Isole Ciclopi Riserva marina Isole Egadi Riserva marina Capo Gallo Isola delle Femmine Sardegna Area marina protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre Area marina protetta Tavolara - Punta Coda Cavallo Area marina protetta Capo Carbonara Area marina protetta Capo Caccia Isola Piana Area marina protetta Isola dell'asinara Santuario internazionale per i mammiferi marini Le aree marine protette sono 23

44 Emilia-Romagna Badia Prataglia Bassa dei Frassini - Balanzetta Bosco della Mesola Campigna Destra Foce Fiume Reno Duna costiera di Porto Corsini Duna costiera ravennate - Torrente Bevano Dune e isole della Sacca di Gorino Foce Fiume Reno Guadine Pradaccio Pineta di Ravenna Po di Volano Sacca di Bellocchio I Sacca di Bellocchio II Sacca di Bellocchio III Salina di Cervia Sasso Fratino In Italia sono istituite ben 146 Riserve Naturali dello Stato

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46 Parco dei Cento Laghi Parco dei Boschi di Carrega Parco del Corno alle Scale Parco del Delta del Po Parco fluviale dello Stirone Parco fluviale del Taro Parco fluviale del Trebbia Parco del Frignano Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'abbadessa Parco del Gigante Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone Parco dei Sassi di Roccamalatina Parco dell'abbazia di Monteveglio Parco di Monte Sole Parco Regionale Vena del Gesso Romagnola 15 Parchi Regionali

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48 Alfonsine Bosco della Frattona Bosco di Scardavilla Casse di Espansione del Fiume Secchia Contrafforte Pliocenico Dune Fossili di Massenzatica Fontanili di Corte Valle Re Monte Prinzera Onferno Parma Morta Piacenziano Rupe di Campotrera Salse di Nirano Sassoguidano 14 Riserve Regionali

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51 Zone Ramsar: Convenzione di Ramsar (1971) - D.P.R. 448/76 Zone di Protezione Speciale: Direttiva 79/409/CEE - D.P.R. 357/97 e D.M. 65/00 Siti di Importanza Comunitaria (Zone Speciali di Conservazione): Direttiva 92/43/CEE D.P.R. 357/97 e D.M. 65/00 Parchi Nazionali; Riserve Naturali dello Stato: Legge 394/91 Parchi Regionali; Riserve Naturali Regionali; Aree di Riequilibrio Ecologico: Legge Regionale 6/05

52 finalità: tutela delle zone umide

53 Sacca di Bellocchio Punte Alberete Valli residue del comprensorio di Comacchio (Fattibello, Fossa di Porto, Campo, Lido di Magnavacca ed altre minori) Pialassa della Baiona e territori limitrofi Ortazzo e territori limitrofi Saline di Cervia

54 finalità: conservazione della natura in Europa

55 finalità: tutela degli Uccelli Valli di Comacchio Bonifica del Mezzano Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio Punte Alberete, Valle Mandriole Bardello Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo

56 Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano Pialassa della Baiona Saline di Cervia Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno Bacini ex-zuccherificio di Mezzano Bacini di Conselice Bacini di Massa Lombarda Bacini di Russi e Fiume Lamone Vena del Gesso Romagnola

57 finalità: conservazione della natura europea

58 finalità: conservazione degli habitat e delle specie vegetali ed animali (uccelli esclusi) Valli di Comacchio Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio Punte Alberete, Valle Mandriole Bardello Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo Pialassa della Baiona Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina Salina di Cervia Pineta di Cervia Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano Pineta di Classe Relitto del Paguro

59 Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno Podere Pantaleone Biotopi di Russi e Fiume Lamone Bacino dell ex-fornace di Cotignola e Torrente Senio Vena del Gesso Romagnola Pietramora, Ceparano, Rio Cozzi Alta Valle del Torrente Sintria Alto Senio

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61 R.N. Zoologica Sacca di Bellocchio R.N. Orientata Foce Fiume Reno R.N. Popolamento Animale Destra Foce Fiume Reno R.N. Pineta di Ravenna R.N. Duna Costiera di Porto Corsini R.N. Duna Costiera Ravennate e Foce Torrente Bevano R.N. Popolamento Animale Salina di Cervia

62 Parco regionale del Delta del Po Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola

63 (istituito con L.R. n. 27/88) Foce del torrente Bevano Valle Furlana (Valli di Comacchio)

64 Stazione Valli di Comacchio

65 Stazione Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna

66 Stazione Pineta di Classe e Salina di Cervia

67 (istituito con L.R. n. 10/05) Monte Mauro Abisso Mornig

68 Parco della Vena del Gesso Romagnola

69 Riserva Naturale di Alfonsine

70 Riserva di Alfonsine

71 Stazione Stagno ex cava fornace Violani

72 Stazione Boschetto dei tre canali

73 Stazione Tratto terminale del canale dei Mulini

74 Podere Pantaleone Villa Romana di Russi Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano Cotignola Bacini di Conselice

75 ARE PODERE PANTALEONE 6,7 ha

76 ARE VILLA ROMANA DI RUSSI 16,9 ha

77 ARE CANALE DEI MULINI 68,0 ha

78 ARE DI COTIGNOLA 21,5 ha

79 ARE BACINI DI CONSELICE 10,0 ha

80 IL PAESAGGIO PROTETTO DELLA CENTURIAZIONE 730,0 ha

81 Rete Ecologica Provinciale Definita tramite il PTCP, comprende tutto il territorio provinciale, prevedendo alcuni corridoi primari (fiumi e torrenti) e corridoi secondari (canali). La matrice naturale primaria è in gran parte ricompresa nelle aree protette esistenti, ma sono previsti nuovi gangli del sistema (nuove ARE o Riserve Naturali). Inoltre, è definito un corridoio diffuso, nell area compresa tra il fiume Lamone e il torrente Senio, che ha come asse portante il canale Naviglio Zanelli, ed in cui concentrare gli interventi (nuove ARE, corridoi secondari, ecc.).

82 Rete Ecologica Provinciale

83 Fine tramonto sulla Pialassa della Baiona

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