SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI Dipartimento di Psichiatria, Neuropsichiatria Infantile, Audiofoniatria e Dermatovenereologia

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1 SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI Dipartimento di Psichiatria, Neuropsichiatria Infantile, Audiofoniatria e Dermatovenereologia Relazione Consuntiva Attività Scientifica ex. art. 5 Regolamento per la Ripartizione dei Fondi destinati alla Ricerca emanato con D.R. n del 13 novembre , 2010, 2011

2 I - Dati anagrafici del Dipartimento Dipartimento di Psichiatria, Neuropsichiatria Infantile, Audiofoniatria e Dermatovenereologia Indirizzo L.go Madonna delle Grazie Napoli Telefono Fax Sito web francesco.catapano@unina2.it Direttore: prof. Francesco CATAPANO Professori di prima fascia 7 Professori di seconda fascia 2 Ricercatori 15 Tecnici 43 Amministrativi 7 Altro 16 Dottorandi 19 Assegnisti 6 Borsisti 0 Specializzandi 47 PROFESSORI DI PRIMA FASCIA # Cognome Nome Sigla Area Facoltà Regime SSD CUN temporale 1 BARILLARI Umberto E.S. MED/32 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 2 CATAPANO Francesco MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 3 GALDERISI Silvana MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia pieno pieno pieno Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.2

3 # Cognome Nome Sigla Area Facoltà Regime SSD CUN temporale 4 MAJ Mario MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 5 MILITERNI Roberto MED/39 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 6 PASCOTTO Antonio MED/39 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 7 RUOCCO Vincenzo MED/35 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia pieno pieno pieno parziale PROFESSORI DI SECONDA FASCIA # Cognome Nome Sigla Area Facoltà Regime SSD CUN temporale 1 GRITTI Paolo MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 2 MAZZONE Adriano MED/31 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia pieno pieno RICERCATORI # Cognome Nome Sigla Area Facoltà Regime SSD CUN temporale 1 ARGENZIANO Giuseppe MED/35 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 2 BARONI Adone MED/35 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 3 BUCCI Paola MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 4 BUONGIORNO Giovanna MED/26 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 5 CAROTENUTO Marco MED/39 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 6 COSTA Giuseppe MED/32 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia pieno pieno pieno parziale pieno pieno Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.3

4 # Cognome Nome Sigla Area Facoltà Regime SSD CUN temporale 7 FABRAZZO Michele MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 8 FIORILLO Andrea MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 9 IORIO Gennaro MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 10 IURASSICH Stefano MED/35 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 11 LO SCHIAVO Ada MED/35 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 12 MUCCI Armida MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia 13 RUOCCO Eleonora MED/35 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia pieno pieno pieno pieno pieno pieno pieno 14 TORTORELLA Alfonso Antonio Vincenzo MED/25 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia pieno 15 VOLPE Umberto MED/48 06 Facoltà di Medicina e Chirurgia pieno Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.4

5 II - Composizione FDRS (Fondo Dipartimentale per la Ricerca Scientifica) relativo agli anni 2009, 2010, 2011 [comma 5-a] Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Ricerca di Ateneo , ,66 0,00 Quote di finanziamento Ministero , , ,00 Quote di finanziamento o cofinanziamenti da enti pubblici Quote da convenzioni di ricerca senza compensi per docenti e ricercatori , , ,00 0, , ,00 Indice FDRS 19, ,1260 Ateneo = 0 Indice FDRS del triennio: 19,0535 Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.5

6 III - Informazioni sulle modalità di utilizzazione e sulle destinazioni del fondo (FDRS) comprensive di una breve descrizione delle ricerche finanziate negli anni 2009, 2010, 2011 [comma 5.b] A Roadmap for Mental Health in European Research Mario MAJ Durata: dal 01/10/2011 al 31/03/2014 Partecipanti: Anno: ,00 - Ente Pubblico Comunità Europea Questo progetto si propone di identificare i problemi ancora aperti e le priorità per la ricerca nei vari settori della salute mentale. Esso prenderà in esame la ricerca nell ambito della psichiatria biologica e psicofarmacologia, della psichiatria clinica, delle psicoterapie, della psichiatria sociale, e della promozione della salute mentale nella popolazione. Un aspetto innovativo del progetto sarà il coinvolgimento di vari stakeholders, comprese le organizzazioni degli utenti e delle famiglie. Il risultato del progetto sarà una road map che guiderà la ricerca nel campo della salute mentale nei prossimi anni. MAJ M., CATAPANO F., GALDERISI S., MONTELEONE P., MUCCI A., FIORILLO A., VOLPE U., BUCCI P., PALMA T. CARATTERISTICHE CLINICHE, PERSONOLOGICHE, NEUROPSICOLOGICHE E BIOLOGICHE DELLA SCHIZOFRENIA INDOTTA DALL USO DI CANNABIS (SCHIZCA 2) Mario MAJ Durata: dal 01/12/2011 al 31/12/2012 Anno: ,00 - Ministero L uso di cannabis nell adolescenza aumenta di 2-3 volte il rischio di sviluppare sintomi psicotici e tale rischio e` maggiore per quei soggetti che fanno un uso più frequente di detta sostanza. Un considerevole numero di queste condizioni psicotiche cannabis-indotte evolve, poi, verso una vera e propria psicosi schizofrenica. La maggior parte delle evidenze sperimentali suggerisce che la cannabis agirebbe quale fattore precipitante la schizofrenia in individui portatori di una vulnerabilita` Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.6

7 Partecipanti: a detta malattia. A tutt oggi, le caratteristiche cliniche, personologiche e biologiche della schizofrenia indotta da cannabis sono relativamente poco definite e non e` ancora chiaro se il decorso di detta patologia si differenzi in qualche modo da quello della schizofrenia non indotta dalla sostanza. Lo scopo di questo lavoro e`, pertanto, quello di contribuire alla caratterizzazione clinica, personologica, neuropsicologica e biologica della schizofrenia indotta da cannabis onde individuare variabili che possano fungere da fattori di rischio per l esordio e/o per il decorso e l esito della psicosi schizofrenica cannabis-indotta. MAJ M., MONTELEONE P., GALDERISI S., MUCCI A., BUCCI P., FABRAZZO M., TORTORELLA A. A. V., MERLOTTI E., DI FILIPPO C., CANESTRELLI B., SCOGNAMIGLIO P. OPTIMIZATION OF TREATMENT AND MANAGEMENT OF SCHIZOPHRENIA IN EUROPE (OPTIMISE) Silvana GALDERISI Durata: dal 01/09/2010 al 31/12/2012 Anno: ,00 - Ente Pubblico Comunità Europea Il progetto, finanziato nell ambito del 7 Programma Quadro, ha i seguenti obiettivi: validare l utilità dell amisulpride come trattamento iniziale dei pazienti con schizofrenia al primo episodio di malattia; validare la raccomandazione delle linee guida secondo cui i non-responder ad un primo trattamento antipsicotico possono beneficiare del passaggio ad un antipsicotico con un meccanismo recettoriale diverso; fornire dati sull accettabilità ed efficacia dell uso della clozapina nei pazienti nonresponder entro le prime 10 settimane dall inizio del trattamento antipsicotico; valutare se un intervento psicosociale implementato su web può migliorare l aderenza al trattamento e l esito funzionale globale in pazienti con schizofrenia al primo episodio di malattia e in remissione sintomatologica; valutare se marcatori glutamatergici predicono la risposta a trattamenti di prima e seconda linea; valutare se una combinazione di marcatori farmacogenetici, proteomici e metabolici possa fornire una predizione della risposta clinicamente utilizzabile; definire la natura e la prevalenza della patologia organica identificabile nei pazienti con schizofrenia al primo episodio di malattia; determinare se le misure RMN Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.7

8 Partecipanti: in pazienti al primo episodio di malattia predicono la risposta al trattamento successivo con antipsicotici. GALDERISI S., BUCCI P., MUCCI A., VOLPE U., PIEGARI G., MERLOTTI E. PERCETION OF BODY SHAPE AND FOOD STIMULI IN EATING DISORDERS: A FUNCTIONAL IMAGING STUDY Mario MAJ Durata: dal 01/10/2009 al 31/10/2012 Partecipanti: Anno: ,00 - Ente Pubblico Compagnia San Paolo L anoressia nervosa (AN) e la bulimia nervosa (BN) sono disturbi psichiatrici frequentemente associati con complicanze mediche gravi, talora mortali. La diagnosi precoce di questi disturbi è difficile, le cause tuttora sconosciute e il loro trattamento spesso inefficace. Lo studio dei meccanismi neurobiologici alla base di queste malattie dovrebbe rappresentare una priorità per la ricerca scientifica. I pazienti con AN o BN attribuiscono un estrema importanza alla forma fisica, in particolare alla magrezza, fino a considerarsi indegni della stima propria e altrui quando ingrassano. Essi possono vedersi grassi anche quando sono sottopeso e frequentemente considerano il cibo e le situazioni ad esso correlate come disturbanti. Tali aspetti della malattia potrebbero riflettere una disfunzione delle aree cerebrali coinvolte nella percezione dell immagine del corpo e degli stimoli correlati al cibo. La conoscenza dei meccanismi alla base di tali alterazioni potrebbe favorire lo sviluppo di cure più efficaci per queste gravi malattie. Lo studio si propone di indagare, in 30 pazienti con AN, 30 pazienti con BN e 30 individui sani, quali aree cerebrali si attivano alla vista di parole che si riferiscono al cibo e alla vista dell immagine corporea propria o di persone sconosciute. Saranno indagate le relazioni tra le eventuali anomalie riscontrate nel funzionamento cerebrale e le caratteristiche genetiche, ormonali, cognitive e di personalità dei soggetti con AN o BN. MAJ M., CATAPANO F., VOLPE U., DI FILIPPO C., CAPUANO M., CHIEFFI M., SCOGNAMIGLIO P., MERLOTTI E. Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.8

9 REWARD SYSTEM AND PRIMARY NEGATIVE SYMPTOMS IN SCHIZOPHRENIA Silvana GALDERISI Durata: dal 01/10/2009 al 31/10/2012 Partecipanti: Anno: ,00 - Ente Pubblico Compagnia San Paolo La schizofrenia è una malattia molto eterogenea, i sintomi come la mancanza di interesse e iniziativa (anche detti negativi) possono essere secondari o primari e sono caratteristici di un sottotipo di schizofrenia detto schizofrenia deficitaria (SD) che ha di solito un esito sfavorevole e non migliora con le cure. In pazienti con SD, rispetto a quelli con schizofrenia non deficitaria (SND), sono stati riportati livelli maggiori di anedonia, in presenza di punteggi confrontabili su misure della percezione delle emozioni negative; tali dati suggeriscono che l anedonia è indipendente dalla compromissione generalizzata dell affettività. La comprensione dei meccanismi fisiopatologici alla base dell anedonia potrebbe contribuire a chiarire l eziopatogenesi della SD e a migliorarne il trattamento. Negli ultimi anni, i dati di neuroimmagine sui sistemi neuronali coinvolti nell'esperienza e nell'anticipazione del piacere hanno aperto prospettive importanti nello studio dell'anedonia, così come la genetica dell'esperienza del piacere ha richiamato un crescente interesse. Questo studio ha lo scopo di dimostrare la presenza di una compromissione della capacità di anticipare il piacere nei pazienti affetti da SD e di indagare i substrati neurobiologici e i fattori genetici di rischio di tale compromissione. È prevista la valutazione di indici elettrofisiologici e di fmri, nonché una valutazione genetica, in pazienti affetti da SD e SND e in controlli sani. GALDERISI S., BUCCI P., FIORILLO A., DI CERBO A., PLAITANO E., PIEGARI G. ANALISI DEL SISTEMA IMMUNITARIO E VALUTAZIONE DEL PROFILO PSICOFISIOLOGICO IN SOGGETTI CON DISTURBO DA DEFICIT D ATTENZIONE E/O IPERATTIVITÀ Antonio PASCOTTO Durata: dal 23/09/2010 al 23/09/2012 Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.9

10 Anno: ,61 - Ateneo - S.U.N. Obiettivo principale della ricerca sarà quello di evidenziare eventuali correlazioni fra disturbo del comportamento, permeabilità intestinale e parametri di attivazione del sistema immunitario. Saranno inoltre considerate eventuali differenze fra i soggetti con ADHD puro e quelli con ADHD associato a patologie gastroenteriche. Inoltresarà tracciato il profilo psicofisiologico del bambino con disturbo da deficit d attenzione e/o iperattività, differenziando eventuali caratteristiche del sottotipo con disattenzione e quello con iperattività, e differenziandoli dai risultati del gruppo di controllo. Partecipanti: PASCOTTO A., DE MAGISTRIS L., RICCIO M. P. APPLICAZIONE DI TECNICHE DI CLASSIFICAZIONE DI DATI COMPLESSI A DESCRITTORI MULTI-VALORE AD IMMAGINI DERMATOSCOPICHE PER LA DIAGNOSI DELLE LESIONI MELANOCITARIE DELLA CUTE. Rocco Alfredo SATRIANO Durata: dal 23/09/2010 al 23/09/2012 Partecipanti: Anno: ,61 - Ateneo - S.U.N. Lo scopo del lavoro è quello di completare una prima fase di progettazione di uno strumento automatico, utile nello screening diagnostico delle lesioni melanocitarie della cute, in grado di superare il limite rappresentato dalla soggettività diagnostica individuale. Tale strumento si basa sull individuazione di caratteristiche di gruppi anomali (nei atipici) attraverso la costruzione di profili rappresentativi delle diverse tipologie di lesioni melanocitarie. SATRIANO R. A., BARONI A., RUOCCO E., COZZA V. DEPRESSIONE MAGGIORE COME FATTORE DI RISCHIO DI EVENTI CARDIACI MAGGIORI IN PAZIENTI CON SINDROME CORONARICA ACUTA: ASPETTI BIOCHIMICI, GENETICI ED ELETTROFISIOLOGICI Palmiero MONTELEONE Durata: dal 23/09/2010 al 23/09/2012 Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.10

11 Partecipanti: Anno: ,60 - Ateneo - S.U.N. Le malattie cardiovascolari sono il risultato dell'azione cronica di fattori stressanti e sono associate con fattori psicologici, sociali e comportamentali. La presenza di depressione maggiore (DM) rappresenta un fattore di rischio per una prognosi avversa ed una ridotta sopravvivenza in pazienti con sindrome coronarica acuta. La DM è associata con elevato rischio di eventi cardiaci in pazienti con malattia coronarica ischemica (CHD) e determina una riduzione della qualità di vita dei pazienti. E' stato suggerito che l'attivazione del sistema simpatico, dell'asse ipotalamo-ipofisisurrene (HPA) e dell'aterogenesi su base infiammatoria e un'alterata funzione piastrinica e endoteliale hanno un meccanismo biologico comune. E stata suggerita una comune predisposizione genetica alla base dell'associazione tra DM e CHD. Questo studio si propone di valutare: l'impatto della DM sul rischio di eventi cardiovascolari acuti e di tachiaritmie ventricolari maligne nel decorso a medio termine (6 mesi) di pazienti con patologia cardiaca ischemica; la funzionalità dell'asse HPA in corso di stress attraverso la misurazione della risposta del cortisolo salivare al risveglio mattutino; l'attivazione simpatica in corso di stress attraverso la misurazione dell'a-amilasi salivare; il ruolo del polimorfismo del trasportatore delle serotonina quale fattore di vulnerabilità alla CHD e alla DM; il ruolo delle citochine proinfiammatorie IL-1, IL-6 e TNF-a quali fattori di connessione tra CHD e DM. MONTELEONE P., TORTORELLA A. A. V., FABRAZZO M., DI CERBO A., CANESTRELLI B. INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI DI APPRENDIMENTO Umberto E.S. BARILLARI Durata: dal 23/09/2010 al 23/09/2012 Anno: ,61 - Ateneo - S.U.N. Le difficoltà di apprendimento di tipo specifico rappresentano un problema la cui rilevanza sta emergendo in maniera sempre più netta. Questo progetto nasce con lo scopo di riconoscere precocemente soggetti che possano sviluppare difficoltà di apprendimento di tipo specifico. L individuazione precoce dei soggetti a rischio di sviluppare un disturbo dell apprendimento di tipo specifico rappresenta un punto di fondamentale Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.11

12 Partecipanti: importanza per la realizzazione e l applicazione tempestiva di programmi specifici di intervento, sia per quanto riguarda il trattamento logopedico sia per quanto riguarda l ambito scolastico. Solo in questo modo tali soggetti potranno apprendere in maniera valida sin dalle prime classi della scuola elementare senza avvertire la discriminazione rispetto agli altri bambini, evitando in tal modo ripercussioni negative non solo sul livello di apprendimento scolastico ma anche sulla loro maturazione emotiva e comportamentale. BARILLARI U. E., COSTA G., TOZZI E., VITIELLO A., FASANO V., CIBOTTI M., TRANI M., ANGELILLO N., DI COSTANZO B., BARILLARI M. R., ANGELILLO M. STUDIO RANDOMIZZATO CONTROLLATO SULL EFFICACIA DELL INTERVENTO PSICOEDUCATIVO FAMILIARE NEL DISTURBO BIPOLARE TIPO I Mario MAJ Durata: dal 02/04/2009 al 31/03/2012 Anno: ,00 - Ministero Questo studio, finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dal Dipartimento di Psichiatria dell Università di Napoli SUN, intende favorire la diffusione dell intervento psicoeducativo familiare nei pazienti con disturbo bipolare tipo I in carico a 11 centri di salute mentale (CSM) italiani. La diffusione e l efficacia dell intervento verranno valutate in termini di: a) numero di operatori che completano la formazione; b) numero di famiglie che ricevono l intervento; c) miglioramento dello stato clinico e del funzionamento sociale dei pazienti; d) riduzione del carico e rinforzo della rete sociale dei familiari. L intervento sarà attuato secondo i principi di Falloon adattati al disturbo bipolare e al contesto assistenziale italiano. In ciascuno degli 11 CSM selezionati, due operatori, dopo essere stati adeguatamente formati, forniranno l intervento ad otto famiglie di utenti con disturbo bipolare. Lo studio si articola nelle seguenti fasi: a) sviluppo del materiale informativo sul disturbo bipolare tipo I, i trattamenti, il riconoscimento dei segni iniziali di crisi e il rischio suicidario; b) formazione degli operatori all uso dell intervento psicoeducativo in famiglie di pazienti con disturbo bipolare tipo I e supervisione del lavoro familiare nell anno successivo alla formazione; c) conduzione dell intervento con Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.12

13 Partecipanti: famiglie di utenti con disturbo bipolare tipo I; d) valutazione dell efficacia dell intervento e della sua applicabilità nella pratica clinica. MAJ M., FIORILLO A., VINCI V., MALANGONE C., DEL VECCHIO V., DE ROSA C., GIACCO D., LUCIANO M. ANALISI DEI DATI SPETTROGRAFICI PER LA DIAGNOSI DI PATOLOGIE A CARICO DELLE CORDE VOCALI Umberto E.S. BARILLARI Durata: dal 01/11/2009 al 31/12/2011 Partecipanti: Anno: ,24 - Ateneo - S.U.N. L'obiettivo della ricerca è quello di valutare la possibilità di utilizzare i parametri acustici della spettrografia nella valutazione della presenza di patologie organiche a carico delle corde vocali, mediante l'elaborazione di un software innovativo. Ciò renderebbe la spettrografia vocale l'indagine di elezione nella pratica clinica e nei programmi di screening rispetto alle attuali metodiche di indagine, per una serie di indiscutibili vantaggi: nessun fastidio per il paziente, nessun rischio di contagio per il paziente e per l'operatore, costi relativamente limitati, minor addestramento del personale, maggiore obiettività dei risultati. Si arruolerà per questo studio un campione statisticamente rappresentativo della popolazione. A tutti gli appartenenti al campione si effettuerà un esame obiettivo, al fine di poter diagnosticare la presenza o meno di patologie a carico delle corde vocali, utilizzando una laringostroboscopia. Successivamente si effettuerà una spettrografia vocale, dopo aver accuratamente standardizzato la procedura al fine di ridurre il più possibile la variabilità intra- ed inter-individuale. Si realizzerà quindi un software basato sull'elaborazione di indici di riferimento specifici, che sfrutterà anche innovative metodiche di autoapprendimento basate sulle reti neurali artificiali. BARILLARI U. E., VITIELLO A., FASANO V., ANGELILLO N., COSTA G., DI COSTANZO B., ANGELILLO M., BARILLARI M. R., TOZZI E. ASSEGNAZIONE COFINANZIAMENTO PRIN NOTA UFFICIO RAGIONERIA PROT. N del Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.13

14 25/05/2010 Francesco CATAPANO Durata: dal 01/01/2009 al 31/12/2011 Anno: ,19 - Ministero ASSEGNAZIONE COFINANZIAMENTO PRIN NOTA UFFICIO RAGIONERIA PROT. N del 25/05/2010 Partecipanti: ASSEGNAZIONE COFINANZIAMENTO PRIN NOTA UFFICIO RAGIONERIA PROT. N del 25/05/2010 Francesco CATAPANO Durata: dal 01/06/2010 al 31/12/2011 Anno: ,19 - Ministero ASSEGNAZIONE COFINANZIAMENTO PRIN NOTA UFFICIO RAGIONERIA PROT. N del 25/05/2010 Partecipanti: L UTILIZZO DELLA STIMOLAZIONE TRANSCRANICA A CORRENTI DIRETTE (DCS) IN PAZIENTI ADOLESCENTI AFFETTI DA SINDROME DI TOURETTE O EPILESSIE FARMACO RESISTENTI Antonio PASCOTTO Durata: dal 01/11/2009 al 31/12/2011 Anno: ,24 - Ateneo - S.U.N. La stimolazione transcranica con correnti dirette (tdcs) è una tecnica di stimolazione che consiste nell applicazione in prossimità dell area di interesse di elettrodi eroganti una corrente di bassissima intensità non percepibile dalla persona e in grado di interferire e modulare in modo non invasivo la funzione delle aree cerebrali sottostanti influendo anche sui processi cognitivi, come memoria e linguaggio, e su variabili comportamentali, come il tempo di reazione e la capacità di operare scelte di vario tipo. Attualmente diversi studi condotti su patologie differenti (alzheimer, depressione,afasia) Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.14

15 Partecipanti: hanno dimostrato che la tdcs è una metodica semplice, sicura e a basso costo che rappresenta uno strumento di esplorazione sperimentale dei processi cognitivi e mentali in condizioni normali e patologiche. Il nuovo trattamento aiuterebbe anche a risolvere l'annoso problema della farmacoresistenza. Per tale motivo lo studio sarà finalizzato all utilizzo della tdcs in pazienti adolescenti farmacoresistenti affetti sia da sindrome di tourette o da epilessie PASCOTTO A., COPPOLA G., CAROTENUTO M., TORALDO R. LA DERMATOSCOPIA NELLA DIAGNOSI DELLE PATOLOGIE DEL CUOIO CAPELLUTO Adone BARONI Durata: dal 01/11/2009 al 31/12/2011 Partecipanti: Anno: ,23 - Ateneo - S.U.N. Lo scopo del lavoro è quello di offrire una panoramica sui pattern dermatoscopici del cuoio capelluto visibili sia in condizioni di normalità che in corso di malattie dei capelli e del cuoio capelluto, al fine di confermare gli effettivi vantaggi della tecnica. Saranno pertanto descritti i pattern dermatoscopici del cuoio capelluto normale e affetto da patologia e saranno esaminate le malattie del cuoio capelluto caratterizzate da alopecia cicatriziale e non, e quelle non determinanti alopecia. BARONI A., RUOCCO E., PICCOLO V., FACCENDA F. VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA NEUROENDOCRINA AL PIACERE DEL CIBO IN PAZIENTI CON DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Palmiero MONTELEONE Durata: dal 01/11/2009 al 31/12/2011 Anno: ,24 - Ateneo - S.U.N. I disturbi del comportamento alimentare (DCA) anoressia nervosa (AN), bulimia nervosa (BN), binge eating disorder (BED) ed altri disturbi al momento non classificati rappresentano un problema sociosanitario della massima rilevanza in tutti i paesi occidentali. Essi colpiscono soprattutto le Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.15

16 Partecipanti: adolescenti e le giovani donne con età d esordio tra i 10 e 30 anni. Non esiste, al momento, un modello etiopatogenetico soddisfacente per i DCA, anche se è opinione condivisa dalla maggior parte degli studiosi che essi insorgano in seguito ad una complessa e ancora poco nota interazione tra fattori predisponenti (individuali e familiari) e fattori precipitanti (socio-culturali). I sistemi cerebrali che sottendono il meccanismo della ricompensa sono coinvolti nella regolazione del comportamento alimentare sia fisiologico che patologico. La fame è composta da una componente omeostatica ed una edonistica legata non alla nutrizione, ma alla gratificazione.ipotizzando un alterato meccanismo della ricompensa in pazienti affetti da DCA, il nostro studio mira ad approfondire le attuali conoscenze sulle risposte ormonali dell organismo a cibi altamente appetibili in pazienti con DCA in confronto a controlli sani. MONTELEONE P., SCOGNAMIGLIO P., CANESTRELLI B., MASTROMO D., PERILLO D. VALUTAZIONE DELLA TERAPIA CON IONORISONANZA E RIMEDIO ISOTERAPICO DI IONORISONANZA NELLA PSORIASI CRONICA VOLGARE. Adone BARONI Durata: dal 03/03/2011 al 31/12/2011 Anno: ,00 - Conto terzi Dipartimento di Medicina Sperimentale Tabella riassuntiva del numero di pazienti reclutati al progetto, raggruppati in base alla gravità della loro malattia. La gravità è stata definita secondo due parametri: intensità e diffusione. Sulle ascisse si prendono in considerazione i vari gruppi di pazienti. Sulle ordinate la situazione iniziale della malattia espressa con valori da -1 a corrisponde a -10% ovvero condizione meno grave -10 corrisponde a -100% ovvero stato avanzato di malattia più grave Valutazione iniziale di ogni singolo paziente in relazione all intensità e diffusione della malattia con livello di miglioramento alla fine del I e del II ciclo. La valutazione iniziale è espressa con valori da -1 a - 10 (dove -1 equivale a -10% e -10 equivale a - Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.16

17 100%). In definitiva -10% corrisponde ad una condizione meno grave; -100% più grave. Il grado di miglioramento sia alla fine del I che del II ciclo sono espressi con valori da +1 a +10 (dove +1 equivale a +10% e + 10 a +100%). In definitiva +10% corrisponde solo ad un lieve grado di miglioramento; +100% un miglioramento totale Partecipanti: BARONI A., TUFANO M. A. RISPOSTA DI LISDEXAMFETAMINA DIMESILATO CON ATOMOXETINA CLORIDRATO IN BAMBINI E ADOLESCENTI DI ETÀ COMPRESA FRA 6 E 17 ANNI AFFETTI DA DEFICIT D ATTENZIONE/DISORDINE DI IPERATTIVITÀ (ADHD) CON RISPOSTA INADEGUATA ALLA TERAPIA CON METILFENIDATO Antonio PASCOTTO Durata: dal 01/09/2010 al 30/09/2011 Anno: ,00 - Conto terzi SHIRE Lo studio per il quale è finalizzato il gettone, è uno studio in doppio cieco, controllato verso farmaco attivo,a gruppi paralleli, di fase 3b per confrontare il tempo alla Risposta di Lisdexamfetamina Dimesilato con Atomoxetina Cloridrato in bambini e adolescenti di età compresa fra 6 e 17 anni affetti da Deficit d Attenzione/Disordine di Iperattività (ADHD) con risposta inadeguata alla terapia con Metilfenidato. Il ruolo della psicologa è finalizzato alla somministrazione dei tests per valutare il cambiamento Partecipanti: PASCOTTO A., BRAVACCIO C. CLINICAL DECISION MAKING AND OUTCOME IN ROUTINE CARE FOR PEOPLE WITH SEVERE MENTAL ILLNESS (CEDAR) Mario MAJ Durata: dal 22/04/2009 al 22/04/2011 Anno: ,00 - Ente Pubblico Comunità Europea Diversi fattori, quali il tempo a disposizione, Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.17

18 Partecipanti: l importanza delle decisioni da prendere e i mezzi a disposizione possono influenzare il processo decisionale in sanità. Anche l interazione tra paziente e terapeuta gioca un ruolo determinante in questo processo. Numerosi studi su questi aspetti sono stati condotti nel campo della medicina d urgenza, dove il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale. Solo pochi studi, invece, sono stati condotti nei disturbi mentali gravi. Lo studio Clinical decision making and outcome in routine care for people with severe mental illness (CEDAR), finanziato dalla Comunità Europea nell ambito del VII programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (Research area HEALTH Improving clinical decision making; Grant no ), coordinato dall Università di Ulm e attualmente in fase di svolgimento in 6 paesi europei (Germania, Danimarca, Svizzera, Ungheria, Italia, Gran Bretagna), si propone di mettere a punto una metodologia per valutare le modalità con cui vengono prese le decisioni cliniche nell ambito della relazione tra pazienti con disturbi mentali gravi e operatori psichiatrici. Lo studio prevede due fasi: nella prima fase verranno sviluppati degli strumenti per valutare il CDM nella pratica clinica quotidiana; nella seconda fase, invece, verrà effettuata l analisi dell effetto dei diversi stili di CDM sull esito clinico dei pazienti con disturbi mentali gravi. MAJ M., CATAPANO F., FIORILLO A., VINCI V., DE ROSA C., PERRIS F., DEL VECCHIO V., GIACCO D., LUCIANO M. CARATTERISTICHE CLINICHE, PERSONOLOGICHE, NEUROPSICOLOGICHE E BIOLOGICHE DELLA SCHIZOFRENIA INDOTTA DALL USO DI CANNABIS Palmiero MONTELEONE Durata: dal 24/03/2010 al 24/03/2011 Anno: ,00 - Ministero L uso di cannabis nell adolescenza aumenta di 2-3 volte il rischio di sviluppare sintomi psicotici e tale rischio e` maggiore per quei soggetti che fanno un uso più frequente di detta sostanza. Un considerevole numero di queste condizioni psicotiche cannabis-indotte evolve, poi, verso una vera e propria psicosi schizofrenica. La maggior parte delle evidenze sperimentali suggerisce che la cannabis agirebbe quale fattore precipitante la schizofrenia in individui portatori di una vulnerabilita` Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.18

19 Partecipanti: a detta malattia. A tutt oggi, le caratteristiche cliniche, personologiche e biologiche della schizofrenia indotta da cannabis sono relativamente poco definite e non e` ancora chiaro se il decorso di detta patologia si differenzi in qualche modo da quello della schizofrenia non indotta dalla sostanza. Lo scopo di questo lavoro e`, pertanto, quello di contribuire alla caratterizzazione clinica, personologica, neuropsicologica e biologica della schizofrenia indotta da cannabis onde individuare variabili che possano fungere da fattori di rischio per l esordio e/o per il decorso e l esito della psicosi schizofrenica cannabis-indotta. MONTELEONE P., GALDERISI S., MUCCI A., BUCCI P., FABRAZZO M., TORTORELLA A. A. V., MERLOTTI E., DI FILIPPO C., CANESTRELLI B., SCOGNAMIGLIO P. STATUS SOCIO-ECONOMICO, URBANIZZAZIONE E SALUTE MENTALE Mario MAJ Durata: dal 06/12/2008 al 06/12/2010 Anno: ,00 - Ente Pubblico Regione Veneto È stato dimostrato che l'incidenza e la prevalenza dei disturbi mentali sono legate a un gradiente urbano-rurale. Per quanto riguarda l'eziologia della schizofrenia, si tratta di un disturbo complesso con un importante componente genetica, in cui i fattori ambientali possono interagire con quelli genetici per produrre una variazione nella sua espressione fenotipica. Molti studi hanno sottolineato l'effetto dell'esposizione prenatale e dei primi anni di vita come determinante del livello di salute mentale, e diversi studi epidemiologici hanno analizzato il legame tra urbanizzazione e schizofrenia. Il rischio relativo per le persone che vivono in siti urbani è circa il doppio rispetto a chi vive in aree rurali. Il numero di persone esposte al rischio è destinato a crescere, dato che la popolazione urbana sta crescendo nei paesi sviluppati ed in quelli in via di sviluppo. Lo status socio-economico e la distanza dai servizi non dovrebbero impedire agli individui l'accesso alle cure, ma i risultati di alcuni studi suggeriscono che la vicinanza tra residenza e servizi incide sull utilizzo di questi ultimi. Questo studio, finanziato dalla Regione Veneto e coordinato dall Università di Verona, si propone di valutare in tre centri di salute mentale italiani l effetto Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.19

20 Partecipanti: dell urbanizzazione, dello status socio-economico e della distanza dai servizi sull incidenza e la prevalenza dei pazienti trattati e sull utilizzazione dei servizi per la salute mentale. MAJ M., FIORILLO A., VINCI V., DE ROSA C., DEL VECCHIO V., GIACCO D., LUCIANO M. ANSIA DI SEPARAZIONE IN ETÀ ADULTA: VALIDAZIONE DELLA DIAGNOSI, DECORSO CLINICO, CORRELATI GENETICI E NEUROPSICOFISIOLOGICI Francesco CATAPANO Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Partecipanti: Anno: ,68 - Ateneo - S.U.N. Il disturbo d'ansia di separazione dell'adulto (ASAD) sembra costituire un'entità diagnostica indipendente da altri disturbi d'ansia con i quali spesso si presenta associata ed esercita un impatto negativo sul funzionamento sociale e lavorativo. Meno chiaro è il decorso clinico di questa condizione e se ci siano differenze tra la forma ad esordio in età infantile e quella ad esordio in età adulta. Il presente progetto si propone di il decorso clinico dell ASAD attraverso valutazioni prospettiche (follow-up) nell'arco di tempo di 12 mesi. Inoltre sarà condotto uno studio di associazione di due varianti alleliche del gene del TSPO, che determinano il cambiamento di due aminoacidi del dominio CRAC, e di due varianti alleliche del recettore per l'ossitocina con l'ansia da separazione nell'adulto in un ampio campione di individui con ASAD. La nostra unità condurrà anche uno studio neuropsicofisiologico per valutare la regolazione emozionale nei soggetti con ASAD. A tale scopo, saranno indagati: 1) l'interferenza causata dalla presentazione di stimoli a contenuto emozionale positivo o negativo sulla denominazione di colori con l'emotional Stroop test; e 2) l'attività di generatori corticali e limbici di alcune componenti dei potenziali evento-correlati, registrati nel corso della presentazione di stimoli a contenuto emozionale positivo o negativo, usando la Low-Resolution Electromagnetic tomography (LORETA) CATAPANO F., BUCCI P., MAGLIANO L., DI FILIPPO C., MANSUETO S., PICCIRILLO M., MADDALENA F. Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.20

21 ASSEGNAZIONE COFINANZ. PRIN NOTA UFFICIO RAGIONERIA PROT DEL 03/11/2008 Mario MAJ Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Anno: ,40 - Ministero ASSEGNAZIONE COFINANZ. PRIN NOTA UFFICIO RAGIONERIA PROT DEL 03/11/2008 Partecipanti: CARATTERIZZAZIONE DI PREDITTORI GENETICI, CLINICI E NEUROPSICOLOGICI DELLA FLUTTUAZIONE DIAGNOSTICA IN PAZIENTI CON DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Palmiero MONTELEONE Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Ateneo - S.U.N. I disturbi del comportamento alimentare (DCA) includono l anoressia nervosa (AN), la bulimia nervosa (BN) e i disturbi dell alimentazione non altrimenti specificati (DANAS). Si tratta di affezioni che insorgono generalmente in età adolescenziale e sono caratterizzate da decorsi diversi da un caso all altro e, soprattutto, da una frequente fluttuazione diagnostica tra una categoria e l altra. La quasi totalità di queste fluttuazioni diagnostiche avviene entro i 5 anni dall esordio della malattia. Se il fenomeno del crossover diagnostico è ben noto, non altrettanto conosciuti sono i fattori clinici, psicopatogici e biologici che possono favorirlo. Il presente progetto si propone pertanto di: a) esplorare il crossover diagnostico tra pazienti con AN, BN o DANAS; b) valutare le possibili associazioni tra detto crossover e indici psicopatologici, neuropsicologici, e genetici; c) valutare il ruolo della comorbilità psichiatrica di Asse I e II nel determinismo del crossover diagnostico; d) valutare il ruolo di specifici fattori ambientali, come i fattori perinatali e gli eventi stressanti, nel rischio di crossover diagnostico. Partecipanti: MAJ M., MONTELEONE P., TORTORELLA A. A. V., FABRAZZO M., SERRITELLA C., CASTALDO E., DI FILIPPO C., IODICE V., MARTIADIS V., Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.21

22 INIZIATO V., AMATO E. DETERMINANTI DELLA SINDROME METABOLICA IN PAZIENTI IN TRATTAMENTO CON FARMACI ANTIPSICOTICI: ASPETTI DEMOGRAFICI, CLINICI, GENETICI E BIOCHIMICI Silvana GALDERISI Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Partecipanti: Anno: ,68 - Ateneo - S.U.N. L obiettivo del progetto è quello di individuare le variabili cliniche, demografiche, biochimiche e genetiche che concorrono all induzione della sindrome metabolica, o delle sue sue principali componenti, in una vasta popolazione di soggetti trattati con farmaci antipsicotici. Lo studio sarà attuato su 1000 pazienti con diagnosi di Schizofrenia, Disturbo schizofreniforme, schizoaffettivo o bipolare, reclutati presso le Cliniche Psichiatriche della Seconda Università di Napoli, dell Università di Foggia, dell'università di Brescia, dell'università de L'Aquila, dell'università di Pisa e dell Università di Torino. Lo studio focalizzerà l attenzione sul ruolo delle seguenti variabili: a) diagnosi di schizofrenia e di disturbi dello spettro schizofrenico; b) presenza di fattori di rischio non farmacologici per la sindrome metabolica, quali la familiarità per malattie metaboliche, consumo di sigarette e alcool, ridotta attività fisica e anamnesi positiva per malattie cardiovascolari e metaboliche; c) tipo e dosi degli antipsicotici utilizzati per il trattamento dei pazienti; d) terapia concomitante con farmaci che possono influenzare il metabolismo; e) livelli basali dei peptidi periferici (leptina, ghrelina, adiponectina e obestatina) e di alcune citochine sia pro che antinfiammatorie [interleuchine 18 (IL-18), 10 (IL-10) e 1 (IL-1) e fattore di necrosi tumorale (TNF)]. Dal punto di vista genetico, lo studio intende verificare se i polimorfismi di alcuni geni candidati [(recettore MAJ M., GALDERISI S., FABRAZZO M., MUCCI A., RUSSO D., AVOLIO D., MENNELLA A., DI CERBO A. DETERMINANTI NEUROBIOLOGICI DEI DISTURBI DELL'UMORE E STATI DI COMORBILITÀ CON DISTURBI D'ANSIA Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.22

23 Mario MAJ Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Partecipanti: Anno: ,00 - Ministero Il progetto, su base multicentrica nazionale, si propone di caratterizzare le basi genetiche dei disturbi dell'umore e d'ansia relativamente alla risposta ai trattamenti farmacologici e al decorso. Le varie unità di ricerca coinvolte recluteranno ciascuna 30 soggetti adulti affetti da disturbi dell'umore, con e senza comorbilità con disturbi d'ansia (ospedalizzati o seguiti ambulatorialmente), 10 soggetti adulti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo e 10 soggetti con disturbo di panico. Le condizioni cliniche e psicopatologiche dei pazienti depressi saranno valutate nel corso della terapia farmacologica mediante scale di valutazione psicometriche. MAJ M., MONTELEONE P., GALDERISI S., MUCCI A., TORTORELLA A. A. V., FABRAZZO M. ESITI DEI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI O RESIDENZIALI DRUG-FREE IN RELAZIONE ALLA COMORBILITA' PSICHIATRICA IN SOGGETTI CON ABUSO DI SOSTANZE OPPIOIDI Mario MAJ Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Ente Pubblico Presidenza dei Ministri E noto che i soggetti assuntori di oppioidi hanno un elevata comorbilità per altre sindromi psichiatriche sia di Asse I sia di Asse II ed è stato suggerito che la presenza di tali comorbilità si associa più frequentemente ad un esito sfavorevole dei trattamenti di disassuefazione, ma i dati della letteratura sono controversi. La presente ricerca è focalizzata sulla valutazione degli effetti della comorbilità psichiatrica sugli esiti dei trattamenti di disassuefazione farmacologici o residenziali drugfree di soggetti affetti da disturbo d abuso di sostanze oppioidi. Partecipanti: MAJ M., MONTELEONE P., TORTORELLA A. A. V., FABRAZZO M., MARTIADIS V. EZIOPATOGENESI DELL ANORESSIA NERVOSA: Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.23

24 IDENTIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO GENETICI, NEUROPSICOLOGICI E AMBIENTALI Palmiero MONTELEONE Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Partecipanti: Anno: ,68 - Ateneo - S.U.N. L'anoressia nervosa (AN) è una patologia psichiatrica con alti tassi di cronicità e mortalità che colpisce principalmente le giovani donne. Si tratta di una malattia di origine multifattoriale la cui eziopatogenesi coinvolge i sistemi neurotrasmettitoriali, i meccanismi di regolazione del peso, della fame e della sazietà, le caratteristiche neuroendocrine e, come suggerito da studi recenti, i meccanismi del neurosviluppo. Lo scopo del presente progetto è aumentare le conoscenze scientifiche nel campo dell'eziopatogenesi dell'an attraverso 1) l'identificazione di possibili endofenotipi ipotizzati sulla base delle attuali conoscenze scientifiche; 2) lo studio dei fattori genetici, neuropsicologici e ambientali che determinano la presenza dell'anoressia nervosa e dei suoi endofenotipi; 3) l'effettuazione di uno studio pilota attraverso una tecnica di neuroimaging funzionale per valutare le anomalie nella elaborazione dell'immagine corporea. L'Unità di Ricerca di Napoli prevede il reclutamento di almeno 30 soggetti con anoressia nervosa lifetime, i loro genitori e le sorelle non affette, e 30 soggetti asintomatici di sesso femminile. Tutti i soggetti inclusi nel protocollo effettueranno una valutazione che comprende: 1) inquadramento diagnostico e della comorbilità psichiatrica; 2) valutazione del temperamento e del perfezionismo infantile; 3) valutazione neuropsicologica di funzioni esecutive; 4) valutazione del disturbo dell'immagine corporea e dei suoi correlati neurofisiol MONTELEONE P., TORTORELLA A. A. V., FIORILLO A., IODICE V., INIZIATO V., CAPUANO M., COROMINAS RABASSA D. FARMACI E VIRUS CO-INDUTTORI DI PEMFIGO: POSSIBILI MECCANISMI PATOGENETICI Vincenzo RUOCCO Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Anno: ,01 - Ateneo - S.U.N. Non esistono attualmente dati precisi sull incidenza e Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.24

25 Partecipanti: la prevalenza in Italia delle malattie bollose autoimmuni, in particolare pemfigo e pemfigoidi. Tali malattie condividono un accertata patogenesi autoimmune, ma ancora sussistono dubbi sul ruolo svolto dai fattori inducenti. Il nostro progetto si propone di stabilire la reale incidenza del pemfigo nel nostro Paese e di chiarire il ruolo di farmaci e virus nell induzione della malattia. RUOCCO V., LO SCHIAVO A., BARONI A., PUCA R., AVALA F., SUPPA F. FARMACI E VIRUS CO-INDUTTORI DI PEMFIGO: POSSIBILI MECCANISMI PATOGENETICI Vincenzo RUOCCO Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Partecipanti: Anno: ,00 - Ministero COFINANZIAMENTO PRIN (v. Ricerca Ateneo) RUOCCO V., LO SCHIAVO A., BARONI A., PUCA R., AVALA F., SUPA F. IMPATTO DEGLI INTERVENTI PSICOEDUCATIVI FAMILIARI SULLO STATO CLINICO E LA DISABILITA DEI PAZIENTI CON DEPRESSIONE MAGGIORE, SUL CARICO FAMILIARE E SUL RISCHIO DI DISTURBI PSICOLOGICI NEI FIGLI MINORENNI Lorenza MAGLIANO Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Ministero Questo studio intende confrontare l effetto di un intervento psicoeducativo familiare per la depressione maggiore rispetto ad un trattamento individuale di routine sulle seguenti variabili: a) lo stato clinico e la disabilità dei pazienti con depressione maggiore; b) il carico e la rete sociale della famiglia; c) il benessere psicologico e la comprensione delle caratteristiche della depressione e delle sue conseguenze da parte dei figli minorenni dei pazienti. Lo studio sarà condotto in 6 Centri di Salute Mentale che dispongono di almeno due operatori che abbiano in precedenza ricevuto una formazione specifica agli interventi psicoeducativi familiari per le psicosi e li abbiano messi in pratica Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.25

26 Partecipanti: con almeno due famiglie di utenti con schizofrenia, documentandone i risultati. MAJ M., MAGLIANO L., FIORILLO A., DEL VECCHIO H. G., MALANGONE C., ORRICO A., CAPUANO V., CASTIELLO G. INTEGRAZIONE CONVENZIONE SEIZURE THRESHOLD, BRAIN NEUROTRANSMITTERS AND GENE REGULATION AND THE ASSOCIATION OF THE KETOGENIC DIET AND LEVETIRACETAM IN RATS Giangennaro COPPOLA Durata: dal 01/01/2009 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Conto terzi UCB Pharma INTEGRAZIONE CONVENZIONE UCB Pharma Partecipanti: COPPOLA G., ARCIERI S., D'ANIELLO A. INTEGRAZIONE CONVENZIONE STUDIO PILOTA MULTICENTRICO SULLA SICUREZZA E LA TOLLERABILITA DELL UTILIZZO DEL KETOCAL IN PAZIENTI EPILETTICI RESISTENTI AL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO Giangennaro COPPOLA Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Conto terzi SHS International INTEGRAZIONE CONVENZIONE SHS International Partecipanti: COPPOLA G., AMMENDOLA E., OPERTO F. F. LA DIAGNOSI E RIABILITAZIONE DEL DISTURBO SEMANTICO-PRAGMATICO NEI SOGGETTI NORMOACUSICI ED AFFETTI DA IPOACUSIA GENETICA Umberto E.S. BARILLARI Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Anno: ,01 - Ateneo - S.U.N. Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.26

27 Partecipanti: Il progetto di ricerca nasce con lo scopo di attuare una presa in carico globale del paziente, che preveda un inquadramento diagnostico completo ed un programma di riabilitazione logopedica quanto più possibile personalizzato alla risoluzione delle difficoltà incontrate nella vita comune. L inquadramento diagnostico prevede: anamnesi e valutazione delle difficoltà linguistiche ed extralinguistiche; esame funzionale foniatrico e logopedico; test di livello per la valutazione del linguaggio in produzione ed espressione test per valutare le abilità cognitive test per valutare le competenze accademiche test per valutare le specifiche difficoltà in ambito semantico-pragmatico. BARILLARI U., VOLPE E., ANGELILLO N., DI COSTANZO B., ANGELILLO M., COSTA G., TOZZI E., VITELLO A., BARILLARI R. LA VULNERABILITA' GENETICA NEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: UN'ANALISI DI GENI CANDIDATI Palmiero MONTELEONE Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Ateneo - S.U.N. I disturbi del comportamento alimentare (DCA) anoressia nervosa (AN), bulimia nervosa (BN), binge eating disorder (BED) rappresentano un problema socio-sanitario della massima rilevanza in tutti i paesi occidentali. Non esiste, al momento, un modello etiopatogenetico soddisfacente per i DCA, anche se è opinione condivisa dalla maggior parte degli studiosi che esista una vulnerabilità biologica per tali disturbi su base geneticamente determinata. Non è ancora chiaro, tuttavia, quali siano i geni coinvolti nel determinismo di tale vulnerabilità. Lo studio dei "geni candidati", ossia di quei geni che codificano per fattori (serotonina, catecolamine, peptidi regolatori della fame/sazietà) direttamente coinvolti nella regolazione del comportamento alimentare è una delle strategie più adoperate per tale tipo di indagini. Il presente progetto si propone, pertanto, di studiare in un ampio campione di pazienti con AN, BN e BED: A) il ruolo etiopatogenetico di alcuni geni candidati, quali i geni che codificano per la TPH-1, la TPH-2, la COMT, il trasportatore della serotonina, la ghrelina e il BDNF; B) le relazioni tra i fattori genetici e gli Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.27

28 aspetti personologici, neuropsicologici e clinici. Partecipanti: MAJ M., MONTELEONE P., TORTORELLA A. A. V., FABRAZZO M., CASTALDO E., DI FILIPPO C., MARTIADIS V., AMATO E., SERRITELLA C. MONITORIZZAZIONE DEL RISCHIO PSICOPATOLOGICO E PREVENZIONE DEI DISTURBI PSICHICI IN ETÀ SCOLARE Antonio PASCOTTO Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Anno: ,24 - Ente Pubblico Regione Campania L obiettivo dello studio è di promuovere interventi preventivi di natura predittiva nelle scuole elementari. Il progetto è rivolto a studenti di 3 e 4 elementare (8-9 anni) che rientrano in una fascia a rischio psicopatologico. Viene considerato a rischio un soggetto che ottiene punteggi compresi tra la fascia clinica e quella non clinica alla valutazione mediante CBCL, ovvero punteggi definiti borderline dalla medesima scala. L intervento di prevenzione si articola nelle seguenti fasi: a) ad un gruppo di soggetti a rischio, scelti in modo casuale, si propone un intervento di consultazione breve rivolto ai genitori e al bambino, unitamente all intervento con i docenti di cui al punto b. b) a tutti i docenti coinvolti nello studio si propone un intervento di formazione, chiarificazione ed indirizzo. Si ipotizza che l intervento di cui ai punti a e b possa prevenire il passaggio del bambino dalla fascia borderline a quella clinica. Si ipotizza, inoltre, che l intervento di cui al punto b, possa migliorare le prestazioni di tutti i bambini coinvolti (clinici, non clinici, borderline) nello studio, alla Scala delle Competenze, con particolare riguardo alle Funzioni Scolastiche e Funzioni Sociali. Partecipanti: PASCOTTO A., GRITTI A. PERCEZIONE DELL IMMAGINE CORPOREA ED ELABORAZIONE EMOTIVA NEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: UNO STUDIO DI RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE Silvana GALDERISI Durata: dal 01/01/2008 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Ateneo - S.U.N. Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.28

29 Partecipanti: Lo studio si propone di indagare le basi neurofisiologiche della distorsione dell immagine corporea presente nei soggetti con disturbo del comportamento alimentare, attraverso l utilizzazione della risonanza magnetica nucleare funzionale e di una metodica di neuroimmagine ad alta risoluzione temporale per lo studio dei generatori corticali dei potenziali evento-correlati. Lo studio intende, inoltre, investigare i rapporti della distorsione dell immagine corporea con le disfunzioni cognitive e neuroendocrine spesso osservate negli stessi soggetti. MAJ M., GALDERISI S., MONTELEONE P., MAGLIANO L., BUCCI P., FABRAZZO M., MUCCI A., TORTORELLA A. A. V., DI LIETO A., FIORILLO A., FUSCHINO A., MASELLA M., PERRIS F., PIEGARI G., ROSSANO F., VOLPE U. PROBLEMATICHE FAMILIARI CONNESSE ALL HANDICAP, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA TEMATICA DELL AUTISMO Roberto MILITERNI Durata: dal 01/01/2007 al 31/12/2009 Anno: ,00 - Ente Pubblico Provincia di Napoli Finalità epidemiologica. Attraverso una indagine conoscitiva estesa al territorio provinciale di Napoli, ci si propone di: avere una stima sufficientemente attendibile dei valori di prevalenza dell autismo; effettuare un censimento delle strutture attualmente preposte alla presa in carico di bambini autistici; definire gli attuali percorsi diagnostico-terapeutici; valutare gli orientamenti tecnico-operativi delle figure professionali attualmente impegnate nel trattamento dei soggetti artistici. Finalità formativa-riabilitativa (parent training). Attraverso un programma di informazione e formazione rivolto ai genitori di bambini autistici, ci si propone di attivare le loro naturali risorse e di coinvolgerli attivamente nell implementazione di interventi riabilitativi precoci. Partecipanti: MILITERNI R. SEIZURE THRESHOLD, BRAIN NEUROTRANSMITTERS AND GENE REGULATION AND THE ASSOCIATION OF THE KETOGENIC DIET AND LEVETIRACETAM IN Servizio Anagrafe Ricerca di Ateneo. Documento generato il 17/02/2012 alle pag.29

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