8.1. INCREMENTO DELLA DISTANZA TRA L'EDIFICIO E L'INFRASTRUTTURA

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1 8. MISURE DI MITIGAZIONE I possibili interventi adottabili per la riduzione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici e sulle attività umane possono essere schematicamente suddivisi in: Incremento della distanza tra l'edificio e l'infrastruttura Regolarizzazione del profilo del binario Creazione di discontinuità nel terreno Isolamento della sovrastruttura ferroviaria Isolamento delle fondazioni degli edifici 8.1. INCREMENTO DELLA DISTANZA TRA L'EDIFICIO E L'INFRASTRUTTURA Un intervento del genere è, ovviamente, praticabile quando solo uno dei due fattori in gioco (infrastruttura ed edificio) è presente. È necessario quindi intervenire in sede di pianificazione urbanistica, oppure durante la fase progettuale delle opere, prevedendo gli edifici ad una certa distanza dalla ferrovia e, per quest ultima, considerare tra gli elementi di scelta del tracciato anche l'ubicazione dei terreni con maggiori capacità smorzanti REGOLARIZZAZIONE DEL PROFILO DEL BINARIO Tra le cause principali della generazione delle vibrazioni c'è l'irregolarità della superficie di rotolamento; quindi una quota consistente di riduzione delle vibrazioni può essere ottenuta curando la posa in opera dell'armamento e con la continua manutenzione del piano rotabile, soprattutto in corrispondenza dei giunti. Si fa presente che anche con pochi millimetri di irregolarità si possono provocare danni notevoli, quando sono in gioco velocità di marcia e carichi elevati CREAZIONE DI DISCONTINUITÀ NEL TERRENO Un metodo per ridurre i possibili danni o fastidi generati da una sorgente perturbatrice è quello di creare delle discontinuità nel terreno attraversato dalle onde di vibrazione, attraverso paratie o trincee, che respingono per riflessione le onde di vibrazione e ne attenuano l'ampiezza. pag. 54

2 Nella progettazione di tali tipologie di barriere si possono seguire due criteri: l'isolamento della sorgente oppure la protezione della costruzione. Il primo criterio si adatta meglio alle sorgenti di tipo puntiforme, come nel caso di macchine vibranti (Figura 34). Il secondo prevede la barriera lontana dalla sorgente e disposta nei pressi della zona Figura 34: Esempio di isolamento della sorgente delle vibrazioni da proteggere, come nel caso delle opere di difesa delle costruzioni dalle vibrazioni indotte dal traffico stradale o ferroviario (Figura 35 e Figura 36). Figura 35: Barriere di intercettazione delle vibrazioni per protezione di zone limitate, con barriera semicircolare o rettilinea Se il contatto terreno-barriera è di tipo solido-solido, possono passare sia le onde longitudinali che quelle trasversali, se invece il contatto è di tipo solido-fluido (per esempio aria), possono passare solo le onde longitudinali. Per questo, delle semplici intercapedini vuote sarebbero la soluzione più efficace, ma presentano maggiori problemi esecutivi e di stabilità, di conseguenza si preferisce riempirle di materiale smorzante come le miscele bentonitiche. pag. 55

3 Figura 36: Schema dell'effetto smorzante ottenuto per mezzo della realizzazione di una trincea Dai risultati di studi sperimentali si evidenzia che, definendo efficace una barriera che riduce ad 1/4 l'ampiezza dell oscillazione verticale delle particelle di terreno, il rapporto minimo tra la profondità H di una barriera di isolamento, misurata a partire dalla quota della sorgente, e la lunghezza L R dell onda superficiale R, deve valere almeno 0.6. Un esempio di barriera di isolamento può essere quello della Figura 35a con la quale si isola un settore centrale di 90 e largo circa dieci volte la lunghezza L R dell onda. Come esempio di barriera di protezione si può considerare quello riportato in Figura 35b, dove per una lunghezza L della parete, la zona protetta è il retrostante semicerchio di diametro L. Comunque, detta D la distanza sorgente-barriera, per avere una barriera efficace la profondità si ricava dalle seguenti relazioni: HL per D = 2 L R L R per 2L R < D<7L R H 1. 33L R HL per D = 7 L R 6 2 L R La lunghezza dell onda L R si ricava conoscendo la frequenza e la velocità dell onda di vibrazione nel terreno: L R = In ogni caso va tenuto conto delle caratteristiche locali del terreno, in quanto suoli molto stratificati con strati di piccolo spessore oppure un livello elevato della falda possono ridurre l'efficienza della barriera. V f R pag. 56

4 8.4. ISOLAMENTO DELLA SOVRASTRUTTURA FERROVIARIA L'isolamento della sovrastruttura può convenientemente attuarsi tramite miglioramenti geotecnici o stabilizzazioni, da realizzarsi prima dell esecuzione dell infrastruttura. In tal caso per gli strati costituenti il corpo stradale si utilizzano materiali o accorgimenti che ostacolino la propagazione delle vibrazione. Inoltre, se a causa delle scarse capacita portanti del sottofondo si deve utilizzare una sovrastruttura rigida, bisogna isolare tale struttura dagli edifici circostanti con appoggi e giunti elastici o con opportuni tappeti antivibranti. La tipologia di intervento maggiormente applicata è quella che interessa la sorgente delle vibrazioni e si concretizza con l utilizzazione di materiali antivibranti che separano la sovrastruttura dal sottofondo (Figura 37). L Azienda di Trasporti di Milano (ATM), per proteggere il Duomo dalle vibrazioni prodotte dalla metropolitana, ha inserito tra ballast e arco rovescio della galleria, uno strato di gomma porosa stratificato (Sylomer) (Figura 43). Gli effetti positivi, confermati dal confronto tra le vibrazioni misurate prima e dopo l'intervento, hanno portato addirittura ad eliminare il rallentamento della metropolitana in Figura 37: Esempio di materassino antivibrante prossimità del Duomo. Anche a Roma, in Viale Regina Margherita, Piazza Vittorio e Via Napoleone III, sono state adottate dall ATAC sovrastrutture tranviarie che prevedono fondazione in c.a., traversine in c.a.p. e uno strato di 2.5 cm di elastomero tipo neoprene. Nello stesso tipo di sovrastruttura è presente un giunto verticale in gomma che riveste la rotaia allo scopo di interrompere in direzione orizzontale la trasmissione delle vibrazioni. pag. 57

5 Figura 38: Rigidezza dinamica di tre tipi diversi di spugne poliuretaniche per l'armamento. La forza eccitante agisce con frequenza variabile da 0 Hz (carico statico) a 70 Hz. Nelle figure che seguono si riportano schemi ed esempi pratici della posa in opera di tale tipo di dispositivi antivibranti nel caso di infrastrutture poste sia all'aperto che in galleria. Figura 39: Disposizione del tappetino per un armamento non convenzionale, pag. 58

6 Figura 40: Particolare di sovrastruttura ferroviaria con piastra in c.a.p. e spugna poliuretanica Figura 41: Posa in opera dell'armamento su tappetino antivibrante pag. 59

7 Figura 42: Posa in opera del tappetino antivibrante in campo ferroviario urbano Figura 43: Esempio di applicazione di materassino antivibrante per ferrovie metropolitane pag. 60

8 8.5. ISOLAMENTO DELLE FONDAZIONI DEGLI EDIFICI Si può mitigare l'effetto delle vibrazioni anche quando la causa perturbatrice è preesistente alla costruzione. In questo caso uno dei metodi usati è quello di realizzare fondazioni più profonde e disporre delle intercapedini perimetralmente all edificio, avendo l'accortezza di appoggiare le solette di copertura delle intercapedini su supporti in gomma, per evitare punti di trasmissione delle vibrazioni. Altro sistema è quello di isolare le fondazioni dell'edificio con l'interposizione tra i plinti ed una apposita vasca con funzione di basamento uno strato di materiale isolante capace di intercettare le vibrazioni trasmesse dal terreno alla struttura. Soluzioni di questo genere sono consigliabili per piccole costruzioni, mentre sono senz'altro da preferire interventi di intercettazione, tramite Figura 44: Schema di isolamento di un plinto di fondazione dal terreno la realizzazione di barriere o di trincee, nel caso di grandi complessi edilizi. pag. 61

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