Varese, novembre 2013 BOZZA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Varese, novembre 2013 BOZZA"

Transcript

1 PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE E CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE Varese, novembre

2 PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE E AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE TRA Il Comune di Varese, con sede in via Sacco, 5 - Varese, rappresentato dal Sindaco pro-tempore, Attilio Fontana; La Prefettura UTG di Varese, con sede in piazza Libertà, 1 - Varese, rappresentata dal Prefetto, Giorgio Zanzi; Tribunale di Varese, con sede in piazza Cacciatori delle Alpi, 4 - Varese, rappresentato dal Presidente del Tribunale,.; Procura della Repubblica, con sede piazza Cacciatori delle Alpi, 4 - Varese, rappresentata dal Procuratore,.; La Questura di Varese, con sede in piazza Libertà, 2 - Varese, rappresentata dal Questore, Francesco Messina; Il Comando Provinciale dei Carabinieri, con sede in via Saffi, 55 - Varese, rappresentato da. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, con sede in via Foresio, 6 - Varese, rappresentato da. La Provincia di Varese, con sede in piazza Libertà, 1 - Varese, rappresentata dal Commissario Straordinario, Dario Galli; La Consigliera di Parità della Provincia di Varese, con sede in piazza Libertà, 1 - Varese, rappresentata da Luisa Cortese; L'Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, con sede in via Copelli, 6 - Varese, rappresentato dal Dirigente, Claudio Merletti; l'azienda Sanitaria Locale di Varese, con sede in via Ottorino Rossi, 9 - Varese, rappresentata dal Commissario Straordinario, Piergiorgio Berni; L'Azienda Ospedaliera di Varese Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, con sede in viale Borri, 57 - Varese, rappresentata dal Direttore Generale, Callisto Bravi; La Fondazione Felicita Morandi, con sede in piazza Libertà, 1 - Varese, rappresentata dalla Presidente, Giovanna Scienza; L Associazione Eos Varese Centro di ascolto e accompagnamento per donne maltrattate, con sede in via Fiasconi, 4 - Varese, rappresentata dalla Presidente Camilla Zanzi; L'associazione Amico fragile, con sede in. - Varese, rappresentata dalla Presidente, Liliana Colombo; L Associazione Tutela la Persona Onlus, con sede in via Bernardino Luini, 19 - Varese, rappresentata dalla Presidente Adriana Bianchi Simionato. PREMESSO: che la violenza contro le donne rappresenta un fenomeno drammaticamente attuale che colpisce donne di ogni estrazione sociale e livello culturale; che la violenza si manifesta non soltanto con episodi a sfondo sessuale ma anche con violenze fisiche e psicologiche consumate ai danni delle

3 donne; che il fenomeno è aggravato, in numerosi casi, dal fatto che soggetti passivi sono anche i minori e che le violenze si manifestano in ambito familiare; che la violenza di genere e, in particolare, contro le donne, è presente in tutti i Paesi, ed è trasversale a tutte le culture, indipendentemente da fattori sociali, economici e culturali; che la violenza nei confronti delle donne deriva da rapporti di forza impari fra uomini e donne che portano ad una grave discriminazione all'interno della società e della famiglia; che la discriminazione, che nega pari diritti e dignità a uomini e donne, è uno degli elementi principali che alimentano e scatenano la violenza contro le donne; che gli ultimi dati ufficiali sulla violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia sono quelli relativi all'indagine Istat del 2006, secondo la quale, nei 12 mesi precedenti la rilevazione, sono state un milione e 150 mila le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenza, mentre sono 6 milioni e 743 mila quelle che, nel corso della loro vita, hanno subito una violenza fisica o sessuale; 2 milioni e 77 mila donne hanno subito comportamenti persecutori (stalking). Il 14,3% delle donne ha subito almeno una violenza fisica o sessuale all'interno della relazione di coppia. Le violenze all'interno delle relazioni di coppia non vengono denunciate (si parla di un sommerso del 93%). Mediamente, ogni anno, 100 donne vengono uccise in Italia; che la violenza contro le donne deve essere nominata e riconosciuta perché possa essere svelata ed affrontata, anche attraverso la costruzione di reti di relazioni in grado di sostenere concretamente le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza. IN COERENZA CON: i principi costituzionali, in particolare gli artt. 3 e 32 della Costituzione; la normativa comunitaria e nazionale, in particolare: o la Raccomandazione del Consiglio d'europa del 30 aprile 2002 per la protezione delle donne dalla violenza e i principi in essa ribaditi; o la Convenzione di Istanbul del Consiglio d'europa dell'11 maggio 2011 sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; o la Direttiva 2000/43/CE del Consiglio del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica; o la Direttiva 97/80/CE del Consiglio del 15 dicembre 1997, riguardante l'onere della prova nei casi di discriminazione basata sul sesso; o la Dichiarazione del Consiglio del 19 dicembre 1991, relativa all'applicazione della Raccomandazione della Commissione sulla tutela della dignità delle donne e degli uomini nel mondo del lavoro, compreso il Codice di Condotta relativo ai provvedimenti da adottare nella lotta contro le molestie sessuali; o la Legge 20 febbraio 1958, n. 75, "Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui";

4 o la Legge 15 febbraio 1996 n. 66 che configura la violenza sessuale come delitto contro la persona, abrogando la precedente disciplina che considerava la violenza sessuale come un reato che offende la morale e la società; o il D. Lgs 25 luglio 1998, n. 286, art. 18, "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero", come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n. 189 (cosiddetta legge"bossi-fini"); o la Legge 4 aprile 2001, n. 154, "Misure contro la violenza nelle relazioni familiari"; o la Legge 11 agosto 2003, n. 228, "Misure contro la tratta di persone", artt. 12 e 13; o la Legge 23 aprile 2009, n. 38, in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori che apporta modifiche e integrazioni al Codice Penale, introducendo, tra le altre novità, il reato di stalking ossia di condotte reiterate di minacce o molestie; o la Legge Regionale 3 luglio 2012, n. 11 "Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno delle donne vittime di violenza"; o la Legge Nazionale 15 ottobre 2013 n. 119 "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza per il contrasto della violenza di genere nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province. ESAMINATI: il disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati il 14 luglio 2009 sulle disposizioni in materia di violenza sessuale, che include la positiva esperienza dei protocolli d'intesa all'art. 11 (Protocolli d'intesa); l'invito rivolto dal Ministero dell'interno a tutte le Prefetture, in data 11 marzo 2009, di diffondere il modello dell'intesa tra componenti Istituzionali, Forze dell'ordine, Enti Locali e soggetti privati, in merito alle iniziative finalizzate all'adozione di strategie condivise volte alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne, come già realizzato in altre realtà territoriali; CONSIDERATO: che, valutata la delicatezza e gravità del fenomeno, si è inteso promuovere un occasione di confronto locale volta all adozione di strategie condivise finalizzate alla sua prevenzione e contrasto; che appare opportuno promuovere l adozione delle suddette strategie condivise in quanto, pur dando atto dell estesa e proficua attività sviluppata in tal senso - singolarmente o in forma raccordata - da numerosi soggetti istituzionali ed associativi nella provincia di Varese, occorre implementare tale sistema attraverso iniziative mirate finalizzate ad ottimizzare risorse ed energie, migliorando la qualità delle risposte offerte dai servizi interessati, nonché a mantenere un rapporto di costante interlocuzione tra le diverse componenti che operano nel settore; che la Legge Regionale 3 luglio 2012, n. 11 sopra citata ben evidenzia gli ambiti da monitorare e presidiare a cura delle istituzioni e dei soggetti in tal senso finalizzati, i quali devono garantire azioni di coordinamento della rete territoriale antiviolenza, assicurando nel contempo condivisione degli

5 obiettivi e conoscenza dell offerta di servizi sul territorio, con particolare riguardo a: o interventi di sensibilizzazione e prevenzione, attraverso: a) la diffusione di una cultura della legalità e del rispetto dei diritti della persona e nella fattispecie della donna; b) campagne informative e preventive all interno del sistema scolastico e formativo; c) una comunicazione mediatica e pubblicitaria a tutela dell immagine della donna. o interventi di protezione, sostegno e reinserimento delle vittime, attraverso: a) azioni mirate di accoglienza di primo, secondo e terzo livello; b) progetti personalizzati di accompagnamento volti al superamento della situazione di disagio e al recupero dell autonomia, sia della donna sia degli eventuali minori coinvolti. o interventi di formazione, attraverso: a) percorsi di formazione e aggiornamento rivolti agli operatori sociosanitari ed a tutti i soggetti che, a vario titolo, sono inserite nella rete di offerta di servizi finalizzati al contrasto ed alla prevenzione della violenza contro le donne; b) programma educativi finalizzati all acquisizione di competenze per l individuazione dei casi di violenza o maltrattamento. o interventi di monitoraggio, attraverso la raccolta, l elaborazione, l analisi e la divulgazione di informazioni sulle caratteristiche e sulle evoluzioni del fenomeno in oggetto, nel rispetto di diritti di riservatezza delle persone coinvolte. LE PARTI CONCORDANO QUANTO SEGUE Art. 1 (Obiettivi) Il presente Protocollo, nel più ampio quadro delle politiche nazionali, regionali e locali, ha come obiettivi: o l analisi e il monitoraggio del fenomeno, lo sviluppo di azioni finalizzate alla sua prevenzione e contrasto attraverso mirati percorsi di sensibilizzazione, educativi ed informativi, l emersione del fenomeno, in cui si inscrivono anche le iniziative volte a facilitare la raccolta delle denunce, l assistenza e il sostegno alle vittime della violenza in tutte le fasi susseguenti al verificarsi di un episodio; o la collaborazione con gli altri soggetti firmatari a momenti coordinati di promozione e/o progettazione di percorsi formativi degli operatori coinvolti nell accoglienza, consulenza, orientamento e presa in carico delle donne che subiscono violenza; o la realizzazione della rete fra i servizi sociosanitari, delle Forze di Polizia e degli altri soggetti del territorio coinvolti, nonché l eventuale interazione con altre reti presenti in ambito regionale;

6 o il concorrere all individuazione di strategie di prevenzione e di intervento sulle cause e sulle situazioni che possono portare ad agire e a subire comportamenti di violenza; o la costruzione di un sistema condiviso di rilevazione dei dati; o l adozione di procedure operative condivise da tutti i soggetti sottoscrittori finalizzate alla massima condivisione dell offerta di servizi sul territorio e alla stesura di modalità da adottare per garantire tutte le fasi di intervento, a partire dall accoglienza di primo livello fino alla conclusione del piano di accompagnamento di fuoriuscita dalla problematica della violenza. Il Protocollo è aperto ad ulteriori contributi che nel tempo potranno essere forniti da altre Associazioni o Istituzioni operanti nel territorio provinciale sul medesimo tema, sia in termini di adesione formale al Protocollo stesso, sia in termini di coinvolgimento operativo qualora questo sia ritenuto importante per lo svolgimento di alcune azioni ed il conseguente raggiungimento di obiettivi intermedi. Per il perseguimento degli obiettivi sopra delineati i soggetti aderenti al Protocollo, oltre ad individuare al proprio interno uno o più referenti qualificati per l attuazione delle procedure qui previste, si impegnano, ciascuno per la parte di propria competenza, a svolgere i compiti elencati al successivo art. 2. Art. 2 (Impegni) Per il perseguimento degli obiettivi di cui all'art 1, i soggetti firmatari mettono in rete le proprie competenze attinenti all'oggetto del presente Protocollo, in particolare: COMUNE DI VARESE Esercitare il coordinamento del partenariato ed assumere la rappresentanza esterna, anche ai fini di rapporti con Regione Lombardia e di partecipazione a bandi di finanziamento pubblico e/o privato, curando la redazione progettuale e la rendicontazione amministrativa, anche in collaborazione con soggetti di privato sociale competenti. Promuovere, sostenere e gestire, in ottica sussidiaria ed in collaborazione con i soggetti preposti sul territorio (Istituzioni, Associazioni e Privato Sociale), iniziative e progetti volti a favorire le pari opportunità tra uomini e donne, la cultura della non violenza ed, in particolare, il contrasto delle violenze intra-familiari su minori e donne, nonché la cultura dei diritti fondamentali delle donne, dei diritti umani e della non discriminazione di genere. Collaborare con l Ufficio Scolastico Territoriale e le singole Direzioni scolastiche nelle attività di promozione e di educazione all affettività, favorendo momenti di riflessione e sensibilizzazione relativamente alle tematiche della differenza di genere (essere uomo essere donna, la costruzione dell identità e dei ruoli sociali maschile e femminile), facilitando negli studenti l acquisizione di competenze finalizzate alla gestione del conflitto e alla promozione del rispetto di se e dell altro;

7 Sviluppare politiche di supporto volte ad attivare percorsi di accompagnamento che permettano alla persona di far fronte alla situazione traumatica subita, reti relazionali che coinvolgano la rete familiare allargata o la comunità in cui vive la persona, al fine di instaurare un rapporto di fiducia necessaria affinché la donna e/o il minore collaborino attivamente nella costruzione del progetto riabilitativo psicologico e sociale; Attivare, sempre in ottica sussidiaria in collaborazione con i soggetti (istituzioni, associazioni, privato sociale) preposti sul territorio, un primo livello di ascolto e di accoglienza, fortemente ancorato alla realtà locale, sostenendo metodologie in grado di decifrare bisogni, aspettative, difficoltà dei singoli; Sostenere le donne che hanno subito violenza, attivando la Polizia Locale mediante il Nucleo Crimini e violenze nei confronti delle donne. Il Nucleo è strutturato con Ufficiali o Agenti donna della Polizia Locale con specifica formazione professionale e, al bisogno, può essere integrato con psicologi comunali al fine di offrire un adeguato supporto alle vittime di violenza, garantendo le condizioni per l ascolto e la relazione empatica. In caso di violazioni di carattere penale precedibili d Ufficio, sarà informata l Autorità Giudiziaria (ivi compresa la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, nel caso in cui siano coinvolti dei minori). Nel caso in cui le violazioni penali fossero perseguibili esclusivamente a querela di parte, sarà offerto un adeguato supporto professionale e/o psicologico alla vittima affinché possa liberamente assumere le decisioni a riguardo per perseguire gli autori dei fatti criminosi. Nel caso in cui si evidenziasse il reato di stalking (art. 612 bis c.p.), prima di procedere alla querela ed in assenza della condizione di procedibilità, la donna verrà informata sul nuovo istituto dell ammonimento. Le operatrici del Nucleo informeranno altresì la donna sulle varie procedure attivabili a suo beneficio: dal sostegno psicologico a quello legale secondo quanto previsto dal presente protocollo. PREFETTURA - UTG La Prefettura promuoverà, in sede di Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica (allargato, ove necessario, ad altri Enti e organizzazioni aderenti al presente Protocollo), periodici momenti di verifica ed analisi sia sull'andamento del fenomeno, anche in base alle indagini statistiche compiute dai soggetti firmatari, sia sulle ricadute delle azioni scaturite dall'applicazione del Protocollo, sia sull'efficacia dei dispositivi operativi predisposti. PROCURA DELLA REPUBBLICA La Procura della Repubblica, soggetto istituzionalmente impegnato al contrasto della c.d. violenza di genere, condivide la necessità di individuare strategie comuni tra i soggetti istituzionali e le associazioni chiamate a partecipare al protocollo d intesa, onde raggiungere sinergie d intervento che, nel rispetto delle reciproche competenze, realizzino una tutela efficace e tempestiva delle vittime, ivi compresi i minori indirettamente danneggiati

8 dalla violenza perpetrata sulle donne, in quanto madri. A tal fine, caldeggia la formazione specialistica degli operatori impegnati a combattere il fenomeno, sulla scia della specializzazione già operante in seno alla medesima istituzione, contestualmente offrendo la propria disponibilità a contribuire alla formazione stessa, sotto un profilo prettamente giuridico. Nel solco di quanto già attuato con successo nei rapporti con l Azienda Ospedaliera, promuove la circolazione di notizie e dati suscettibili d interesse per le rispettive aree d intervento dei soggetti firmatari e cura l individuazione di prassi tipizzate che agevolino tale circolazione. FORZE DELL ORDINE La Questura, il Comando Provinciale dell Arma dei Carabinieri ed il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese (anche attraverso le loro articolazioni territoriali), si impegnano a: sensibilizzare adeguatamente i propri operatori in occasione dell acquisizione di notizie di reato relative ad episodi di violenza sulle donne; assicurare che la raccolta delle denunce e delle segnalazioni degli episodi di cui sopra, avvenga in condizioni di rispetto della riservatezza ed in ambienti consoni a tale scopo, considerata la particolare condizione di fragilità psicologica in cui si trova la vittima di una violenza; favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento promossi nell ambito delle attività sviluppate ai sensi del presente Protocollo; nel rispetto del segreto istruttorio e d ufficio, delle disposizioni in materia di tutela della riservatezza, fornire gli elementi ed i dati necessari alla raccolta ed elaborazione delle statistiche relative all andamento del fenomeno al fine di consentire un costante monitoraggio dello stesso; garantire la pronta disponibilità del referente all uopo individuato per l attuazione delle modalità operative del presente Protocollo al fine di attivare prontamente la rete di azioni previste dallo stesso. PROVINCIA DI VARESE Sostenere l organizzazione di iniziative volte a promuovere una maggiore consapevolezza delle violazioni dei diritti fondamentali delle donne, diffondendo, altresì, la cultura dei diritti umani e della non discriminazione; Coordinare, monitorare, valorizzare, in accordo con gli altri soggetti firmatari, la diffusione di buone prassi ed esperienze significative in atto sul territorio; Provvedere alla raccolta e all elaborazione dei dati forniti dagli altri soggetti firmatari, attraverso l Osservatorio provinciale delle Politiche sociali della Provincia, allo scopo di monitorare l andamento del fenomeno della violenza alle donne e gli interventi attivati; Promuovere e coordinare un adeguata attività di formazione rivolta agli operatori di tutta la rete territoriale operante sul tema finalizzata alla sensibilizzazione e all aggiornamento sul contrasto alla violenza di genere, alla messa in comune delle diverse competenze, procedure e modalità di intervento, e all acquisizione di linguaggi comuni;

9 Collaborare nelle attività di divulgazione ed educazione promosse dall Ufficio Scolastico Territoriale. CONSIGLIERA PROVINCIALE DI PARITA Sostenere azioni volte alla prevenzione ed al contrasto delle molestie e della violenza sui luoghi di lavoro in quanto le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale espressi in forma fisica, verbale e non verbale, aventi lo scopo o l effetto di violare la dignità di una lavoratrice/lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo (art. 26 comma 2 - del D.Lgs. 198/2006 Codice della pari opportunità ); Impegno ad un adeguata divulgazione della Convenzione del Consiglio d Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Istanbul, 11 maggio 2011) sottoscritta il 27 settembre 2012 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Porre in essere ogni attività, utile e necessaria, per promuovere azioni a contrasto della violenza sulle donne in ambito lavorativo; Offrire consulenza in materia di lavoro, di pari opportunità e di discriminazioni di genere per la realizzazione di percorsi formativi; Fornire materiale informativo, documentazione e tutto quanto ritenuto utile per la diffusione della conoscenza delle pari opportunità; UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE Supportare le istituzioni scolastiche per l approfondimento del tema della violenza sulle donne, al fine di: o diffondere alle scuole di ogni ordine e grado del territorio ogni iniziativa, sul tema della violenza in genere, promossa o sostenuta dai firmatari del presente Protocollo; o censire i bisogni delle scuole in relazione alla tematica (formazione, attività progettuali, attività operative, informazione etc ); o proporre, in partenariato con gli altri enti presenti al tavolo tecnico, eventuali specifiche azioni formative con valenza provinciale/interdistrettuale; o supportare la realizzazione di iniziative formative specifiche da realizzarsi a livello territoriale per sensibilizzare ed informare le componenti scolastiche (docenti, studenti, genitori, personale ausiliario, tecnico ed amministrativo), in stretto rapporto con quanto previsto e proposto all interno del tavolo tecnico, dalle componenti attivamente implicate in merito al tema in oggetto; o informare le istituzioni scolastiche in merito ad opportunità e servizi per la prevenzione del fenomeno ed il supporto di tipo medico, legale e psicologico alle donne che hanno subito violenza; Promuovere iniziative specifiche per favorire le denunce e la rilevazione dei casi di violenza a danno di minori. AZIENDA SANITARIA LOCALE L'Azienda Sanitaria Locale, che opera nell'ambito della rete dei servizi territoriali attraverso i Consultori Familiari pubblici e privati, si impegna a:

10 Accogliere ed assistere, con modalità integrate socio-sanitarie, le donne vittime di violenza o che potrebbero essere potenzialmente a rischio di violenza; Favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento promossi nell ambito delle attività sviluppate ai sensi del presente Protocollo; Curare la raccolta e l elaborazione dei dati relativi al fenomeno, allo scopo di collaborare all'attività di monitoraggio costante dello stesso e di disporre di dati certi circa il suo andamento nel tempo, nel rispetto della privacy delle persone interessate. AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE DI CIRCOLO E FONDAZIONE MACCHI DI VARESE Nel campo dell accoglienza e dell assistenza, favorire la creazione di un nucleo operativo specializzato nella definizione di protocolli operativi d intervento, in caso di violenza sessuale a donne e/o bambine, operando in stretta sinergia con gli altri Enti ed Associazioni firmatari del Protocollo, che sia di riferimento nei protocolli di accoglienza e assistenza dei diversi punti della rete, in particolare il pronto soccorso generale e specialistico. Curare la raccolta e l elaborazione dei dati disponibili relativi al fenomeno, allo scopo di collaborare all attività di monitoraggio costante dello stesso e disporre di dati certi circa il suo andamento nel tempo, nel rispetto della privacy delle persone interessate; Favorire e partecipare attivamente alle azioni di prevenzione e di educazione già sviluppate sul territorio, nonché ad iniziative coordinate e raccordate con gli altri soggetti firmatari del Protocollo; Favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento promossi nell ambito delle attività sviluppate ai sensi del presente Protocollo; FONDAZIONE FELICITA MORANDI Garantire alle donne maltrattate che si rivolgono al Centro Accoglienza, istituito dalla Fondazione e gestito in collaborazione con l Associazione IL PASSO onlus, sostegno e assistenza attraverso colloqui individuali/riservati di supporto psicologico per la risoluzione del disagio, avviando percorsi individuali di uscita dalla violenza; Garantire ospitalità temporanea nelle Case di accoglienza già operative sul territorio, per le donne sole e/o con bambini che corrono rischi per la propria incolumità a causa della violenza, in accordo con i Servizi territoriali preposti; Garantire l operatività di una Casa di Pronta Accoglienza per donne vittime di violenza domestica, nella massima segretezza, in termini di localizzazione, e nella massima riservatezza, in termini di identificazione dei soggetti ospitati; Garantire luoghi adeguati per l accoglienza e la tutela delle situazioni necessarie di protezione al fine di intervenire sul fenomeno della violenza assistita ; Supportare la donna attraverso consulenza legale finalizzata all informazione circa gli aspetti giuridici della situazione che la coinvolge;

11 Favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento promossi nell ambito delle attività sviluppate ai sensi del presente Protocollo; Provvedere alla raccolta, all elaborazione ed alla diffusione dei dati ai fini dell analisi del fenomeno. ASSOCIAZIONE AMICO FRAGILE Accogliere, in spazio buono contiguo al Pronto Soccorso dell Azienda Ospedaliera di Varese, il soggetto fragile per sospetta violenza o violenza, proveniente da: o Pronto Soccorso, dopo triage ed eventuale riconoscimento di lesioni e relativa prognosi; o Questura; o Medici di base; o Servizi sociali comunali; o Altri soggetti della rete; o Presentazione spontanea. Raccogliere in maniera dettagliata l anamnesi e valutazione della situazione, al fine di supportare e orientare meglio il soggetto; Raccogliere l eventuale materiale utile alle indagini di maggior valenza in ambito processuale; Valutare l entità dello stato di rischio del soggetto, per definire l eventuale ospedalizzazione temporanea, il ricovero in struttura protetta, l invio a domicilio, con eventuale coinvolgimento per affido dei Servizi Sociali o di Volontariato del territorio; Supportare, se necessario, tecnicamente il Pronto Soccorso per l attività di informativa all Autorità Giudiziaria. Tali compiti sono svolti da un Nucleo multidisciplinare di ginecologi, psicologi, pediatri, medici legali, assistenti sociali, avvocati, appositamente formati, con reperibilità 24 ore su 24. ASSOCIAZIONE EOS VARESE CENTRO DI ASCOLTO E ACCOMPAGNAMENTO PER DONNE MALTRATTATE Garantire alle donne maltrattate che si rivolgono al Centro di ascolto e accompagnamento per donne maltrattate istituito e gestito dall Associazione stessa, sostegno e assistenza, attraverso colloqui individuali riservati per la risoluzione del disagio, avviando percorsi individuali di uscita dalla violenza; Garantire l accompagnamento della donna nel rapporto con la rete dei servizi del territorio; Garantire consulenza e sostegno psicologico in relazione alla necessità della donna; Garantire alla donna supporto e consulenza legale finalizzata all informazione circa gli aspetti giuridici della situazione che la coinvolge; Ricercare, in rapporto con gli altri soggetti firmatari del Protocollo, ospitalità temporanea nelle case rifugio per le donne sole e/o con

12 bambini che corrono rischi per la propria incolumità a causa della violenza; Favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento promossi nell ambito delle attività sviluppate ai sensi del presente Protocollo; Provvedere alla raccolta, all elaborazione ed alla diffusione dei dati ai fini dell analisi del fenomeno. ASSOCIAZIONE TUTELA LA PERSONA Garantire alle donne maltrattate che si rivolgono al servizio, sostegno e assistenza attraverso colloqui individuali riservati di sostegno psicologico per la risoluzione del disagio, avviando percorsi individuali di uscita dalla violenza; Ricercare, in rapporto con gli altri soggetti firmatari del Protocollo, ospitalità temporanea nelle case rifugio per le donne sole e/o con bambini che corrono rischi per la propria incolumità a causa della violenza; Offrire alla donna supporto e consulenza legale finalizzata all informazione circa gli aspetti giuridici della situazione che la coinvolge; Favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento promossi nell ambito delle attività sviluppate ai sensi del presente Protocollo; Provvedere alla raccolta, all elaborazione ed alla diffusione dei dati ai fini dell analisi del fenomeno. Art. 3 (Tavolo territoriale di coordinamento per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne) Con la firma del presente Protocollo, i soggetti sottoscrittori costituiscono un Tavolo territoriale di coordinamento per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne (di seguito Tavolo territoriale di coordinamento) che assumerà quali compiti primari: L identificazione dei soggetti della rete (istituzioni e tutti gli altri soggetti del territorio che hanno quale finalità prioritaria la prevenzione e il contrasto alla violenza alle donne) e successivo potenziamento della rete medesima; L individuazione di ulteriori istituzioni, enti e soggetti che possano essere coinvolti in ottica di rete - nell attuazione degli obiettivi del presente Protocollo; La definizione di procedure operative condivise e coordinate da attivare in presenza di episodi di violenza. Il tavolo sarà convocato dal capofila della rete (identificato nel Comune capoluogo): Con cadenza almeno semestrale, per verificare lo stato di attuazione degli obiettivi; Ogni qualvolta i membri ne ravvisassero la necessità. Il Tavolo territoriale di coordinamento potrà dotarsi di un regolamento di funzionamento. Art. 4 (Durata)

13 Il presente Protocollo ha carattere sperimentale ed è valido per anni due dalla data di sottoscrizione. Trascorso tale periodo, i sottoscrittori valuteranno congiuntamente i risultati della sperimentazione e l opportunità di proseguirne le attività. In seguito, il Protocollo s intenderà tacitamente rinnovato ogni anno, fatta salva la possibilità di effettuare modifiche e/o integrazioni. Art. 5 (Apertura) Al Tavolo Territoriale di coordinamento potranno aderire nuovi soggetti che ne facciano richiesta, sempre che presentino caratteristiche e perseguano finalità compatibili con gli obiettivi qui declinati e meglio identificati dal Tavolo territoriale di coordinamento. Altri soggetti potranno essere coinvolti nelle azioni coordinate o suscitate dal Tavolo mediante accordi con i sottoscrittori, anche relativi a specifici segmenti di attività. Letto, confermato e sottoscritto. Varese, novembre 2013 Attilio Fontana Sindaco del Comune di Varese Giorgio Zanzi Prefetto di Varese Xxxxx Xxxxxx Presidente del Tribunale di Varese Xxxxx Xxxxxx Capo della Procura di Varese Francesco Messina Questore di Varese Xxxxx Xxxxxx Comando Provinciale Carabinieri di Varese Xxxxx Xxxxxx Comando Provinciale Guardia di Finanza di Varese Dario Galli Provincia di Varese Luisa Cortese Consigliera provinciale di parità

14 Claudio Merletti Ufficio Scolastico Territoriale di Varese Piergiorgio Berni Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese Callisto Bravi Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese Giovanna Scienza Fondazione Felicita Morandi Camilla Zanzi Associazione EOS - Centro di ascolto e accompagnamento per donne maltrattate Liliana Colombo Associazione Amico Fragile Adriana Simionato Associazione Tutela la Persona onlus

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne;

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne; PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA L Amministrazione Provinciale di Cuneo,

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE TRA

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE TRA PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE TRA Provincia di Lucca Prefettura di Lucca Procura della

Dettagli

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6

Dettagli

TRA PREMESSO. che il fenomeno della violenza nei confronti delle donne rappresenta un tema di grande attualità e particolare gravità;

TRA PREMESSO. che il fenomeno della violenza nei confronti delle donne rappresenta un tema di grande attualità e particolare gravità; PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE TRA l Amministrazione Provinciale di Vercelli,

Dettagli

TRA PREMESSO TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO:

TRA PREMESSO TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO: PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA La Prefettura di Modena, l Amministrazione

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

La violenza sulle donne è una violazione dei Diritti Umani come stabilito, per la prima volta nel 1992 dalla Raccomandazione n.

La violenza sulle donne è una violazione dei Diritti Umani come stabilito, per la prima volta nel 1992 dalla Raccomandazione n. Piano d azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere Sala Polifunzionale Presidenza del Consiglio dei Ministri Roma, 7 maggio 2015 Il Piano attua la Convenzione sulla prevenzione e la lotta

Dettagli

Prefettura di Pordenone Ufficio Territoriale del Governo

Prefettura di Pordenone Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE TRA Prefettura di Pordenone, Tribunale di

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 REGIONE LIGURIA TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E MISURE

Dettagli

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi Disegno di Legge Regionale Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere Art.1 Principi La Regione Sicilia, in attuazione dei principi della Costituzione e delle leggi vigenti, delle risoluzioni

Dettagli

IL CENTRO PARLA CON NOI

IL CENTRO PARLA CON NOI Pesaro, in via Diaz n. 10 Tel 0721 639014 1522 parlaconnoi@provincia.ps.it CARTA DEI SERVIZI del Centro Antiviolenza provinciale Parla Con Noi La Carta è lo strumento che permette ai cittadini il controllo

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

Prefettura di Torino

Prefettura di Torino PROTOCOLLO D INTESA SUL RAFFORZAMENTO DELLA COLLABORAZIONE INTERISTITUZIONALE PER L ANALISI, LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL FENOMENO DELLA TRATTA DEGLI ESSERI UMANI AI FINI DELLO SFRUTTAMENTO E INTERMEDIAZIONE

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani

PROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO Premesso che l ANCI, in base alle previsioni dell art.1 del suo Statuto,

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

LEGGE REGIONALE 4/2014

LEGGE REGIONALE 4/2014 LEGGE REGIONALE 4/2014 Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dettagli

LA VIOLENZA SULLE DONNE E LE STRADE PER LA PREVENZIONE. Assessorato alle Politiche attive di Cittadinanza, Diritti Sociali e Parità

LA VIOLENZA SULLE DONNE E LE STRADE PER LA PREVENZIONE. Assessorato alle Politiche attive di Cittadinanza, Diritti Sociali e Parità LA VIOLENZA SULLE DONNE E LE STRADE PER LA PREVENZIONE Assessorato alle Politiche attive di Cittadinanza, Diritti Sociali e Parità 1 I numeri della violenza nei confronti delle donne in Italia ancora non

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

ACCORDO DI COOPERAZIONE

ACCORDO DI COOPERAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA ACCORDO DI COOPERAZIONE tra COMITATO UNICO DI GARANZIA e CONSIGLIERA DI PARITÀ REGIONALE ACCORDO DI COOPERAZIONE tra Il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità,

Dettagli

UNCEM Toscana, con sede in Firenze, Via Cavour 15, codice fiscale 90001910489, rappresentata dal dott. Oreste Giurlani in qualità di Presidente,

UNCEM Toscana, con sede in Firenze, Via Cavour 15, codice fiscale 90001910489, rappresentata dal dott. Oreste Giurlani in qualità di Presidente, PROTOCOLLO DI INTESA tra UNIONE NAZIONALE COMUNI COMUNITÀ ENTI MONTANI (UNCEM) TOSCANA e SOCIETA DELLA SALUTE VALDICHIANA SENES4 per l adesione al progetto MONTAGNA IN SALUTE Un programma di prevenzione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E. PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Comune di Casalecchio di Reno Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 2005

Dettagli

REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro

REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto

Dettagli

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ;

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ; REGIONE PIEMONTE BU32 13/08/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 6 luglio 2015, n. 35-1688 Approvazione dello schema di Protocollo d'intesa annuale tra la Regione Piemonte, l'ufficio Scolastico regionale

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

giovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;

giovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo; Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa tra MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE e CSI CENTRO SPORTIVO ITALIANO

Dettagli

Città di Ispica Prov. di Ragusa

Città di Ispica Prov. di Ragusa Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per

Dettagli

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ... Prot.n. Luogo, data Convenzione tra l'istituto Scolastico... rappresentato dal Dirigente Scolastico, prof.... con sede in... Prov... cap... Via... tel...fax...e mail... (di seguito indicato come l Istituto

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA L ARMA DEI CARABINIERI COMANDO PROVINCIALE, LA QUESTURA DI CATANIA, L AZIENDA OSPEDALIERA O.V.E. FERRAROTTO S. BAMBINO DI CATANIA - L AZIENDA OSPEDALIERA CANNIZZARO DI CATANIA -

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza

Dettagli

Meccanismo di monitoraggio. Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani

Meccanismo di monitoraggio. Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani Meccanismo di monitoraggio Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani Obiettivi della Convenzione La Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta

Dettagli

Istituto Scientifico Universitario H. san Raffaele Seminario: Impossibilità materna, la tutela della donna e del neonato

Istituto Scientifico Universitario H. san Raffaele Seminario: Impossibilità materna, la tutela della donna e del neonato Istituto Scientifico Universitario H. san Raffaele Seminario: Impossibilità materna, la tutela della donna e del neonato Ogni anno circa 400 neonati non riconosciuti testimoniano un impossibilità materna,

Dettagli

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio

PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio VISTO l accordo regionale (delibera della Giunta Regionale n. 1789/2006) stipulato

Dettagli

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Dettagli

PROCURA DELLA REPUBBLICA Presso il Tribunale di Teramo

PROCURA DELLA REPUBBLICA Presso il Tribunale di Teramo Si presenta qui il Protocollo per l identificazione e l approccio alle possibili vittime di tratta elaborato congiuntamente dalla Procura di Teramo, dall Associazione On the Road, dall Ufficio Immigrazione

Dettagli

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ; PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...

Dettagli

dott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE

dott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE dott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE Sede: Distretto Sanitario - Via San Valentino 20, 3 piano Udine Numero Verde: 800.531.135

Dettagli

Proposta del Coordinamento Donne di Trento

Proposta del Coordinamento Donne di Trento Proposta del Coordinamento Donne di Trento Disposizioni per la promozione ed il sostegno di Centri per donne in situazioni di violenza Art. 1 Principi 1. La Provincia Autonoma di Trento coerentemente con

Dettagli

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE (Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare

Dettagli

Soroptimist International d'italia

Soroptimist International d'italia PROTOCOLLO D'INTESA TRA Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) E Soroptimist International d'italia (di seguito denominato Soroptimist) "Promuovere l'avanzamento

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 14-05-2012 (punto N 30 ) Delibera N 404 del 14-05-2012 Proponente DANIELA SCARAMUCCIA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Tra

PROTOCOLLO D INTESA. Tra PROTOCOLLO D INTESA Tra UNAR Ufficio Nazionale per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull origine etnica PROVINCIA DI MANTOVA E COMUNE

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

Rete Antiviolenza Città di Livorno. Arma dei Carabinieri Livorno

Rete Antiviolenza Città di Livorno. Arma dei Carabinieri Livorno Rete Antiviolenza Città di Livorno Comune di Livorno Questura di Livorno Arma dei Carabinieri Livorno Azienda USL 6 Livorno Ippogrifo Associazione PROTOCOLLO DI INTESA TRA COMUNE DI LIVORNO/ASSESSORATO

Dettagli

Pisa 26/11/2012. Contro la violenza di genere: L impegno del Consultorio. Dr.ssa Grazia Fazzino Responsabile UF Consultoriale Asl 5 Pisa

Pisa 26/11/2012. Contro la violenza di genere: L impegno del Consultorio. Dr.ssa Grazia Fazzino Responsabile UF Consultoriale Asl 5 Pisa Pisa 26/11/2012 Contro la violenza di genere: L impegno del Consultorio Dr.ssa Grazia Fazzino Responsabile UF Consultoriale Asl 5 Pisa Nel 2002 l OMS, nel suo rapporto mondiale su violenza e salute, considera

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA TRA

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA TRA PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA TRA La Provincia di Fermo, la Prefettura di Fermo Ufficio Territoriale del Governo,

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

COMUNE DI SIZIANO Provincia di Pavia

COMUNE DI SIZIANO Provincia di Pavia COPIA COMUNE DI SIZIANO Provincia di Pavia VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Verbale N. 173 / 19.10.2015 ****************** OGGETTO: ADESIONE PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE

Dettagli

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Settore Servizi Sociali, Politiche Giovanili, Partecipazione, Pari Opportunità Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Art 1. Oggetto e finalità Il Comune di Monza intende promuovere

Dettagli

CENTRO ANTIVIOLENZA IN VALDARNO

CENTRO ANTIVIOLENZA IN VALDARNO CENTRO ANTIVIOLENZA IN VALDARNO Il progetto relativo alla creazione di un Centro antiviolenza nasce dalla sensibilità verso la violenza sulle donne da parte della Commissione Pari Opportunità di Montevarchi

Dettagli

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE Allegato B PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE PREMESSA Negli ultimi anni l attenzione al disagio in generale,

Dettagli

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999; Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA

Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA INDICE Art. 1 Istituzione della Commissione Art. 2 Finalità Art. 3 Compiti Art. 4 Composizione Art. 5 Funzionamento

Dettagli

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO

Dettagli

Oggetto: ACCORDO DI RETE Le Scuole Lombarde che Promuovono Salute

Oggetto: ACCORDO DI RETE Le Scuole Lombarde che Promuovono Salute Prot. n. 3025/12.06.2012 All USR/Lombardia- ufficio lv, Ai Dirigenti scolastici pro-tempore, in indirizzo, Agli Atti. Oggetto: ACCORDO DI RETE Le Scuole Lombarde che Promuovono Salute ACCORDO DI RETE Le

Dettagli

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale PGSA 05 Sistema di Gestione la Responsabilità PROCEDURA PGSA 05 Sistema di gestione la Responsabilità Rev. Data Oggetto Redatto da Approvato da 01 2 Prima emissione Resp. RSGSA Direzione 1 PGSA 05 Sistema

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA E L ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE AVIS REGIONALE DI PUGLIA VISTA La legge 4 maggio 1990, n. 107 recante

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014 461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

PREMESSO CHE: CONSIDERATO CHE:

PREMESSO CHE: CONSIDERATO CHE: PREMESSO CHE: - la sicurezza, quale diritto primario ad essi riconosciuto, costituisce per i cittadini una componente che caratterizza la qualità della vita esistente in un dato ambito territoriale; -

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra. - ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco On.le Giovanni Alemanno, per la carica domiciliato in Roma, via del Campidoglio 1;

PROTOCOLLO D INTESA. tra. - ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco On.le Giovanni Alemanno, per la carica domiciliato in Roma, via del Campidoglio 1; PROTOCOLLO D INTESA tra - CAPITALE, in persona del Sindaco On.le Giovanni Alemanno, per la carica domiciliato in Roma, via del Campidoglio 1; e - CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI, con sede in Roma,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO (di seguito denominato U.S.R. Lazio) E ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE (di seguito denominato Protezione Civile)

Dettagli

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA ACCORDO QUADRO costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA Premesso che: la tratta degli esseri umani e le forme contemporanee di schiavitù hanno assunto negli ultimi anni

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del

Dettagli